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mozart2006 · 4 months ago
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Antonio Juvarra - "Gianluca Terranova e la fiaba foniatrica dei muscoli"
Puntualmente come sempre, riceviamo e pubblichiamo Continue reading Antonio Juvarra – “Gianluca Terranova e la fiaba foniatrica dei muscoli”
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blogdemocratesjr · 9 months ago
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Marcel Antonio
There is no stability in this world. Who is to say what meaning there is in anything? Who is to foretell the flight of a word? It is a balloon that sails over tree-tops. To speak of knowledge is futile. All is experiment and adventure. We are for ever mixing ourselves with unknown quantities. What is to come? I know not.
—Virginia Woolf, The Waves
Let the finished book go on quivering with emotion and intelligence, a clean arrow newly and forever fixed into the double tree of life and art.
—Jaun Ramón Jiménez, The Complete Perfectionist
Books are only occasions for poetry.
—Jorge Luis Borges
Let love come, a slow dance like the sea’s at low tide, no headlong rush. A time of quiet meeting, of bowing to one another and waiting, orderly, agreeable. Not fever, all-consuming, but slow kindling. An awakening, the body’s slow stretch, inch by inch, toward feeling.
—Euripides, Iphigenia at Aulis (trans. by Elaine Terranova)
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londranotizie24 · 10 months ago
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The Italian Library #9, all'IIC il premio Strega con Ornella Tarantola
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Di Pietro Nigro Si terrà il 23 maggio prossimo alle 18.30 The Italian Library # 9: Premio Strega, incontro con Ornella Tarantola presso l'Istituto Italiano di Cultura di Londra. The Italian Library #9, all'IIC il premio Strega con Ornella Tarantola Si terrà il 23 maggio 2024 alle ore 18.30 ora locale all'Istituto Italiano di Cultua di Londra The Italian Library #9: Premio Strega. Con Ornella Tarantola. L'incontro è dedicato a 12 candidati al premio Strega i quest'anno che Ornella racconta ed insieme a Marco Gambino ne legge degli estratti. Quale di questi voi vorreste leggere per primo? Un po’ come tornare ai tempi della libreria quando tra una chiacchiera e l’altra si consigliavano quali romanzi leggere. Quello che sarà scelto da più persone sarà il vincitore di Italian Library. All'incontro si parlerà dunque e si leggeranno: - Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives. - Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri. - Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio. - Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi. - Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi. - Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella. - Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare. - Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova. - Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale. - Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori), proposto da Lia Levi. - Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese. - Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi. Per prenotare cliccare QUI ... Continua a leggere su Read the full article
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grammymk · 1 year ago
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Skyscrapers by Antonio Terranova Hardcover book euc.
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antonio-velardo · 1 year ago
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Antonio Velardo shares: Former N.Y.P.D. Officer Is Charged With Child Sex Offenses by Christopher Maag
By Christopher Maag Christopher Terranova, 34, used a police database to obtain an underage boy’s number, according to a prosecutors’ document. Published: December 14, 2023 at 08:37PM from NYT New York https://ift.tt/F7u31bM via IFTTT
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agrpress-blog · 1 year ago
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Il quartiere Pigneto a Roma diventa il palcoscenico di un evento straordinario: "Ci Vuole Orecchio - Festival dell’Ascolto", un'iniziativa coinvolgente promossa da Fandango Libri in collaborazione con Fandango Podcast. Un'esperienza indimenticabile presso la Biblioteca Goffredo Mameli (Via del Pigneto, 22) che unisce creatività, voci autorevoli e appassionati per quattro giorni intensi di condivisione, riflessione e creatività in un'atmosfera di autentica comunità. Unione di Voci Autorevoli e Creazione Collettiva Il festival promette di trasformare l'isola pedonale del Pigneto in una piazza animata da racconti, letture, momenti di informazione e crescita culturale. Ecco alcuni dei protagonisti che porteranno la loro magia attraverso voci e suoni: Antonio Manzini, Tullio Sorrentino, Nadia Terranova, Ilaria Gaspari, Guido Vitiello, Romana Petri, Fabio Stassi, Viola Lo Moro, con contributi visivi di Sonno e le melodie coinvolgenti di Grosso Bernardo e Mauro Covacich. Contenuti Informativi e Coinvolgenti Il programma del festival non solo offre talk informativi, ma include anche workshop, laboratori e momenti di costruzione collettiva. Tra i momenti salienti, un focus speciale sui podcast Fandango che abbracciano temi di attualità, scienza, ecofemminismi e indagheranno sul mondo delle sette. Professionisti autorevoli come Annalisa Cuzzocrea, Marino Sinibaldi, Florinda Fiamma e Flavia Piccinni guideranno conversazioni stimolanti e illuminanti. Un'Esperienza da Prenotare Alcuni eventi richiedono la prenotazione anticipata tramite e-mail a [email protected], garantendo un'esperienza più intima e coinvolgente. Highlight del Programma Il programma è ricco di appuntamenti coinvolgenti che spaziano dalla riflessione alla creatività: Giovedì 14 Dicembre: Incontri come "Fare podcast oggi in Italia" e "Clessidra - Il tempo delle parole" promettono momenti ricchi di spunti e conoscenze. Venerdì 15 Dicembre: Dalla condivisione di tecniche per la produzione di podcast alle letture coinvolgenti come "Farei parlando innamorar la gente" di Fabio Stassi, la giornata si presenta intensa e coinvolgente. Sabato 16 Dicembre: Da "La rassegna stampa live" a podcast dedicati a temi profondi come la maternità estrema e la Procreazione Medicalmente Assistita, l'offerta è variegata e stimolante. Domenica 17 Dicembre: Conclusione con un monologo di Mauro Covacich su Joyce, una lettura di Nadia Terranova e l'annuncio del podcast vincitore del pitch. Un Progetto di Eccellenza Culturale Il festival, vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 - 2024” promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, testimonia l'impegno nel creare un ambiente inclusivo e stimolante per la crescita culturale e l'espressione artistica. Data da non perdere: dal 14 al 17 Dicembre, "Ci Vuole Orecchio - Festival dell’Ascolto" a Roma, un'occasione imperdibile per immergersi in voci e storie coinvolgenti che si fondono in una celebrazione della cultura e della creatività.
