#Tal Mizrahi
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fashiontimeless · 2 years ago
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Isaac Mizrahi Fall 1994
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fdelopera · 6 months ago
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Yo Goyim! Shut the fuck up, sit the fuck down, and listen to Mizrahi Jews.
Tal is a Babylonian (Iraqi) Jew, and his family LIVED this shit.
Mizrahi and Sephardi Jews from MENA countries are the majority in Israel -- they make up nearly 70% of Israel's Jewish population.
Most Jews in Israel look like Tal.
There are lots of idiots and propagandists on TikTok who call Jews in Israel "white colonizers," but this is a LIE and a slander against the Jewish people.
Mizrahi Jews like Tal are the children and grandchildren of Jews who fled to Israel as refugees from Diaspora in Iraq, Iran, Morocco, Egypt, Ethiopia, Yemen, Syria, etc. etc. after the Muslims in those countries ethnically cleansed them.
Jews are indigenous to Eretz Yisrael, and Muslims know this. After World War II, the Muslims in MENA countries told the Jews "get out, go back to where you came from, or we will kill you," and that's just what those Jewish refugees did.
Jews NEVER lived comfortably in Muslim-controlled countries. Jews in Muslim countries were classified as Dhimmi, or third-class citizens, and they were forced to pay the Jizya, which was a tax on being Jewish.
Think of it like having to pay off the Mafia so the Mafia won't murder you and your family.
If Jews couldn't afford to pay the Jizya, they were slaughtered.
So yeah, sometimes being treated like utter dirt by Muslims and being forced to pay a Jew-tax just to stay alive was slightly better than being mass murdered by rabid Christians, but that is still NO WAY TO LIVE.
That is just an indictment of Christianity -- it is not a exoneration of Islam.
Muslims and Christians both treated Jews horribly, it was just a different kind of horrible.
Would you rather be raped, tortured, and murdered by violent, raging mobs who howl for your blood? (AKA Jew-killing Muslim edition.)
Or would you rather be raped, tortured, and murdered by violent, raging mobs; or burned alive at the stake; or shot and buried in mass graves; or shoved into gas chambers? (AKA Jew-killing Christian edition.)
Yeah, we're fucking DONE begging for our lives from you bigots.
"I'd rather beg for forgiveness than beg for my life."
(for all of my updates and ask replies regarding Israel, click here)
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dear-indies · 3 years ago
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Hi <3 Do you know of any POC Jewish fcs or Jewish FCs with a darker complexion?
Raoul Trujillo (1955) Apache, Ute, Comanche, Pueblo, Tlaxcaltec, Andalusian Moor, Sephardi Jewish, French.
Shaun Toub (1963) Iranian Jewish.
Lenny Kravitz (1964) Afro-Bahamian, African-American / Ashkenazi Jewish.
Sophie Okonedo (1968) Nigerian / Ashkenazi Jewish.
Monique Gabriela Curnen (1970) Puerto Rican / Ashkenazi Jewish, Irish, possibly other.
Vincent Elbaz (1971) Moroccan Jewish.
Boris Kodjoe (1973) Akan Ghanaian / German, Ashkenazi Jewish.
Bahar Soomekh (1975) Persian Jewish.
Nafa Urbach (1980) Javanese / Dutch Jewish, German Jewish.
Rebecca Naomi Jones (1981) African-American / Jewish.
Daveed Diggs (1982) African-American / Ashkenazi Jewish.
Esti Mamo (1983) Ethiopian Jewish.
Ester Rada (1985) Ethiopian Jewish.
Cooper Andrews (1985) Samoan / Hungarian Jewish.
Aditya Roy Kapur (1985) Punjabi Indian / Indian Jewish.
Michelle Chamuel (1986) Egyptian Jewish - lesbian.
Jurnee Smollett (1986) African-American, possibly other / Ashkenazi Jewish.
Meaghan Rath (1986) Ashkenazi Jewish / Goan Indian.
Monica Raymund (1986) English, Ashkenazi Jewish / Dominican - bisexual.
Tahounia Rubel (1988) Ethiopian Jewish.
Hailie Sahar (1988) African-American, Latin, Indian, Jewish, German - trans woman.
Margot Bingham (1988) Afro-Jamaican / Ashkenazi Jewish.
Jesse Rath (1989) Ashkenazi Jewish / Goan Indian.
Tal Benyerzi (1989) Moroccan Jewish / Yemeni Jewish.
Tyler Ford (1990) stated as being mixed black and white Jewish - agender - they/hir.
Medalion Rahimi (1992) Iranian, Mizrahi Jewish - she/they.
Shlomit Malka (1993) Moroccan Jewish / Ukrainian Jewish.
Choyce Schwartz (1994) African American and Ashkenazi Jewish.
Chella Man (1998) Hongkonger / Jewish - trans genderqueer and is pansexual - he/him - is deaf.
