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20 Million Miles to Earth Nathan Juran. 1957
Alien vs Elephant Porta Ardeatina, Viale di Porta Ardeatina, 1, 00179 Roma RM, Italy See in map
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Le Fosse Ardeatine
Dieci metri piú in là del Quo Vadis la strada si biforca: a sinistra prosegue l’Appia Antica; a destra inizia la via Ardeatina. Prendemmo a destra. Man mano che proseguivamo nel cammino, m’accorsi che s’era formata una fila indiana di persone che, da sole o a piccoli gruppi, sembravano andare nella stessa direzione. Dopo cinquecento metri la strada smette di salire: segue una brusca discesa, che piega sulla destra. Proprio lí, poco dopo la svolta, nel compatto muro di fogliame che ci aveva fin allora accompagnati, s’apriva un varco. Vi entrammo: c’era uno spiazzo, a ridosso di una di quelle creste rossastre di tufo, che cosí frequentemente segnalavano allora nei dintorni di Roma la presenza di cave di pozzolana. Sullo sfondo, lungo la parete, s’aprivano due-tre grandi cavità oscure: si vedeva che erano state aperte, o riaperte, di recente, perché cumuli di terriccio fresco le fronteggiavano. Da quelle cavità un fitto via vai di persone, in gran parte militari, – poliziotti, carabinieri, pompieri, – ma tutti con delle povere tutacce blu o marroni, e fazzoletti colorati qualsiasi stretti intorno al volto. Mio padre trovò un masso da una parte e mi ci fece sedere. «Aspettami qui, – mi disse, – non muoverti». Capii che non era il caso d’insistere. M’accoccolai lí e cominciai a guardarmi intorno, mentre mio padre s’avviava verso uno di quegli ingressi. Mescolati a quelli che erano o parevano militari c’erano anche molti civili: uomini e donne aggrondati, generalmente vestiti di nero, che entravano e uscivano guardando fisso di fronte a sé. A un certo punto passarono due uomini, sorreggendo una donna: era riversa in avanti, con il volto cereo e le gambe rigide; le punte delle scarpe, tenacemente congiunte, come per un’inconscia resistenza nervosa dovuta a qualche dolore, rigavano la polvere. Ma la cosa piú impressionante per me era che da quelle bocche d’inferno veniva un fetore di fronte al quale quello dei poveri morti accatastati nelle bare qualche mese prima nel cimitero del Campo Verano mi sarebbe sembrato insignificante: forse a causa di un forte sbalzo di temperatura tra quelle fredde viscere della terra e il calore esterno, partiva dalla parete, e percuoteva tutti coloro che si trovavano lí davanti, una corrente, un vento intenso, un flusso mortifero compatto e come oleoso, che ci avvolgeva e ci sovrastava, permeando ogni molecola dei nostri apparati sensori, non solo il naso e l’olfatto, ma la bocca e il gusto, e impastandosi con tutta la nostra percezione. Il puzzo della morte, quando è particolarmente forte, si materializza, si fa corposo, si può toccare, diventa esso stesso una creatura vivente, una forza della terra. Cominciavo ad avvertire un ormai noto fremito di disgusto nello stomaco, quando mio padre riemerse dall’oscurità, con gli occhi rossi e il fazzoletto piantato anche lui davanti alla bocca e al naso. Disse: «Andiamo», e non ci fu verso di farlo parlare, fin quando, nel bar di piazza Tuscolo, non sorbimmo insieme un bicchiere di limonata. Sobriamente mi raccontò che proprio lí erano stati trucidati quei prigionieri italiani, politici e militari, di cui aveva parlato il giornale il giorno prima della morte di mio nonno Carlo, e che perciò da quel momento, poiché non aveva avuto ancora un nome, la strage poté chiamarsi, – e da allora s’è chiamata, – delle Fosse Ardeatine. Solo nelle settimane successive, e solo a brandelli, interrotti da lunghi silenzi, mia madre e io sapemmo il resto. Mio padre raccontò di aver visto le file dei prigionieri in ginocchio, non ancora decomposti, addossati l’uno all’altro, qualcuno caduto in avanti, con le mani legate dietro la schiena e un foro immenso nel cranio; disse che, a eccezione forse del primo, tutti gli altri avevano dovuto sapere, con un anticipo da pochi a molti minuti, quello che stava per accadergli. Raccontò anche che frotte di topi grassi fuggivano in giro quando uno degli addetti alla riesumazione spostava in uno di quegli angoli bui la luce della sua lampada.
