Quando scrivo di sesso di solito mi viene una cosa a metà strada fra Le undicimila verghe e Bukowski, l'intenzione sarebbe di fare Céline ma troppa grazia, non mi viene (anche Gadda quando scrive di certe cosine è un maestro, ma di nuovo, Gadda è irraggiungibile, gli viene bene tutto). Non riesco a trovare uno stile, spesso a rileggerle non mi eccitano nemmeno più, mi eccitano solo nel momento in cui le scrivo, ma forse è proprio questo il punto, che sono dei ready-made da prendere così come vengono, dei pezzi che esauriscono la loro funzione nell'atto stesso di scriverli, come dicono i professori: hanno un valore catartico. Invece De Sade è una roba ridicola, ne avevo cominciato una parodia del tipo La nuovissima nuovissima Justine, dove una coppia di sposini coinvolge nel suo ménage anche la sorella nubile di lei, Juliette, ma finisco per incartarmi sullo stile. Forse dovrei farmi meno questioni di stile.
Scusami se mi prendo la libertà, ma... Tu non mi sembri per niente un cuor contento. La conosci la storia del Re Pescatore? Comincia col re da ragazzo, che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventarere. E mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina. E una voce dice al ragazzo: "Tu custodirai il Graal, onde possa guarire i cuori degli uomini". Ma il ragazzo, accecato dalla visione di una vita piena di potere, di gloria, di bellezza, in uno stato di completo stupore, si sentì per un attimo non un ragazzo, ma onnipotente come Dio: allungò la mano per prendere il Graal, e il Graal svanì lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco. E mentre il ragazzo cresceva, la ferita si approfondiva, finché un giorno per lui la vita non ebbe più scopo. Non aveva più fede in nessuno, neanche in se stesso. Non poteva amare, né sentirsi amato. Era ammalato di troppa esperienza, e cominciò a morire. Un giorno un giullare entrò al castello e trovò il re da solo. Ed essendo un semplice di spirito, egli non vide il re: vide solo un uomo solo e sofferente. E chiese al re: "Che ti addolora, amico?". E il re gli rispose: "Ho sete, e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi la gola". Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì d'acqua e la porse al re. Ed il re, cominciando a bere, si rese conto che la piaga si era rimarginata: si guardò le mani e vide che c'era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita. Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?". E il giullare rispose: "Io non lo so: sapevo solo che avevi sete".
ROBIN WILLIAMS -
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Excuse me for taking the liberty, but... You don't strike me as a happy heart at all. Do you know the story of the Fisher King? It begins with the king as a boy, who had to spend the night in the forest to prove his courage and become a king. And while he spends the night alone he is visited by a sacred vision: in the bivouac fire the Holy Grail appears to him, symbol of divine grace. And a voice says to the boy: "You will keep the Grail, so that it can heal the hearts of men". But the boy, blinded by the vision of a life full of power, of glory, of beauty, in a state of complete stupor, felt for a moment not a boy, but omnipotent like God: he reached out to take the Grail, and the Grail vanished leaving his hand terribly burned by the fire. And as the boy grew older, the wound deepened, until one day life for him no longer had any purpose. He no longer had faith in anyone, not even himself. He could not love, nor feel loved. He was sick of too much experience, and he started dying. One day a jester entered the castle and found the king alone. And being simple in spirit, he did not see the king: he only saw a man alone and suffering. And he asked the king, "What ails you, friend?" And the king answered him: "I am thirsty, and I would like some water to cool my throat". Then the jester took a cup that was beside the bed, filled it with water and handed it to the king. And the king, starting to drink, realized that his wound had healed: he looked at his hands and saw that there was the Holy Grail, the one he had sought all his life. He turned to the jester and asked amazed: "How could you find what my brave knights never found?". And the jester replied: "I don't know: I only knew that you were thirsty".
ROBIN WILLIAMS -
Potete conoscere molto di una persona, anche osservando come si rapporta ai suoi oggetti personali.
