#Teatro Erba Torino
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26° Festival di Cultura Classica: Un Viaggio tra i Grandi della Letteratura Greca e Romana. Dal 16 ottobre al 5 novembre, Torino ospita il celebre festival dedicato alla cultura classica con rappresentazioni di Molière, Plauto, Euripide e Cicerone
Il 26° Festival di Cultura Classica, organizzato dalla compagnia Torino Spettacoli, torna a Torino dal 16 ottobre al 5 novembre 2024, al Teatro Erba, per una serie di appuntamenti dedicati ai grandi autori greci e romani.
Il 26° Festival di Cultura Classica, organizzato dalla compagnia Torino Spettacoli, torna a Torino dal 16 ottobre al 5 novembre 2024, al Teatro Erba, per una serie di appuntamenti dedicati ai grandi autori greci e romani. Questa edizione sarà un omaggio speciale al maestro Piero Nuti, figura chiave nella diffusione della cultura classica e uno dei fondatori del festival. Nella serata inaugurale,…
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Carola - “Baby"
Il nuovo inedito in radio
In radio “Baby” il nuovo singolo di Carola. Il brano parla di due ragazzi che si conoscono per caso…e hanno un colpo di fulmine, racconta attraverso un ritmo sensuale, tutti i momenti passati insieme.
Carola Di Lorenzo è nata a Torino il 18-06-1994 e vive attualmente Torino. Fin da piccola coltiva la passione per il canto , per la danza e per la recitazione. Studia in varie scuole, e fa molta gavetta in giro per l'Italia sia in concorsi canori di paese e sia televisivi, come Zecchino d'oro, Gran Palio delle regioni, programmi su rete 7. Lavora anche in teatro come attrice di Musical al Teatro Alfieri, Teatro Erba e Teatro Nuovo di Torino. Prende parte come ospite a spettacoli comici con attori di Zelig, Colorado, Camera café. Si fa le ossa nei Villaggi turistici In Sardegna e in Trentino come cantante di piano bar e performer. Con il passare degli anni diventa autrice di testi musicali sia per se stessa e sia per altri cominciando a pubblicare inediti. Nasce come cantante ballerina e attrice. Ha avuto esperienze radiofoniche sia da ospite ma anche come conduttrice in un programma ideato da lei rivolto agli animali.
Isabel Zolli Promotion Agency Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 – Roma
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Gian Mesturino sarà Gelindo all'Erba il 23 dicembre
Sabato 23 dicembre alle 21 in un’unica data al Teatro Erba di Torino ritorna un “must” delle feste di Natale. Tra i pastori del Presepe c’è quello che arriva alla capanna portando una pecora sulle spalle: è Gelindo, uno dei protagonisti più amati della Natività e del teatro popolare piemontese che, burbero dal cuore d’oro, incarna i sentimenti più autentici. Per obbedire al censimento…
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25 GENNAIO – TEATRO ERBA SARDINE IN ERBA Oggi. Ecco gli ultimi dettagli. Gli interventi dei relatori verranno svolti nella forma del ted talks, con 15 minuti di dialogo concessi ad ogni ospite il quale si esprimerà tenendo in considerazione le tematiche centrali del movimento. L’incontro sarà introdotto da Mattia ANGELERI, rappresentante delle Sardine Torinesi, 24 anni, laureato in giurisprudenza, il quale riassumerà quanto accaduto dopo la manifestazione del 10 dicembre in piazza Castello, evidenziando come l’evento rappresenti l’inizio di un percorso utile ad aggregare le iniziative del movimento. A questa apertura seguiranno gli interventi di Gustavo ZAGREBRELSKY, Mauro BERRUTO e Federico BOTTINO, relatori noti per le rispettive competenze in materia di diritto costituzionale, formazione e comunicazione, Karima MOUAL, nota giornalista e collaboratrice della Stampa, impegnata nel sostenere il valore dell’integrazione, Luca ROLANDI, giornalista professionista esperto di storia del giornalismo e piattaforme informatiche di comunicazione e Sara DIENA, membro del movimento Fridays for Future. La formula dell’incontro consentirà di dare spazio alle domande sul movimento. Chiunque sia riuscito a prenotarsi dovrà presentarsi dalle ore 14.00 portando con sé il biglietto stampato in modo da poter accedere all’interno del teatro. 