#album matrimonio digitali
Explore tagged Tumblr posts
Text
Mino Minardi - Il nuovo singolo “Vento”
Il brano tratta della redenzione spirituale ed è distribuito da Virgin Music Group per Boot Music Group
Il cantautore Mino Minardi pubblica il nuovo singolo “Vento”, disponibile dal 1° dicembre 2024 sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Il mix e il master sono stati curati dal Vox Recording Studio, mentre la distribuzione è nelle mani di Virgin Music Group, per conto di Boot Music Group di Pentimone. Il protagonista del brano è un uomo che, nella sua sofferenza, riesce a scorgere la luce e capisce che bisogna lasciare indietro il passato. Le strofe presentano versi come “E mi sentivo fragile e inutile”, “Ma poi ho compreso che”, che incarnano a pieno il cambiamento. L’uomo sale verso il vento e si lascia trasportare dal suo impeto, proprio come recita lo stesso ritornello. La morale del brano sta nell’importanza della famiglia e nella capacità di diventare uomini, anime imperfette che naufragano in alto mare. Il brano è un racconto di redenzione, di come si possa ritrovare la propria Fede.
“Dimmi come ci si sente quando torni a respirare senza più temere niente, senza più farti del male” Mino Minardi
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Jacopo "Mino" Minardi nasce a Montecchio il 21/2/1995, ma da sempre vive a Barco di Bibbiano, dove ha coltivato fin dalla prima infanzia il suo amore per la musica. Spinto dal papà a cimentarsi con la chitarra, quando era ragazzino, Mino non ha mai smesso di inseguire il suo sogno e a soli vent'anni scrive il primo di tanti testi che però rimangono nel cassetto. Nell'estate del 2019 decide di uscire dal suo guscio, esibendosi davanti al pubblico con il singolo "Estate": è il trampolino di lancio per Mino che poi spopola in radio con "Profumo di caffè" hit latineggiante del 2020, nata dalla notizia della dolce attesa di un figlio dalla sua amata moglie Elena. Nello stesso periodo, prende vita il primo EP composto da quattro canzoni. Nel giorno del ventiseiesimo compleanno di Mino, esce "La bella e la bestia", singolo portato a Sanremo New Talent, che parla di come bisogna assolutamente amarsi e accettarsi nonostante le diversità. I tempi sono ormai maturi per l'uscita del primo album arrangiato dall'amico Alessandro "Perez" Peretto dei "Mai noi no" e prodotto dall'amico Andrea Fontanesi del Vox Recording Studio: otto brani che spaziano fra amore, fede e politica, un riflesso delle emozioni più profonde che Mino esprime con il suo stile cantautorale. Il legame professionale con Peretto cresce sempre di più e Mino, a ridosso dell'estate 2022, regala un gioiello ai suoi fan: "Tu", un pezzo con una melodia accattivante e un testo emotivamente coinvolgente. L'anno si conclude con il singolo "Tutto è più semplice" che vede la collaborazione di Cristiano Turato e Maurizio Vercon alle chitarre, i quali arrangiano il singolo: un dolce ricordo della nonna che profuma di speranza. Il 2023 si apre con un ritorno alle origini per Mino: il 24 marzo esce "La passione" primo brano scritto dal cantautore di Barco, arrangiato dall'immancabile Alessandro Peretto e prodotto da Vox Recording: un singolo cantautorale e altresì sentimentale, che tratta di un argomento che è ancora tabù, ovvero le malattie mentali. L'arrivo dell'estate porta invece al consolidamento della collaborazione con un'altra musicista reggiana, Denise Fantuzzi: esce "Luna di Miele", seconda canzone del duo Minardi-Fantuzzi, una vera e propria hit estiva, con chitarre latineggianti che accompagnano un tema, la crescita della coppia dalle prime esperienze al matrimonio e infine, appunto alla luna di miele, con suoni freschi e leggeri tipici dei tormentoni estivi da spiaggia. L'arrangiamento è di Dan Cavalca, mentre il mix e master è di Andrea Fontanesi del Vox Recording; uscirà con Boot Music Group tramite Ingrooves. Il 15 dicembre 2023, Mino torna alle origini, dimenticando ciò che è stato il tormentone estivo. Uscirà con lettera d'amore, un brano che tratta un amore malato, un amore che, ripetutamente fatto durare nonostante i vetri fossero già a terra, finirà. Torna col suo stile vintage, e cantautorale. Riprende la collaborazione con Peretto, immancabile negli arrangiamenti di Mino, mentre il mix è a cura del Vox Recording Studio. Uscirà “Vieni Qui”, appena pochi mesi dopo, arrangiato da Alessandro Peretto e prodotto da Vox recording, distribuito da Warner Music per Boot Music Group. L’ultima uscita, invece, risale all’autunno del 2024, “Due farfalle volano”, brano arrangiato completamente da Andrea Fontanesi di Vox Recording, in cui è immancabile la presenza del violino di Erio Reverberi.
Instagram: https://www.instagram.com/mino_minardi?igsh=NmpvZXNuMTc2Nm1t
Facebook: https://www.facebook.com/jacopo.minardimino
YouTube: https://youtube.com/@minominardi3184?si=9CNJ3Kv7Oe68ba1E
0 notes
Text
Finito il matrimonio, rimane la selezione, la post-produzione delle foto e la stampa. La creazione dell’ album fotografico di matrimonio è il completamento di tutta la lavorazione iniziata il giorno del matrimonio. Ad esso va data la massima attenzione, dalla scelta dei materiali per la copertina a l’utilizzo dei supporti fotografici per la stampa. Il vostro album di nozze per me è molto importante. Proprio per questo curo tutto nei minimi dettagli dando la possibilità agli sposi di personalizzarlo come preferiscono, così che ogni lavoro si differenzi dall’altro. Lavoro con le migliori ditte italiane che da sempre si contraddistinguono per la qualità e il gusto nella scelta dei materiali.
Album fotografico di matrimonio – Antonio La Malfa Finito il matrimonio, rimane la selezione, la post-produzione delle foto e la stampa. La creazione dell' album fotografico di matrimonio è il completamento di tutta la lavorazione iniziata il giorno del matrimonio.
#album#album digitale#album fotografici matrimonio moderni#album fotografico#Album fotografico di matrimonio#album fotografico x matrimonio#album fotolibro#album matrimonio#album matrimonio a scatola#album matrimonio artigianali#album matrimonio bianco#album matrimonio da sfogliare#album matrimonio design#album matrimonio digitale o tradizionale#album matrimonio digitali#album matrimonio esempio#album matrimonio fotolibro#album matrimonio idee#album matrimonio immagini#album matrimonio in legno#album matrimonio in pelle#album matrimonio legno#album matrimonio libro#album matrimonio numero foto#album matrimonio originali#album matrimonio pelle#album matrimonio professionali#album matrimonio quante foto#album matrimonio reportage#album sposi
0 notes
Photo
"TRATTO DA UNA NOTTE VERAӏ il nuovo album di Joe Barbieri
Dal 7 ottobre 2022 è disponibile in formato CD, LP e su tutte le piattaforme digitali di streaming "Tratto da una notte vera", il nuovo album live antologico per festeggiare i 30 di carriera di Joe Barbieri. Il tour dell'artista è partito il 6 ottobre 2022 da Milano e si chiama "30 anni suonati".