O anche a come si muove in casa, e tratta suppellettili, oggetti vari… ecc
Una persona ad esempio che mette troppa energia nelle azioni, sbatte le porte, fa cadere oggetti, e crea sempre molto rumore intorno…
Ci sono persone che si prendono cura dei propri oggetti e lo toccano con grazia e delicatezza .
Si muovono cin leggiadrìa in casa, senza provocare il minimo spostamento d’aria.
Esse sanno essere invisibili, sanno sparire perché sanno dosare le energie e utilizzarle al migliore dei modi.
Non è un buon segno che una persona consumi velocemente gli oggetti perché significa che questa persona assorbe molta energia dall’ ambiente circostante o che quanto meno è disregolata.
Piante, animali, lo stesso.
So di persone che hanno animali da vent’anni e altre a cui muoiono gli animali in breve tempo.
Osservando come una persona si rapporta con l’ambiente potete capire la delicatezza del suo cuore, la sua sensibilità e la sua capacità di donare e scambiare in modo equo con l’ambiente.
E anche questo ultimo supermercato Despar é andato, almeno per quel che mi riguarda: ho dovuto scartarlo Troppi pericoli, troppa minaccia di violenza, troppi ladri pronti a puntarti un'arma per farsi consegnare la carta di credito, troppe persone con le quali preferisco non avere niente a che fare perché chiaramente terroristi Gravina é un luogo invivibile Finchè vivi con gli occhi chiusi prendi le mazzate al buio ma continui a vivere, angosciata, spaventata, non ti accorgi di quanto sia pericolosa, non appena apri gli occhi ti accorgi che questo paesino di montagna trasformato in piccola città stracolma di cemento e quasi più nessun albero é la testa del terrorismo mondiale, e la famiglia che mi sta perseguitando sembra essere proprio a capo del terrorismo mondiale
Insomma, volevate i ladri che hanno rubato per anni nel Banco di Sicilia e trasferito all'estero miliardi di euro? Se andate nel Despar di via Valle Allegra ne trovate una buona metà, poi passate per il convento delle Antoniane di via Etnea e ne trovate un altro, e poi chiedete a padre Di Grazia se si sente più parente di Putin o di Zelensky Conventi pieni d'armi come mitra e grossi fucili, soldi che piovono a palate in un piccolo supermercato che non batte chiodo se non tra di loro in famiglia, e soprattutto personaggi noti che sembrano originari di Gravina anche se li conosciamo come capi di stato di altre nazioni E che dire di questa ondata di piccoli e grossi killer che da qualche anno si é trasferita in questo paese? Uno di questi giorni mi ammazzano, mi hanno talmente a portata di mano e qui ormai la legge sono loro
Foto di Vishal Shah
I giorni di gennaio sono troppa grazia
si fatica a contarli e scendono
ininfluenti pareri in ombra,
i bambini crescono si sentono già grandi.
Prosegue l’anno, concluse le epifanie.
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Neith Nyer a/i 2018: il gusto non è cattivo, è libero
Abbandonate ogni speranza di perfezionismo ed estetica massificata, o voi che state per entrare nel mondo creativo squisitamente unico firmato Neith Nyer, e costruito dal suo fondatore Francisco Terra!
Piuttosto, impugnate il desiderio di divertimento, aprite lo sguardo per ascoltare racconti che non troverete altrove, dato che provengono dalle pagine di un diario personalissimo, quello della sua propria esperienza di vita, e che vengono di volta in volta tradotti in abiti che non sono solo creazioni di stoffa e dettagli, ma vere e proprie rievocazioni e riflessioni da indossare.
Ad essere precisi, il brand Neith Nyer viene per l’appunto definito come “fashion statement luxury brand”: una definizione che è tutto un programma, e una vera definizione d’intenti. Nel senso letterale della parola: dato che Francisco Terra fonda il suo marchio nel 2015 con un intento ben preciso: fare moda per raccontare le proprie storie, personali e per questo uniche, e tradurle in capi che nella forma prendono ispirazione da quell’estetica che, senza troppa grazia né mezzi termini, viene dichiarata kitsch, o volendo anche trash, e rielaborarla con l’eccellenza del gesto sartoriale e della qualità dei materiali della couture.
