#Vittorio Casamonica
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Ilaria Salis
Vittorio Sgarbi
Aboubakar Soumahoro
Giovanni Toti
Daniela Santanchè
Roberto Formigoni
Gianfranco Fini
Pierantonio Panzeri
Gianni Alemanno & Casamonica
Famiglia Renzi
Se non delinqui in questo paese non emergi. Aspettando la guerra.
#ro
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Casamonica, la storia segreta. La violenta ascesa della famiglia criminale che ha invaso Roma
Sono saliti all’onore delle cronache nel 2015, con il funerale stile “Padrino” del capostipite Vittorio, e poi nel 2018, con il blitz delle forze dell’ordine nella loro roccaforte di Porta Furba e quando le loro opulente ville abusive sono state demolite dallo Stato, sotto i riflettori dei media e della politica. Ma i Casamonica vivevano e operavano a Roma dalla metà degli anni Sessanta, nascosti…
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Reputed mafia don's extravagant funeral raises questions in Rome
ROME – Television programs, coffee bars, Italian Twitter accounts and the corridors of political power were abuzz Aug. 20-21 with news and commentary about the extravagance surrounding the funeral of the reputed boss of an organized crime ring in Rome. The funeral Mass for Vittorio Casamonica, 65, was celebrated at St. John Bosco Church in southeast Rome Aug. 20. His body was carried to the…
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La Raggi parla solo dei Casamonica e degli Spada mentre Roma affonda.
Enrico Letta indica tra le priorità del Paese lo “Ius soli”.
Nicola Zingaretti va da Barbara D’Urso a dirci quanto sono carogne i suoi compagni del PD.
Beppe Grillo, dopo avere inquinato il Parlamento italiano di una pletora d’incapaci, chiede la “ transizione ecologica”.
Pier Luigi Bersani, uomo del PD, ci dice ogni giorno quanto fosse bravo Giuseppe Conte che al PD erodeva voti giorno dopo giorno.
Luigi Di Maio che va e viene dalla Libia non si capisce per fare cosa.
Nessuno di questi si occupa dell’Italia e degli italiani. Chi lo fa, come Salvini, viene messo sotto processo.
Nel loro vocabolario non esistono parole come lavoro, scuola, cultura.
Vittorio Sgarbi.
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Il capobanda al funerale dei Casamonica era un ex carabiniere
Ex carabiniere era capo della banda musicale al #funerale show dei #Casamonica
Francesco Procopio, ex carabiniere e capo banda al discusso funerale dei Casamonica del 2015, è stato ascoltato in udienza.
Il funerale di Casamonica Vittorio fece indignare centinaia di cittadini, e ancora in molti si chiedono come sia possibile che la cerimonia funebre di uno dei boss più temuti della Capitalesia stato celebrato alla luce del sole, con tanto di elicottero, carrozze e banda…
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Suburra 2, un vero Casamonica sul set della serie tv
Suburra 2, un vero Casamonica sul set della serie tv
Si chiama Luciano Casamonica, è nipote del boss Vittorio e ha l’importante compito di arruolare i sinti sul set della fortunata serie tv prodotta da Netflix sulla mala di Roma
Luciano Casamonica ha un tocco artistico che è stato notato dai produttori di Suburra, tanto che lo stesso appartenente al clan omonimo è stato assunto per lavorare alla serie
“Lucky Luciano”, suo soprannome nella mala, ha…
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L'arcivescovo Pennisi: "Per il boss di Gela io vietai lo show, prete senza colpe" | Repubblica.it
L’arcivescovo Pennisi: “Per il boss di Gela io vietai lo show, prete senza colpe” | Repubblica.it
21 agosto 2015 di PAOLO RODARI (reuters) CITTÀ DEL VATICANO. “Le istituzioni, o almeno i vigili del quartiere, sarebbero dovuti intervenire subito. E aiutare il parroco a prevenire lo show del corteo funebre. Nel codice mafioso, è una glorificazione del defunto. Un brutto segnale. Un conto è la misericordia da riservare a tutti, un altro è arrivare a questi eccessi”. Michele Pennisi, arcivescovo…
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#2015/08#Daniele Emmanuello#Funerali#Intervista#Mafia#Mons. Michele Pennisi#Paolo Rodari#Repubblica.it#Vittorio Casamonica
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Dopo il funerale di Vittorio Casamonica, il Movimento 5 Stelle denuncerà il ministro Angelino Alfano e il sindaco di Roma Ignazio Marino per chiedere loro il risarcimento per i danni di immagine, decoro e reputazione subiti a livello nazionale e internazionale. “Con il funerale show di Vittorio Casamonica l’immagine di Roma e dell’Italia sono irrimediabilmente compromesse, sfregiate e umiliate dall’ennesima manifestazione palese e arrogante della presenza della Mafia nella Capitale. Una presenza, quella della Mafia a Roma, di cui tutti sapevano, specie dopo tutto il marciume portato a galla dall’inchiesta Mafia Capitale.