A. Asor Rosa, L'alba di un mondo nuovo [2002], Torino, Einaudi, 2005
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Tropas alemanas y soldados italianos de la Décima Flottiglia MAS reúnen a civiles frente al Palacio Barberini para ser ejecutados en las Fosas Ardeatinas. Roma, Italia. 23 de marzo de 1944.
La masacre de Ardeatina fue la masacre el 24 de marzo de 1944 de 335 civiles y disidentes políticos por fuerzas alemanas e italianas profascistas como represalia por el bombardeo de Via Rasella contra el Regimiento de Policía "Tirol del Sur", en el que los partisanos mataron a 28 SS y uno o dos espectadores.
El Obersturmbannführer de las SS, Herbert Kappler, dirigió la investigación y posteriormente el mayor general de la Luftwaffe, Kurt Mälzer, ordenó represalias a razón de 10 italianos por cada policía alemán asesinado (Mälzer también quería incendiar parte de Roma); Las represalias fueron autorizadas por Hitler, quien pidió su ejecución en un plazo de 24 horas.
Albert Kesselring inicialmente ordenó tomar prisioneros que habían sido condenados a muerte, pero al descubrir que las SS sólo retenían a cuatro prisioneros condenados a muerte, además de 17 que cumplían largas condenas; 167 considerados "dignos de muerte", dos civiles "sospechosos" detenidos, Wilhelm Harster, superior de Kappler, sugirió capturar a 57 judíos retenidos por el Reich, lo que significa que, al mediodía del 24 de marzo, tenían 271 víctimas listas para ser ejecutadas. Sin embargo, como habían muerto 32 personas (y una más moriría), Questore Pietro Caruso, jefe de la policía fascista de Roma, ofreció presos de sus prisiones.
El 24 de marzo, 335 prisioneros (5 más de los que exigían las normas nazis) fueron conducidos a las cuevas Ardeatinas, donde fueron ejecutados de un balazo en la nuca por grupos de cinco. Los oficiales de las SS recibieron coñac para calmar sus nervios.
Tanto Priebke como Kappler buscaron ayuda del Vaticano después de la guerra; el primero terminó en Argentina antes de ser extraditado a Italia, murió en 2013 a los 100 años, fue enterrado por la FSSPX y el segundo fue rechazado y condenado a cadena perpetua por el Reino Unido antes de escapar en 1977 a Alemania Occidental, donde vivió hasta su muerte.
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Fosse Ardeatine
On March 24th 1944, in the quarries of via Ardeatina in Roma, the German command guided by the SS chief Kappler that was controlling the city (we're in WWII), slaughtered 335 Italians (soldiers, civils, Jews, inmates, students, artists, religious figures, farmers, politician prisonners...) to vindicate an attack realized the day before by a group of partigiani in via Rasella, in which 33 German soldiers died.
This event, for its brutality, is the symbol of the cruelty of the Nazis occupation in Roma. It's also considered the biggest massacre of Jews occurred in Italy. The d3ad bodies were hidden inside the quarry, that nowadays has turned into a memorial and is visitable.
Every year on March 24th, we pay tribute to those innocent people, some of which are still unknown (on some graves you can read "ignoto"), that were brutally killed after having saved many others.
more infos and images on wikipedia (also how the Italians were chosen by the Nazis)
tg5 - minute 00:14:58 here you can hear about some of the innocents that got killed on that day, for example: Don Vito Pappagallo who is martyr of the Church, and Giusto tra le Nazioni (חסידי אומות העולם), Gold medal for the Valore Civile, as he saved Jews, soldiers, people who needed a place to hide and eat; Pietro Primavera, 19 years old partigiano, and Ilario Canacci, 17 years old, captured for their actions against Nazis and for trying to sabotage the Centocelle airport. But all the victims has been nominated during the ceremony cause all of them helped us to create our Nation the way it is.
#it#italian history#italian things#wwii#italian stuff#fosse ardeatine#italiano#languages#langblr#italianblr#italian language#italian langblr#language#nsfr
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Ardeatina Park Hotel, Hotel(Roma, Italia) アルデアティーナ•パーク•ホテル★★
I stayed at Ardeatina Park Hotel (^o^)
At night, I had Italian food at the hotel restaurant with a pool view (^o^)v
アルデアティーナ•パーク•ホテルに宿泊して来ました(^o^)
夜はプール•ビューのホテル内レストランでイタリアン料理をいただきました(^o^)v
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SAN JUAN I, PAPA Y MÁRTIR
Nacido en Toscana, Juan I fue Papa de 523 a 526 y tuvo que luchar contra la herejía del arrianismo. Para arreglar la ruptura, Teodorico, rey de los godos, lo envió a Constantinopla, pero a su regreso lo hizo encarcelar en Ravena, donde murió. Fue considerado un mártir por la Iglesia latina.