Una vera e propria crasi, insomma: tra lo street style delle sottoculture mescolate tra loro, e l’universo luxury!
Immergersi nel mondo Neith Nyer vuol dunque dure prendere parte ad un’esplorazione costante, intensa e divertita: significa addentrarsi in un territorio dove i confini tra volgarità ed eleganza vengono sfumati appositamente, ed il cattivo gusto non è più un motivo per arricciare con fare nob il nasino, bensì viene abbraccito per indagare la necessità di libertà d’espressione personale che passa anche, e tantissimo, attraverso l’abbigliamento.
A proposito della traccia autobiografica da cui tutto nasce, il brand Neith Nyer prende il nome da una delle nonne materne di Francisco Terra: coloro che, per via del loro mestiere di cucitrici, hanno tenuto a battesimo il suo desiderio di fare moda sin da quando era bambino, e lo hanno guidato nell’assemblare abiti per raccontare storie, possibilmente ambientate in quella periferia folkloristica e preziosa del Brasile da cui il designer proviene.
La collezione a/i 2018-19 è dunque una nuova storia tratta dalle pagine del diario di vita di Francisco Terra: stavolta le rimembranze corrono indietro verso l’infanzia, quando i suoi genitori partecipavano alla Bad Taste Ball season, e il piccolo Francisco Terra rimasto a casa mescolava il suo modo d’immaginarli alle fantasticherie offerte dai film e cartoni animati che nel frattempo assorbiva dalla tv, tipo “La storia infinita” o “La Sirenetta“.
Che cos’è la Bad Taste Ball season? Presto detto: nulla a che vedere con i costumi di Carnevale, ma una vera e propria performance dell’arte del cattivo gusto applicato alla moda, dove vinceva chi aveva il maggior talento di osare con quantità spropositate di balze e ruche, e di mixare la palette più strabordante di colori.
Un elogio dell’eccesso che diventa il leit-motif della collezione appositamente intitolata con una domanda squisitamente aperta, e dunque affatto retorica: “cos’è il cattivo gusto?”. La risposta sartoriale, artistica e a suo modo sociologica di Neith Nyer è una carrellata di silhouette ricavate dall’assemblaggio impunturato dei lembi dei capi, dalla distribuzione ricca di balze e ruche, di geometrie dei volumi gonfiate appositamente per essere decostruite, dalla quantità assai generosa di velluti pesanti e sete lucenti, dall’accoppiata di lane pesanti maschili e flash di rosa vivace, dall’appaiata di motivi stampati azzardati e dalla rievocazione di quelle citazioni scritte tipiche delle felpe kitsch che qui, riposizionate, diventano una sorta di gesto poetico.
E dato che, secondo Francisco Terra, la moda è una potente forma d’arte, anche in questa collezione proseguono le sue collaborazioni artistiche: con Mathias Garcia per la serie di stampe esclusive che dipingono un bestiario immaginifico, con Zeferino per le scarpe che sono uno specchio della collezione, e con Florence Tetier per i bijoux che adornano il volto con eccentriche creature marine.
Troppa grazia, Robin Williams: 13 minuti di spot completamente fuori di testa
Di Robin WIlliams abbiamo conosciuto molto. Ma è come testimonial pubblicitario che ha fatto letteralmente impazzire tutti.
Robin Williams era un attore, e un uomo, che non si poteva fare a meno di amare. Sempre più grande della parte, a volte minuscola, che gli era affidata. La sua energia incontenibile non era fatta per essere incasellata, per stare nei limiti.
Uno spot fuori di testa –…
"Le nerine: una sinfonia di rosa nel mio giardino"
Ciao amici di GiardinoWeb, sono Andrea e oggi voglio condividere con voi la mia passione per un fiore davvero speciale: la Nerine.
