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PRIMA PAGINA Osservatore Romano di Oggi mercoledì, 07 agosto 2024
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“Penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.”
Antonio Tabucchi
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Per la serie posta del cuore: c'è questo ragazzo che mi interessa, ma mi scrive solamente quando ha l'ormone impazzito, sperando in qualche nudino.
Ma, non appena capisce che non avrà nessun nudino, scompare.
Che fare?
Fagli pagare i nudes, così lui ha i nudes e tu allarghi il conto in banca.
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Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del corpo femminile quando vuole fare l’amore.
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’ aura.
Tu non crederai, ma questa aura è la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso l’uso del corpo.
Per quello baci. Il rapporto orale è il modo più ancestrale di conoscere il mondo, ed è così ancestrale che ti bagni, e lo sai, poi bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io che è ancestrale.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico, pieno di ombre. Cupo.
Mi dici non facciamo l’amore, porca miseria? E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che, accidenti, dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta. Ti adeschi ti addentri in zone sconosciute del nostro io.
Essendo l’anima uno spirito, subito se ne va. Quindi dopo 10 minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi, me la dai, entro nelle tue viscere e ancora mi dai il fiore della tua essenza come persona, anima ancora, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali, direi meschine e pessime se tu ascolti me, che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle sue pareti vaginali, è niente come l’aranciata Fanta in estate, ti lascia un senso che non ti sei dissetato e devo dissetarti di nuovo, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa, mentre l’amore è invece conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è quello che sei senza orpelli, e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se ballla al ritmo dell’amore intuitivo, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, la tua vagina si inonda e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance da modella perfetta, le sue pose da demì-bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, mista a quella certezza di non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è una anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa e chi? se non ci fai nulla io credo per la morte.
Che poi ti affascina. Quando me lo succhiavi, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del desiderio di morte.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere del tuo culo di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro, è bocca per non darla, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte, è paura della violenza, perchè alla fine Erika, sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo, ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte la figa, coperta dalla gonna, ma conta il simbolo prima del segno, anche se coperta ,quello è quello che è, e quello che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio, ed è tutta una finzione una maschera, odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci la situazione offendendo il nemico con un tatuaggio alla mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca per spregio, sprezzo, rumore e per incutere paura, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Mentre lei quando invece si siede vicino a me e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro anche se io sono più impaurito di un serpente freddo, onestamente, e lei si ciba ma degli spiriti interiori, e il suo corpo diventa calore, luce emette quella luce che dà la vita, una luce che ha nelle paure il senso delle cose, ma che ingoia paure e corpi e sensazioni nello spirito per trasformarlo in altro, per darglio vita per cibare vita per essere vita.
Ecco io e te Erika, non siamo nessuno di fronte a questo.
E questo ci spaventa. Ma tu non lo sai.
Anzi lo sai ma ti senti in trappola, tu come me, e quindi fingi di non saperlo e allora un altra foto su Instagram che non vuol dire niente, se non swag e paura, tatuaggi e ritrazione, incoscienza e rottura, menefreghismo e andate tutti a fare in kulo perchè io so io e voi non siete un cazzo, e vuoto a perdere.
Non sto insultando te, ma me, noi, tutti. Questo vuoto a perdere è il presente, questa paura oggi, e l’oggi del cazzo. Questo vuoto è la vita. che non conta un cazzo, ma la viviamo lo stesso.
E tu?
Metti una corona sulla testa, una sul mio cazzo, le tue perfette labbra, la perfetta pelle di alabastro biondi, e succhi. E più lo fai più ci svuotiamo di senso anima e futuro.
Tu succhi, io muoio. Amen.