S. JUAN I, PAPA Y MÁRTIR
18 mayo
Juan I nació en Toscana, quizás en la zona de Siena o Aretino, de un terrateniente llamado Constancio. Se convirtió en Papa en 523, y no se sabe mucho de su Pontificado: parece que contribuyó a la ampliación y embellecimiento de algunas basílicas romanas en la via Ardeatina y en la via Ostiense gracias a la generosidad del emperador Justino I. Juan, mantuvo muchos vínculos con las Iglesias orientales.
El contexto histórico
Juan sucede al Papa Ormisda, que tiene el mérito de haber puesto fin al cisma entre Roma y Constantinopla, en colaboración con el emperador romano de Oriente Justino I, tío de Justiniano. El cisma estalló en 484 a causa del Henoticon: un "instrumento de unión" de la fe promulgado por el Emperador Zenón y el Patriarca de Constantinopla Acatías, por medio del cual se buscaba superar las controversias entre la fe católica y la herejía monofisita, que propugnaba una sola naturaleza de Jesucristo: la divina. El nuevo Papa, tuvo que enfrentarse sobre todo al arrianismo, que afirmaba que la naturaleza divina del Hijo era inferior a la del Padre. Los godos, de hecho, que entonces reinaban en Italia, y su rey Teodorico, eran partidarios de la fe arriana.
El drama de Teodorico
La cuestión religiosa en ese periodo histórico está fuertemente entrelazada con la cuestión política. Por ejemplo, el emperador Justino I de Oriente, por su gran celo hacia los católicos promulgó un edicto muy estricto contra los arrianos de Oriente, obligándolos a abjurar y devolver a los católicos las iglesias ocupadas y los bienes confiscados durante las invasiones. También les prohibió ser admitidos en cualquier encargo civil o militar. Teodorico estaba dispuesto a aceptar estas disposiciones: es cierto que reinaba en otra región, pero no podía admitir que sus correligionarios fueran sometidos a tal maltrato, dondequiera que eso ocurriera. Su irritación también aumentó porque en su reino él había hecho muchas concesiones a los católicos.Además, el acercamiento entre Constantinopla y la Santa Sede le causaba mucho temor. Luego, en 524, organizó una delegación para ser enviada a Constantinopla, de la que formaban parte los legados romanos, pero también algunos obispos como el de Fano, Ravena y Capua, y obligó al Papa Juan I a dirigirla. El objetivo era, obviamente, iniciar las negociaciones.
El viaje a Constantinopla
Juan ya es anciano y el viaje al Oriente es largo, pero si esto es lo que el Señor quiere de él, se pone en marcha sin demora. El Pontífice, de hecho, teme que su negativa pueda significar represalias contra los católicos de Roma, también porque Teodorico concedió la libertad de culto, pero al alto costo de imponer fuertes impuestos sobre el clero y privándolos de muchas inmunidades de las que habían disfrutado anteriormente. En particular, Juan advierte que Teodorico tiene la esperanza que él tenga éxito en obtener la revocación del edicto que impedía a los convertidos al catolicismo de regresar al arrianismo.
Cuando llegó a Constantinopla, Juan I fue recibido con todos los honores, fue él quien celebró la Navidad y la Pascua y también obtuvo algunas concesiones para los arrianos, pero no todas las que el rey de los godos había pedido. Cuando regresó a Roma, Teodorico, enfurecido, lo mantuvo encerrado en la prisión de Ravena, donde murió poco después: era el año 526. Luego sus reliquias fueron trasladadas a la Basílica de San Pedro, donde es venerado como mártir de la fe.
#evangelio#oracion#biblia#catolicos#iglesia#dios#gospel#catholic#mass#evangelio de hoy#santodehoy#sanjuanipapa#sanjuani
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SAINTS OF THE DAY FOR MAY 12
STS. NEREUS AND ACHILLEUS, MARTYRED ON THE VIA ARDEATINA
St. Dionysius, 304 A.D. Martyr and uncle of St. Pancras. An Asiatic by birth, Dionysius brought St. Pancras to Rome, where they became Christians. Dionysius died in a Roman prison.
ST. PANCRAS, MARTYRED ON THE VIA AURELIA-Saint Pancras, (Pancratius). He was born at the end of the third century and brought up by an uncle in Rome after the death of his parents. Both he and his uncle became Christians. Pancras was beheaded in 304 during Diocletian's persecution. He was only 14 years old. Pancras is especially venerated in England because Augustine of Canterbury dedicated his first church to Pancras and his relics were presented as a gift to the king of Northumberland. A district in London is named St. Pancras after him.
