#amo il lunedì
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Come si può capire l'amore se per spiegarlo usiamo un linguaggio che non è del cuore?
#libere associazioni#parola di amante dei gatti#pensieri#parole#linguaggio#del ❤#il mio buongiorno 💋#amo il lunedì#il lunedì sa sempre di nuovi inizi
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Non resisto, ma... dovrei?
Ti desidero. Lo confesso solo a me stessa, perché nessuno approverebbe. Posso solo scriverlo sul mio diario. Sei il fidanzato di mia figlia, che è la mia unica ragione di vita. L'ho avuta a sedici anni e da ragazza madre, senza un uomo vicino, aiutata solo dai miei, ho fatto i salti mortali, per darle tutto quello che una ragazza deve avere, per farla studiare e laurearsi. Tuttora lavoro sodo e grazie a Dio il mio piccolo laboratorio orafo da qualche anno rende bene.
Da un anno, Lara, che ha ventisei anni, finalmente lavora ed è autonoma economicamente. È una ragazza stupenda: bruna con occhi azzurri che sembrano due fari. Intelligentissima e con un corpo da urlo. Parte il lunedì per Roma e il venerdì sera torna a casa. All'improvviso, ecco che tre mesi fa ti ha portato a casa: sei bellissimo, Manuel. Hai dieci anni più di lei, quindi come età sei più vicino a me che a mia figlia. Sei maturo, riflessivo, calmo e determinato. Un uomo forte e dallo sguardo che trafigge.
Quando mi fissi, non posso fare a meno di diventare rossa come un peperone. E mi osservi spesso. Anzi: sempre, quando Lara non guarda o non c'è. Mi fai la tac, di continuo. Sono diventata molto sensibile, al tuo indiscutibile fascino maschile. E io sono ancora una bellissima donna. Per non crearle problemi però, da quando lei è nata non ho più avuto un uomo. Non ci ho mai neanche pensato veramente. Fino a che non sei arrivato tu. Dio mio!
Per te cerco di fingere un totale disinteresse; ma poi quando so che vieni a cena da noi mi faccio bellissima. Mia figlia è decisamente contenta, perché tiene molto a che io mi curi e non mi lasci andare. Ti amo. L'ho capito da poco. Meglio: mi sono arresa da poco a questa realtà che non osavo ammettere neppure a me stessa. Non avrei voluto, ma purtroppo non c'è nulla da fare: mi sono presa proprio una bella cotta per te. L'amore non lo domi.
Non posso averti mio. Però posso darmi piacere da sola, pensando a te. Poco fa poi, mentre facevo la doccia, mi hai mandato un cazzo di messaggio che mi ha fatto rimescolare il sangue:
“Grazie per la cena di ieri, Rosaria. Era ottima: come tutto ciò che passa per le tue mani. Spero proprio che tu abbia apprezzato il mio modesto pensiero di compleanno per te. Sai: ho dovuto pensarti molto, per scegliere bene... Se non ti piacesse, puoi cambiarlo. A proposito: ieri sera eri bellissima, una donna da urlo! Sai che lo dico veramente, no?”
A fianco del messaggio hai piazzato l'emoticon del bacio ripetuta tre volte. Non ragiono più. Non ragiono piùùù. Calma… Calmaaaa… Signore: toglimi dalla tentazione. Ti scongiuro, mi tremano le gambe. Ti devo rispondere: che cosa ti scriverò? So di storie clandestine iniziate con scambi di messaggi inizialmente scherzosi, innocenti; ma via via diventate tresche torbide e immorali. Irresistibili.
Mia risposta diplomatica. “Sei troppo gentile, però la cena in realtà... dai: non era niente di eccezionale. Invece il top trasparente in georgette color malva che mi hai regalato è semplicemente perfetto, per me! Mi piace moltissimo. Sono sorpresa dal tuo buongusto e da come hai azzeccato la mia taglia. Ma… quindi mi hai preso le misure a lungo e con gli occhi? Sono lusingata, dalle tue attenzioni per una vecchietta come me...”
Emoticon sorridente… invia. Oddio… ma che cazzo ho fatto… ma che sono veramente scema?!?… decisamente troppo confidenziale… Plin plon…
“Ah, ah: scoperto! Beh... confesso che tu, per dirla veramente tutta e sperando di non imbarazzarti, sei una delle pochissime donne che conosco che mi fanno sangue. Tanto: quando sei davanti a me non posso fare a meno di guardarti, bellissima come sei. E tu apprezzi, lo so: non mentire a te stessa…”
Ecco: lo sapevo! Scommetto che fra un po’ mi chiederai di vederci domani pomeriggio qui a casa, magari per un caffè, io e te. Così, per fare due chiacchiere. Tanto domani è martedì. E Lara torna solo venerdì. Be': in fondo che sarà mai; un caffè è una cosa innocente… due chiacchiere non possono far male a nessuno… meglio però se resterai a cena, no? Oh, Signore: mi mordo le labbra dalla voglia che ho di te…
Plin plon… oddio, quanto mi piaci… Cazzooooo: mi vuoi vedere già stasera… vuoi portarmi a casa i fiori che non avevi trovato domenica… demonio di un playboy. Non perdi tempo, maledetto uomo. Ti conosco, sei uno determinato. E comunque, detto francamente, me l'aspettavo. Me lo sentivo dentro: era solo questione di tempo, prima che sferrassi l'attacco letale. Che faccio? Mi struggo di desiderio e di senso di colpa preventivo… Mia figlia...
