#allarghi
Explore tagged Tumblr posts
primepaginequotidiani · 5 months ago
Photo
Tumblr media
PRIMA PAGINA Osservatore Romano di Oggi mercoledì, 07 agosto 2024
0 notes
raccontidialiantis · 28 days ago
Text
Cucinata a puntino
Tumblr media
Ho avuto una settimana durissima. Dopo lunghi studi e con grandi sacrifici, sono riuscita a creare e a far prosperare la mia società di consulenza informatica. Per portare il lavoro in azienda e mantenerne alto lo standard qualitativo, sono costretta a essere rigorosa e spesso molto dura, spietata: con la concorrenza e con i miei stessi dipendenti.
So dei soprannomi che mi affibbiano: il più tenero è “stronza”; poi ci sono “cagna bastarda”, “troia frigida” etc… Ma il venerdì sono libera di sciogliermi. Tu sei sposato e fai i salti mortali per liberarti di venerdì. Io sono separata da tre anni. Ti vedo e ceniamo insieme, sempre nello stesso ristorantino di un paesello qui vicino.
Tumblr media
Dopo mangiato, in macchina prima di ripartire mi tieni al caldo sul tuo petto e mi coccoli. Con te io sono al sicuro: mi sento protetta, tra le tue braccia. Sei un maschio vero, sei molto forte, sicuro di te. Mi inebrio del tuo odore e del tuo calore.
Non posso farci nulla: ti vedo e mi tremano le gambe. Poi divento tenerissima, la mia voce si fa tenue: arrossisco, non reggo il tuo sguardo, abbasso gli occhi e sono da subito pronta a essere divorata dalla tua bocca e lavorata dalle tue mani robuste. Con te divento di gelatina. Non aspetto altro che faccia buio e che tu decida di riaccompagnarmi a casa.
Tumblr media
Prima di lasciarmi davanti al portone per tornare dai miei figli, prenderai la nostra solita stradina sterrata secondaria, quella che porta al boschetto nascosto nostro complice d'amore. Fermerai la macchina e come sempre farai di me ciò che vuoi. Mi spoglierai quel tanto che ti serve per arrivare al mio seno e saziartene.
Non vedo l'ora di offrirtelo e sarò felice quando me ne succhierai uno. Mettendotelo tutto in bocca, me lo divorerai; aspirerai tirando come se volessi staccarmelo. Dio, che sensazioni meravigliose mi sai regalare! Spesso vengo, quando mi succhi i capezzoli.
Tumblr media
Nel frattempo, metterai una tua mano tra le mie cosce, me le allargherai ed entrerai con il medio nella mia passera per eccitarmi. E ci riuscirai. Perché io ti do tutto ciò che vuoi. Esplorerai la mia fica e il mio ano. Farai di me quello che ti piacerà: con te sarò solo un pupazzetto della consistenza di un budino; divento fragile e molle, nelle tue mani.
Poi se vorrai, mio signore, ti basterà una tenerissima e leggera pressione sulla mia nuca, per indirizzare la mia testa verso il tuo membro. Allora io docilissima, obbediente e felice scolaretta, golosa ti accoglierò in bocca e mi impegnerò per farti godere. Ti pomperò e succhierò quanto vorrai: se dovrai venire, sarai il benvenuto. Se preferirai altro invece, io sarò pronta per te.
Tumblr media
Il mio menù è vario e in esclusiva per te. Quando vorrai, mi girerò sul sedile sdraiato e ti farò entrare dove vuoi. Se preferisci la mia fregna: è tua, lo sai. Io però ti gradisco molto nel culo, perché adoro quando mi ci sborri dentro, quando mi inondi le viscere.
Ti sento moltissimo, quando infili il tuo cazzo nel mio sfintere stretto. Sono nata per darti il maggior piacere possibile. Anche se, al solito, nel culo soffrirò molto, perché sei un bestione alto, grosso e mi fai male. Ma lo prendo in culo volentieri, da te. Mi piace, quando soffro per farti godere.
Tumblr media
Se invece mi vorrai in maniera tradizionale, io sarò a tua disposizione. E prendo la pillola per non obbligarti a usare preservativi. Mi dispongo bella aperta, alzo il bacino, contraggo e rilasso di continuo i muscoli vaginali per massaggiarti il cazzo mentre mi scopi. Accolgo la tua lingua in bocca e ci gioco con la mia per almeno dieci minuti: ogni bacio è un racconto torrido.
