#antonio bassi
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confusedhomicidalrage · 8 months ago
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Welcome to this hellhole! 🙋🏻
❌DNI! Racists, Homophobia, Transphobia, terfs, Anti-Xenogender, Anti-Therian, Anti-Furry, Ableism, Zionists, Sexists, MAP/Pedo (supporters)❌
⁠✯!Info Sheet!✯
🩹Basic Information!🩹
💳Name: Fips
📑Other names I accept: Yakov, Artemis
📇"Signature" name: (⁠。⁠•̀⁠ᴗ⁠-⁠)⁠✯ (I DO NOT OWN THIS SIGN, I JUST USE IT FOR MOST OF MY ACCOUNTS!)
🗂️Nicknames: Fipsy, Fip, Eli, Bassie, Fi, Ribby, Rose, Fipsolino, Fipsidipsi, Yaki, Artie
🗒️🩷Pet names: Puppy, Bun, Pookie, Darling, sweetie, Froggie
🗃️Dead name: Unavailable
🔞Age: Under 18
📏Height: 5'2" (160 cm)
⚖️Weight: Unavailable
🎁Birthday: 26th of April
🐂Zodiac Sign: Taurus
🗺️Country I live in: Germany
🇩🇪Nationality: German
🇺🇲🇩🇪Languages I speak: English, German
🏳️‍⚧️♂️Gender: Bxy, Transmale, and many many Xenogenders!
🌈Sexuality: Aroace (Aromantic, Asexual)
⚧️Pronouns: Any, except She/her
🩺Mental illnesses: Autism, Depression
🎉More stuff about me!🎉
🎇🤩Current Special interests: Sam Neill, frogs, Kirby, Oscar Wilde
🩷Other things I like: Plushies, newsies, poppy playtime, dolls, Beware! Children at play, moths, Leeches, dogs, cats, flowers, snakes, the umbrella academy, Julius Caesar, space, Saw, Axolotls, the good son (1993), Basically any movie Sam Neill played in, Daniel isn't real, Dark Deception, Murder by Numbers (2002), ducks, Murder drones, clocks, Game of thrones, The umbrella academy, cry of fear, minks, seals, The Lucius games, The omen (the first three), the big bang theory/the little bang theory (basically Sheldon Cooper and young Sheldon), Children of the corn, bandages and bandaids, language learning, Historical figures, Struwwelpeter
🙅🏻Things I dislike: Bright/neon lights, loud noise (my music doesn't count), the words "crawling and "armpits", spiders, Flashing lights, spitting
💕"Favorite" stuff!💕
💖🍝🥐🍫Favorite Foods: Spaghetti Bolognese, Chocolate filled croissants, cinnamon rolls
💖🍫🥛Favorite Drink: Chocolate milkshake
💖🌻Favorite Flower: Sunflowers
💖❄️Favorite Season: Winter
💖🎆Favorite Holiday: New Year's Eve
💖🐸Favorite Animal: Frogs
💖🎥Favorite Movie Genre: Horror
💖🖍️Favorite color: The most specific shade of maroon red ever
✖️"Least Favorite" stuff!✖️
🤢🦐Least favorite Food: Shrimps... (Ew!)
🤢🥤Least Favorite Drink: Vanilla stuff
🤢💐Least Favorite Flower: Unavailable
🤢☀️Least Favorite Season: Summer
🤢🥂Least Favorite Holiday: Thanksgiving
🤢🕷️Least Favorite Animal: Spiders
🤢🎬Least Favorite Movie Genre: Unavailable
🤢🌈Least favorite color: Neon/bright colors
👨‍👩‍👧‍👦Relationships! (Excluding actual family)👨‍👩‍👧‍👦
🐈Pet: A cat called Fritzy
💞Bestie: Lawrence/lauren ( @brains4ne/ @thornonthevine ) (I adopted Eli, Joshua, Micah, Josiah, Mordecai, Abel, Isaac and Malachai with them)
👨‍👨‍👦‍👦Adopted Fictional children: Eli and Joshua Porter (children of the corn; Urban harvest), Micah and Mordecai (Children of the corn; Final Sacrifice), Abel (Children of the corn; Revelation), Isaac Chroner, Malachai Boardman, Job, Sarah and Joseph (Children of the corn, 1994), Josiah Nock (Children of the corn; The gathering), Matt (Children of the corn; Isaac's return)
💝Adopted little sister: @aristarxs ( @shakespeare-official-account/ @shakespeareofficialaccount/ @shakespeare-official-reblogs )
🐈‍⬛Fictional pet: Lancekitty (Something that started off as a joke on @thornonthevine, but now it's the Family's pet..)
💫Other Random stuff!💫
➡️Side blogs: @real-antonio-vivaldi, @messy-stimboard-disaster, @lord-alfred-douglas-official, @germanifier
⚠️Important: Please don't spam my inbox with stuff. Unless you are Ari. To me, it feels like me and her spamming each other is sort of like a unique love language, so please don't spam my inbox unless you are Ari!
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La Fontana del Mascherone, posta al lato dell'ingresso del giardino degli Aranci sull'Aventino, è opera di Antonio Muñoz che, nel 1936, utilizzò per costruirla dei frammenti antichi. Il mascherone da cui sgorga l'acqua fu scolpito nel 1593 da Bartolomeo Bassi, su disegno di Giacomo della Porta.
👉 https://www.turismoroma.it/it/luoghi/fontana-piazza-pietro-d%E2%80%99illiria
The Fontana del Mascherone, right next to the entrance to the Giardino degli Aranci on the Aventine hill, was created by Antonio Muñoz in 1936, using ancient fragments. The large mask from which the water flows was sculpted in 1593 by Bartolomeo Bassi, based on a drawing by Giacomo della Porta.
📸 by Turismo Roma
Sovrintendenza Capitolina
#VisitRome 🇮🇹💞
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danilacobain · 2 years ago
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Selvatica - 3. Gattina selvatica
Corinna era un fascio di nervi.
Perché Antonio aveva cambiato idea? Le aveva dato tre settimane di tempo per restituirgli il denaro e queste non erano ancora scadute. Non riusciva a tenere a bada l'agitazione, stringeva forte le mani, si martoriava il labbro inferiore. Il fatto che fosse in macchina con uno sconosciuto e stesse andando a cena con degli sconosciuti non aiutava a placare la sua ansia. Per di più il ragazzo che aveva di fianco era un calciatore della serie A. Del Milan, addirittura. Non seguiva il calcio, non conosceva Ante, ma sapeva che il Milan era una squadra blasonata, una squadra importante.
Non osò spostare lo sguardo nella sua direzione. Era già tutto così imbarazzante. Sarebbe potuta tornare a casa, ma aveva troppa paura che Rocco fosse lì ad aspettarla.
Ante parcheggiò davanti a un ristorante dall'aria molto elegante. Corinna spostò lo sguardo sul suo abbigliamento, sentendosi improvvisamente a disagio. Non era vestita elegante ma neanche troppo male. Anche Ante per fortuna aveva un abbigliamento informale: un jeans, una maglia blu scuro e un cappotto che arrivava fin sopra alle ginocchia. Ai piedi, delle scarpe sportive.
Davanti alla porta del locale le sorrise. «Sei nervosa?»
«Un po'», ammise. E la cena era solo una parte insignificante di quel nervosismo.
La indicò con l'indice e aggrottò la fronte. «Corinna, giusto?»
Lei chiuse gli occhi per un istante. «Dio, sarà un disastro.»
«Devi solo fingere di conoscermi e cercare di goderti la cena.»