M5s Parlamento, Agosto 2015
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Ieri ho finito di ascoltare l'audio libro "Casamon*ca, viaggio nel mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma" di Nello Trocchia, narrato da Stefano Scialanga su Audible
da questo libro:
"È il 20 agosto 2015 quando per la prima volta l'Italia si accorge dell'esistenza del clan Casamonica. I petali piovono sul piazzale davanti alla chiesa di San Giovanni Bosco, mentre le note del Padrino accompagnano l'arrivo di una carrozza funebre scortata dai vigili urbani. Sulla facciata della chiesa, c'è un grande ritratto di Vittorio Casamonica su cui campeggia la scritta "Re di Roma". Da allora, abbiamo visto al telegiornale video di pestaggi efferati, giornalisti minacciati e percossi, ruspe e abbattimenti nelle periferie romane. Eppure a Roma tutti conoscono i Casamonica già da decenni. Sono sempre stati lì, piccoli faccendieri durante il dominio della Banda della Magliana, amici di boss che arrivavano dal sud in cerca di un porto sicuro all'ombra del Cupolone, o di politici e uomini dello spettacolo bisognosi di droga o di un prestito. Per tutti sono i Nullatenenti, gli zingaracci. Mentre le istituzioni si limitavano a derubricarli a fenomeno minore, i Casamonica prosperavano: sulle minacce e la violenza cieca hanno edificato un impero fatto di discoteche, locali, palestre, concessionarie di lusso e ville sontuose."
E a questi link il breve documentario del processo:
parte 1 parte 2
Ve lo consiglio se non lo avete ancora letto o ascoltato :)
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Sometimes I remember about that boss of the mafia who had “The Godfather” soundtrack play at his funeral, rose petals drop from an helicopter and signs hung on the church that said “Vittorio Casamonica King of Rome”, all of this right IN Rome. Two years ago.