"Tratto Da Una Notte Vera" e "30 Anni Suonati" sono due facce della stessa medaglia. Il primo è un disco antologico dal vivo ed il secondo è un tour speciale. Entrambi celebrano le nozze di perla, ovvero le tre decadi di matrimonio, tra Joe Barbieri e la musica, ed entrambi convergono verso la stessa data: il 7 ottobre 2022.
Grazie alla felice intuizione di Pino Daniele che proprio il 7 ottobre (ma del 1992) in qualità di produttore mise un diciottenne Joe prima in uno studio e poi sul palco del Festival di voci nuove di Castrocaro, ha avuto inizio un viaggio entusiasmante che si estende oggi sulla distanza di un repertorio appassionato ed amatissimo dai fan, sulla considerevole somma di centinaia di concerti in molti Paesi del mondo, oltre che sulla ragguardevole sostanza di dodici album.
Ma presto Joe Barbieri farà 13. Sì perché Il prossimo 7 ottobre, vedrà la luce "Tratto Da Una Notte Vera", il tredicesimo disco del musicista napoletano – traduzione in forma di live dell'album in studio uscito lo scorso anno dal titolo "Tratto Da Una Storia Vera" – registrato lo scorso dicembre durante un concerto al Teatro Forma di Bari.
Il nuovo disco conterrà, oltre ad una ispirata e rinnovata fotografia del meglio del repertorio di Barbieri anche tre bonus track: due nuove canzoni (la prima dall'eloquente titolo "Retrospettiva Futura" e la seconda che Joe ha scritto per omaggiare i propri fan e che si chiama "Maravilhosa Avventura") oltre ad una densa rilettura di "Dettagli", classico a firma di Roberto Carlos e Bruno Lauzi, portato al successo da Ornella Vanoni e che il prossimo anno compirà 50 anni esatti.
"La mia musica non è nulla senza il continuo camminare con il nugolo di folli che si ostinano a cercare qualcosa di loro stessi nelle mie canzoni, con la famiglia di cui sento con orgoglio di fare parte, con la mia gente" – racconta Barbieri – "Negli anni ho condiviso con questi incredibili esseri umani incontri, abbracci, dolori, voci; ogni concerto è stato una celebrazione del riconoscerci nella quale abbiamo provato a spostare sempre un po' più in là quell'asticella di semplice intimità che condividiamo. E così, per questo 'anniversario tondo', ho voluto sia un disco live che fosse una 'foto di gruppo' che potesse fermare nel tempo questa nostra complicità, sia un tour davvero speciale con anche una festa".
"30 Anni Suonati" è il titolo del nuovo tour che ripercorrerà l'itinerario artistico di Joe Barbieri, mettendo in scaletta per la prima volta accenni ai suoi brani d'esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d'ora dal vivo, il tutto sostenuto dall'irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano. Sul palco, oltre a Joe (con la sua voce e la sua immancabile chitarra), prenderanno posto Pietro Lussu (pianoforte), Bruno Marcozzi (percussioni e batteria) e Daniele Sorrentino (contrabbasso).
L'inizio del tour è stato anticipato da un'anteprima giovedì 6 ottobre al al Teatro Filodrammatici di Milano (all'interno del programma del prestigioso JazzMi Festival) dove Barbieri arriverà per un doppio set, alle 19:00 e poi alle 21:00, per poi spostarsi venerdì 7 ottobre al Teatro Acacia di Napoli dove Joe sta preparando un "unicum", una notte speciale alla quale prenderanno parte alcuni colleghi (tra i primi a confermare la propria presenza Peppe Servillo, Mario Venuti, Tosca, Serena Brancale e Nino Bonocore) che hanno costellato con la loro amicizia e le loro collaborazioni la carriera di Barbieri.
Dettagli e biglietti: www.joebarbieri.com/concerti
Biografia
Barbieri ha attualmente all'attivo 6 album di brani originali ("In Parole Povere" 2004, "Maison Maravilha" 2009, "Respiro" 2012, "Cosmonauta Da Appartamento" 2015, "Origami" 2017 e "Tratto Da Una Storia Vera" 2021), oltre ad un cd+dvd dal vivo ("Maison Maravilha Viva" 2010) registrato all'Auditorium Parco della Musica di Roma e due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie" 2019).
La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Stefano Bollani, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.
Anticipato dai singoli "Retrospettiva Futura" e "Maravilhosa Avventura", venerdì 7 ottobre esce "Tratto da una notte vera", il nuovo album antologico per festeggiare i 30 di carriera di Joe Barbieri.
0 notes
Text
Mariah Carey è qui per salvare il Natale
La sempre emulata, ma mai duplicata diva ha un piano per diffondere lo spirito natalizio — in un periodo in cui non ce n’è mai stato così tanto bisogno
Inizia con alcune note prolungate che esprimono un desiderio, allungate al loro limite come fossero caramelle gommose. I don’t want a lot for Christmas. There is just one thing I need. Poi, senza preavviso, tutto quel desiderio esplode in una corsa vocale che lascia senza fiato, una sferzata di dopamina grazie ai campanelli della slitta che ci fanno sentire come se avessimo ricevuto tutti i regali che abbiamo sempre desiderato e ritrovarsi con tutti quelli che si amano, il tutto mentre un’appropriata quantità di neve per fare scena cade sullo sfondo.
Non importa quante volte abbiate ascoltato l’inno “All I Want For Christmas Is You” di Mariah Carey, quel momento–l’equivalente natalizio di un beat drop nella musica elettronica–ci prende ogni volta. La canzone ha una tale valenza culturale che ogni anno, a fine autunno, inizia la sua ascesa a bordo della slitta di Babbo Natale nei Google Trends. Quest’anno è apparso anche durante un festeggiamento improvvisato postelettorale organizzato dai comici Demi Adejuyigbe e Addie Weyrich. La stessa Carey ha ripostato il video: i due presentatori, appena grandi abbastanza da ricordare l’uscita della hit nel 1994, visibilmente estasiati, che ballano sul tettuccio di un’auto parcheggiata in una stazione di rifornimento. Qualsiasi altro classico delle feste che funge da colonna sonora di una vittoria politica sembrerebbe strano. Ma questo era giusto. “È stato fantastico far parte di quei momenti celebrativi, e mi ha colto totalmente di sorpresa,” dice Carey della rinascita della canzone all’inizio di novembre quando parliamo tramite Zoom. “È stato un anno talmente difficile e sento davvero che le persone hanno bisogno di un momento celebrativo. Ogni giorno è: ‘Non possiamo stare insieme, non si può festeggiare. Questo è annullato, quest’altro pure.”