Cerco di eccitarti, per farti venire. Ti dico all'orecchio: “dai mio stallone, sfondami. Spaccami la fregna.” Ti infilo il medio nell'ano fino alla base mentre sborri. E tu allora allarghi le tue natiche e mi sussurri parolacce: “maledetta puttana… sei una cagna… sei una vera troia, molto esperta… fammi godere… quanti cazzi hai preso fino a oggi…” e varie altre parole gentili che sono musica per il mio cuore.
Tumblr media
Quando esci dal mio corpo, con delle salviette umide ti pulisco il cazzo, me lo metto in bocca e finalmente me lo succhio tutto, per il mio intimo piacere: mi piace gustare le ultime gocce del tuo seme e adoro sentirmi completamente tua, amata. Tu lo sai e sorridendo come un assassino me lo lasci fare. L'intimità con te è totale. Quando mi sorridi, te lo succhio più forte.
Soprattutto io desidero con tutta l'anima che tu abbia una buona serata, che ti rilassi e che venga libero dentro di me, senza problemi. Spero che del mio culo, del mio seno, della mia bocca, della mia fregna e della mia malizia quando scopiamo tu non ti stanchi mai. Amami sempre. Andiamo via dal ristorante, adesso. Ti voglio. Ti desidero troppo dentro il mio corpo, Non resisto più, amore mio: scopa la tua cagna. Oh, se i miei dipendenti mi vedessero quando sono con te!
Tumblr media
RDA
18 notes · View notes
iosonoblu · 16 days ago
Text
Ci sono sensazioni che non si riescono a spiegare. Per esempio, perché durante il periodo delle vacanze natalizie ci si sente decisamente più soli anche se a fianco si ha una bella famiglia, cene e pranzi a volontà. Aleggia un senso del dovere che non dovrebbe appartenere a nessuno: essere felice perché tutti lo sono attorno a te.
Ti sforzi, stiri la pelle per formare un sorriso e allarghi spalle e schiena per evitare di assomigliare ad un animale indifeso, ma lo sai benissimo che è tutto inutile. Questo è il momento peggiore, quando ti rendi conto di non riuscire a fingere. Guardi con gli occhi spenti le luci psichedeliche dell’albero e ti chiedi se sarai mai come gli altri. Se sei sbagliato tu, se sono sbagliati loro. Qualunque sia la risposta tu non puoi farci niente.
Allora spegni tutto, non dare spiegazioni, non darti spiegazioni. Spegni l’albero e accogli il tuo dolore come se fuori fosse un giorno di febbraio qualunque.
3 notes · View notes
fallimentiquotidiani · 1 year ago
Note
Per la serie posta del cuore: c'è questo ragazzo che mi interessa, ma mi scrive solamente quando ha l'ormone impazzito, sperando in qualche nudino.
Ma, non appena capisce che non avrà nessun nudino, scompare.
Che fare?
Fagli pagare i nudes, così lui ha i nudes e tu allarghi il conto in banca.
15 notes · View notes
Text
Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del corpo femminile quando vuole fare l’amore.
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’ aura.
Tu non crederai, ma questa aura è la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso l’uso del corpo.
Per quello baci. Il rapporto orale è il modo più ancestrale di conoscere il mondo, ed è così ancestrale che ti bagni, e lo sai, poi bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io che è ancestrale.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico, pieno di ombre. Cupo.
Mi dici non facciamo l’amore, porca miseria?  E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che, accidenti,  dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta. Ti adeschi ti addentri in zone sconosciute del nostro io.
Essendo l’anima uno spirito, subito se ne va. Quindi dopo 10 minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi, me la dai, entro nelle tue viscere e ancora mi dai il fiore della tua essenza come persona, anima ancora, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali, direi meschine e pessime se tu ascolti me, che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle sue pareti vaginali, è niente come l’aranciata Fanta in estate, ti lascia un senso che non ti sei dissetato e devo dissetarti di nuovo, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa,  mentre l’amore è  invece conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è quello che sei senza orpelli, e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se ballla al ritmo dell’amore intuitivo, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, la tua vagina si inonda e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance da modella perfetta, le sue pose da demì-bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, mista a quella certezza di  non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è una anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa  e chi? se non ci fai nulla io credo per la morte.
