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Ski Price Index 2024-2025: Le destinazioni sciistiche preferite dagli italiani e i costi per una vacanza sulla neve
Livigno domina la classifica, seguita da Madonna di Campiglio e Alto Sangro - Roccaraso/Rivisondoli
Livigno domina la classifica, seguita da Madonna di Campiglio e Alto Sangro – Roccaraso/Rivisondoli Una guida per la settimana bianca perfetta Con l’arrivo della stagione invernale, gli appassionati di sci e neve iniziano a pianificare la loro settimana bianca. Holidu, uno dei portali leader in Europa per la prenotazione di case vacanza, ha pubblicato il Ski Price Index 2024-2025, un’analisi…
#Abruzzo#Alessandria today#alloggi invernali#alta stagione sci#Alto Sangro#Austria#bassa stagione sci#Chamonix#classifica sciistica#Cortina d’Ampezzo#destinazioni economiche#destinazioni sciistiche#Etna Nord#Francia#Google News#Holidu#italianewsmedia.com#Livigno#Madonna di Campiglio#mete sciistiche#Nicolosi#offerte invernali.#Piemonte#Pier Carlo Lava#piste da sci#prezzi sciistiche#prezzi skipass#Roccaraso#sci in Italia#settimana bianca
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Montagne piemontesi
Il Piemonte è una regione montuosa situata nel nord-ovest dell'Italia, che comprende le Alpi Occidentali e le Alpi Graie. Questa regione è conosciuta per le sue montagne spettacolari, che offrono alcune delle migliori opportunità di escursionismo e sport invernali in Italia. Le montagne del Piemonte sono divise in diverse catene montuose, tra cui le Alpi Marittime, le Alpi Cozie, le Alpi Graie e le Alpi Pennine. Ogni catena montuosa offre paesaggi unici e diverse attività all'aria aperta per i visitatori. Le Alpi Marittime Le Alpi Marittime si estendono lungo la costa della Liguria e confinano con la Francia. Questa catena montuosa è caratterizzata da picchi rocciosi, foreste e alpeggi. La vetta più alta delle Alpi Marittime è il Monte Argentera, che raggiunge un'altitudine di 3.298 metri. Le Alpi Cozie Le Alpi Cozie sono una catena montuosa che si estende dal Monviso, la vetta più alta della catena, fino al confine francese. Questa catena montuosa offre alcuni dei migliori sentieri escursionistici della regione, tra cui il sentiero dei Rifugi, che attraversa i monti del Monviso, e il sentiero GTA, che attraversa le Alpi Cozie dal confine francese al mare Adriatico. Le Alpi Graie Le Alpi Graie si trovano tra il confine francese e le Alpi Pennine e sono caratterizzate da vette maestose, ghiacciai e foreste. La catena montuosa delle Alpi Graie include il Monte Bianco, la vetta più alta delle Alpi e dell'Europa occidentale, che raggiunge un'altitudine di 4.810 metri. Le Alpi Graie offrono molte opportunità per lo sci e lo snowboard, con alcune delle migliori stazioni sciistiche d'Italia come Courmayeur, La Thuile e Sestriere. Le Alpi Pennine Le Alpi Pennine si trovano sulla frontiera svizzera e confinano con le Alpi Graie a sud e le Alpi Cozie a sud-est. Questa catena montuosa è caratterizzata da picchi, valli e ghiacciai, tra cui il Monte Rosa, la seconda vetta più alta d'Italia, che raggiunge un'altitudine di 4.634 metri. Le Alpi Pennine sono anche famose per il Matterhorn, la montagna a forma di piramide che si trova sulla frontiera tra Italia e Svizzera. Attività all'aria aperta Le montagne del Piemonte offrono una vasta gamma di attività all'aria aperta, tra cui escursioni, trekking, arrampicata, sci e snowboard. I visitatori possono esplorare le montagne del Piemonte attraverso una serie di sentieri escursionistici e trekking, tra cui il sentiero dei Rifugi, il sentiero GTA e il Cammino di Santiago. Per gli appassionati di sci e snowboard, le stazioni sciistiche delle Alpi del Piemonte offrono piste per tutti i livelli di abilità, dalle piste facili per i principianti alle piste più difficili per gli esperti. Alcune delle migliori stazioni sciistiche del Piemonte includono Sestriere, Bardonecchia, Sauze d'Oulx, Limone Piemonte e Courmayeur. Inoltre, le montagne del Piemonte offrono anche molte opportunità per il ciclismo, il rafting, la pesca e l'osservazione della fauna selvatica. I parchi naturali del Piemonte, come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Naturale delle Alpi Marittime e il Parco Naturale del Monte Avic, offrono un ambiente naturale incontaminato e un habitat per una vasta gamma di specie animali, tra cui camosci, stambecchi, lupi e aquile. Cultura e tradizioni Le montagne del Piemonte non sono solo una destinazione per attività all'aria aperta, ma anche una fonte di cultura e tradizione. L'arte, l'artigianato e la cucina del Piemonte riflettono l'influenza delle montagne sulla vita e la cultura della regione. L'arte del Piemonte ha una forte tradizione religiosa, con molte chiese e monasteri che ospitano opere d'arte, tra cui dipinti e sculture di artisti come Gaudenzio Ferrari, Giovanni Martino Spanzotti e Defendente Ferrari. L'artigianato del Piemonte è noto per la produzione di tessuti pregiati, tra cui la seta di Chieri e i tessuti di lana delle valli montane. La cucina piemontese è rinomata per la sua semplicità e genuinità, utilizzando ingredienti freschi e di stagione, molti dei quali coltivati nelle valli e nelle montagne della regione. La cucina del Piemonte è famosa per i suoi formaggi, tra cui il gorgonzola, il Castelmagno e il Toma Piemontese, e per le sue specialità di carne, come la carne cruda di Fassone e la bollito misto, un piatto a base di carne bollita servita con una salsa verde. La regione è anche famosa per i suoi vini pregiati, tra cui il Barolo, il Barbaresco e il Dolcetto d'Alba. Conclusioni Le montagne del Piemonte offrono una vasta gamma di attività all'aria aperta, cultura e tradizione. Le quattro catene montuose offrono paesaggi unici e molte opportunità per esplorare la natura e le tradizioni locali. Con sentieri escursionistici e piste da sci di classe mondiale, il Piemonte è una destinazione ideale per gli amanti della natura e degli sport invernali. Inoltre, la cultura, l'arte e la cucina della regione offrono un'esperienza autentica e memorabile per i visitatori che desiderano conoscere il Piemonte oltre le montagne. FONTI - Sito ufficiale della Regione Piemonte: https://www.regione.piemonte.it/web/ - Sito ufficiale del Turismo del Piemonte: https://www.visitpiemonte.com/ - Sito ufficiale delle Alpi del Piemonte: https://www.alpidelpiemonte.it/ - Sito ufficiale della Montagna del Piemonte: http://www.montagnapiemonte.it/ - Sito ufficiale delle stazioni sciistiche del Piemonte: https://www.skipasspiemonte.it/ - Sito ufficiale della cultura piemontese: https://www.cultura.piemonte.it/ - Sito ufficiale della cucina piemontese: https://www.gazzettadelgusto.it/cucina-piemontese/ - Sito ufficiale dei parchi naturali del Piemonte: http://www.parks.it/regione.piemonte/index.php Read the full article
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Madesimo Winter, Summer e Vartical Trail: tornano gli eventi per gli amanti della corsa.
Madesimo Winter, Summer e Vartical Trail: tornano gli eventi per gli amanti della corsa. Al confine tra la Lombardia e il cantone svizzero dei Grigioni c’è una realtà tutta da esplorare grazie alla corsa, incastonata tra le stupende vette delle Alpi Centrali fino ai 2.200 metri del Passo Spluga. Madesimo è pronta per mostrarsi nella sua incantevole bellezza e farsi scoprire da agonisti, podisti, trail runner e camminatori con gli appuntamenti targati Madesimo Trail, ideati dal Consorzio Turistico di Madesimo e organizzati dalla SSD Andromeda Sport. MADESIMO WINTER TRAIL: 26 marzo 2023 Nella deliziosa località in provincia di Sondrio domenica 26 marzo avrà inizio la stagione off road in Valchiavenna: il Madesimo Winter Trail (9 km con circa 300 m D+) partirà dal centro del paese, alle ore 10, per poi risalire senza difficoltà la dorsale degli Andossi, regalando ai partecipanti i rilassanti panorami della vallata e delle cime dei pizzi Tambò, Ferrè, Piani e Quadro. Nel tratto conclusivo la conca boschiva che accoglie il paese li accompagnerà al fondovalle ai piedi del pizzo Spadolazzo, ammirando il panorama fino all’Alpe Motta. “Madesimo continua a confermarsi come un territorio perfetto per tutti quei runner che desiderano allenarsi in alta quota – afferma Francesca Cervieri, Direttore del Consorzio Turistico di Madesimo – Gli appuntamenti di Madesimo Trail dello scorso hanno riscosso grande successo e, forti delle possibilità che la località offre, le tappe continueranno anche quest’anno per permettere a tutti i trail runner di prendere parte a emozionanti corse circondati da un territorio affascinante che invita a una competizione sana e sportiva”. MADESIMO SUMMER TRAIL: 18 giugno 2023 Domenica 18 giugno la Summer edition vedrà gli iscritti impegnati sui format di 9 km con 450 m D+ e di 21 km con 890 m D+, entrambi con avvio nel centro di Madesimo. La distanza Short si svilupperà sugli Andossi, con l’attraversamento dell’omonimo altopiano, correndo accanto alla suggestiva Chiesetta di San Rocco fino a 1.930 m di altezza. Il rientro in paese sfrutterà un tratto in discesa lungo il Giardino Alpino Valcava. Dopo i primi 5 km della Short, si intersecherà il percorso della gara Long, riconosciuta come qualificante all’UTMB® World Series categoria 20 km e valida 1 punto ITRA (International Trail Running Association). Particolarità del tracciato sarà il passaggio sul perimetro della diga del lago Montespluga, lungo il suo muraglione, aperto esclusivamente per l’occasione. Al ritorno i runner costeggeranno il lago Andossi (o delle Anatre), toccando i 2.060 m, e si ricongiungeranno infine sul tracciato della 9 km. Madesimo Summer Trail 21 km è, inoltre, entrato a far parte della nuova National League di ITRA: il progetto, lanciato a inizio 2023, intende promuovere la disciplina a livello nazionale e creare una sfida accessibile per ogni runner. Calcolata nazione per nazione, la classifica del National League Project comprende tutti gli atleti che abbiano ottenuto punti ITRA in almeno tre eventi nello stesso Paese. Qualora ne fossero stati corsi in numero maggiore, verranno selezionati i tre con il punteggio più alto secondo l’ITRA Index Score. A gennaio 2024 saranno annunciati i vincitori della prima edizione. MADESIMO VERTICAL: 23 luglio 2023 In fuga dal caldo torrido? Domenica 23 luglio protagonisti incontrastati saranno il dislivello e le sue piacevoli temperature con il Madesimo Vertical - Memorial Silvio Gianera. Partenza dal rigoglioso fondovalle in località Macolini, a 1692 m di altitudine, per percorrere, in corsa o camminando, il sentiero N595. Un’ascesa di 3 km caratterizzata da 500 m D+ che terminerà al Rifugio Bertacchi, in prossimità del Lago Emet, a 2.196 m. Le manifestazioni arricchiscono il calendario di eventi e attività della Valle Spluga, meta ideale per la pratica, nella stagione invernale, di sci nei 40 km di piste, snowboard, snowkite, ciaspole, motoslitte e fat bike mentre, nell’estiva, di bike, arrampicata e trekking. Una palestra a cielo aperto, un angolo di paradiso da esplorare con un patrimonio di musei e palazzi storici, artigianato, delizie enogastronomiche e molto altro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ma secondo te... quali saranno le condizioni degli impianti di risalita sulle piste da sci? Io mi immagino le code in alta stagione gestite in due modi: omino che picchia chi si avvicina troppo oppure serpentoni giganteschi. Credo che la prima sia più efficace della seconda, ma ho paura sceglieranno la seconda. Sarà un miracolo se apriranno gli impianti e se avranno abbastanza clienti, secondo me.
