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#aerodinamica
ferro5 · 8 months
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scienza-magia · 9 months
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Quel confine fra l'atmosfera terrestre e lo spazio esterno
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Cos’è la Linea di Kármán, il confine tra aeronautica e astronautica? Il concetto della Linea di Kármán, invisibile ma di fondamentale importanza, gioca un ruolo cruciale nella distinzione tra l'atmosfera terrestre e lo spazio esterno. Il concetto della Linea di Kármán, sebbene non visibile ad occhio nudo in quanto immaginaria, ha un significato cruciale nella definizione del confine tra la nostra atmosfera terrestre e lo spazio esterno. Questa linea immaginaria, posta a circa 100 chilometri (62 miglia) sopra il livello del mare, rappresenta non solo un confine fisico, ma anche una demarcazione simbolica tra due discipline: l’aeronautica, che studia il volo all’interno dell’atmosfera terrestre, e l’astronautica, che si occupa dei viaggi spaziali. L’origine della Linea di Kármán: Theodore von Kármán Theodore von Kármán, un ingegnere e fisico ungherese-americano, è stato la mente dietro questo importante concetto. Kármán ha studiato il comportamento delle atmosfere planetarie e le loro interazioni con i veicoli in volo. La sua ricerca ha portato alla conclusione che, a una certa altitudine, l’atmosfera diventa così rarefatta da non sostenere più il volo aerodinamico come comunemente lo conosciamo. Il significato tecnico della Linea di Kármán e le evoluzioni
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A livello tecnico, la Linea di Kármán è definita dalla Fédération Aéronautique Internationale (FAI), l’organizzazione internazionale che standardizza le regole dell’aeronautica e dell’astronautica. A quest’altitudine, l’aria è talmente rarefatta che un aereo dovrebbe viaggiare a una velocità superiore a quella orbitale per generare una portanza sufficiente a sostenersi.  In altre parole, a questa altitudine, le leggi dell’aerodinamica lasciano il posto a quelle dell’astrodinamica. Mentre molti esperti non concordano sull’esatta demarcazione tra l’atmosfera terrestre e lo spazio, la maggior parte delle agenzie regolatorie, comprese le Nazioni Unite, accetta o si avvicina alla definizione della linea di Kármán stabilita dalla FAI. Questa linea, definita dalla FAI negli anni ’60, è comunemente utilizzata come riferimento. Tuttavia, la delimitazione dello spazio varia a seconda delle diverse nazioni e entità, ognuna delle quali può adottare una propria definizione a seconda delle necessità e degli scopi specifici. Una ricerca pubblicata su Science propone che la Linea di Kármán, il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno, si trovi 20 chilometri più vicino alla Terra rispetto a quanto precedentemente pensato, riducendo il limite a circa l’80% della distanza tradizionalmente accettata. Quindi molti sostengono che la distanza a cui si trova la Linea di Kármán sia di 80 km sopra il livello del mare. Nell’ambito di questa ricerca, Jonathan McDowell, astrofisico presso il Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, ha sostenuto che la definizione tradizionale sia in contrasto con le evidenze. Attraverso l’analisi dei dati di telemetria satellitare di oltre 43.000 satelliti, ha notato che almeno 50 di questi operavano occasionalmente al di sotto dei 100 chilometri, suggerendo un limite inferiore intorno agli 85 chilometri, vicino al mesopausa, il punto più freddo dell’atmosfera terrestre. Implicazioni pratiche e giuridiche della Linea di Kármán
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View of blue planet Earth from a space station window during a sunrise 3D rendering elements of this image furnished by NASA La definizione della Linea di Kármán ha anche implicazioni legali e pratiche. Determina, ad esempio, l’assegnazione dei record di volo e i regolamenti relativi alla sovranità dello spazio aereo. In base al Trattato sullo Spazio Esterno del 1967, lo spazio oltre la Linea di Kármán non è soggetto alla sovranità nazionale, il che significa che nessun paese può rivendicare una porzione dello spazio come proprio territorio. Ricerca e sviluppo futuro La Linea di Kármán continua a giocare un ruolo