Magari se facciamo le cose per bene, con estrema discrezione… e poi meglio con me che con un'altra, no? Tutto fatto sempre in gran segreto, in famiglia: soli io e te. Non lo saprà mai nessuno… si: ti devo proprio avere… ti amo, ti desidero, ti voglio. Cazzo: dopo tanti sacrifici me lo merito anch'io uno spicchio di gioia. Ho ragione o no? Lara ti si godrà per tutta la vita. Io mi accontenterò di beccare le briciole preziose del vostro amore… di nascosto, come farebbe una gazza ladra…
RDA
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"DEAD GIRL WALKING" THIS IS NOT AN EXACT TRANSLATION, THIS IS AN ADAPTATION (AND ONE THAT STILL NEEDS TONS OF FIXING AT THAT)
So hey, can't have the reprise out without the og out, right? Here you get the Dead Girl Walking song adapted in Italian! I regret my life choices sometimes!
ASK ME FOR PERMISSION BEFORE USING THIS, DO CREDIT ME IF YOU EVER USE THIS (I doubt you will it’s impractical and still needs so much fixing it’s unbelievable) AND TELL ME/LINK WHATEVER YOU USED IT FOR USING REBLOGS (because for some reason Tumblr doesn’t like comments with links and while I do think I understand why I don’t always like it)
(the apostrophes [or however ’ is called] are used to shorten the number of syllables often in poetry so I’m obviously abusing that power.)
[VERONICA] Il demonio della scuola l'ha decretato: Dice che lunedì, alle otto, il mio status sarà cambiato Mi chiuderanno in bidelleria Giustizieranno in caffetteria Trenta ore da vivere— Come le spendo?
Non devo stare e morire come bestiame Potrei andarmene e abbandonarle nel letame Ma non ho una motocicletta 'Spetta—c'è un'opzione che mi diletta: Passare queste ore facendomi lui! Sì!
Mi serve duro Son una morta vivente Son sotto al tuo muro Son una morta vivente Prima che suoni la campanella Entro dentro a questa finestrella Ho tempo per 'na bottarella *cade dalla finestra (dentro alla camera), che praticamente è una specie di bussare/botta* Son una morta vivente
[J.D., parlato] Veronica? Che ci fai nella mia camera?
[VERONICA] Shh...
Scusa, ma dovevo proprio svegliarti Vedi, ho deciso di farti fino a che non ti senti più le parti Perché Heather mi ha condannata Sei l'ultimo pasto d'una giustiziata Chiudi la bocca e togli la biancheria intimo!
Forza! Son tua stanotte Son la tua morta vivente Re delle botte Bacia 'sta morta vivente Forza, sai la routine Prendimi e facciam casin Inchinat'alla volontà d'una morta vivente!
E lo sai, lo sai, lo sai È perché tu sei fantastico Dici d'esser vuoto dentro Ma non son d'accordo Sì, è ingiusto il mondo Rendiamolo 'n sottofondo Qui dentro è fantastico Rendiamolo fantastico!
[J.D.] A me va bene! Oop-
[Instrumental/Guitar Lead]
[VERONICA] Sì! A tutto gas vai! Prendi 'sta morta vivente
[J.D.] Com'hai trovato casa mia?
[VERONICA, stringendo la spalla di J.D. (aggiunto io)] Stanchiamoci dai Scuoti 'sta morta vivente!
[J.D., poggiando la mano su quella di Veronica e tenendosi la spalla (aggiunto io)] Non rompiamola è mia!
[Veronica] Stanotte non dormi te Meglio berti tutto quel caffè
[J.D.] Okay, okay
[VERONICA] Mettiti a posto Fai sparire questo posto!
[J.D.] Okay, okay!
[VERONICA] Colpiscimi! Tiram'i capelli! Toccami
[VERONICA & J.D.] Di lì e di là e di qui!
[Veronica] Non un'altra parola promettente
[J.D.] No-oh-oh-oh!
[Veronica] Ama 'sta morta vivente
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! Sì, sì!
[VERONICA con J.D.] Ama/Amo 'sta morta vivente
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! 'Spetta, 'spetta!
[VERONICA & J.D.] Ama/Amo 'sta morta Sì! Sì! Sì!
[J.D., Veronica gli morde la spalla (aggiunto io pensando al film)] Ow!
[VERONICA & J.D.] Sì! So, direct translation! (used in this to specify the meanings and explain certain word choices)
[VERONICA] The demon of the school has decreed it: She says that Monday, at 8 a.m., my status will be changed They'll close me in the janitor's closet Execute me in the cafeteria Thirty hours to live— How do I spend them?
I don't have to stay and die like cattle I could leave and abandon them in manure (thank you google translate) But I don't have a motorbike Wait—here's an option that delights me (I would've put entertains me but once again google translate knows what I want better than me): Spend these hours doing him! Yes!
I need it hard I'm a living dead (girl) I'm under your wall (but more of at the bottom) I'm a living dead (girl) Before that the bell rings I'm going inside this small window I have time for a knock/quick sexual intercourse ("bottarella" little hit [exists in Italian and I just found out in slang it means a quick sexual intercourse. That wasn't intentional in the beginning which is way it was "I don't have time" but because of that was changed to "I have time", I'm lucky it also means to hit something]) *falls from the window (inside the bedroom), which technically is some sort of knock* I'm a living dead (girl)
[J.D., spoken] Veronica? What are you doing in my room?
[VERONICA] Shh...
Sorry, but I really had to wake you See, I decided I'm gonna do you till you can't feel them (as in his private parts) anymore 'Cause Heather has condemned me You're the last meal of an executed Shut your mouth and remove your underwear
Come on(/let's go)! Tonight I'm yours I'm your living dead (girl) King of hits (LISTEN IT FIT THE RHYME AND ANYTHING ELSE WAS TOO LONG FORGIVE ME) Kiss this living dead (girl) Let's go(/come on), you know the routine Take me and let's make a mess Bow down to the will of a living dead (girl)!
And you know, you know, you know It's 'cause you're fantastic You say you're numb inside But I don't agree Yes, the world's unfair Let's make it a background In here it's fantastic Let's make this fantastic!
