#Vince Benedetti
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londranotizie24 · 4 months ago
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Match Point, la Rabbia di Flavia Catena vince l'edizione 2024 del concorso
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Di Annalisa Valente E' Flavia Catena con il racconto Rabbia che vince l'edizione di quest'anno di Match Point, il concorso letterario organizzato da Il Circolo e Londra Scrive. Secondi e terzi, Alessia Piermarini con la Muscia Dentro e Max Mauro con Il Dito. Match Point, la Rabbia di Flavia Catena vince l'edizione 2024 del concorso E' Rabbia di Flavia Catena che vince l'edizione 2024 di Match Point, il concorso letterario riservato a racconti inediti scritti in italiano da residenti in Regno Unito. La musica dentro di Alessia Piermarini e Il dito di Max Mauro vincono rispettivamente il secondo e terzo premio. Come di consueto è stato l’Istituto Italiano di Cultura di Londra ad ospitare giovedì 17 Ottobre, all’interno della Settimana della lingua italiana nel mondo, la serata di premiazione del concorso organizzato da Il Circolo - Italian Cultural Association, charity italiana in UK in collaborazione con Londra Scrive, scuola di scrittura creativa fondata dallo scrittore Marco Mancassola col patrocinio del Consolato Generale d'Italia a Londra e nell’ambito delle attività di promozione integrata del Sistema Italia del Ministero degli Affari Esteri. Il Premio, giunto quest’anno alla sua terza edizione, è stato sponsorizzato dallo studio commercialista Del Vigna Dobson. Il tema della challenge 2024 è stato “FUTURO O NO?” e ha rappresentato l’occasione per parlarne in tutte le possibili declinazioni: visioni del futuro dell’umanità, tecnologie che avanzano o nuove società, storie contemporanee basate sulle nostre vite e sulle scelte, i progetti, i sogni, le relazioni, le speranze che possono influenzarle. E di racconti, incentrati sul topic, ne sono arrivati quasi un’ottantina. Tra questi, la giuria composta da Olga Campofreda, Luisella Mazza, Isabella d’Amico, Daniele Derossi, Marco Mancassola, Paolo Nelli, Caterina Soffici e Giovanna Salvia ha fatto un lavoro di cernita accurata e anche un po' combattuta, per arrivare a una scrematura di dodici finalisti. Importante sottolineare che la giuria ha giudicato i racconti, contrassegnati da un numero progressivo, senza sapere nulla degli autori. Perché l’intento fosse proprio quello di garantire completa trasparenza e obiettività nella scelta. La serata di premiazione di giovedì 17 Ottobre, aperta con i saluti del Console d’Italia a Londra Alessandro Mignini e della presidente de Il Circolo Simona Spreafico, è stata poi condotta da Etta Carnelli De Benedetti, direttrice de Il Circolo. Presente anche la moglie del Vice Capo Missione, Signora Marina Smimmo De Antonellis. I finalisti sono stati tutti invitati alla serata, e fino al momento della premiazione, è stato mantenuto dagli organizzatori il massimo riserbo sulle posizioni in classifica. Ecco, allora i risultati risultati e le menzioni speciali della giuria. - Premio - RABBIA di Flavia Catena - Premio – LA MUSICA DENTRO di Alessia Piermarini - Premio – IL DITO di Max Mauro Il primo racconto classificato, premiato dalla signora Marina Smimmo De Antonellis, si è aggiudicato un trofeo e un premio di 1.000 sterline. Motivazione del premio: “Per la capacità di esplorare il tema dell’incertezza del futuro con una forte, avvincente allegoria; il taglio originale nell’affrontare il genere distopico; la creazione di un’atmosfera intensa e inconfondibile; l’equilibrio di un racconto in bilico tra narrazione esplicita e mistero”. Il secondo racconto, premiato dal Console Mignini, e il terzo, premiato dallo sponsor Del Vigna Dobson, hanno ricevuto un trofeo e un premio in denaro di 500 sterline. Ma ci sono state anche tre menzioni speciali per