Kayla Maisonet (1999) Afro Puerto Rican / Ashkenazi Jewish.
Hey anon! POC stands for people/person of colour so "POC Jewish faceclaims" doesn't make sense instead something like "Jewish faceclaims of colour" would be better! Also I didn't know what you meant by "dark complexion" so feel free to send another message preferably with more detail.
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daisy-aboudi-dogtraining · 3 years ago
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Intro To Ortality
We have these cousins on my mizrahi side named Ortal and Mortal (which are regular names in hebrew - the name Or-tal means Light-Dew and Mor-tal means Myrrh-Dew I believe) - which my brother and I have created an entire ethno-religion on in the last 2 days in quarantine. It’s called “Ortality.” 
Well, there’s two main groups of the Ortalis - the Talyonim and the Orlanim
The Talyonim originate in Italy, and the Orlanim are based in Orlando, Florida (Or alternatively, in New Orleans)
They definitely differ in a bunch of ways but they do share a common way of life and philosophy, which is commonly known as Ortality. In it’s essence, ortality is based on elements of Light and Dew. Each of us have a battle going on inside of our heart between the forces of Light and Dew and we must find a balance between these forces. 
(More on this later)
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corallorosso · 4 years ago
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Viaggio all’inferno inchiesta di Levy Leval per Haaretz,quotidiano progressista israeliano “Di seguito i nomi, per l'edificazione di tutti: Amit Edri, 21 anni, da Sderot; Tal Yosef Mizrahi, 20 anni, da Ashdod; Uri Medina, 20 anni, da Netivot; Refael Hazan, 20 anni, da Moshav Neve Michael; e Lidor Zafririri, 19 anni, da Moshav Patish. Cinque ufficiali della polizia di frontiera, membri del corpo di polizia di occupazione, la più brutale delle unità, che nei media israeliani sono solitamente chiamati "combattenti", per qualche motivo. I primi quattro, i principali sospetti, rimangono in custodia. Edri era il loro comandante. L'accusa contro questi uomini è stata presentata alla Corte distrettuale di Be'er Sheva il 13 agosto: sono accusati in relazione a 14 incidenti, con accuse che includono rapina a mano armata, aggressione che ha causato danni fisici, cospirazione per commettere un crimine, aggressione aggravata, abuso di una persona indifesa, furto, violazione della fiducia e distruzione di prove. Le accuse dovrebbero essere lette da tutti. La lettura è molto dura, e descrive in dettaglio una serie scioccante di casi in cui gli accusati sono accusati di aver umiliato, preso a calci, picchiato, picchiato a sangue e derubato i lavoratori palestinesi che cercavano di arrivare al loro posto di lavoro in Israele. Alcuni dei palestinesi avevano un regolare permesso di lavoro, ma questo non interessava ai sadici della polizia di frontiera, che sono grandi eroi nel confronto con i membri più deboli della società. Lo hanno fatto giorno dopo giorno, a metà luglio, quando il checkpoint Meitar nella Cisgiordania meridionale, vicino a Hebron, è stato chiuso a causa della pandemia di coronavirus. Centinaia di palestinesi stavano entrando in Israele attraverso le numerose brecce nella barriera di sicurezza che le forze di difesa israeliane non hanno chiuso; in realtà chiude un occhio affinché gli operai riescano ad attraversarla di nascosto. (...) Per loro sfortuna, sono stati gli stessi imputati a documentare le proprie azioni - forse per mostrare il loro eroismo ai loro amici e alle loro amiche - e così facendo potrebbero essere riusciti ad abbassare i già spaventosi standard della polizia di frontiera. Chiaramente, non sono gli unici membri della forza che trattano i palestinesi con brutalità - e, in effetti, è dubbio che l'accusa copra tutti i loro misfatti. La maggior parte dei casi si sono verificati nel cuore della notte, lontano dagli occhi degli altri, durante il turno precedente l'alba, quando i lavoratori palestinesi dei territori si sono messi in viaggio per lavorare in Israele, per costruire le sue case e pavimentare le sue strade. Secondo il rapporto accusatorio dell'imputato ordinava ai lavoratori che cacciavano e catturavano di svuotare le tasche e poi confiscava i loro soldi. Ma per migliorare l'esperienza avrebbero fatto sdraiare gli operai a terra e li avrebbero picchiati, dando loro calci dappertutto, anche in testa, pugni e minacce con le loro armi. Poi gli ufficiali sarebbero stati accusati di essersi divisi il denaro saccheggiato tra loro. (...) Tutte le sere Ikhtat, un giovane muscoloso ma dal cuore tenero, usciva di casa alle 3.30 del mattino per andare a lavorare in Israele. Questo è ciò che faceva nelle prime ore del 16 luglio. Altri quattro operai palestinesi erano in piedi vicino alla fessura della recinzione, in attesa di passare in Israele. Improvvisamente qualcuno ha gridato loro di fermarsi. Gli altri si sparpagliarono, ma Ikhtat avanzò qualche metro prima che un poliziotto di confine lo afferrasse e lo buttasse a terra. Altri tre agenti si sono uniti a lui e hanno cominciato a dargli calci dappertutto - nello stomaco, in faccia, in testa - mentre giaceva lì. Ikhtat cercò di dire loro che aveva un permesso e supplicò per la sua vita, dicendo