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Quella voglia assurda di toccarmi immaginando la mia testa mentre si avvicina alle tue gambe e tu che lentamente le allarghi
cosa mi stai facendo immaginare :)
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fiori d’orgasmi sparsi sulle lenzuola sfatte
cammini nel contrasto della penombra di questa stanza
la carne scossa dei tuoi seni ciondoloni imbandisce i miei occhi
cadente e bianca si fa protervia amorosa nella bocca tra i denti
due parentesi graffe serrano la tua algebra convulsa e fradicia
ne trattengono i resti vischiosi della lezione appena appresa
la mente ruggisce quando il tuo corpo caldo aderisce al mio
davanti a quel lavandino
affogo ogni verità nell’acqua dei tuoi occhi
nello specchio guardi il cazzo poggiato sul bordo
fissi le mie mani a sciacquarlo
carne e pelle che allungo e strofino
modello come creta dalla radice alla punta
copro e scopro fino a sboccarne il meato
la tua bocca s’indora di saliva
labbra rosse offerte, sbavate e forzate con lode
i seni schiacciati su me, ti godi lo spettacolo
lavo via il tuo sudicio
i capezzoli come sassi sulla schiena
codeste mani tappezzano di stelle il mio corpo
carezzano, mi rigano, serrano
petto, addome, fianchi
saccheggi, poi rilasci la sacca scrotale
intrisa d’acqua e sapone attraversi i peli e risali
t'infili in bocca e intingi, poi giù nell’ansa del culo
baci il collo mentre spingi il medio nello sfintere
ti stringi forte a me e affondi fino alla nocca nel mio calore
i tuoi occhi sono un campo di battaglia, la fica è in fiamme
nello sguardo ora hai l’alba del mio cazzo
ti stacchi, la schiena e il tuo culo sono il blasone della fermezza
t’appoggi sul vaso e allarghi le cosce
la fica si scolla e apre il coagulo, mi guardi
-mettimelo in bocca
-voglio farti un pompino mentre piscio
la pietà del tuo corpo arreso è una burrasca di spasimi
il peso del cazzo all’imbocco delle tue labbra corrotte
aliti calda sulla cappella, m’ingoi fino ai coglioni
le guance incavate, la calce viva dei tuoi denti a esaudire il mio fotterti
mugoli mentre mi graffi e deglutisci a fatica la piena di sborra
muoio straziato nello scroscio violento della tua fica nel vaso
perdi roba dalla bocca, e ancora dal culo
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Rino Formica: "La sinistra sopravviverà alle sue nomenklature”
di Concetto Vecchio, la Repubblica, 19/12/22
Rino Formica, 95 anni, ex ministro socialista, la reazione della sinistra è all'altezza della gravità del Qatargate? "Non direi. Sento dire: "Devono pagare!" Ma è una reazione tartufesca. I cattivi maestri, in questa storia, devono pagare più degli alunni corrotti".
Chi sarebbero i cattivi maestri? "Le nomenklature, che non hanno vigilato, che hanno permesso che alla disciplina di partito subentrasse quella dei lobbisti. La mancata vigilanza è un errore molto grave in politica".
La responsabilità penale non è personale? "Sì, ma io sto parlando di quella politica. Si tende a ridurre la vicenda a un fatto di debolezza personale, mentre è figlia di una decadenza delle istituzioni, nazionali e sovranazionali, che viene da lontano. Nessuno si chiede perché sono così permeabili".
Perché? "Nell'89, con la caduta del Muro, il mercato vinse sulla politica. Tutto è da allora mercato. Tangentopoli rappresentò l'inizio della crisi delle istituzioni, questo scandalo ne è la parte terminale".
Ma l'Europarlamento non ha poi ceduto al Qatar. Non è consolante?
"Allarghi lo sguardo. Quando Panzeri non ha più avuto un campo nobile in cui esercitarsi si è autodegradato a mestierante. Non è l'unico ad avere piegato la funzione dell'istituzione agli affari". Insomma, i dirigenti non potevano non sapere della corruzione? "Cozzolino è stato sospeso, ancor prima di essere indagato. Ma non viveva in un mondo a sé. Perciò parlo d'ipocrisia. E penso che tutti quelli che hanno avuto grandi responsabilità negli ultimi trent'anni farebbero meglio a fare un passo indietro". Non è una richiesta sproporzionata? "Perché mai? Non hanno prodotto più un pensiero politico, ma neanche una difesa dei valori. Citano ancora Berlinguer. Ma Enrico è morto nel 1984 e noi siamo nel 2022".
Citare il segretario del Pci è un'autodifesa emotiva? "Il moralismo non è più sufficiente se non sei stato capace di sostituirlo con l'etica pubblica".
La denuncia di Berlinguer sulla questione morale è del 1981. "Quello fu però un arroccamento moralistico dopo la fine del compromesso storico che aveva reso digeribile al Pci l'alleanza con la Dc, definito dai comunisti "il partito dei forchettoni"".
Però anche lei parlò del Psi come di un convento povero dove i frati sono ricchi. "Alcuni monaci, con finanziamenti illegali, provvedevano autonomamente a sostenere l'attività di partito e le campagne elettorale".
Nel frattempo la superiorità morale della sinistra è tramontata per sempre? "È tramontata la capacità dei partiti di vigilare sulle trasgressioni".
È giusto che un ex uomo di Stato come Massimo D'Alema faccia il lobbista? "No, affatto. Offre un esempio negativo. Un uomo di Stato rimane tale sempre".
D'Alema non fa più politica. "Un rappresentante dell'élite politica di un Paese democratico è come il sacerdote di una comunità. Dura tutta la vita. Questa dignità si mantiene. Il prete è tale anche da spretato. Tutto ciò autorizza il sospetto che il suo comportamento precedente sia stato insincero di fronte al mandato fiduciario degli elettori".