[J.D.] I'm on board with that(/I'm alright with that/I'm good with that/that's good for me/that works for me [but that's too different from a literal translation])! Oop-
[Instrumental/Guitar Lead]
[VERONICA] Yes! Let's go full speed ("A tutto gas" is like saying go at top speed)! Take this living dead (girl)
[J.D.] How'd you find my house?
[VERONICA, squeezing JD's shoulder (I added that)] Let's tire ourselves out come on Shake this living dead (girl)!
[J.D., putting his hand's on Veronica's and holding his own shoulder (I added that)] Let's not break it it's mine!
[Veronica] Tonight you won't (more literally don't) sleep Better drink all that coffee
[J.D.] Okay, okay
[VERONICA] (Get yourself together/)Get your ass in gear Make this place disappear!
[J.D.] Okay, okay!
[VERONICA] Hit me! Pull my hair! Touch me
[VERONICA & J.D.] There and there (but a different way to say it) and here!
[Veronica] Not another promising word
[J.D.] No-oh-oh-oh!
[Veronica] Love this living dead (girl)
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! Yes, yes!
[VERONICA with J.D.] Love this living dead (girl)
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! Wait, wait!
[VERONICA & J.D.] Love this living dead (girl) Yes! Yes! Yes!
[J.D., Veronica bites his shoulder (I added that thinking about the film)] Ow!
[VERONICA & J.D.] Yes! OG LYRICS (if you’re seeing this I doubt you don’t know them, but here they are anyway):
[VERONICA] The demon queen of high school has decreed it: She says Monday, 8 a.m., I will be deleted They'll hunt me down in study hall Stuff and mount me on the wall Thirty hours to live— How shall I spend them?
I don't have to stay and die like cattle I could change my name and ride up to Seattle But I don't own a motorbike Wait—here's an option that I like: Spend these thirty hours gettin' freakay! Yeah!
I need it hard I'm a dead girl walkin' I'm in your yard I'm a dead girl walkin' Before they punch my clock I'm snappin' off your window lock Got no time to knock I'm a dead girl walking
[J.D., spoken] Veronica? What are you doing in my room?
[VERONICA] Shh...
Sorry, but I really had to wake you See, I decided I must ride you till I break you 'Cause Heather says I gots to go You're my last meal on death row Shut your mouth and lose them tighty-whities!
Come on! Tonight I'm yours I'm your dead girl walkin' Get on all fours Kiss this dead girl walkin' Let's go, you know the drill I'm hot and pissed and on the pill Bow down to the will of a dead girl walking!
And you know, you know, you know It's 'cause you're beautiful You say you're numb inside But I can't agree So the world's unfair Keep it locked out there In here it's beautiful Let's make this beautiful!
[J.D.] That works for me! Whoop-
[Instrumental/Guitar Lead]
[VERONICA] Yeah! Full steam ahead! Take this dead girl walkin'
[J.D.] How'd you find my address?
[VERONICA] Let's break the bed Rock this dead girl walkin'!
[J.D.] I think you tore my mattress!
[Veronica] No sleep tonight for you Better chug that Mountain Dew
[J.D.] Okay, okay
[VERONICA] Get your ass in gear Make this whole town disappear!
[J.D.] Okay, okay!
[VERONICA] Slap me! Pull my hair! Touch me
[VERONICA & J.D.] There and there and there!
[Veronica] And no more talkin'
[J.D.] No-oh-oh-oh!
[Veronica] Love this dead girl walkin'
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! Yeah, yeah!
[VERONICA with J.D.] Love this dead girl walking
[J.D.] Whoa, whoa! Hey, hey! Wait, wait!
[VERONICA & J.D.] Love this dead girl Yeah! Yeah! Yeah!
[J.D.] Ow!
[VERONICA & J.D.] Yeah!
#heathers#heathers the musical#heathers 1989#jason dean#veronica sawyer#song adaptation#i'm sorry#in italiano#heathers fans enjoy#italian heathers fans rejoice#y'all better like this or my work will have been for nothing (other than me but that's unrelated)#the like is meant as enjoy not put a like#non è ufficiale lol non so se hanno mai fatto la traduzione ufficiale o anche la traduzione#i tried to keep as many rhymes as possible#some syllables got fucked up (not in a dead girl walking way but in an “i am damaged” way [tried my best])#this machine runs on coffee adapts “heathers: the musical” songs in italian#dead girl walking
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Questo lunedì un pò grigio, per la pioggia e non, così che dopo pranzo mi sono detta "sai che c'è, mò il colore lo metto io" e allora eccomi indossando pantaloni gialli, un filo di trucco dorato sulle palpebre e via a prendere il caffè con P, che non vedevo da settimane e che vederla mi ha fatto bene al cuore. Racconti e aggiornamenti sulle nostre vite, più suoi che miei ma era giusto così. Mi mancavano le nostre sedute (così è come le chiamiamo). Mattinata iniziata con labbra che sorridono (nel letto si sta sempre bene), l'auto portata dal meccanico, scleri ed imprecazioni sul portale INPS e poi con poste italiane, mandato candidature e aperto mezzo secondo il libro per poi richiuderlo subito dopo, che il pranzo non si prepara da solo. Primo giorno di dieta nuova, ritorno del riso basmati e del mio piatto unico: tonno, pomodorini, zucchine. Ridendo e sentendomi poi una pagliaccia per la sera, che con l'arrivo di mia sorella ed il suo ragazzo dopo mesi, vuoi mica rispettarla, E alla pasta con gamberetti e sugo di pesce come puoi dire no? Serata in famiglia, cucinare, dialogare, la casa in rumore e questo mi era mancato. Anche la pastasciutta mi era mancata. Amo questi piccoli momenti di condivisione
In ordine sparso: foto pensando a/ pastasciutta/ macchinetta nuova/ pantaloni gialli/ Yoghi che mi assale e caffè
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fuorisede
Ormai da circa un anno posso definirmi "fuorisede", e credo di non essere mai cresciuta così tanto in così poco tempo. Ho imparato un sacco di cose: a fare la spesa, a tenere la casa in condizioni umane, a buttare la spazzatura e in generale a sopravvivere. Ho imparato a vivere senza madre e padre, perciò adesso devo sgridarmi e darmi le pacche sulle spalle da sola. Per fortuna i miei genitori sono ancora un punto di riferimento, e la cornetta del telefono è uno punto abbastanza lontano da lasciarmi crescere in pace pur tenendomi d'occhio.