loro che aveva dei bambini piccoli in casa, ma loro gli ordinarono solo di stare zitto. In seguito, un ufficiale gli disse di alzarsi in piedi. Lui cercò di spiegare che non riusciva a stare in piedi, ma l'uomo lo minacciò, e Ikhtat fu costretto a trascinarsi qualche decina di metri verso Israele. Arrivò un grosso camioncino, dal quale sono scesi quattro agenti della polizia di frontiera uno di loro, una donna, si è appollaiata sulla soglia del veicolo e ha guardato. Ordinarono a Ikhtat di togliersi la camicia e gli diedero di nuovo un calcio brutale. Si ipotizza che il pestaggio volesse impressionare la donna, che potrebbe essere quella che ha filmato l'aggressione. Un altro ufficiale lo ha colpito in faccia con le nocche di ottone e poi il gruppo lo ha caricato, sanguinante, sul loro camion, lo ha buttato fuori vicino alla breccia nella recinzione, e gli ha detto che aveva un minuto per fare una pausa. Ikhtat è stato fortunato: non l'hanno derubato. Circa un'ora è passata dal momento in cui è stato catturato dalla polizia di frontiera fino al momento in cui l'hanno rilasciato, ci dice. Due operai lo hanno trasportato a una macchina che lo ha portato a casa, dove i suoi figli lo hanno visto in condizioni orribili. È stato portato in una clinica della città di Dahariya, dove sono state medicate le sue ferite. Ha perso quattro denti. Majdi Ikhtat, è a casa con una figlia, questa settimana. Dice di aver supplicato la polizia di frontiera per la sua vita, ma gli hanno detto di stare zitto e hanno continuato a prenderlo a calci. (...) Muntassar Fahoury: " Le due persone - che poi ho saputo essere agenti della polizia di frontiera - ci hanno attaccato e hanno cominciato a colpirci e a maledirci in ebraico. Ci hanno preso a calci su tutti i nostri corpi con i loro stivali dell'esercito. Ho preso qualche calcio in faccia e nello stomaco, e ogni volta ho urlato di dolore. Sentii anche Yazen urlare. ‘Ho cercato di parlare con loro, in arabo, e di spiegare che stavamo andando a lavorare. Non volevano sentirlo e hanno continuato a colpirci duramente per più di un quarto d'ora. Poi ci hanno chiesto di svuotare le tasche e di buttare tutto per terra. Yazen ed io abbiamo fatto quello che ci hanno chiesto. I due ufficiali cominciarono a svuotare le borse mie e di Yazen e a gettare tutto per terra. Nella mia borsa c'erano quattro paia di pantaloni, cibo in scatola e una stecca di sigarette; avevo nascosto 1.000 shekel nel portafoglio. Ho visto i due agenti controllare la mia carta d'identità e perquisire il mio portafoglio e le nostre borse. Dopo di che, i due ufficiali ci hanno condotto per qualche metro e si sono fermati vicino a una jeep militare. Ci hanno ordinato di inginocchiarci. Ho visto una donna della polizia di frontiera in piedi accanto alla jeep. ‘Un ufficiale si avvicinò alla jeep, tirò fuori un lungo bastone di bambù e cominciò a colpirmi mentre contava da uno a dieci, in ebraico. I suoi due amici, gli agenti maschi e femmine, ridevano a crepapelle. Ho anche notato che la donna teneva il telefono in mano, puntava verso di noi, e mi sono accorto che stava filmando l'evento. Il pestaggio sulla schiena con il bastone di bambù era molto doloroso, e ad ogni colpo urlavo di dolore. Ho anche sentito Yazen urlare ogni volta che veniva colpito. ‘In seguito, il secondo agente di polizia è venuto da me. Aveva le nocche di ottone sulla mano destra e ha cominciato a darmi pugni sulla testa, sulle spalle e sulla schiena. Ha fatto lo stesso con Yazen. Mi sanguinava il naso e ho visto che Yazen sanguinava dalla testa. La cosa andava avanti da un'ora e mezza. Avevo paura che non ne saremmo usciti vivi. Per tutto il tempo ho immaginato il momento in cui i due ufficiali ci sparavano e ci finivano. Non avevo più la forza di parlare e mi sono arreso completamente a quello che mi stava succedendo. ... ‘Eravamo in un luogo isolato, i dintorni erano spaventosi. Mi sembrava che tutto questo non stesse accadendo davvero. Non sapevo perché gli agenti si comportassero in modo così crudele. Volevo gridare ad alta voce in tutta la quiete che ci circondava, ma non ci riuscivo; volevo piangere, ma non ci riuscivo. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era la mia morte, e aspettavo solo di sentire il proiettile che avrebbe messo fine a questo incubo e alla mia vita. All'improvviso i due ufficiali ci dissero di alzarci, di prendere le nostre cose e di sparire. Ho preso la mia borsa, che era vuota - i soldi e le sigarette erano spariti - e volevo raccogliere le cose, ma non l'ho fatto. Sentivo che era tutto inutile. Ho lasciato i vestiti e il cibo in scatola per terra e ho iniziato a camminare con Yazen fino a raggiungere la strada. ... Mi sentivo giovane e avevo tutta la vita davanti a me. Ma dopo l'incidente ho pensato seriamente di andarmene da questo posto e di vivere in un posto lontano dove poter dimenticare quello che mi è successo. In vita mia non ho mai provato sentimenti di umiliazione, paura, disperazione e impotenza come quella notte’”. Il racconto finisce qui. Ma non la sofferenza dei palestinesi. Quella è infinita. (Umberto De Giovannangeli)
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nickelhatton · 7 years ago
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4 Acts Qualify for the Semi Final of Israel's Rising Star!