i testi di Martina De Camillis "La storia del mio cuore”, di Marco Medugno “Quattro lezioni” e di Simone D’Aquino (“Tuffati picciri’!’’). Ma quest’anno Match Point ha riservato anche una novità rispetto alle edizioni passate: il premio Mondo Nuovo, istituito per sottolineare il crescente successo ottenuto dal nuovo bookclub de Il Circolo, appunto Mondo Nuovo, diretto da Olga Campofreda, e che attualmente vede il coordinamento di Luisella Mazza fino al prossimo mese di Gennaio. I dodici racconti finalisti sono stati sottoposti ad una giuria composta da grandi lettori del bookclub ai quali è stato chiesto di votare il vincitore. A maggioranza dei voti il Premio Mondo Nuovo è andato a "L’ultima conversazione" di Anna Sergi (premiata da Luisella Mazza) e a lei è andato un buono d’acquisto per libri del valore di 100 sterline. Ma ci sembra doveroso citare anche i nomi degli altri finalisti che hanno partecipato alla serata insieme ai colleghi decretati poi vincitori: Irene Morlino, Luciano Parisi, Marco Chiola, Martina Bozza, Paolo Barucca. Nel corso della serata l’attore Alex Marchi ha letto dei brani tratti dai tre racconti premiati, che vincono inoltre la possibilità di un percorso di editing professionistico e, nelle prossime settimane, la pubblicazione sulla rivista letteraria Cattedrale – Osservatorio sul racconto, partner del concorso. E, mentre si spengono i riflettori su Match Point edizione 2024, si inizia già a pensare alla prossima edizione del concorso, nel 2025, con un topic, se possibile, ancora più affascinante: “BUON VIAGGIO”. Un’occasione per essere fantasiosi, introspettivi, proiettati verso le più disparate forme di itinerario attraverso le esperienza di vita, i ricordi, gli obiettivi futuri, i territori ancora inesplorati. Vedremo di cosa saranno capaci i prossimi talenti letterari pronti a sfidarsi nella quarta edizione di Match Point. ... Continua a leggere su
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tomcherryoldtimeradioshow · 10 months ago
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Hey, radio rangers! Be sure to listen to Larry Beck on BlueNotes: Jazz on Indiana Public Radio March 30, 2024 at 8:00pm! Larry celebrates the season with Spring Jazz! Featuring Vince Benedetti, Joyce Cooling, Nestor Torres, New York Voices and Joe Pass! That's March 30th at 8:00pm on Indiana Public Radio! Streaming options can be found on indianapublicradio.org or listen on 89.5 FM, 90.9 FM, 91.1 FM and 92.1 FM
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Non ci cascheremo mai di Max Gazzè vince 66/o Zecchino d'Oro
‘Non ci cascheremo mai’ di Max e Francesco Gazzè e Francesco De Benedettis, interpretata da un bimbo di nove anni di Napoli, Salvatore Flamini, ha vinto la 66/a edizione dello Zecchino d’Oro, trasmessa in diretta su Rai1 dall’Antoniano di Bologna con la conduzione del direttore artistico Paolo Conti e il fondamentale supporto del Piccolo Coro ‘Mariele Ventre’ diretto da Sabrina Simoni.     I 14…
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jazzplusplus · 4 years ago
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Dizzy Gillespie (tp), Johnny Griffin (ts), Vince Benedetti (p), Alby Cullaz (b), Art Taylor (dr) + Stan Getz (ts) - Chateauvallon (1971)
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parolerandagie · 4 years ago
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A riguardo delle forme della poesia e soprattutto di quanto sono scemo
(il tanka ha 5 versi, di 5-7-5-7-7 sillabe)
Il tanka stanca. Lo scrittore arranca, la rima manca, suona sbilenca. Ed il lettore sbianca.
(l’haiku ha tre versi, di 5-7-5 sillabe)
L’haiku resta, come chi si diverte, ad una festa
(Con il verso libero si fa come ci pare)
Ma vince facile, il verso libero, che suona ludico e, già solo con un’assonanza, rallegra la stanza. Ed Ungaretti, pieni, ne aveva i tiretti.
