#annalisa metus
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Torna il Festival letterario a Trieste: “BLOOMSDAY 2023 – UNA FESTA PER JOYCE”
Torna il Festival letterario a Trieste “BLOOMSDAY 2023 – UNA FESTA PER JOYCE”. A Trieste, dal 16 al 18 giugno torna “BLOOMSDAY 2023 – UNA FESTA PER JOYCE”, il Festival letterario. Un evento volto a proporre teatro, conferenze, mostre d’arte, concerti, tour guidati, appuntamenti enogastronomici e molto altro, il tutto a tema “joyciano”. Il focus del Festival sarà l’approfondimento del quindicesimo capitolo, (il più lungo di tutto l’Ulisse), intitolato Circe – Il bordello. Un capitolo visionario, crudo, sognante, dedicato al ritorno a casa di Leopold Bloom e del suo giovane protetto Stephen Dedalus. Il programma del Bloomsday: ciascuna giornata sarà aperta dalla colazione “immersiva”, che ripropone alle ore 9 (presso la sede dello Yacht Club Adriaco), il connubio fra la gastronomia e la messa in scena dell'episodio Calipso – La colazione, appunto, da parte della compagnia de L'Armonia, storica partner del festival, che porterà in scena anche una delle diverse interpretazioni di Circe. Ed ancora, la drammatizzazione a cura di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo dell'Università degli Studi di Trieste, in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che ricostruirà il “bordello” dublinese presso Torre del Lloyd. Circe sarà al centro della conferenza inaugurale della serie Ulisse in mezz'ora e sarà affidata a Laura Pelaschiar ed Enrico Terrinoni (Università per Stranieri di Perugia). Sarà invece una Circe 2.0 invischiata nel Pluriverso quella che ci sarà raccontata da Matteo Verdiani e dal gruppo degli Stolen Wordz, grazie alla collaborazione con il servizio “Androna Giovani” di ASUGI, ALT – Associazione di cittadini e familiari di Trieste per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze e di TriesteEstate. Il bordello di Bella Cohen, novella Circe joyciana, sarà anche al centro della mostra di Davide Lippolis Belle dame sans serif che si inaugura il 16 giugno in Sala Veruda di palazzo Costanzi e rimarrà aperta tutti i giorni fino al 9 luglio. L’evento curerà uno spazio eccezionale dedicato interamente ai più piccoli, con i laboratori di Annalisa Metus in cui Circe, grazie alla magia dei pop-up, ci insegnerà a trasformare gli uomini in animali. Anche quest’anno non mancheranno gli appuntamenti enogastronomici a tema joyciano e irlandesi, che saranno offerti dal bar libreria Knulp, adiacente alla sede del Joyce Museum e dal ristorante Mimì e Cocotte, mentre il Bloomsday party conclusivo, verrà supportato come sempre dalla musica irish dei Wooden Legs sarà a cura del Bounty Pub di via Pondares. Da questa edizione, c’è una ventata di novità, infatti viene inaugurata un'ulteriore collaborazione internazionale con un'altra delle città di Joyce, Pola, dove lo scrittore visse per diversi mesi a cavalo del 1904 e del 1905 e che da anni organizza il proprio Bloomsday il quale, nell'edizione 2023, ospiterà due eventi del Bloomsday Trieste 2022: la messa in scena de Il ciclope, di Valentino Pagliei e Goga Mason, e la presentazione del libro Il giardino d'acqua di Andrea Pagani. Gli ospiti d'onore del Festival saranno: Alessandro Bergonzoni, Enrico Terrinoni e Fabio Pedone che animeranno, domenica 18 giugno alle ore 18 presso l'Aula Magna dell'Università, una conferenza-spettacolo dedicata alla magia del Labirincubo delle parole joyciane. A promuovere l’evento sono: l'Assessorato alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia del Comune di Trieste, per il tramite del Museo Joyce Museum e l'Università degli Studi di Trieste, attraverso il Dipartimento di Studi Umanistici, grazie al consolidato sostegno del comparto della promozione turistica regionale e del Convention and Visitors Bureau e al supporto di nuovi partner come “Turismo Irlandese. Tutti gli eventi del Bloomsday Trieste sono a ingresso gratuito tranne le “colazioni immersive”. Per ulteriori informazioni: Museo Joyce Museum via Madonna del Mare, 13, tel. 040 6758170 / 8182, e-mail: [email protected]        ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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barbara-stefani · 5 years ago
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OPEN STUDIOS TRIESTE Sabato 12 ottobre 2019 quindici studi aperti
Per Open Studios Trieste, SABATO 12 OTTOBRE 2019, nella quindicesima Giornata Del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, e nell'ambito degli eventi culturali di Barcolana51 IN CITTA', quindici studi aprono le loro porte in città a Trieste. Arte nelle location in cui si realizzano i processi creativi, negli spazi fisici in cui si espongono gli attrezzi del fare. Un'opportunità di incontro personale e di approfondimento delle poetiche quanto delle tecniche, uno sguardo su ciò che accompagna il percorso creativo ante esposizione. In questa terza edizione di Open Studios Trieste, nel corso della giornata, sarà possibile accedere agli studi di Carlo Alberto Andreasi, Serena Bellini, Paolo Cervi Kervischer, Davide Comelli, Sonia Cugini, Paolo Ferluga, Guillermo Giampietro, Annalisa Metus, Paola Pisani, Alessandro Ruzzier, María Sánchez Puyade, Jan Sedmak, Davide Skerlj, Barbara Stefani, Elisa Vladilo
Orari, location e modalità di prenotazione sull’evento facebook dedicato.