💚 Per chi non potrà partecipare sarà invece garantita una diretta streaming che verrà trasmessa sulla pagina ufficiale “Sardine Torino”, "Sardine Piemonte" e all’interno del gruppo Facebook “6000 Sardine Torino” e sulla pagina degli amministratori. Chiediamo dunque di non venire all’evento nel caso in cui non siate riusciti a prenotarvi, ma di creare dei gruppi di ascolto a casa e di comunicarci la vostra vicinanza tramite foto e commenti sotto la diretta streaming. #sardine #torino (presso Teatro Erba Torino) https://www.instagram.com/p/B7vA_WiiUpu/?igshid=17turos18nwjh
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27 MAR 2019 09:14
UNO SCHIFO SENZA FINE - IN PROVINCIA DI TORINO UN 17ENNE SUICIDA PER BULLISMO VIENE DERISO ANCHE AL FUNERALE - I COETANEI LO CHIAMAVANO "HANDICAPPATO" E GLI SPUTAVANO ADDOSSO PER LE MALFORMAZIONI A GAMBE E BRACCIA - AL FUNERALE UN RAGAZZO RIDEVA DAVANTI ALLA SUA EPIGRAFE ALL'INGRESSO DELLA CHIESA, DICENDO CHE DAL VIVO ERA MOLTO PIÙ BRUTTO E SGORBIO - LA BATTAGLIA DELLA MADRE: “SI E' UCCISO PER COLPA DEI BULLI. DEVONO PRENDERLI UNO PER UNO"
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Fabrizio Barbuto per “Libero quotidiano”
Era il 23 febbraio 2018 quando il 17enne Michele Ruffino si è tolto la vita gettandosi da un ponte di Alpignano perché vittima di bullismo. Maria Catrambone Raso, madre del ragazzo, non prende pace: è straziata da un dolore che vorrebbe sfogare con le lacrime ma che soffoca nella collera, perché sa che quello di abbassare le difese è un lusso che non può concedersi, deve essere arrabbiata anche al posto di quel figlio al quale aveva insegnato la mansuetudine, le volte in cui pensava di agire nel suo bene erudendolo a rispondere con l' indifferenza alle provocazioni di chi lo chiamava "handicappato" e gli sputava addosso.
Un vaccino scaduto, somministratogli quando aveva sei mesi, aveva causato a Michele delle malformazioni invalidanti a gambe e braccia, ma le beffe della vita devono essere sembrate irrisorie a chi ha deciso di aggiungervi una persecuzione tale da trasformare la sua adolescenza in un inferno. «Tornava a casa con gli occhi rossi e gli chiedevo "Michele che hai?" ma lui mi rispondeva sempre di non preoccuparmi, che andava tutto bene. Pensava di averci dato già troppi problemi per la sua disabilità». Ma la donna scoprirà da sola del dileggio consumato a scuola ai danni del figlio.
Ella sostiene che, rivolgendosi al dirigente scolastico, sia stata istigata all' omertà e sollecitata a non denunciare: «"Ce la vediamo noi", mi dicevano, intanto mio figlio continuava a tornare a casa nelle stesse condizioni. Mai una sospensione, mai una punizione». Secondo quanto sostenuto da Maria, nell' istituto professionale teatro degli episodi denunciati, l' argomento bullismo sarebbe un tabù di cui solo i mesti volti degli oppressi possono parlare, mai le bocche di chi continuerebbe ad obbedire ad un regime di censura che non fa trapelare nulla.
LA CERIMONIA Sempre secondo quanto sostenuto dalla madre di Michele, la connivenza di presidi, professori e compagni sarebbe stata perpetrata anche oltre la morte del ragazzo, quando la donna, animata dal proposito di celebrare i 18 anni del figlio scomparso, ha indetto una cerimonia commemorativa in onore alle vittime di bullismo: «Ho pregato la preside di esserci ma non è venuta. Così come non sono stati presenti professori e studenti, ad eccezione del docente di pasticceria e di quattro compagni che ogni tanto vengono ancora a farmi visita».
Nonostante la tragedia che l' ha investita, Maria è lucida e presente a se stessa, e forse è proprio questo il dramma di chi la vorrebbe prostrata a rimuginare su un dolore tale da ridurla all' inerzia; ma lei va avanti, intenzionata a rendere giustizia a quel figlio che comunicava la sua sofferenza con l' autolesionismo e che sovente era preda di crisi di panico.