4 Acts Qualify for the Semi Final of Israel’s Rising Star!
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The latest episode of Israel’s Rising Star took place on Thursday night and saw the battle rounds of the competition get under way. Eight acts took on each other in four battles with the judges deciding who would progress to the semi final round. (more…)
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gobqro · 5 years ago
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Inaugura Gobernador Parque Industrial Aeropuerto en Colón
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La apertura del Parque Industrial Aeropuerto (PIA) en el municipio de Colón refrenda el rumbo de Querétaro, que se traduce en la estabilidad y el desarrollo económico como fuente de bienestar para las familias queretanas, destacó el gobernador del estado Francisco Domínguez Servién.
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Durante la ceremonia de inauguración del complejo industrial, el mandatario aseguró que las condiciones de certeza que brinda el estado ubican a Querétaro en la mira de inversionistas nacionales y extranjeros, de ahí que por tres años consecutivos los directivos de las empresas más importantes de México lo califican como  el mejor destino de inversión, de acuerdo a la consultora  KPMG. “Querétaro inspira confianza, somos un estado abierto al mundo y al intercambio con otros países, somos  la puerta de entrada a las regiones más industrializadas de México”.
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En su mensaje refirió que en la entidad las actividades productivas se desarrollan con un ritmo intenso y la competitividad se refleja en los más de 32 mil 049 empleos generados de enero a julio de este año, lo que representa un crecimiento del 29% respecto al mismo periodo del año anterior. Además Querétaro mantiene la segunda posición nacional en cuanto a salario promedio de cotización que es de 423 pesos diarios, datos que arroja el Seguro Social, puntualizó Domínguez Servién.
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En el acto informó que las empresas instaladas en el Parque Industrial Aeropuerto han generado 650 empleos, espacio que proyecta alcanzar  más de mil 500 puestos de trabajo en una segunda fase. Quienes se instalan en este complejo industrial -dijo- integran cadenas de valor, recurso humano altamente calificado y grandes ventajas competitivas a sus procesos productivos, tal y como ya lo han hecho las empresas Plásticos Durex, Gotec, Bachoco, Lucta, entre otras, que envían sus productos a cualquier parte del mundo de forma eficiente y rápida.
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El gobernador compartió que el Parque suma inversiones provenientes de México, Alemania, Brasil, Corea del Sur, China, España, Estados Unidos, Perú y Suiza; durante su construcción se crearon 360 empleos directos y 720 indirectos para el municipio de Colón. “En Querétaro se vive un gran ánimo de colaboración respaldado por un modelo de crecimiento que vincula de forma efectiva academia, industria y gobierno, los invito a seguir creciendo con Querétaro, sigamos siendo un motor de empleos, de confianza y colaboración a favor de México”.
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El director de AM Desarrollos Alberto Mizrahi Levy indicó que el Parque Industrial Aeropuerto alberga empresas de primer nivel y el 80% de las industrias instaladas provienen de inversión extranjera, lo que demuestra la confianza para invertir en el estado. Manifestó que el proyecto beneficia a 18 comunidades aledañas del municipio de Colón, fortaleciendo la economía de las familias queretanas y colocando a Querétaro como uno de los mejores estados del país.
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El PIA se cimenta sobre 80 hectáreas, se ubica a 3 minutos del Aeropuerto Intercontinental de Querétaro y a 5 minutos de la Carretera 57, cuenta con 56 lotes industriales y servicios de infraestructura de la más alta calidad, a fin de lograr la expansión de la industria aeronáutica, automotriz y logística. El desarrollador anunció la construcción del nuevo proyecto denominado PIA Grande, un edificio de 8 mil metros cuadrados que pretenden concluir en enero de 2020.