(il sonetto è composto da 2 quartine e 2 terzine di endecasillabi, rimato secondo lo schema ABBA ABBA CDE EDC)
E non son buono a scriver sonetti. Austeri, impettiti, in versi precisi, non ammettono errori, né sorrisi. Son troppo tecnici, troppo perfetti.
Dai sommi poeti son prediletti, che alti, sui loro scranni assisi, vergan parole in inchiostri cremisi: che fo’ io, con voi, vati benedetti.
Umile ed onesto mi son detto: continua per la strada che conosci, coltiva i campi con note sementi,
lascia il difficile ai più potenti, trova riparo da, d’insulti, gli scrosci, che senza faranno, d’un tuo sonetto
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edi-po · 3 years ago
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Il capitalismo ridotto a una caccia agli aiutini di Stato. Domani · 23 gen 2022 ■ GIORGIO MELETTI.
La vicenda della nuova cosiddetta “gigafactory” di Stellantis a Termoli in Molise dimostra che nulla sarà come prima dopo la pandemia. Fa sorridere la spensieratezza con cui imprenditori, economisti e sindacalisti (quelli molto “responsabili”) parlano di ripresa post Covid, come se fosse solo una tempesta e attendessimo di udire augelli far festa. Il mondo è già cambiato. Abbiamo perso anni dietro agli adoratori del mercato che promettevano praterie di benessere per tutti grazie alla competizione globale. Bastava che gli italiani fossero “più competitivi”, ci dicevano lorsignori: i lavoratori dovevano solo lavorare di più ed essere pagati meno, così avremmo vinto questa stupida guerra mondiale in cui chi vince mangia e chi non è competitivo fa la fame. Negli ultimi giorni abbiano però scoperto due cose. La prima: Carlos Tavares, il numero uno portoghese di Stellantis (nata un anno fa dalla fusione di Fiat-Chrysler e Peugeot-Citroën), dice che in Italia produrre un auto costa alle volte il doppio che in altre province dell’impero, «nonostante un costo del lavoro più basso», per colpa «dell’organizzazione della produzione». Non erano gli operai che mandavano in rovina le aziende con le loro irresponsabili pretese salariali. Anzi, l’obiettivo di lorsignori (e dei politici sedicenti di sinistra che hanno collaborato allo scempio) è stato raggiunto: i lavoratori italiani sono i meno pagati d’Europa, e se le fabbriche ex Fiat sono inefficienti e anti-economiche la colpa è dell’ingegner John Elkann, dei suoi avi e dei loro manager di fiducia che, mentre insegnavano a vivere al popolo italiano, non erano neppure in grado di fare il loro mestiere, organizzare una fabbrica. La seconda scoperta è che la nuova fabbrica di Termoli, annunciata sei mesi fa, non è ancora sicura. «Stiamo negoziando con il governo», dice Tavares. E infatti giovedì scorso Elkann, presidente di Stellantis, è stato ricevuto a palazzo Chigi dal premier Mario Draghi. In quella frase, «stiamo negoziando», c’è la trasformazione del capitalismo mondiale. Altro che “mano invisibile”, “animal spirit” e altre superstizioni. La competizione è tra i governi che si contendono gli investimenti a chi offre di più. Nel nuovo capitalismo di Stato non c’è più lo “Stato padrone” come in Italia ai tempi dell’Iri, c’è lo “Stato sovventore”. Elkann chiede se per fare la nuova fabbrica di batterie il governo italiano gli offrirà più di quello serbo o polacco o vai a sapere. Così saranno i contribuenti a sostenere gli investimenti. E i lavoratori a rendere competitive le fabbriche italiane accontentandosi dei salari sempre più bassi definiti dalla concertazione responsabile tra governo, imprese e sindacati. Rimane una domanda: siamo sicuri che questa roba alla fine funzioni?
Di tanto in tanto anche sui quotidiani del ‘compagno’ di Benedetti vengono fuori alcuni arcana del mercato e della sua italica e straccionesca incarnazione. Ma noi già sapevamo che la verità emerge solo nel conflitto degli interessi.
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diyeipetea · 5 years ago
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Vince Benedetti Quartet (Jazzazza, Murcia) [Concierto]
Vince Benedetti Quartet (Jazzazza, Murcia) [Concierto]
Por José Antonio García López y Rafa Márquez.
Fecha: 11 de enero de 2020
Lugar: Jazzazza Jazz Club – Murcia
Grupo: Vince Benedetti Quartet Vince Benedetti: piano Antonio González: saxo alto Miquel Álvarez: contrabajo Vicente Espí: batería
El compositor y pianista estadounidense Vince Benedetti, de gira por varias capitales de nuestro país, paseó su sabiduría jazzística por el escenario de Jazzazza…
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blue-note-lp · 6 years ago
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bluenoterecords: 50 years ago #OTD #HankMobley recorded "The Flip" in Paris. Hear his hard-driving tune "18th Hole" on #TheBlueNoteMonthly https://t.co/LqOyLaDAkP Hank Mobley/tenor saxophone Dizzy Reece/trumpet Slide Hampton/trombone Vince Benedetti/pi… https://t.co/5xG56RzCPn http://twitter.com/BlueNoteVinyl/status/1149683771601510401 BlueNoteVinyl
bluenoterecords: 50 years ago #OTD #HankMobley recorded "The Flip" in Paris. Hear his hard-driving tune "18th Hole" on #TheBlueNoteMonthly https://t.co/LqOyLaDAkP Hank Mobley/tenor saxophone Dizzy Reece/trumpet Slide Hampton/trombone Vince Benedetti/pi… pic.twitter.com/5xG56RzCPn
— Blue Note Collector (@BlueNoteVinyl) July 12, 2019
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cambiamolanostraitalia · 4 years ago
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Perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative?
In questo post affrontiamo i probabili motivi del perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative, eccezion fatta per l’ultimo ballottaggio ai Comuni dello scorso 4 e 5 ottobre dove sia da solo che insieme al centrosinistra ha ottenuto dei buoni risultati.  
Vediamo quali potrebbero essere le possibili cause del fallimento dei pentastellati alle lezioni amministrative svolte sia in passato sia alle ultime recenti elezioni locali.
1. Il Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative presentandosi sempre da soli parte già in forte svantaggio. Perché gli altri partiti di centro destra e centro sinistra, nonostante le frizioni interne tra di loro, trovano sempre un accordo e si presentano in coalizione, ai quali poi si aggiungono una marea di liste civiche, a volte decine, tutte “parentate” tra di loro, quindi il voto è già canalizzato.
2. Quindi come detto al punto (1) il M5S parte già sfavorito poiché si ritrova solo contro tutti, ma poi ci mette anche del suo, perché non riesce quasi mai a trovare candidati di una certa “esperienza e risonanza”, ed ai vip, le anime vere dei grillini, forse manca il coraggio di scendere in campo direttamente nelle amministrazioni locali. Facciamo un esempio, ed è solo un esempio ovviamente perché in questo caso non sarebbe stato possibile. Chi sa come sarebbe andata a finire se i pentastellati avrebbero candidato alle regionali della Campania proprio Luigi Di Maio, Vincenzo De Luca avrebbe vinto lo stesso?
3. A livello locale gli elettori votano candidati “radicati” da tempo nella politica che direttamente ed indirettamente conoscono e quindi possono rivolgersi per chiedere favori ed aiuti. Quelli del Movimento 5s, si sa, sono nuovi e “sconosciuti” e non fanno favori a nessuno, perché trattano tutti egualmente. Questo spiega il perché nella cabina elettorale, la scelta che si deve fare per una votazione amministrativa locale che riguarderà direttamente la collettività e governabilità del proprio comune su un candidato che bene o male si conosce la si sente diversamente, ed una elezione politica nazionale che riguarderà invece la collettività e governabilità dell’intera nazione su un candidato bene o male che non si conosce, ma che rappresenterà la propria provincia o regione, quindi è meno sentita, è completamente diversa. Questo spiega il perché il M5S alle elezioni politiche nazionali va forte mentre a quelle amministrative locali va male perché non ha una storia "politica" alle spalle.
Ma vediamo altre motivazioni.
4. Poi ci sono quegli elettori senza fissa dimora (Elezioni Europee 2019 - Gli errori del Movimento 5 Stelle ed i “nomadi elettori”) che sono milioni, facilmente suggestionabili, che votano ogni volta in maniera diversa, muovendosi così come un onda da una sponda all’altra a chi offre di più o anche solo per cambiare!
5. Poi troviamo i sondaggi falsi e ingannevoli (Sondaggi “falsi e ingannevoli”?) il cui scopo principale è condizionare e non sondare le scelte degli italiani, e stranamente sono sempre contro il Movimento fin dal principio della scesa in campo dei pentastellati.
6. Ai sondaggi falsi e ingannevoli che condizionano le scelte degli elettori, bisogna aggiungere la disinformazione dei media (audio-visivi, carta stampata e news digitali) che sono quasi sempre di parte, è di sicuro contro i “grillini”, ed a cui si aggiungono dei nuovi, come il mese scorso quando è arrivato il giornale di Carlo De Benedetti di nome “Domani” forse era meglio come nome <Ieri>, che come molti altri nel passato è dalla parte di chi ha il potere e soldi perché competente ed onnipotente rispetto al popolo incompetente e sofferente!
Continua a leggere: Perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative?
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ruth9989 · 5 years ago
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📝💕" Estábamos, estamos, estaremos juntos. A pedazos, a ratos, a párpados, a sueños "...(Mario Benedetti) 💕 . . . #lockets #bluenigthradio #poetartist #pukissec #pukisspoetica #phothos #ecuador #instagram #selfie #SHINee #guayaquil #vinces #amolosdoramas #henrylau #trap #doramas #hablemosdedoramas #kdramas #kpop #SHINee #jonghyun#key #taemin #minho #onew #love #leeteuk 💎 https://www.instagram.com/p/B3AYd0zpK3z/?igshid=1azk1h418o3vp
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navigamus-blog-a-vela · 6 years ago
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SAIL 2016 - L'UNGHERIA VINCE NELL'OPEN D'ITALIA 2016 DEL MITICO FLYING DUTCHMAN - 2016
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19 settembre 2016 - CAMPIONE DEL GARDA - Il maresciallo Josef Radetzky avrebbe apprezzato molto la battaglia velica che il Garda Lombardo ha ospitato in occasione del Campionato Italiano Open della classe Flying Dutchman, il glorioso FD, classe olimpica dal 1960 (Roma) al 1992 (Barcellona). Trentacinque barche in acqua in rappresentanza di 7 Nazioni, a conferma di quanto sia ancora apprezzata questa stupenda deriva. La flotta ungherese domina con Maitheyi Szabolcs e Andras Domokos, 11 volte campioni del Mondo, sei vittorie e un secondo posto nelle sette manche delle 3 giornate di gara sul Benaco. Il team del lago Balaton batte i connazionali Andras Suli e David Papp. Terzi, quindi Campioni Nazionali 2016, chiudono in rimonta Pierfrancesco Eustacchi e Paolo Rossi della Lega Navale di Porto San Giorgio, capaci di scavalcare i grandi favoriti, i fratelli romani Nicola e Francesco Vespasiani del lago di Bracciano.  In 5° posizione c'è l'equipaggio della Repubblica Ceca Hruby-Houdek, poi la flotta azzurra con Pardini-Carnicola (Yc Parma), i gardesani  Cipriani-Benedetti (FV Peschiera e Cvt Maderno), vittime di una bandiera nera e un ritiro, noni Barenghi-Koles della Canottieri Lecco, decimi i tedeschi Roemmelt-Wiedemann. Campionato Open, di valenza internazionale (già si pensa al Mondiale), organizzazione  curata da Univela Sailing e dal Circolo Vela Gargnano. E' stato un grande ritorno visto che nelle acque di Campione negli anni '60 si corse il tricolore promosso dalla Fraglia Vela Desenzano; nel 1985 il Campionato Mondiale promosso dal CV Gargnano.   L'Fd è stato ideato dagli olandesi Conrad Gülcher e Ulk  van Essen (padre anche del Flying Junior). Il Circolo Vela Gargnano sarà ora impegnato nel prossimi week end con la 10° edizione della Childrenwindcup e la fase finale del circuito "Sognando Olympia".
FROM http://www.navigamus.info/2016/09/lungheria-vince-nellopen-ditalia-del.html
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jazzfunkdid · 8 years ago
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(via https://www.youtube.com/watch?v=TreM94RT_Vs)
RCA ‎– 82876 820862 - Originally released in 1975. Dusko Gojkovic ‎– Slavic Mood. Bass – Bert Thompson. Drums – Joe Nay. Piano – Vince Benedetti. Tenor Saxophone, Soprano Saxophone – Andy Scherrer. Trumpet – Dusko Gojkovic.
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danieleforsinetti · 5 years ago
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Serie B: Chievo e Cittadella inseguono il Benevento; il Frosinone vince ed è quarto
Ecco tutti i risultati della 15a giornata del campionato italiano di Serie B.
Benevento-Trapani  5-0 (Coda, Viola, Sau, Viola, Viola)
Pescara-Venezia  2-2 (Galano(P), Machin(P), aut.Kastrati(V), Aramu(V))
Empoli-Ascoli  2-1 (Brosco(A), Balkovec(E), La Gumina(E))
Spezia-Livorno  2-0 (Ragusa, Mastinu)
Cittadella-Salernitana  4-3 (Djuric(S), Diaw(C), Benedetti(C), Diaw(C), D’Urso(C), Giannetti(S),…
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jazzplusplus · 5 years ago
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giancarlonicoli · 6 years ago
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5 AGO 2019 19:42
VINCERE AL SUPERENALOTTO? VI FA DIVENTARE POVERI! – L’87% DI CHI VINCE A GIOCHI A PREMIO RITORNA POVERO ENTRO 24 MESI! IL RISULTATO DI UNO STUDIO DEL CNR DEL 2017, CONFERMATO ANCHE DA ALTRE RICERCHE. MA PERCHÉ SUCCEDE? –  C’ENTRA QUELLO CHE IN SCIENZA SI CHIAMA “MENTAL ACCOUNTING”: IL DENARO OTTENUTO SENZA FATICA PER IL NOSTRO CERVELLO È “AD ALTO RISCHIO”, E QUINDI…
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Lorenzo Dornetti per www.ilsole24ore.com
Gli italiani sono un popolo di navigatori, poeti e soprattutto giocatori d’azzardo. I dati aggregati del Mef dimostrano che ogni cittadino spende in media 480 euro l’anno tra lotterie, gratta e vinci e slot-machine. Il jackpot per la prossima giocata del “Superenalotto”, che avrà un premio superiore ai 200 milioni di euro, ha riacceso, la voglia di gioco d’azzardo in tutta la penisola, se ce ne fosse bisogno. Chiunque approcci il tema dal punto di vista statistico sa che le probabilità individuali di vincita sono prossime allo zero.
Uno studio del Cnr del 2017 ha dimostrato che reddito e cultura non sono correlate all'intensità dei comportamenti del gioco d’azzardo. Il fatto che le persone di ogni provenienza e censo continuino a giocare spiega molto dell’irrazionalità del cervello nei confronti del denaro.
Un'evidenza scientifica è forse ancora più impressionante.  Che cosa succede ai pochi che vincono? La ricerca ha dimostrato che l'87% dei “fortunati vincitori della lotteria”, ritorna povero entro 24 mesi. È un dato confermato da molti studi, tra cui la metanalisi recentemente pubblicata da Jordan Ballor. I “baciati della dea fortuna” diventano più poveri di prima in meno di 2 anni.
Perché le persone perdono completamente il controllo quando acquisiscono grandi somme inattese? Una risposta scientificamente fondata e convincente arriva dal campo di studi che lega neuroscienze e finanza comportamentale.
Il premio Nobel per l’economia Richard Thaler, ha studiato il concetto di “Mental accounting”. Le ricerche dimostrano che la propensione al rischio cambia completamente in funzione della fonte da cui proviene il denaro. Come se nel cervello il denaro ottenuto senza fatica, venga inserito in una voce di bilancio “ad alto rischio”. Mentre se la cifra deriva dal lavoro o da altri investimenti complessi allora la quota viene registrata nella sezione “basso rischio”. Chi vince alla lotteria si trova a gestire un valore enorme conseguito senza sforzo, pertanto la percezione del rischio salta completamente. Un approccio aggressivo e spesso poco diversificato determina ingenti e rapide perdite nel vincitore.
Un'altra dinamica che si estremizza in queste situazioni è l'”ottimismo irrealistico”. Il primo ad averlo dimostrato è un altro premio Nobel che ha studiato cervello e comportamenti finanziari, Daniel Kahnemann. Essendo stati fortunati in passato, i vincitori pensano che in futuro continueranno ad esserlo. Ritengono di “essere benedetti, quasi magici”. Questa visione di sé, porta a spese correnti pazzesche, senza alcuna pianificazione per il futuro, nell’illusione che tutto andrà sempre bene. Questa percezione ottimistica della realtà e di sé stessi, viene a chiedere conto dopo qualche tempo, quando la cassa è dilapidata da uscite folli.
Il terzo fattore riguarda il senso di colpa. Le ricerche di neuropsicologia sociale dimostrano che persone cresciute in un ambiente finanziariamente difficile, sviluppano una dinamica conflittuale legata al possesso di denaro. Durante l’adolescenza, desiderano la ricchezza. Con il passare degli anni, in una sorta di meccanismo consolatorio legato alla situazione di “povertà”, consolidano l’idea che chi ha denaro sia una persona priva di senso morale e socialmente riprovevole. Questo giudizio crea un alone di negatività legato al denaro. In un istante, chi ha tra le mani il biglietto fortunato, si ritrova dall’altra parte. Queste persone diventano “oggettivamente ricche”, tuttavia il loro cervello rimane intriso dell'associazione tra denaro e amoralità.
Una convinzione è nel cervello una densa rete neurale nelle cortecce prefrontali che guida il comportamento in modo inconsapevole. Per lenire il senso di colpa di essere diventati ricchi, quindi “inconsapevolmente riprovevoli”, aiutano tutti senza alcun freno. Compiono gesti esagerati e plateali, per dimostrare a sé stessi di essere “diversamente ricchi”. Questi eccessi li rendono “accondiscendenti prede” di parenti, amici, conoscenti, vicini di casa, che di fatto trasformano il vincitore in un bancomat infinito. Peccato che ogni somma, per quanto grande sia, prima o poi, finisce.
La maggioranza di chi vince la lotteria, è un “ricco a tempo determinato”. Le distorsioni cerebrali legate alla sottovalutazione del rischio, l’ottimismo irrealistico ed il senso di colpa sono una mina nel cervello del “fortunato” pronta a esplodere. Le neuroscienze applicate ai comportamenti finanziari confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, l’uso di meccanismi cerebrali emotivi e del tutto irrazionali nella gestione del denaro, estremizzati nei casi di “vincitori alla lotteria”. Per dirla con uno slogan: la fortuna è cieca, le distorsioni cerebrali legate al denaro, vedono benissimo.
Nessuna invidia quindi per chi vincerà il jackpot da oltre 200 milioni, il possessore dei numeri fortunati ha un’altissima probabilità di tornare più povero in 24 mesi.
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Cesare Benedetti vince la Cuneo – Pinerolo del Giro d’Italia. Jan Polanc in Maglia Rosa
Continua fra un grande cornice di pubblico il percorso del Giro d’Italia in Piemonte. Cesare Benedetti ha vinto, dopo uno sprint ristretto la dodicesima tappa del 102o Giro d’Italia di ciclismo, da Cuneo a Pinerolo, lunga 158 chilometri. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di un gruppetto di 25 concorrenti tra cui lo sloveno … Leggi tutto L'articolo Cesare Benedetti... Per il contenuto completo visitate il sito http://bit.ly/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://bit.ly/2HxcDQa via Adriano Montanaro - Alessandria
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