«Vorrebbero chiudere il caso per suicidio, ma non esiste. Devono andare a prendere ad uno ad uno chi si è reso responsabile della morte di mio figlio». Ogni prova raccolta, per questa donna d' acciaio, è come una carezza a Michele, ecco la ragione per la quale non si ferma: non vuole perdere il contatto con quelle guance solcate dalle lacrime, asciugandole, di volta in volta, con un indizio che conduce alla verità.
FUGA DALLA REALTà Nell' ascoltarla vorrei convincerla che si sbaglia, e che il suo affezionato figlio sia ancora a casa, davanti a quel pc che rappresentava l' unico punto di fuga dalla realtà; ma poi non posso che arrendermi all' idea che Michele sia ormai da tutt' altra parte, in quello stesso feretro dinanzi al quale, i bulli, avrebbero avuto l' ardire di perpetuare la derisione, il giorno del funerale: «Un ragazzo rideva davanti all' epigrafe di Michele all' ingresso della chiesa, dicendo che nella foto era venuto bene, e che dal vivo era molto più brutto e sgorbio. È stato denunciato dai testimoni che me l' hanno riferito. I suoi genitori, intanto, erano dentro la chiesa a farci le condoglianze».
Non è a caso che Maria fa menzione alla condotta ipocrita dei congiunti del bullo, la rieducazione più difficile, a suo dire, sarebbe infatti quella dei genitori di questi delinquenti in erba, i quali si appellerebbero al negazionismo per riscattare l' operato infame dei figli. La donna sostiene che nessuno, tra padri e madri degli aguzzini di Michele, avrebbe bussato alla sua porta per rivolgerle una parola di scusa o di conforto, al contrario, sfidandola apertamente, l' avrebbero tacciata di mitomania gridando alla calunnia. Sembrano non perdonarle di aver detto la verità, avrebbero voluto vederla tacere come ha fatto Michele, ma lei non depone le armi, tanto che ha fondato un' associazione a nome "Miky Boys", nell' aspettativa che i giovani bullizzati vi trovino rifugio.
I genitori di Michele non hanno potuto donare gli organi del figlio perché le circostanze l' hanno impedito, Maria ci tiene però a raccontarmi un episodio commovente: «Un ragazzo di Salerno mi ha contattato dicendomi che, se mai fosse diventato padre, avrebbe chiamato il figlio Michele. Ci siamo risentiti qualche giorno fa: la sua compagna è incinta, e voleva comunicarmi che terrà fede alla promessa». Qualcosa di impareggiabile, questo dolce angelo dal sorriso disarmante, è riuscito comunque a donarla, ma non si tratta del solo nome, bensì della speranza che qualcuno cresca con quei valori di umanità e dolcezza a lui familiari, nel fiducioso auspicio che, questa volta, non vengano oltraggiati.
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Quello che i tuoi occhi nascondono blog tour #4: Picnic a Roma
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La sera successiva Bianca era insieme a Lorena e al fratello al Teatro Sistina.
«Ho visto Rugantino almeno tre volte» considerò, mentre prendevano posto in platea. «La prima volta è stata l'edizione del '98 con la Ferilli e Mastandrea. Non mi stanca mai.»
È un lunedì piovoso qui a Torino e mi sto riprendendo da una serata meravigliosa a tema Harry Potter ma sono qui pronta per accompagnarvi in un entusiasmante viaggio per la capitale. Infatti oggi è il mio turno per il Blog Tour dedicato a Quello che i tuoi occhi nascondono di Serena Nobile, il nuovo pseudonimo della famosissima scrittrice di fantasy Virginia de Winter, edito da HarperCollins e uscito lo scorso 20 aprile.
Bianca ama guardare il mondo attraverso l'obiettivo della sua Reflex, cogliere suggestivi scorci delle vie romane e fuggevoli istanti delle vite altrui. Una sera, mentre sta scattando fotografie sui gradini di un negozio chiuso, si avvicina un ragazzo. Poche parole sussurrate, istanti di fuoco e poi solo la curva seducente e perfetta delle sue spalle impressa sulla pellicola, unico ricordo di quell'incontro. Per Bianca, il desiderio sembra incarnarsi in quella pelle color del latte e in quella bocca dalla bellezza struggente e malinconica, ma quando per caso si incontrano di nuovo, capisce che i loro mondi sono in collisione: lei giudica l'ambiente della televisione cui Federico appartiene superficiale e falso, lui ritiene Bianca solo una ragazza presuntuosa e arrogante. A quel punto, però, la scintilla è scattata e, carezza dopo carezza, Bianca scopre nel corpo di Federico un linguaggio che parla direttamente ai suoi occhi e al suo cuore. Eppure non ha il coraggio di lasciarsi andare, perché mentre lui lascia nella sua vita indelebili tracce di passione, un passato mai sepolto del tutto riemerge con prepotenza: sia lei che le sue migliori amiche hanno la sensazione di essere seguite, osservate da una misteriosa presenza, e strane coincidenze le riportano ai tempi dell'università, alla notte terribile che ha segnato in maniera indelebile il loro futuro. Dimenticare è impossibile, l'assoluzione inaccettabile, la vendetta in agguato.