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En este marco, el presidente municipal de Colón Alejandro Ochoa Valencia manifestó el interés de su administración para facilitar que se hagan realidad los proyectos de inversión que garantizan la generación de empleos y el desarrollo de la zona. Reiteró su compromiso de trabajar y tender puentes de colaboración entre la iniciativa privada, la academia y el sector público.
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Posterior al corte de listón inaugural, el gobernador en compañía del director general del Parque Alberto Mizrahi Levy, colocó la primera piedra del proyecto del Parque Industrial Aeropuerto Grande. En el evento se contó con la presencia del secretario de Desarrollo Sustentable en el estado, Marco Antonio del Prete Tercero; el director de Operaciones del Parque Industrial Aeropuerto, Chema Mizrahi; el secretario del Trabajo, Mario Ramírez Retolaza; y el cofundador del Parque Industrial Aeropuerto, Teófilo Sacal.
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artwalktv · 3 years ago
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In Israel, soldiers are conscripted at the age of 18. Within a few month, they have the authority to exercise control over many aspects of Palestinian civil life. Six ex-soldiers face the camera and recall their recent service, offering a view into one of the most troubled cities in the West Bank. This film was originally published by The New York Times Op-Docs: https://nyti.ms/3zdCIgl https://nyti.ms/3HqjSWd Official Selection: IDFA 2020 Winner of Best short documentary, Jerusalem Film Festival 2020 Tampere’s Candidate for European Film Awards 2021 Winner of Best short documentary – Short Shorts Film Festival & Asia 2021 Winner of Human Values Award, Drama Short Film Festival 2021 AFI Docs 2021 Palm Springs Shortfest 2021 AFI Fest 2021 SFFILM Doc Stories 2021 Featuring: Louis Averbuch, Nitzan Ron, Ron Zeidel, Yonatan Stearman, Dean Issacharoff, Nadav Bigelman Screenwriter & Director: Rona Segal Producer: Idit Kliger, Kliger Films Executive Producer: Kobi Mizrahi, KM Productions Cinematographer: Itay Marom Editor: Ayelet Ofarim Sound Design: Nati Zeidenstadt Music: Tal Yardeni
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wiwibloggs · 7 years ago
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THE NEXT STAR FOR EUROVISION 2018: EDEN NEWMAN HAYAT AND TAL MIZRAHI AMONG THE LATEST ISRAELI QUALIFIERS | wiwibloggs
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actionbookz-blog · 5 years ago
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Get 'Seven Days Dead' on OFFER for a Limited Time Only!
Here: https://www.bookzio.com/seven-days-dead/
Reviews for Seven Days Dead:“If you have any reservations about zombie fiction, push those feelings aside now and check out Seven Days Dead. Christopher Johnson provides a unique take on the zombie genre by placing his story in an unexpected location, and skillfully weaving in details of the location’s rich history. You’ll immediately be invested in the journey of the book’s authentically flawed and capable protagonist – who doesn’t make clichéd, stupid decisions. The action is grounded in reality with precise depictions of military operations and equipment. The unavoidable ‘gore’involved in any zombie tale is handled in a tasteful way. It’s like the Walking Dead meets Black Hawk down. This book deserves your support, so be sure and grab a copy. You will be entertained.”- P.H. James author of The Seventh Aspect “Chris’ commitment to a realistic setting is what set this book apart from other zombie novels. A war zone is already a place of horrors, imagine throwing zombies in the mix.”–Ricardo Henriquez author of The Catcher’s Trap, Bad Medicine, and Worlds WalkerTal Barzani, Mizrahi Jew, former IDF operator, and confirmed drunk wakes up to find his city in flames. As Jerusalem burns, he accidentally saves a ragtag group of people already on the ragged edge of survival. Will they escape the City of David alive? Can Tal keep his group together long enough to find safe harbor? Or will it become a three way race between the undead, their own prejudices, and the desert to see which kills them first?Follow the survivors through the rich landscapes and beautiful history of the Levant as they work to survive in this new and frightening world. All cities, names, historical sites, military units and more are represented with as much accuracy as possible to ensure an experience that will pull you in…and never let go.
Free and Bargain-Priced Action Books Daily
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nextnnet · 5 years ago
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Cuando vi por primera vez Murder by Numbers ser anunciado para Nintendo Switch, me sentí bastante atraído por la propuesta que presentaba. Una aventura detectivesca situada en el Hollywood de los años noventa donde conocemos a un robot que nos ayuda a investigar asesinatos a través de puzles, más concretamente de Picross. Siendo yo amante de los Picross en particular y de todo lo que contenga un rompecabezas o implique darle vueltas al coco en general, así como de la novela negra, un juego que mezclase ambas cosas no podía pasar inadvertido para mí, por lo que me ha llevado a ser el responsable del que estáis leyendo ahora mismo.