Aprì la porta, lasciandola entrare per prima. Corinna si guardò intorno, sentendosi subito avvolta dal tepore della sala. Il locale era molto bello, simile nei colori a quello dove lavorava lei nei fine settimana. Sale ampie, lampadari bassi di cristallo a forma circolare, tavoli in legno scuro con tovaglie color crema e divani semicircolari al posto delle sedie. Un cameriere si avvicinò a Ante.
«Signor Rebić, da questa parte, prego.»
«Te lo avevo detto che ero in ritardo» sussurrò all'orecchio di Corinna, facendola sorridere.
C'erano tre uomini seduti al tavolo dove li condusse il cameriere. Uno di questi si alzò. Poteva avere all'incirca quaranta anni, completo elegante e capelli leggermente brizzolati ai lati delle tempie. «Signori, ecco Ante.» Gli occhi scuri osservarono Corinna con curiosità quando si rese conto che stava insieme al ragazzo.
Ante strinse un paio di mani. «Buonasera. Scusate il ritardo ma ho avuto un piccolo contrattempo. Lei è la mia amica Corinna, spero non vi dispiaccia se stasera cena con noi.»
«Affatto.»
A parlare era stato un signore dalle folte sopracciglia bianche e sparuti capelli dello stesso colore, un viso pieno e ben rasato, ad eccezione di un paio di baffi brizzolati. Si alzò e fece segno a Corinna di accomodarsi accanto a lui. Lo sguardo che le fece scivolare su tutto il corpo la fece rabbrividire un poco ma si sedette, dopo aver ricevuto un sorriso di incoraggiamento da parte di Ante.
L'uomo a capotavola si rivolse al calciatore. «Allora Rebić, come va? Siete in un buon momento con la squadra.»
Il ragazzo si accomodò di fronte a Corinna. «È un buon momento. Stiamo bene, siamo carichi.»
L'uomo sorrise. «Vengo subito al sodo. La nostra è una nuova linea di abbigliamento per giovani ragazzi, accattivante, moderna.»
«Sei la sua nuova ragazza?» L'altro di fianco a lei si era avvicinato e le aveva parlato accanto all'orecchio.
Corinna avvertì l'odore forte del dopobarba e un impulso a scappare. Alzò lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano simili a quelli di un rapace. «No. Sono una sua amica.»
«Mi chiamo Fabrizio.»
«Corinna.»
«Tu hai un viso conosciuto. Fai la ragazza immagine in qualche locale, per caso?»
Corinna si allontanò un poco. Fabrizio era troppo vicino per i suoi gusti, riusciva a sentire il suo calore e questo le faceva accapponare la pelle. «No. Lavoro in un negozio di intimo.»
«Però è un peccato... con un visino delicato come il tuo...» le strizzò l'occhio.
Doveva solo restare calma, estraniarsi, cercare di non reagire a quella provocazione. Fabrizio stava mettendo a dura prova il suo autocontrollo, l'aveva scambiata per una escort, lo aveva capito subito. Purtroppo non poteva andare via. Ante le aveva offerto un'occasione per liberarsi di Rocco e in quel momento aveva da fare, doveva parlare di contratti, di soldi. Lei doveva solo sperare che tutto si concludesse nel più breve tempo possibile.
«Da quanto tempo conosci Ante?»
«Da un po'. È la mia consulente per le opere d'arte.»
Corinna spostò lo sguardo su Ante e sorrise, sorpresa che stesse ascoltando lei e Fabrizio e non i due uomini che parlavano di cose che lo riguardavano. Anche Ante le sorrise, aveva l'aria di uno che si stava annoiando parecchio.
«Ah, ti occupi d'arte?» Fabrizio sembrava molto colpito.
«Sono ancora all'università. A Ante piace scherzare su questa cosa.»
Si sporse sul tavolo per prendere l'acqua, ma Fabrizio l'anticipò, riempiendole il bicchiere. Strinse il bicchiere tra le dita e lo portò alle labbra.
Di fronte a lei, Ante continuava a fissarla. I suoi occhi chiari erano indecifrabili, non capiva se le volesse dire qualcosa, forse le stava intimando di stare in silenzio. Non era certo lei quella a cui andava di fare conversazione. Il suo agente le scoccò un'occhiataccia e si avvicinò al suo orecchio. Corinna cercò di leggere il labiale.
«Chi è questa ragazza? Non l'ho mai vista.»
«Tu non ti preoccupare», tagliò corto lui.
Intanto sul tavolo erano comparsi dei raccoglitori ad anelli e l'uomo a capotavola li passò al calciatore.
Fabrizio guadagnò centimetri e poggiò la mano sul divanetto, molto vicino alla sua gamba. Lei si spostò di poco verso il lato esterno della seduta, ma avvertì ugualmente le dita di lui sfiorarle calze. Corinna rabbrividì. Non aveva più spazio per spostarsi ancora. Gli scoccò un'occhiata furente, con tutta l'intenzione di fargli capire che era arrivato il momento di smetterla. Lei non stava affatto gradendo. Fabrizio curvò le labbra in un sorriso viscido, poi posò la mano sulla gamba di Corinna. Scattò in piedi come una molla e prima ancora di pensare alle conseguenze del gesto che stava per compiere, svuotò il contenuto del bicchiere in faccia a Fabrizio.
«Porco!» esclamo, catalizzando l'attenzione di tutto il locale su di loro.
«Ma che cazzo succede?» Ante spostò lo sguardo da lei a Fabrizio.
«Mi ha messo le mani addosso.»
Ante rivolse a Fabrizio uno sguardo che avrebbe incenerito chiunque. Il petto di Corinna si alzava e abbassava velocemente e le tremavano le mani e le gambe.
Fabrizio ridacchiò, asciugandosi il volto con il tovagliolo. Era infastidito ma tentava di mascherarlo con un atteggiamento rilassato. «Andiamo, pensavo che l'avessi portata per farci divertire...»
«Come?» Ante aggrottò la fronte, poi guardò il suo agente e scosse la testa. Si mise in piedi e afferrò la mano di Corinna. «Ce ne andiamo.»
«Ante. Ante, per favore.» Il suo agente protese le mani verso di lui, nel tentativo di farlo ragionare.
Corinna fece giusto in tempo ad agguantare il cappotto prima di venire trascinata via dal ragazzo. La presa sulla sua mano era salda e in un certo senso rassicurante. Sgusciarono veloci tra i tavoli, seguiti da sguardi curiosi e bisbiglii.
Fuori, lui le lasciò subito la mano. camminò a grandi passi verso la macchina, poi si voltò di scatto.
«Che cazzo ti è preso? Ti avevo detto di startene buona... adesso è andato tutto a puttane.»
Corinna si irrigidì. Lo guardò dritto negli occhi, senza lasciarsi intimorire. Come osava dirle che avrebbe dovuto starsene buona? «Quindi che avrei dovuto fare? Lasciare che quell'uomo mi toccasse senza dire nulla?»
Ante strinse i denti, scrutandola con i suoi occhi azzurro ghiaccio, impenetrabili e duri. «No.»
Si passò una mano tremante tra i capelli. Forse aveva combinato un disastro e per Ante la situazione si era messa male. Piena di imbarazzo, fece un sospiro e abbassò lo sguardo. Il corpo del ragazzo rimaneva immobile davanti a lei, era chiaro che stava cercando di mantenere la calma. «Senti, scusami. Vai dentro e sistema le cose, io torno a casa. Grazie di tutto.»
Si incamminò, voltandogli le spalle e attraversando in fretta la strada. Aveva la sensazione che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro. L'aria fredda le sferzava il viso, facendola rabbrividire. Si strinse nel cappotto, accelerando il passo. Che diavolo aveva pensato di fare andando a quella cena con perfetti sconosciuti? Ante era stato gentile con lei, ma restava uno sconosciuto a cui aveva appena rovinato una cena di lavoro. Perché doveva essere sempre così ingenua e avventata? Non le era bastata la lezione di Antonio? Il ricordo dell'uomo le provocò una stretta dolorosa allo stomaco.