cruciale nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie spaziali. Con l’avanzare dell’esplorazione spaziale e lo sviluppo di nuovi veicoli come i lanciatori riutilizzabili e le navicelle spaziali commerciali, la comprensione e il rispetto di questa linea diventano sempre più importanti. La Linea di Kármán, quindi, non è solo un concetto astratto, ma una soglia reale che segna il passaggio dall’ambiente terrestre allo spazio esterno. Costituisce una pietra miliare fondamentale nella storia dell’esplorazione spaziale e rimane un punto di riferimento fondamentale per ingegneri, scienziati e legislatori. La sua esistenza ci ricorda quanto sia affascinante e complessa la frontiera tra la nostra casa planetaria e l’infinito universo. Fonti: National Geographic – Where, exactly, is the edge of space? It depends on who you ask. -  Scoence – Outer space may have just gotten a bit closer  - FAI 100 km altitude boundary for astronautics - Theodore von Kármán: Aerodynamics: Selected Topics in the Light of Their Historical Development, Dover Publications, 2004. - Trattato sullo Spazio Esterno, Nazioni Unite, 1967. Read the full article
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rbertoldimotorsport · 2 years
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Como frear no trilho. Freie em linha reta com a pressão máxima do freio antes de virar. Alivie os freios ao fazer uma curva. Mantenha uma pequena quantidade de pressão nos freios até passar o ápice. @bertoldiracing Trailbraking. Brake in a straight line with maximum brake pressure before turning in. Ease off the brakes while turning into the corner. Keep a small amount of pressure on the brakes until you pass the apex. Bertoldi Racing #bertoldiracing #motorsport #rbcmarketing #automobilismonacional #trailbraking #dicasdepilotagem #racingcars #Autosport #Motorsport #aerodinamica #downforce #automobilismo #frenagem #telemetria #equipedekart #bertoldiracingkart https://www.instagram.com/p/CoajBaIPQfJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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panchicha · 2 years
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A.L.F.A. 40/60 HP Aerodinamica, 1914, by Castagna. Maybe the world's first concept car was designed by Marco Ricotti of Carrozzeria Castagna based on a 1913 Alfa 40-60 h.p. chassis. It was powered by a 6082cc 4 cylinder engine that produced 70hp at 2200 rpm. Thanks to the aluminium droplet bodywork it could reach a 150 kph (93 mph) top speed. The bodywork was patterned after a dirigible, the engine was accessed through square doors located just behind the front wheels.
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alfaromeole · 9 months
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It was patience that we had And the miles we had left That held us there Until we could let go (if our hearts would ever come around) I was born in 1989 (Portugal. The Man)
3rd series Alfa Romeo Spider Aerodinamica (1983–1989) in a somehow nerdy newer than new condition and which you drive with a certain defiance against all reality here in Germany in winter.
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revistaautoyestilo · 2 years
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PORSCHE 911 TURBO Y S
PORSCHE 911 TURBO Y S
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campadailyblog · 2 months
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Zenvo TSR-S: Supercar danese dalle prestazioni estreme
La Zenvo TSR-S è una supercar prodotta dalla Zenvo, un costruttore danese. È famoso per le sue hypercar estreme e per la potenza eccezionale. Questa vettura si distingue per il suo design aerodinamico innovativo. Ha soluzioni tecnologiche all’avanguardia come l'”ala centripeta”. Queste caratteristiche le conferiscono prestazioni da vera supercar. Sotto il cofano c’è un motore V8 sovralimentato da…
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les-belles-mecaniques · 3 months
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1935 Fiat Mille Miglia 508 CS Balilla Aerodinamica Berlinetta.
(€ 200 900.)
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frenchcurious · 6 months
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Alfa Romeo 40/60 HP Aerodinamica 1913. - source Moto Vitelloni - Wheels n' wings.