  Desarrollado por Mediatonic, Murder by Numbers cuenta con nombres tan importantes en el sector como el de Masakazu Sugimori, el afamado compositor de bandas sonoras como las de Phoenix Wright: Ace Attorney, Ghost Trick o Viewtiful Joe, o el del diseñador Hato Moa, creador de Hatoful Boyfriend. Pero más allá de los nombres, ¿qué tal funciona la mezcla de estos dos géneros? ¡Sigue leyendo para descubrirlo!
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    De actriz de Hollywood a detective policial
Somos Honor Mizrahi, una actriz del Hollywood de los 90′ que lleva varias temporadas trabajando en una famosa serie de detectives llamada Murder Miss Terri junto a Becky, su peculiar compañera de acción, K.C., amigo y estilista de la serie, y Blake, también amigo y jefe del estudio. Cuando justo acabamos de finalizar la grabación del último episodio de la temporada, nuestro jefe nos pide hablar con él en su despacho. ¿La razón? Se ve obligado, por motivos ajenos, a despedirnos. Ofuscados y decepcionados por los acontecimientos, nos disponemos a marcharnos cuando, en el mismo parking, aparece un pequeño robot llamado SCOUT que busca desesperadamente un detective que le ayude a recordar quién es y de dónde viene, puesto que fue tirado a un vertedero y su memoria está incompleta. De esta forma, decide seguirnos al ser lo más parecido a lo que busca.
  En ese instante, nos damos cuenta de que se nos han olvidado las llaves del coche, por lo que volvemos al estudio a buscarlas cuando, de repente, escuchamos un grito estremecedor de Becky y proveniente del despacho de Blake. Al llegar nos encontramos con lo peor: Blake ha sido asesinado. Como sospechosa que somos, el Detective Cross decide encerrarnos a todos en una habitación hasta esclarecer los hechos. Por ello, decidimos, acompañados de SCOUT, escapar de dicha habitación y demostrar nuestra inocencia, a la vez que comenzamos una aventura como detective amateur para desentrañar todo lo acontecido.
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¿Pero por qué permitimos que SCOUT nos acompañe y siga? Porque resulta que tiene, entre otras muchas cosas, una capacidad increíble para encontrar pistas y objetos que no podríamos encontrar ni descifrar sin su ayuda. Y es aquí donde entran en juego los Picross, puesto que dichas pruebas y evidencias tienen que ser “descifradas” completando su respectivo puzle. Por si aún no sabes qué son los Picross, podemos definirlos como puzles en los que debemos colorear las casillas correctas en una cuadrícula según las indicaciones de los números dispuestos en los laterales izquierdos y superiores con el fin de revelar una imagen oculta. Pronto SCOUT pasa de ser un simple robot a ser un verdadero amigo y compañero de aventuras, tanto para las investigaciones de crímenes como para saber más sobre su origen y creadores.
  La historia, como probablemente ya podáis deducir (como los buenos detectives), tiende a utilizar varios clichés y recursos de más y de sobra conocidos en este tipo de novelas, series y videojuegos del género detectivesco, pero esto no le quita en absoluto peso a todo el potencial que posee. Estamos ante una historia, dividida en cuatro casos, con varios giros de guión, dudas y cuestiones en las que no reparamos pero que, cuando menos nos lo esperamos, salen a la palestra y nos crean aún más dudas, así como ganas de saber más. A todo esto hay que sumarle un toque de humor, dobles sentidos y juegos de palabras incluidos, en gran parte, por el hecho de que SCOUT es un robot y, como es de esperar, no acaba de entender del todo los distintos recursos lingüísticos utilizados por los seres humanos como el sarcasmo, las mentiras o los momentos apropiados (o inapropiados) para decir determinados comentarios. Todo esto hace que, en su conjunto, estemos ante una historia llena de misterios con toques de humor y una narrativa realmente cuidada e interesante, con varios frentes abiertos al mismo tiempo.
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  Detective por vocación
Murder by Numbers ya podría ser un buen videojuego en sí mismo como novela visual. Posee todo lo que el género requiere: una historia firme, entretenida y adictiva, decisiones, distintas preguntas y respuestas que nos llevan hacia un sitio u otro… Sin embargo, decidieron introducir una herramienta que amplía aún más el juego de una manera excepcional, como es el caso de los puzles. Los Picross no se ven en absoluto fuera de lugar en ningún momento de la trama. Es más, sientan de lujo poder investigar hasta encontrar las pistas necesarias para hacer mayor hincapié a nuestras hipótesis, teorías e interrogatorios con los sospechosos de los crímenes. Y no solo es que encajen a la perfección; es que son divertidos de hacer y, contrario a lo que pudiese parecer, se siente como una nueva forma de interaccionar más profundamente en el concepto de novela visual, enfrascada, generalmente, en ir leyendo la historia y tomando determinadas decisiones en algunos momentos.