Stando fuori dalla mia solita sede, ho capito che "casa" è un concetto molto astratto. Lo sapevo già prima nel teorico, ma nel pratico lo sto vivendo solo ora. Ho visto la mia casa da fuorisede quando aveva ancora il cantiere davanti al cancello, l'ho vista senza le persiane, l'ho vista con la muffa in bagno e l'ho anche vista tirata a lucido in occasione dell'arrivo degli ospiti. Questa casa ha vissuto tutte le mie crisi di pianto per paura della solitudine, ha visto tante tisane messe a bollire dopo le 23 e ha osservato due coinquiline chiacchierare di qualsiasi cosa, una sdraiata sul divano e una sulla poltrona del soggiorno.
Ho compreso che fondamentale non so un cazzo della vita: appena iniziata la vita da fuorisede non sapevo come lavare il bagno, non ero in grado di organizzare la spesa e mi impanicavo alla minima difficoltà. Ora ci rido su. Ammetto di essere ancora una ragazzina inesperta, ma passo dopo passo cerco di apprendere tutto ciò che la vita da studentessa universitaria mi insegna. Questa vita mi ha reso palese che il disordine e il caos fanno parte di me: il lato destro del mio letto matrimoniale sembra sempre il mercato rionale. E se non è il letto, allora la poltrona verrà invasa da vestiti e borse di tela che cercavo da giorni: questa io la chiamo entropia.
Ogni volta che lavo i piatti poi, spargo acqua ovunque come fossi figlia del dio Poseidone. Il lavandino somiglia sempre a una di quelle battaglie navali che gli antichi Romani facevano nel Colosseo, ma va bene così. Mi piace lavare i piatti la sera, sentendo il casino del pub sotto casa che non fa mai dormire nessuno. Mi piace godermi la casa, sentire che è uno spazio tutto mio e che essa mi conosce in ogni intimo aspetto. Lei conosce me ma io non conosco lei, dato che ho scoperto dopo 7 mesi che c'era un altro interruttore della luce in cucina (meglio tardi che mai, no?).
Mi piace un sacco il calendario che c'è all'ingresso, che non viene mai girato ed è quasi sempre fisso su sabato (anche se è lunedì). Mi piace tantissimo il frigo, decorato da me con mille cartoline, calamite, scontrini e foto significative. Adoro il mobile dove si trovano i Tupperware, perché al minimo movimento sbagliato tutti i contenitori ci crollano addosso come una frana. Tutte queste piccolezze sono tasselli di un mosaico che compone l'immagine della mia quotidianità. Anzi, della nostra. Io non vivo da sola, e con la mia coinquilina siamo una famiglia.
Siamo una famiglia perché ci suddividiamo le spese, perché ci vogliamo bene e perché ci litighiamo sempre chi deve buttare la spazzatura. Se non è questo famiglia, cos'è dunque? Noi non sempre mangiamo insieme, i piatti li lavo sempre io, mentre i termosifoni li lascio regolare a lei perché la caldaia ancora è un mistero per me. Ci completiamo, e a mio parere siamo un equilibrio perfetto migliore di molte coppie sposate. Non riesco a immaginare la mia vita senza la mia coinquilina, che ormai è oltre una semplice amica. Insieme a 4 mura sottili, a un tetto e a un pavimento condividiamo anche una vita domestica fatta di attimi di dolce adultità.
Ciò che amo di più dell'essere fuorisede, tuttavia, è fare la spesa da sola. È rilassante poter comprare ciò che voglio, non rendere conto a nessuno, e poter refillare il frigo di lattine di birra senza sentirsi giudicati. È bello invitare a casa i propri amici, essere in tanti attorno a un tavolo scricchiolante e non avere più sedie libere. Amo creare piccoli atelier artistici in camera, attaccare post it ovunque, spargere bracciali ed elastici in giro per la camera come Hansel e Gretel con le bricioline.
Rifletto su ciò ora perché sono ammalata, a letto, stanca e senza forze. Ho preso il raffreddore, e nella mia casa da fuorisede devo gestire la mia prima influenza senza mio padre che mi prepara tante tazze di tè caldo. Ce la farò? Penso che forse è proprio questo il punto cruciale: casa è dove sei talmente a tuo agio, che prendi il raffreddore. E una volta che guarisci da sola, hai vinto.
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Si ricomincia... dal Lunedì 🍀☕
Buongiorno e buon inizio, io amo gli inizi, hanno il profumo delle cose nuove, tutte ancora da indossare…
Sempre con il cuore ❣️
#buongiorno#frasi#fotografia#fotography#frasi vita#perle di saggezza#caffè#colazione#lunedi#iniziare#lavoro
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Chapitre 1
Una giornata abbastanza speciale.
Pensavo che N non volesse più avere a che fare con me. In realtà ha soltanto bisogno di calmare la sua dipendenza da me. È pazzo di me, pertanto non ci siamo mai visti. Strano eh.. Ci scambiamo messaggi da un po’, e non ci siamo accorti di niente. Faccio la dura ma sentire che si allontana mi fa paura. Voglio che rimanga vicino.
Una camminata lungo il canale mi ha fatto bene stasera, c’era un venticello fresco e quel raggio di sole caldo sulla pelle. Chissà quand'è che il sole deciderà di arrossare la mia pelle pallida.