Se il Natale fosse sinonimo di un personaggio famoso, sarebbe sicuramente Mariah Carey. E per quanto riguarda Mariah Carey, molte cose potrebbero essere cancellate in questo momento, ma lo spirito del Natale no. L’America guarda a Mariah come l’arbitra che ci aiuta a determinare quando è consentito dare il via alla stagione natalizia. (L’anno scorso, il 1° novembre, ha pubblicato un video in cui annunciava “It’s time” dopo aver ricevuto il via libera da Babbo Natale.)
Ma le circostanze speciali create dal COVID-19 hanno fatto sì che la linea del tempo fosse un po’ sfocata–per proteggersi dalla disperazione della pandemia, alcune persone negli Stati Uniti e in Europa hanno persino messo luci e decorazioni natalizie a marzo durante la prima ondata del virus. Nonostante Mariah normalmente abbia regole ferree su quando, esattamente, inizi il periodo natalizio, questa volta sta facendo un’eccezione. “Non voglio mai festeggiare troppo presto. Dic sempre: ‘Non possiamo, stanno anticipando di troppo’, ma quest’anno devo accettarlo,” dice.
Il 2020 è stato un anno indiscutibilmente difficile, ma è stato comunque un grande anno nel mondo di Mariah. Malgrado il suo leggendario rifiuto di riconoscere il tempo, ha festeggiato il suo trentesimo anniversario nel mondo della musica con pubblicazioni settimanali gradite ai fan, soprannominate “MC30”. Ha pubblicato un libro di memorie che è diventato un best-seller, The Meaning of Mariah Carey (dice di essere in trattative per una versione sullo schermo), così come un doppio album di materiale inedito e di tesori preziosi dal suo archivio personale chiamato The Rarities. E da febbraio è al lavoro su La magia del Natale con Mariah Carey, uno spettacolo di varietà vecchio stile che andrà in onda il 4 dicembre su Apple TV+, completo di una colonna sonora che uscirà lo stesso giorno su Apple Music e su tutti gli altri servizi di streaming una settimana dopo, l’11 dicembre. Lo spettacolo promette un raccolto di ricchezze natalizie: una nuova versione della sua canzone “Oh Santa!” Con Ariana Grande e Jennifer Hudson, che ha definito come un “girls’ group moment”, Misty Copeland che danza sulle note del balletto della Fata Confetto, “suonate” da Mariah stessa con la sua voce, oltre alle apparizioni di Snoop Dogg, Billy Eichner, Tiffany Haddish e dei gemelli di 9 anni di Mariah, Moroccan e Monroe, tra gli altri.
“Quando mi sento davvero triste, guardo i bambini ridere e poi comincio a ridere anche’io”, mi dice Haddish al telefono, pochi giorni dopo la mia chiamata su Zoom con Mariah. Lo stesso effetto lo ha avuto La magia del Natale. “Ho iniziato a sentire la gioia”, dice Haddish. “Potremmo non essere in grado di riunirci per Natale, ma la possibilità di assistere a uno speciale festivo che ci ricorda la gioia, ci ricorda quanto è bello stare insieme, potrebbe essere bello quasi come lo stare insieme. So che mentre guardavo Mariah, avrei voluto avere dello zabaione.”
Una forma d’arte unica per questo momento storico, come la ferrotipia e lo scrimshaw prima di essa, è dedurre chi è qualcuno basandosi esclusivamente da ciò che si vede attraverso un rettangolo su Zoom. Ora che siamo tutti intrappolati in diorami digitali, impilati uno sull’altro come nella sigla de La famiglia Brady, non abbiamo altra scelta che trarre conclusioni folli: possiamo identificarci con l’attore X perché è seduto su un divano schifoso, la modella Y dev’essere un’intellettuale segreta perché The Power Broker è nella sua libreria. C’è così poco da lavorare con i profili dei personaggi famosi di tutto il mondo che si sono trasformarti in un test di Rorschach.
Ma Mariah Carey, che Dio la benedica, ti sta dando tutto ciò di cui hai bisogno proprio entro i confini di quel rettangolo. Come si addice a una donna ossessionata dai “momenti”, ti regala un momento completo: una camicia verde foresta con le maniche ad aletta che potrebbe essere indossata da un elfo, se non fosse per la scollatura generosa. Sta offrendo un momento casual da divano, con il muso del suo cane che occasionalmente compare nell’inquadratura. E in qualche modo, allo stesso tempo, un momento hollywoodiano dell’era MGM, con un cast di braccialetti e anelli di diamanti la cui qualità prismatica abbaglia anche tramite una webcam. I suoi gesti giocano sull’ultima fila, come quando dice: “Lasciami essere più globale. Fammi mettere quel cappello”, mentre fa finta di indossare una bombetta. La stanza in cui siede è piena di cuscini rilassanti sfumature verde acqua; è mezzanotte passata secondo il mio orologio, ma ancora relativamente presto per lei, se si tiene conto delle sue leggendarie tendenze da nottambula. Potrebbe non esserci un albero di Natale in vista, ma, per un usare un altro Mariahismo, tutto è festive.
Mariah sta spiegando il suo rapporto con la festività. Mentre molte persone che amano questo periodo dell’anno cercano spesso di ricreare i primi ricordi, l’approccio di Mariah è quello di correggere i Natali che ha avuto crescendo. “Penso che sia il semplice desiderio che avevo da bambina, che ho sempre voluto che le cose fossero perfette per le vacanze. E non lo sono mai state,” racconta. “C’era sempre qualcuno che rovinava il momento, sempre questi membri disfunzionali della mia famiglia che venivano per rovinare tutto. E così feci un patto con me stessa che non avrei più permesso che accadesse.” Così si concentra sulla creazione di nuovi ricordi. “Dopo che ho chiuso la mia prima relazione/matrimonio” con l’ex dirigente Tommy Mottola, il quale la teneva sotto sorveglianza coniugale in una villa di Westchester soprannominata Sing Sing, “ho creato il Natale che volevo avere.”
Non c’è da meravigliarsi che l’abbia trasformato in uno scintillante globo di neve di fantasie fanciullesche. “Vado in un posto dove c’è della neve vera. Ci sono le renne”, mi racconta a proposito del suo protocollo natalizio, aggiungendo, come se potessi accusarla di inventare “Non lo sto inventando. Arriva Babbo Natale, esce con i bambini. E comunque, anche se non avessi dei figli, lo farei.” (I figli di Carey provengono dal suo matrimonio con Nick Cannon, conclusosi nel 2016; i due restano genitori devoti). Cary, che si definisce “eternamente 12enne”, ha scelto la strada dell’ottimismo giovanile. Ci sono molte ragioni per questa mentalità, confessa. “Mi sono successe un sacco di cose brutte quando avevo 12 anni. Ma c’è anche lo spirito di quella ragazzina, quella combattente che non si arrende, che abbraccia chi è anche se il mondo non l’ha capito dal mio punto di vista.” Ricorda il Natale come “forse l’unica volta in cui ho avuto modo di respirare per un secondo”.