Nessuno è innocente in questa storia?
"No. Penso alle nuove generazioni poste di fronte a uno spettacolo così deprimente e provo pena".
Il sindacato, le ong, i migranti: tre obiettivi ricorrenti della destra. Il tradimento perciò non è doppio? "Il tradimento è unico. E torniamo al punto di partenza: quando le istituzioni entrano in crisi trascinano con sé anche i corpi intermedi. Senza dimenticare che la sinistra di fronte al crollo delle istituzioni ha più da perdere della destra".
Pensa che il Qatar si vendicherà col gas? "No, quell'uscita ha un valore propagandistico. Piuttosto nessuno si pone la domanda: questo lobbismo spionistico che conseguenze ha avuto sulla nostra democrazia? L'altro giorno il ministro Urso, che è stato presidente del Copasir, ha detto che ci sono stati tentativi di interferenze di potenze straniere. Con quali effetti? Non si sa. La politica non se ne occupa".
Cosa pensa del caso Soumahoro? "È un altro indicatore della crisi della sinistra".
In che senso? "I partiti e i sindacati sapevano benissimo che in quella cooperativa c'era sfruttamento e tolleranza, eppur si è voluto offrirgli comunque un seggio in Parlamento".
Questa sinistra potrà mai rialzarsi? "Non c'è più né la sinistra né la destra. Non ha notato com'è tutta una corsa al centro? A sinistra si scambiano tra loro i voti, e pure a destra succede la stessa cosa. Il ministro Giorgetti la manovra l'ha scritta sotto dettatura".
Qual è la conseguenza per una democrazia? "In generale le forze politiche hanno abdicato alla loro autonomia, incapaci di dire un sì o un no".
Il Pd sopravvivrà? "Temo che tutti i partiti esistenti avranno vite molto brevi".
Non è apocalittico? "No, no. Tuttavia prima o poi nelle nuove generazioni scatterà la scintilla di un nuovo ordine mondiale".
Ma chi dovrebbe rappresentare questa nuova sinistra? "Il mondo della liberazione umana, perché la destra rappresenta il mondo della conservazione umana. E ogni conservazione finisce per diventare reazione".
Lei è per Bonaccini o per Schlein? "Per nessuno dei due. È un balletto in famiglia".
E allora non c'è speranza? "No, invece c'è. A medio termine sono ottimista".
Formica ottimista? "Vede, la sinistra è una cosa diversa dalle sue nomenklature. La sinistra è il popolo. E quindi immortale. Confido nei giovani".
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Penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.
Antonio Tabucchi
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Ti dico " Vattene" e tu mi sbatti contro la porta mi allarghi le gambe e mi baci.
Vattene come parola d'ordine al Caos.
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Dedicata a Tutte le Donne.. <3
Oggi è la Giornata
contro la violenza sulle Donne
Che questo non sia il solo giorno,
ma tutti i giorni.
Lucia ❤️
Potrebbe essere così
come è accaduto a me.
Svegliarti una mattina
e accorgerti che sei serena, felice,
stai bene con te stessa,
perché ti Ami,
perché sei Tua.
Allarghi le braccia lungo il letto,
accarezzi con il corpo le lenzuola,
e nasce sul tuo viso
un tenero, sottile, dolcissimo sorriso.
La serenità si è accesa
realizzandosi
dentro, fuori ed oltre te.
E...la luce,
nella stanza, esplode
colta dal tuo sguardo.
La vita non ti ha piegata
perché tu non ti sei arresa.
Lo dicono i segni,
ti parlano i giorni
Lo annuncia il tuo cuore.