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personal-reporter · 2 years ago
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Mare di Libri 2023 a Rimini
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Mare di Libri, il Festival dei Ragazzi che leggono, torna nel centro storico di Rimini dal  16 al 18 giugno, con partecipanti, volontari e ospiti da tutta Italia e dall’estero.  I giovani saranno come sempre i protagonisti della manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione e con circa 40 appuntamenti, divisi in 30 eventi a cui si aggiungono 11 laboratori e discussioni aperte intergenerazionali su temi contemporanei, dialoghi tra generi e generazioni, tra ragazzi e ragazze e gli autori e le autrici che interverranno in questa edizione. Il format classico è l'incontro con l'autore, e in molti casi l'intervista è affidata a giovani lettori e lettrici di gruppi di lettura provenienti da tutta Italia, con nomi come Manlio Castagna, Davide Morosinotto, Pierdomenico Baccalario, Igor De Amicis, Antonio Ferrara, Cecilia Randall, ma non mancheranno gli ospiti stranieri, che saranno Anne Fine, Guus Kuijer e Dark Visser. Tra le novità c'è quella relativa al Premio Mare di Libri, che giunto alla decima  edizione, per la prima volta si apre alla categoria della Graphic Novel. Saranno tre gli eventi durante i quali si rifletterà su grandi temi della contemporaneità con il format 1 parola 2 generazioni, dove la parità  sarà al centro di un incontro con Vera Gheno e Giulia Blasi; attorno a scuola dialogheranno Enrico Galliano e Gaja Cenciarellii; su lavoro interverranno i Maura Gancitano e Andrea Colamedici (Tlon). Il format dei generi narrativi tratterà di fantasy, criminalità, narrazioni giovanili e riscritture mitologiche e ogni appuntamento si svilupperà come una conversazione a due voci tra due autori e il pubblico. Quest'anno gli anniversari da celebrare saranno tre, venerdì 16 giugno lo spettacolo Cammelli a Barbiana racconterà la figura di Don Milani, sabato sera sarà la volta di Alessia Canducci e Alfonso Cuccurullo che interverranno su Italo Calvino e domenica sera chiuderà il festival una serata dedicata al mondo Disney, con letture di Nadia Terranova, Giusi Marchetta e la conduzione di Manlio Castagna al Teatro Galli. Sono tanti i laboratori in questa edizione, dove si esplorerà la mindfulness con Elisa Castiglioni, la poesia con Antonio Ferrara e Marianna Cappelli e si parlerà di ambiente con Andrea Vico, e di fumetti con Gud, il fumettista che ha curato l'immagine del poster del festival di quest'anno. Non mancheranno gli speed-date con gli editor, con protagonisti i professionisti di diverse case editrici che hanno il compito di raccontare i libri pubblicati in pochissimi minuti, cercando di incuriosire i lettori. Read the full article
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abcspanishnews · 2 years ago
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La nave de Lliçà en la que estalló la mayor estafa 'cripto' de España
La sede central de la marca de mascotas TerranovaCNC en Barcelona y su consejero delegado, Sito Herrera, salpicados por el presunto macrotimo Kuailian de 500 millones
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¿Qué pasó en el número 12 de la avenida Cataluña de Lliçà de Vall, en Barcelona? Es la nave industrial donde se gestó, cree la Policía Nacional, parte de la mayor macroestafa de criptomonedas de España. Se investiga en la Audiencia Nacional y, según los primeros indicios, podría haber hasta 500 millones defraudados a inversores. Uno de los epicentros de la presunta trama Kuailian es el polígono de Lliçà, donde mora la sede central de las empresa de franquicias para mascotas TerranovaCNC.
¿Qué tiene que ver una exitosa cadena de productos para animales con un macrotimo en moneda digital? Tiene que ver Lliçà de Vall. En esta localidad de 6.480 habitantes a 20 kilómetros de Barcelona se fundó TerranovaCNC, una cadena de tiendas de productos para mascotas que pretendía llegar a los 500 puntos de venta en 2018. Pero en 2022 algo salió mal. Agentes de la Policía Nacional irrumpieron en el cuartel general de la empresa en este municipio y quebraron la tranquilidad de este conglomerado de franquiciados.
Buscaban parte de la trama Kuailian
Los efectivos policiales, sostienen las fuentes consultadas, buscan indicios de la estructura vertical que estafó presuntamente a decenas de personas con la venta de kuais o contratos de 1.000 días vinculados a la moneda digital Ethereum. Hay, se cree, centenares de posibles afectados.
En este marco, y bajo la tutela del juzgado Central de Instrucción número 6, los funcionarios irrumpieron en varios sitios. Uno de ellos fue el número 12 de la avenida Cataluña de Lliçà. Aquí entraron en SR Motors, un concesionario de vehículos de alta gama. Los policías creían que este distribuidor podría actuar como posible lavadora de dinero para el blanqueo de la trama.
Salpica a Terranova
Esta empresa automovilística la regía Juan Antonio Sito Herrera Torres, fundador de TerranovaCNC, enfatizan las mismas voces. La Policía lo vinculó a la estructura de la estafa cripto. Eso sí, no es el principal sospechoso, ni mucho menos. El supuesto cabecilla de la trama es David Ruiz de León, fundador, y otras personas que se han fugado de España.
Sito, explica su entorno, se vio involucrado en un tsunami que "no era ni mucho menos lo que parecía". La empresa de mascotas "no tenía nada que ver" con las divisas digitales, y el taller de coches, "pese a que registró, tampoco guardaba relación con ninguna macroestafa".
"Vendían a los futbolistas de primera"
El concesionario SR Motors era un negocio de distribución de vehículos de lujo de "40.000 y 50.000 euros a famosos y estrellas del fútbol de LaLiga", detallan las mismas voces. Era un negocio "legítimo y con contabilidad absolutamente limpia", subrayan, insistiendo en que "nada tenía que ver con ninguna macroestafa". Eso sí, la Policía lo atacó al creer que podría ser un punto de lavado de dinero masivo procedente del mundo digital.