Nella sua autobiografia pubblicata in autunno, approfondisce come è stato crescere senza, come dice lei, “qualcuno dalla sua parte”. A grandi linee: i suoi genitori si sono separati quando lei era molto piccola. I soldi scarseggiavano. Ha cambiato casa in continuazione. I compagni di classe erano spesso crudeli. Da ragazzina multietnica, spesso si sentiva di non appartenere a nessun posto, nemmeno tra le due metà della sua famiglia. “È molto difficile da spiegare alla maggior parte delle persone che non l’hanno vissuto sulla propria pelle”, dice. “Essere ambigua ha davvero influenzato il modo in cui le persone mi vedevano o mi giudicavano, a seconda del tipo di sistema di caste con cui erano cresciute.” Tra i numerosi aneddoti strazianti c’è la storia di essere stata colpita con la parola con la N da ragazze popolari a scuola, una delle quali l’aveva invitata a casa della sua ricca zia. A volte l’aggressione era più subdola. “Arrivava con la domanda ‘cosa sei?’, non ‘chi sei? Come posso conoscerti come persona?’, ma ‘cosa sei? Oh, sei così esotica. Con cosa sei mischiata?’. Dipende da chi fa la domanda e da come la fa.” (Carey dice di aver parlato ai suoi figli di razzismo e bullismo: “Il modo migliore per proteggerli è con la conoscenza. Non posso impedire che accada, ma posso almeno provare ad assicurarmi che ne siano a conoscenza.”)
Nel bel mezzo di una crescita che avrebbe potuto essere sceneggiata da Dickens, la musica era la sua “saving grace”, grazia salvifica. “È sempre stato qualcosa che mi ha fatta sentire degna.” E sebbene non potesse controllare tutto nella sua vita, una cosa che era determinata a controllare era la sua musica. Stava quasi per vendere i diritti di pubblicazione di una delle sue canzoni per 5.000 dollari “che all’epoca mi sembrava un trilione”. Ma avendo visto un documentario sui Beatles, ha giurato di conservare i diritti delle sue canzoni, qualunque cosa accada, rendendosi conto che “questa piccola cosa, quando scrivo le parole, devo proteggerla, perché le persone cercano in tutti i modi di strappartela.”
Carey si è mantenuta salda alla sua integrità musicale anche se, ancora una volta, ha provato la sensazione di non adeguarsi perfettamente ad alcuna scatola, in questo caso quella in cui l’industria musicale ha cercato di confinarla. Quando ha collaborato con Jay-Z, Missy Elliott e Busta Rhymes nelle canzoni, gli uomini in giacca e cravatta erano sconcertati dalla sua abilità di mescolare i generi musicali. “Non sono cresciuti con l’hip-hop, non lo capivano. Quando ho pubblicato il remix di ‘Fantasy’, la casa discografica non era proprio d’accordo con ODB. Non lo capiva. ‘Cos’è il Wu-Tang?’, dicevano.” Nel suo libro di memorie, Mariah ha anche rivelato di essersi lasciata andare a un progetto parallelo segreto nel 1995, chiamato Chick, in cui ha incanalato la sua angoscia nei testi à la Courtney Love, un barbaro sbadiglio di Riot Grrrl di fronte alla crescente soppressione nella sua vita personale e professionale. Lo ricorda come una sorta di valvola di sfogo da successi casti e perfetti come “One Sweet Day” e “Always Be My Baby”. “Nono sto dicendo che non siano buone canzoni”, precisa, ma “è una cosa incontaminata in termini di performance vocale. E dopo le mie sessioni, quando non ero circondata dall’obitorio aziendale, come li chiamo io, ho pensato ‘facciamolo e basta’.” La vita più sregolata delle rockstar alternative l’attirava perché “sembrava, beh, che potessero fare tutto, indossare e dire ciò che volevano.”
L’usignolo d’America dalle cinque ottave non poteva associarsi a una canzone che parlava di “una vescica aperta”, giusto per citare uno dei testi. “Alcune persone dell’obitorio aziendale non erano felici, e così l’hanno soppresso.”, dice, anche se ricorda con affetto i giri in auto per Westchester e per New York da sola, con l’album a tutto volume a cantare a squarciagola. (Un estratto dei testi: “I don’t wanna be your doormat / I don’t wanna be / No plastic blow-up doll.”) Mentre la voce dell’album era cantata dalla sua allora coinquilina Clarissa Dane, c’è una versione con la voce di Carey sperduta da qualche parte lì fuori. “Dovrò remixarlo con tutte le mie cose di allora,” mi spiega. Avverte che il remix probabilmente porterà un adesivo di Parental Advisory: “Diciamo che non fa tanto per il pubblico natalizio.”
In contrasto con la tipica autobiografia di un personaggio famoso, che scivola da un aneddoto all’altro con la stessa fluidità di Zamboni, Il significato di Mariah Carey non fornisce al lettore l’elenco previsto di nomi in grassetto. Gli elementi e le persone che ha deciso di includere erano “essenzialmente esperienze che mi hanno cambiato la vita. Questo è il motivo per cui quelli che non sono nel libro non sono lì o,” aggiunge in tono scherzoso, “non esistono.” Non è una banale storia sul superare le sfide per emergere come, se vogliamo, una farfalla trionfante. Si tratta invece della realtà di vivere con un passato imperfetto e di affrontare il presente (con l’aiuto della terapia). Anche se il libro non approfondisce la sua diagnosi del 2001 di disturbo bipolare, parla delle conseguenze della sua apparizione a sorpresa a TRL di quell’anno, chiarendo: “Non ho avuto un esaurimento nervoso. Sono stata distrutta dalle stesse persone che avrebbero dovuto mantenermi integra.” Mi dice che il libro di memoria è “la storia di una sopravvissuta.”
Una delle scene più sorprendenti racconta l’improvvisa consapevolezza di Carey di avere dei fan. Durante la registrazione di uno speciale per il Giorno del Ringraziamento a Schenectady, tra tutti i posti, si è chiesta ad alta voce perché le strade dovessero essere barricate, solo per sentirsi dire: “Miss Carey, è per te.” La Lambily, il suo gruppo di fan, sarebbe diventata la sua famiglia surrogata, e si è tenuta in contatto con loro sin dall’inizio attraverso il suo sito web e i messaggi vocali lasciati in segreteria, molto prima che si potessero inviare messaggi diretti al proprio cantante preferito. Nel libro, Mariah ha una visione controintuitivamente positiva dei social: lo vede come un modo per fornire una contro-narrativa ai tabloid, una in cui i fan possono difenderla. Ha persino abbracciato TikTok: ai suoi figli non è ancora permesso iscriversi, ma ha collezionato 4 milioni di follower per conto suo. (E sì, ha visto la clip di una ragazza inspiegabilmente in lacrime che balla “Obsessed”, che ha dato una spinta al singolo di quasi 12 anni fa.) “L’unica cosa che non amo di TikTok è che si ascolta solo uno snippet della canzone”, dice. “Quindi questo mi dispiace, dal momento che scrivo le mie canzoni, ma è un’ottima piattaforma per le persone che non avrebbero conosciuto la tua musica per connettersi con te.”