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Devo confessarti una cosa, @firewalker ... non ho la minima idea come sia fatta una pista da sci, figuriamoci come funzioni un impianto di risalita. :(
Aspetta che cerco qualche foto...
Ecco!
Aspetta... ma vi sparate addosso?!
Cioè... sciare è tipo gli Hunger Games ma con la neve?!
Un attimo... ho trovato un altra foto di una roba che forse serve a portarvi sul campo di battaglia...
Sì... temo che ci saranno le transenne a zigo-zago per accorciare i serpentoni e per tenere la gente distante e che su quei mortai volanti da Baba Yaga ci salirete al massimo in due seduti alle estremità.
Ascolta... ma i fucili te li danno insieme agli sci o io me lo posso portare da casa?
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Ciao a tutti! Eccoci di nuovo alla conclusione dell'anno, anzi del decennio. Non mi pare ci fosse tutta quest'anima per l'arrivo del 2010 ma vabbé... Come per lo scorso anno ho deciso di eleggere i migliori dell'anno 2019! Come sempre sono divisi in categorie. Non mi perderò in ulteriori chiacchiere e partirei subito con la prima categoria:
Film
Avengers: Endgame
Joker
C'era una volta a Hollywood
Ho un parimerito sul versante film visto che ci sono state tre pellicole importati. Il gran finale dei dieci anni del Marvel Cinematic Universe, il film DC che ha cambiato le carte in tavola per il pubblico (oltre ad avermi lasciato un pesante senso di... Non so nemmeno io cosa) e l'ultimo film di Quentin Tarantino che rimpiange un'epoca che non c'è più. Vedremo cosa ci riserverà il proiezionista del futuro.
Serie TV
The Man in the High Castle
Bojack Horseman
La sezione serie ha un altro ex-aequo che accontenta Amazon Prime Video e Netflix. Nel primo caso si può dire tranquillamente che Philip K. Dick è quasi una garanzia di successo ma questa serie ci ha messo del suo per tenere alta l'asticella. Siamo arrivati alla terza stagione e l'escalation di eventi sembra non volersi fermare. Il mix di politica, complotti, vite nel mondo alternativo e sci-fi ha acchiappato me e la mia bella, senza mollarci.
Sul fronte Netflix sono riuscito a mettermi in pari con la serie del cavallo più problematico di Hollywoo e non vedo l'ora di vedere come si chiuderà la sua avventura perché le chicche regalate dalle ultime stagioni sono state tanto geniali quanto divertenti e emozionalmente toste (ci manchi Sarah Lynn).
Animazione
Steven Universe
Dopo la prima "scofanata" di episodi, mi sono fermato un pochino ma, quando ho potuto, ho ripreso la visione scoprendo che, sempre mantenendo il suo spirito molto sentimentale, la storia delle Crystal Gems Inizia a svilupparsi. Mi aspetto molto dal proseguo della serie che continua ad avere un ottimo ritmo. E ottime canzoni!
Letture
Il Male non ha Eroi
Non leggevo e finivo libri da secoli e questo è stato il primo dopo anni, oltre che il primo in formato e-book. Una storia di esoterismo, azione e mistero nella Londra vittoriana con personaggi accattivanti, dialoghi ben scritti e nessuna pagina di noia! Di recente è uscito il terzo episodio, in tema natalizio. Non vedo l'ora di mettere le mani anche sui sequel!
Videogiochi
Legend of Zelda: Breath of the Wild
Come mi capita di solito, metto mano ai grandi successi con un lieve ritardo ma il tempo non ha diminuito il fascino della nuova Hyrule e del suo eroe Link. Tante cose da vedere, fare, imparare mentre si procede a salvare il regno dalla calamità Ganon. La mia paura maggiore è metterci mano e non riuscire a smettere!
Mobile
Mr. Bullet
Hustle Castle
Un concetto semplicissimo: sparare a determinati obiettivi sfruttando i rimbalzi del proiettile. Visto tremila volte in pubblicità su Facebook, YouTube e compagnia, decido di scaricarlo e mi tiene compagnia per settimane, anzi mesi! Non ho ancora scritto la recensione ma posso già dirvi che Mr. Bullet è tanto semplice nella forma quando complicato nell'esecuzione. Se poi siete testardi come me, potreste starci per ore!
Hustle Castle invece me l'ha fatto scoprire la mia bella ed è riassumibile come "Fallout Shelter nel medioevo fantasy" visto che riprende il concetto di gestione di uno spazio abitativo per varie persone ad una storia di principesse rapite. Ve ne parlerò prossimamente.
Musica
Cesare Cremonini
Billie Eilish
Attento a chi prendi in giro alle superiori! Quello che un tempo era Cesare dei Lunapop oggi è un signor artista! Ho ascoltato la sua discografia e mi sono reso conto che ne ha fatta di strada dall'andare in giro "con le ali sotto ai piedi", dimostrando di essere un artista poliedrico, versatile ed un virtuoso del pianoforte, tanto divertente quanto sensibile e poetico.
Billie Eilish l'ho scoperta... grazie ai meme. Giovane cantante molto particolare e strana. Ha solo due album all'attivo ma è riuscita a catturare l'attenzione. Sicuramente anche per lo stile ma nessuno canta con i vestiti quindi... La sua musica riesce ad essere inquietante, malinconica ma anche folle e bizzarra.
Menzioni d'onore
I podcast
Sono una curiosità che ho sempre avuto ma che non aveva ancora preso pienamente. Un vecchio amico ne ha creato uno così mi sono deciso. Ora ne seguo due in maniera assidua ovvero quello del mio amico Sergio che si chiama Polo Nerd e l'altro è Power Pizza condotto a tre voci di cui una è quella del fumettista Sio. Ormai sono la mia droga!
Bene, per il 2019 è tutto! Buon 2020 ed a presto per nuove fantastiche recensioni di giochi, giochini, film e serie TV!
#2019#Best of#Il meglio del 2019#film#avengers endgame#marvel#joker#dc comics#Once upon a time in hollywood#quentin tarantino#serie tv#the man in the high castle#amazon#bojack horseman#netflix#animazione#steve universe#libro#Il male non ha eroi#videogioco#the legend of zelda#breath of the wild#mobile#Mr bullet#Hustle castle#musica#cesare cremonini#billie eilish
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Comprensori Sciistici Più Alti D'Europa
Vuoi scoprire quali sono le piste da sci piú alte d’Europa? Abbiamo messo insieme un elenco di stazioni sciistiche in alta quota, per neve assicurata anche a fine stagione.
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Per scoprire quali sono i comprensori piú alti d’Europa, ti invitiamo a leggere l’articolo completo
https://www.ridestore.com/it/mag/comprensori-sciistici-piu-alti-europa/
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Marilleva è una delle località sciistiche più famose del Trentino Alto Adige e conquista al primo sguardo per i paesaggi incantevoli incastonati nella Val di Sole. Tra i punti di forza di questa destinazione spiccano i parchi nazionali, le strutture dedicate allo sport e al tempo libero, le tradizioni locali di montagna, sapientemente tramandate, e i profumi e i sapori dei piatti tipici, realizzati con le migliori materie prime del territorio. Ecco quindi che cosa vedere a Marilleva e perché sceglierla come meta del tuo prossimo viaggio. Marilleva: storia e origini Il nome Marilleva vanta una storia molto divertente: si tratta infatti della abbreviazione della esclamazione “Marì Levà” (marito, alzati), rivolto da una moglie stanca al marito poco laborioso. Per anni questa località è stata votata all’economia pastorale, ma dagli anni ‘60 ha assistito ad uno sviluppo turistico molto importante. Marilleva si estende lungo il fiume Noce in Val di Sole, ed è diventata una delle destinazioni più apprezzate dagli sportivi. Marilleva e Folgarida infatti sono due mete perfette per gli appassionati di sport invernali che desiderano immergersi nella natura incantata del Trentino, vivendo i panorami unici e le tradizioni locali. Cosa fare a Marilleva, tra sport e natura Marilleva si divide in due parti: Marilleva 900, si trova a 900 metri di altezza, ed è raggiungibile anche in treno con la ferrovia Trento-Malè, mentre Marilleva 1400, situata a 1400 metri di altitudine, è un centro turistico che risale al 1972. Entrambi i luoghi sono collegati attraverso una cabinovia a 12 posti. Questa destinazione della Val di Sole è molto apprezzata per due motivi: la natura incontaminata e le numerose possibilità di attività sportive. Marilleva 900 è attraversata da un tratto della pista ciclabile della Val di Sole, quindi gli appassionati di biking potranno trovare tantissime ispirazioni per dedicarsi a nuove avventure, con diversi gradi di difficoltà. Da Marilleva 1400 invece è possibile affrontare escursioni a piedi nei boschi, affidandosi anche agli impianti di risalita per andare in quota e godere delle rocce nitide che spiccano sull’azzurro del cielo. Oltre alle escursioni a Marilleva è possibile dedicarsi a moltissime altre attività come il north walking, gite con le ciaspole, scii, alpinismo, freeride, arrampicate sulle pareti, hockey e molto altro ancora. Grazie alle numerose piste blu, anche i meno esperti di sci o chi decide di sperimentare per la prima volta questa disciplina sportiva, si sentono a loro agio; i fondisti possono invece facilmente raggiungere le piste di fondo di Commezzadura. Un’altra attività molto apprezzata è la sleddog, la slitta trainata da una muta di cani e, nel Palazzetto Sportivo a Marilleva 900, ci si può divertire con il climbing, grazie alla parete alta 15 metri e larga 20, con 10 soste e 17 vie di diverse difficoltà. Marilleva in estate è la meta perfetta per chi vuole godersi la natura della Val di Sole, assaggiare i piatti tipici della tradizione gastronomica locale e lasciarsi accarezzare dal sole estivo, ma l’inverno è forse la stagione dell’anno in cui i turisti sono più numerosi, perché attirati dagli sport invernali. Uno dei principali punti di forza di questa zona sono le escursioni in Val di Sole, che si adattano a diversi livelli di difficoltà e conquistano sia gli amanti della natura più appassionati sia gli spiriti meno avventurosi che però rimangono conquistati davanti a questi paesaggi straordinari. Shopping e divertimento a Marilleva Marilleva non è solo sport e natura: in questa perla incastonata tra le montagne del Trentino Alto Adige è possibile dedicarsi anche a molte altre attività. Per esempio non mancano i negozi e le botteghe tipiche in cui vengono proposti i prodotti gastronomici e di artigianato locale come grappa, miele, speck e oggetti in legno e ferro battuto. Ogni settimana poi, per gli appassionati di cibo, è possibile esplorare i mercati contadini, in cui si acquistano le prelibatezze del posto direttamente dai produttori locali. Per godersi qualche ora all’insegna del relax, è possibile allontanarsi di poco da Marilleva per trovare località termali che sono molto apprezzate sia in inverno che in estate per la varietà di trattamenti offerti. Infine, sia a Marilleva che a Folgarida, non mancano le attrattive per la vita notturna: molti hotel propongono serate ed eventi, ma per chi preferisce scendere di quota in cerca di locali, ci sono molti disco-pub che regalano serate di svago da condividere con gli amici. https://ift.tt/30VQBka Escursioni e cose da vedere a Marilleva Marilleva è una delle località sciistiche più famose del Trentino Alto Adige e conquista al primo sguardo per i paesaggi incantevoli incastonati nella Val di Sole. Tra i punti di forza di questa destinazione spiccano i parchi nazionali, le strutture dedicate allo sport e al tempo libero, le tradizioni locali di montagna, sapientemente tramandate, e i profumi e i sapori dei piatti tipici, realizzati con le migliori materie prime del territorio. Ecco quindi che cosa vedere a Marilleva e perché sceglierla come meta del tuo prossimo viaggio. Marilleva: storia e origini Il nome Marilleva vanta una storia molto divertente: si tratta infatti della abbreviazione della esclamazione “Marì Levà” (marito, alzati), rivolto da una moglie stanca al marito poco laborioso. Per anni questa località è stata votata all’economia pastorale, ma dagli anni ‘60 ha assistito ad uno sviluppo turistico molto importante. Marilleva si estende lungo il fiume Noce in Val di Sole, ed è diventata una delle destinazioni più apprezzate dagli sportivi. Marilleva e Folgarida infatti sono due mete perfette per gli appassionati di sport invernali che desiderano immergersi nella natura incantata del Trentino, vivendo i panorami unici e le tradizioni locali. Cosa fare a Marilleva, tra sport e natura Marilleva si divide in due parti: Marilleva 900, si trova a 900 metri di altezza, ed è raggiungibile anche in treno con la ferrovia Trento-Malè, mentre Marilleva 1400, situata a 1400 metri di altitudine, è un centro turistico che risale al 1972. Entrambi i luoghi sono collegati attraverso una cabinovia a 12 posti. Questa destinazione della Val di Sole è molto apprezzata per due motivi: la natura incontaminata e le numerose possibilità di attività sportive. Marilleva 900 è attraversata da un tratto della pista ciclabile della Val di Sole, quindi gli appassionati di biking potranno trovare tantissime ispirazioni per dedicarsi a nuove avventure, con diversi gradi di difficoltà. Da Marilleva 1400 invece è possibile affrontare escursioni a piedi nei boschi, affidandosi anche agli impianti di risalita per andare in quota e godere delle rocce nitide che spiccano sull’azzurro del cielo. Oltre alle escursioni a Marilleva è possibile dedicarsi a moltissime altre attività come il north walking, gite con le ciaspole, scii, alpinismo, freeride, arrampicate sulle pareti, hockey e molto altro ancora. Grazie alle numerose piste blu, anche i meno esperti di sci o chi decide di sperimentare per la prima volta questa disciplina sportiva, si sentono a loro agio; i fondisti possono invece facilmente raggiungere le piste di fondo di Commezzadura. Un’altra attività molto apprezzata è la sleddog, la slitta trainata da una muta di cani e, nel Palazzetto Sportivo a Marilleva 900, ci si può divertire con il climbing, grazie alla parete alta 15 metri e larga 20, con 10 soste e 17 vie di diverse difficoltà. Marilleva in estate è la meta perfetta per chi vuole godersi la natura della Val di Sole, assaggiare i piatti tipici della tradizione gastronomica locale e lasciarsi accarezzare dal sole estivo, ma l’inverno è forse la stagione dell’anno in cui i turisti sono più numerosi, perché attirati dagli sport invernali. Uno dei principali punti di forza di questa zona sono le escursioni in Val di Sole, che si adattano a diversi livelli di difficoltà e conquistano sia gli amanti della natura più appassionati sia gli spiriti meno avventurosi che però rimangono conquistati davanti a questi paesaggi straordinari. Shopping e divertimento a Marilleva Marilleva non è solo sport e natura: in questa perla incastonata tra le montagne del Trentino Alto Adige è possibile dedicarsi anche a molte altre attività. Per esempio non mancano i negozi e le botteghe tipiche in cui vengono proposti i prodotti gastronomici e di artigianato locale come grappa, miele, speck e oggetti in legno e ferro battuto. Ogni settimana poi, per gli appassionati di cibo, è possibile esplorare i mercati contadini, in cui si acquistano le prelibatezze del posto direttamente dai produttori locali. Per godersi qualche ora all’insegna del relax, è possibile allontanarsi di poco da Marilleva per trovare località termali che sono molto apprezzate sia in inverno che in estate per la varietà di trattamenti offerti. Infine, sia a Marilleva che a Folgarida, non mancano le attrattive per la vita notturna: molti hotel propongono serate ed eventi, ma per chi preferisce scendere di quota in cerca di locali, ci sono molti disco-pub che regalano serate di svago da condividere con gli amici. Marilleva è una località trentina che offre molto altro oltre le piste da sci: natura, cultura e una vivace vita notturna la animano in ogni stagione.