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Casamonica - Nello Trocchia
Casamonica Viaggio nel mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma Nello Trocchia Genre: Social Science Price: $10.99 Publish Date: January 29, 2019 Publisher: UTET Seller: DeA Planeta Libri S.r.l. Il primo libro che ha il coraggio di raccontare la verità sulla famiglia criminale più potente di Roma È il 20 agosto 2015 quando per la prima volta l’Italia si accorge dell’esistenza del clan Casamonica. I petali piovono sul piazzale davanti alla chiesa di San Giovanni Bosco, mentre le note del Padrino accompagnano l’arrivo di una carrozza funebre scortata dai vigili urbani. Sulla facciata della chiesa, c’è un grande ritratto di Vittorio Casamonica su cui campeggia la scritta “Re di Roma”. Da allora, abbiamo visto al telegiornale video di pestaggi efferati, giornalisti minacciati e percossi, ruspe e abbattimenti nelle periferie romane. Eppure a Roma tutti conoscono i Casamonica già da decenni. Sono sempre stati lì, piccoli faccendieri durante il dominio della Banda della Magliana, amici di boss che arrivavano dal sud in cerca di un porto sicuro all’ombra del Cupolone, o di politici e uomini dello spettacolo bisognosi di droga o di un prestito. Per tutti sono i Nullatenenti, gli zingaracci. Mentre le istituzioni si limitavano a derubricarli a fenomeno minore, i Casamonica prosperavano: sulle minacce e la violenza cieca hanno edificato un impero fatto di discoteche, locali, palestre, concessionarie di lusso e ville sontuose. Si sono accreditati come agenzia criminale di servizi, vera e propria cerniera tra il mondo di sotto, della periferia disagiata, e il mondo di sopra, dei circoli esclusivi ai Parioli e dei salotti bene di Via Veneto. Partendo da testimonianze inedite e resoconti giudiziari, Nello Trocchia costruisce un’inchiesta unica: il primo ritratto della famiglia criminale a capo di Roma. Districandosi nel complesso albero genealogico raccoglie le storie di boss pittoreschi e spietati, e di donne feroci e manesche; di vittime coraggiose e di uomini che, nonostante abbiano perso tutto, vivono ancora nel terrore della famiglia. Il risultato è una radiografia impietosa di una città in fin di vita, invasa di metastasi in ogni organo, in ogni tessuto: una malattia estesa, a cui lo Stato non sembra capace di trovare rimedio. «Un grande reportage basato su documenti, testimonianze ed episodi» - Corrado Augias http://dlvr.it/R5qTZT
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È lo scacco al clan dei Casamonica… “Vittorio per noi è un re”. A parlare è uno dei collaboratori di giustizia che hanno reso possibile il blitz contro il clan dei Casamonica.
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1. L’ASSURDO CASO DI GIACOMO AMADORI DE “LA VERITÀ”: INCHIODA I CASAMONICA CON LE CONFESSIONI DELLA ''PENTITA'' (E CORNUTA) GELSOMINA DI SILVIO MA L’UNICO DENUNCIATO È LUI 2. QUELL'ADDIO AL CELIBATO DOVE GLI OSPITI TROVARONO A BORDO PISCINA 25 TENDE CON ALTRETTANTE PROSTITUTE, I PORTAOGGETTI A FORMA DI CAZZO, OSTRICHE E SPUMANTE
Giacomo Amadori per “la Verità”
Gli Spada, i Casamonica e i Di Silvio sono tre clan di origine nomade che spadroneggiano a Roma. Sono liberi di portare avanti i loro traffici sino a quando non esagerano. Nell'estate 2015 inciamparono nel funerale in stile Padrino del capostipite Vittorio Casamomica e le polemiche per quella cerimonia kitsch portarono al sequestro della villa del boss defunto.
Roberto Spada ha invece avuto la cattiva idea di dare una testata a un giornalista e per questo è finito in manette. Sino a quel giorno poteva tranquillamente dirigere una palestra nel suo quartiere.
Il sangue caldo ha rovinato anche Vittorio Casamonica e i fratelli Alfredo e Vincenzo Di Silvio che il giorno di Pasqua hanno distrutto un bar, malmenato il titolare romeno e una disabile che aveva reagito alla loro prepotenza. Altri Di Silvio avevano già minacciato a mano armata e spaccato la testa a un marmista iraniano, che aveva osato chiedere di essere pagato per il proprio lavoro. Gesti troppo plateali per non essere puniti altrettanto platealmente.
Ma quando gli Spada, i Casamonica e i Di Silvio riescono a star lontani dai riflettori, possono continuare a dettar legge nei loro quartieri e magari denunciare i giornalisti che hanno provato a raccontare le loro malefatte. Avete letto bene: a volte ai raid e alle botte questi signori prediligono le vie legali per tappare la bocca ai cronisti. Un esempio? Chi scrive nei giorni scorsi ha ricevuto la denuncia di Gelsomina Di Silvio, una ex fattucchiera già condannata per usura e altri reati e sottoposta al sequestro dei beni.