Che poi ti affascina. Quando me lo succhiavi, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del desiderio di morte.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere del tuo culo di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro, è bocca per non darla, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte,  è paura della violenza, perchè alla fine Erika, sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo,  ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte la figa, coperta dalla gonna, ma conta il simbolo prima del segno, anche se coperta ,quello è quello che è, e quello che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio, ed è tutta una finzione una maschera, odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci la situazione offendendo il nemico con un tatuaggio alla mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca per spregio, sprezzo, rumore e per incutere paura, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non  puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Mentre lei quando invece si siede vicino a me e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro anche se io sono più impaurito di un serpente freddo, onestamente, e lei si ciba ma degli spiriti interiori, e il suo corpo diventa calore, luce emette quella luce che dà la vita, una luce che ha nelle paure il senso delle cose, ma che ingoia paure e corpi e sensazioni nello spirito per trasformarlo in altro, per darglio vita per cibare vita per essere vita.
Ecco io e te Erika, non siamo nessuno di fronte a questo.
E questo ci spaventa. Ma tu non lo sai.
Anzi lo sai ma ti senti in trappola, tu come me, e quindi fingi di non saperlo e allora un altra foto su Instagram che non vuol dire niente, se non swag e paura, tatuaggi e ritrazione, incoscienza e rottura, menefreghismo e andate tutti a fare in kulo perchè io so io e voi non siete un cazzo, e vuoto a perdere.
Non sto insultando te, ma me, noi, tutti. Questo vuoto a perdere è il presente, questa paura oggi, e l’oggi del cazzo. Questo vuoto è la vita. che non conta un cazzo, ma la viviamo lo stesso.
E tu?
Metti una corona sulla testa, una sul mio cazzo, le tue perfette labbra, la perfetta pelle di alabastro biondi, e succhi. E più lo fai più ci svuotiamo di senso anima e futuro.
Tu succhi, io muoio. Amen.
#me
6 notes · View notes
animadiicristallo · 1 year ago
Note
Quella voglia assurda di toccarmi immaginando la mia testa mentre si avvicina alle tue gambe e tu che lentamente le allarghi
cosa mi stai facendo immaginare :)
2 notes · View notes
jackspanto · 2 years ago
Text
Tumblr media
fiori d’orgasmi sparsi sulle lenzuola sfatte
cammini nel contrasto della penombra di questa stanza
la carne scossa dei tuoi seni ciondoloni imbandisce i miei occhi
cadente e bianca si fa protervia amorosa nella bocca tra i denti
due parentesi graffe serrano la tua algebra convulsa e fradicia
ne trattengono i resti vischiosi della lezione appena appresa
la mente ruggisce quando il tuo corpo caldo aderisce al mio
davanti a quel lavandino
affogo ogni verità nell’acqua dei tuoi occhi
nello specchio guardi il cazzo poggiato sul bordo
fissi le mie mani a sciacquarlo
carne e pelle che allungo e strofino
modello come creta dalla radice alla punta
copro e scopro fino a sboccarne il meato
la tua bocca s’indora di saliva
labbra rosse offerte, sbavate e forzate con lode
i seni schiacciati su me, ti godi lo spettacolo
lavo via il tuo sudicio
i capezzoli come sassi sulla schiena
codeste mani tappezzano di stelle il mio corpo
carezzano, mi rigano, serrano
petto, addome, fianchi
saccheggi, poi rilasci la sacca scrotale
intrisa d’acqua e sapone attraversi i peli e risali
t'infili in bocca e intingi, poi giù nell’ansa del culo
baci il collo mentre spingi il medio nello sfintere
ti stringi forte a me e affondi fino alla nocca nel mio calore
i tuoi occhi sono un campo di battaglia, la fica è in fiamme
nello sguardo ora hai l’alba del mio cazzo
ti stacchi, la schiena e il tuo culo sono il blasone della fermezza
t’appoggi sul vaso e allarghi le cosce
la fica si scolla e apre il coagulo, mi guardi
-mettimelo in bocca
-voglio farti un pompino mentre piscio
la pietà del tuo corpo arreso è una burrasca di spasimi
il peso del cazzo all’imbocco delle tue labbra corrotte
aliti calda sulla cappella, m’ingoi fino ai coglioni
le guance incavate, la calce viva dei tuoi denti a esaudire il mio fotterti
mugoli mentre mi graffi e deglutisci a fatica la piena di sborra
muoio straziato nello scroscio violento della tua fica nel vaso
perdi roba dalla bocca, e ancora dal culo
14 notes · View notes
tatrankyy · 1 year ago
Text
Penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.