Lavoro ok, niente da dire, giornata banale. Manca J a lavoro. Non vedo l’ora sia lunedì per ritrovate il mio binomio.
F invece sta meglio. Lo sento più presente rispetto agli ultimi mesi. Chissà cosa gli passa per la testa che ha così tanto bisogno di esprimere i suoi sentimenti. Lo amo. 30 giorni al giorno fatidico !
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C'è una spiegazione a tutto.
Stamattina mi sono svegliata con tutti e due i piedi sbagliati.
Oggi non mi sono sentita bene, e ho cercato angoli dove piangere un attimo. Perché io ho attimi di pianto a volte.
Oggi sarebbe stato il compleanno del padre dei miei figli.
Che però se n'è andato all'improvviso così nel Novembre scorso , lo vedono la domenica, il lunedì notte sta male e non c'è più nulla da fare, li lascia😞 . È stata una botta così forte, cosi grande per tutti si, ma per loro immensa. Un rapporto strano fatto di assenze, ma anche di tanto amore.
Oggi tra il grigio e la pioggia tutti eravamo un po' così...
Domani è anche il compleanno di Ale.
Sto preparando un dolce senza cottura, perché si è rotto anche il forno settimana scorsa 🙄.
Quanto è dura, difficile e bella la vita. Quanto amo queste due persone ❤️
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Come nonna insegna 😋
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Lo scarno alfabeto del nostro rapporto
Per le caratteristiche del mio lavoro io sono impegnato dal lunedì al sabato compreso. In genere, se non ci sono problemi particolari, stacco alle due e mezzo e quindi alle tre del pomeriggio sono già a casa. Lei invece ha un lavoro veramente impegnativo, che le richiede un continuo confronto coi suoi collaboratori, per risolvere i problemi e dar loro le giuste direttive. Ha sulle sue spalle - solo apparentemente fragili - le responsabilità e il peso della direttrice del punto auto-nolo di un noto marchio in aeroporto.
Arriva a casa alle sette di sera, quando va bene. Toglie il giaccone, bacetto sulla guancia, due chiacchiere rapidissime e poi si siede a gambe incrociate sul tappeto, apre il portatile sul tavolinetto basso, non troppo lontana da me che spignatto nell’angolo cottura. Continua con telefonate, e-mail e impegno. In genere, lei va avanti fino a che non la prelevo di forza e la faccio sedere al tavolo per mangiare. Il patto è che massimo alle otto comunque stop e basta. Non transigo. Però, siccome è una donna bellissima, spesso al solo sentirla rientrare mi prende un sacrosanto durello. La osservo, le sorrido malizioso e le consento di sbrigare le ultime e-mail.
Subito a seguire, spengo i fornelli, le vado vicino e inizia la nostra intima danza dell’alfabeto: con le mani le faccio il segno della “T” di timeout, che tra noi vuol dire “adesso basta: ti voglio scopare, mi urge.” Se continua, dopo un ulteriore minuto le faccio il segno della “V” che significa “vieni subito a fare il tuo dovere di femmina.” Se ancora non molla il pc o non attacca il telefono, allora alzo l’indice, che sarebbe una “I” a significare che "sono infoiato” o, in altre occasioni, anche “incazzato come una biscia.”
Lei quindi capisce. Chiude tutto, s’alza, va in camera e si dispone come sa che mi piace trovarla: nuda e a natiche ben alte sul letto. La fica deve essere aperta e già lavorabile. A volte prova ad andare in bagno, per farsi un bidet dopo una giornata di lavoro e prima di farsi leccare, ma io la blocco: il suo odore naturale intimo, i suoi sapori dopo tante ore sono la cosa che mi piace e mi eccita di più! Divarico le sue natiche, le metto un dito nel culo, la stimolo e intanto inizio appunto a lavorarla.
Poi le lecco la fica lentamente, con impegno e concentrazione. Gliela lavoro con gusto. La aspiro e la mordicchio, trattengo le sue labbra nella mia bocca, le succhio il clitoride, che ha bello sviluppato: ci gioco. Poi mollo tutto e inghiotto i suoi succhi. Amo quel sapore. Sento che ora anche il suo ano inizia a rilassarsi e di sicuro la stimolazione la fa godere. Continuo a leccarle le labbra inferiori.
Affondo la lingua e sento che lei preme le chiappe totalmente aperte contro il mio viso. Perché lei si apre al massimo possibile, per farsi leccare ovunque. Inizia a gemere e a eccitarsi. Finalmente. Questo di solito è il momento in cui inizia davvero il mio vero divertimento: lascio l’area fica e passo a leccarle l’ano. Che ha un gusto completamente diverso. Quanto ci gode! Però non me l’ha mai confessato. È un suo adorabile vezzo, dirmi ogni volta, immancabilmente: “no, che fai! Lo sai che non mi va, lì dietro” ma il corpo regolarmente la tradisce.
Spudorata e bugiarda donna. Contrae l’ano e lo rilascia di continuo. Io approfitto e vi infilo la lingua dentro al massimo possibile. La assaporo rapito. Continua a pronunciare dei no formali a raffica, con una voce ormai debole, roca ed eccitante, ma intanto apre al massimo possibile le natiche, reggendole con le sue mani e infine premendo l’ano fortemente contro la mia bocca. Me lo offre senza più vergogna o scrupolo.
Ci sto dieci minuti o anche più, troppo mi piace leccarle il culo. Quasi vengo, dal piacere di essere a contatto intimo e proibito con quel gran pezzo di fregna della mia compagna, felice di farla godere eccitandola. Sento le sue gambe che si aprono sempre un millimetro di più. A volte penso sia sovrumana, che abbia dei superpoteri. Resto lì a consumare lingua e saliva, insisto fino a che la natura in qualche modo le fa compiere un vero miracolo. Una cosa mai vista prima in nessun’altra femmina: il suo ano si schiude. Le si allarga da solo! E a quel punto lei perde ogni dignità, mi porge l’anima, mette ai miei piedi tutto il suo pudore di donna, aperto come un libro e mi sussurra, calda e rossa in viso: “inculami, presto. Ti prego.”