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The 1914 A.L.F.A. 40/60 HP Aerodinamica Prototype
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alexjcrowley · 3 months
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Piloti di Formula 1: edizione rapimento Moro. Ovvero: come reagirebbero i piloti della griglia 2024 a guidare la Renault 4 in cui era stato rapito lo statista Aldo Moro. Leggere a discrezione della propria sensibilità.
Max Verstappen: il tempo di prepararsi un caffè, e Max è già tornato alla base delle BR. L'unico problema è che attacca una pippa di due ore su tutti i problemi della Renault: sospensione fottuta, motore ridicolo, aerodinamica imbarazzante. Poi parte con l'elogio della RB19 mentre cerca in rubrica il numero di Newey, perché senza di lui si rifiuta di far parte del team. La polizia invade il covo delle BR il giorno dopo perché Max stava streammando da lí una gara di sim racing. Prima di essere arrestato, Max riceve un telegramma da Jos che lo insulta perché poteva andare più veloce in curva e risparmiare un paio di secondi durante il rapimento.
Sergio "Checo" Perez: con evidenti difficoltà, dopo un'ora circa Perez è rientrato alla base. Il ritardo è dovuto ad un tamponamento con Kevin Magnussen, che appena ha visto Perez in strada ha rubato un motorino parcheggiato davanti ai un punto SNAI solo per andargli a sbattere contro. La Renault è ammaccata e ha uno sportello distrutto. Aldo Moro è morto a causa di una commozione celebrale a seguito dell'impatto con Magnussen, le BR hanno perso il loro ostaggio e non hanno più modo di ricattare il governo. Tuttavia, Perez viene ugualmente riconfermato come pilota per i prossimi due anni perché "tiene famiglia".
Charles Leclerc: stava andando tutto bene, finchè il motore non ha deciso di andare in panne nel bel mezzo della strada. Charles telefona alla base delle BR lamentando il problema, ma l'unica risposta che ottiene é "We are checking". Inoltre, per qualche motivo la macchina ha le catene e le ruote da neve in primavera. Mentre la macchina è ferma, le passano davanti quattro gatti neri. Charles si mette a piangere e picchiare sul volante gridando "Why am I so unlucky?". Aldo Moro tenta di consolarlo dal bagagliaio. Alla fine è costretto a chiamare un carro attrezzi per ritirare l'auto. Moro viene scoperto nel bagagliaio. Charles viene sottoposto a interrogatorio e viene fuori che era convinto che le BR fossero una sottodivisione della Ferrari in quanto rosse. Riesce a corrompere gli ufficiali con delle confezioni di gelato LEC e se la dà a gambe, a piedi: così è sicuro che non ci siano imprevisti tecnici.
Carlos Sainz: la guida prosegue inizialmente liscia, Carlos spara a volume altissimo Smooth Operator della radio per coprire i lamenti di Moro. Tuttavia, al momento di fare il pieno, un agente segreto delle BR che era appostato alla pompa di benzina per fare sì che nessun estraneo vedesse e riconoscesse il volto di Carlos riempe il serbatoio col diesel invece che la benzina. Le BR sono costrette a chiamare un carro attrezzi e Moro viene scoperto operato nel bagagliaio, a Carlos tocca la galera. Si scopre che l'incidente era programmato per togliere dalle palle Carlos, così che possa subentrare Hamilton.
Lando Norris: ignorando la raccomandazione alla discrezione, Lando si presenta davanti alla casa di Moro sparando a mille i suoi pezzi da DJ dalla radio della Renault. Chiama Moro "muppet" cinque volte e prima di riuscire a mettere a moto la macchina deve calmarsi dal ridere perché "la situa è troppo assurda bro". Arriva alla base senza troppi imprevisti, ma dopo 5 minuti arriva anche la polizia che lo ha facilmente seguito grazie agli giganteschi sticker fluorescenti con il suo logo che Lando ha attaccato alla macchina.