Nel 2015 la donna era in rotta con il marito Ferruccio Casamonica, responsabile di averla tradita con una donna più giovane e bella, per questo prese il telefono e contattò il cronista, mantenendo l'anonimato. A più riprese e con l'agenda del coniuge in mano cominciò a svelare gli altarini del clan, elencando nomi, cognomi e numeri di telefono dei presunti complici tra i colletti bianchi. Noi registrammo e prendemmo appunti. Scoprimmo l'identità della signora e che la stessa aveva denunciato il consorte e i figli per lesioni gravi.
Consegnammo i file audio alla Squadra mobile di Roma che immediatamente convocò la Di Silvio. La quale, però, terrorizzata per le possibili conseguenze delle sue denunce non accettò di ufficializzare le sue accuse. Anzi, probabilmente per evitare di essere nuovamente picchiata o considerata «un'infame», ha denunciato il giornalista che aveva pubblicato il resoconto delle sue dichiarazioni.
In esse Gelsomina aveva citato un primario che lavora in un importante ospedale della Capitale e che negli anni '80 era stato arrestato con l'accusa di «aver procurato alibi e ricoveri in clinica» a dei narcotrafficanti in cambio di cocaina. «Era amico anche di Vittorio Casamonica, quello che è morto. Per loro fa di tutto e di più», ci aveva raccontato la donna. La Di Silvio aveva parlato anche di una comunità di recupero che offrirebbe ai membri del clan un comodo parcheggio in alternativa al carcere: «C'è una donna che inganna i giudici. Dice che i Casamonica sono "fatti" e che stanno là, in realtà sono fuori. Grazie a lei non fanno un giorno di carcere».
Nel suo lungo sfogo la donna aveva citato anche le nuove giovani pupe dei boss, sud americane e dell'est Europa e aveva sostenuto che il patrimonio dei Casamonica finisse al sicuro all'estero anche grazie alle loro donne straniere. Gelsomina aveva fatto persino il nome di alcuni prestanome con diversi precedenti. Ma da questa miniera di informazioni non scaturì nulla, se non la denuncia contro chi scrive. Eppure le storie sotterranee che riguardano i Casamonica e i Di Silvio non finiscono qui.
Un'ex fidanzata di un capo clan, una giovane romena finita a prostituirsi sulla Salaria, ha raccontato al cronista e a un fotoreporter che con il suo uomo viaggiava a bordo di una Ferrari con il bagagliaio pieno di armi. Un altro testimone oculare ci ha descritto l'addio al celibato di uno dei rampolli dei Casamonica dentro alla villa del capostipite Antonio.
Quella sera i selezionati ospiti trovarono a bordo piscina venticinque tende con rinfrescanti vaporizzatori abitate da altrettante prostitute pronte a soddisfare gli appetiti degli invitati. Portaoggetti di forma fallica contenevano preservativi per tutti i gusti e durante il baccanale vennero serviti grandi vassoi di ostriche e litri di spumante italiano.
Una ragazza spiegò che possedeva una carta di credito intestata ai Casamonica-Di Silvio e che con quella si manteneva. In pratica era una dipendente del clan, pronta a soddisfare le voglie di associati e ospiti di riguardo. Uno dei 25 invitati era proprio il primario di cui abbiamo già parlato. Il medico in preda all'eccitazione finì in piscina completamente vestito per raggiungere le escort in versione sirena.
Quella sera uno dei presenti chiese con un certo stupore se non ci fosse il rischio di una retata delle forze dell' ordine. La risposta del giovane Casamonica sarebbe stata questa: «Vede quell' ospite? È un poliziotto». Che fosse vero o falso poco importa, il problema è che risulti verosimile in una città dove tutto si mescola e confonde. Ma questo affresco scoraggiante dell' eterna lotta tra guardie e ladri non piace a un investigatore di rango della Squadra mobile di Roma, il quale, con La Verità, respinge l'equazione in base alla quale questi mafiosi di origine sinti vengano puniti solo quando le loro gesta finiscono su tv e quotidiani.