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Le piste della scuola sci e del Tagliede illuminate prima della chiusura della giornata sciistica, la temperatura è ancora parecchio alta per #livigno, ma di freddo faremo ancora a tempo a goderne durante la stagione 😊👋☃️❄️. #tuttolivigno #colors #vacation #ski https://ift.tt/34xk4Po
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#Enjoy Snow – Sport in vetta: l’offerta delle montagne lombarde tra innovazione, servizi e progetti per i giovani
#Enjoy Snow – Sport in vetta: l’offerta delle montagne lombarde tra innovazione, servizi e progetti per i giovani. Milano. Si è tenuto oggi l’evento "#Enjoy Snow-Sport in vetta", un’occasione per parlare di montagne lombarde e sport invernali all'interno del meraviglioso Belvedere Jannacci del Palazzo Pirelli. Grande partecipazione alla conferenza che ha visto numerosi protagonisti del settore e la mediazione alla tavola rotonda della Direttrice di Dove Simona Tedesco. Con l’avvicinamento delle Olimpiadi è sempre più una mission di Regione Lombardia promuovere gli sport della neve, avvicinare i giovani alle montagne e al cielo blu della Lombardia. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle professioni e alla sicurezza, nonché all’importanza di un’esperienza inclusiva in vista di Milano Cortina 2026, in modo che tutti possano conoscere la montagna e goderne con grandi emozioni. Dopo i saluti istituzionali di Lara Magoni, Sottosegretario con delega Sport e Giovani e Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione speciale - Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, hanno presieduto alla tavola rotonda: Massimo Fossati, Presidente Anef Ski Lombardia; Gloria Carletti, Presidente collegio maestri di sci della Lombardia; Mauro Lazzarini, Presidente AMSI Lombardia; Luca Maspes, Membro del direttivo del collegio delle guide alpine di Lombardia; Franco Zecchini, FISI CRAC, Prof. Alberto Arenghi, dell’Università degli Studi di Brescia. Presenti, inoltre, Davide Bendotti e Federico Pellizzari, atleti rappresentanti delle Paralimpiadi, che hanno scelto di portare la loro esperienza e sostenere le montagne lombarde. “Sono molto felice del paese dove sono nato e cresciuto - commenta Davide Bendotti - ho avuto l’onore di rappresentare l’Italia nelle Paralimpiadi del 2018 a Pyoengchang e nel 2022 a Pechino e l’ambizione è sicuramente alta per Milano Cortina 2026.” “Ho iniziato a sciare quando avevo 6 anni e l’incidente non mi ha fermato. Lo sport mi ha dato la spinta per andare avanti ed è un’opportunità per fare ciò che amo” afferma Federico Pellizzari. Il ruolo dei Maestri di Sci e delle Scuole di Sci in Lombardia, l’incentivazione della pratica sportiva nei giovani, la collaborazione tra Fsi e Regione Lombardia sono alcuni tra gli argomenti dell’evento dedicato alle novità della stagione sciistica 2023-2024. Di grande importanza anche il progetto “Sky-Ability” per lo studio ed il miglioramento dell’accessibilità nei comprensori sciistici e la pratica sportiva dello scii per i soggetti con disabilità. “Enjoythshow- Sport in vetta” rilancia inoltre Snowpass, il progetto dedicato ai giovani che permetterà agli uned18 residenti in Lombardia di acquistare 2 Pass (a 5 euro l’uno) dal sito www.skipasslombardia.it da utilizzare per vivere giornate di sport e passione sulle piste lombarde. Per godersi a pieno la bellezza degli sport sulla neve e le giornate a sciare, anche le Scuole Sci (alpino e nordico) e Snowboard lombarde, coordinate dal Collegio dei Maestri di sci e dall'Associazione dei Maestri di Sci della Lombardia, offrono l'opportunità di usufruire di un accompagnamento e lezione al costo simbolico di 5 euro, in modo che tutti possano scoprire l'emozione di sciare in totale sicurezza, accompagnati dai Professionisti della regione. Sempre dal sito www.skipasslombardia.it è possibile acquistare il Pass Maestri nel Click Day previsto (dal 05.12 al 07.12), fino ad esaurimento voucher, e contattare direttamente le scuole sci aderenti. Per tutti gli aderenti all'iniziativa sarà possibile richiedere la nuova Tessera SkipassLombardia gratuitamente, che unisce tutte le località della regione con un'unica tessera fruibile sia in modalità stagionale (in varie versioni, intero, split e feriale) che in modalità PayPerUse: un unica tessera per 900km di piste! “Essere inclusivi e rendere la montagna accessibile non significa snaturarla, ma l’inclusività va interpretata come un percorso di consapevolezza per vivere la montagna in modo autentico, non solo con lo sport ma anche attraverso il turismo e le attività di tutela del territorio. La montagna ha una legge sacra: quella di farci conoscere i nostri limiti e accompagnarci nel rispetto” afferma Giacomo Zamperini. Aggiunge Massimo Fossati: “Da quest’anno abbiamo implementato e reso più agevole la fruizione dello skipass Lombardia, che permette di sciare in tutte le stazione della Regione. Si tratta di un passo incredibile.” “I maestri di scii e le guide alpine – dichiara Gloria Carletti - sono le uniche due discipline che hanno l’onore di essere riconosciuti come professionisti della montagna: questo ci impone un aggiornamento costante per trasmettere il rispetto e la sicurezza ai nostri utenti, oltre che l’insegnamento dello sport. La montagna non è pericolosa, ma richiede preparazione per affrontare circostanze differenti.” “La professione di guida alpina non offre un turismo di massa, noi diamo la visione di una montagna non preconfezionata. Stiamo lavorando molto con i giovani ma non ci sono limiti d’età per avvicinarsi a questo mondo” conclude Franco Zecchini. Skipasslombardia: che cos’è Skipasslombardia è una tessera valida in tutte le stazioni lombarde, richiedibile dai clienti dal sito e poi attivabile in diverse modalità, sia come Stagionale che in modalità PayPerUse. La tessera permette di fruire dell'amplissima offerta lombarda, dalle Prealpi con le stazioni di prossimità, fino ai grandi resort delle alpi lombarde. 127 resort lombardi, riuniti in SkipassLombardia, rappresentano quasi 1.000 km di piste, danno da lavorare direttamente e indirettamente a più di 3.000 persone, per un indotto complessivo stimato di oltre 1,2 miliardi € in Lombardia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I cocktail dell’inverno
Il cioccolato è l’ingrediente più di tendenza per i cocktail invernali. Soprattutto se a creare le due ricette avvolgenti per il palato come una coperta calda è uno dei barman più famosi d’Italia, Flavio Angiolillo, conosciuto a Milano soprattutto per il Mag Cafè. Insieme a Perugina Nero ha realizzato, “Naviglio in galleria” con Campari, Cinzano rosso 1757, Wild Turkey 101 Bourbon, rabarbaro zucca, genziana, bitter aromatico, latte intero e crusta di cioccolato fondente Perugina Nero Arancia; e “Nero Fondente”, dal nome molto evocativo è preparato con Wild Turkey Rey, Cinzano rosso 1757, infuso al cioccolato Perugina Nero Fondente 70%, Campari e Sciroppo d’autunno.
«Negli ultimi anni il cioccolato è diventato un ingrediente aggregante in un cocktail che risalta diversi sapori – afferma Angiolillo – facendo una ricerca sui prodotti, si riesce a lavorarlo in diversi modi e proporlo in svariate ricette. I gusti caldi e amari di un cocktail come il boulevardier, ad esempio, vengono esaltati dall’infusione del cioccolato amaro Perugina Nero e dalla leggera nota di castagna, che ricordano i profumi della stagione in cui ci stiamo per addentrare».
Il cocktail Nero Fondente
L’ispirazione per i cocktail arriva anche da Pinterest, dove le ricerche su cosa bere in inverno sono aumentate del 125%. Sapori intensi e gusti che sono una vera coccola quando le temperature si fanno sempre più rigide.
WHITE CHRISTMAS MOJITO (LA SERA DI NATALE) INGREDIENTI: succo di limone, foglie di menta, chicchi di melagrana, 1/4 di tazza di latte di cocco, zucchero, acqua gasata, un cucchiaio di rum al cocco, un cucchiaio di rum bianco. PREPARAZIONE: mescolare le fettine di limone, la menta e lo zucchero in un bicchiere per liberare il succo di lime e gli oli della menta. Aggiungere il ghiaccio fino a riempire il bicchiere a tre quarti. Versare il rum e il latte di cocco. Miscelare e poi aggiungere l’acqua frizzante o della soda. Guarnire con foglie di menta e i chicchi di melagrana.
JACK FROST COCKTAIL (IN MONTAGNA) INGREDIENTI: una tazza di succo di ananas, mezza tazza di Curaçao, mezza tazza di vodka, mezza tazza di crema di cocco, scaglie di cocco e miele per guarnire. PREPARAZIONE: Mettete tutti gli ingredienti in un blender e poi servite subito il cocktail. Per la guarnizione, mettete il miele o dello sciroppo di mais su un piatto e passate l’orlo del bicchiere, poi fate la stessa cosa con il cocco.