A questo punto io appoggio il glande contro il suo sfintere che offre zero resistenza, anzi quasi mi risucchia e in mezzo secondo affondo tutta l’asta dentro quel corpo di pantera giovane. Lei dapprima lancia un urlo soffocato di dolore, sparando un dolce “noooo. che mi fai fare...” poi inarca la schiena ed esplode in un sonoro “siiiiii, dammelo tutto, sfondami, dòmami, cavalcami. Devo godere. Incula la tua femmina, stallone: forza, daiiii...” e per me è un vero onore, servirla. Capisco che essendo una manager rispettata e temuta ogni tanto senta il bisogno di essere messa in riga, scopata e gestita in modo appropriato, come ogni uomo deve saper fare con la propria metà.
Perché io la amo, la desidero di continuo. Mi piace osservarla: quando si veste, quando si spoglia, quando sorride, quando è triste. Ma soprattutto quando lo prende in culo e allora diventa una cazzo di vera troia. Le afferro i lunghi capelli, la tiro verso di me e vedo di traverso che sorride, che gode nell’essere domata. Moltissimo.
La mia puttana preferita. Addirittura... pagherei, per poterla scopare e soddisfare. A un tratto non ce la faccio più, glielo dico e sborro. Veniamo insieme. Lei si ferma, si apre tutta e mi preme il culo contro per farmi godere. Stiamo così, in silenzio per due minuti: io mi butto sul suo collo e glielo divoro, reggendole i seni con le mani e strizzandole i capezzoli gentilmente. Le piace da morire.
La mia donna, vinta totalmente ma mia unica padrona, si lascia mangiare. È docile e morbida, adesso: completamente stordita dal piacere. Poi mi si sfila da sotto, va in bagno e subito torna. Si inginocchia ai piedi del letto e aspetta a testa bassa. Capisco che in lei ora c’è una geisha colta, servile e desiderosa di gratificare il suo uomo.
Io la rispetto al massimo. Vado in bagno anche io, mi lavo accuratamente, prendo il latte dal frigo. Ne verso due bicchieri e torno in camera. Beviamo, ci sorridiamo e capisco che in lei è tornato un po’ di pudore, di imbarazzo; però si rimette subito in posizione geisha. Io allora mi siedo a cosce larghe sul bordo del letto. Bagno il mio uccello nel bicchiere di latte e quindi le offro il mio bacino nudo.
La regina del mio godere inizia a slinguare il mio glande. Ci gioca, ogni tanto guardandomi e sorridendo. Dolcissima puttana: la adoro. Poi pian piano si infila tutto il cazzo in bocca e inizia la sua danza esperta. Mi fa sborrare di nuovo dentro di lei. Ha un’esperienza e un tiraggio veramente notevoli. Ci alziamo sfiniti, ci baciamo come solo due che si amano fanno: in un modo disdicevole, osceno e a lungo.
Non stacchiamo le lingue e le labbra anche se cola la saliva. Un vero bacio d’amore. Poi, mentre finalmente le consento di lavarsi come si deve, apparecchio, metto in tavola e possiamo iniziare a parlare della giornata, di ciò che ci è accaduto. E mi piace tantissimo il vederla sollevata, presente e interessata soprattutto a noi due. Sorride. Mi viene voglia di scoparla...
RDA
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A me il lunedì sta simpatico, come un "Grazie" dopo un "Ti amo" !!!
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Avete mai detto un "mai"? Io si, ho riempito i migliori pensieri e le migliori conversazioni con quei ridondanti mai di principio, soprattutto in amore.
Sapete ho conosciuto e ho vissuto il vero amore, quello che sa darti vita ma purtroppo, come le più dolci tragedie, può anche lentamente e inesorabilmente ammazzarti quando la sofferenza pervade chi ami...soprattutto quando cammini sul filo del rasoio e ogni giorno rischi di assestare tu la pugnalata finale.
Avete presente Romeo e Giulietta? Quante volte in questi giorni mi sono sentita un pò Giulietta e ho letto la famosa frase "Perché sei proprio tu colui che io amo, un uomo che non posso avere", e quanto la ho compresa, mi sono sentita una ragazzina di dodici anni indifesa che cerca affannosamente di raggiungere ciò che il suo cuore richiede ma se per lei l incapacità di ascolto, per me una grave malattia, hanno permesso solo di assaporarlo un attimo caldo dolce e impetuoso per poi vedercelo strappato senza più rimedio; proprio come Giulietta ho combattuto con delle presenze nella vita del mio amato, incombenti e che hanno impossibilitato tutto, se solo se ne fossero andate o se solo addiritturami avesse ascoltato di più prima che queste arrivassero a dividerci...e proprio come lei ho sperato fino all'ultimo fino a piangerlo, piangerlo ogni giorno perché vivevo la sua morte che certo era "solo" una possibilità ma per me era una certezza se io avessi continuato a ferirlo (cosa inevitabile dato i Capuleti e i Montecchi, quelle presenze, che perseguitandomi mi hanno ridotto a un cumulo di disperazione). Quelle presenze alla fine, non ti hanno portato a farmi del male, almeno amore mio, di questo ti ho liberato ma dio, perché allora avverto una assurda morte nel cuore? Alla fine mi sa che il suicidio ai tuoi occhi lo ho compiuto io (forse facendoti sentire abbandonato, forse facendomi odiare ma se è ciò di cui hai bisogno odiami odiami dal profondo del cuore e dimenticami, io non dimenticherò mai te e cosa siamo stati noi) ma, lasciarti così oramai era la sola strada percorribile per non rischiare che pur non volendo aggravassi il peso di Montecchi e Capuleti, per non rischiare di porre fine non solamente a noi ma anche a te.