Lo stile inconfondibile della mano di Virginia, una romance scoppiettante e passionale, un mistero su cui arrovellarsi e un gruppo di amiche inseparabili, disposte a tutto l’una per l’altra. Vi posso assicurare che Virginia/Serena non delude neanche in un setting contemporaneo e senza magia. Perché quando una scrittrice ha talento da vendere lo dimostra in qualunque contesto! E potete leggere tutta la mia recensione qui sul blog.
E ora buttiamoci nel blog tour...
CALENDARIO
24 aprile: Book Tag – Hook a Book
26 aprile: Accompagnamento Musicale – L’antro di Aredhel
28 aprile: Dream Cast – Coffee and Books
1 maggio: Picnic a Roma – Please Another Book
3 maggio: DNA di una storia – My crea bookish kingdom
5 maggio: Che personaggio sei? – Il sospiro del muflone
8 maggio: Attraverso l’obiettivo – La Bella e il Cavaliere
10 maggio: Read and color – Liber Arcanus
12 maggio: Bianca’s list – Il castello tra le nuvole
PICNIC A ROMA
Questo mese è stato ricco di settimane lavorative da quattro giorni, complice Pasqua e un po’ di ponti consecutivi, e in questo primo maggio, che di caldo non ha proprio nulla, vi propongo i luoghi di Roma in cui provare a fare un pic-nic… ma attenzione sono tutti meravigliosi e anticonvenzionali.
Era tarda primavera e le notti romane avevano un odore vellutato, di fiori ed erba appena tagliata. Da un balcone una cascata di gelsomini si riversava su uno dei vecchi muri del centro storico, diffondendo un profumo dolce e intenso.
Bianca e Federico si ritrovano a passeggiare in una Roma che sboccia in una primavera dai colori straordinari e i profumi inconfondibili. Le descrizioni di Serena sono vividissime e cristalline, piccoli ritratti di una città immortale che si dispiega nelle pagine con la bellezza di una vecchia signora, e il fascino di una nuova giovinezza, con luoghi incantati e locali in cui festeggiare fino all’alba. La cosa bellissima è che ogni posto descritto è una piccola meraviglia inesplorata come questo piccolo scorcio di Aracoeli.
«Ho un'idea» gridò Bianca per sovrastare il rumore del traffico e dello scooter, girandosi appena senza distogliere gli occhi dalla strada. «Ti porto nel ristorante con il più bel panorama di Roma!»
[…]«Fai tu, ti dispiace?»
«Certo che no» rispose lui prendendo la bottiglia che gli porgeva.
Le loro dita si sfiorarono e lei gli sorrise. Federico rischiò di perdere la presa e mandarla in frantumi.
Trovò che fosse una reazione eccessiva e rimase sconcertato.
Cercò di mascherare il turbamento togliendo l'involucro dorato intorno al tappo del Dom Pérignon, che fece saltare con un botto sommesso e soddisfacente.
Bianca applaudì leggermente; l'allegria e l'entusiasmo che le brillavano negli occhi erano contagiosi.
Intorno a loro qualche turista li indicò e pronunciò parole in una lingua incomprensibile.
Lei non se ne curò e passò a Federico due flûte di vetro che lui riempì fino quasi all'orlo, come se fosse una cosa del tutto normale fare un pic nic su un lastrone di pietra di età romana del Campidoglio, sotto i pini e tra i turisti che scattavano fotografie ai Fori Romani.
Quando gli aveva comunicato che lo avrebbe portato a cena in un posto dove si godeva la migliore vista di Roma, lui aveva pensato a un ristorante esclusivo in una zona panoramica, il Pincio, oppure il Gianicolo. Non si era certo aspettato che fermasse la Vespa davanti a una pizzeria napoletana nei pressi di piazza San Silvestro e ne uscisse venti minuti dopo con due scatole di pizza, recipienti di stuzzichini fritti, il dolce, una bottiglia di champagne e due veri bicchieri.