POLO NORD (DAVANTI AL CAMINO ACCESO) INGREDIENTI: 100 ml di vodka, 50 ml di Kahlúa, 4 cucchiai di sciroppo di cioccolato, un cucchiaio di estratto di vaniglia, 3 cucchiai di melassa, ginger, una tazza di latte. Per servire: biscotti allo zenzero e bastoncini di zucchero con panna montata. PREPARAZIONE: In uno shaker UNIRE la vodka, il Kahlúa, lo sciroppo di cioccolato, la vaniglia, la melassa e lo zenzero. Agitare fino a quando si è ben miscelato. Aggiungiere ghiaccio e agitare di nuovo. Versare in 4 bicchieri e aggiungere della panna montata on top.
WINTER 75 (PER L’APERITIVO) INGREDIENTI: 30ml MARTINI Ambrato, 20ml Succo di limone, 10ml Gum syrup, 2 gocce di Bitter alla noce nera o Pecan, Champagne Perrier Jouet (per colmare) PREPARAZIONE: unire MARTINI Ambrato, il succo di limone, il bitter alla noce e il Gum syrup in uno shaker. Shakerare e mescolare gli ingredienti in un bicchiere highball, aggiungiere un cubo di ghiaccio, colmare con champagne e mescolare. Guarnire con un ricciolo di scorza di limone.
BOMBAY SAPPHIRE SPICED APPLEA TEA (PRIMA DELL’ULTIMA PISTA DI SCI) INGREDIENTI: 50ml (2 parti) BOMBAY SAPPHIRE, 15ml (½ parte) MARTINI Bianco 50ml (2 parti) Succo e polpa di mela di alta qualità, 20ml (¾ partI) succo di limone spremuto fresco, 125ml (5 parti) acqua 1 cucchiaino di miele di fiori d’arancio, 3 fettine sottili di mela verde (es. Granny Smith), 1 bastoncino di cannella, 3 chiodi di garofano, 1 baccello di cardamomo aperto a metà 1 bustina di tè nero 1 twist di buccia d’arancia. PREPARAZIONE: tostare le spezie e il twist di buccia d’arancia in un tegame per alcuni secondi, aggiungere l’acqua, il miele, il succo di mela e le fettine di mela. Portare lentamente quasi a ebollizione e aggiungere la bustina di tè. Dopo 4 minuti, strizzare leggermente e togliere la bustina. Aggiungere Bombay Sapphire, Martini Bianco e il succo di limone, girare per amalgamare tutti gli ingredienti e versare solo la parte liquida in bicchieri preriscaldati. Prendere il bastoncino di cannella e le fettine di mela dal tegame e aggiungerle al cocktail. Grattugiare un pizzico di noce moscata e servire.
POP MY CHERRY (PER CAPODANNO) INGREDIENTI: 45ml Grey Goose, 30ml MARTINI Riserva Speciale Bitter, 30ml Liquore alla ciliegia. Top di Lemon soda. Guarnizione con fetta di arancia. PREPARAZIONE: si versano Grey Goose, MARTINI Riserva Speciale Bitter e liquore alla ciliegia nello shaker. Si shakera. Si versa filtrando nel bicchiere che è stato precedentemente raffreddato. Si riempie il bicchiere di ghiaccio e si colma con la Lemon soda.
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In Skibus anche dall'Umbria a Campo Felice: con GoGoBus il divertimento non si ferma mai
È scoppiata la Skibus mania! Quest’inverno GoGoBus approda anche in Umbria per portare ancora più amici a sciare sulle nostre piste preferite!
La destinazione dello Skibus dall’Umbria sarà la nostra amata Campo Felice. Si tratta di un luogo incantevole, contornato da cime alte più di duemila metri ed innevate per la maggior parte della stagione invernale.
Cosa fare a Campo Felice
Il comprensorio è adatto a tutti i livelli, le età e i gusti!
Campo Felice è attrezzata ad accogliere sia sciatori che snowboarder con le sue numerose discese e lo snowpark attrezzato.
In particolare potrai trovare 9 seggiovie, 2 sciovie, 3 tappeti e 1 manovia per una portata complessiva di 19.000 persone l'ora, in grado di garantire un accesso pratico e veloce alle piste.
Lo Snowpark è composto da più aree “shapate” giornalmente:
AREA EASY Composta da due Linee, 1 con 3 Jump Easy in sequenza, l'altra con 4 Box Easy su terrazzamenti in sequenza.
LINEA SLOPE STYLE Big Pyramid da 8m (l'unica in Europa) & Bombolone da 4m + Jump da 10m + Roll Over da 6m + Wall Ride da 4m.
LINEA JIBBING Terrazzamento con 3 Strutture di cui, Box da 9m / Street Rail da 9m / Double Plug Kink da 8m, in sequenza con Palla Big + Serranda 3m X 4m + Wall Bank 3m X 1,5m + Concave Box 4m.
Viaggi con bambini?
Campo Felice è attrezzata anche per i più piccini: grazie alla “Manovia Baby” e al tappeto Scuola “Brecciara” dove potranno imparare a sciare con più facilità e tranquillità. Il divertimento è assicurato anche dalla “Fun Kids Area” con il parco “Snow Tubing”, dove scivolare sulle ciambelle, tappeti elastici, gonfiabili e gli immancabili bob e slittini.
E se non scii?
Non sciare non è una buona scusa per non venire! A Campo Felice puoi fare due passi ad alta quota salendo con la seggiovia pedonale. Il biglietto è acquistabile a prezzo speciale direttamente attraverso il nostro sito.
E se sei davvero coraggioso puoi anche lanciarti in una nuova avventura e… imparare a sciare!
Con noi puoi facilmente prenotare il tuo maestro di sci direttamente sul sito e assicurarti anche l’attrezzatura con l’optional noleggio.
Da dove puoi partire per Campo Felice
Le prime partenze saranno previste tra due sole settimane, a partire dal 10 di marzo, da:
Perugia, Piazzale Umbria Jazz
Perugia, Via Adriatica
Terni, Piazzale Caduti di Montelungo
Todi, Parcheggio Emi Superstore
Sarai dei nostri?
Prenota subito il tuo posto sullo Skibus Umbria - Campo Felice qui!
PRENOTA ORA IL TUO POSTO!
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Cose ritrovate sepolte nella neve di Nagano
La motivazione necessaria per riprendere ad aggiornare il blog. Non ho nemmeno aspettato di tornare a casa e inizio a scrivere questo post nel trenino sgangherato ma coi sedili riscaldati che sferragliando mi porterà da Hakuba a Matsumoto (ciao Lucilla, ti penzo 💙).
(Il paesaggio fuori dal finestrino del treno now).
Cosa mi abbia portato qui è presto detto: long story short, da fine novembre dell'anno scorso ho un nuovo capo a lavoro (la giapponese di prima dopo un anno di mobbing ha deciso che si era divertita a sufficienza ed è andata a tormentare qualcun altro lasciando posto a Lilo, una ragazza svizzera di un anno più grande di me che probabilmente a breve inizierà ad odiarmi pure lei lol, ma che per il momento posso dire essere stata un dono dal cielo per farmi ritrovare la motivazione per andare in ufficio ogni mattina senza meditare di buttarmi sotto i binari già in stazione). Il weekend del 28-29 gennaio era in programma una gara di sci intercamerale tra le Camere di Commercio austriaca, tedesca e svizzera, giunta quest'anno alla seconda edizione, e fosse stato per il mio capo di prima col cazzo proprio che avremmo partecipato, ma Lilo ha deciso che non essendoci tra l'altro troppi partecipanti sarebbe stato meglio andare quantomeno per fare numero lol
Così il 27 di gennaio siamo partiti in anticipo dall'ufficio e ci siamo diretti in Shinkansen verso la prefettura di Nagano, che ancora mi mancava, in compagnia del presidente (che immaginando che non avremmo avuto tempo di cenare ci porta gli hamburger, ma che stellina T_T) e di un'amica norvegese di Lilo.
Business trip (s)now! ❄
La prefettura di Nagano è nota anche col nome storico di Shinshū (信州) o Shinano-no-kuni (信濃国), una lettura totalmente a cazzo che sembra derivare in realtà dalla più antica e sensata grafia 科野国, che è stata interpretata da studiosi diversi o come “il paese (che prende il nome dalle) distese di tigli” o come “il paese delle distese di dislivelli (=montagne)”. “Shinano-no-kuni” è anche il titolo dell’inno della regione, una canzone LUNGHISSIMA e abbastanza teribbile che però è stata eseguita pure durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali che proprio Nagano ha ospitato nel 1998. Le montagne che insieme alle mele rendono famosa questa zona sono definite le Alpi giapponesi e in effetti devo ammettere che per certi versi visitandole mi è sembrato in parte di rivedere alcuni paesaggi dell'Alto Adige, dove da piccolo mi portavano a trascorrere le vacanze invernali.
L'evento che ci vedeva coinvolti in quanto staff si teneva a Hakuba, un paesino infrattato tra i monti dal romantico nome di "cavallo bianco" e collegato a Nagano da una corriera su cui sono collassato in parte anche per sfuggire allo sguardo tagliente e risentito della bambina che mi sedeva affianco che non poteva perdonarmi il fatto di aver ingurgitato caramelle senza offrirgliele (bambina non te l'hanno insegnato? Non si accettano le caramelle dagli sconosciuti, soprattutto quando gli sconosciuti ti odiano perché c'hai meno di dieci anni e già parli fluentemente francese e inglese essendo un qualche strano misto e fiera di questo guardi sprezzante negli occhi la gente più grande di te).
Dalla stazione di Hakuba (una di quelle vecchie stazioni di montagna dove c’è ancora il tabellone con il risicato numero di treni che passano ogni ora e dove la Pasmo, la tessera elettronica ricaricabile che in teoria si può usare in tutto il Paese non è accettata perché non ci sono circuiti che la leggano, non so se capite l’arretratezza) chiamiamo un taxi che ci porta fino al nostro hotel, passando davanti a quelli che credo fossero i due trampolini per il salto da sci di Hakuba costruiti per le Olimpiadi, entrambi illuminati come fari nella notte.
Nagano scelta per ospitare le Olimpiadi invernali nel 1998 e se la tira ancora da allora!
L’hotel, una struttura onesta col legno a vista e discutibili poster dal sapore mitteleuropeo, le pastiglie di zucchero di canna di benvenuto vecchie di secoli, la sala comune dove mangiare la colazione che viene preparata e servita rigorosamente dalle 7:30 alle 8:30 e se non ti presenti ti telefonano in camera alle 8:00 per dirti che è pronto quindi fai il favore di venire a tavola, e poi l’andare in giro con la calzamaglia e tutti quei vestiti orrendi e scomodi che si rendono necessari per difendersi dal freddo montano mi hanno proprio risvegliato le sensazioni che provavo da piccolo quando mi portavano in vacanza in Alta Pusteria, e mi hanno fatto pensare che forse il modo in cui si vive in montagna non cambia poi così tanto da paese a paese, forse perché in effetti le insidie che si devono affrontare sono simili ovunque (quante insidie!).
In montagna ci si rompe il c***o
C’erano davvero i discutibili poster dal sapore mitteleuropeo, non stavo scherzando! © Courtesy of Lilo
È stato bello ritrovare la naturalezza dei movimenti una volta sugli sci nonostante non li mettessi ai piedi da anni. Movimenti totalmente innaturali per un essere umano in condizioni normali, appresi anni e anni fa da maestri dall’accento austriaco (beh, ‘movimenti’... spazzaneve, principalmente lol). I giapponesi si confondono in continuazione tra austriaci ed australiani perché in giapponese i due Paesi suonano ancora più simili, Ōsutoria e Ōsutoraria; non sono aiutati dal fatto che a Tokyo le due ambasciate siano a meno di un chilometro di distanza, e ho rischiato di fare confusione anch’io stavolta perché mentre mi tornava in mente l’accento austriaco dei miei maestri di sci sentivo intorno a me l’accento delle tonnellate di australiani che durante la stagione sciistica popolano Hakuba. Australiana era persino la commessa del negozio dove abbiamo noleggiato sci e scarponi con Norah Jones che cantava in sottofondo. Non ce l’hanno fatta però a farmi sbroccare, neanche quando il signor Tanaka, il tassista che mi ha riportato in stazione dall’hotel al ritorno, mi ha chiesto: “Com’è che si chiama quel Paese vicino all’Italia?” “L’Austria?” “Sì, sì, l’Austria. È pieno di australiani qui a Hakuba” “Ah, sì, però quelli vengono dall’Australia, non dall’Austria, e l’Australia non è vicina all’Italia”, inutile sfoggio di saccenza che ha fatto cadere un silenzio imbarazzato e che mi è costato 400 yen perché nonostante il tragitto fatto fosse lo stesso dell’andata stavolta l’ho pagato di più lol.