Oscar Piastri: è letteralmente Baby Driver di Edgar Wright. La polizia non lo ferma mai perché c'ha troppo la faccia da bravo ragazzo. Mentre guida taglia la strada a Carlos Sainz che si mette a inseguirlo gridandogli dal finestrino che doveva dargli la precedenza, cabrón. L'inseguimento alla Fast and Furious si interrompe quando alla macchina di Carlos si buca una ruota, Oscar scuote la testa mormorando "Classic Carlos". Moro viene consegnato alla base delle BR senza ulteriori problemi. Dopo questa felice collaborazione, le BR provano ad ingaggiare Oscar per un altro colpo, considerandolo ormai parte della squadra. La sua risposta è una missiva contenente la seguente dichiarazione: I understand that, without my agreement, Brigate Rosse have put out a statement this afternoon that I am driving for them next year. This is wrong and I have not signed a contract with BR for 1979. I will not be driving for BR next year.
Lewis Hamilton: nonostante la manomissione del sedile e del motore da parte dell'ex capo Toto Wolff, Hamilton riesce ad arrivare sotto casa di Moro, che quasi si imbarazza alla presenza del 7 volte campione del mondo britannico e si scusa che lo abbiano scomodato per il rapimento di uno statista qualunque. Insomma, Hamilton meriterebbe come minimo un presidente della repubblica! Ma il britannico sorride educatamente e lo tranquillizza, ringraziandolo per i complimenti e la stima. Viene fermato dalla polizia che lo vede bere al volante, ma il disguido è presto spiegato: si tratta della tequila analcolica di sua produzione, spiega Hamilton con un occhiolino. Ne lascia un paio di bottiglie ai poliziotti insieme a un autografo e va per la sua strada. Tutto sembra andare liscio, finché non incontra ad un incrocio Nico Rosberg. Istintivamente, si lancia in una corsa senza pietà che si conclude con Nico e e Lewis che si tamponano a vicenda. Moro approfitta della confusione per uscire dal bagagliaio e scappare. Appena uscito dall'auto, Nico tenta di intervistare Lewis in una live di TikTok chiedendogli di commentare l'incidente. Lewis se ne va senza dire una parola. Quando fa ritorno alla base delle BR senza Renault e senza Moro, alla richiesta di spiegazioni Lewis scrolla le spalle. Le BR non hanno il coraggio di domandare oltre: lui é Lewis Hamilton, Cavaliere della Corona Britannica e sette volte campione del mondo, e loro non sono un cazzo.
George Russell: il problema maggiore è superare la barriera linguistica, dato che George parla esclusivamente britannico stretto che consiste di espressionj insensate tipo "if and buts, carrots and nuts", "right, what's all this then" e "innit, mate". Dopo avergli fatto un disegnino, George capisce il piano e si reca a casa di Moro. Tutto starebbe andando per il meglio, finché nella visuale di George non si para un muro davvero irresistibile e il pilota britannico non riesce a controllare la tentazione e vi si schianta. In modo apparentemente non correlato, Carlos Sainz esulta per aver vinto una gara di sim racing contro Max Verstappen. L'onorevole Moro ha dato una capocciata contro il bagagliaio e ha apparentemente perso la memoria. Cosa ancora più tragica, adesso parla anche lui in britannico stretto e fa discorsi strani sul restaurare la monarchia in Italia e abolire il caffè a favore del the.
Lance Stroll: abituato al lusso, Lance si rifiuta di guidare una miserrima Renault. Si presenta davanti casa di Moro con un'Aston Marton Valkyrie, regalo di papino. Il bagagliaio in cui Moro viene tenuto prigioniero ha tutti i comfort: é spazioso, rivestito in pelle, c'è l'aria condizionata condizionata e qualche rivista messa a disposizione per ingannare l'attesa. A lavoro finito, l'onorevole Moro dichiara sia stata un'esperienza più rilassante di una crociera, da provare almeno una volta nella vita. Ovviamente la macchina di Lance non passa inosservata e la polizia risale facilmente a lui. Tuttavia, papà Stroll corrompe tutti i giudici con un ammontare di denaro che basterebbe a saldare il debito pubblico italiano e tutti sono felici e contenti. Nel frattempo, inizia a discutere l'acquisizione delle BR così da garantire a Lance il posto fisso. Cosa non si fa per amore di un figlio.