Aquella intervención policial, apenas publicitada, "salpicó a varia gente a la que utilizaron y ahora se está comiendo marrones", sostienen los entrevistados. Uno de ellos sería Sito, pero habría más, incluidos extrabajadores del taller.
Los Clapé, dueños, desconocían qué ocurría allí
Sea como fuere, una anodina nave de Lliçà de Vall quedó vinculada por la que se cree que es la mayor estafa de criptomonedas de la historia en España. La estructura es propiedad de Grupo Clapé, un constructor logístico que trabaja sólo con grupos de primer nivel, como Amazon, y a las que alquila lugares para situar polos logísticos y sedes corporativas.
Un portavoz de esta firma ha admitido que SR Motors operaba desde una nave suya en Lliçà, "como otras 20 empresas en otras tantas naves". Clapé alquiló a un "taller de automóviles" y nada sospechaba que su activo acabaría examinado por la Audiencia Nacional, como ha pasado. La fuente corporativa ha asegurado que "nadie se ha dirigido a ellos" y que, de hecho, Clapé se está retirando del negocio de las pequeñas naves para premiar "las grandes sedes corporativas".
"No es tanto como dicen"
El tribunal especial instruye el procedimiento por presuntos delitos de estafa, blanqueo de capitales, falsedad y delitos contra la Hacienda Pública. Si el ritmo procesal se sostiene, el juicio podría celebrarse tras el verano. Se deberá probar que Kuailian era una plataforma ponzi, esto es, una estructura piramidal para estafar a los inversores que inyectaban dinero allí.
Fuentes cercanas al caso tienen otra opinión. "No era tan malo como lo pintaban. Los afectados sabían qué riesgos tomaban y se ha devuelto su dinero a la mayoría de ellos". Eso sí, los implicados lamentan que algunos de los supuestos cabecillas "se hayan fugado y no hayan respondido ante la justicia", aunque lamentan que "se hayan arrojado cargos contra ellos que son desproporcionados".
La justicia decidirá, pero de momento Lliçà ha quedado situado en el mapa.
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cristianesimocattolico · 4 years ago
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"La Madonna è venuta a prendermi"
Con il piccolo Antonio siamo giunti alla fine del triduo pasquale. Come nel Sabato Santo è la Madonna ad accompagnare i discepoli verso la Resurrezione, così sarà per il piccolo Antonio: è la Madre di Dio in persona che conduce il suo bambino tra le braccia di Dio per celebrare insieme la Pasqua eterna.
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di Costanza Signorelli (03-04-2021)
Antonio è un bambino che ha avuto un rapporto molto speciale con Maria. Infatti, ha potuto vedere con i suoi occhi che la Madonna è veramente una Mamma piena di amore per tutti: Lei conosce ogni figlio per nome e lo ama di un amore unico e infinito, lo stesso amore che ha per Suo figlio Gesù. Antonio questo Amore lo ha vissuto profondamente sulla sua pelle e aveva il desiderio di testimoniarlo a tutti.
BAMBINO CONSACRATO A MARIA
Sin da piccolo Antonio ama visitare i santuari mariani e poiché la sua famiglia inizialmente non è praticante, è proprio lui che chiede ai suoi genitori, di essere portato nei luoghi in cui Maria ha dato un segno speciale del suo Amore.
In particolare, Antonio chiede spesso di andare al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa: «Lì ormai eravamo di casa», racconta mamma Monica. «C'era un sacerdote che, quando ci vedeva arrivare, faceva salire Antonio sull'altare insieme a lui, mentre celebrava la Santa Messa: questa cosa lo rendeva felicissimo».
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Ma Siracusa è solo il primo di una lunga serie: Antonio si sente chiamato dentro ad andare nei luoghi in cui regna la presenza di Maria. «Nel primo anno di malattia - ricorda Monica - per sua volontà, abbiamo fatto la Pasqua a Medjugorje: Antonio era fuori di sé dalla gioia. Noi eravamo preoccupatissimi, perché aveva appena finito di fare il ciclo di chemioterapia, lui invece era la persona più felice del mondo, perché era dalla sua Madonnina. Abbiamo anche una fotografia che lui volle fare: mise l'autoscatto e poi saltò di gioia. A guardarla sembra proprio che stia volando dalla felicità».
Inoltre Antonio decide di consacrare il suo cuore alla Madre di Dio. Per l'occasione ci fu una bellissima cerimonia presso la chiesa di San Sebastiano a Palermo, con tanti bambini che vengono consacrati attraverso la speciale preghiera della Vergine dei Poveri di Banneux (Belgio): ogni volta che Antonio recita questa preghiera dice di provare grandissime emozioni, emozioni celesti.
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(nella foto, Antonio con la maglietta gialla)
Quando il piccolo si ammala, dentro a questa circostanza di profondo dolore e sofferenza, allo stesso tempo, accade qualcosa di inspiegabile e bellissimo: l’amore che lui ha per Gesù e Maria iniziano a crescere inesorabilmente. Infatti, è proprio in questo momento, che la Madonnina si fa conoscere a lui in un modo tutto speciale.
«Una volta - racconta la mamma - eravamo in macchina e dal nulla lui mi guardò e mi disse: "Mamma tu non devi avere paura perché la Madonnina mi ha detto che io guarirò". Allora gli chiesi: "Ma in che senso Antonio? Tu parli con la Madonnina?", E lui mi disse: "Si mamma quando sono sul divano e tu credi che io stia guardando la tv, in realtà io sto pregando e parlo con la Madonnina, nel mio cuore". Io rimasi veramente frastornata, non capivo perché mio figlio mi raccontasse queste cose. Cose che non potevano assolutamente venire da una famiglia come la nostra che, per quanto stava iniziando a camminare verso il Signore, era di certo molto più indietro di lui sulla strada. Antonio ci ha insegnato veramente tante cose, lui aveva una marcia in più».
IL VIAGGIO A LOURDES E LA VERA GUARIGIONE
Questo annuncio di guarigione inizia a uscire dalla bocca di Antonio in modo sempre più insistente e lascia tutti spiazzati, perché, in verità, la situazione clinica va drasticamente peggiorando
Un giorno Antonio va dal papà e gli dice: «Papà se vado a Lourdes dalla Madonnina io guarisco». Era il mese di Dicembre del 2012, a Novembre l'oncologo aveva comunicato ai genitori che il figlio non sarebbe arrivato a Dicembre, così la famiglia si fida di Antonio e si reca a Lourdes.