«Non è così. Roberto Spada, quello che ha dato la testata al giornalista, era sotto indagine da 2 anni e quel filone d'inchiesta ha portato a più di 30 arresti per mafia. Anche nel caso del bar avremmo fermato i colpevoli senza troppo clamore se un giornale non fosse venuto in possesso del video e della notizia che non dovevano uscire. I cronisti senza nessuno scrupolo hanno messo in pericolo coloro che avevano denunciato, visto che i loro aggressori in quel momento erano in libertà».
Ma per quale motivo non sono stati arrestati prima? «Perché non sono stati colti in flagranza. Si sarebbe potuto fare un fermo per violenza privata o lesioni, ma sarebbe stato sminuito quello che era successo. Per avere un'ordinanza con l'aggravante mafiosa ci vuole un po' più di tempo e noi l'abbiamo ottenuta in pochissimi giorni».
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Giornata di mobilitazione AD ALTA VOCE Contro la povertà e le
http://eventicatanzaro.it/event/giornata-di-mobilitazione-ad-alta-voce-contro-la-poverta-e-le/
Libera Catanzaro e il comitato di quartiere “insieme per Pistoia si può” aderiscono alla giornata di mobilitazione «AD ALTA VOCE – Contro la povertà e le disuguaglianze» lanciata dalla Rete dei Numeri Pari, che unisce centinaia di realtà in tutta Italia impegnate contro la povertà. Il cuore della mobilitazione sarà a Roma, con la presenza di Don Luigi Ciotti, in piazza San Giovanni Bosco, luogo diventato tristemente famoso per i funerali di Vittorio Casamonica. Ed è qui che da 5 anni è attiva una “tenda contro la crisi” per dare sostegno ai cittadini in difficoltà. La manifestazione si svolgerà contemporaneamente in altre cinquanta città a Catanzaro l’appuntamento è sabato mattina 14 ottobre dalle ore 10,00 alle 12,00 nel quartiere Pistoia per pulire il parco del quartiere che versa in condizione di abbandono. olo se alzeremo la voce tutte e tutti insieme in piazza sarà possibile rimettere al centro dell’agenda politica la possibilità di migliorare la condizione materiale ed esistenziale di chi sta peggio. Il 14 ottobre è giunto il momento di tornare in piazza AD ALTA VOCE per dare forma e sostanza alla speranza.
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Raid dei Casamonica in un bar di Roma: disabile si ribella e viene frustata
#Roma, i #Casamonica colpiscono ancora: frustano a cinghiate una #disabile e pestano a sangue un #romeno, minacciandoli di #morte. #MafiaCapitale
Ve li ricordate i Casamonica? Quelli del tristemente famoso funerale del boss Vittorio Casamonica, corredato di carrozza trainata da cavalli, petali di rosa lanciati da un elicottero e banda musicale d’accompagnamento, che intonava la colonna sonora de Il Padrino? Quelli che per settimane sono stati sulla bocca di tutti, a causa di tale disgustosa sceneggiata, che ha fatto ridere mezzo…
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#Casamonica#clan Casamonica#criminalità#funerali Casamonica#mafia#Mafia Capitale#raid dei casamonica#roma#scandalo Casamonica#violenza su disabile
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La protesta di Mina Welby: “Gelli in Chiesa, Piergiorgio no”
La protesta di Mina Welby: “Gelli in Chiesa, Piergiorgio no”
“Tutti dovrebbero avere i funerali, tutti quelli che dovessero volerli“. Così come è stato per Vittorio Casamonica, anche Licio Gelli avra’ funerali cattolici, oggi a Pistoia, nella chiesa della Misericordia. Nonostante Gelli sia massone e per quest oscomunicato. Secondo la dichiarazione sulla massoneria a firma del prefetto Joseph Card.Ratzinger, rimane “immutato il giudizio negativo della Chiesa
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