St. Flavia Domitilla, Roman Catholic Martyr with Euphrosyna and Theodora. She was related to Emperors Domitian and Titus and was a great-niece of St. Flavius Clemens. She was martyred with her two foster sisters.
St. Etheihard, Archbishop of Canterbury, England, after Pope Leo III restored the primacy of that see, also called Aethelhard. He had to go into exile until Lichfield was abolished as a metropolitan see.
St. Diomma, 5th century. Patron saint of Kildimo County, Limerick, in Ireland. He taught St. Declan of Ardmore and other Irish evangelists.
ST. GERMANUS OF CONSTANTINOPLE, BISHOP
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Mario Avagliano, Marco Palmieri, Vite spezzate, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine. Le store delle 335 vittime dell'eccidio simbolo della Resistenza, Einaudi, 2024
scheda dell’editore: Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine Roma, 24 marzo 1944: in una cava sulla via Ardeatina, i tedeschi uccidono 335 uomini sparando a ognuno un colpo alla testa. Sono prigionieri politici e partigiani di tutte le forze antifasciste, civili e militari, molti ebrei, alcuni detenuti comuni e ignari cittadini estranei alla Resistenza, sacrificati in proporzione – che poi si…
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A 80 años de la Masacre de las Fosas Ardeatinas: la sangrienta ejecución de 335 italianos por orden de Hitler
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Editorial: Almuzara
Número de páginas: 608
Tengo que reconocer que si,me ha costado un tiempo leer el libro que me dispongo a reseñar,pero no porque no me haya gustado,al contrario,he disfrutado y mucho de su lectura y como cuesta tantas veces en el actual panorama literario encontrar un libro bueno,he decidido leerlo pausadamente,eso si,sin prisa pero sin pausa.
No conocía al escritor que me ocupa,Arturo del Burgo y la verdad que espero poder seguirle la pista puesto que ha sido todo un acierto leer su novela.
¿De qué va? En plena Segunda Guerra Mundial un piloto americano cae en una bodega familiar italiana y allí mientras se recupera de sus heridas se enamora de Valeria,hija de los vinateros mientras lee su diario encontrado en la avioneta.
Y en esta historia de amor nos encontramos con un tri��ngulo amoroso,Valeria está comprometida con Carlo,un alto cargo del régimen fascista de Mussolini,un régimen que la joven detesta.
La ocupación de Alemania en Italia tras la huida del dictador,la persecución de los judíos y la tristemente famosa masacre de las fosas ardeatinas son algunos de los sucesos históricos en los que se basa el libro a través del devenir de sus inolvidables personajes.
No le puedo poner ningún pero a la novela,pese a su extensión es de los libros que te da pena terminar pero a cambio te deja con un recuerdo que seguro perdurará en el tiempo.
Libro más que recomendable.
Mi nota: 9,5
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Roma: sequestrato un locale in Viale di Porta Ardeatina a seguito di violazioni della sicurezza del locale e dei clienti.
Roma: sequestrato un locale in Viale di Porta Ardeatina a seguito di violazioni della sicurezza del locale e dei clienti. Nei giorni scorsi, nel corso dell'attività di prevenzione condotta dalla Polizia di Stato, anche in ambito amministrativo, gli agenti del Commissariato Celio unitamente al personale della Locale Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, al personale dell'Arpa Lazio Sezione Provinciale di Roma e della Polizia Roma Capitale, hanno proceduto al controllo amministrativo di un locale in Viale di Porta Ardeatina. Nello specifico, nel corso del controllo sono emerse violazioni delle prescrizioni che impongono di non ammettere nel locale più di 264 persone contemporaneamente in quanto durante il deflusso ne sono state conteggiate 602. Sul posto, inoltre, è stato accertato che l'unico accesso per i disabili era una rampa impiegata, invece dal titolare come guardaroba, che impediva di fatto l'ingresso e l'uscita dei disabili, violando quindi la prescrizione che impone di mantenere il locale perfettamente accessibile e fruibile da parte delle persone diversamente abili. Infine, è stato rilevato che una delle due uscite di sicurezza era ostruita da stand con giacconi dei clienti e banconi usati per il desk per lasciare le giacche al guardaroba, impedendo di fatto la fuga in caso di emergenza e violando dunque la prescrizione che impone di mantenere costantemente liberi e facilmente percorribili tutti i percorsi delle vie di esodo e le aree destinate a luogo sicuro. Al termine dei controlli i poliziotti hanno posto sotto sequestro il locale, apponendo i relativi sigilli, mentre il titolare della licenza è stato deferito in stato di libertà poiché responsabile di violazioni delle prescrizioni imposte dall'Autorità di Polizia di Stato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il benzinaio, lo Stato alza i prezzi e accusa noi