Ho riprovato anche quelle sensazioni di sgradevole fatica nel camminare con gli scarponi, trascinandosi dietro gli sci, arrancando verso le piste; di frustrazione nel cercare di risalire un lievissimo pendio con gli sci che però tirano verso il basso; di ansia quando dietro di te incombe la seggiovia e non sai bene se riuscirai a sedirtici senza prendere un colpo alla colonna vertebrale che ti immobilizzerà per il resto della vita (ma di preciso, ma perché andiamo a sciare? sento che si potrebbe fare un discorso sull’amare lo sci ma odiare tutto quello che ci sta intorno del tutto simile a quello sul nuoto in ‘Medianeras’ lol). Tra l’altro, mi sono molto sorpreso nel constatare che la seggiovia che abbiamo preso, per quanto di certo non esemplificativa di tutte le seggiovie del Giappone, nel suo piccolo non aveva la sbarra di sicurezza, e la cosa mi ha un po’ stupito in un Paese che si fa un sacco di fisime sulla sicurezza appunto. Avrei potuto tornare a casa fiero di non essere nemmeno caduto dagli sci se non fosse stato che la norvegese, che sorprendentemente metteva su un paio di sci per la prima volta, dopo aver imparato a curvare ma evidentemente non proprio del tutto mi ha tagliato la strada falciandomi di prepotenza in un incidente quasi diplomatico tra Italia e Norvegia che dev’essere stato coreograficamente pirotecnico per gli spettatori ma che abbiamo trattato con la nonchalance che l’educazione impone a due persone che si conoscono da meno di ventiquattr’ore e già si sono prese a sforbiciate.
Dopo la parte vespertina dell’evento, in un hotel che doveva essere comodamente raggiungibile andando sempre dritti secondo Google Maps, salvo poi alzare gli occhi dal telefono e trovarsi vestito da ufficio in mezzo a una pista da sci con la gente che mi sfrecciava di fianco e io in scarpette di pelle che a momenti vengo falciato per la seconda volta in una giornata, dopo aver vinto alla lotteria del vino austriaco sospetto e dopo aver ascoltato il discorso di Mutai-san, che ho scoperto essere il tizio che ha inventato lo “Yama no Hi”, il nuovo giorno di vacanza che dall’anno scorso ci fa restare a casa l’11 agosto (grazie Mutai-san!), il giorno dopo parto di buon’ora dall’hotel e mi do al turismo selvaggio, cercando di vedere il più possibile sfidando le distanze e soprattutto la non troppa frequenza dei treni per riuscire a vedere il castello di Matsumoto e lo Zenkōji di Nagano prima del treno di ritorno per Tokyo nel tardo pomeriggio.
Separata da Hakuba da un’ora e mezza abbondante di treno (senza cambi però, proprio a prova di stupidi come me lol), Matsumoto è una cittadina abbracciata dai monti dove appena arrivo la gioia che sempre mi regala viaggiare per il Giappone viene completamente liberata dalla morsa del freddo. Qualcosa delle sue strade mi ricorda vagamente Okayama - sarà che entrambe le città hanno una statua davanti alla stazione (l’eroe mitologico Momotarō nel caso di Okayama e il leggendario monaco-alpinista Banryū Shōnin nel caso di Matsumoto), o che entrambe sono famose per il loro castello che, casualmente, per il colore nero è noto in ambedue i casi come “Castello del Corvo” (con la sola disambiguazione permessa da una perversione del linguaggio che, in giapponese, permette a entrambe le diciture di venire scritte 烏城 in caratteri ma pronunciate ‘Ujō’ nel caso del castello di Okayama e ‘Karasujō’ nel caso del castello di Matsumoto). Per altri versi invece mi ricorda Sapporo e l’Hokkaidō, principalmente per il clima (da cui mi difendo andando in giro con i miei amatissimi kairo, i cerotti autoriscaldanti salvavita, applicati addosso) e per quella strana atmosfera che forse è ciò che cerca di comunicare la Lonely Planet descrivendola col termine ‘cosmopolita’, quella sorta di bizzara sensazione che a dispetto di quanto possa sembrare in realtà Matsumoto sia un mondo, forse a sé stante ma un mondo, pieno di contaminazioni e nuovi stimoli da scoprire.
Il monaco Banryū Shōnin (1782-1840), che per primo ascese allo Yari-ga-take nel 1828; ultimo grande rappresentante della tradizione dei monaci alpinisti, del cui pantheon fa parte insieme ad altri sei mistici che contribuirono ad aprire nuovi sentieri conquistando le vette (En-no-gyōja, che avrebbe scalato il Fuji nel VII secolo; Taichō, pioniere dello Hakusan nell’VIII secolo; il suo quasi contemporaneo Jikō di Tateyama; Shōdō, che per primo scalo il Nantai tra l’VIII e il IX secolo; Hasegawa Kakugyō, fondatore tra il XVI e il XVII secolo di una setta che aveva il suo centro sul Fuji; e Fukan, che fece la stessa cosa tra XVIII e XIX secolo sull’Ontake).
Non me ne voglia la mia nuova capa che a quanto pare ha un pallino per i castelli giapponesi e quando ho fatto questa osservazione a momenti mi licenziava, però sono dell’idea che un po’ sia vero che visto uno visti un po’ tutti. O almeno, lo ero, fino a quando non ho visto il castello di Matsumoto che, per quanto di unico non abbia neanche il soprannome che come vi dicevo divide con quello di Okayama, vanta un panorama intorno a sé più unico che raro, con le Alpi giapponesi che lo circondano e si estendono a perdita d’occhio. Viste in inverno, con la neve, poi, sono uno spettacolo mozzafiato. Tra l’altro, osservandole mi è tornato in mente il profilo delle montagne che si vedono dalla finestra di casa mia in Italia, una cosa che mi manca molto perché prima di venire in Giappone ero stupidamente convinto che essendo i monti molto alti in qualsiasi posto del mondo fosse possibile vederli in lontananza, e invece l’unica cosa che si vede all’orizzonte a Tokyo sono grattacieli, grattacieli e ancora grattacieli / o \
Il castello di Matsumoto deriva da un castello edificato nel XVI col nome di castello di Fukashi, costruito per volere del clan Ogasawara poco distante da un’importante fortificazione della zona, il castello di Hayashi, di cui oggi non restano che poche rovine. Nel 1549 il castello di Fukashi fu assediato e conquistato dal clan rivale dei Takeda, e solo nel 1582 Sadayoshi Ogasawara se ne riapproprierà cambiando il nome in castello di Matsumoto. Come molti altri castelli giapponesi, anche quello di Matsumoto presenta uno sfalsamento tra i piani visibili all’esterno e quelli effettivi: sembrano infatti cinque ma sono in realtà sei perché è presente un terzo piano senza finestre, una sorta di mezzanino, che veniva spesso inserito per ingannare i nemici e dove venivano immagazzinate provviste, polvere da sparo ed armi (alcune delle quali sono esposte all’interno del castello, soprattutto i famosi archibugi importati dai portoghesi nel XVI secolo), e dove dormivano i samurai. Ritroviamo anche i doccioni a forma di shachi, già presenti in cima al castello di Nagoya.
Ve ne avevo già parlato in quell’occasione, ma adesso ho nuove fresche informazioni circa queste creature: dunque, il termine adesso significa ‘orca’, ma indicava delle creature marine con la testa di tigre e il corpo di pesce (il carattere con cui si scrive, 鯱, è composto da due parti che significano appunto ‘pesce’ e ‘tigre’, e non a caso sembra essere un kokuji 国字, caratteri cinesi nati però in Giappone, la nuova frontiera del tarocco insomma). L’esistenza di queste creature immaginarie era stata in effetti ipotizzata osservando proprio gli spruzzi lanciati dagli sfiatatoi delle orche, tanto che la pinna dorsale di questi animali è effettivamente presente anche negli shachi che hanno il dorso ornato di spine aguzze, e proprio dal getto d’acqua caratteristico deriva la capacità mitologica a loro attribuita di evocare l’acqua, che è il motivo per cui vengono posti in cima ai castelli come auspicio per scongiurare gli incendi. Insomma con la visita al castello di Matsumoto ho potuto completare la collezione dei quattro castelli giapponesi patrimonio UNESCO (Matsumoto, Hikone, Himeji e Inuyama) e arrivare un passo più vicino ad aver visto tutti i 5 dichiarati patrimonio nazionale (si aggiunge a questa lista quello di Matsue che se mai visiterò sarà solo per amore di completezza lol).
Mi rifiondo in stazione (facendo una triste ma obbligatoria tappa da Starbucks per ricaricare il telefono) e lì dopo tanto tempo ho di nuovo modo di scontrarmi con l’ottusa inflessibilità che i giapponesi ogni tanto tirano fuori. Sebbene sia riuscito a entrare in stazione dai tornelli passando la Pasmo (che qui funziona, vi dicevo che Matsumoto era cosmopolita, qui addirittura i pass elettronici vanno lol), mi viene il dubbio che il treno che mi porterà a Nagano, dal romantico nome “Wide View”, richieda un biglietto a parte. Mancano dieci minuti al suo arrivo e per puro scrupolo vado a chiedere all’omino dello sportello dei biglietti: “Scusi, devo prendere il Wide View, mi serve un biglietto a parte o basta la Pasmo?” “Ah no deve comprare un biglietto a parte”. “Pensa anche di vendermelo magari?” “No deve uscire dai tornelli e comprarlo alle macchinette”. Ora, sei l’omino dello sportello dei biglietti, posso chiedere per cosa precisamente percepisci uno stipendio? Faccio per uscire dai tornelli ma ovviamente siccome sto provando a uscire dalla stessa stazione in cui sono appena entrato la carta mi segna errore e non mi lascia uscire, così mi rivolgo a un altro omino che è lì che mi guarda dall’ufficio affianco all’omino dei biglietti: “Scusi mi dà errore, può annullare l’operazione?” chiedo come da prassi quando queste cose succedono a Tokyo. “Ah ma come mai le dà errore?” “Ero entrato con la Pasmo ma mi hanno detto che per il treno che devo prendere devo comprare il biglietto alle macchinette...” “Ah, ha fatto vedere la carta al mio collega dell’ufficio biglietti?” Sto cominciando decisamente a spazientirmi perché tra un po’ passa l’unico treno che mi permetterà di arrivare in tempo per visitare lo Zenkōji, per cui visto che tra l’altro se non mi aiuta lui ad annullare l’operazione dalla carta non capisco esattamente cosa l’abbiano messo lì a fare gli chiedo se non può andare lui a bussare all’ufficio del suo dirimpettaio da cui è diviso solo da una porta visto che non avrei intenzione di rifare la fila, ma questo non si schioda e mi tocca mettermi di nuovo in coda per tornare dallo stronzo di prima che annulla l’operazione e mi lascia libero. Mentre esco vedo con la coda dell’occhio l’altro omino che solo ora apre la porta per chiedere all’omino dei biglietti se era tutto a posto con la mia carta.
Nonostante l’elasticità mentale degli omini della JR di Matsumoto riesco comunque a prendere il Wide View che in un’oretta scarsa mi porta alla stazione di Nagano, dove in una corsa contro il tempo visto che sono ormai le tre e il tempio alle quattro chiude baracca e burattini mi scaravento in metropolitana e raggiungo finalmente lo Zenkōji.
Fondato nel VII secolo, custodisce la prima statua buddhista giunta in Giappone dalla Corea nel 552, una triade del Buddha Amida di cui è esposta soltanto una copia periodicamente, e chiaramente non quando ci sono andato io. Il simulacro, divenuto oggetto di una disputa tra due clan di feudatari, venne gettato in un canale e tratto in salvo da Honda Yoshimitsu che la portò a Nagano, sua terra di origine, donandola al tempio, che prese da lui il nome (Zenkōji 善光寺 è infatti la lettura alla cinese dei caratteri del nome di Yoshimitsu 本田善光 con l’aggiunta del carattere che indica ‘tempio’).