Essere una celebrità nel 2020 è davvero una cosa bizzarra, e non nel senso “poverini”, ma in quanto la descrizione del lavoro è cambiata apparentemente da un giorno all’altro. L’eccesso che una volta veniva con la definizione di Personaggio Famoso ora sembra fuori dal mondo, come hanno scoperto coloro che si sono goduti dei festeggiamenti su isole private e feste di compleanno senza mascherine, mentre il resto del mondo è sobriamente bloccato. Mariah è una delle poche che sembra attraversare la transizione senza cappottarsi — in parte, forse, perché ha una distanza irriverente e ironica dal suo personaggio da star, che è anche in qualche modo mescolata con la sua qualità genuina e spontanea. Non è del tutto sicura su cosa significhi essere una celebrità in questo momento, o come ci si sente, se è per questo. “Quando mi inquadrano come ‘celebrità’ non so davvero come rispondere,” dice momentaneamente sconcertata. “Perché non mi vedo in quel modo. Sono un’artista. Faccio musica, di tanto in tanto. Non per sgridarti ‘come osi chiamarmi una celebrità?!’” Ma lei è qui per la musica, mi dice. “Adoro il glamour, gli abiti e tutto il resto. Ma la verità è che si tratta di lavoro per me.”
Haddish ha avuto modo di vedere la concentrazione con cui lavora Mariah di persona. Ricorda di aver visto una prova di “All I Want for Christmas Is You” durante le riprese dello speciale. Dopo otto o nove ciak, i ballerini “si stavano chiaramente stancando, ma stavano dando il meglio di sé. E lei ha dato spettacolo ogni volta. Non perdeva una nota, non perdeva un passaggio, né un attacco.” Anche Carey, come ha scoperto Haddish, possiede doti comiche nascoste. “Ragazza, la prima canzone che abbia mai imparato è stata una canzone di Mariah Carey”, mi dice, prima di entrare nella sua interpretazione melismatica di “Vision of Love”. “Avrò avuto 7, 8 o 9 anni e non potevi dirmi che non sapevo cantare.” La prima volta che hanno parlato al telefono, Haddish ha cantato per Mariah. “Ho pensato, ‘OK, probabilmente non ti piacerà, ma devo farlo’ e lei è scoppiata a ridere: ‘Tesoro, perché sembri un gatto?’” Fu allora che si rese conto che Mariah, che in precedenza aveva percepito come “altolocata”, aveva un altro lato. “Oh, è proprio come me, sciocca e divertente.”
Eichner l’ha incontrata dopo che Carey ha iniziato a twittare “dal nulla”, dice, riguardo al suo amore per il suo programma Billy on the Street. I due hanno stretto un’amicizia che è iniziata con lei che gli cantava la sigla al telefono (completa dell’effetto eco sulla parola “street”) e culminata con la sua apparizione nello show per un episodio di Natale lo scorso anno. Eichner non è certo un neofita di Mariah: ha persino dato il suo primo bacio sulle note di “And You Don’t Remember”, un pezzo nascosto contenuto nel secondo album Emotions. “Sono un lamb della prima ora. Da prima che i fan di Mariah si chiamassero lamb”, dice. Eppure, anche lui ricorda di essere rimasto sorpreso da “quanto sia davvero spiritosa” e da quanto siano simili i loro sensi dell’umorismo. Quando stava girando lo speciale, “ho fatto battute solo per far ridere Mariah,” ricorda. “Sapevo che erano troppo spinti o irriverenti per rientrare effettivamente nello speciale, sapevo che sarebbero stati tagliati, ma di tanto in tanto facevo battute solo per farla ridere e lei si piegava in due dalle risate.”
Tra le frivolezze disarmanti di Mariah, c’è anche un’apertura: su come le cose raramente siano perfette come nelle favole, su quanto possa essere dura la vita. Quella dualità potrebbe essere il segreto del fascino di Mariah in questo momento difficile. Dopotutto, anche la tristezza e il desiderio fanno parte del Natale: pensate a tutte le canzoni tristi sulla mancanza di persone care che sono lontane. “Se non lo ami, non puoi scrivere canzoni che influenzano davvero le persone o che le rendono felici, o malinconiche, qualunque cosa sia, durante le vacanze,” dice. “Vivo di Natale in Natale. È l’unica cosa che aspetto con trepidazione ogni anno. Beh, non l’unica, ma è davvero il periodo migliore dell’anno per me.”
Nonostante tutto, è entusiasta per le festività di quest’anno, anche se dovrà rinunciare a certe tradizioni. Sembra un po’ malinconica parlando dell’albero al Rockefeller Center, che ha ospitato alcune delle sue esibizioni natalizie. “Di solito lo rendo un momento. Immagino che probabilmente quest’anno non succederà. Forse ci passerò in auto,” dice. “Spero che le persone si sentano in festa quando guarderanno lo speciale, e spero che le aiuti in qualche modo. Proprio come qualsiasi bel film o canzone di Natale può sollevare il morale, era questo il mio obiettivo.” Alla fine della giornata, vuole solo dare alle persone qualcosa da aspettare con ansia, perché lei stessa vive con quest’impazienza: “Se non ho nulla per cui essere impaziente mi sento molto triste”. Ma come ci si potrebbe aspettare da un’amante del Natale che canta della perfetta visione dell’amore, Mariah Carey crede nei miracoli, e sono abbondanti nel suo magico speciale natalizio. “Ci sono arrivata con l’intenzione di rendere tutto festoso, a tutti i costi. Se si affrontano le cose con quel tipo di speranza, allora accadrà.”
Source: Elle | Glittering Mariah
0 notes
Photo
New Post has been published on http://www.tempi-dispari.it/2019/03/20/al-teatro-golden-di-roma-morgan-aprira-la-rassegna-a-tu-per-tu-con/
Al Teatro Golden di Roma Morgan aprirà la rassegna A tu per tu con...