Lo aveva condotto con disinvoltura per la scalinata di Aracoeli, oltre la statua equestre di Marco Aurelio, e lui l'aveva seguita con il cibo, troppo curioso per protestare.
Lei si muoveva con la sicurezza di chi considera un angolo di mondo casa sua e lo aveva preceduto fino a una piccola, incantevole terrazza che si affacciava sui Fori Imperiali, riparata dagli edifici del Comune di Roma e dai Musei Capitolini.
Sopra il tappeto di ghiaia chiara e aghi di pino, una stele di pietra larga come un lettino aveva fatto loro da tavolo e Bianca vi si era seduta piegando le gambe di lato e poi aveva preso dalla grande borsa di cuoio una tovaglia a quadri rossi e bianchi.
«Come ci sei riuscita?» domandò lui, toccando il suo bicchiere con il proprio.
Gli strizzò l'occhio. «So essere convincente.»
Di tanto in tanto qualcuno, incuriosito, si fermava a fissarli e Federico era leggermente a disagio, così prese dalla tasca del giubbotto un cappello di maglia di cotone e lo infilò per camuffare un poco i capelli.
«È quasi mezzanotte di un giorno come un altro» disse lei, prendendo un pezzo di pizza che grondava mozzarella sciolta. «Nessuno penserebbe di cercarti qui.»
Sembrava calma, nemmeno si guardava intorno, come se avesse già fatto migliaia di picnic di mezzanotte con vista sui Fori.
Il miniabito di leggero chiffon fiorato che indossava sembrava più adatto a una notte estiva e gli stivali di cuoio morbido le davano un tocco bizzarro. Federico notò che aveva una sbucciatura sul ginocchio.
Una donna bambina, pensò di nuovo. Gli sarebbe piaciuto chiederle quanti anni avesse ma non sapeva come domandare senza sembrare maleducato.
«Abbiamo cominciato con il piede sbagliato» disse lei, tranquilla. «Mi dispiace per ciò che ho detto nel caffè di Monti, non lo pensavo. Stavo soltanto prendendo un po' in giro Lorena.»
Federico annuì. Aveva una minuscola crocchetta sospesa davanti alla bocca da cinque minuti e non gli era neppure venuto in mente di mangiarla, era troppo occupato a osservare quella donna incredibile.
«Accetti le mie scuse?»
A dispetto del tono sicuro di chi non badava alla risposta, lo sguardo che gli lanciò era timido e dolce e lui si ritrovò a deglutire a vuoto. Posò il cibo e si prese un momento bevendo un sorso di champagne.
Il cibo è uno dei leitmotiv del libro, insieme all'alcool, e accompagna gran parte dei momenti più intensi tra Bianca e Federico soprattutto in questi angoli di una bellezza insolita e stupefacente, come il quartiere Prati.
«Ti va di mangiare qualcosa?»
«Dove?» La domanda aveva la stessa cadenza cauta.
Il sorriso di lei si allargò. «La Base di via Cavour è aperto tutta la notte, altrimenti c'è il forno in via Manzoni e il bar in via Barletta. Scegli tu di cosa hai voglia.»
Lo scintillio negli occhi di Federico si fece ironico, una chiara provocazione.
«Dolce o salato» specificò lei.
«Dolce» rispose, senza staccare gli occhi dai suoi.
«Molto dolce.»
Il buio accompagnò il tragitto di ritorno verso il centro di Roma; il cielo sopra il quartiere Prati era ancora scuro quando comprarono cornetti al cioccolato e cappuccini. Mangiarono seduti sui gradini di un palazzo ancora addormentato, poi si avviarono in direzione di Regina Margherita, sotto un cielo di un tenue color lavanda.
Federico insistette per riaccompagnarla a casa ma lei declinò, spiegandogli che abitava molto vicino.
«Mi sono divertito» le disse, restituendole il casco.
«Mi fa piacere» rispose Bianca con un gran sorriso.
«Quando vuoi.»
Una pausa infinitesimale. «Ti prendo in parola.»
Un altro posto incantevole in cui fare un insolito picnic, stando a Bianca, è la Passeggiata del Gianicolo un posto in cui perdersi in un paesaggio molto suggestivo e un'atmosfera da innamorati. Gli incontri sono lo spunto per riunirsi e vivere appieno ogni momento della notte. Unirsi, incontrarsi, conoscersi diventa un momento speciale, un momento che si compenetra con la loro storia. Perché Roma emerge, chiara e luminosa, con la sua personalità e i suoi pregi e difetti.