  Por otra parte, al realizar con éxito los Picross, recibimos una puntuación que aumenta nuestro rango de detective, el cual va desde la F hasta la S, rangos que nos permiten desbloquear nuevos Picross en la memoria de SCOUT, funcionalidad paralela a la historia principal que nos permite hacer aún más puzles que, en caso de completar, nos revela aún más información sobre los orígenes y misterios de nuestro compañero robot. Además, a lo largo de la historia, también nos encontramos con otros tipos de Picross, conocidos como fases de hackeo, y que poseen una cuenta atrás y otra serie de restricciones que nos empujan a ser aún más rápidos y habilidosos desentrañando los puzles. Todo ello en su conjunto hace que Murder by Numbers sea un videojuego realmente completo dentro de su género y aspiraciones.
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  La importancia de una buena BSO para resolver crímenes
¿Pero qué sería de un videojuego de puzles sin una música que le acompañe? Como ya describimos al inicio de este análisis, Murder by Numbers cuenta con el afamado compositor Masakazu Sugimori detrás del apartado sonoro, y su trabajo cumple con las expectativas. Las distintas piezas musicales logran trasmitir la tensión o la ligereza de las diversas situaciones a las que nos enfrentamos, desde el momento de descubrir un cadáver hasta el inicio de un nuevo Picross. Y lo mejor es que dichas canciones son pegadizas y animadas, quedándose grabadas en nuestra mente y haciéndonos tararearlas incluso cuando ya no estamos con el juego.
  Lo mismo ocurre con su apartado gráfico. Los distintos escenarios, los cuales van cambiando y ampliándose tanto dentro de los casos como entre ellos, están cuidados hasta el más mínimo detalle, sumado al diseño de todos y cada uno de los personajes con los que interactuamos a lo largo de la aventura. Cada cual más excéntrico al anterior, pero que encajan a la perfección con el contexto que les rodea. Así, pasamos de estar rodeados de famosos de la televisión a interactuar con fanáticos, drag queens, policías y un diverso elenco de personas con sus propias peculiaridades, incluida nuestra propia madre.
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  Murder by Numbers – La mezcla perfecta entre novela y puzles
Murder by Numbers es un juego realmente bueno y cuidado, con gran variedad de opciones dentro de lo que sus géneros (tanto por la parte de las novelas visuales como la de los puzles) normalmente poseen y un apartado sonoro y gráfico de verdadera excelencia. Incluso si es tu primera vez contra la modalidad de los Picross, el juego te pone todas las facilidades para poder hacer frente a ello, desde la selección de un nivel de dificultad hasta distintas ayudas que facilitan la resolución de los puzles en caso de que nos quedemos atascados (ayuda que, sin embargo, afecta a nuestra puntuación final como detectives, por lo que solo se recomienda utilizar si realmente somos incapaces de continuar). El único problema es que el juego está completamente en inglés, por lo que si no tenemos un nivel medianamente alto de lectura podemos no llegar a disfrutarlo tanto como se merece, incluido así la comprensión de distintas bromas, doble sentidos y comentarios varios, lo cual es una pena dado que esto puede echar para atrás a más de un jugador hispanohablante que, sin lugar a dudas, estaría perdiendo la oportunidad de disfrutar de una verdadera joya dentro de su “propio” género a un precio muy inferior en comparación a las horas y el contenido que ofrece.
  Hemos analizado Murder by Numbers gracias a un código digital cedido por The Irregular Corporation. Versión analizada: 1.2.1
Análisis Murder by Numbers – Nintendo Switch. Novela detectivesca al ritmo de Picross Cuando vi por primera vez Murder by Numbers ser anunciado para Nintendo Switch, me sentí bastante atraído por la propuesta que presentaba.
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dear-indies · 3 years ago
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Hello, could I possibly suggest fcs for fran fine from the nanny someone preferably between 24-35and katniss everdeen from the hunger games preferred ages 20-28? Thank you
Fran is Jewish, my friend also said it’d be better to use somebody with curls like Fran because Jewish women are always promoted to straighten their hair so here are some suggestions!
Amber Rose Revah (1986) Kenyan Indian / Polish Jewish.
Jurnee Smollett (1986) African-American, Unspecified Native American, Louisiana Creole, Irish / Russian Jewish and Polish Jewish.
Meaghan Rath (1986) Goan Indian / Ashkenazi Jewish.
Ilana Glazer (1987) Ashkenazi Jewish.
Margot Bingham (1988) Afro-Jamaican / Ashkenazi Jewish.
Tania Raymonde (1988) Russian Jewish, Austrian Jewish / Corsican Italian.
Tal Benyerzi (1989) Moroccan Jewish / Yemeni Jewish.
Eve Harlow (1989) Ashkenazi Jewish, possibly other.
Lola Kirke (1990) Iraqi Jewish and Ashkenazi Jewish / English, Scottish.
Sofia Black-D'Elia (1991) Ashkenazi Jewish / Italian.
Medalion Rahimi (1992) Iranian and Mizrahi Jewish - she/they.