Doveva liberarsi di lui il prima possibile, doveva...
«Corinna, dai, aspetta.»
La voce di Ante la raggiunse. Si girò di scatto e se lo ritrovò di fronte. Per la prima volta si rese conto di quanto fosse alto. Gli occhi chiari scintillavano nell'oscurità della sera, più calmi rispetto a qualche minuto prima. Infilò le mani nelle tasche, stringendosi nel cappotto.
«Ti accompagno io a casa.»
Lei scosse energicamente la testa. «No. Torna alla tua cena.»
Lui scoppiò a ridere. Il suo sorriso gli illuminò il volto. «Sei una gattina selvatica, lo sai? Gli hai lanciato l'acqua in faccia!»
Corinna sospirò, almeno lui riusciva a ridere. ��Ho fatto un casino, vero?»
«Sì, ma domani sistemo tutto. Ora andiamo.»
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lamilanomagazine · 3 days ago
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Giornalisti italiani aggrediti in Olanda da militanti anti-israeliani, Tajani chiede informazioni e tutela al governo olandese Su istruzioni del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, l'Ambasciatore d'Italia nei Paesi Bassi Giorgio Novello ha immediatamente preso contatto con le autorità olandesi per raccogliere informazioni sull'episodio di aggressione e minacce nei confronti di un giornalista e un cameraman del Tg1 Rai ad Amsterdam.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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notiziariofinanziario · 1 month ago
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Antonio Cassano ha ripercorso le tappe della sua vita
Antonio Cassano ha parlato dall'infanzia difficile, ai rapporti con il papà, passando per gli alti e bassi della sua carriera e le grandi amicizie nel mondo del calcio, tra cui anche Francesco Totti e l'ex amico Christian Vieri, meglio conosciuto come Bobo.    Le liti con Francesco Totti Antonio Cassano è arrivato a Roma quando Francesco Totti era già capitano e il «Re di Roma», come ricorda Gazzoli. Cassano rivive quei momenti nel podcast: «I primi quattro mesi ho vissuto a casa di Fiorella ed Enzo Totti, che mi hanno fatto sentire come il loro terzo figlio. Mi davano da mangiare e mi lavavano. Un giorno ho litigato con loro perché non trovavo l'assegno dello stipendio e ho detto a Totti che me lo avevano rubato loro. Alla fine era sotto il sedile della mia macchina, ma il primo mese mi avevano rubato tutti i soldi e avevo paura anche della mia ombra. Abbiamo fatto pace tramite Vito Scala». Una tregua non durata molto: «Avevo un accordo verbale con Franco Sensi per il rinnovo. Con la figlia Rosella però avevo litigato e quindi non mi voleva. Quando ho scoperto che Montella e Totti avevano rinnovato sono andato nello spogliatoio a insultarli. Siamo stati 6-7 anni senza parlare». Oggi i due calciatori sono grandissimi amici. Il tradimento di Bobo Vieri Antonio ha raccontato anche del diverbio avuto con Bobo Vieri e la Bobo Tv. «Abbiamo creato tutto grazie a Lele Adani. Quando a un certo punto tiri tiri, si spacca e non si può più ricucire e mettere insieme. Il tradimento è la cosa peggiore nella vita, una cosa che non accetto. A quella persona là non voglio dare importanza e per me è un capitolo chiuso, non lo chiamerò neanche più per nome». Poi attacca ulteriormente: «Pensavi di essere il più forte? Invece lo siamo noi tre. Sei convinto? Vai da solo e ti attacchi, adesso non ti segue neanche tua madre». Infine: «Meglio accorgersi prima che dopo quando è troppo tardi. Abbiamo sofferto solo perché per tanto tempo non abbiamo potuto fare le nostre cose. Ma la trasmissione era in tre, non in quattro. Chi faceva tutto era Lele. Ora prendiamo la nostra strada felicemente».  Read the full article
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sounds-right · 2 months ago
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MOLO Brescia: si balla fino al 21 settembre, con 6 imperdibili party
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Dopo il closing party del giovedì Frìo il 5 settembre, MOLO Brescia propone tanti altri eventi a settembre 2024, perché è una location all'avanguardia in cui si balla anche se piove… La foto che vedete è quella di Cassim, dj italiano dalla carriera internazionale (spesso è guest ad Ibiza), ma i party in questo locale sono tanti, e proseguono fino al 21 settembre '24.
Venerdì 6 settembre ecco Rehab, party urban e hip hop. Arriva per questa serata un  guest d'eccezione. E' Artie 5ive. Si tratta, come scrive Boh Magazine, di un rapper milanese classe 2000. Di origini italo-sierraleonesi, il suo nome d'arte arriva dal suo secondo nome (nome anche del nonno) e dalle cinque vie principali di parte del quartiere Bicocca di Milano. Il suo stile si rifà alla scuola drill di Detroit caratterizzata da bpm sostenuti, melodie rapide e ripetitive, bassi pesanti ed acid e testi espliciti. Sabato 7 settembre un classico di MOLO e di Circus beatclub (in cui si tornerà a ballare per tutto l'autunno inverno 2024 - 25), ovvero Humble Night.
Venerdì 13 settembre, bando alla scaramanzia internazionale (che vede il 13 come numero sfortunato, non il 17 come è tradizione di noi italiani), ecco al MOLO Brescia l'house party Panorama con il resident d'eccezione, Albert Marzinotto e lo special guest Cassimm. Italiano di nascita e londinese di adozione, fa spesso ballare Ibiza. Ad esempio è stato recentemente protagonista all'Amnesia, uno dei top club mondiali.  Ha recentemente pubblicato tempo su Rekids, l'etichetta musicale di Radio Slave l'EP "House of Moves". Il disco inizia con "Body And Soul", un brano da mani in alto sostenuto da un groove Tech House e da una voce da urlo.... Riassumendo, il suo dj set è perfetto per far scatenare anche il MOLO Brescia. 
Sabato 14 ecco invece un altro classico di MOLO e Circus,  Candy Crush, per scherzare tra dolci e cotte per ragazze e ragazzi.
Eccoci infine al weekend che chiude la lunga stagione di MOLO Brescia: venerdì 20 settembre ecco il party UNIBS IN DA CLUB. Infine, l'ultima festa è in programma per sabato 21. E' Closing Party da urlo, perfetto per dare l'appuntamento a tutti all'estate '25, in perfetta coincidenza con il calendario. 
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Tante le novità per l'estate '24 al MOLO - Brescia. E una certezza. Da tempo MOLO - Brescia  gestito da chi ha portato al successo nel tempo sia Circus beatclub a Brescia (che ha appena compiuto 25 anni di successi), sia River a Soncino (CR)... Ovvero, dal team coordinato da Antonio Gregori. E' un riferimento per chi vuol ballare con stile, tra gli addetti ai lavori e tra chi ha voglia di ballare. 
MOLO - Brescia, Summer on my mind
Via Sorbanella n. 3, Brescia
Infoline, WhatsApp: +39 333 210 5400
A4: Brescia Ovest, zona Multisala OZ
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tarditardi · 2 months ago
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MOLO Brescia: si balla fino al 21 settembre, con 6 imperdibili party
Dopo il closing party del giovedì Frìo il 5 settembre, MOLO Brescia propone tanti altri eventi a settembre 2024, perché è una location all'avanguardia in cui si balla anche se piove… La foto che vedete è quella di Cassim, dj italiano dalla carriera internazionale (spesso è guest ad Ibiza), ma i party in questo locale sono tanti, e proseguono fino al 21 settembre '24.