Lucia Pelosi ©
Luli - Lu
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Let's take a walk in the park. It's so hot that the shadow is a possibility that can only give the night. I hold your hand and listen to you. We walk a lot. In the end, the trees always give you breath. And choose to stop. Just close your eyes to enjoy the leaves that barely stop the run of the sun. You spread your hands. I'll take them to you all of a sudden. And you find yourself tied up with handcuffs behind your back. You've already realized that you'll be very hot, especially on your ass. I'll take your panties off. I smell them. I lick all the skin I can. And now you no longer have time to mark your breath with the branches of the trees, now you have a branch that will paint the coat of a tiger on your naked ass skin. You will have the time of your breath to count every whip. You will have my tongue to look for your asshole. You will have an afternoon that you didn't expect. And to think that you were hot, and with the heat you don't feel like fucking
Facciamo un giro nel parco. Fa così caldo che l’ombra sia una possibilità che può regalare solo la notte. Ti tengo per mano e ti ascolto. Camminiamo molto. Alla fine gli alberi regalano sempre del respiro. E scegli di fermarti. Chiudi appena gli occhi per goderti le foglie che fermano appena la corsa del sole. Allarghi le mani. Te le prendo all’improvviso. E ti ritrovi legata con le manette dietro la schiena. Hai già capito che avrai molto caldo, sopratutto sul culo. Ti levo le mutandine. Le odoro. Lecco tutta la pelle che posso. Ed ora non hai più tempo per scandire il tuo respiro con i rami degli alberi, ora hai un ramo che dipingerà il mantello di una tigre sulla tua pelle del culo nuda. Avrai il tempo del tuo respiro per contare ogni frustata. Avrai la mia lingua per cercarti il buco del culo. Avrai un pomeriggio che non ti aspettavi. E pensare che avevi caldo, e col caldo non ti va di scopare
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La storia dimostra che costruire nuove strade e autostrade non migliora il traffico automobilistico
Immagini da The Narwahl Il fenomeno della domanda indotta è conosciuto da oltre un secolo, e attivamente strumentalizzato dagli esperti di marketing: quando rendi un prodotto o servizio meno costoso, più accessibile, più largamente distribuito, il suo consumo aumenta. Allo stesso modo quando allarghi una strada perché è congestionata, nel breve periodo avrai dei miglioramenti nella…
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Lo chiamano "dialogo interreligioso", ma in realtà andrebbe denominato " accordo fra più capi di sette per limitare il più possibile i diritti civili e sociali di chi non è privilegiato, affinché lo strato povero della società umana sfruttato si allarghi ".
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Trattieni le lacrime per troppo tempo,
a volte ti allarghi dentro,
ma sei così forte che al posto di affogare,
hai imparato a fiorire.
"Piccola guerriera" - Mattia Abbamonte
#citazioni#citazioni libri#mi nutro di libri#lovebooks#minutrodilibri#lacrime#fiorire#piccolaguerriera#mattiaabbamonte
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Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del tuo corpo femminile .
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce, uno spirito.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’aura.
Tu non crederai, ma questa aura è per me la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso gli strumenti del corpo.
E' come in un simposio, il cibo è solo un tramite, il punto è l'incontro. Non è il bere ma il convivere, bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico pieno di ombre. Cupo.
Mi chiedi "non facciamo l’amore, porca miseria?" Dici così "porca miseria".
E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che accidenti dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, ma per il resto alla tua anima, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta.
Essendo l’anima uno spirito, se ne va.
Quindi dopo pochi minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi e ancora mi dai il fiore della tua anima, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali - meschine e pessime se ascolti me - che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle pareti vaginali, è niente come l’aranciata in estate, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa.
Mentre l’amore è conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è solo quello che sei: e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se balli al ritmo della vita interiore, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, tu bevi i nostri baci, e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, questo è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance perfetta da modella, le sue pose da bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, o meglio quella certezza di non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è solo una ineludibile anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa e chi? se non ci fai nulla, credo per la morte.
Che poi ti affascina questo. La morte.
Quando facevi l'amore con me Erika, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del tuo desiderio di morte e del mio.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro di sè, è bocca per non dare altro, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte, è paura della violenza, perchè alla fine sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo, ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia e sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte coperta dalla gonna, ma - si sa - conta il simbolo più del segno, e anche se coperta quello è quello che è e che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, "sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio", ed è tutta una finzione una maschera, perchè non puzzi per niente, ma odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci fuori offendendo il nemico con un tatuaggio alla Mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca, per spregio e per incutere paura, vuoi fare paura, creare distanza, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Siamo entrambi soli in questo dannato mondo.
Mentre lei si siede e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro. Ma, Erika, io non ce l'ho più un'anima. @atomicabionda
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Altro raid israeliano su campo profughi a Rafah: uccisi 18 palestinesi
Altro raid israeliano su campo profughi a Rafah: uccisi 18 palestinesi. La Mezzaluna Rossa - citata dai media internazionali - ha reso noto che 18 palestinesi sono stati uccisi in un raid israeliano su tende per profughi a Rafah, nel sud della Striscia. Si contano anche 35 feriti. Secondo i media arabi, Israele ha iniziato ad attaccare nell'area della città di Al Wazzani, nel sud del Libano. Le forze israeliane non hanno ancora confermato l’attacco. Nelle stesse ore, l’Armenia ha riconosciuto lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri. «La regione e il mondo non possono permettersi che il Libano diventi un'altra Gaza. Il rischio che il conflitto in Medioriente si allarghi è reale, e va evitato». Lo ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres, esprimendo «profonda preoccupazione per l'escalation tra Israele e Hezbollah lungo la Linea Blu con scontri a fuoco e una retorica bellicosa da entrambe le parti, come se una guerra totale fosse imminente». «Una mossa avventata, un errore di calcolo, potrebbe innescare una catastrofe ben oltre il confine, e oltre l’immaginazione», ha aggiunto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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