Al Teatro Golden Morgan aprirà la rassegna A TU PER TU CON… il 23 e 24 marzo con un doppio spettacolo a sorpresa! Ad anticipare la sua performance al pianoforte ci sarà il cantautore romano Davide Valeri. Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, musicista, cantautore e interprete, nasce a Milano il 23 dicembre del 1972 da Mario e Luciana e vive a Muggiò fino al 1987. A sei anni comincia a suonare la chitarra, ad otto il pianoforte, appassionandosi alla musica classica. Frequenta quattro anni di liceo classico e termina gli studi liceali passando al liceo scientifico sperimentale. Nel 1984, influenzato dalle correnti musicali dell’epoca, come la New Wave, il New Romantic e il Synth pop, riesce finalmente a convincere i genitori ad acquistargli il suo primo sintetizzatore, un Korg-Poly 800. Comincia così il suo percorso musicale: nel 1986, sotto lo pseudonimo di Markooper, compone e arrangia canzoni che racchiude in due piccoli lavori dai titoli: “Prototype” e “Dandy bird & Mr contraddiction”. Nello stesso anno inizia il suo sodalizio artistico con Andrea Fumagalli, con il quale fonda i Golden Age. Nel 1989 esce il loro primo lavoro: Chains, seguito dal discreto successo del primo videoclip realizzato per il singolo Secret Love. Nel 1991, insieme a Sergio Carnevale e Marco Pancaldi, poi sostituito da Livio Magnini, i due inseparabili compagni d’avventura Morgan ed Andy fondano i Bluvertigo. Nel 1994 Morgan (basso e voce), Andy (tastiere), Pancaldi (chitarre) e Sergio (batteria) pubblicano il loro primo singolo Iodio. Partecipano a Sanremo Giovani, ottenendo consensi dalla critica e piazzandosi al terzo posto fra i gruppi musicali. Nel 1995 il gruppo pubblica il primo album Acidi e basi, seguito da Metallo non metallo (1997), che porterà la band alla vittoria all’MTV Europe Music Awards come miglior gruppo italiano, e alla vendita di 400.000 dischi. Nel frattempo Morgan produce gli album Playback dei Soerba e L’eroe romantico de La sintesi. Nel 1999 i Bluvertigo pubblicano l’album Zero, che chiude la cosiddetta trilogia chimica. I tredici brani che compongono Zero verranno pubblicati dalla Bompiani in una raccolta poetica dello stesso Morgan con il titolo Dissoluzione. Al libro è allegato un CD contenente Canone inverso, esperimento dei Bluvertigo e dei poeti Alda Merini, Manlio Sgalambro, Enrico Ghezzi e Murray Lachlan Young. Nel 2001 i Bluvertigo pubblicano Pop Tools, una raccolta dei maggiori successi della band, contenente due brani inediti, tra cui L’assenzio, brano con il quale la band, nello stesso anno, partecipa al Festival di Sanremo, classificandosi all’ultimo posto. Nel 2003 Morgan esordisce come solista con l’album Canzoni dell’appartamento, che vince la targa Tenco come Migliore Opera Prima dell’anno. L’anno successivo Morgan compone la colonna sonora di due film: Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, diretto dalla compagna Asia Argento, e Il siero della vanità di Alex Infascelli. In quest’ ultimo film e in Perduto amor, per la regia di Franco Battiato, comparirà anche come attore. Nel settembre 2003 vince a Crotone il Cilindro d’Argento, nell’ambito del Festival “Una casa per Rino”, dedicato a Rino Gaetano. Nel 2005 pubblica il remake dell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, inciso nel 1971 da Fabrizio De André ed ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Con quest’album Morgan conquista il suo secondo Premio Tenco, stavolta come miglior interprete. Sempre nel 2005 collabora con Edoardo Bennato al disco “La fantastica storia del Pifferaio Magico” cimentandosi nel brano “Lo show finisce qua”. Cura le parti musicali del suo nuovo programma su Rai 2 dal titolo “Il Tornasole”. L’anno successivo compone la colonna sonora del film “Il Quarto Sesso” di Marco Costa. Nel 2006 interpreta Milan nel film “Transylvania” di Tony Gatlif. Nel 2007 esce il singolo “Tra 5 minuti”, che anticipa l’ album di inediti “Da A ad A” . Nel 2008 i Bluvertigo annunciano la loro reunion con un nuovo tour e con la pubblicazione dell’album live MTV Storytellers. Nello stesso anno Morgan pubblica l’album “È successo a Morgan”, una raccolta contenente brani tratti dai suoi album da solista, quattro cover di Fabrizio De André e tre inediti: le cover di “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, “L’oceano di silenzio” di Franco Battiato e “23 roses”, canzone in inglese inserita come bonus-track nella versione digitale di “Da A ad A”. Nello stesso anno, insieme a Mauro Garofalo scrive il libro “In pArte Morgan”. A partire dal 2008 partecipa a tre edizioni del programma televisivo X Factor. Nel 2009 pubblica il canzoniere “Italian Songbook vol.1”, in cui reinterpreta brani di Piero Ciampi, Sergio Endrigo, Domenico Modugno, Umberto Bindi ed altri. Del 2010 è “Morganicomio”, contenente il brano inedito “La sera”. MorganSempre nel 2010 Morgan conduce il programma dedicato alla musica “Invece no” su Deejay Tv. E’ ospite nel disco “Edoardo Bennato – Mtv Classic Storytellers” nella canzone “Perchè”. Nel 2011 Morgan presta la sua voce come narratore del docu-film di Tom Di Cillo “When you’re Strange” ispirato a Jim Morrison. A ottobre 2011 sarà di nuovo giudice di X Factor su Sky, con Simona Ventura, Elio ed Arisa. Durante la finale si esibisce con Asia Arento in “Indifference”, brano con testo di Asia e musica di Morgan, ispirato a “Gli Indifferenti” di Moravia. Successivamente Morgan pubblica l’album “Italian Songbook vol.2” uscito il 24 gennaio 2012, in cui reinterpreta, sull’onda del progetto iniziato nel 2009, cantautori come Domenico Modugno, Piero Ciampi, Pino Donaggio, I Gufi, Roberto De Simone, Charles Aznavour, Rodolfo De Angelis, Sergio Endrigo, Luigi Tenco e Giorgio Gaber. Il primo singolo estratto dall’album è “Marianne” (di Sergio Endrigo). L’album contiene inoltre due inediti di Morgan: la strumentale “Desolazione” e “Una nuova canzone”. A ottobre 2012 sarà nuovamente giudice di X Factor su Sky nella sesta edizione, arrivando in finale con due cantanti: la vincitrice Chiara Galliazzo e ICS, dei quali produce rispettivamente i singoli “Over the rainbow” e “Autostima di prima mattina”. Morgan esordisce come regista teatrale con l’opera lirica “Il Matrimonio Segreto”, opera in due atti con libretto di Giovanni Bertati e musica di Domenico Cimarosa, prodotta dalla Fondazione del Teatro Coccia di Novara. La prima dell’opera, durante la quale Morgan è anche apparso in un piccolo cameo, si è tenuta presso il Teatro Coccia il 5 Ottobre 2012. Nel 2013 collabora con Asia Argento per il suo disco “Total Entropy” uscito il 29 Maggio in Francia e successivamente in Italia, contenente quattro inediti con Morgan: “CheeseAndEggs”, “Sexodrome”, “Indifference” e “Liebestod”. Nell’autunno del 2013 torna ancora come giudice ad X Factor, vincendo per la quinta volta, stavolta con il cantante Michele Bravi, ed entrando nel Guinness dei primati come giudice che ha vinto più edizioni del programma a livello mondiale. Durante la semifinale del programma, Morgan presenta il suo nuovo inedito “Spirito e Virtù”, attualmente in vendita negli store digitali. Nel dicembre 2014 pubblica il suo libro autobiografico “Io, l’amore, la musica, gli stronzi e Dio”. Torna al Festival di Sanremo 2016 con i Bluvertigoi con il brano “Semplicemente”. La band viene eliminata prima della finale. Dal 2 aprile 2016 Morgan veste il ruolo di giudice al serale della quindicesima edizione di Amici, il Talent show di Maria De Filippi. Torna ad Amici l’anno seguente, dove questa volta è protagonista di una polemica che ha grande eco mediatica. Morgan per sole quattro puntate veste il ruolo di direttore artistico al serale di Amici: al termine di ripetuti dissapori con la produzione e con gli stessi ragazzi della squadra bianca, Maria De Filippi annuncia tramite comunicato stampa la sua esclusione dal programma. https://www.inartemorgan.it ********** Opening act Davide Valeri è un giovane cantautore che compone canzoni in stile pop-cantautorale parlando d’amore e tematiche sociali con un linguaggio profondo e mai banale. Studia pianoforte e chitarra al Saint Louis College of Music e segue diverse Masterclass di canto e composizione con artisti del calibro di Grazia Di Michele, Bungaro, e del M° Enzo Campagnoli. Si esibisce in duo con Grazia Di Michele nel 2017 durante il “Garrison’s Game”, concorso artistico diretto da Garrison Rochelle cui partecipa come giurato. Nel 2018 si esibisce in un concerto all’Auditorium di Roma Parco della Musica e partecipa ad “Area Sanremo” arrivando in finalissima. Muove i suoi passi nell’ambiente musicale con passione e dedizione, consapevole di essere sempre all’inizio.