Antonio Tabucchi
2 notes · View notes
luli75 · 2 years ago
Text
Ti dico " Vattene" e tu mi sbatti contro la porta mi allarghi le gambe e mi baci.
Vattene come parola d'ordine al Caos.
8 notes · View notes
raccontidialiantis · 1 month ago
Text
Ti faccio morire di pizzichi
Tumblr media
Ti faccio morire di passione. Ancora non mi decido se dartela o no. Sei pieno di testosterone: sino alle orecchie. E sei costretto a fare il gentile, il corteggiatore garbato! Tu, poi… figuriamoci! Invece so benissimo che vorresti solo saltarmi addosso.
Tumblr media
Lo sento chiaramente, che vorresti solo strapparmi i vestiti e costringermi a dirti di si, ad arrendermi e allargare le gambe per darti l'unica cosa che ormai hai in mente, quando mi osservi e mi fai la Tac! Quanto mi piace ‘sta cosa: dopo anni, improvvisamente non mi vedi più solo come una collega! Percepisco con sicurezza che non ragioni più, quando ti sono vicina.
Tumblr media
Balbetti, ti sbottoni e allarghi il collo della camicia con due dita… sudi freddo. E mi fai assolutamente eccitare, anche se resto esteriormente impassibile, quasi gelida. Professionale come al solito. Mi metterei a novanta gradi e completamente nuda subito, per te. E aprirei con le mie mani le natiche per farmi fare quello che desideriamo entrambi con passione irrefrenabile.
Tumblr media
Voglio sentirti stantuffare in me, con le tue mani forti che s'impossessano prepotenti e sfacciate delle mie mammelle e le stringono, le torturano. E devo assolutamente assaggiare il tuo nettare. È la cosa che più bramo, da un po’ di tempo in qua. Devo essere impazzita: desidero avere la bocca piena di te e mugolare, intanto che ti sento padrone e vincitore su di me, maschio dominatore e sicuro sul mio corpo tutto.
Tumblr media
Ah: ti sei deciso! Domani sera a cena insieme, dici? Vai dritto al cuore della questione, eh? Devo trovare una scusa buona con mio marito ma… va bene. Stanotte dormirai? Chissà… Io da parte mia si, perché mi sento bella come una dea. Non esiste cosmetico migliore per una donna del sapere di essere desiderata da un uomo che anche lei vuole avere dentro. Per sentirlo finalmente godere della conquista più antica e sempre nuova.
Tumblr media
RDA
18 notes · View notes
benzinazero · 2 months ago
Text
La storia dimostra che costruire nuove strade e autostrade non migliora il traffico automobilistico
Immagini da The Narwahl Il fenomeno della domanda indotta è conosciuto da oltre un secolo, e attivamente strumentalizzato dagli esperti di marketing: quando rendi un prodotto o servizio meno costoso, più accessibile, più largamente distribuito, il suo consumo aumenta. Allo stesso modo quando allarghi una strada perché è congestionata, nel breve periodo avrai dei miglioramenti nella…
0 notes
viviween · 3 months ago
Text
Lo chiamano "dialogo interreligioso", ma in realtà andrebbe denominato " accordo fra più capi di sette per limitare il più possibile i diritti civili e sociali di chi non è privilegiato, affinché lo strato povero della società umana sfruttato si allarghi ".