«Fu veramente un viaggio della speranza - ricorda Monica - perché prima d'arrivare ci furono difficoltà e impedimenti di ogni tipo: scioperi dei treni, ritardi e cancellazioni degli aerei...ci capitò davvero di tutto».
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Quando il bambino arriva a Lourdes, però, viene letteralmente invaso da una fortissima pace interiore, il suo corpo è martoriato dai dolori fortissimi, ma la sua anima sembra che voli: «Papà, papà - dice - è una sensazione bellissima mi sembra di essere in Cielo, sento un calore alla pancia che mi fa stare bene, mi viene voglia di ballare, di cantare di gridare. Papà sto bene e pregherò perché anche tu possa provare questa bella sensazione che sto provando io».
«In quel viaggio - racconta la mamma - lui mi voleva preparare. Ad un certo punto, per esempio, mi disse: "Mamma io sono stanco, io me ne devo andare", ma io gli risposi: "No Antonio! Tu devi lottare!" e senza rendermene conto, io lo stavo ostacolando. Lui invece, per come poteva, voleva comunicarci che lui era a conoscenza di tutto».
A Lourdes il bambino inizia a pregare per moltissima gente e scrive una marea di bigliettini che poi mette ai piedi della Madonna. «Siccome lui aveva detto che a Lourdes sarebbe guarito- continua Monica - io e suo padre ad un certo punto gli diciamo: "Dai Antonio! E' il tuo momento, prega per te, per la tua guarigione!", ma lui, come se non avessimo detto nulla d'importante, ci risponde che l'avrebbe fatto "dopo". Noi capimmo solo alla fine, quando ormai era in Paradiso, che Antonio ci aveva sempre parlato della guarigione dell'anima e che lui sapeva tutto: lui sapeva dove e quando se ne sarebbe andato, infatti, nel viaggio a Lourdes ci stava preparando alla sua partenza».
Poi accadde un fatto: quando Antonio era già partito per il Cielo, un giorno, papà Giuseppe va a prendere il suo giubbettino che stava nell'armadio e guardando nelle tasche trova un bigliettino. Era proprio uno dei bigliettini che aveva scritto a Lourdes e che forse non era riuscito a depositare nell'urna della Madonna o chissà... Insomma, su questo bigliettino ci stava scritto: "Gesù aiuta i bimbi, gli adulti, le famiglie povere e tutti quelli che hanno bisogno del tuo aiuto. Amen. 1 Padre Nostro, 1 Ave Maria, 1 Gloria al Padre". «Siccome quello era esattamente il momento in cui stavamo scegliendo la preghiera per il suo ricordino - spiega Monica - io e suo padre capimmo il messaggio: quella era la preghiera da inserire».
(foto grande in alto)
MARIA, MADRE DELLA DIVINA MISERICORDIA
In uno dei tanti pomeriggi di ospedale, la mamma di un amichetto di corsia di nome Giovanni, vedendo mamma Monica molto triste e affranta le regala un’immaginetta di Gesù Misericordioso. Sull’immagine c’è scritto: “Gesù confido in te!». Antonio vede quell'immaginetta e subito se ne innamora. Quella frase è come se si imprima a fuoco sul suo cuore e da quel momento inizia a ripeterla a tutti, diventa come il suo motto di vita: «Gesù confido in te!».
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Dietro a questa immagine c’è scritta anche la Coroncina della Divina Misericordia: Antonio decide che da quel momento la reciterà ogni giorno e spesso chiede alla mamma di invitare altre persone, altri bambini, per pregare con lui nella sua stanza d'ospedale oppure nelle stanze degli altri bambini.
Inoltre, una volta tornati dall'ospedale, Antonio chiede alla sua famiglia di prendersi questo impegno: pregare la Coroncina ogni giorno alle 15:00 insieme a lui. Proprio una di queste volte, Antonio è sdraiato sul letto, alla sua destra c’è la mamma e sul lato sinistro il papà, con la sorellina Flavia. Ad un tratto Antonio inizia a fissare gli occhi di mamma Monica, li fissa a lungo, senza mai togliere lo sguardo. La mamma se ne accorge e stupita gli chiede come mai la stia guardando in modo così strano, Antonio allora risponde a bassa voce: «Zitta, zitta! Altrimenti se ne va!». Mamma Monica allora, aspetta la fine della preghiera, poi di nuovo chiede spiegazioni al suo bambino. Antonio allora racconta che durante la preghiera, la Madonna si è fatta vedere: era una figura di grandezza naturale e tutta bianca, come la statua che si trova al santuario di Medjugorje, e pregava insieme a loro. Ma dove ha visto Antonio la Madonnina? «Mamma – risponde – era proprio lì, la vedevo attraverso i tuoi occhi, era venuta a benedirmi».
LA GRANDE FESTA FINALE
Ma i regali di Maria ad Antonio non sono ancora finiti, anzi continuano fino all’ultimo giorno. Sapendo del grande amore di Antonio per la Regina del Cielo, alcuni signori della parrocchia decidono di portargli a casa la statua della Madonna di Medjugorje, una copia dell’originale. E’ una fatto molto speciale perché quella "statua pellegrina" è destinata da sempre a visitare esclusivamente le chiese.
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Antonio è felicissimo: per l'occasione la sua casa si riempie di moltissime persone, è un via vai continuo e inaspettato di persone che accorrono ai piedi del suo lettino per pregare e cantare alla Madonna, sembra proprio una grande festa.
Quando tutti vanno via, mamma Monica stupita per tutto quello che ha visto accadere in quei giorni, si avvicina al figlio e gli chiede: «Antonio, cosa è venuta a fare in casa nostra la Madonnina?». Lui la guarda e le dice: «Mamma è venuta a prendermi». Due giorni dopo, il sabato 23 Febbraio 2013 alle ore 13:55, Antonio, come un Angelo, vola in Paradiso.