La Nerine: Bellezza in rosa
Il mondo dei fiori è vasto e pieno di meraviglie, ma ci sono alcune piante che riescono sempre a catturare la mia attenzione. La Nerine è una di queste, e sono sicuro che, dopo aver letto questo post, la amerete quanto la amo io.
Origini e caratteristiche
Le Nerine, originarie dell'Africa del Sud, sono conosciute anche come "lirio di Guernsey". Questi fiori affascinanti sono noti per la loro forma a campana e il colore rosa intenso che li rendono davvero unici. Possono crescere da bulbi, e le foglie sottili e lunghe spuntano da terra, fornendo un bel contrasto con i fiori vibranti.
Crescita e cura
Le Nerine sono abbastanza facili da coltivare, ma ci sono alcune cose da tenere a mente. Hanno bisogno di un terreno ben drenato e preferiscono posizioni soleggiate. La cosa affascinante di queste piante è che fioriscono in autunno, quando la maggior parte delle altre piante è in fase di riposo.
Assicuratevi di non innaffiarle eccessivamente, poiché troppa umidità può far marcire i bulbi. Durante l'estate, le foglie delle Nerine inizieranno a ingiallire e morire, segnalando l'arrivo dei fiori.
Usi e Significato
Le Nerine non sono solo belle, ma hanno anche un significato simbolico. Sono spesso associati all'innocenza, alla grazia e al fascino. Questi fiori sono perfetti per decorare fioriere, giardini o bouquet. La loro eleganza li rende ideali per matrimoni e altre occasioni speciali.
La Nerine nel Mio Giardino
Nel mio giardino, ho dedicato uno spazio speciale alle Nerine. Ogni anno, quando vedo questi fiori emergere tra le loro foglie morte, mi ricorda la bellezza che può risorgere anche nelle circostanze più difficili. La loro tenacia e la loro eleganza sono fonte di ispirazione per me.
La Nerine è una pianta straordinaria che merita un posto speciale nei nostri giardini e nei nostri cuori. Spero che questo post vi abbia ispirato a considerare la Nerine come una scelta per il vostro giardino o come un regalo speciale per qualcuno di caro. Quando vedrete i suoi fiori rosa in tutto il loro splendore, capirete perché sono così amati.
Grazie per avermi seguito in questo viaggio alla scoperta della Nerine. Se avete esperienze o consigli da condividere su questa splendida pianta, non esitate a farlo nei commenti. Alla prossima!
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In 7 secondi potete assumervi la responsabilità della vostra follia non vi faro' la grazia di tenerla, state attenti a non darvi troppa importanza perché magari fate di tutta l'erba un fascio e da carnefici diventate vittime incoscienti
Quesito
Buonasera padre Angelo,
mi chiamo Federico e sono un giovane di 20 anni che negli ultimi mesi si è riavvicinato alla fede dopo un periodo abbastanza lungo di assopimento spirituale.
Inevitabilmente a questo processo si è accompagnato il sorgere di domande, dubbi e perplessità, alcuni dei quali hanno trovato risposta e altri solo parzialmente.
In particolare la scorsa settimana, proprio la consultazione della vostra rubrica mi ha offerto nuovi spunti di riflessione che vorrei qui sottoporle.
Prima di proseguire ci tengo a ringraziare fin d'ora lei e il suo (eventuale) staff per il servizio che offrite.
Le questioni che vorrei sollevare sono due (sarebbero di più ma non voglio mettere troppa carne al fuoco): cercherò di esporle brevemente e la prego di correggermi qualora i miei ragionamenti partissero da presupposti falsi o non ortodossi.
1) La dottrina cristiano-cattolica afferma che il presupposto della salvezza individuale è la morte in stato di grazia. Fino a qui nulla da obiettare.
Quello che mi risulta difficile da capire è come si possa legare lo stato di grazia a categorie oggettive e "umane". Mi spiego meglio con degli esempi.
Per la Chiesa il sacramento della Confessione rimette tutto il cumulo dei peccati mortali, per cui dopo una confessione ben fatta, come del resto dopo il Battesimo, l'individuo è autorizzato a ritenersi in stato di grazia e, per dirla breve, ha in tasca il biglietto per il Paradiso.