DIRETTA TV “Noi non abbiamo truffato. E allora perché dobbiamo pagare questa tassa? Mettere un cartello costa qualche migliaio di euro. E’ una tassa! Perché dobbiamo pagarla? Cosa abbiamo fatto di male?”. Vincenzo T. ha un distributore sulla via Ardeatina, a Roma. Fra poco chiuderà il suo esercizio per partecipare allo sciopero dei benzinai. Ed è inviperito col governo. “Danno la colpa a noi –…
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𝕄𝕒𝕦𝕤𝕠𝕝𝕖𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕖 𝔽𝕠𝕤𝕤𝕖 𝔸𝕣𝕕𝕖𝕒𝕥𝕚𝕟𝕖 (Roma) ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ Las Fosas Ardeatinas se han convertido en el lugar símbolo de la Resistencia, famoso por el asesinato de 335 prisioneros a manos de las tropas de ocupación alemana. El 23 de marzo de 1944 durante una acción de guerra llevado a cabo en la Via Rasella de Roma, un grupo de partisanos mató a 33 soldados nacistas e hirió a otros 38. La respuesta alemana, bajo la orden directa de Hitler, fue inmediata el 24 de marzo de 1944. Por cada soldado alemán muerto, se cobraron diez vidas italianas. El total de víctimas italianas ascendió a 335, escogidas al azar: entre ellas había numerosos prisioneros políticos sacados de la cárcel de Via Tasso, prisioneros sentenciados a muerte, un nutrido grupo de judíos y algunos civiles. ✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲✲ #memoriaattiva #memoriacollettiva #strage #fosseardeatinemassacre #pernondimenticare #fosseardeatinememoriaeterna #eccidio #chusayinka #maipiùfascismo #maipiùnazismo #storia #24marzo #24marzo1944 #fosseardeatine #eccidiofosseardeatine #occupazionenazifascista #roma #garbatella #noalfascismo #memoria #commemorazione #memoriacollettiva #paranoolvidar #pernooblidar (en Mausoleo delle Fosse Ardeatine) https://www.instagram.com/p/CmtHRxoM_C8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Ferruccio Spinetti in concerto alla Casa del Jazz
Mercoledì 30 novembre alle ore 21, Ferruccio Spinetti presenta in concerto alla Casa del Jazz il nuovo album “Arie”, un tributo al jazz italiano e ai suoi protagonisti che lo hanno reso celebre attraverso le loro composizioni.
Dopo le esperienze ultradecennali con Musica Nuda, Avion Travel e InventaRio, il contrabbassista Ferruccio Spinetti mette la firma su un nuovo progetto che coltivava da anni e che propone ora dal vivo insieme alla cantante Elena Romano, al pianista Giovanni Ceccarelli e al batterista Alessandro Paternesi.
Un atto d’amore nei confronti del jazz italiano, ma con un respiro e uno sguardo universale, per linguaggio e sentimento.
Tanti i musicisti da omaggiare, una selezione ampia, che abbraccia più generazioni. Il repertorio comprende, infatti, brani di Enrico Rava, Bruno Tommaso, Rita Marcotulli, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi, ma anche Enrico Zanisi, Luca Flores, Paolino dalla Porta e altri. Sono brani che prendono una nuova vita, grazie anche all’interpretazione di Elena Romano e ai testi, scritti appositamente dalla Romano, da Peppe Servillo e dallo stesso Spinetti. Nel repertorio non mancano dei brani originali di Spinetti e Ceccarelli.
Arie è un progetto musicale che è stato anche registrato e pubblicato a ottobre dalla Giando Music e Via Veneto Jazz, disponibile in CD e digitale.
Formazione
Elena Romano, voce
Giovanni Ceccarelli, pianoforte
Ferruccio Spinetti, contrabbasso
Alessandro Paternesi, batteria
Mercoledì 30 novembre
Ore 21.00
Viale di Porta Ardeatina, 55
Ingresso 15 euro
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Trasvolare la piscina col drone... #ColdwellBanker #realestate #JustListed #villa #vendita #immobiliare #EduardoFiorito #DaydreamStudio #photography #drone #GiulioBaiocco #Archaeos #piscina #swimmingpool #autumn #Roma #Ardeatina #CastelDiLeva #giardino #garden... (presso Santuario del Divino Amore) https://www.instagram.com/p/Bo33mJHHNPX/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1cdykulisfrs3
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The Zen Circus - Ardeforte 2018 (Festival in Rome)
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