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Un’estate da premi(are) 2019:  fra Strega, Bancarella e Campiello
Il percorso di lettura odierno è un viaggio fra i romanzi premiati o candidati ai maggiori premi letterari italiani, fra cui potrete, ce lo auguriamo, scegliere alcune delle vostre letture estive.
L’acclamato vincitore del Premio Strega di quest’anno è Antonio Scurati, con il suo M, il figlio del secolo, uno dei libri di cui si è parlato di più quest’anno. Si tratta della storia dell’ascesa al potere di Benito Mussolini. Ciò che probabilmente è risultato vincente è il punto di vista dell’autore: Scurati sceglie, infatti, di lasciar parlare l'uomo più che il personaggio storico, mettendone a nudo tutte le contraddizioni, le debolezze, le idiosincrasie, le ossessioni e i patetismi. Un punto di vista che solo un romanziere avrebbe potuto scegliere.
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Seconda è arrivata Benedetta Cibrario, candidata con Il rumore del mondo: “Fondato su minuziosi studi d’archivio e sostenuto da una verve narrativa personalissima, il lavoro di Benedetta Cibrario ci mostra un punto di vista non convenzionale sul Risorgimento” (Giorgio Ficara).
Al terzo posto Marco Missiroli con  Fedeltà: “Nelle sue pagine risiede la risposta che solo la letteratura poteva dare allo stupore espresso da Freud dinanzi all’incapacità della libido di separarsi dai suoi oggetti, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure. Il guaio non è soffrire, il guaio è farlo nel modo sbagliato. La sofferenza in questo romanzo è come la miseria in Céline: è liberatoria, viene voglia di viverla.” (Sandro Veronesi).
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Al quarto posto si è classificata Claudia Durastanti con il suo  La straniera, un bel memoir  in cui la personale storia familiare dell’autrice si intreccia a parti saggistiche, che le permettono di esprimere una più ampia riflessione su classe, disabilità ed educazione culturale.
Ed infine Nadia Terranova, con  Addio fantasmi: una casa tra due mari, il luogo del ritorno. Dentro quelle stanze si è incagliata l'esistenza di una donna che, solo riattraversando la propria storia, potrà davvero liberarsene. L’autrice racconta l'ossessione di una perdita, quel corpo a corpo con il passato che ci rende tutti dei sopravvissuti, ciascuno alla propria battaglia.
Vincitrice di un altro notissimo premio letterario, il Premio Bancarella – in cui a votare sono i librai – è Alessia Gazzola, con il suo  Il ladro gentiluomo, ultimo romanzo della serie L’allieva. Una nuova città, un nuovo inizio e nuovi misteri su cui far luce.
Le vicende della protagonista, il medico legale Alice Allevi, sono anche diventate una serie televisiva di successo:
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Secondo classificato Evelyne, il mistero della donna francese, di Marco Scardigli. Siamo agli inizi del XX secolo, e l’arrivo di una misteriosa donna francese a Novara crea scompiglio in città. Ancor di più, però, la scomparsa di un serie di ragazze, tanto che si comincia a pensare che si tratti di un’emulazione di Jack lo Squartatore.
Altro finalista del premio Bancarella, altro bel giallo: Come una famiglia, di Giampaolo Simi. E’ la storia di una famiglia costretta a guardarsi dentro per comprendere fino a che punto ci si può spingere per proteggere le persone che amiamo, e scossa dal sospetto che in un figlio si possa nascondere una creatura feroce.
Fra i finalisti del Bancarella anche Prima che te lo dicano altri. Grazie a una lingua lirica, affilata e precisa, Marino Magliani costruisce una storia durissima di formazione, che non fa sconti alla nostra storia recente e che ci racconta di un affetto che travalica sentenze e confini spazio-temporali per restituirci l’avventura epica per eccellenza: la ricerca delle proprie radici.
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E il Premio Campiello? La giuria ha letto e giudicato 300 titoli ed ha già decretato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima : Hamburg, opera d’esordio di Marco Lupo, con la seguente motivazione: «Hamburg è un libro sulla labilità della memoria e su come venga tramandata da un gruppo di lettori clandestini. In un mondo di macerie che ricorda le atmosfere di Fahrenheit 451, un coro di voci si ritrova, segretamente, ogni lunedì in una libreria. Non si tratta di una “allegra brigata” che si ritira su un colle ameno, bensì di una banda di resistenti che scorge nella lettura la medesima funzione che gli uomini primitivi attribuivano agli affreschi delle grotte di Lascaux. Anche l’autore, in effetti, dichiara che «Si scrive per dar voce ad animali morenti». Così Hamburg mette in scena uomini e donne sconfitte dalla storia, famiglie costrette a nascondersi sotto terra per sfuggire al bombardamento alleato che nel 1943 rase al suolo la città anseatica. Pellegrini su questa terra, i personaggi del romanzo sono la «sabbia del tempo scomparso» cui allude il sottotitolo.
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I cinque finalisti invece sono: Il gioco di Santa Oca di Laura Pariani, un romanzo di ribellione e libertà: la storia di un sogno di giustizia e di una donna coraggiosa che sfida le convenzioni del suo tempo; La vita dispari di Paolo Colagrande: la pirotecnica, profonda ed esilarante parabola umana di un ragazzino che vede solo una metà del mondo, destinato a diventare un adulto che vive solo a metà;  Carnaio di Giulio Cavalli: un incubo di carne e soldi, la profezia di un mondo prossimo, in cui l'ultimo passo verso l'abisso è già alle nostre spalle; Lo stradone di Francesco Pecoraro, in cui prende vita un’avventura di conoscenza, attraverso le vicende di una vita, di un quartiere, di un intero secolo;  e Madrigale senza suono di  Andrea Tarabbia: «Tarabbia si avvicina a un fatto attirato da un richiamo morale, e lo usa per indagare − senza alcunché di morboso, miracolo − il Male nella e della Storia attraverso la scrittura, in una tradizione che va dai Demoni di Dostoevskij fino a Carrère o Vollmann» Alessandro D’Avenia.
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La cerimonia finale sarà sabato 14 settembre. Secondo voi, chi vincerà?