Pezzo forte di questo tempio è una sorta di tunnel che si snoda sotto l’altare principale, una galleria completamente buia dove ho avuto una delle esperienze più mistiche della mia vita in Giappone. Si dice che all’interno di questo tunnel si trovi la Chiave del Paradiso, una chiave di metallo appesa a una parete, e toccarla garantirebbe la salvezza e l'accesso alla Terra Pura. Questa cosa si dice ma io non la sapevo quando ci sono entrato seguendo semplicemente la comitiva di turisti davanti a me perché ho accuratamente evitato di leggere il cartello che lo spiegava. Così sono entrato in questa tenebrosa galleria dalle pareti di legno massiccio che vi giuro, era completamente buia oltre ad essere molto bassa, e la totale oscurità che mi ha avvolto mi ha atterrito e gettato in uno stato di angoscia profonda quasi atavica.
Oscurità, legno massiccio... cosa mi ricorda?
Per muoversi occorre andare a tentoni tenendo la mano destra accostata alla parete (il trucco per toccare la chiave è tenerla all’altezza dei fianchi), ma in un punto in cui bisognava girare a destra ho totalmente perso l’orientamento e sono tornato indietro da dove ero venuto. Perplesso, sono tornato sui miei passi e ho finalmente beccato la curva. Continuavo ad avanzare irretito da un’inspiegabile paura ancestrale e disturbato ma al contempo rassicurato ogni qualvolta finivo addosso al cappuccio col pelo della tipa davanti a me, e a un certo punto mi sono reso conto che avrebbe dovuto esserci qualcosa perché tutti si fermavano e sentivo il rumore di qualcosa di metallico che veniva spostato e la gente che sussurrava: “hai toccato?”, ma non avendo letto la storia della chiave non capivo a cosa si riferissero e non ero sicuro di volerlo sapere, così me ne sono uscito a riveder le stelle così com’ero entrato.
Siccome ero profondamente infastidito dall’aver fatto tutto quel giro senza raccapezzarmi, finalmente butto l’occhio sul famoso cartello e capisco qual era il senso, per cui mi ributto dentro al labirinto e finalmente riesco a toccare la famosa chiave. Da questa esperienza posso dire di aver capito svariate cose:
・fare le cose perché le fanno tutti si riconferma poco consigliabile ・ho un problema col leggere le consegne, devo stare attento a fare le cose se non ho prima capito quale sia l’obiettivo o mi tocca farle due volte ・probabilmente dovrò reincarnarmi un’altra volta prima di raggiungere la salvezza visto che ho beccato la chiave solo al secondo tentativo lol
Però insomma, adesso che mi sono garantito un posto nella Terra Pura sto più tranquillo dai. Anche perché con la tosse convulsa che mi ha preso da un paio di settimane a questa parte, potrebbe pure essere che ci finisco presto lol
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Carnevale con ai piedi un paio di sci
Racines
Hotel Schneeberg Family Resort & Spa e Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian: tutto un altro Carnevale
Voglia di festeggiare il Carnevale con tutta la famiglia in modo alternativo? Hotel Schneeberg Family Resort & Spa e Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian regalano agli ospiti di tutte le età soggiorni all’insegna di divertimento e benessere.
Il Carnevale si tinge di bianco
Il conto alla rovescia è iniziato. Manca poco alla festa più pazza e colorata dell’anno
Carnevale arriva nel periodo più bello della stagione invernale, quando le giornate sono più lunghe e le temperature più gradevoli.
Così per festeggiare al meglio, magari insieme a tutta la famiglia, perché non concedersi una pausa lontano dal caos e dagli impegni quotidiani? Ecco due proposte family friendly in Resort d’eccellenza per passare qualche giorno di divertimento e relax in mezzo alla neve.
Hotel Schneeberg Family Resort & Spa / Alto Adige – Val Ridanna
Hotel Schneeberg Family Resort & Spa è un family-resort 4 stelle in Val Ridanna, a soli 20 minuti da Vipiteno
Il nome deriva dal meraviglioso paesaggio che lo circonda: il massiccio del monte Giovo, le Alpi dello Stubai e il Monte di Neve.
Camere ampie, spaziose e ultra moderne garantiscono un soggiorno da re. Novità di questa stagione invernale sono le nuove family Deluxe Suite, punta di diamante dell’Hotel Schneeberg.
Circa 50 mq di spazio dedicato a tutta la famiglia: dalla camera matrimoniale e una stanza separata con due letti per i bambini, l’utilissimo angolo “kitchenette” dove preparare pappe, la posizione strategica a due passi dal Mini-Club e la vista mozzafiato dagli immensi balconi.
Il Mini club (per bambini da 3 anni a 12), salverà la vita di tutti i genitori.
La pista go-kart al coperto, l’area “SoftPlay” con labirinto, scivoli, salti, vasche con le palline e la sala giochi, invece, farà innamorare tutti i bimbi.
Il divertimento continua nel Family AcquaPark Bergiland. Tra casette di gnomi, grotte-sauna, il castello in acqua e un’infinità di piscine e scivoli (Schneeberg è il primo hotel al mondo a offrire il Mega scivolo a tunnel con Infinity Jump), il divertimento è assicurato.
Per i momenti di totale relax, invece, la Spa. Un’area benessere di oltre 8.000 mq, tra le più estese di tutto l’arco alpino, con un’area Spa “for adults only” e trattamenti dedicati anche ai piccoli ospiti.
Appuntamenti imperdibili
A Vipiteno, comune situato a pochi chilometri dalla Val Ridanna. Qui il Carnevale si festeggia alla grande, tra sfilate (martedì 25 febbraio dalle ore 14:30 al Steindl Nordpark e successivamente la Festa di Carnevale per bambini), fiaccolate sulla neve e mille altre sorprese.
A Colle Isarco, invece, torna un appuntamento davvero speciale che si realizza ogni 5 anni, quello con il Gossywood.
Il nome Gossywood deriva dall’unione di due parole: Gossensass (nome tedesco della località di Colle Isarco) e Hollywood. L’immaginazione viaggia verso mondi pieni di colori, gioia e voglia di stare insieme.
L’appuntamento è domenica 23 febbraio con la sfilata di carri e maschere che attraverserà il paese.
Oltre 40 gruppi tra associazioni e amici parteciperanno, creando travestimenti e costruendo carri che variano ogni anno a seconda del tema. Tema del 2020: “Colorsand sounds of Gossywood”.
SOCIAL FB HOTEL SCHNEEBERG FAMILY RESORT & SPA **** Ridanna/Masseria 22 | 39040 Racines-Valle Isarco-Alto Adige - Italy www.schneeberg.it
Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian/Sillian – Alta Pusteria
Venite a sciare, partecipate a fiaccolate o a discese mascherate sulle splendide e innevate piste in Alta Pusteria (Austria)
Qui, proprio ai piedi del comprensorio sciistico, c’è Dolomiten Residenz **** S Sporthotel Sillian. Un luogo magico, ideale per tutta la famiglia, nonché porta d’accesso al circo bianco di un comprensorio pluripremiato.
Nel periodo di Carnevale le sorprese si moltiplicano. Molte scuole di sci organizzano colorate sorprese per sciatori in erba, l’occasione giusta per imparare divertendosi.
Questa è la filosofia della “Wintersportschule Hochpustertal“, che offre corsi di sci, snowboard e fondo appositamente per bambini e a cui si accede direttamente dallo Sporthotel Sillian.
ph. Gert Perauer
Ma se i giochi sulla neve non bastano a stancare le vostre piccole pesti, l’Häppi Päpi Kinderclub (aperto da domenica a venerdì dalle ore 9.00 alle 21.00) invita tutti i bimbi dai 3 anni in su. Immensi spazi per giocare, atelier e laboratori spalancano le porte del divertimento e della creatività.
E il relax? All’interno della Spa di 3.000 mq si trovano saune, bagni di vapore, una grande piscina interna collegata a una esterna riscaldata, l’area idromassaggio e un’altra piscina, rigorosamente riservata ai più piccoli, con scivoli e tunnel.
Sembra impossibile, ma Dolomiten Residenz **** S Sporthotel Sillian ci riesce: a casa si torna felici, per i piccoli, e rigenerati per i grandi.
SOCIAL FB DOLOMITEN RESIDENZ****S SPORTHOTEL SILLIAN Sillian 49d - 9920 Sillian - Austria www.sporthotel-sillian.at
Alessandra Borgonovo
Il Carnevale si tinge di bianco Carnevale con ai piedi un paio di sci Hotel Schneeberg Family Resort & Spa e Dolomiten Residenz Sporthotel Sillian: tutto un altro Carnevale…
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Una delle regioni più spettacolari del Canada è quella del British Columbia, una zona situata nella parte occidentale del Paese nordamericano, caratterizzata da una natura selvaggia e dalla bellezza sconvolgente dei suoi paesaggi. Porta d’ingresso alla Columbia Britannica è la città di Vancouver, tuttavia sono presenti anche altre località come Victoria e Nelson, nonostante l’area sia dominata da parchi naturali, montagne, laghi e fiumi, ideali per praticare attività come il rafting, le escursioni e le arrampicate. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Cosa visitare nella Columbia Britannica: Vancouver La città più importante da vedere nel British Columbia è Vancouver, una grande metropoli costiera multietnica e cosmopolita. Qui è possibile visitare la zona di Gastown, un allegro quartiere sempre molto movimentato, il museo interattivo Science World, il mercato coperto di Grandville Island e l’edificio simbolo del lungomare di Vancouver, il Canada Place. Tra i luoghi da vedere non può mancare lo splendido Stanley Park, il polmone verde della città canadese, all’interno del quale sono presenti diversi itinerari, l’acquario, vari belvedere e tantissime attrazioni interessanti. Cosa fare in British Columbia: Victoria Nelle vicinanze di Vancouver si trova la città di Victoria, la capitale della Columbia Britannica, situata su un’isola e raggiungibile soltanto via mare. Tra i luoghi da vedere a Victoria ci sono il Palazzo del Parlamento, una struttura monumentale sede del Governo Provinciale della British Columbia aperto alle visite, gli spettacolari giardini di Victoria Butterfly, dove avvistare fenicotteri rosa, farfalle e pappagalli, il museo di storia naturale Royal BC Museum e i bellissimi The Butchart Gardens, luogo incantevole dove regna una natura incontaminata. Alla scoperta della Columbia Britannica: Rocky Mountains La British Columbia è un territorio contraddistinto dalla maestosità della natura, con paesaggi unici come le Rocky Mountains. Si tratta di una formazione rocciosa maestosa, che circonda la città di Vancouver, dove si possono trovare parchi naturali, laghi, fiumi e scenari mozzafiato, un posto ideale per organizzare escursioni, passeggiate, attività di trekking e sport acquatici. Tra i luoghi più rinomati della zona ci sono il Parco Nazionale di Waterton Lakes, dove vivono orsi e alci, il Banff National Park con le sue cime innevate, la cittadina di Jasper e l’Okanagan Valley. Viaggio in British Columbia: Yoho National Park Uno dei parchi più belli da visitare nella Columbia Britannica è lo Yoho National Park, dove incontrare un paesaggio naturalistico mozzafiato ed estremamente suggestivo. Qui sono presenti decine di laghi, come il famoso Lake Louise punto di partenza per escursioni a piedi o in barca, oppure Lake Agnes con i suoi tour in canoa. Da non perdere le spettacolari Takakkaw Falls, splendide cascate che permettono di scattare delle foto memorabili. All’interno del parco si possono trovare diverse strutture ricettive, per passare la notte in uno dei posti naturalistici più belli della British Columbia. Cosa visitare in British Columbia: Squamish Nonostante conti appena 15 mila abitanti, la cittadina di Squamish è una destinazione perfetta per gli appassionati di natura, trekking ed escursioni. Da qui infatti è possibile raggiungere alcuni dei parchi naturali più suggestivi della British Columbia, tra cui il Murrin Park e il Shannon Falls Provincial Park. Fra le attrazioni da visitare assolutamente ci sono la monumentale formazione rocciosa di Stawamus Chief, alta ben 700 metri, le cascate di Shannon Falls, le vie d’arrampicata di Little Smoke Bluffs, mentre per i più temerari è possibile fare rafting nel fiume Elaho, per un po’ di sano divertimento e