Venerdì 6 settembre ecco Rehab, party urban e hip hop. Arriva per questa serata un  guest d'eccezione. E' Artie 5ive. Si tratta, come scrive Boh Magazine, di un rapper milanese classe 2000. Di origini italo-sierraleonesi, il suo nome d'arte arriva dal suo secondo nome (nome anche del nonno) e dalle cinque vie principali di parte del quartiere Bicocca di Milano. Il suo stile si rifà alla scuola drill di Detroit caratterizzata da bpm sostenuti, melodie rapide e ripetitive, bassi pesanti ed acid e testi espliciti. Sabato 7 settembre un classico di MOLO e di Circus beatclub (in cui si tornerà a ballare per tutto l'autunno inverno 2024 - 25), ovvero Humble Night.
Venerdì 13 settembre, bando alla scaramanzia internazionale (che vede il 13 come numero sfortunato, non il 17 come è tradizione di noi italiani), ecco al MOLO Brescia l'house party Panorama con il resident d'eccezione, Albert Marzinotto e lo special guest Cassimm. Italiano di nascita e londinese di adozione, fa spesso ballare Ibiza. Ad esempio è stato recentemente protagonista all'Amnesia, uno dei top club mondiali.  Ha recentemente pubblicato tempo su Rekids, l'etichetta musicale di Radio Slave l'EP "House of Moves". Il disco inizia con "Body And Soul", un brano da mani in alto sostenuto da un groove Tech House e da una voce da urlo.... Riassumendo, il suo dj set è perfetto per far scatenare anche il MOLO Brescia. 
Sabato 14 ecco invece un altro classico di MOLO e Circus,  Candy Crush, per scherzare tra dolci e cotte per ragazze e ragazzi.
Eccoci infine al weekend che chiude la lunga stagione di MOLO Brescia: venerdì 20 settembre ecco il party UNIBS IN DA CLUB. Infine, l'ultima festa è in programma per sabato 21. E' Closing Party da urlo, perfetto per dare l'appuntamento a tutti all'estate '25, in perfetta coincidenza con il calendario. 
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Tante le novità per l'estate '24 al MOLO - Brescia. E una certezza. Da tempo MOLO - Brescia  gestito da chi ha portato al successo nel tempo sia Circus beatclub a Brescia (che ha appena compiuto 25 anni di successi), sia River a Soncino (CR)... Ovvero, dal team coordinato da Antonio Gregori. E' un riferimento per chi vuol ballare con stile, tra gli addetti ai lavori e tra chi ha voglia di ballare. 
MOLO - Brescia, Summer on my mind
Via Sorbanella n. 3, Brescia
Infoline, WhatsApp: +39 333 210 5400
A4: Brescia Ovest, zona Multisala OZ
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cinquecolonnemagazine · 3 months ago
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In musica, il fumetto Manga di Ken il Guerriero
(Adnkronos) - Gabriele Crisafulli, in arte Gabriels, è un'insegnante di musica e un autore raffinato. Il suo ultimo disco è il quarto atto di una saga che è incentrata su un fumetto Manga che, in Italia, è noto come Ken il Guerriero: "Si tratta -spiega Crisafulli- di una rock opera, una sorta di musical dove i cantanti sono i personaggi del fumetto e le tracce non sono altro che le scene di ogni puntata. Ken il Guerriero... in musica Saranno sette i dischi previsti dal progetto che nasce da una passione che ho da sempre coltivato per i Manga. Un ritorno al passato, con l'obiettivo di rispolverare la memoria di chi, negli anni Ottanta, era giovane ma anche per chi giovane lo è adesso e vuole avvicinarsi a questo mondo affascinante". Sette dischi come le sette stelle dell'Orsa Maggiore. "La musica sta seguendo una moda decisamente diversa -sottolinea Crisafulli- e ai miei alunni voglio far comprendere che esistono inclinazioni diverse da quelle che ascoltano oggi. Io insegno in un liceo musicale e i miei ragazzi saranno i professionisti del futuro ed è bene che abbiano una vasta conoscenza del panorama artistico. Un musicista deve avere la mente aperta, guardare certo al futuro ma non dimenticando il passato che comunque fa parte della storia e non può andare in soffitta. Il progetto di musicare i fumetti Manga va proprio in questa direzione e sono fiero di contribuire, in questo modo, alla cultura di genere". Il quarto atto Il quarto atto della saga dunque aiuta a diffondere il progetto che si avvale di importanti collaborazioni. La voce di Ken è di Wild Stell, quella di Yuza di Roberto Tiranti, quella di Ryuga di Gandolfo Ferro, quella di Ryaku di Fabio Carmotti, quella di Toky di Stefano Sbrignadello. Weinn è interpretato da Mayo Marian Petranin, Raoul da Antonio Pecere, Fudo da Dave Dell'Orto e Shuren da Andrea Marchisio: "Tutti artisti di grande calibro -commenta Crisafulli. Ringrazio Brantley Rogers per la batteria e per le chitarre Franco Caruso, Davide Perruzza, Fabiel Perez, Leo Gatti, Patrick Fisichella, Glauber Oliveira, Antonello Giliberto e Tristan Harders. Ai bassi, infine, Dino Fiorenza, Adrian Hansen, Maletoth e Beto Vazquez".  [email protected] (Web Info) Foto di Jovem Voodo da Pixabay Read the full article
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campadailyblog · 4 months ago
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Antonio Cassano: Calciatore talentuoso, noto per le sue controversie.
Antonio Cassano è stato un calciatore italiano molto talentuoso e controverso. Era conosciuto per il suo gioco spettacolare e la sua abilità tecnica. La sua carriera ha avuto alti e bassi, con molti eventi che hanno attirato l’attenzione. Cassano ha giocato in diverse squadre di Serie A, come Roma, Real Madrid e Milan. Ha dimostrato il suo talento in Europa. Ma il suo carattere esuberante e il…
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bamboomusiclist · 7 months ago
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5/1 おはようございます。Horace Andy Sound Dimension / Mr. Bassie - Mad Lads / You'll Never Know 等更新しました。
Rita Reys and The Pim Jacobs Trio / Marriage In Modern Jazz P08052L Earl Hines And Jimmy Rushing / Blues And Things ST1021 Craig Hundley Trio / Arrival of A Young Giant wps21880 Bob Brookmeyer / Traditionalism Revisited pj1233 Joe Pass / 12 String Guitar st1822 Jackie Mclean / One Step Beyond Bst84137 Cannonball Adderley / in Chicago Mg20449 Lem Winchester Ramsey Lewis / Perform a Tribute to Clifford Brown lp642s Woody Shaw / Stepping Stones JC35560 Roger / The Saga Continues 23975-1 Kip Hanrahan / Desire Develops An Edge AMCL1009LP 1008EP Antonio Carlos Jobim / Tide Sp3031 William DeVaughn / Be Thankful for What You Got Rlx100 Fela Kuti & Roy Ayers / Music of Many Colours phd003 Spirit / Clear S63729 Sun Treader / Zin Zin Help13 Delroy Wilson / Whats Going On - Love To See You Smile Horace Andy Sound Dimension / Mr. Bassie - Mad Lads / You'll Never Know
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~bamboo music~
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adrianomaini · 10 months ago
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Bordighera: Mostra Giorno della Memoria