«Potremmo fare due chiacchiere» suggerì.
L'unica reazione di Federico fu l'inarcarsi di un sopracciglio, impossibile dire se fosse deluso o divertito per la proposta. «Hai qualche idea di dove andare?» si limitò a domandare.
Il sorriso di lei si allargò e si tinse di malizia. «Certo. Ti porto nel wine bar con la più bella vista di Roma.»
«Questa è la veduta romana che preferisco» disse Bianca. «Nemmeno la terrazza del Pincio mi piace così tanto. Quando eravamo all'università, insieme alle mie amiche facevamo una puntata da Frontoni in viale Trastevere e poi venivamo qui a mangiare la pizza ripiena.»
La Passeggiata del Gianicolo era buia e silenziosa all'una di notte. A parte una volante parcheggiata vicino Porta San Pancrazio, le macchine sotto gli alberi ospitavano soltanto coppiette in cerca di qualche momento di intimità.
Loro due si erano fermati in un'enoteca di Trastevere per comprare un Pinot Noir e Bianca aveva flirtato in modo spudorato con il barman per farsi cedere anche due bicchieri a tulipano in cambio di un lauto arrotondamento sul conto del vino.
Andare in giro insieme in Vespa di notte in abito da sera era stato divertente. La gente si voltava a guardarli mentre sgusciavano per le vie di Trastevere e Federico si era ritrovato a pensare che, quando c'era Bianca, ogni cosa assumeva i contorni di una vecchia commedia e, intorno a loro, Roma diventava un set a cielo aperto.
Guidare con tacchi alti sui sanpietrini non era stato semplice e lei, seduta sul muricciolo di pietra, sfilò i sandali spingendoli con gli alluci e mosse i piedi nudi nel vuoto.
«Che dolore. Con scarpe divine si percorre la via del martirio.»
A cavalcioni sopra la balaustra di legno, Federico rise e sciolse la cravatta che lasciò a penzolare ai lati del colletto sbottonato, poi cominciò ad aprire la bottiglia di vino.
«Pensi che mi porterai mai in un vero pub a bere una birra?» le domandò divertito mentre le offriva un bicchiere.
«Possiamo sempre comprare una confezione da sei di Guinness e andare sulla spiaggia» rispose. «C'è un posto adorabile a Maccarese, accanto a uno stabilimento abbandonato, dove cucinano il pesce e mangi su vecchi tavoli di legno spiaggiato, seduto su sacchi di sabbia.»
«Non sei molto convenzionale, vero?»
Lei si girò a guardarlo e sorrise, mentre la brezza del Gianicolo le agitava i capelli che sfuggivano dallo chignon alto. «Sono stata obbligata a esserlo per gran parte della mia vita. Adesso sono in vacanza.»
«Da quanto tempo?»
«Molti anni ormai.» Il vento sparse lontano le note della sua risata.
Grazie per averci accompagnato in questo viaggio,
ma continuate a seguirci per una fantastica sorpresa!
GIVEAWAY
Con il nosro blog tour avete l'occasione di vincere una copia cartacea di Quello che i tuoi occhi nascondono di Serena Nobile.Inoltre grazie a HarperCollins Italia lasciando una recensione su Amazon potete avere l'occasione di vincere una copia in anteprima del secondo libro della serie "I cinque sensi".
Avete tempo fino al 14 maggio per il nostro giveaway e per vincere dovete seguire queste semplici regole:
- Mettere la propria email SOLO nel form così che verrete contattati in caso di vincita.
- Essere follower dei blog partecipanti
- Commentare tutte le tappe del blog tour con frasi che abbiano senso dicendoci magari la vostra opinione sugli argomenti.
- Seguire la pagina FB e Twitter della Harpercollins
- Facoltativo: Condividere l'iniziativa nei vostri social
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FONTI:
Le immagini di Roma che compaiono in questo post sono prese da Pinterest e appartengono ai loro legittimi proprietari.