"Pastello bianco" oramai sono pianti assicurati...
Sai, amore, sapete voi, mi ripetevo: "non mi sveglierò mai più senza dargli il buongiorno","non lo lascerò mai","non passerò mai più lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato o domenica senza dimostrare quanto lo amo", "non lo feriró mai di mia spontanea volontà", " non vivrò mai senza lui"...e mi crogiavo di questa illusione perché l amore che provo per lui è immenso, perché una volta egoismo e altruismo coincidevano alla perfezione...amare e essere amati come bisognerebbe, in un solo luogo, nell ambito di una sola relazione: e solo l'universo, con quei miliardi di stelle che amavamo guardare e amerei con te, sa quanto ci abbia creduto, quanto ancora il giorno mi svegli convinta sia tutto un interminabile incubo. Purtroppo l'illusioni hanno vita breve però e la realtà ,talvolta puttana, viene a bussare alla tua porta. Quel veleno è davvero veleno, quelle parole, quella distanza, quel terrore di ferirti irrimediabilmente, quel gelido che si irradia per tutto il petto a pensare a te così che ti senti solo e indifeso, quando cazzo quanto sei amato...però da una persona che non può amarti più (quanto è ingiusta la vita), quella scelta di assestarti un ennesimo addio (assestarmi un ennesimo addio) prima che ogni giorno tra noi fosse una battaglia o peggio un cruento gioco macabro a chi irrazionalmente e tra mille crolli ferisce di più ...
I mai si trasformano in non posso, e i sorrisi e i litigi si trasformano in lacrime strazianti (se tutto va bene) o altrimenti un vuoto, un vuoto enorme, che qualsiasi cosa tu possa fare non accenna a sparire.
Non posso amarti
Ma la realtà è che non posso non amarti
Non posso starti accanto e non posso averti con me
Non posso e neanche voglio dimenticarti
Non posso sostenerti e per questo non posso non odiarmi e odiare quella tua malattia
Non posso non provare un profondo rancore diretto talvolta a una persona reale, talvolta a quelle che negli ultimi tempi hanno soppiantato me pur non essendolo
Non posso non odiarti per non aver creduto prima alle mie parole, per non esserti davvero mai completamente affidato a me quando dicevo che avresti trovato affetto, una famiglia, ascolto, presenza e amore. Eppure non ti odio perché so cosa c'è dietro, e il mio amore per quanto immenso non ha potuto lavorare su ciò che su di te ha lavorato una vita, come potevi pensare parlassi sempre per il tuo bene se ciò prima ti è mancato da dove sarebbe dovuto arrivare naturalmente? Però infondo provo una malsana rabbia perché dio ti avrei amato se lo avessi fatto più di tutti messi assieme.
Non posso più stringerti la mano, abbracciarti,viverti ma tutto questo perché no, non posso, non posso, (sento il mio cervello urlarlo e il mio cuore creare un terremoto del più forte magnitudo) rischiare di ferirti, non più.
Non ho potuto che dirti addio..già addio.
Ti amo amore mio. Dimenticami, ti prego non rendere vano il fatto che questa sia stata la sola scelta da farsi perché mi ha massacrata in modi inconcepibili per una flebile speranza.. perché tu non sai cosa c'è ora al posto mio, non sarebbe stato lo stesso perché io non sono la stessa, sono rotta e questo non è ciò di cui hai bisogno...perché assieme ci sgretoleremmo
... ti prego, impara ad apprezzarti anche solo un millesimo di quanto ti amo io
Perché starai anche un disastro, sarà tutto un bordello una confusione, ma anche il cielo notturno lo è e noi lo amiamo lo stesso. E anche ora, anche adesso che non vedi le stelle, io credo in te ma purtroppo dovrai essere tu a cercarle non potrò più indicartele, purtroppo...
Però un attimo, se ti amo e ti ho amato così, c'è solo un motivo, tu. Spero realizzerai anche tu che sia un motivo per continuare a lottare e vivere. Tu. Stupendamente tu.
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Niente sto capendo che d'estate, per quanto mi dica e prometta di starci dietro, alla fine il tempo corre, inesorabilmente, le cose son sempre troppe, e non riesco a scrivere, documentare, aggiornare e raccontare. Perciò lo faccio a distanza di giorni, oramai mi son messa il cuore in pace e in un certo senso va bene cosi, che vuol dire che le cose le sto vivendo e per quanto tutto frenetico, con l'umore tra alti e bassi, pianti di felicità e di gioia, crisi e giornate di spensieratezza, significa che sono impegnata, che il tempo per poi mettere tutto nero su bianco me lo devo ritagliare ma con calma, senza impazzire, perché questo è quello che ho e la notte bisogna pure dormire. E quindi rieccomi qua, sempre con tante e troppe cose, che accadono e che rendono le mie giornate intense. Alcune le scelgo, altre succedono e basta
Dopo un weekend duro a lavoro, tra una macchina in riparazione dopo il guasto di venerdì, l'essere letteralmente a piedi e dipendere dai miei, aver festeggiato una laurea in un posto super, corso contro il tempo per arrivare in orario ovunque, docce a lavoro, serate in cui la testa aveva bisogno solo di un abbraccio, piatti tipici da festa di paese la domenica sera, un lunedì di riposo passato in casa a riprendermi, siamo arrivati a ieri. Martedì
Questo Martedì 18 luglio che ricorderò per tanti motivi. Alcuni più belli di altri
Ho realizzato uno dei miei sogni, riuscendo ad andare al concerto di una persona che con la musica mi ha curato e fatto compagnia in un periodo passato della mia vita, che con ritmo e parole poetiche sa farmi star bene e ieri lo son stata davvero, era come rivivere quei giorni, ma cantando e ballando a squarciagola, chiudere gli occhi e muovermi, fregarmeme dei capelli gonfi, della pelle appicicaticcia, degli occhi delle persone, conoscerne di nuove, ridere e cantare insieme, connettermi con la musica e basta e lo so, è strano come genere, eppure non so come, mi manda fuori di testa. Più riguardo i video, più risale l'euforia, la felicità e l'adrenalina e mi sento fortunata e grata per chi lo ha reso possibile.