adrenalina. Posti da vedere nella Columbia Britannica: Nelson Tra le mete turistiche della Columbia Britannica c’è anche Nelson, un luogo dalla bellezza incomparabile, circondato dalla montagne di Selkirk, situato nei pressi del rinomato lago Kootenay. Presso la cittadina di Nelson è possibile visitare più di 350 edifici storici, con tantissimi eventi culturali e una comunità artistica locale molto attiva. Tuttavia la vera straordinarietà del posto è fornita dal meraviglioso paesaggio naturale circostante, con luoghi come il ghiacciaio Kokanee, oppure il fiume Salmo dove è possibile fare rafting. Tantissime le attività disponibili, dalla pesca al lago alle arrampicate, dal golf al canottaggio. Kelowna e il Lago Okanagan: mete ideali per la famiglia Questa regione del Canada occidentale è sicuramente adatta ai viaggi con la famiglia e i bambini, sebbene sia richiesta una certa predisposizione alle camminate e alle attività all’aria aperta. Una delle destinazioni più interessanti è la cittadina di Kelowna, una splendida località della Columbia Britannica, dove è possibile fare splendide passeggiate presso il lago Okanagan, intorno al quale si trovano sterminate distese di vigneti, ammirare il Myra Canyon, oppure i tradizionali ponti della vecchia ferrovia di Kettle Valley Railways, percorrendo con una bicicletta questi meravigliosi itinerari naturalistici. Altri luoghi da visitare in British Columbia I posti da vedere nella Columbia Britannica sono innumerevoli, infatti si tratta di una delle regioni più grandi del Canada. Ad esempio si possono visitare i parchi naturali come il Gwaii Haanas Reserve, il Manning Provincial Park, il Mount Robson Provincial Park, il Pacific Rim National Park oppure il Tatshenshini Alsek Provincial Park, soltanto per citarne alcuni, luoghi incredibili contraddistinti da un paesaggio meraviglioso e da scenari mozzafiato, dove riscoprire la bellezza incontaminata della natura selvaggia. Altre città interessanti, utili come punto d’appoggio durante il viaggio nel British Columbia, sono Penticton situata nelle vicinanze del lago Okanagan, Prince Rupert sulla costa nord, Prince George considerata la metropoli più grande della zona, oppure la cittadina di Whistler, una delle più rinomate mete turistiche per gli appassionati degli sport invernali. Da non perdere una visita alle principali attrazioni della regione, tra cui il Glacier National Park di Selkirk, il Park North di Vancouver e il Royal British Columbia Museum di Victoria. Tra le zone turistiche più apprezzate ci sono le isole di Vancouver, tra cui si trova anche Victoria, la capitale, l’area delle Kootenays con i suoi mille laghi, fiumi e canyon, la North Coast polo ittico della Columbia Britannica e Lower Mainland, con le metropoli di Vancouver e la caratteristica città di Whistler. Tantissime sono le attività da praticare, dagli sport invernali come gli sci, lo snowboard e le scalate, agli sport acquatici come il rafting, la canoa e il surf nelle spiagge della zona costiera, fino alle escursioni, alle gite a cavallo o in bicicletta e alla pesca. Quando andare in British Columbia: clima e periodi migliori Il clima delle Columbia Britannica è tipicamente oceanico, trattandosi di una regione situata nei pressi della costa occidentale del Paese. Le condizioni meteorologiche sono solitamente fresche e umide, con inverni rigidi e piovosi ed estati miti e soleggiate. Le temperature possono andare da un minimo di -5°C nella stagione invernale, nonostante di solito di mantengano al di sopra dello zero a Vancouver, fino a un massimo di 25/26°C nella stagione estiva, con precipitazioni piuttosto abbondanti da ottobre a gennaio. Il periodo migliore per visitare la British Columbia è ovviamente in estate, quando è possibile beneficiare di un clima fresco e mite, con giornate lunghe e soleggiate. In primavera e autunno le condizioni sono decisamente più rigide, tuttavia per evitare le piogge è preferibile optare per i mesi di settembre, aprile e maggio, mentre sono da evitare novembre e gennaio, i più piovosi in assoluto. Naturalmente la scelta dipende dal tipo di attività che si vogliono svolgere, infatti per praticare sport invernali il momento più adatto è da gennaio a marzo, mentre per il rafting e le escursioni da giugno ad agosto. Come arrivare nella Columbia Britannica dall’Italia Per raggiungere la British Columbia il modo migliore è arrivare in aereo presso la città di Vancouver, prendendo un volo dall’Italia verso il Vancouver International Airport. Dal nostro Paese sono diverse le compagnie aeree che propongono voli con scalo, tra cui Alitalia, Lufthansa, SWISS, Delta, British Airways, Air Canda e Air France, mentre sono del tutto assenti i collegamenti diretti. La durata del viaggio può andare da un minimo di 14 ore fino a un massimo di 22 ore, a seconda dell’itinerario e delle coincidenze aeree da prendere, con un prezzo in media di 800 euro andata e ritorno. Per andare dall’aeroporto al centro di Vancouver è possibile prendere lo SkyTrain, una metropolitana che consente di coprire il tragitto in appena 25 minuti, altrimenti pagando una tariffa di 35 euro circa si può salire a bordo di un taxi. In alternativa, per arrivare in British Columbia è possibile optare per un volo dall’Italia fino alla città di Victoria, la capitale della Columbia Britannica. I prezzi possono andare da 600 a 1.000 euro in base alla stagione, con tariffe più basse applicate a gennaio e febbraio, più elevate invece in estate e autunno, i periodi più richiesti dai viaggiatori. Come muoversi nel British Columbia Date le dimensioni estese della regione, per spostarsi nella Columbia Britannica è consigliabile noleggiare un’auto, il mezzo in assoluto migliore per muoversi da una città all’altra. In Canada infatti è possibile condurre una vettura con la patente italiana, purché abilitata alla guida internazionale, portando sempre con sé il passaporto in caso di eventuali controlli. In macchina è possibile usufruire di una piena libertà di movimento, percorrendo i lunghi tratti per andare da una destinazione all’altra, pianificando un itinerario adatto alle proprie esigenze. https://ift.tt/2NKIcJa Cosa visitare durante un viaggio nella British Columbia, in Canada Una delle regioni più spettacolari del Canada è quella del British Columbia, una zona situata nella parte occidentale del Paese nordamericano, caratterizzata da una natura selvaggia e dalla bellezza sconvolgente dei suoi paesaggi. Porta d’ingresso alla Columbia Britannica è la città di Vancouver, tuttavia sono presenti anche altre località come Victoria e Nelson, nonostante l’area sia dominata da parchi naturali, montagne, laghi e fiumi, ideali per praticare attività come il rafting, le escursioni e le arrampicate. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Cosa visitare nella Columbia Britannica: Vancouver La città più importante da vedere nel British Columbia è Vancouver, una grande metropoli costiera multietnica e cosmopolita. Qui è possibile visitare la zona di Gastown, un allegro quartiere sempre molto movimentato, il museo interattivo Science World, il mercato coperto di Grandville Island e l’edificio simbolo del lungomare di Vancouver, il Canada Place. Tra i luoghi da vedere non può mancare lo splendido Stanley Park, il polmone verde della città canadese, all’interno del quale sono presenti diversi itinerari, l’acquario, vari belvedere e tantissime attrazioni interessanti. Cosa fare in British Columbia: Victoria Nelle vicinanze di Vancouver si trova la città di Victoria, la capitale della Columbia Britannica, situata su un’isola e raggiungibile soltanto via mare. Tra i luoghi da vedere a Victoria ci sono il Palazzo del Parlamento, una struttura monumentale sede del Governo Provinciale della British Columbia aperto alle visite, gli spettacolari giardini di Victoria Butterfly, dove avvistare fenicotteri rosa, farfalle e pappagalli, il museo di storia naturale Royal BC Museum e i bellissimi The Butchart Gardens, luogo incantevole dove regna una natura incontaminata. Alla scoperta della Columbia Britannica: Rocky Mountains La British Columbia è un territorio contraddistinto dalla maestosità della natura, con paesaggi unici come le Rocky Mountains. Si tratta di una formazione rocciosa maestosa, che circonda la città di Vancouver, dove si possono trovare parchi naturali, laghi, fiumi e scenari mozzafiato, un posto ideale per organizzare escursioni, passeggiate, attività di trekking e sport acquatici. Tra i luoghi più rinomati della zona ci sono il Parco Nazionale di Waterton Lakes, dove vivono orsi e alci, il Banff National Park con le sue cime innevate, la cittadina di Jasper e l’Okanagan Valley. Viaggio in British Columbia: Yoho National Park Uno dei parchi più belli da visitare nella Columbia Britannica è lo Yoho National Park, dove incontrare un paesaggio naturalistico mozzafiato ed estremamente suggestivo. Qui sono presenti decine di laghi, come il famoso Lake Louise punto di partenza per escursioni a piedi o in barca, oppure Lake Agnes con i suoi tour in canoa. Da non perdere le spettacolari Takakkaw Falls, splendide cascate che permettono di scattare delle foto memorabili. All’interno del parco si possono trovare diverse strutture ricettive, per passare la notte in uno dei posti naturalistici più belli della British Columbia. Cosa visitare in British Columbia: Squamish Nonostante conti appena 15 mila abitanti, la cittadina di Squamish è una destinazione perfetta per gli appassionati di natura, trekking ed escursioni. Da qui infatti è possibile raggiungere alcuni dei parchi naturali più suggestivi della British Columbia, tra cui il Murrin Park e il Shannon Falls Provincial Park. Fra le attrazioni da visitare assolutamente ci sono la monumentale formazione rocciosa di Stawamus Chief, alta ben 700 metri, le cascate di Shannon Falls, le vie d’arrampicata di Little Smoke Bluffs, mentre per i più temerari è possibile fare rafting nel fiume Elaho, per un po’ di sano divertimento e adrenalina. Posti da vedere nella Columbia Britannica: Nelson Tra le mete turistiche della Columbia Britannica c’è anche Nelson, un luogo dalla bellezza incomparabile, circondato dalla montagne di Selkirk, situato nei pressi del rinomato lago Kootenay. Presso la cittadina di Nelson è possibile visitare più di 350 edifici storici, con tantissimi eventi culturali e una comunità artistica locale molto attiva. Tuttavia la vera straordinarietà del posto è fornita dal meraviglioso paesaggio naturale circostante, con luoghi come il ghiacciaio Kokanee, oppure il fiume Salmo dove è possibile fare rafting. Tantissime le attività disponibili, dalla pesca al lago alle arrampicate, dal golf al canottaggio. Kelowna e il Lago Okanagan: mete ideali per la famiglia Questa regione del Canada occidentale è sicuramente adatta ai viaggi con la famiglia e i bambini, sebbene sia richiesta una certa predisposizione alle camminate e alle attività all’aria aperta. Una delle destinazioni più interessanti è la cittadina di Kelowna, una splendida località della Columbia Britannica, dove è possibile fare splendide passeggiate presso il lago Okanagan, intorno al quale si trovano sterminate distese di vigneti, ammirare il Myra Canyon, oppure i tradizionali ponti della vecchia ferrovia di Kettle Valley Railways, percorrendo con una bicicletta questi meravigliosi itinerari naturalistici. Altri luoghi da visitare in British Columbia I posti da vedere nella Columbia Britannica sono innumerevoli, infatti si tratta di una delle regioni più grandi del Canada. Ad esempio si possono visitare i parchi naturali come il Gwaii Haanas Reserve, il Manning Provincial Park, il Mount Robson Provincial Park, il Pacific Rim National Park oppure il Tatshenshini Alsek Provincial Park, soltanto per citarne alcuni, luoghi incredibili contraddistinti da un paesaggio meraviglioso e da scenari mozzafiato, dove