Fernando Alonso: accusato di aver violato tutte le leggi della strada nonché diversi articoli della convenzione di Ginevra con la sua guida, ha rischiato di investire 12 pedoni. Ha passato un numero imprecisato semafori rossi, dato il medio a 5 vigili e guidava a 120 km all'ora per le strade di Roma, almeno secondo quanto sostiene l'accusa. Briatore peró rassicura: Alonso non era al corrente di avere lo statista della Democrazia Cristiana nel bagagliaio. Assolto con formula piena, nel dubbio la colpa va a Nelson Piquet jr. Alonso fa inoltre ricorso al tribunale per accursalo di bias contro gli spagnoli.
Daniel Ricciardo: quel gran simpaticone di Daniel si presenta sotto casa di Moro gridando "Donne! È arrivato l'arrotino!". Lo carica in macchina dopo aver fatto u. paio di battute per alleggerire la situazione e si mette in moto. Alle BR aveva assicurato: un quarto d'ora, venti minuti se c'è traffico,  sono da voi. Passa un'ora e mezza e di lui non c'è traccia. È anche vero che gli avevano promesso una Renault 4, però ci sono stati problemi con la gestione dei fondi finanziari e adesso Daniel si muove con una Renault 4CV. Alla base, le BR sono divise: c'è chi dice che Daniel ormai non vale più nulla come pilota e dovrebbero scaricarlo e chi sostiene che sia la Renault 4CV a impedirgli di dare la sua prestazione migliore. Il dibattito dura per altre 3 ore, quando finalmente Daniel arriva, senza Moro. Sono rimasti imbottigliati nel traffico per 2 ore, hanno avuto modo di fare conoscenza e Daniel non se l'é sentita di consegnarlo alla morte. Si sono bevuti un paio di Vodka RedBull ad un bar e poi lo ha riaccompagnato a casa. Le BR sono ancora troppo impegnate a discutere se Daniel sia o meno ancora un grande pilota per interessarsi della situazione Moro.
Yuki Tsunoda: anche a Yuki tocca una Renault 4CV,  il modello precedente della Renault 4. Inizialmente c'era timore che, a causa dei tratti somatici tipicamente giapponesi, Yuki potesse facilmente riconosciuto dalla polizia. Ma Yuki inizia a sbraitare e bestemmiare da inizio e fine corsa, strombazzando il clacson contro qualunque macchina gli si pari davanti, e la polizia lo scambia per un veneto qualunque. L'onorevole arriva alla base delle BR traumatizzato dalle volgarità che è stato costretto ad ascoltare e prega la Brigate di ucciderlo il prima possibile.
Pierre Gassly: Pierre si mette alla guida della Renault con l'orgoglio che solo un francese può provare nel guidare una vettura di gallica matrice. Purtroppo la Renault 4 è uno scossone e Pierre impiega 20 minuti per metterla in moto. Mentre si dirige a casa di Moro, intravede il connazionale Estaban Ocon che cammina su un marciapiede. Decide di fare una breve deviazione di percorso e tenta di investire Ocon numerose volte gridando dal finestrino "VOGLIO IL TUO SCALPO". La Renault non rientrerà mai alla base e l'onorevole Moro è sano e salvo. Qualcuno sostiene che Gassly sia ancora da qualche parte a Castelli a inseguire Ocon e che la Renault si alimenti puramente del suo odio e della sua frustrazione. Il suo obiettivo è incidere sulla fronte di Ocon le parole "liked by Pierre Gassly".
Esteban Ocon: anche il suo orgoglio francese dura poco alla guida della Renault e la sua attenzione viene rapita dalla vista del rivale Gassly. Tuttavia, Ocon deve inoltre avere a che fare con un impressionante numero di persone a cui è riuscito a stare sul cazzo negli anni. Quindi, nel bel mezzo dell'insegnamento, devo schivare una serie di bombe carta che gli vengono tirate addosso da Fernando Alonso e Checo Perez. Aldo Moro, che passa di lì per andare a lavoro, sente un improvviso un sfrigolamento di coglioni alla vista di Esteban, e si fa prestare qualche bomba carta da Alonso e Perez. Il giorno dopo, tutt i giornali riportano la notizia di un giovane francese attaccato dall'onorevole Moro, che viene arrestato per aggressione.
Nico Hulkenberg: le BR volevano un pilota di tedesco, che quelli sono fortissimi, ma Schumacher non era disponibile e Vettel non lo potevano permettere, quindi hanno dovuto ripiegare su Nico Hulkenberg, sperando che i geni teutonici facciano qualcosa di buono. Hulkenberg fa un lavoro sorprendente pulito. Moro viene recapitato alla base delle BR senza complicazioni e in perfetto prario. Le Brigate si imbarazzano nell'aver sottovalutato e gli chiedono come mai un pilota della sua caratura non ha mai raggiunto il podio. Una lacrima solitaria scende sulla pallida gota alemanna: é la domanda che si pone Hulkenberg ogni sera, fissando il soffitto della sua camera da letto per ore intere.
Kevin Magnussen: appena individuato Moro, Magnussen gli tira due sberle e lo spinge nel bagagliaio con un calcio. Durante il tragitto verso la base delle BR, causa volutamente tre incidenti e investe un gruppo di ciclisti per aver osato mettersi sulla sua strada. Fa una deviazione e si mette a guidare sui sampietrini, per il gusto di rendere il viaggio più sgradevole a Moro, che viene sballotatto su e giù nel bagagliaio. Per la stessa ragione, frena all'improvviso ogni tre per due. Quando i vigili lo fermano, Magnussen non nega la sua colpevolezza: non batte ciglio mentre i vigili lo privano di tutti i punti della patente, ma prima che possano portarlo in centrale si rimette al volante, guidando a 150 all'ora verso la base delle BR. La Renault 4 a malapena si tiene insieme quando la parcheggia. Magnussen apre il bagagliaio e trascina un Aldo Moro grondante di sangue per un orecchio al cospetto delle BR. A tale vista, le Brigate mettono seriamente in discussione la possibilità di potersi definire terroriste se messe al confronto col pilota danese. Due membri della banda trascinano l'onorevole in infermeria, mentre un terzo chiama di nascosto la polizia, pregando che li venga a salvare dallo psicopatico che hanno accidentalmente ingaggiato. L'onorevole Moro viene portato in salvo, le BR si costituiscono e Kevin Magnussen viene condannato a nove ergastoli.
Valterri Bottas: Bottas aveva chiesto di poter passare a prendere l'onorevole in bici, ma non c'è stato verso di convincere le BR. Bottas si presenta sotto casa di Moro con invidiabile nonchalance, occhiali da sole e braccio fuori dal finestrino. Batte un paio di colpi sulla portiera: come a dire, entra. L'onorevole sarebbe dovuto entrare nel bagagliaio, ma lì Bottas tiene la bici, quindi lo fa sedere davanti con lui. L'onorevole e il pilota piombano in un silenzio imbarazzante. Moro prova a fare conversazione, ma senza successo. Tuttavia, invece di dirigersi alla base delle BR, perché è una bella giornata, Bottas decide di fare una deviazione verso Ostia e andare al mare. Ovviamente, Bottas si dirige verso una spiaggia di nudisti e, appena messo piede sulla sabbia, si disfa di ogni indumento e si tuffa a mare ignudo come mamma lo ha fatto. Aldo Moro, che famosamente si presentava in giacca e cravatta persino in spiaggia, è disgustato da cotale spettacolo e si allontana indignato. Le BR non vedranno mai più nè Aldo Moro, né la loro Renault 4, nè Valterri Bottas, almeno dal vivo, perché anni dopo lo ritroveranno su un calendario a posare nudo.