Bordighera: Mostra Giorno della Memoria https://ift.tt/vpmR1iK Ventimiglia (IM): Piazza Ettore e Marco Bassi, martiri della Shoah Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI Bordighera (IM), Via al Mercato, 8  venerdì 27 gennaio 2024  -  domenica 4 febbraio 2024 ore 17-19   IL GIORNO DELLA MEMORIA   pubblicazioni immagini ricordi della SHOAH   Ingresso libero   Il Giorno della Memoria Nulla coinvolge di più del ricordo della Shoah cui l'Italia ha dedicato dal 2000 un giorno, il 27 Gennaio di ogni anno, definito 'Il Giorno della Memoria'. Non si tratta di una ricorrenza come le altre, a esempio il 2 Giugno Festa della Repubblica, o lo stesso 25 Aprile, Giorno della Liberazione. Bensì l'occasione per rendere cultura comune, di tutti, la consapevolezza di quanto è tragicamente accaduto nella 'civile' Europa. E avere ben presente le dinamiche all'origine dell'affermazione del fascismo e del nazismo impedendone con una maggiore cultura storica il ritorno, anche se in mutate vesti. Cosa possibile più di quanto non si immagini se in vent'anni, dal 2,7 % del 2004 al 15,6 % del 2020,  è cresciuto in modo esponenziale il numero delle persone che credono che la Shoah non sia mai esistita. Nonostante  le testimonianze dei sopravvissuti e il numero accertato, per difetto, delle vittime. Venti milioni e più di persone uccise dalla barbarie nazista con l'aiuto dei regimi fascisti, come quello della Repubblica Sociale Italiana presieduta da Mussolini, alleati e al servizio di Hitler e dei suoi scherani. Un numero impressionante di per sé ma ben più sconvolgente quando si pensi alle traversie vissute da ciascuna vittima, al dolore fisico e morale, alle violenze loro inferte, fino all'inalazione dell'acido cianidrico Zyklon che le avrebbe portate alla morte per soffocamento nelle false docce e all'incenerimento nei forni crematori. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Aprile-Maggio del 1945, i sopravvissuti poterono rientrare nei propri Paesi e nelle loro abitazioni, se ancora agibili.  In tutti vi era la volontà di riprendere una vita civile, sicura, in pace e di ricostruire quanto gli eventi bellici avevano distrutto. La guerra, il male assoluto, aveva toccato tutti e ciascuno si leccava le proprie ferite e ben pochi erano disposti ad ascoltare le vicissitudini degli altri. I reduci dei Lager volevano voltare pagina e riprendere il proprio equilibrio psico-fisico, minato anche dal senso inconscio di colpa per essere in vita mentre gli altri erano morti. D'altra parte era impossibile trovare persino le parole per descrivere l'inferno concentrazionario che avevano attraversato:  nessuna parola né immagine erano in grado di rispecchiare la realtà. Ciò che era stato messo in atto dai nazisti, la Shoah, era la negazione e il capovolgimento di tutti i valori su cui si fonda la civiltà. I sopravvissuti, anche se erano interpellati da persone amiche, alla richiesta di raccontare quanto avevano subito e in che consistesse la loro deportazione, si sottraevano invitando a 'lasciare perdere'. Come rispose il deportato Antonio 'Nino' Biancheri di Bordighera. Ermanno Muratore Giorgio Loreti Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI - Bordighera (IM),  Tel. +39 348 706 7688 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/uxrdWlP January 23, 2024 at 07:21PM
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scienza-magia · 11 months ago
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Nessun meccanismo di supporto per le banche italiane
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No MES Meloni: impatto su banche, BTP ex Bce, spread. No MES dall’Italia di Meloni: l’ironia della sorte è che la bocciatura della ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità da parte della Camera potrebbe secondo qualcuno mettere in difficoltà proprio quelle banche che fonti di Palazzo Chigi hanno citato, ieri, a commento del voto dell’Aula. Non solo: esperti ed economisti parlano anche dell’effetto che quel no potrebbe avere sui titoli di stato italiani, dunque sui BTP e sullo spread. Riforma MES: il no di Meloni al backstop del Fondo di risoluzione unico All’indomani del voto della Camera, che ha spiazzato in primis chi credeva che alla fine la maggioranza avrebbe comunque ratificato la riforma del MES, nonostante l’opposizione manifestata più volte dal governo Meloni e dalla maggioranza, diverse sono le analisi su cosa potrebbe accadere ora all’Italia. Nel dire no al MES, l’Italia si conferma tuttora unico paese dell’Europa a non aver ratificato una riforma che viene considerata cruciale per mettere in sicurezza il sistema bancario europeo. A rimetterci, dunque, con quel voto alla Camera, è tutta l’Europa. Lo dice espressamente Bankitalia nella pagina dedicata a fugare tutti i dubbi su questo strumento, contro cui gli esponenti del governo Meloni, da tempo, hanno lanciato una vera e propria crociata: “La riforma attribuirebbe al MES una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, SRF) nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie”, spiega Palazzo Koch. L’Italia intanto si spacca tra chi plaude al voto della Camera e chi, invece, mette in evidenza una scelta suicida, che avrà gravi conseguenze per il paese, le sue banche e il suo debito. Per ora buy BTP, il sostegno dalle scommesse su tassi Bce Per ora, va detto, non c’è nessun effetto sui BTP e sullo spread BTP-Bund a 10 anni. La prospettiva di imminenti tagli dei tassi da parte della Bce di Christine Lagarde continua a sostenere i titoli di stato dell’area euro, che continuano a essere inondati di buy. Nella giornata di ieri, i tassi dei BTP a 10 anni sono scesi fino al 3,55%, al livello minimo dalla fine di agosto del 2022. Il risultato degli ultimi buy sui BTP (con contestuale discesa dei rendimenti), stando a quanto riporta Reuters, è che i titoli di stato a 10 anni si apprestano a terminare il mese di dicembre con il tonfo mensile dei tassi più forte dal 2013, pari a ben 64 punti base. Buy anche sui Bund tedeschi, con i rendimenti decennali che, nella sessione di ieri, sono capitolati al valore pià basso degli ultimi nove mesi, scendendo fino all’1,94%. Reuters ha ricordato che le aspettative di tassi di interesse più bassi, con l’arrivo di tagli da parte della Bce, si stanno “confermando un balsamo per l’Italia, alle prese con una mole di debito pubblico che si aggira attorno al 140% del Pil”. No MES e l’effetto su banche, ABI: ‘Con crisi useremo risorse nazionali’ Detto questo, cosa succederà ai BTP ma anche alle banche italiane con la decisione della Camera di dire no alla ratifica della riforma del MES? Antonio Patuelli, numero uno dell’ABI, ha spiegato che la conseguenza è che “senza il nuovo MES useremo le risorse nazionali per affrontare le crisi bancarie“. Cosa che tra l’altro è successo fino a oggi: “La questione non è entrare o meno nel Mes. Anche con il voto della Camera l’Italia continua a rimanere nel vecchio MES con tutti gli altri Paesi”, ha ricordato il numero uno dell’Associazione bancaria italiana. Patuelli ha fatto notare che il dibattito sul Meccanismo europeo di stabilità, in Italia, “si è caricato di eccessivi significati politici ed è per questo che non ci siamo mai pronunciati sul tema, nemmeno in occasione della nostra assemblea annuale”. In ogni caso, ha continuato il numero uno dell’ABI, “tutte le crisi bancarie dal 2015 a oggi sono state affrontate con risorse nazionali. Quella del Montepaschi con risorse di Stato e le altre con risorse delle banche concorrenti. Per fortuna adesso nessuno paventa più crisi bancarie, ma nei momenti più difficili, e in vigenza del vecchio MES, abbiamo fatto da noi. Abbiamo persino salvato la Popolare di Bari, che poi è andata allo Stato”. La frase  fa capire dunque che, allo stato attuale delle cose, in caso di crisi bancarie l’Italia continuerà a far uso di risorse nazionali. E certo non si può dire che questa sia una buona notizia per i contribuenti italiani, che hanno già salvato il Monte di Stato Mps Monte dei Paschi di Siena, esempio citato tra l’altro proprio da Patuelli. No MES: scelta in vista delle