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“L’ultima notte di Edgar Allan Poe” al teatro Erba di Torino, Fasella dirige Caratto
Un ritratto fedele e originale dello scrittore più influente nella storia della letteratura horror, tradotto in una pièce suggestiva che mette al centro turbamenti e inflessioni dell’animo umano. Debutta in prima nazionale al Teatro Erba di Torino (corso Moncalieri 241), per la stagione 2019/20 di Torino Spettacoli, L’ultima notte di Edgar Allan Poe, con Luciano … Leggi tutto L'articolo... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/2vVlWWx via Adriano Montanaro - Alessandria
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DIECI PICCOLI INDIANI... E NON RIMASE NESSUNO! In scena al Carignano di Torino
DIECI PICCOLI INDIANI… E NON RIMASE NESSUNO! In scena al Carignano di Torino
DIECI PICCOLI INDIANI… E NON RIMASE NESSUNO!” DUE ATTI DI AGATHA CHRISTIE IN SCENA AL TEATRO CARIGNANO PER LA REGIA DI RICARD REGUANT DAL 19 DICEMBRE 2017 AL 1° GENNAIO 2018
Martedì 19 dicembre 2017, alle ore 19.30, al Teatro Carignano, andrà in scena DIECI PICCOLI INDIANI… E NON RIMASE NESSUNO! due atti di Agatha Christie, nella traduzione di Edoardo Erba, con la regia di Ricard Reguant. Lo…
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Musica classica e danza ad Alessandria
Domenica 19 novembre alle 17 Al Museo della Gambarina, per il ciclo Musicalia, ritorna Luciano Lanfranchi, un anno dopo il suo applauditissimo recital sull’integrale dei Valzer di Chopin. Anche questa volta il Maestro giungerà in Alessandria un giorno prima, riservando il sabato pomeriggio (18.11.17 alle ore 15.00) all’incontro con un gruppo di giovani allievi pianisti. Tutta la lunga ed appassionata vita artistica di Lanfranchi è stata dedicata, oltre che al concertismo, alla didattica. E’ stato infatti docente di pianoforte al Conservatorio Verdi di Milano, al Conservatorio Paganini di Genova e all’Accademia Europea di Erba, ma anche al Vivaldi di Alessandria. Il programma di domenica vedrà una prima parte classica, dedicata al pianismo mozartiano, ed un’altra, altrettanto preziosa, in cui sarà protagonista il funambolico romanticismo di Franz Liszt, nelle Parafrasi di tre opere verdiane: Don Carlos, Lombardi alla prima Crociata ed Aida. Luciano Lanfranchi si diploma con il massimo dei voti al Conservatorio Boito di Parma, è borsista all’Accademia Chigiana. Suoi maestri Alberto Mozzati, Guido Agosti, Wilhelm Kempff. Tiene recitals in sale prestigiose in Italia e all’estero: dal Teatro Bibiena di Mantova al Conservatorio di Torino, dal Teatro Grande di Sapporo all’Università di Beirut, dalla Sala Rachmaninoff di Mosca al Gasteig di Monaco, al Cherry Blossom Festival di Macon. Di particolare interesse artistico e culturale le celebrazioni di Casella e Respighi a Losanna per Radio Suisse Romande. Solista ospite con orchestre tra cui quella della Radio Televisione Romena (Bucarest Studio 1 – direttore Chichirdan), con i Solisti di Zurigo (Madrid – direttore Balkaniy), la Filarmonica di Stato di Kishinev (Teatro dell’Ente Sinfonico – direttore Balan), con l’Orchestra dell’Ente Sinfonico di San Remo (Teatro Municipale – direttore Tillo Fuchs). Svolge attività cameristica. Riceve il “Colon” dell’ Accademia Perez di Huelva. Registra per importanti emittenti radiofoniche europee. Cura la direzione artistica del Gruppo Promozione Musicale Golfo Paradiso (Camogli) Si terrà SABATO 18 E DOMENICA 19 NOVEMBRE presso i locali del Peter Larsen Dance Studio di Alessandria (Via Cardinal Massaia 19) lo stage di danza moderna con il ballerino Christopher Huggins, della prestigiosa compagnia American Dance Theatre. Continua in questo modo il percorso artistico iniziato un paio di anni fa con Huggins, che prosegue anche in questa stagione ed è realizzato con la UISP (Comitato di Alessandria-Asti) e MarenGO Dance. Christopher Huggins è stato uno dei primi membri dell' Alvin Ailey Dance Theatre, e lavora in Europa, Giappone, e in tutti gli Stati Uniti come insegnante e coreografo. Ha vinto diversi premi, come "miglior coreografia" per Enemy Behind the Gates e Pyrokinesis, e ha lavorato a vari progetti per la Disney ad Orlando (Florida). Ha vinto la medaglia d'argento per il "4° International Contemporary Dance Competition" che si è svolto a Seoul, Corea. La