Zhou Gyanyu: una Renault 4 potrà essere poco chic, ma ci pensa l'outfit griffato di Zhou a restituire charme a questo rapimento che di terroristico ha solo il senso dello stile. La guida sarebbe proseguita senza intoppi se non fosse per il pitstop di 45 minuti alla pompa di benzina. Zhou si era fermato solo per riempire il serbatoio, ma oer qualche ragione dopo mezz'ora la macchina ha una ruota in meno e caccia fumo. Quando finalmente ritorna alla sede delle BR, Zhou tiene una TedTalk sul comunismo di Mao, mentre le Brigate prendono appunti. Zhou sostanzialmente li addita come dilettanti e afferma di aver partecipato al rapimento solo per pietà nei loro confronti. Quando, quattro ore dopo, le Brigate vanno a recupare Moro dal bagagliaio scoprono che è morto di asfissia.
Alex Albon: la Renault di Alex Albon, oltre a ospitare uno statista nel bagagliaio, trasporta tre dei suoi tenerissimi gattini. Alex si scusa con l'onorevole, ma purtroppo quel giorno aveva già confermato una visita dal veterinario e proprio non la puó rimandare: promette di fare il prima possibile. Moro è costretto ad aspettare un paio d'ore parcheggiato in macchina. Alex torna tutto pimpante, informando accuratamente Moro della buona salute dei suoi animali domestici. Durante la conversazione a senso unico, riceve un messaggio da Lily, che gli ricorda dell'appuntamento romantico fissato per quella sera: Alex se n'era proprio scordato! Peró mica puó lasciare i gatti da soli. Chiede quindi a Moro se non gli dispiaccia fare da babysitter ai gatti per una sera. Moro, persona cortese, accetta di buon grado. Alex e Lily passano una splendida serata, rasserenati dalla consapevolezza che i loro animali domestici godono di buona salute. Una volta tornato a casa, Alex ringrazia di cuore l'onorevole Moro e si offre di accompagnarlo a casa per il disturbo. Alex riconsegna la Renault alle BR con tanto di pieno, e alla domanda "E Moro?" risponde "Una persona squisita, vi saluta tanto!"
Logan Sargeant: Sargeant prova a mettere in moto la macchina (che gli era stata fatta trovare parcheggiata davanti casa di Moro per evitare che si schiantasse almeno all'andata), ma compreso che si tratta di un modello con cambio manuale si mette a piangere sul volante. Prova ugualmente a guidarla ma si schianta contro un palazzo a 5 metri da casa dell'onorevole. La polizia arriva nel giro di 20 minuti, recupera Aldo Moro e consola Sargeant.
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rbertoldimotorsport · 2 years
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Como é que você se aproximaria da curva 7 (Dunlop Hairpin) no circuito de Nurburgring. Traçado azul ou laranja? Comenta aí… @bertoldiracing How would you approach Turn 7 (Dunlop Hairpin) on the Nurburgring circuit. Blue or orange stroke? Comment there... Bertoldi Racing Coach #dunlophairpin #dicasdepilotagem #pilotagem #traçado #tangenciadecurva #Racingcars #Autosport #Motorsport #aerodinamica #bertoldiracing #downforce #automobilismo #bertoldiracingcoach #racingdriver #motorsportcoach #racecoach #highdownforce #equipedekart https://www.instagram.com/p/CncCuFKuoE2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Alfa Romeo B.A.T. 5, 1953, by Bertone. Its thanks to Alfa's generosity in building multiple versions of the 1900s unibody chassis that Bertone was able to create the first of their Berlina Aerodinamica Tecnica concepts 70 years ago. The design was based on a study of aerodynamics so the shape of the front was supposed to eliminate the problem of airflow disruption at high speeds. The covered wheels and tail wings were designed to create the fewest possible air vortexes. It was capable of reaching 200km/h despite being powered by a standard 100hp Alfa DOHC 1900 engine
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retromania4ever · 7 months
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1930's Alfa Romeo 6C 2300 Aerodinamica Spider 🍀🇮🇹
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a--piedi--nudi · 1 month
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Mi vede in terrazza, occhi negli occhi per un breve istante, poi salta di qua ed entra da me.