0 notes
gregory71 · 6 months ago
Text
Let's take a walk in the park. It's so hot that the shadow is a possibility that can only give the night. I hold your hand and listen to you. We walk a lot. In the end, the trees always give you breath. And choose to stop. Just close your eyes to enjoy the leaves that barely stop the run of the sun. You spread your hands. I'll take them to you all of a sudden. And you find yourself tied up with handcuffs behind your back. You've already realized that you'll be very hot, especially on your ass. I'll take your panties off. I smell them. I lick all the skin I can. And now you no longer have time to mark your breath with the branches of the trees, now you have a branch that will paint the coat of a tiger on your naked ass skin. You will have the time of your breath to count every whip. You will have my tongue to look for your asshole. You will have an afternoon that you didn't expect. And to think that you were hot, and with the heat you don't feel like fucking
Facciamo un giro nel parco. Fa così caldo che l’ombra sia una possibilità che può regalare solo la notte. Ti tengo per mano e ti ascolto. Camminiamo molto. Alla fine gli alberi regalano sempre del respiro. E scegli di fermarti. Chiudi appena gli occhi per goderti le foglie che fermano appena la corsa del sole. Allarghi le mani. Te le prendo all’improvviso. E ti ritrovi legata con le manette dietro la schiena. Hai già capito che avrai molto caldo, sopratutto sul culo. Ti levo le mutandine. Le odoro. Lecco tutta la pelle che posso. Ed ora non hai più tempo per scandire il tuo respiro con i rami degli alberi, ora hai un ramo che dipingerà il mantello di una tigre sulla tua pelle del culo nuda. Avrai il tempo del tuo respiro per contare ogni frustata. Avrai la mia lingua per cercarti il buco del culo. Avrai un pomeriggio che non ti aspettavi. E pensare che avevi caldo, e col caldo non ti va di scopare
Tumblr media
6K notes · View notes
booksreadbukowskianalove · 4 months ago
Text
Trattieni le lacrime per troppo tempo,
a volte ti allarghi dentro,
ma sei così forte che al posto di affogare,
hai imparato a fiorire.
"Piccola guerriera" - Mattia Abbamonte
0 notes
Text
Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del tuo corpo femminile .
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce, uno spirito.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’aura.
Tu non crederai, ma questa aura è per me la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso gli strumenti del corpo.
E' come in un simposio, il cibo è solo un tramite, il punto è l'incontro. Non è il bere ma il convivere, bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico pieno di ombre. Cupo.
Mi chiedi "non facciamo l’amore, porca miseria?" Dici così "porca miseria".
E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che accidenti dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, ma per il resto alla tua anima, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta.
Essendo l’anima uno spirito, se ne va.
Quindi dopo pochi minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi e ancora mi dai il fiore della tua anima, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali - meschine e pessime se ascolti me - che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle pareti vaginali, è niente come l’aranciata in estate, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa.
Mentre l’amore è conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è solo quello che sei: e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se balli al ritmo della vita interiore, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, tu bevi i nostri baci, e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, questo è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance perfetta da modella, le sue pose da bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, o meglio quella certezza di non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è solo una ineludibile anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa e chi? se non ci fai nulla, credo per la morte.
Che poi ti affascina questo. La morte.
Quando facevi l'amore con me Erika, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del tuo desiderio di morte e del mio.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro di sè, è bocca per non dare altro, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte, è paura della violenza, perchè alla fine sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo, ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia e sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte coperta dalla gonna, ma - si sa - conta il simbolo più del segno, e anche se coperta quello è quello che è e che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, "sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio", ed è tutta una finzione una maschera, perchè non puzzi per niente, ma odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci fuori offendendo il nemico con un tatuaggio alla Mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca, per spregio e per incutere paura, vuoi fare paura, creare distanza, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Siamo entrambi soli in questo dannato mondo.
Mentre lei si siede e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro. Ma, Erika, io non ce l'ho più un'anima. @atomicabionda
1 note · View note
lamilanomagazine · 7 months ago
Text
Altro raid israeliano su campo profughi a Rafah: uccisi 18 palestinesi
Tumblr media
Altro raid israeliano su campo profughi a Rafah: uccisi 18 palestinesi. La Mezzaluna Rossa - citata dai media internazionali - ha reso noto che 18 palestinesi sono stati uccisi in un raid israeliano su tende per profughi a Rafah, nel sud della Striscia. Si contano anche 35 feriti. Secondo i media arabi, Israele ha iniziato ad attaccare nell'area della città di Al Wazzani, nel sud del Libano. Le forze israeliane non hanno ancora confermato l’attacco. Nelle stesse ore, l’Armenia ha riconosciuto lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri. «La regione e il mondo non possono permettersi che il Libano diventi un'altra Gaza. Il rischio che il conflitto in Medioriente si allarghi è reale, e va evitato». Lo ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres, esprimendo «profonda preoccupazione per l'escalation tra Israele e Hezbollah lungo la Linea Blu con scontri a fuoco e una retorica bellicosa da entrambe le parti, come se una guerra totale fosse imminente». «Una mossa avventata, un errore di calcolo, potrebbe innescare una catastrofe ben oltre il confine, e oltre l’immaginazione», ha aggiunto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes