#Valle Po
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Una splendida occasione (aka cosa ho fatto lo scorso week end)
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valle oasi
Un parco dove si puo' ammirare la natura, gli animali, il lago, foto by staff 18arte (viaggio180)
Foto amatoriali.
By samsung a14
#Nature#Valle oasi#San Savino#Po te#Pontesultrasimeno#Blog official#Vivinatura#Cannuccia#Ninfea#Samsung14#Blognature#Sentieri#Ladolcevita
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I ROMANI quando tracciavano le vie consolari SCIEGLIEVANO il POSTO più SICURO dal punto di vista IDROGEOLOGICO.
QUANDO tracciarono la Via Emilia la tracciarono vicino all' appennino perchè più a valle era tutta una palude ( Padus da cui deriva il nome del fiume PO , pianura Padana , Padania ecc ) . Questo perchè da sempre i fiumi fino a che hanno molta pendenza corrono veloci ed asportano materiale dal fondo provocando frane sui lati ( come in tutte le montagne ) , a volte scavando profondi gole e canaloni .. Il materiale asportato contribuisce a formare le pianure alluvionali come appunto la Padania oltre che nei punti più profondi delle paludi instabili come il mitico lago Gerundo tra i fiumi Adda , Po e Serio.
Ad un CERRO PUNTO , con l'aumento della popolazione , per strappare terreno fertile l'uomo ha costruito degli argini in terra ai fiumi di pianura imbrigliandoli entro gli argini. Il materiale che viene giù dalle montagne si deposita dentro gli argini alzando il fondo del fiume . Per evitare le alluvioni gli idraulici senza laurea del passato ( senza computer e senza tanti calcoli TR 25-TR50 -TR200-TR500 , ma con badile e carriola in legno ) avevano 3 SOLUZIONI , DRAGARE il FONDO e buttare la terra nel lato esterno dell'argine rinforzandolo , fare delle ampie golene sempre con il materiale asportato e togliere tutti gli alberi all'interno del letto del fiume .
OGGI invece si fanno tante chiacchiere a cui seguono tanti calcoli , a cui seguono tanti pareri , a cui seguono tanti progetti , a cui seguono tanti appalti , a cui seguono tante mazzette , a cui non segue nessun lavoro perchè i soldi si sono dispersi e perchè il solito comitato ambientalista fondato da 3 persone che vivono in città al quinto piano blocca tutto in nome della natura.
Mario Mazzacani
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Suben las temperaturas y tus instintos siguen en ebullición...
No consigues calmar esas ganas que te acompañan la mayor parte del día...
Te imaginas sus manos rasgando tus vestiduras y apoderándose de tus formas...
Imaginas sentir su piel y sus dedos recorriendo tus montes y tus valles,
tu sexo se estremece instintivamente,
un escalofrío recorre tu espalda erizando tu piel a su paso, no sabes muy bien donde se origina pero tus labios están ya deliciosamente húmedos...
La lujuria empieza a hacer efecto en tu piel pero sobretodo en tu psique,
tus sienes arden,
tus pupilas se dilatan y
tus manos parecen tomar vida propia en pos de tus zonas más erógenas...
Ahora sólo existe un objetivo en tu mente, calmar esas ansias de sentir placer...
Que traicionera es la mente humana!!
Un recuerdo intenso asociado a una sensación placentera y exultante han provocado tus sudores y han alterado tu líbido...
Sabes que el agua derramada sobre tu entrepierna no va a conseguir apaciguar tus intenciones, es más, el contraste del líquido elemento sobre tu sexo ya dilatado va a producir una reacción en cadena que será imposible de detener...
Ahora, piénsame con toda esa intensidad que tu sabes que me volvía loco, dedícame la melodia de tus jadeos y grita mi nombre mientras alcanzas el éxtasis empapada de sudor y anhelos...
©Navegandoportumente
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INFORMARE
in-for-mà-re (io in-fór-mo)
SIGNIFICATO Dare una forma; indirizzare, improntare, caratterizzare; mettere al corrente, ragguagliare, dare notizie
ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal latino informare, derivato di formare col prefisso in- ‘dentro’.
Alcune parole facili invece sono difficili, e se per accidente sono anche determinanti nel discorso pubblico, la situazione si fa delicata. ‘Informare’ ha dei significati correnti (anzi correntissimi), che però si trovano a valle nella sua progressione concettuale; ne conserva altri logicamente precedenti e meno comuni, che sanno spiegare e rendere conto della sua intera essenza.
Andando al punto, informare significa ‘dare forma’, ‘modellare’, ‘plasmare’. E questo non ci stupisce, visto che con estrema evidenza è un derivato di formare. Tale è il suo significato primo, in latino, quello da cui ogni altro consegue e che ci fa subito intendere la sua ampiezza.
Il significato proprio di ‘dare forma’ oggi in italiano è desueto. Con la sua radicale versatilità ha significato l’animare, il governare, il costituire, il guidare e via e via in una sequela di significati dei più disparati — di cui però oggi solo una manciata sono vitali.
Una delle fronde di significato più interessanti che ha preso è quella che lo avvicina all’improntare, all’indirizzare, al caratterizzare. Posso parlare di come un’esperienza specifica informi tutta l’opera di una certa autrice, dei criteri e delle idee che informano il disegno di legge, di un’atmosfera rilassata che ha informato il congresso, o di come lo zio informi la sua vita a una rigida condotta morale. Un permeare strutturale, ispiratore e conformatore — ed è un’accezione particolarmente rilevante, elegante e incisiva proprio perché conserva un contatto diretto ed evidente col plasmare primigenio.
Oggi se parliamo di ‘informare’, ci riferiamo però quasi sempre al mettere qualcuno al corrente di qualcosa, al ragguagliarlo. Non ha lo spessore di una trasmissione di conoscenza strutturata e matura, ha la superficialità tutta da interpretare di fatti e dati. Così ti posso informare che il treno è in ritardo («Per fortuna, perché sono in ritardo anch’io»), ti informo che sono stato io a buttare via la spazzatura che avevo chiesto a te di buttare, e non so se la pizzeria è aperta, m’informo.
Però l’informare, nelle società complesse, non ha questa immediatezza pratica e neutrale (al massimo un po’ astiosa, te l’avevo detto tre volte di buttarla via). I fatti e i dati pubblici che vengono riportati dalla categoria di professionisti dell’informazione, informano. Ma non tanto o non solo come ti informo che da domani la tessera non sarà più valida; il loro informare è nella quasi totalità dei casi un permeare strutturale, ispiratore e conformatore. In latino informare aveva anche i significati di istruire, ammaestrare. E di questa ambivalenza di concetto si deve avere piena consapevolezza: chi mi rende una notizia mi sta formando.
Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/informare
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Questa è una storia vera.
Credo che fosse una notte estiva di circa diciassette, o forse diciotto, anni fa.
Avevo finito di lavorare abbastanza presto per gli standard a cui ero abituato in quel periodo. A mezzanotte chiusi il ristorante e a bordo della mia auto feci la strada per tornare a casa.
Non avevo cenato e i morsi della fame si facevano sentire, così decisi di fare sosta da Majd, un bravissimo e onesto kebabbaro che sapevo essere l'unico, in una città che chiude i propri locali sempre presto, che potesse darmi da mangiare. E poi il suo panino kebab "sensa salsa picante", come diceva lui, era buonissimo.
Una volta consegnatomi il "malloppo" caldo racchiuso con cura nella carta stagnola ci salutammo, uscii dal suo locale. Preferivo mangiarmelo a casa, non abitavo molto lontano da lui, con comodità e in relax. Mentre il resto della famiglia dormiva.
Appena uscito dal "Kebab di Aladino" sul marciapiede noto una ragazza, uno sguardo di sfuggita per non essere invadente ma che mi era bastato per notare il suo nei miei confronti.
La mia auto era a sette od otto metri da lei, appena oltre le linee gialle che delimitavano la fermala dell'autobus. Un autobus che lei stava aspettando.
Passandole vicino sento la sua voce chiedermi: - Disculpe, el autobús a Borgo Palazzo pasa por aquí?
- No - le risposi con il mio italspagnol - "Por aquí passa l'autobus por la Valle de Seriana Tu tienes la dirección al contrarios" (al contrarios, le dissi proprio così, vi rendete conto?)
Incredibile ma vero mi capì e mi guardò come se fosse terrorizzata per il suo errore.
- ¿Dónde está Via Borgo Palazzo? - mi chiese supplichevole.
Io con il dito le indicai la direzione. Puntando l'indice un po' in alto, visto che davanti a noi a un centinaio di metri passava un cavalcavia.
La ragazza rimase in silenzio e cominciò a guardarsi intorno stringendosi con le braccia incrociate davanti al petto. Avevo compreso che si era smarrita.
- Si quieres te porto io - le dissi.
Mi guardò con uno sguardo che sinceramente non saprei come definire ancora oggi, davanti a lei questo uomo buffo con un kebab fumante nella stagnola le stava proponendo un passaggio. Ed era quasi l'una di notte.
Le chiesi di getto - Come ti chiami? - al diavolo l'italspagnolo
- Maria - mi rispose
- Como mi madre - così d'istinto mi usci di dirle "come mia madre".
Credo che fu quella frase detta senza tanto pensarci, uscita con sincerità che la convinse ad accettare un passaggio da uno sconosciuto, vestito con un completo da uomo nero e una camicia grigia cangiante, con un kebab avvolto nella stagnola in mano.
In auto, mentre la portavo a destinazione, lei seduta al mio fianco stava con il suo corpo pigiata contro la portiera. Come per aumentare la distanza tra di noi.
Era bellissima, davvero. Mi raccontò che veniva dalla Bolivia e che era giunta in Italia da pochi giorni.
Non mi ricordo bene quali parole usai in auto per rassicurarla, per accennare una conversazione con lei. Il lavoro che faceva e perché aveva fatto tardi quella sera.
Mi ricordo bene invece quello che successe quando lei vide che l'avevo portata proprio sotto il palazzo dove abitava. I suoi occhi si illuminarono, si sentì sicura a quel punto. A quel punto, già proprio a quel punto, quello dove mi fermai lei evidentemente capì che l'uomo con la camicia cangiante non era cattivo.
Così prima di scendere e dopo avermi detto "Gracias", fece un gesto che mai mi sarei aspettato. Mai. Mi baciò sulla guancia destra. Un bacio rapido, come rapido fu il suo dileguarsi verso il portone. Però io nel momento del contatto con le sue labbra, allora non avevo la barba, sentii tanto calore e la sua paura che svaniva.
Ogni volta che sento di un femminicidio mi ricordo di questo mio aneddoto, perché mi diventa sempre più chiaro il rischio che Maria corse, la paura che Maria aveva e che io trovavo esagerata.
Perché Maria ha avuto buona sorte quella volta con uno sconosciuto, mentre Giulia ha avuto sfortuna con uno che conosceva molto bene. O pensava di conoscere bene. Ma che, come spesso è accaduto a tante altre sventurate come lei, non si conosce mai bene fino a quando non esce la bestia che vive in quella persona.
Per via di un "no" o di un "è finita".
Quello che posso fare io da uomo, da padre, è educare i miei due figli maschi a essere come quell'uomo goffo e impacciato, con un kebab in mano, che voleva essere d'aiuto verso una ragazza. Non lasciandola sola nel buio in una notte d'estate di diciassette, o forse diciotto, anni fa.
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Come posizione è la più bella città del mondo, passa la vita sognando nella Conca d’oro, una valle squisita divisa tra 2 mari. I boschetti di limone e i giardini di aranci erano di una perfezione così totale che sono diventato preraffaellita e ho aborrito i comuni impressionisti. In nessun luogo, nemmeno a Ravenna, ho visto mosaici cosi. Nella cappella Palatina, che dal pavimento alla cupola è tutta d’oro, ci si sente veramente come seduti in grembo a un gran favo di miele a guardare gli angeli che cantano. […] Di Monreale hai sentito parlare, con i suoi chiostri e la cattedrale. Ci andavamo spesso in carrozza essendo i cocchieri ragazzi modellati nel modo più squisito. La razza si vede da loro, non dai cavalli di Sicilia. Ogni giorno mi mostrava tutta la cattedrale e io mi inginocchiavo davvero davanti al massiccio sarcofago di porfido nel quale giace Federico II. È una cosa sublime, nuda e mostruosa, color sangue, e sostenuta da leoni, che hanno colto un po’ dell’ira dell’animo irrequieto del grande imperatore.
The Letters of Oscar Wilde – A cura di Rupert Hart-Davis
#The Letters of Oscar Wilde#Rupert Hart-Davis#Oscar Wilde#Palermo#Sicilia#Sicily#Italia#queue#coda#q#in coda
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Kafka , de noattri
Da circa 6 mesi ho un dolore tremendo sotto un piede, provato di tutto umano ed equino, non passa.
Un amico mi dice, prova dal professor Coso, è un osteopata,ed è un genio
Il professore coso riceve su appuntamento ,vicino al piazzale Michelangelo, location che di solito vuol dire emorragia finanziaria.
Infatti il professore coso si prende 120 al nero o 150 con fattura
Propendo per il lato oscuro
3 volte , e risolviamo. mi dice il professore coso
240 euri spesi.
Mi ha massaggiato , tirato, scrocchiato , pestato dappertutto tranne nel punto interessato che fa male esattamente come quando avevo 240 euro in più.
360 euri spesi.
Provo a parlare col professore, facendo presente che ,per carità m ha ringiovanito di 20 anni dappertutto ma se magari provasse ad appoggiare le sue manine magiche sotto al mio piede sx magari ne usciamo un po' prima.
I problemi non si risolvono a valle ma a monte, si fidi di me.
Mi fido.
480 euri spesi .
non ho più un dolore in tutto corpo, mi piego come un fachiro, mi posso allacciare le scarpe da impiedi, ma il sotto del piede mi dà il tormento.
Punto della situazione difronte alla mia perplessità il professore Coso prende appunti.
Ha subito qualche trauma nella zona del volto nell' ultimo anno?
Si, ho perso un dente in una rissa.
Ed ha avuto altri traumi al volto in quella sede?
No, non è stata una vera e propria rissa, diciamo che una prostituta, offesa perché non intendevo usufruire dei suoi servigi, mi ha tirato un portagioie di avorio che ha colpito il dente, che è saltato. Fine
È colpa del dente
Il dolore sotto il piede è colpa del dente?
Si fidi , adesso che conosco la causa 5/6 sedute al massimo e risolviamo.
Dottore io mi fido, ciecamente, ma vede io faccio il contractor, a me mi pagano quanto il lavoro è finito.
Quindi Io mi fido e verrò tutte le volte che riterrà opportuno. Ma anche lei si deve fidare di me, ho intenzione di pagarla, in unica soluzione e senza battere ciglio, quando il dolore sarà migliorato.
Ecco l ha presa benissimo
ha iniziato ad urlare, battere i pugni sul tavolo, paonazzo in volto come se gli avessi messo π/2 la mamma.
Persona venale! Persona ingrata! Persona infida
Se ne vada! Vada via e non torni più pezzente
Io ho provato a farlo ragionare, e per tutta risposta lui ha iniziato a schiaffeggiarmi e spingermi.
Ecco adesso mi serve un osteopata ed un penalista.
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Westeros ma sono le regioni italiane! feat:
L'alto piano è la zona di Toscana/Umbria/ Emilia. C'è la cittadella che è Bologna dei poveri, hanno le sommosse politiche,sono ricchi ma si fingono maledetti bohemien. Cersei odia Margaery perché è una maledetta comunista e mette a repentaglio i valori della famiglia . Mace Tyrell è un vero umarell che passa la vita a guardare i cantieri mentre la famiglia complotta!
Le terre del Ovest sono la Campania perché solo il sud™ poteva produrre i Lannister.(e lo so bene io,che sono campana E ho una famiglia di biondi/occhi verdi,me compresa!). Cersei come sopra è quel tipo di donna del sud che siccome ha i soldi e si è trasferita nella grande città si è elevata rispetto ai terroni,ma continua a raccontare i fatti suoi a chiunque come se fosse al mercato di Torrione. Castel Granito diventa Castel dell'Ovo. I Rayn dimorano nel Maschio Angioino e i Lannister per denigrarli li chiamano "Castel Nuovo".
Approdo del Re è il Lazio, per ovvie ragioni. Siccome la squadra di calcio di Robert ha perso il campionato contro la Roma ora lui pretende di abbattere il Colosseo. Roccia del drago è collocata nel Molise perché solo una terra di nulla può ospitare il castello dove vive Stannis Baratheon. Per chi se lo chiedesse: Il Vaticano è l'equivalente del Tempio di Baelor.
Le terre dei fiumi sono la Lombardia perché vogliamo essere geograficamente accurati. Robb è riuscito ad allearsi con loro perché ha fatto leva sui separatisti padani,anche se Cat non è convinta perché "non lo so mi sembrano un po' radicali",e infatti questi si ricicleranno qualche hanno dopo come sostenitori della Westeros unità. Walder Frey ha costruito tutta la sua fortuna capitalizzando sul Ponte Coperto di Pavia, perché si.
Sempre per coerenza geografia le terre della tempesta sono in Veneto. In particolar modo Capo Tempesta è a Belluno. Come con i Lannister:solo la terra delle bestemmie poteva produrre i Baratheon.
Le isole di ferro solo la Sardegna. Un po' per motivi seri (in epoca romana era effettivamente ricca di ferro ed altri materiali simili,sono un isola) e un po' perché mi diverte pensare che Euron sembri parlare in valyriano ma in realtà è dialetto sardo
Umbria e le Marche sono la Valle, perché l'assassino di Jon Harryn può tranquillamente essere avvenuto a Gubbio (se solo Westeros avesse avuto don Matteo)
Vi ricordate quel discorse™ sui siciliani dove la gente non riusciva a decidersi se erano italiani o PoC? Ecco, Tumblr fa la stessa cosa con i Dorniani! Lancia del Sole Castello Svevo lascia le altri regioni di sasso perché "Svevo? Ma questi non erano solo arabi/spagnoli??". Inoltre in HotD Gawayn da del terrone a Criston Cole quindi direi che abbiamo anche la giusta dose di campanilismo
Il Nord manco a dirlo sono Piemonte e Val d'Aosta. Cioè guardate il castello di Fénis e ditemi che non è Grande inverno. Hanno pure il meta lupo sullo stemma lo so che dovrebbe essere un leone argentato shhhh. Gli starkettini sono bilingue e lo sfruttano a loro vantaggio:Sansa a dato della stronza a Cersei in francese e poi lo ha spacciato come un complimento. Pure la Liguria è compresa perché fa tipo l'attaccatura dove si trovano i Manderlyn,che infatti non vengono presi sul serio.
Round Bonus: come aveva suggerito @mircallaruthven ,i Targaryen sono i Arbëreshë,che essenzialmente sono la comunità italo albanese. Loro sono per lo più ortodossi quindi abbiamo anche il conflitto con i democristiani di Westeros. Pure lo stemma è adeguato!
#italian tag#asoiaf#txt#io mi diverto un casino a fare ste cose#quasi quasi vorrei fare pure una versione in inglese ma con i paesi europei cone i sette regni 👀
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“ Si volevano bene: adesso lei non aveva più nessuno, e parlavano della fine della guerra, di quando si sarebbero sposati. Poi una volta Tom disse che era meglio sposarsi subito, in brigata si poteva fare, il Comandante era come un ufficiale di stato civile. Si sposarono una sera che un aereo inondava la valle di bengala. Pareva che volesse illuminare la cerimonia. Ma tutti dovettero mettersi a terra e stare immobili in quella luce; era pericoloso farsi vedere in tanti, potevano prenderli per tedeschi. Poi l'aereo se ne andò, rimase il buio, più buio dopo tanto bianco. - Forza! - disse Clinto. - Sta' in gamba, Rina, che tu non sposi un altro. - Attenti! - comandò Gim. In mezzo al quadrato dei partigiani disarmati, sull'attenti, c'erano Tom e la Rina, muti e commossi come in chiesa. Ma era una notte scura, non si vedevano che macchie nere, e una macchia più chiara, il vestito di lei. Il Comandante disse, con la sua voce quieta: - Voi tutti siete testimoni che quest'uomo che noi chiamiamo Tom vuole sposare questa donna che noi chiamiamo Rina. Tom, la vuoi sposare? - Si, - rispose Tom. La voce riprese: - Voi tutti siete testimoni che la Rina vuole sposare Tom. Rina, lo vuoi sposare? - E anche lei rispose: - Si. - Allora, - disse il Comandante, - in nome del governo libero che qui io rappresento, vi dichiaro uniti in matrimonio. Buona fortuna, ragazzi. - Riposo, - comandò Gim. E si udì lo scalpiccio dei piedi che si muovevano. - Bello, - commentò il Cino. - Ma potevate sposarvi di giorno. Siamo testimoni, e non abbiamo visto niente. Versavano il vino levando in alto il bicchiere per distinguere quando era pieno. Ridevano e dicevano delle frasi, qualcuna un po' ardita. Clinto domandò: - E l'Agnese? Non c'è? Non si vede la vestaglia dell'Agnese! - Sono qui, rispose lei. Era una grossa cosa bruna, confusa coll'ombra. Per fare onore agli sposi, s'era tolta la vestaglia e aveva indossato il suo logoro vecchio vestito di casa. “
Renata Viganò, L'Agnese va a morire, Einaudi (collana Nuovi Coralli, n° 23), 1976⁴; pp. 88-89. [Prima edizione: Einaudi, 1949]
#Renata Viganò#leggere#partigiani#Liberazione#Resistenza#L'Agnese va a morire#letture#libri#antifascismo#antifascisti#guerra di liberazione#narrativa#lotta partigiana#matrimonio#seconda guerra mondiale#citazioni letterarie#Emilia Romagna#Storia delle donne#matrimonio civile#guerra#Italia#donne#staffette partigiane#clandestinità#Storia d'Italia#neorealismo#Valli di Comacchio#romanzi#vita#allegria
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Le vie consolari
I Romani quando tracciavano le vie consolari sceglievano il posto più sicuro dal punto di vista idrogeologico. Quando tracciarono la Via Emilia la tracciarono vicino all’ appennino perchè più a valle era tutta una palude ( Padus da cui deriva il nome del fiume PO , pianura Padana , Padania ecc ) . Questo perchè da sempre i fiumi fino a che hanno molta pendenza corrono veloci ed asportano…
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Una foto, scattata da un drone il 3 settembre 2024, mostra il Huajiang Grand Canyon Bridge in costruzione nella provincia sud-occidentale cinese del Guizhou. Con un'altezza progettata di 625 metri tra la piattaforma e il sottostante fiume Beipanjiang, il ponte, la cui costruzione è iniziata nel 2022, sarà il più alto del mondo una volta completato nel 2025. L'infrastruttura, lunga 2.890 metri, si trova nella contea autonoma Miao di Bouyei a Guanling e fa parte di una superstrada che collega il distretto speciale di Liuzhi, della città di Liupanshui, e la contea di Anlong, della prefettura autonoma Miao di Bouyei a Qianxinan, nel Guizhou. L'ultima torre principale del ponte è stata completata il 24 ottobre 2023. I cavi principali sono stati posati al completo nei giorni scorsi, dalla costruzione iniziata il 9 aprile 2024. Con un periodo di costruzione previsto di 42 mesi e un costo totale di 2 miliardi di yuan (circa 280 milioni di dollari), dopo il suo completamento il ponte diventerà il più alto del mondo, superando il ponte Beipanjiang.
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No Ponte, andate a dire di no in Cina, andate, così sarete i primi ad imparare a fare il volo, senza ali e senza motore!
Il Verdaccio dice: "Per risparmiare due ore di auto per passare a valle del canyon si spendono baracche di soldi!".
L' amministratore assennato, ma anche (ci sono, esistono, ma pochi) l'ambientalista che pensa: "Calcola due ore per decine di migliaia di autoveicoli al giorno e poi ne capisci l'impatto economico sul territorio!".
Un po' come i No-Ponte, i No-Trivelle e i No-Tav, non vedono oltre il proprio naso, e le istanze che portano avanti sono solo ideologia malsana.
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Egregio direttore, sono un agricoltore, ho più di 60 anni, ho fatto la terza media ma la mia carenza di istruzione non mi fa alterare la realtà. Le scrivo un po’ arrabbiato da Imola.
Vi informo su quello che è successo in Romagna:
1) le campagne sono state abbandonate, sopratutto nelle zone montane e nessuno tutela il territorio. Certe zone non danno o danno meno reddito;
2) la manutenzione dei fiumi non viene fatta: nei letti dei fiumi vengono fatti crescere molti alberi. A questi si aggiungono i molti rami secchi trasportati dalla corrente verso valle, che vanno a formare dighe lungo il corso dei fiumi. Questo riduce anche dell’80 per cento il deflusso delle acque piovane rendendo più facile la rottura degli argini.
A Spazzate Sassatelli (frazione di Imola) il livello dell’acqua è più basso di circa 4 metri rispetto a cinque chilometri a monte dove si è rotto l’argine del fiume Sillaro che ha inondato le campagne.
Se qualche agricoltore o persona di buona volontà intende pulire il letto del fiume, rischia sanzioni o la reclusione. Ci sono aziende che in cambio del legno asportato pulirebbero il corso dei fiumi a costo zero.
È semplicistico dare la colpa al cambiamento climatico, bisognerebbe invece dire che non si è stati in grado di capire come tutelare il territorio e aiutare nel territorio chi prova di sopravvivere.
È falso dire che i giovani ritornano in campagna. No, numeri alla mano nelle campagne i giovani diminuiscono continuamente anche perché in campagna c’è da farsi un mazzo così, con un reddito molto basso.
Non intendo essere offensivo, spero che abbia capito il senso della mia mail. Grazie dell’attenzione
Roberto Baroncini
via https://www.ilsussidiario.net/news/lettera-macche-cambiamento-climatico-i-fiumi-sono-lasciati-a-se-stessi/2539338/
"Il cambiamento climatico" è la nuova grande scusa plurivalente omnicomprensiva The Blues Brothers style, I swear to God (e la gente se la beve come la ragazza di Jake):
youtube
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Sensaciones a flor de piel...
El cuero se desliza por tus formas con sutil parsimonia, venas y valles, curvas y poros...
Recorro tu cuerpo sin rumbo fijo pero con un objetivo claro, hacerte sentir, hacerte libre...
Ojos vendados a la realidad que ahora mismo te rodea, oídos alerta pendientes del mas mínimo estímulo que te dé alguna indicación de dónde o qué estoy haciendo....
Te sumerges en un mundo de pequeñas sensaciones, todas ellas sumadas conforman una amalgama que recorren tus neuronas en pos de tu centro de placer. Tus zonas erógenas responden trascendiendo la anodina realidad para trasladarse a un plano de placeres ininteligibles...
Tu suave cabello descansa sobre tus hombros, los pendientes que cuelgan de tus lóbulos, tu boca salivando ávida de los míos, el frío del metal rodeando tu cuello, tu clítoris palpita mientras tus labios se empapan de ganas, ganas de sentir, ganas de experimentar, ganas de correrte y perder el control sobre tu propio cuerpo...
Respiras de forma agitada a medida que trascurre el tiempo, ligeros gemidos brotan de tu boca a la par que se eriza la piel de tus muslos...
Tus pezones se muestran orgullosos, me apuntan osados solicitando mi atención, los rodeo con la fusta sin llegar a rozarlos siguiendo la senda que marcan tus aureolas...
Y ahora, sin más preámbulos, el cuero va ser sustituido por mis manos guiadas por las ganas que tengo de poseerte...
©Navegandoportumente
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Domanda (giapponese) del cazzo del giorno: se verrai in Giappone, quanto pensi di restare?
Ah boh frate, dimmelo tu, dipende da te eh.
質問: 弊社に働くことができたら、将来に日本に何年間くらい住むことが意図していますか。
私にはそんな質問は無意味。1分1分変わっていってる世界には卒業ばかりでどんな人になりたいのかまだ分からない若者に、そんな質問を聞けない。そして、それはあなたの会社によってでしょう。
Domani un'altra bella figura di merda in una lingua incespicata che vorrebbe essere giapponese ma è solo merda, e poi non ne voglio sapere più fino al 2023.
#gente che va fuori già col pensiero di tornare#un po' di incertezza nella vita non fa mai male#sappiatelo e imparatelo#se mi prendono questo posto diventerà una valle di lacrime#siate molto pronti#e pregate affinchè non mi prendano
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NOTTE PRIMA DELL'ESAME
18 giugno ore 23:40
La finestra, quella esposta perfettamente a nord, è spalancata.
Steso sul letto guardo attraverso di essa scrutando le stelle e le vette delle montagne che affiorano dal davanzale.
Quella della mia camera da letto non è una finestra qualunque, è la finestra del respiro.
Da quella finestra ogni sera entra l'aria mossa dal vento che scende dalla valle. Da quella finestra si può respirare a pieni polmoni quando manca il respiro.
Che sia dovuto all'afa dell'ennesimo anticiclone, alla canicola della vita, alla calura dei pensieri o semplicemente al calore generato da un rimpianto.
Questa sera di dormire non sembro averne voglia, nonostante abbia assunto le benzodiazepine che goccia dopo goccia, generalmente, scavano quel solco che separa la mia coscienza dal mio corpo. Annebbiando la prima, rendendo inerme il secondo.
Decido di alzarmi, prima di provare un rabbocco ipnagogico, per fare un giro della casa.
Lo faccio quasi sempre la sera, controllando che i cuccioli stiano dormendo o siano tranquilli nelle loro faccende, augurando a chi è sveglio la buona notte. Sia essi siano bipedi che quadrupedi.
Una volta nel disimpegno noto la luce accesa nella cucina, Gabriele (figlio n. 2) sta mangiando un gelato con lo sguardo perso nel vuoto.
"Come ti senti - gli chiedo - sei teso?"
"Si papà - mi risponde malinconico - finisco il gelato e provo con della melatonina per vedere se riesco a dormire"
"Andrà tutto bene, vedrai. Ti ho visto quanto hai studiato in queste settimane. Credo che l'esame di maturità lo supererai brillantemente. Hai una bella media"
"Vedremo... quello che mi dà pensiero è il tuo di esame, che avrai domani"
"Già, curiosa la vita. Saremo sotto esame entrambi. Entrambi con la supervisione di professori, entrambi ci metteremo il cuore. Tu metaforicamente, io fisicamente"
"Come ti senti papà?"
"Mah, è come se per il mondo io non esistessi. Eppure percepisco la mia esistenza perché provo dolore"
"Il cuore? Fa male ancora?"
"Gabriele, quello mi fa male da tanto. Però si, in queste settimane un po' di più fisicamente che metaforicamente"
"Sono preoccupato per te"
"Andrà tutto bene vedrai, anche per me. Nonostante i voti del mio fisico non sono ottimi come i tuoi. Troppi eccessi, assenze e spesso non mi sono applicato"
"Ti voglio bene papà, buona notte" - mi dice mentre ci abbracciamo.
Sono seduto di nuovo sul bordo del letto, di fronte alla finestra del respiro. Mentre guardo le montagne penso a chi vorrei qui vicino a me, per metterla a nudo, non fisicamente, ma dalle sue emozioni.
Mi sento così tenue. Una sensazione strana che avverto da non so quanto tempo, ho tantissimi pensieri, moltissime mancanze. Che mi portano a sentirmi vuoto, triste. Come se la vita sia una cosa talmente grande e io così piccolo. Da non riuscire a contenerla tutta.
Forse è per questo che mi duole il cuore, è troppo piccolo per contenere quello che provo. L'amore, come quello per i miei figli, non ci sta dentro tutto e spinge, per uscire.
Credo che non prenderò altre gocce, l'abbraccio appena ricevuto è più che sufficiente. Ora chiedo solo un po' di silenzio. Nella mia testa.
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