Non ci vediamo da cinque giorni.
Inizia il rito silenzioso dell’accoglienza: resto accucciata, mi sfiora il polpaccio poi s’infila fra la gamba e il braccio per cercare carezze; ripete il giro due tre volte poi si lascia accarezzare completamente.
Testina, schiena, dietro alle orecchie, petto, poi ancora testina, mento in alto, occhi chiusi, nasino rosa vicino al mio e poi occhi aperti: vicinissime, piccole persone s’incontrano.
Finiti i grattini fa il giro delle sedie, tutte le gambe posteriori sono oggetto di struscio, poi il frigo e i mobili.
Resto ad osservarla come per entrare nel suo essere totale d’intenzionalità chiara e potente poi mi siedo sulla poltrona.
Finito lo struscio inizia la pulizia, prima in zona cibo poi davanti a me respirando l’aria fresca che entra dalla porta finestra. 
Sto in silenzio: è una pulizia-danza, una ginnastica aerobica con leccata. Eleganza anche mentre si fa il bidet. Brevi istanti di pausa e poi via un nuovo avvitamento elegante e leggero.
Leggo.
All’improvviso è alle mie spalle: gioca con il tiragraffi, selvaggia, agguerrita, occhi sbarrati a tratti sfidanti, s’interrompe, mi guarda. 
Le faccio sempre i complimenti, sembra chiedere approvazione.
A pancia in su, mostra la parte più delicata di sè, un manto bianco morbidissimo: mi tornano alla mente alcuni tratti di “Gatti molto speciali” “Il trucco più grazioso, del quale faceva sfoggio soprattutto per avere compagnia, consisteva nello sdraiarsi di schiena sotto un divano, e poi spingersi fuori da sola facendo leva sulle zampe, con scatti rapidi e bruschi, fermandosi per volgere l’elegante testina da un lato e dall’altro, gli occhi gialli semichiusi, in attesa dell’applauso”.
Fine dei giochi, oggi si è rotto l’elastico che tiene legata la pallina al tiragraffi, Micia è rimasta per un istante interdetta poi si è accontentata di mordere e sfilare l’elastico tenendosi con le zampe aggrappata al cilindro; qualche altro morso alla piuma e poi via, si porta di nuovo davanti alla finestra.
Respira l’aria fresca, osserva fuori possibili prede allungando il collo a destra e sinistra, resta immobile qualche istante poi si gira, mi guarda con quell’aria mista di dolcezza e voluttà.
È finita, intende dire, per ora è finita, gradirei uscire mia cara; se tu mi usassi la cortesia di alzare la zanzariera potrei tornare nel mondo dei vivi, grazie, non temere, quando ne avrò voglia tonerò a mostrarti cosa sono bellezza e libertà. Tornerò.
Alzo la zanzariera, passa sotto come fosse di gomma ma resta fuori ad osservarmi. Ad un certo punto miagola, è cosa strana perché solitamente lo fa solo quando vede il cibo.
Esco, in effetti fuori l’aria e molto più fresca e respirabile; ancora un po’ di grattini e di fusa, poi comincia a sbirciare fra le aste di finto legno della terrazza. Prede. Uccelli. Caccia. Istinto. 
Salta sulla ringhiera. Non esisto più. Posizione aerodinamica, tutti i sensi accesi. Salta. È via. 
Buona giornata. 
A più tardi.
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