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goodbearblind · 3 years ago
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"Era il 21 Maggio del 1976. In seguito ad un incidente stradale la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, niente di grave in relazione alla portata dell'impatto avuto in quella sfortunata giornata autunnale. Tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il fastidio divenne insopportabile. Sebbene i medici tendevano a sminuire arrivò, feroce e spietato, il risultato delle indagini diagnostiche: osteosarcoma (tumore maligno del tessuto osseo che colpisce in particolare le ossa lunghe quali femore, tibia e omero con la vigliacca predisposizione ad estendersi ai polmoni e al midollo osseo).
A poco meno di 20 anni dovette subire l'amputazione della gamba destra, sostituita da una protesi meccanica (non certo quelle dinamiche che fortunatamente si applicano oggigiorno).
Tutti a questo punto si sarebbero lasciati andare, ma non lui, non così.
A soli 3 anni dall'amputazione, il 12 Aprile del 1980, intraprese la più grande e memorabile impresa sportiva che l'umanità possa raccontare.
Partì dalla costa atlantica del Canada per raggiungere quella del pacifico. A piedi.
(non è un errore di battitura, avete letto bene.. a piedi, senza una gamba!).
L'idea era quella di raccogliere 1 dollaro per ogni cittadino canadese incontrato per strada con l'obiettivo di devolvere tutto il ricavato per la lotta contro il cancro.
Percorse ogni giorno 42 chilometri (e neanche questo è un errore) attraversando Terranova, la Nuova Scozia, l'Isola del Principe Edoardo, il Nuovo Brunswick, il Québec e l'Ontario.
Ogni giorno una maratona. Con una gamba sola!
La sua corsa infinita fu battezzata la "maratona della speranza" e purtroppo non riuscì mai a portarla a termine.
Dopo aver percorso 5373 km in 143 giorni dovette smettere di correre. Non aveva più fiato. E non perché non era più in grado di combattere, ma perché gli furono diagnosticate diverse metastasi polmonari che lo costrinsero ad arrendersi.
La sua corsa finì il 1 Settembre del 1980 nei pressi di Thunder Bay. Fino a quel momento riuscì a raccogliere 24 milioni di dollari!
L'anno successivo alla sua impresa entrò in coma e dopo qualche settimana, il 28 Giugno del 1981, morì.
Non aveva ancora compiuto 23 anni!
La sua corsa fu completata anni dopo da Steve Fonyo, sopravvissuto al cancro (che gli ha portato via la gamba sinistra) con mille difficoltà.
Così la "maratona della speranza" vide il traguardo.
Scriviamo questo post per devota ammirazione e per rabbia.
Oggi milioni di ragazzini (e non) si affannano a fare file per comprare magliette e gadget dei loro idoli (Messi, Cristiano Ronaldo, LeBron James e così via).
Nessuno ha mai indossato una t-shirt con l'immagine che proponiamo di seguito. Nessuno probabilmente conosce la storia di questo ragazzo canadese che ha cambiato per sempre la vita di milioni di persone in difficoltà.
Ci sono Eroi ed eroi. Miti e leggende. Storie e storie.
Poi c'è TERRY FOX !
Terrance Stanley Fox, detto Terry (Winnipeg, 28 Luglio 1958 - Port Coquitlam, 28 Giugno 1981)"
(Antonio Perspicace)
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crosscountryrally · 4 years ago
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Se publican los números de los pilotos inscritos en autos, SSV y camiones para el Dakar 2021
ASO cumplió hoy con entregar la segunda mitad de los números de los inscritos en el Dakar 2021. No hay muchas sorpresas entre los pilotos que esperábamos estuvieran en Jeddah a partir del próximo 3 de enero. Carlos Sainz tendrá el numeral 300 como campeón del Dakar 2020 defendiendo a X-Raid MINI, Nasser Al-Attiyah el dorsal 301 como principal desafiante con el equipo Toyota Gazoo Racing y Stephane Peterhansel correrá con el dorsal 302 en su primer Dakar con Edouard Boulanger como navegante. Mr. Dakar también defenderá los colores de X-Raid MINI.
Los autos de BRX-Prodrive han recibido los números 305 para Sebastien Loeb y 311 para Nani Roma.
Chaleco López ha recibido el dorsal 401 para su tercer Dakar en SSV.
Los principales números a tener en cuenta en autos son: 
300. Carlos Sainz
301. Nasser Al-Attiyah
302. Stephane Peterhansel
303. Yazeed Al-Rajhi
304. Giniel de Villiers
305. Sebastien Loeb
306. Bernhard ten Brinke
307. Kuba Przygonski
308. Mathieu Serradori
309. Orly Terranova
310. Khalid Al-Qassimi
311. Nani Roma
312. Martin Prokop
313. Erik Van Loon
315. Romain Dumas
316. Yasir Seaidan
317. Vladimir Vasilyev
325. Vaidotas Zala
326. Christian Laveille
327. Isidre Esteve
330. Shameer Variawa
332. Henk Lategan
335. Guilherme Spinelli
337. Juan Cruz Yacopini
339. Brian Baragwanath
En SSV, los principales dorsales son:
401. Chaleco López
403. José Antonio Hinojo
405. Gerard Farres
406. Aron Domzala
408. Austin Jones
416. Kees Koolen
418. Eric Abel
428. Sebastián Guayasamín
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ivanreycristo · 2 years ago