elezioni europee 2024 Su Il Sole 24 Ore, nell’articolo “MES e Patto di stabilità: miopia istituzionale e incroci pericolosi“ Francesco Renne, commercialista e revisore, faculty member CUOA Business School, formatore in materie finanziarie e fiscali, commenta il no al MES mettendo in rilievo che “la partita ‘vera’, sotto il piano tecnico, non può che spostarsi dunque sul cd. MES ‘bancario’, cioè la vera novità del trattato in questione, che prevederebbe la possibilità di attivare i fondi in caso di crisi sistemiche bancarie, affiancandosi ai metodi ordinari europei (i.e. ‘bail in’) di risoluzione delle crisi bancarie stesse”. “In tal caso, in linea teorica, potrebbe ravvisarsi un segnale di ‘impossibilità finanziaria’ del singolo Paese nell’intervenire autonomamente, causando un rialzo del rischio percepito sul proprio debito pubblico”. Ma Renne scrive nella sua analisi, anche, che con il NO al MES “ci si dimentica che l’implementazione di un meccanismo ‘salva-banche’ europeo era una necessità (europea) per il completamento del quadro delle regole cd. di ‘unione bancaria’, teso alla definitiva creazione di un framework regolamentare finanziario comune (e condiviso) e, in tal senso, necessario anche alle nostre Banche nella competizione europea stessa”. Insomma, “il MES ‘condivisibile’ sacrificato sull’altare delle elezioni”, ha fatto notare l’esperto. Con No MES attenti a doom loop banche-BTP Il pericolo No MES per i BTP e dunque il rischio che senza lo strumento pensato per sostenere il Fondo di risoluzione unico i titoli di stato italiani finiscano sotto attacco è stato messo in evidenza in un articolo pubblicato su Domani anche dall‘economista Alessandro Penati. Penati ha ricordato il fenomeno del doom loop, ovvero l’abbraccio mortale tra i BTP e le banche. Queste ultime, per chi non lo ricordasse, detengono infatti in pancia una bella mole del debito pubblico italiano. “A chi ha votato in Parlamento rammento che le nostre banche detengono 665 miliardi di debito pubblico, a fronte di un patrimonio netto complessivo di 358 miliardi”, scrive Penati nell’articolo pubblicato su Domani “L’azzardo dei sovranisti fa crescere i rischi sui Btp”. Un fattore che rende le banche italiane vulnerabili a eventuali crisi del debito italiano. Penati spiega di fatto che, “in caso di crisi del nostro debito, il suo valore crollerebbe e trascinerebbe le banche italiane”. La crisi del debito infetterebbe le banche italiane, proprio a causa di quell’abbraccio mortale o anche relazione tossica, che esiste tra i BTP e gli istituti di credito. Relazione tossica ormai storica, che ha fatto scattare più volte sull’attenti il mondo degli investitori internazionali. Ma se una eventuale crisi del debito pubblico finisse per travolgere gli istituti di credito italiani, si chiede l’economista, “senza il MES, chi ricapitalizzerebbe le banche in crisi?” Niente crisi del debito pubblico, per ora, così sembra. Ma, nel caso dell’Italia con casse dello Stato perennemente in affanno, Penati ha  ricordato che gli investitori stranieri detengono 763 dei 2.844 miliardi di debito pubblico. E che, nel caso in cui l’area euro finisse per scivolare in recessione, questi investitori potrebbero orientare i loro buy su asset più sicuri, a fronte del riemergere del “problema della sostenibilità del debito pubblico dell’Italia”. Che dire inoltre di quegli istituzionali italiani, che detengono 345 miliardi di euro di debito pubblico? Come si può pensare che, in caso di crisi, la loro priorità sarebbe quella di blindare i BTP? Penati ricorda a tal proposito che “loro dovere è salvaguardare il risparmio dei clienti, non dare l’oro alla patria”. Stessa cosa le banche, con i loro bilanci intasati da 665 miliardi di debito, che, più che tutelare le casse dello Stato, devono “tutelare gli interessi degli azionisti, in prevalenza stranieri”. Dunque? In caso di crisi chi farebbe davvero da scudo ai BTP (e di conseguenza, a causa del doom loop), alle banche italiane? D’altronde i BTP, dunque i titoli di stato italiani, sono stati  mollati ulteriormente dalla Bce di Christine Lagarde che, nel suo ultimo atto del 2023, ha annunciato la tempistica con cui manderà definitivamente in soffitta il PEPP, ovvero QE pandemico, dopo avere staccato già la spina al QE tradizionale. Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Inaugurato in Bosnia Erzegovina un ufficio del Ministero dell'Interno per il contrasto al traffico di esseri umani
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Inaugurato in Bosnia Erzegovina un ufficio del Ministero dell'Interno per il contrasto al traffico di esseri umani Il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Raffaele Grassi ha inaugurato il 28 maggio assieme all'Ambasciatore d'Italia a Sarajevo Marco Di Ruzza, alla presenza delle locali Autorità di Polizia un nuovo ufficio in Bosnia Erzegovina, situato nel cuore di Sarajevo, per la gestione di un ambizioso progetto regionale nei Balcani occidentali denominato EU Support to Strengthen the Fight against Migrant Smuggling and Trafficking in Human Beings in the Western Balkans (EU4FAST-WB). Cofinanziato da Unione Europea, Italia, Germania e Paesi Bassi, il progetto è focalizzato sul contrasto al traffico di esseri umani, un fenomeno che minaccia la sicurezza e la dignità umana e si inserisce nell'ambito delle iniziative dell'UE e dell'Italia per rafforzare la cooperazione transfrontaliera e supportare gli Stati membri e i Paesi candidati all'adesione nel combattere questo crimine. L'ufficio opererà come centro nevralgico per le attività di coordinamento, monitoraggio e attuazione delle strategie regionali. L'obiettivo è di creare una rete solida e reattiva ed un approccio più efficace ed unificato per combattere incisivamente il traffico di esseri umani, offrendo nel contempo supporto e protezione alle vittime. Il Primo Dirigente della Polizia di Stato dr. Antonio Montanaro è stato incaricato a dirigere l'Ufficio - composto da 5 Funzionari delle Forze di Polizia italiane permanentemente dislocati in Sarajevo - dal quale coordina l'attività di altri tre presidi satellite ubicati a Belgrado, Podgorica e Pristina. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano esprime il proprio impegno nel perseguire gli obiettivi progettuali e ringrazia l'Unione Europea per il sostegno e la fiducia riposta operando in sinergia con le autorità locali e le organizzazioni internazionali per garantire il successo del progetto. L'apertura di questo ufficio testimonia l'impegno dell'Italia e dell'UE nella promozione di una regione dei Balcani occidentali più sicura e giusta. "Il progetto EU4FAST WB, unitamente ai molti twinning europei a guida italiana in corso nel Paese in settori di cruciale rilevanza – ha da parte sua osservato l'Ambasciatore Di Ruzza – testimonia eloquentemente l'efficacia e la concretezza del sostegno italiano alla prospettiva europea della Bosnia Erzegovina e dell'intera regione balcanica".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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notiziariofinanziario · 1 month ago
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Antonio Cassano ha ripercorso le tappe della sua vita