Per prenotazioni: tel e whatsapp +39 06 70493826 – e mail [email protected] I biglietti possono essere acquistati presso il botteghino del teatro Golden aperto tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00 e su ticketone www.teatrogolden.it
PROSSIMI APPUNTAMENTI
29 marzo ore 21 MIMMO CAVALLO L’INCANTAUTORE Egidio Maggio chitarre, Marcello Ingrosso tastiere, Annamaria Lecce cori Opening Act Mauro Pandolfo
30 marzo ore 21 31 marzo ore 17 CARLO MARRALE SFUMATURE DI ME. LA STORIA DEI MATIA BAZAR Marco Dirani basso, Tommy Graziani batteria, Michele “Mecco” Guidi pianoforte Opening Act Francesco Rainero
1 aprile ore 21 2 aprile ore 21 SYRIA OMAGGIO A GABRIELLA FERRI. Pino Strabioli intervista Syria con PINO STRABIOLI Massimo Germini chitarra Opening Act Claudia Megrè
3 aprile ore 21 4 aprile ore 21 BUNGARO MAREDENTRO Antonio Fresa pianoforte, Antonio De Luise contrabbasso, Marco Pacassoni vibrafono/batteria/percussioni, BUNGARO chitarre Opening Act Ida Scarlato
5 aprile ore 21 6 aprile ore 21 MARIELLA NAVA EPOCA Sasà Calabrese contrabbasso, Roberto Guarino chitarre, Salvatore Cauteruccio fisarmonica, Tato Illiano batteria Opening Act Eleonora Betti
7 aprile ore 17 8 aprile ore 21 GRAZIA DI MICHELE SANTE BAMBOLE E PUTTANE Fabiano Lelli chitarra, Andy Bartolucci batteria, Marco Siniscalco basso, Paolo Luric pianoforte Opening Act Giulia Pratelli
10 aprile ore 21 11 aprile ore 21 ALBERTO FORTIS ROMA I LOVE YOU Concerto per voce e piano Opening Act Federico D’Annunzio
12 aprile – Ore 21 13 aprile – Ore 21 ROSSANA CASALE JAZZ (TRENT’ANNI DA BRIVIDI) ACUSTICA Emiliano Begni pianoforte, Ermanno Dodaro contrabbasso, Francesco Consaga sax Soprano e flauto traverso, Gino Cardamone chitarra jazz Opening Act Valeria Crescenzi
14 aprile – Ore 17 MAX MAGLIONE NOI DUO con Giulia Maglione Giorgio Amendolara tastiere, Francesco Calogiuri batteria, Ferruccio Corsi sax Stefano Scoarughi basso, Stefano Zaccagnini chitarra
0 notes
Photo
New logo Thanks to @sciolan #colouracademy #bellearti Colour Academy è un negozio specializzato in articoli per Belle Arti a Bari Articoli per la pittura, scultura, doratura, decorazione ed il disegno. E poi ancora modellismo, incisione, restauro, effetti speciali, make-up art, mosaico, decoupage, bomboniere, bricolage e fai da te. Colori a tempera, acquerello, olio e acrilici; medium e vernici per la pittura; tele, telai, pannelli telati e tela per dipingere al metro; pennelli e spatoline; matite colorate, pastelli acquerellabili, matite in grafite graduate, crete e gessetti; album, blocchi e carta per acquerello e fogli per disegno, marker e liner per manga, illustrazioni e calligrafia; colori per stoffa e pennarelli per tessuto; prodotti per il modellismo: lattice, gomme siliconiche e resine, articoli per effetti speciali. Tutti gli articoli per l'arte a 360º, in un unico posto. Realizziamo tele e telai su misura (es. 1.43 x 5.00 mt) Grafica e stampa digitale Stampa Artistica Ritratti, Dipinti, Graffiti, Aerografie, Elaborazioni creative digitali, Loghi, Interior Design. Se siete alla ricerca di bomboniere artigianali ed esclusive che rendano la vostra cerimonia irripetibile e indimenticabile, Colour Academy fa per voi. Realizziamo bomboniere artigianali per i momenti speciali della tua vita Nascita, Matrimonio, Battesimo, Comunione, Cresima, Laurea, Compleanno, ecc.. • Ci affidiamo a professionisti del settore per offrirvi un servizio unico e di elevata qualità. Da noi trovi tutti i prodotti per Artisti delle migliori marche disponibili sul mercato: Da Vinci, Pintura, Prochima, Maimeri, Sennelier, Cretacolor, Stabilo, Tintoretto, Faber-Castell, Staedtler, Divolo, Ucic, Cernit, Fimo, Canson, Fabriano, Arches, Lukas, Rembrandt, Easy, Royal Talens, Deka, Idea, Fila, Giotto, Lyra, Cobea, Rayher, Stafil, Marianne Hobby, Kreul, Manuscript, Oxford, Decomania, Calambour, Hobby & Blu, Il Castello, LeFranc & Bourgeois, Winsor & Newton, Mabef, Campus, Raphael, Daler Rowney, Schmincke, Touch Twin Marker #fineart #Puglia #graphicdesign #graphic #graphicart #art #arte #colors #canvas #brushes #pencil #painting #drawing #logo #showcase #marketing
#art#pencil#puglia#graphicart#painting#drawing#colors#bellearti#colouracademy#brushes#logo#marketing#showcase#graphic#fineart#arte#canvas#graphicdesign
0 notes
Text
Marco Rò - Il nuovo singolo “La vita non aspetta”
Il brano del cantautore sugli stores digitali e dal 22 dicembre nelle radio
“La vita non aspetta” è il nuovo singolo del poliedrico cantautore Marco Rò, sui principali stores digitali e dal 22 dicembre nelle radio italiane in promozione nazionale. Il brano, distribuito da Amuse, vede la collaborazione di Dario Falasca per la parte musicale, ed è stato prodotto da Romabbella Records con la direzione artistica e gli arrangiamenti di Fabrizio Palma e la consulenza musicale di Lorenzo Sebastianelli. Il sound, curato nei minimi dettagli, possiede una veste attuale e di tendenza, ma evidenzia nello stesso tempo la forte personalità dell’artista, maturità acquisita da tanti anni di musica sulle spalle tra pubblicazioni e palchi. Le melodie che entrano in testa sin dal primo ascolto rendono il tutto estremamente radiofonico e l’interpretazione, intima e sentita di Marco Rò dona un’ulteriore spinta emotiva. “La vita non aspetta” è una riflessione su quanto tempo ed energie concediamo alla ricerca di una felicità che spesso appare sfuggente, dimenticando che il percorso dell’esistenza non è una gara di velocità.