Compagnia di danza di Alvin Ailey, fondata nel 1974, è universalmente conosciuta e stimata per far emergere giovani talenti della danza e grandi coreografi. La missione del suo creatore era quella di allargare la comunità culturale e artistica a tutte le etnie e culture, creando programmi diretti veramente a tutte le persone. La compagnia rese popolare la danza moderna in tutto il mondo con varie tournee internazionali, promosse proprio dal Dipartimento di Stato USA. Il capolavoro e lo spettacolo più apprezzato di Ailey è probabilmente Revelations, che ha fatto della compagnia una delle più dinamiche e amate degli Stati uniti e del Mondo. Lo stage di danza si svolge sabato dalle 17.00 alle 18.30 e domenica dalle 10 alle 11.30 per la classe di livello intermedio; sabato dalle 18.30 alle 20.00 e domenica dalle 11.30 alle 13 per il livello avanzato. Ancora una volta il Peter Larsen Dance Studio incontra la grande danza internazionale, promuovendo un artista di sicuro interesse e creando sodalizi con la danza mondiale nella città di Alessandria. Prossimamente arriverà anche ad Alessandria OLIVIERO BIFULCO (4 gennaio 2018), ballerino diplomato alla Scala di Milano e reduce da un'esperienza al teatro nazionale di Bordeaux, che ha partecipato alla trasmissione "Amici", condotta da Maria De Filippi ed è arrivato alla fase finale. Per info, costi e iscrizioni: [email protected]; 348 4075175; 0131 267859 http://dlvr.it/Q1R9mB
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Rita Forte e Riccardo Castagnari Lilly la vagabonda
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"Per essere diversi bisogna essere insostituibili". Coco Chanel
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Al teatro Colosseo il Galà d'autunno dei Germana Erba's Talents
Va in scena giovedì 30 novembre alle 21 al Teatro Colosseo di Torino il Galà d’Autunno dei Get, i Germana Erba’s Talents per una serata di musical, danza e teatro con incasso a favore delle borse di studio di questi giovani. Il Galà è una kermesse che vede protagonisti 140 giovani danzatori-cantanti-attori, spaziando dal grande repertorio del balletto classico alla prosa, a quadri coreografici e…
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Teatro Erba, Serata Ts Wow per vivere il teatro dal di dentro
Riparte l’attività del Teatro Erba di Torino, il salotto della prosa e delle arti integrate a due passi dal Po. Il primo appuntamento è sabato 23 settembre alle 21 con la Serata per giornalisti, artisti e operatori Ts Wow (il nome nasce dalle seguitissime Promo Wow di Ts Torino Spettacoli) per entrare nel vivo dell’allestimento del nuovo giallo di Agatha Christie, Un Delitto avrà luogo, che…
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Al Teatro Alfieri Galà di Primavera Germana Erba's Talents
Giovedì 30 marzo kermesse di 141 giovani talenti (ANSA) – TORINO, 22 MAR – Giovedì 30 marzo alle 20.45 al Teatro Alfieri di Torino va in scena il nuovo Galà di Primavera dei Germana Erba’s Talents, una serata di musical, danza e teatro con incasso a favore delle borse di studio di questi giovani (che, con il loro Galà furono ambasciatori dello spettacolo dal vivo con pubblico, riaprendo dopo 15…
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Le sardine del Piemonte il 25 gennaio al teatro Erba di Torino
Le Sardine Piemontesi e Torinesi si ritroveranno per un incontro il 25 Gennaio dalle ore 14 alle ore 18 al Teatro Erba, in Corso Moncalieri 241. Gli interventi dei relatori verranno svolti nella forma del ted talks, con 15 minuti di dialogo concessi ad ogni ospite il quale si esprimerà tenendo in considerazione le tematiche … Leggi tutto L'articolo Le sardine del Piemonte il 25 gennaio al... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Sabato 25 gennaio al Teatro Erba di Torino al via la fase 2 delle Sardine torinesi
La fase 2 delle Sardine torinesi sta per iniziare. L’appuntamento – annunciano su Facebook gli organizzatori – è per sabato 25 gennaio al teatro Erba di Torino, per assistere a “un primo evento che ci permetterà di incontrarci fisicamente e di ascoltare i pensieri di alcuni importanti ospiti”. “Due nomi per iniziare, scrivono: Gustavo Zagrebelsky che ci... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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