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Antonio Cassano ha parlato dall'infanzia difficile, ai rapporti con il papà, passando per gli alti e bassi della sua carriera e le grandi amicizie nel mondo del calcio, tra cui anche Francesco Totti e l'ex amico Christian Vieri, meglio conosciuto come Bobo.    Le liti con Francesco Totti Antonio Cassano è arrivato a Roma quando Francesco Totti era già capitano e il «Re di Roma», come ricorda Gazzoli. Cassano rivive quei momenti nel podcast: «I primi quattro mesi ho vissuto a casa di Fiorella ed Enzo Totti, che mi hanno fatto sentire come il loro terzo figlio. Mi davano da mangiare e mi lavavano. Un giorno ho litigato con loro perché non trovavo l'assegno dello stipendio e ho detto a Totti che me lo avevano rubato loro. Alla fine era sotto il sedile della mia macchina, ma il primo mese mi avevano rubato tutti i soldi e avevo paura anche della mia ombra. Abbiamo fatto pace tramite Vito Scala». Una tregua non durata molto: «Avevo un accordo verbale con Franco Sensi per il rinnovo. Con la figlia Rosella però avevo litigato e quindi non mi voleva. Quando ho scoperto che Montella e Totti avevano rinnovato sono andato nello spogliatoio a insultarli. Siamo stati 6-7 anni senza parlare». Oggi i due calciatori sono grandissimi amici. Il tradimento di Bobo Vieri Antonio ha raccontato anche del diverbio avuto con Bobo Vieri e la Bobo Tv. «Abbiamo creato tutto grazie a Lele Adani. Quando a un certo punto tiri tiri, si spacca e non si può più ricucire e mettere insieme. Il tradimento è la cosa peggiore nella vita, una cosa che non accetto. A quella persona là non voglio dare importanza e per me è un capitolo chiuso, non lo chiamerò neanche più per nome». Poi attacca ulteriormente: «Pensavi di essere il più forte? Invece lo siamo noi tre. Sei convinto? Vai da solo e ti attacchi, adesso non ti segue neanche tua madre». Infine: «Meglio accorgersi prima che dopo quando è troppo tardi. Abbiamo sofferto solo perché per tanto tempo non abbiamo potuto fare le nostre cose. Ma la trasmissione era in tre, non in quattro. Chi faceva tutto era Lele. Ora prendiamo la nostra strada felicemente».  Read the full article
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atomheartmagazine · 1 year ago
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/tg2-contro-mercante-in-fiera-ascolti/
Il Tg2 contro il Mercante in Fiera: cresce la preoccupazione per gli ascolti
Il Tg2 contro il “Mercante in Fiera” – Il celebre programma televisivo condotto da Pino Insegno si trova al centro di una crescente preoccupazione riguardo agli ascolti. Tuttavia, l’inatteso fuoco amico arriva dall’interno della Rai. Il Tg2, uno dei telegiornali più seguiti d’Italia, esprime apertamente inquietudine riguardo ai risultati del programma che lo precede in palinsesto.
I bassi ascolti del Mercante in Fiera
I dati Auditel riguardanti “Il Mercante in Fiera” dimostrano che, nonostante vari tentativi di rianimare il programma, tra cui l’introduzione di celebrità tra i concorrenti, gli ascolti continuano a stagnare a livelli molto bassi. Nella puntata del 30 ottobre, il programma non è riuscito a superare il 2,12% nel segmento “Fuori due” e il 2,17% durante il gioco principale. Questi dati hanno sollevato preoccupazioni sia all’interno che all’esterno della Rai.
La reazione del Tg2
L’assemblea di redazione del Tg2, diretto da Antonio Preziosi, ha pubblicamente espresso “Severa preoccupazione per i risultati di ascolto del programma che precede l’edizione delle 20:30“. Risultati che hanno sottolineato come il Tg2 e le sue rubriche tradizionalmente mantengono livelli di ascolto superiori alla media di rete. Tuttavia, la performance del “Mercante in Fiera”, programma precedente proprio all’edizione delle 20.30 del Tg2, sta influenzando negativamente il loro spazio in palinsesto.
Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Rai
In risposta alle preoccupazioni, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha aveva nettamente smentito l’ipotesi di chiusura del programma “Il Mercante in Fiera”. Sergio ha dichiarato che “Il Mercante in Fiera non verrà chiuso” e ha espresso indignazione per ciò che definisce una “violenza mediatica e preventiva” nei confronti di Pino Insegno e del programma.
La spiegazione di Pino Insegno
In seguito alle critiche, Pino Insegno si è difeso. Il conduttore ha spiegato che gli era stato chiesto di contribuire a rianimare una fascia oraria su Rai Due, nota per le basse performance. Ha sottolineato che il programma è partito con ascolti intorno all’1,2% e ha poi raggiunto una media del 2,4%. Insegno ha affermato che non è una performance eccezionale, ma nemmeno un risultato da sottovalutare. Specialmente considerando che la trasmissione è ancora alle prime 20 puntate.
Le altre richieste al Tg2
La nota stampa dell’assemblea di redazione del Tg2 ha posto l’attenzione anche su altre questioni, tra cui la grave carenza di organico che ostacola l’applicazione del piano editoriale del direttore Antonio Preziosi. Hanno confermato il loro sostegno alla lotta per il ripristino dell’organico, chiedendo soluzioni concrete e tempestive. Inoltre, hanno accolto con favore l’impegno del direttore a nominare quattro nuovi caporedattori e a colmare le posizioni vacanti per ristrutturare la testata.
L’incertezza riguardo all’ascolto del “Il Mercante in Fiera” e la reazione del Tg2 hanno aggiunto ulteriore interesse a questa situazione. Resta da vedere come evolveranno gli eventi e se il programma manterrà la sua collocazione nella programmazione televisiva Rai o subirà cambiamenti significativi. La preoccupazione per gli ascolti continua a gettare ombre sull’orizzonte del popolare quiz show.
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giancarlonicoli · 1 year ago
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19 ott 2023 18:31
OGGI MELONI-GIAMBRUNO, IERI FINI-TULLIANI: QUANDO “STRISCIA LA NOTIZIA” DIVENTA UN'ARMA AMMAZZA-LEADER – NEL 2007, FINI LITIGÒ CON BERLUSCONI PERCHÉ RICCI INSISTEVA A MANDARE IN ONDA UN IMBARAZZANTE VIDEO DELLA SUA COMPAGNA ELISABETTA TULLIANI CON L’EX LUCIANO GAUCCI – FINI LA PRESE MALISSIMO. E ATTRIBUÌ AL SATRAPO DI ARCORE LA RESPONSABILITÀ DELLO SGRADEVOLISSIMO TORMENTONE. E DOPO 3 GIORNI, IL CAV. SALÌ SUL PREDELLINO E LANCIÒ IL PDL AL QUALE POCO DOPO DOVETTE ADERIRE LO SPIAZZATO FINI - ‘'HO LA GIOIA MEDIATICA DI ESSERE INDICATO COME QUELLO CHE HA FATTO SEPARARE FINI E BERLUSCONI”, ESULTÒ ANTONIO RICCI – VIDEO
"Non mi rompessero il cazzo con i capelli. Qui sono tutti pelati" I fuorionda di Giambruno tra aggiustamenti di ciuffo, ravanate ai piani bassi, scene da provolone e lezioni di sartoria pic.twitter.com/3PSkwg4asC — Il Grande Flagello (@grande_flagello) October 18, 2023
1. RICCI: COSA E’ SUCCESSO PER COLPA MIA
Giulio Bucchi per www.liberoquotidiano.it – articolo del 2 dicembre 2018
"Gianfranco Fini cercava un pretesto per rompere con Silvio Berlusconi, che ovviamente non c'entrava nulla". Antonio Ricci, intervistato dal Corriere della Sera, rivela perché, grazie a Striscia la notizia, è nato il Pdl, l'ex partito unico del centrodestra italiano.
Il momento cruciale fu un servizio mandato in onda da Canale 5 su Elisabetta Tulliani, compagna dell'allora leader di Alleanza nazionale, e il suo ex Luciano Gaucci. Fini la prese malissimo. "Tutti, come da copione, presero le sue difese e attaccarono Berlusconi", ricorda Ricci. "Alla domenica, dopo 3 giorni di bastonate, lui salì sul predellino e lanciò il Pdl al quale poco dopo dovette aderire lo spiazzato Fini". E così, conclude Ricci con un pizzico di amarezza, lui da sempre schierato a sinistra, "alla fine il grande partito della destra italiana nacque anche per colpa nostra".