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barbacanproduce-blog · 7 years ago
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Barbacan Produce intervista Annalisa Metus
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Oggi vi sveliamo una novità che troverete al prossimo Barbacan Produce... Ospiteremo il nostro primo workshop e a tenerlo sarà la fantastica Annalisa Metus, paper designer triestina con tantissime idee e tantissima abilità nel realizzarle. Le abbiamo fatto alcune domande per conoscere meglio lei e ciò che fa...
BP: Che cos'è il paper design? In soldoni: il paper design è il processo di ideazione, progettazione e realizzazione di oggetti (i più vari, dal biglietto di auguri a complementi d'arredo) tenendo sempre a mente che il materiale con cui sono fatti è la carta/ il cartone.
BP: E tu esattamente cosa fai? Io "taglio la carta per raccontare storie". Così ha detto una volta un amico e in effetti è andato dritto al punto. Costruisco installazioni pop-up, libri d'artista di grande formato o che possono essere infilati in tasca, allestimenti museali e teatrali, supporti per la divulgazione, scenografie e persino costumi... sempre in carta. Al lavoro di produzione affianco l'ideazione e conduzione di laboratori creativi e artistici.
BP: Come hai cominciato? In conservatorio. Ho fatto la tesi in Musica e Nuove Tecnologie costruendo un libro d'artista interattivo e sonificato. È un lavoro a cui sono molto affezionata e che è stato poi portato avanti assieme a Giorgio Klauer, lo potete vedere qui: vimeo.com/92193054 Ho seguito dei corsi di cartotecnica con Dario Cestaro, che oltre a essere un paper engineer di talento è anche un grandissimo didatta, e poi mi son messa a far pratica smontando i libri pop-up che ho collezionato negli anni.
BP: Da dove nasce la tua passione per la carta? Da bambina passavo le ore a disegnare e pasticciare con forbici e colla. Ho smesso negli anni di liceo e ho ritrovato la gioia di progettare e prototipare studiando architettura. I libri pop up li ho scoperti a vent'anni, non ricordo di averne avuti da bambina, e son stati amore a pima vista. La sensazione di stupore che provo quando ne apro uno che non conosco e il divertimento che provo per capire il meccanismo che lo fa funzionare sono forse le emozioni più gioiose e giocose che mi è capitato di provare, da grande, intendo. Vorrei che chi si trova a contatto con i miei lavori provasse la stessa sensazione di stupore infantile.
BP: Raccontaci la filiera per realizzare una tua opera pop up. Se è una commissione, che si tratti di un regalo per un bambino o di un modello del Sincrotrone, mi piace farmi raccontare il più possibile sul lavoro che ne deve uscire - a chi deve parlare, con quale tono - per capire che libertà poetiche e narrative mi posso prendere. Poi, prima ancora di prendere in mano carta e matita, sfoglio libri, riprendo in mano bozzetti, cerco insomma di immaginare la struttura da "abitare". Appena riesco a immaginare l'opera finita nella mia testa, si va: prototipazione, costruzione e cura dei dettagli.
BP: Sogni e progetti per il futuro. Facciamo i tre desideri della fatina? Il primo è avere un atelier in cui lavorare ed esporre i lavori, che per fortuna sono pop-up, perché nella stanza in cui lavoro comincio a sentirmi assediata! Il secondo è avere altri allestimenti teatrali da realizzare: diciamo che sto corteggiando alcuni musicisti. Il terzo è avviare in pianta stabile laboratori di cartotecnica per bambini e adulti. Un progetto in punta di dita riguarda delle bambole di carta un po' diverse da come le facevamo da piccole.