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..hablando de ESTANCOS [ institución de monopolio por parte de un estado de la producción, distribución, importación y venta de un bien como el TABACO]..Ramon VALLE_INCLAN [cuyo padre MIGUEL_ANGEL fue PRESIDENTE de TABACALERA q se fusionó con la Francesa SEITA dando lugar a ALTADIS q se vendió a la Británica IMPERIAL TOBACCO cuando su presidente era el Tenor Aficionado ANTONIO VAZQUEZ al q luego hicieron presidente de IAG o fusión de IBERIA con BRITISH AIRWAYS y q en TABACALERA sucedió a CESAR ALIERTA acusado de corrupción junto a su mujer ANA CRISTINA "PLACER" q murió DOMINGO DE RESURRECCION de 2015 a la q sucedió en su CAMA a la primera novia de FELIPE VI como fue ISABEL SARTORIUS a la q puso un piso..y pasando a presidir TELEFONICA apesar de estar encausado x corrupción sustituyendo al corrupto JUAN VILLONGA q utilizó a su primera familia para ello casándose y divorciandose luego con la ex_Miss MEXICO Adrián ABASCAL viuda de el TIGRE AZCARRAGA dueño de TELEVISA unos 40 años mayor q murió en su YATE ECO q heredó en dura pugna x la herencia y en el que estuvo mi padre cuando le vendió 10 millones de $ en TRANSMISORES para poblar de ANTENAS MEXICO]..me dijo en el pub TERRANOVA [luego LA FE DE MARIA] junto a disco AMOR BRUJO [luego EL CAPRICHO] donde le entregue una botella de RON CENTENARIO de COSTA RICA [donde estuvo xq ganó 150.000 € en las quinielas de FUTBOL] q le trajo mi Padre xq iba mucho ahí como le conté al hablarme de COSTA RICA donde mi padre Instalo el CANAL 13 O SIN_ART en los 70..q se había hecho con el ESTANCO frente al MINISTERIO de HACIENDA quitandoselo al Amigo [aprovechando el trafico de influencias de su PADRE] q le dijo q lo TRASPASABAN apesar de que era Padre de FAMILIA y que en su lugar iba a montar una LAVANDERIA..pagando el TRASPASO con el dinero de las QUINIELAS
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letteratitudine · 3 years ago
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XXI PREMIO LETTERARIO NAZIONALE ELIO VITTORINI
ABATE, MAUGERI, TERRANOVA: ECCO LA TERNA DEI FINALISTI
III PREMIO PER L’EDITORIA INDIPENDENTE ARNALDO LOMBARDI ALLA CASA EDITRICE CAVALLOTTO
CERIMONIA DI CONSEGNA IL 10 SETTEMBRE A SIRACUSA
La Commissione di valutazione delle opere in concorso per la XXI edizione del Premio Nazionale di Letteratura Elio Vittorini, presieduta dal professore Antonio Di Grado, ha scelto i tre autori finalisti – fra i trentasei in lizza - che, il 10 settembre prossimo a Siracusa, si contenderanno la vittoria finale.
Si tratta (in mero ordine alfabetico) di CARMINE ABATE con “Il cercatore di luce” (Mondadori); MASSIMO MAUGERI con “Il sangue della montagna” (La nave di Teseo); NADIA TERRANOVA con “Trema la notte” (Einaudi).
Nel corso della stessa seduta la Commissione di valutazione ha anche individuato, tra le candidature pervenute, il vincitore del III Premio per l’Editoria Indipendente Arnaldo Lombardi – in omaggio all’editore siracusano di adozione che fu tra gli ideatori del Premio Vittorini – destinato alle case editrici indipendenti che abbiano un catalogo di almeno 20 pubblicazioni di carattere storico e letterario. La Commissione ha scelto all’unanimità la Casa Editrice CAVALLOTTO di Catania.
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cristianesimocattolico · 4 years ago
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Un bambino predestinato nell'Amore/2
Continua il triduo pasquale in compagnia del piccolo Antonio Terranova. Entriamo nel Venerdì Santo per mano di un bambino che si è immedesimato così tanto con il Cristo da divenire lui stesso un piccolo grande Crocifisso d'Amore. Un giorno, stremato dai dolori, si mise a piangere in modo inconsolabile e guardando la sua mamma disse: "Piango perché penso a quanto ha sofferto Gesù sulla Croce, io in confronto non ho sofferto nulla".
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di Costanza Signorelli (02-04-2021)
“AL SIGNORE È PIACIUTO PROSTRARLO CON DOLORI”
La malattia di Antonio fu un vero Calvario: di prove e di umiliazioni Antonio ne ebbe davvero tante, sia nel corpo, sia nello spirito. Anche se piccolo e innocente, non gli fu risparmiato nulla del patire.
Dopo il trapianto di fegato, i medici scoprono che i polmoni del bambino presentano dei piccoli punti in cui il tumore si è sviluppato. Dall’istituto dei trapianti, perciò, viene sposato nel reparto di Oncologia Pediatrica di Palermo, dove comincia a fare i primi cicli di chemioterapia in vena, per un totale di 20 sedute. Antonio ha solo sette anni.
Ci sono momenti in cui il dolore si fa così aspro e insopportabile che il piccolo viene sopraffatto dallo sconforto e mosso alla ribellione. Proprio in quei momenti, ovvero in quelle reazioni così umane e comprensibili, si fa largo però qualcosa di inspiegabile. Mentre è in preda alla sofferenza, Antonio si raccoglie, talvolta chiude gli occhi o chiede di essere lasciato solo, e da questi istanti di profondo raccoglimento “riemerge” con uno spirito nuovo: uno spirito di pace e di speranza. Sembra quasi che Antonio trovi in sé stesso la forza di ricominciare, ma non può essere solo questo… che cosa accade veramente nel cuore del bambino in quei momenti?
«Un giorno – racconta mamma Monica – mi capitò di trovarlo nel letto, con gli occhi chiusi mentre parlava sottovoce. Allora entrai in stanza silenziosamente affinché non si accorgesse della mia presenza e lo sentii dire: “Io vorrei restare, ma se Lui non vuole...”. Mi accorsi subito che mio figlio era impegnato in un dialogo: il suo parlare era interrotto da pause e silenzi, proprio come si fa quando ci si intrattiene con un interlocutore. Gli chiesi allora con chi stesse parlando, ma lui subito tagliò corto: “Con nessuno!”».
Si intuì solo più tardi, dopo la sua partenza per il Cielo, che proprio questo Cielo parlava ad Antonio già da parecchio tempo, svelando al cuore del bambino i suoi progetti d’amore e di salvezza.
Il risultato di questa segreta relazione con Gesù divenne giorno dopo giorno sempre più visibile: Antonio infatti iniziò a vivere la preghiera con una profondità spirituale incredibile per un bimbo così piccolo. “Io e mio marito rimanevamo senza parole e non capivamo cosa stesse accadendo a nostro figlio”.