Ma qui sorge il problema: come può l'uomo, un uomo a cui è stato detto "ricordati che sei polvere e polvere ritornerai", vantare dei diritti nei confronti di Dio?
Come possono delle convenzioni umane, per quanto sacre, vincolare le scelte di Dio? Mi sembra una pretesa inaudita. Per dire, tutti noi ci immaginiamo San Francesco e Padre Kolbe in Paradiso e Hitler e Pol Pot all'Inferno. Ma, se anche fosse così, nel momento in cui accettiamo l'onnipotenza di Dio dovremmo concludere che Lui, nel momento della scelta, fosse liberissimo di prendere la decisione opposta.
E il ragionamento si potrebbe estendere a tutte le occasioni in cui Dio effonde la sua grazia sugli uomini. Il problema è che così facendo si rischia di scivolare come minimo nel protestantesimo. Se è Dio ad avere sempre e comunque l'ultima parola, allora i sacramenti della Chiesa si svuotano del ruolo che il cattolicesimo assegna loro, ovvero quello di canali privilegiati della grazia di Dio, e conservano solo un significato simbolico o al limite invocativo. Nel senso: “io ti battezzo ma poi il "vero" Battesimo, quello valevole ai fini della salute eterna, spetta a Dio concedertelo. Al limite con il primo posso solo invocare il secondo, senza avere la certezza che avvenga". A questo punto anche la Confessione non avrebbe più alcun senso.
Quello che le chiedo insomma è: come è possibile che da una premessa assolutamente ortodossa (l'assoluta onnipotenza di Dio) si possa giungere a conclusioni più che protestanti? Come si possono conciliare l'onnipotenza di Dio e il ruolo della Chiesa?
Risposta del sacerdote
Caro Federico,
1. sono contento del tuo riavvicinamento a Gesù Cristo.
Riavvicinarsi alla fede non è la stessa cosa che riavvicinarsi semplicemente a determinati principi. In questo caso si tratterebbe di una ideologia.
Riavvicinarsi alla fede invece coincide con il riavvicinarsi ad una Persona divina, fatta carne.
Ne segue che avvicinandosi a tale Persona ci si avvicina anche al suo insegnamento.
2. Il problema che mi hai posto deriva probabilmente dal fatto che non hai chiaro il concetto di grazia.
La grazia santificante è un germe divino, e pertanto di ordine soprannaturale, infuso da Dio in noi.
In forza di questo germe divino diventiamo partecipi della natura divina e cioè diventiamo per grazia ciò che il Verbo, il Figlio, Gesù Cristo è per natura.
3. Come avrai notato, ho scritto che diventiamo partecipi della natura divina.
Non diventiamo Dio. Rimaniamo persone umane, ma che partecipano d
ella natura divina.
In qualche modo nel medesimo modo in cui il ferro messo nel fuoco si infuoca. Rimane ferro, ma diventa partecipe della natura del fuoco.
4. Mediante la grazia, diventiamo figli di Dio per adozione.
Dio non è obbligato ad adottarci come figli.
Ma se lo fa, si obbliga nei nostri confronti nel medesimo modo in cui un padre che adotta un figlio si obbliga nei suoi confronti.
5. Dio stesso ha stabilito dei mezzi attraverso i quali possiamo acquisire la grazia, ricuperarla, accrescerla. Sono i sacramenti.
6. Ora né la grazia, né i sacramenti sono convenzioni umane, ma sono doni di Dio. Sono realtà di ordine soprannaturale.
7. Pertanto ci salviamo in virtù della grazia di Dio accolta liberamente da ciascuno di noi.
Se ci si danna, ci si danna perché si rifiuta la grazia che Dio ci offre.
Mentre ti auguro una crescita continua nella vita di grazia, nella comunione soprannaturale con Dio, ti benedico e ti assicuro la mia preghiera.
Padre Angelo