BP: Dove possiamo vedere i tuoi lavori? In questo momento online, sul mio sito annalisametus.it o sulla pagina Facebook www.facebook.com/annalisametuspaperdesign.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno"
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Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno". Mercoledì 3 maggio alle ore 18 alla Sala Fittke (piazza Piccola 3) apre la mostra “8X4=100 | a 100 anni da La coscienza di Zeno” con i risultati degli 8 workshop condotti da 4 artisti del territorio che hanno guidato tanti ragazzi under30 utilizzando i loro specifici linguaggi ad elaborare il “racconto di sé”, nell’ambito del fitto calendario di mostre ed eventi di FITTKEgiovani. Partendo dall’importante ricorrenza del centenario del romanzo simbolo di Trieste e capolavoro di Italo Svevo, si è dunque identificato il filo conduttore tematico della “narrazione” per caratterizzare i diversi laboratori che si svolti da febbraio ad aprile al Polo Giovani Toti - Youth Center (piazza del Cattedrale 4). L’Assessorato ai Giovani del Comune di Trieste, attraverso il PAG Progetto Area Giovani e in collaborazione con l’associazione Casa dell’Arte di Trieste e il Museo Sveviano, ha così offerto la possibilità a tanti giovani tra i 18 e i 30 anni di partecipare ad una serie di 8 workshop gratuiti in cui si sono affrontati i temi dei libri animati, videoanimazione, poesia visiva e stampa 3D, rispettivamente con gli artisti e creativi Annalisa Metus, Goga Mason, Christian Jugovac e Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz. Come sottolinea l’assessore Nicole Matteoni: “Questo progetto conferma ancora una volta l’accoppiata vincente tra servizi educazione e giovani e quello delle biblioteche riuscendo a divulgare e a condividere con le generazioni l’animo e spirito letterario della nostra città”. La mostra, visitabile tutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 fino a mercoledì 10 maggio, presenta i risultati dei progetti elaborati, poster e microinstallazione pop-up su carta, ma anche video d’animazione e oggetti simbolici in materiale termosplastico, e infine tante immagini del making of del processo creativo. Partendo dalla bidimensionalità della pagina scritta del romanzo, i 4 artisti hanno accompagnato i ragazzi fra concetti e parole chiave del romanzo, fino al prototipo di un gadget per il centenario di Zeno. Con la paper engineer Annalisa Metus si è partiti da una mappa infografica per lavorare alla creazione di pagine pop-up, mentre con l’artista Goga Mason, attraverso il disegno e la tecnica del cutout, ci si è concentrati sulla figura dell’inetto protagonista del romanzo e il suo possibile riscatto. Con il grafico Christian Jugovac si è utilizzato il lettering per reinterpretare in chiave visiva e tipografica alcuni passaggi del testo sveviano, e infine con l’artista multimediale Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz sono stati elaborati oggetti simbolici per restituire tridimensionalmente alcuni concetti e parole chiave del romanzo. Una mediazione inedita tra scrittura 2D e materia che, con la stampa 3D, si è estesa verso il design, brandizzando il prodotto letterario per elaborare uno o più prototipi di gadget per il centenario di Zeno. In questo progetto il centenario della pubblicazione de “La coscienza di Zeno” è stato una suggestione, uno stimolo e un esempio per riflettere sull’attualità di alcuni temi che il romanzo di Italo Svevo esplora: il rapporto padre-figlio, i sentimenti, la dipendenza, il senso di inadeguatezza e inettitudine, le ossessioni e, naturalmente, il diario. Il racconto autobiografico ha avuto un ruolo centrale di natura formativa ed è stato uno strumento di indagine che ha consentito di rielaborare il proprio vissuto e le proprie esperienze traducendole in qualcosa di tangibile e, in questo caso, anche di artistico. Il percorso espressivo ed esperienziale in cui l’ispirazione letteraria si è fusa con la libera e personale interpretazione di alcuni focus tematici, è stato mediato dal curatore del Museo Sveviano, Riccardo Cepach, che ha fornito una mappa concettuale, isolando passaggi significativi e interpretativi che hanno avuto anche l’obiettivo di stimolare la curiosità e l’appetito per un’opera che ha segnato il Novecento. Il progetto “8 narrazioni x 4 workshop | a 100 anni da “La coscienza di Zeno” ha sviluppato la Linea 6 “Artisti Emergenti” del progetto CAD-Coinvolgimento Attivo Democratico che vede il Comune di Trieste come capofila e Euroservis srl e AIESEC Italia in qualità di partner. Iniziativa cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale a valere sul Fondo per le politiche giovanili - anni 2020-2021, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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