2. COME FINI’ LA CARRIERA DI FINI
Novembre 2010: nel libro di Bruno Vespa, "Il Cuore e la Spada" (Mondadori) si parla delle fibrillazioni nella politica italiana nel 2007 e delle origini della crisi, poi scoppiata nel marzo 2010, tra Berlusconi e Fini.
L'irritazione di Fini nei confronti di Berlusconi aveva motivazioni politiche, ma era acuita da un fatto strettamente personale: uno sgradevole servizio di «Striscia la notizia» sulla sua nuova compagna, Elisabetta Tulliani.
Il 2007 era stato un anno decisivo per la vita privata del leader di An. Come abbiamo visto, il 16 giugno un comunicato di poche righe - redatto dall'avvocato di entrambi, Giulia Bongiorno - aveva annunciato la separazione di Gianfranco dalla moglie Daniela: «Dopo tanti anni di matrimonio [diciannove], può accadere che certi sentimenti cambino: noi ce ne siamo resi conto con immenso dispiacere ma anche con lucidità e la decisione di separarci è stata presa di comune accordo».
FULMINE A CIEL SERENO - Per l'opinione pubblica era stato un fulmine a ciel sereno, anche perché, soltanto tre mesi prima, Daniela sembrava ancora innamoratissima del marito. (Una separazione davvero blindata, la loro, se nemmeno tre anni dopo - quando tra l'estate e l'autunno del 2010 è esplosa la vicenda della casa di Montecarlo -nessun cronista è riuscito a estorcerle una sola sillaba. Fra l'altro, Daniela ha continuato a frequentare gli amici politici dell'ex marito anche dopo la scissione dal Popolo della Libertà).
Quando si seppe la notizia, Fini, cinquantacinque anni, era in attesa che la nuova compagna Elisabetta, trentacinque anni, gli desse Carolina (poi arriverà anche Martina). L'unione divenne quindi pubblica solo dopo la separazione di Gianfranco, ma i due si conoscevano già dal 2005.
Era stato Luciano Gaucci a presentarli. Dapprima Ignazio La Russa fece fare a Elisabetta un po' di pratica politica, ma ben presto scoprì che lei aveva aspirazioni televisive: bella e intelligente, non le fu difficile partecipare ad alcuni programmi di successo. Elisabetta, però, era innamorata di Gianfranco, e lui si innamorò di lei. «Ora ho deciso di lasciare il mondo dello spettacolo, per amore di Gianfranco» disse a Giulia Cerasoli di «Chi» (21 novembre 2007).
«Di personaggi pubblici in famiglia ne basta uno. Tornerò al mio lavoro di avvocato, ma non adesso». (Il suo elegantissimo sito Internet reca la scritta «Coming soon», prossima apertura). Quando si mise con Fini, Elisabetta era reduce da un lungo legame con l'imprenditore Luciano Gaucci (settant'anni nel 2010). «Sarebbe sciocco fingere di non avere un passato» affermò sempre nella stessa intervista.
«Avevo ventotto anni, ero libera e lo era anche lui. Gaucci è un uomo molto intelligente che mi ha insegnato moltissimo». E sul suo rapporto con Fini aggiunse: «Piano piano ci siamo accorti che ci capivamo al volo. È un uomo estremamente affascinante, sicuro di sé, ma con una dolcezza incredibile».
(Dopo l'arrivo della primogenita, a Laura Laurenzi della «Repubblica» descrisse il compagno come un uomo molto affettuoso: «Quando la bimba si sveglia, Gianfranco si alza con me, e sta con lei ogni momento che può. Le cambia anche i pannolini»). La prima uscita pubblica della Tulliani a fianco di Fini fu nel gennaio 2008 in occasione di una sfilata «ecologica » di Gattinoni.
PARTE IL TORMENTONE - Ma fin dall'autunno precedente, appena si era diffusa la notizia della loro relazione, «Striscia la notizia» aveva trasmesso con irritante sistematicità filmati dell'epoca del suo rapporto con Gaucci: uomo intelligente, come l'ha definito lei stessa, ma divenuto ormai oggettivamente ingombrante. Il leader di An attribuì a Berlusconi la responsabilità dello sgradevolissimo tormentone. Chi conosce Antonio Ricci, il padre di «Striscia la notizia», ricorda bene quante ne abbia combinate allo stesso Cavaliere...
E, d\'altra parte, chi conosce Berlusconi sa che di certo quella campagna, visto il momento, non doveva essergli dispiaciuta. Come gli articoli graffianti che uscirono nelle stesse settimane sul «Giornale» e su «Libero». Sul piano politico, Fini, imbufalito con il Cavaliere per il patrocinio che aveva dato alla scissione da An della corrente di Francesco Storace e Daniela Santanchè, fondatori della «Destra» (da cui poi la seconda si sarebbe dissociata, diventando sottosegretario del nuovo governo Berlusconi), aveva reagito con due colpi bassi.
Il primo, con l'annuncio fatto ai suoi che, da quel momento, si sarebbe occupato personalmente dei due temi più sensibili per il Cavaliere, la giustizia e le televisioni. Il secondo, con una formidabile contestazione a Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore nazionale di Forza Italia, inondato di fischi al convegno di Assisi della corrente di La Russa e Gasparri, a cui aveva partecipato come ospite. Quest'ultimo episodio avvenne sabato 17 novembre e fu lo «sparo di Sarajevo» che, l'indomani, portò Berlusconi alla svolta di piazza San Babila a Milano.
3. RICCI AL CORRIERE, CHE GIOIA FAR SEPARARE I DUE DEL POLO
(ANSA) - ROMA, 21 novembre 2007 - Piu' che di complotto per Antonio Ricci ''si tratta di miracolo'': ''ho la gioia mediatica di essere indicato come quello che ha fatto separare Fini e Berlusconi. E sono pure fiero di aver ucciso il bipolarismo'', dice l'autore di Striscia la notizia in un'intervista al Corriere della Sera in cui racconta quello che e' successo dopo aver trasmesso il video ''che girava da giorni'' della vecchia storia tra l'ex presidente del Perugia Luciano Gaucci e l'allora fidanzata Elisabetta Tulliani, che aspetta un figlio da Gianfranco Fini.
Il video e' andato in onda a Striscia proprio il giorno della Finanziaria, a due giorni dallo scioglimento di Forza Italia ha fatto infuriare Fini. ''Striscia - ha ribadito Ricci nell'intervista - ha fatto solo il suo dovere di programma di satira''. Ma non c'e' nessun complotto: ''Berlusconi non controlla Striscia tanto e' vero che lunedi' abbiamo mostrato le false firme ai suoi gazebo. Invece mi ha telefonato Confalonieri subito dopo la messa in onda del video. Balbettava - ha rivelato Ricci - frasi tipo 'Gentiloni... Complotto... non so come uscirne, cosa fare''. E il giorno dopo Mediaset ha diramato il comunicato prendendo le distanze da Striscia.
4. ANTONIO RICCI, FINI? ABBIAMO FATTO SATIRA
(ANSA) - ROMA, 16 novembre 2007 - ''Abbiamo fatto satira''. Cosi' Antonio Ricci, papa' di 'Striscia la notizia', sulla vicenda della nuova compagna del leader An Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani, dopo l'intervento di oggi della presidenza di Mediaset. Satira ''come l'abbiamo fatta - ha aggiunto Ricci - su Silvio Berlusconi, Massimo D'Alema e Walter Veltroni. La satira per definizione e' satura''.
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