Il singolo ha anche un videoclip, presto in anteprima nazionale, con la regia di Edoardo Taddei e Beatrice Campagna, ed è stato realizzato da Restart Media Company con la produzione esecutiva di Stefano Bacchiocchi.
“E anche se nel tempo dell’inganno la verità è un affanno, ciò che rende unico il tuo viaggio è il coraggio di essere quello che puoi.” Marco Rò
Storia dell’artista
Marco Rò è un cantautore romano, ex voce dei “Clyde” (Senza Controllo - 2004 Videoradio) con tanta esperienza live e collaborazioni per la tv, come cantante, musicista e corista. Pubblica l’EP “Un Mondo Digitale” (2011 - Novo Sonum/Edel) e “A un Passo Da Qui” (2017 - Romabbella Records), album “sociale” nato fra Inghilterra, Russia e Medio Oriente e nel quale sono presenti diverse collaborazioni, fra cui quella con il cantautore Marco Conidi. La titletrack del disco è inserita nella playlist del M.E.I. “Materiale Resistente 2.0” ed il video è uno dei vincitori del Roma Videoclip 2016. Firma la colonna sonora dei documentari “Matrimonio Siriano” e “Matrimonio Siriano, un nuovo viaggio” di Laura Tangherlini e della serie web “L’Anima de Roma” diretta da Fabrizio Giannini per il collettivo “The Cerebros”, con il quale collabora. Apre l’ultima data del tour “Sulla strada, controvento” dei Modena City Ramblers e partecipa agli eventi di “Risorgimarche 2019”, occasione in cui si esibisce anche con Neri Marcorè. Nel 2020 pubblica il suo ultimo EP “3”, interamente registrato presso l’Abbey Road Institute di Londra negli storici studios, avvalendosi della collaborazione di Jack Lewin al pianoforte e Gabriëlle Stok alla chitarra e dal quale vengono estratti i due videoclip “Laura” e “L’abitudine” (2021 - Romabbella Records / Blue Art).
Facebook: https://www.facebook.com/marcorofan
Instagram: https://www.instagram.com/officialmarcoro/
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/3jAjzN3YgRW8TC0UJrBceP?si=DaIuzXwfQmSqZfHIS1QpGQ
YouTube: https://www.youtube.com/@MarcoRoChannel
Sito web: www.marcoro.it
0 notes
Text
Finito il matrimonio, rimane la selezione, la post-produzione delle foto e la stampa. La creazione dell’ album fotografico di matrimonio è il completamento di tutta la lavorazione iniziata il giorno del matrimonio. Ad esso va data la massima attenzione, dalla scelta dei materiali per la copertina a l’utilizzo dei supporti fotografici per la stampa. Il vostro album di nozze per me è molto importante. Proprio per questo curo tutto nei minimi dettagli dando la possibilità agli sposi di personalizzarlo come preferiscono, così che ogni lavoro si differenzi dall’altro. Lavoro con le migliori ditte italiane che da sempre si contraddistinguono per la qualità e il gusto nella scelta dei materiali.
Album fotografico di matrimonio – Antonio La Malfa Finito il matrimonio, rimane la selezione, la post-produzione delle foto e la stampa. La creazione dell' album fotografico di matrimonio è il completamento di tutta la lavorazione iniziata il giorno del matrimonio.
#album#album digitale#album fotografici matrimonio moderni#album fotografico#Album fotografico di matrimonio#album fotografico x matrimonio#album fotolibro#album matrimonio#album matrimonio a scatola#album matrimonio artigianali#album matrimonio bianco#album matrimonio da sfogliare#album matrimonio design#album matrimonio digitale o tradizionale#album matrimonio digitali#album matrimonio esempio#album matrimonio fotolibro#album matrimonio idee#album matrimonio immagini#album matrimonio in legno#album matrimonio in pelle#album matrimonio legno#album matrimonio libro#album matrimonio numero foto#album matrimonio originali#album matrimonio pelle#album matrimonio professionali#album matrimonio quante foto#album matrimonio reportage#album sposi
0 notes
Text
Giovanni Sarpietro - “Se qualcuno ci sente poi”
Il nuovo progetto del cantautore umbro-siculo
Un brano in cui coesistono passato e presente, sonorità acustiche e digitali e la dolce malinconia dell’autunno. Una canzone nata l’autunno di circa un anno fa che racconta proprio di un autunno. Settimane fredde, fatte di viaggi a Londra, di foto con gli occhi chiusi, di sbronze, di cancelli scavalcati e di lontananza, orgoglio e incomprensioni. Un rapporto irrequieto che lascia progressivamente posto ad una complicità autentica e a quella intimità che solo una coppia può vivere. «E se qualcuno ci sente poi?»
Gli archi scaldano le atmosfere autunnali, cercando di conciliare le diverse anime sonore del cantautorato italiano.
«SE QUALCUNO CI SENTE POI è il primo singolo di un progetto più ampio che culminerà con l’uscita di un disco "troppo" romantico. Le sonorità del progetto sono il frutto di un matrimonio, a volte turbolento, tra suoni acustici e digitali, tra legno e plastica, tra modernità e tradizione, cercando un equilibrio che ha accompagnato la stesura di questo album e la mia stessa formazione musicale dal conservatorio ai club, dai violini alla stratocaster.» Giovanni Sarpietro
Giovanni Sarpietro vive a Perugia ed ha origini umbro-sicule. Classe 1990, viene da una formazione classica, frequenta in giovane età il Conservatorio Morlacchi di Perugia, per poi dedicarsi agli ambiti musicali più disparati. Collabora con la compagnia “Arebur” di Liv Ferracchiati per la composizione e arrangiamento di musiche per il teatro e partecipa alla realizzazione di opere musicali appartenenti a diversi generi (Rock Brigade, Decostruttori Postmodernisti). Nel 2018, dopo aver vissuto in Inghilterra, vive una fase di forte esterofilia e inaugura il progetto elettro-pop “In Wave”, con il quale ha all’attivo un omonimo LP (In Wave, 2022), registrato a Torino presso il Punto V di Luca Vicini. Nel 2020, durante il periodo di lockdown, inizia a collezionare i testi e i brani che formeranno poi il cuore della sua produzione cantautoriale. Cominciano quindi a delinearsi i margini di un prodotto artistico di cui fa parte “SE QUALCUNO CI SENTE POI”, primo singolo del nuovo album.
La produzione del brano e del disco è stata seguita da Salvatore Addeo presso gli Aemme Recording Studios.
Contatti e social:
https://linktr.ee/giovannisarpietro
l’altoparlante – comunicazione musicale
www.laltoparlante.it
0 notes