Nel pomeriggio invece, le ore prima di questo grande ricordo, mentre il mio stomaco era già in agitazione per l'incertezza della sera, ho incontrato S. Rivederci era deciso, avremmo fatto in tempo, e ne ero contenta perché passate diverse settimane, perché ancora noi due nonostante tutto, e perché volevo sentir raccontare la sua estate. Ed invece quell'ora è passata tra parole che vorresti non sentire, per entrambi. Tra parole non dette ed occhi lucidi, silenzi che non puoi coprire, abbracci che parevano più un addio che un arrivederci e mentre camminavo sulla strada di casa ho pensato a così tante cose, con le lacrime agli occhi, così confusa, che far star male non fa per me, e inconsapevolmente è anche peggio, che non saper cosa è giusto o sbagliato, per quanto ti ripeti che sia giusto com'è andata, fa male ugualmente. E che un pò di paura c'è. Buttarsi nuovamente
Perché quando si tiene a qualcuno, succede.
Ho condiviso questi pensieri assordanti con P tramite audio, non volevo rovinarmi l'intera giornata, ed ho poi pensato a quello che sarebbe arrivato successivamente, ma non dopo aver scritto comunque due righe.
Ha funzionato ed il resto è tutto qui, nero su bianco.
Ammetto che un pò mi fa ridere che nei miei day off, riposi sicuramente a livello fisico ma la mente è sempre bella accesa, ricca di scariche ed impulsi!
Oggi invece, un mercoledì particolare, servito per elaborare, tra dipinti al mattino per imprimere ciò che provavo e mezza giornata di lavoro, un caldo bollente, la spesa fatta con mamma ed i piedi scalzi sul sedile, momenti di amore verso me stessa, pesche per merenda e la quiete di questa sera, passata a scrivere. Amo l'estate in ogni sua sfumatura, anche questa così sensibile.
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Domenica è sempre...
Domenica, recitava un brano, beh alcune volte ha più un sapore terribile, tipo quando hai bevuto per due giorni come un caimano o se devi lavorare, vecchi ricordi per fortuna. Oggi però mi sono svegliato presto, sarà il nonfareuncazzo che mi sposta l'orario ogni giorno oppure li mortacci di qualcuno o qualcosa che non mi fanno dormire. Fatto sta che oggi ho visto che un tizio sulla pagina degli strumenti di seconda mano su FB, pagina locale, che vende un looper uno di quelli economici e semplici, guardo quanto costa nel sito Thomann (che è un riferimento fantastico, hanno tutto) il prezzo è ottimo perché sul sito costa il doppio + spedizione, quindi contatto il tipo e in meno di 5 minuti ho acquistato sto coso, ha già fatto la trafila online per spedirmi il pacco, spedizione gratis grande ciccio, aspetto solo che lo mette nella buca e mi arriva, penso domani, poi potrò iniziare a giocarci. Lo so che ho scritto più di una volta che non amo il looper come pedale ma ultimamente in alcune cose che ho fatto, soprattutto improvvisazioni, ci sarebbe stato bene, vedremo.
Visto che ero sveglio ho modificato manopola del potenziometro per la pedaliera ma devo aspettare che lei si alza perché la stampante è un pò rumorosa per stamparne una e provare se va bene, la prototipazione è un pò un ditino in Q, anche se sono certo al 99% che sia ottimo. Oggi poi continuerò il settaggio dei suoni e le solite cose che faccio ogni giorno perché per me non esistono giorni della settimana (tipo oggi è Domenica si riposa, oggi è Lunedì che stress, ecc ecc), beh almeno fino a quando magari non trovo un lavoro o non inizio a suonare in pubblico, allora dovrò mettermi a calcolare i giorni, per il resto tutto normale.
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28.04.23
Ho ricominciato Bojack Horseman, che non ero riuscita a finire anni fa.
Due settimane dall'ultima notte in quella che era casa nostra.
Solo oggi papà mi ha liberato un cassetto.
Ti amo ancora così tanto che la mia testa spera solo tu stia bene. Quando ti scrivo per dettagli organizzativi per il trasloco, rispondi sempre nel giro di qualche secondo. È come se avessi la chat sempre aperta o forse la mia testa vuole pensare così.
Anche il dentifricio qui ha un sapore strano.
Sto cercando un nuovo lavoro.
Stasera Vincent festeggia il compleanno.
Lunedì magari chiedo ad Ele se vuole uscire.
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Ho quasi 24 anni, il lavoro che sto facendo e finendo mi sta logorando, incide troppo sulla mia austostima, sono solo quattro giorni ancora ma pesano molto.
Troppe prese in giro che mi fanno rivivere ricordi traumatici, tento di farmi piccola per non essere un bersagli e mi vedono ugualmente.
Provo troppa ansia e così domani lunedì 6 marzo ho il primo appuntamento della mai vita con uno psichiatra.
Il 7 marzo scorso si suicidava il mio amico.
Vorrei sparire ma non morire, solo saltare pezzi della mai vita. Mi sto organizzando per andare in Erasmus, prima scelta: Corfù.
Non ho paura voglio vivere, solo non voglio soffrire, non così tanto.
Non vedo l'ora di andare dallo psichiatra. Anni fa qui avevo conosciuto un uomo chissà che fine ha fatto, A. continuo a frequentarlo voglio lasciarlo ma non riesco ormai quello che ci lega è solo odio e fastidio, non lo amo, ma mi senza di lui sento il vuoto
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