Fino a che, un pomeriggio, tutto cambiò: “In un momento particolarmente drammatico e doloroso per Antonio venne a casa nostra padre Marco Lupo della Chiesa dell’Acquasanta, dove avevamo iniziato a frequentare un gruppo di preghiera; il sacerdote si sedette accanto ad Antonio, lo fece ridere un po’ cercando di conquistare la sua fiducia e poi cominciarono a pregare insieme, chiedendo il dono dello Spirito Santo. Così accadde il miracolo: da quel momento Antonio non si lamentò mai più, anzi iniziò a incoraggiare noi ad andare avanti sulla via della Croce”. Lo Spirito di Gesù lo portò dritto nella volontà del Padre che lui abbracciò completamente con il suo “Sì” di bambino, umile e semplice.
DIVENTARE CORPO DI CRISTO
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A circa sette anni Antonio iniziò ad avere un pressante desiderio: Gesù Eucaristia. I genitori, nel frattempo, non potendo più seguire da soli l’eccezionale spiritualità del figlio, avevano chiesto aiuto ad un sacerdote, padre Nicola, il quale andava ripetendo da tempo: “Fategli fare subito la Prima Comunione!”.
“Ma io non volevo - racconta Monica -. Volevo che Antonio guarisse, che frequentasse il catechismo come tutti i suoi amichetti e che la facesse a suo tempo. Questa corsa alla Prima Comunione per me era come accettare che lui se ne sarebbe andato presto”. Allora quando il sacerdote gli chiedeva: “Antonio, tu vuoi fare la Prima Comunione?”, lui esplodeva in un: “Sììì!!” pieno di entusiasmo, ma poi aggiungeva: “Aspettiamo… mamma non vuole”.
Antonio ricevette Gesù Eucaristia solo negli ultimi tempi: «Un giorno padre Nicola mi guardò e mi disse: “Tra tre giorni ci sono dei bambini che fanno la Prima Comunione”. E io di nuovo mi opposi: “Ma perché così poco tempo?”. A quel punto il sacerdote mi diede un ultimatum: “O adesso o mai più”. Accettai. Più tardi compresi che eravamo stati guidati dallo Spirito Santo, perché dal momento della Prima Comunione, era il mese di settembre del 2012, ci fu un peggioramento drastico e continuo delle sue condizioni di salute che non ci avrebbe più consentito di comunicarlo».
Negli ultimissimi tempi Antonio viene sottoposto alle terapie del dolore, ma per qualche strana ragione queste terapie su di lui non fanno effetto immediato: occorre aspettare ogni volta circa tre giorni di dolori acutissimi, prima che l’effetto inizi. Ad un certo punto il bambino entra in una sorta di coma, dorme sempre e non si riesce a svegliare in alcun modo. «Certe mattine - racconta la mamma -, quando Francesco, il Ministro straordinario dell’Eucaristia, veniva a casa, io quasi angosciata chiedevo a mio marito come potesse Antonio prendere l’Eucaristia visto che sembrava in coma. Ma quando Francesco lo chiamava e pronunciava la formula: “Antonio! Il Corpo di Gesù”, all’improvviso lui spalancava gli occhi e la bocca e diceva: “Amen!”. Poi ritornava subito nella condizione comatosa. Noi restavamo increduli e di fronte a tutto questo ci rendevamo conto che in casa nostra c’era il Cielo, avevamo Gesù!». Durante gli ultimi mesi Antonio si nutrì del solo Corpo di Cristo.
«Una mattina - continua la mamma - venne a portare l’Eucaristia, Padre Antonio d’Anna, il nostro sacerdote della Chiesa di S. Stefano alla Zisa, ma Antonio era in preda a dolori fortissimi. Ad un certo punto il Padre gli chiese: “Antonio, vuoi Gesù?”. E lui, alzando lo sguardo verso Gesù Eucaristia, cominciò a dire: “Gesù, Gesù, perdonami, perdonami Gesù, voglio a Gesù, dammi a Gesù”. Io e mio marito eravamo in confusione e continuavamo a chiederci cosa mai avesse da farsi perdonare il nostro bimbo. Padre Antonio era sconvolto e ad un certo punto decise di poggiare la teca con dentro Gesù sul suo pancino. In quel momento finalmente Antonio si calmò e cominciò a dire: “Grazie Gesù, che bello, sento di nuovo quel calore, grazie Gesù. Papà, è come quello che ho sentito a Lourdes”».
Giorno dopo giorno la casa di Antonio diventa meta di pellegrinaggio, soprattutto di Sacerdoti: sono moltissimi coloro che sentono parlare di questo bambino e vogliono conoscerlo. Qualcuno chiede di rimanere in stanza solo con lui ed esce poi dalla stanza piangendo.
“MAMMA, PIANGO PERCHÉ PENSO A GESÙ IN CROCE”
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Verso gli ultimi tempi, quando ancora non aveva iniziato la terapia del dolore, Antonio accusa dolori fortissimi, insopportabili, che non passano in alcun modo. Dopo giorni e giorni strazianti nei quali il bambino, pur di non cedere a pianti e lamenti, corre per casa nel tentativo di alleviare il male, finalmente lo convincono ad andare in ospedale.
Arrivati in reparto di Oncologia pediatrica, subito i medici iniziano i trattamenti, sicché dopo poche ore finalmente il dolore diminuisce e Antonio inizia a respirare. È proprio in quel momento che il bambino si reca in corridoio, si mette su una sedia da solo e inizia a piangere a dirotto. «Non credevo ai miei occhi – commenta Monica. Avevo visto mio figlio contorcersi tra i dolori per giorni senza mai emettere nemmeno un flebile lamento e ora che il dolore era passato piangeva. Subito gli domandai: “Antonio, proprio ora che il dolore è passato piangi?”. Lui mi guardò e mi disse: “Mamma. Sto pensando a quanto ha sofferto Gesù sulla Croce, la mia sofferenza in confronto non è nulla”. Di fronte a quella risposta io credetti di impazzire: ero accecata dal suo dolore che ai miei occhi pareva insopportabile: perché mio figlio diceva così? Mi arrabbiai e gli dissi che la sua sofferenza non era meno grande di quella di Gesù. Antonio semplicemente mi guardò e nel suo sguardo io lessi queste parole: “Mamma, lascia stare, tu ora non puoi capire”».
(CONTINUA…)
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