#Wikicrazia
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A un anno e mezzo dalla pubblicazione di Wikicrazia, qualcosa si è mosso. La collaborazione costruttiva, abilitata da Internet, tra cittadini e istituzioni è ancora un fatto eccezionale; ma la pattuglia degli sperimentatori, che nel 2009 e 2010 in cui scrivevo era in grado di mettere insieme pochissimi progetti, si è molto allargata, e anche tra chi non è ancora passato all’azione si sente che l’interesse è molto aumentato.
Il momento mi sembra propizio per fare di Wikicrazia un e-book. Nello spirito che ha sempre contraddistinto il libro (e, mi piace pensare, della mia attività in generale), vorrei fare un e-book collaborativo. In particolare, penso a due parti: Wikicrazia, cioè il libro uscito per Navarra Editore nel 2010; e Wikicrazia Reloaded, cioè una raccolta di saggi che raccontano esperienze di progetti in cui cittadini e istituzioni collaborano a attività di governo; dalla progettazione delle politiche al monitoraggio del territorio, con tutto quello che ci sta in mezzo. Che tu sia un rappresentante eletto, un cittadino, un funzionario pubblico, se hai una storia così da raccontare abbiamo una buona occasione per diventare coautori. Riccardo Luna, generosamente, ha accettato di scrivere la prefazione.
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Conversazioni costruttive abilitate dalla rete: otto minuti di video in cui Alberto Cottica parla del concetto di wikicrazia, di cosa può fare e di cosa si può fare con il web.
Pubblichiamo questo video perché Cottica riesce a spiegare molto bene quale può essere l'innovazione portata dal web e dalle metodologie di lavoro e di condivisione che porta con sé e di come la partecipazione collaborativa tra enti, istituzioni e cittadini arricchisca tutti.
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Interessante articolo tratto da Labsus sulla sussidiarietà al tempo del web 2.0
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di come le nuove tecnologie e il web 2.0 possano migliorare la trasparenza, l'efficienza e la democraticità del "governo pubblico" degli interessi generali.
Si sono coniate formule linguistiche evocative e affascinanti come open government, wiki-government, wikicrazia, we-gov. L'amministrazione americana di Obama e quella inglese di Cameron ne hanno fatto un cavallo di battaglia per conquistare e preservare la fiducia dei cittadini. Il ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, dal canto suo, ha provato a inseguire ma non è andato oltre le tradizionali soluzioni all'italiana: tante belle parole in un corpus legislativo rimasto largamente inattuato, un nuovo "apparato burocratico" che ha perso in partenza uno dei suoi membri più importanti con il consueto corredo di polemiche sufavoritismi e nepotismi, il tutto condito da qualche trovata demagogica come le "emoticons di Brunetta". Ma nessuno si è ancora domandato come il "governo civico" degli interessi generali possa essere favorito dall'introduzione di strumenti web 2.0.
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Alberto Cottica a World Wide Rome - Acquario Romano, 9 marzo 2012. http://www.worldwiderome.it/site/author/alberto-cottica/
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