riscoprire la bellezza incontaminata della natura selvaggia. Altre città interessanti, utili come punto d’appoggio durante il viaggio nel British Columbia, sono Penticton situata nelle vicinanze del lago Okanagan, Prince Rupert sulla costa nord, Prince George considerata la metropoli più grande della zona, oppure la cittadina di Whistler, una delle più rinomate mete turistiche per gli appassionati degli sport invernali. Da non perdere una visita alle principali attrazioni della regione, tra cui il Glacier National Park di Selkirk, il Park North di Vancouver e il Royal British Columbia Museum di Victoria. Tra le zone turistiche più apprezzate ci sono le isole di Vancouver, tra cui si trova anche Victoria, la capitale, l’area delle Kootenays con i suoi mille laghi, fiumi e canyon, la North Coast polo ittico della Columbia Britannica e Lower Mainland, con le metropoli di Vancouver e la caratteristica città di Whistler. Tantissime sono le attività da praticare, dagli sport invernali come gli sci, lo snowboard e le scalate, agli sport acquatici come il rafting, la canoa e il surf nelle spiagge della zona costiera, fino alle escursioni, alle gite a cavallo o in bicicletta e alla pesca. Quando andare in British Columbia: clima e periodi migliori Il clima delle Columbia Britannica è tipicamente oceanico, trattandosi di una regione situata nei pressi della costa occidentale del Paese. Le condizioni meteorologiche sono solitamente fresche e umide, con inverni rigidi e piovosi ed estati miti e soleggiate. Le temperature possono andare da un minimo di -5°C nella stagione invernale, nonostante di solito di mantengano al di sopra dello zero a Vancouver, fino a un massimo di 25/26°C nella stagione estiva, con precipitazioni piuttosto abbondanti da ottobre a gennaio. Il periodo migliore per visitare la British Columbia è ovviamente in estate, quando è possibile beneficiare di un clima fresco e mite, con giornate lunghe e soleggiate. In primavera e autunno le condizioni sono decisamente più rigide, tuttavia per evitare le piogge è preferibile optare per i mesi di settembre, aprile e maggio, mentre sono da evitare novembre e gennaio, i più piovosi in assoluto. Naturalmente la scelta dipende dal tipo di attività che si vogliono svolgere, infatti per praticare sport invernali il momento più adatto è da gennaio a marzo, mentre per il rafting e le escursioni da giugno ad agosto. Come arrivare nella Columbia Britannica dall’Italia Per raggiungere la British Columbia il modo migliore è arrivare in aereo presso la città di Vancouver, prendendo un volo dall’Italia verso il Vancouver International Airport. Dal nostro Paese sono diverse le compagnie aeree che propongono voli con scalo, tra cui Alitalia, Lufthansa, SWISS, Delta, British Airways, Air Canda e Air France, mentre sono del tutto assenti i collegamenti diretti. La durata del viaggio può andare da un minimo di 14 ore fino a un massimo di 22 ore, a seconda dell’itinerario e delle coincidenze aeree da prendere, con un prezzo in media di 800 euro andata e ritorno. Per andare dall’aeroporto al centro di Vancouver è possibile prendere lo SkyTrain, una metropolitana che consente di coprire il tragitto in appena 25 minuti, altrimenti pagando una tariffa di 35 euro circa si può salire a bordo di un taxi. In alternativa, per arrivare in British Columbia è possibile optare per un volo dall’Italia fino alla città di Victoria, la capitale della Columbia Britannica. I prezzi possono andare da 600 a 1.000 euro in base alla stagione, con tariffe più basse applicate a gennaio e febbraio, più elevate invece in estate e autunno, i periodi più richiesti dai viaggiatori. Come muoversi nel British Columbia Date le dimensioni estese della regione, per spostarsi nella Columbia Britannica è consigliabile noleggiare un’auto, il mezzo in assoluto migliore per muoversi da una città all’altra. In Canada infatti è possibile condurre una vettura con la patente italiana, purché abilitata alla guida internazionale, portando sempre con sé il passaporto in caso di eventuali controlli. In macchina è possibile usufruire di una piena libertà di movimento, percorrendo i lunghi tratti per andare da una destinazione all’altra, pianificando un itinerario adatto alle proprie esigenze. La British Columbia è una delle regioni più spettacolari del Canada, dove poter ammirare bellezze naturalistiche mozzafiato e praticare molti sport.
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I cocktail dell’inverno
Il cioccolato è l’ingrediente più di tendenza per i cocktail invernali. Soprattutto se a creare le due ricette avvolgenti per il palato come una coperta calda è uno dei barman più famosi d’Italia, Flavio Angiolillo, conosciuto a Milano soprattutto per il Mag Cafè. Insieme a Perugina Nero ha realizzato, “Naviglio in galleria” con Campari, Cinzano rosso 1757, Wild Turkey 101 Bourbon, rabarbaro zucca, genziana, bitter aromatico, latte intero e crusta di cioccolato fondente Perugina Nero Arancia; e “Nero Fondente”, dal nome molto evocativo è preparato con Wild Turkey Rey, Cinzano rosso 1757, infuso al cioccolato Perugina Nero Fondente 70%, Campari e Sciroppo d’autunno.
«Negli ultimi anni il cioccolato è diventato un ingrediente aggregante in un cocktail che risalta diversi sapori – afferma Angiolillo – facendo una ricerca sui prodotti, si riesce a lavorarlo in diversi modi e proporlo in svariate ricette. I gusti caldi e amari di un cocktail come il boulevardier, ad esempio, vengono esaltati dall’infusione del cioccolato amaro Perugina Nero e dalla leggera nota di castagna, che ricordano i profumi della stagione in cui ci stiamo per addentrare».
Il cocktail Nero Fondente
L’ispirazione per i cocktail arriva anche da Pinterest, dove le ricerche su cosa bere in inverno sono aumentate del 125%. Sapori intensi e gusti che sono una vera coccola quando le temperature si fanno sempre più rigide.
WHITE CHRISTMAS MOJITO (LA SERA DI NATALE) INGREDIENTI: succo di limone, foglie di menta, chicchi di melagrana, 1/4 di tazza di latte di cocco, zucchero, acqua gasata, un cucchiaio di rum al cocco, un cucchiaio di rum bianco. PREPARAZIONE: mescolare le fettine di limone, la menta e lo zucchero in un bicchiere per liberare il succo di lime e gli oli della menta. Aggiungere il ghiaccio fino a riempire il bicchiere a tre quarti. Versare il rum e il latte di cocco. Miscelare e poi aggiungere l’acqua frizzante o della soda. Guarnire con foglie di menta e i chicchi di melagrana.
JACK FROST COCKTAIL (IN MONTAGNA) INGREDIENTI: una tazza di succo di ananas, mezza tazza di Curaçao, mezza tazza di vodka, mezza tazza di crema di cocco, scaglie di cocco e miele per guarnire. PREPARAZIONE: Mettete tutti gli ingredienti in un blender e poi servite subito il cocktail. Per la guarnizione, mettete il miele o dello sciroppo di mais su un piatto e passate l’orlo del bicchiere, poi fate la stessa cosa con il cocco.
POLO NORD (DAVANTI AL CAMINO ACCESO) INGREDIENTI: 100 ml di vodka, 50 ml di Kahlúa, 4 cucchiai di sciroppo di cioccolato, un cucchiaio di estratto di vaniglia, 3 cucchiai di melassa, ginger, una tazza di latte. Per servire: biscotti allo zenzero e bastoncini di zucchero con panna montata. PREPARAZIONE: In uno shaker UNIRE la vodka, il Kahlúa, lo sciroppo di cioccolato, la vaniglia, la melassa e lo zenzero. Agitare fino a quando si è ben miscelato. Aggiungiere ghiaccio e agitare di nuovo. Versare in 4 bicchieri e aggiungere della panna montata on top.
WINTER 75 (PER L’APERITIVO) INGREDIENTI: 30ml MARTINI Ambrato, 20ml Succo di limone, 10ml Gum syrup, 2 gocce di Bitter alla noce nera o Pecan, Champagne Perrier Jouet (per colmare) PREPARAZIONE: unire MARTINI Ambrato, il succo di limone, il bitter alla noce e il Gum syrup in uno shaker. Shakerare e mescolare gli ingredienti in un bicchiere highball, aggiungiere un cubo di ghiaccio, colmare con champagne e mescolare. Guarnire con un ricciolo di scorza di limone.
BOMBAY SAPPHIRE SPICED APPLEA TEA (PRIMA DELL’ULTIMA PISTA DI SCI) INGREDIENTI: 50ml (2 parti) BOMBAY SAPPHIRE, 15ml (½ parte) MARTINI Bianco 50ml (2 parti) Succo e polpa di mela di alta qualità, 20ml (¾ partI) succo di limone spremuto fresco, 125ml (5 parti) acqua 1 cucchiaino di miele di fiori d’arancio, 3 fettine sottili di mela verde (es. Granny Smith), 1 bastoncino di cannella, 3 chiodi di garofano, 1 baccello di cardamomo aperto a metà 1 bustina di tè nero 1 twist di buccia d’arancia. PREPARAZIONE: tostare le spezie e il twist di buccia d’arancia in un tegame per alcuni secondi, aggiungere l’acqua, il miele, il succo di mela e le fettine di mela. Portare lentamente quasi a ebollizione e aggiungere la bustina di tè. Dopo 4 minuti, strizzare leggermente e togliere la bustina. Aggiungere Bombay Sapphire, Martini Bianco e il succo di limone, girare per amalgamare tutti gli ingredienti e versare solo la parte liquida in bicchieri preriscaldati. Prendere il bastoncino di cannella e le fettine di mela dal tegame e aggiungerle al cocktail. Grattugiare un pizzico di noce moscata e servire.
POP MY CHERRY (PER CAPODANNO) INGREDIENTI: 45ml Grey Goose, 30ml MARTINI Riserva Speciale Bitter, 30ml Liquore alla ciliegia. Top di Lemon soda. Guarnizione con fetta di arancia. PREPARAZIONE: si versano Grey Goose, MARTINI Riserva Speciale Bitter e liquore alla ciliegia nello shaker. Si shakera. Si versa filtrando nel bicchiere che è stato precedentemente raffreddato. Si riempie il bicchiere di ghiaccio e si colma con la Lemon soda.
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URBINO – E’ un montagna da vivere 365 giorni all’anno il Catria. Se d’inverno assoluti protagonisti sono la neve e gli sci, con la bella stagione, nelle terre del Catria, in provincia di Pesaro Urbino, per appassionati e turisti c’è l’imbarazzo della scelta. E i gestori degli impianti per l’estate 2019 hanno arricchito il menù con un’altra attrazione.
La novità del Kinderland Adventure Park, parco giochi acrobatico unico nel suo genere in tutta la regione Marche, a oltre 1400 metri di altezza, è il Tubbyng Jump BigAir: in pochi secondi, dopo una discesa adrenalinica, proverete la sensazione di volare per poi atterrare in un maxi pallone usato dagli stunt-man! Al momento il Kinderland è l’unico parco giochi della Marche che vanta questa attrazione!
Il Tubbyng Jump è una pista adrenalinica di 40 metri costruita con uno speciale materiale plastico ad alta scivolosità, un brevetto Neveplast leader nella costruzione di piste da sci sintetiche. E’ il terzo impianto del genere in Italia, ma il primo in assoluto per larghezza in modo da poter essere utilizzato sia d’inverno che d’estate con sci, snowboard e bike.
Attrazione per i più piccoli ma anche per i grandi, il secondo percorso tubbyng lungo più di 70 metri, dotato di un comodissimo tapis roulant per riportare alla partenza le ciambelle. L’utilizzo è illimitato, un giro per volta consentendo a chi è in fila di poter usufruire delle ciambelle, e gratuito per i possessori di biglietto Baby o Junior&Senior. E’ possibile accedere anche solo alla pista Tubbyng. Per informazioni e costi: montecatria.com. Il Kinderland è aperto tutta la settimana.
Ma il Catria è tantissimo altro. Un vero e proprio paradiso per chi vuole trascorrere un po’ di tempo immerso nella natura, rilassarsi o cimentarsi nelle varie attività: mountain bike, trekking, down hill, nordik walking. E al rifugio Monte Catria Cotaline 1400 la possibilità di degustare squisite specialità enogastronomiche, e pernottare nelle sette accoglienti camere per ben 30 posti letto.
La proposta del comprensorio è da qualche settimana ulteriormente potenziata grazie al centro Catria Outdoor & Survival Academy che offre attività che spaziano dalle escursioni all’e-bike fino al survival. Per rimanere sempre aggiornati: montecatria.com, pagina Facebook Funivie Monte Catria.
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