Shlomit Malka (1993) Moroccan Jewish / Ukrainian Jewish.
Katniss is Native and being described as having long black hair so here are some suggestions!
Grace Dove (1991) Secwepemc - queer.
Tanaya Beatty (1991) Da’naxda’xw / Himalayan.
Chianna Fisher (1993) Sicangu Oyate Lakota Sioux.
Yalitza Aparicio (1993) Mixtec and Triqui Mexican.
Raye Zaragoza (1993) Akimel O’odham and Mexican / Taiwanese and Japanese
Michaella Shannon (1995) Plains Cree.
Alexis Raeana (1995) Lumbee.
Amber Midthunder (1997) Hunkpapa Lakota Sioux, Hudeshabina Nakoda Sioux, Sissiton-Wahpeton Oyate Dakota Sioux, Norwegian / Chinese and English.
Alyssa Wapanatâhk (1998) Plains Cree, French and Swedish.
Jenna Clause (1999) Cayuga.
Mia Xitlali (1999) Aztec Mexican.
Anna Lambe (2000) Inuit - bisexual.
Paulina Alexis (2001) Nakoda Sioux.
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guioliveirabarbosa · 6 years ago
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Tapete de crochê redondo: tutoriais e 120 ideias lindas para você copiar
O tapete de crochê redondo, apesar de ser feito com uma técnica de artesanato bem antiga, está roubando a cena nas decorações modernas. Versátil, o método encanta por seu charme e aconchego, sendo assim um grande aliado para espaços com pisos com toque frio.
A seguir, selecionamos vídeos para quem ainda não é muito familiarizado com esta técnica aprender a fazer, pegar algumas dicas e começar a arrasar nos modelinhos! Além disso, confira também dezenas de ideias para você se inspirar e criar o seu tapete de crochê redondo.
Índice do conteúdo:
Tapete de crochê redondo passo a passo
Modelos de tapete de crochê redondo
Tapete de crochê redondo: passo a passo
Veja vídeos com passo a passo dedicados aos iniciantes que querem entrar nesse mundo do crochê, assim como para as crocheteiras de carteirinha que buscam novas inspirações para criar as sua peças:
Tapete de crochê redondo grande
youtube
Neste vídeo, você aprende a fazer um lindo tapete de crochê redondo, do tamanho perfeito para incrementar a composição da sala de estar ou do quarto. A peça decorativa apresenta o tom coral, a cor tendência para este ano.
Tapete de crochê redondo simples
youtube
Confira este tutorial que explica todos os passos, do início ao fim, para fazer um tapete de crochê redondo simples.Você vai precisar de um barbante nº8, agulha de 4mm, além de agulha de tapeçaria e tesoura para amarrematar a peça.
Tapete de crochê redondo de duas cores
youtube
Agulha de crochê, barbante e tesoura são os únicos materiais necessários para produzir um belíssimo tapete de crochê redondo para complementar a decoração da sua casa. O barbante, por ser uma linha grossa e resistente, é a mais indicada para confeccionar seu tapete.
Tapete de crochê redondo fácil de fazer
youtube
Este tapete de crochê redondo, que apresenta um resultado incrível, é feito com os pontos altos e correntinhas. Assista ao vídeo e tenha já um modelo lindo para trazer estilo e conforto para sua sala, quarto, banheiro ou hall de entrada.
Tapete de crochê redondo para quarto de bebê
youtube
Inspire-se com este passo a passo que ensina como fazer um fofíssimo tapete redondo em formato de ursinho, ideal para decorar quartos infantis. Faça todas as partes separadamente e depois costure uma na outra ou use uma cola artesanal para fixá-las.
Tapete de crochê redondo amarelo
youtube
O amarelo é uma cor que concede descontração e alegria para o ambiente em que for inserido. Por isso, aprenda como fazer um tapete de crochê redondo com esta linda cor para decorar e deixar sua cada mais alegre. Além do efeito da cor, o desenho dessa trama vai encantar seu espaço!
Tapete de crochê redondo com fio de malha
youtube
Nem só de barbante se fazem os tapetes de crochê. Você também pode trabalhar com o fio de malha, que apresenta uma textura mais macia e delicada. Como o fio é mais grosso, fica mais fácil contar e visualizar os pontos, o que é bacana para quem é iniciante no crochê. Faça já esse tapete redondo para a sua casa!
Bico de crochê para tapete de crochê redondo
youtube
Para concluir esta seleção de vídeos com tutoriais, veja como fazer uma belo acabamento para o seu tapete de crochê redondo. O bico de crochê finaliza a peça com primor, fazendo toda a diferença ao visual da peça.
Escolha os modelos que você mais gostou e coloque as mãos para trançar! Sua casa vai ficar um charme só!
120 fotos de tapete de crochê redondo para fazer em casa
Desde modelos simples até os mais elaborados e trabalhados, veja algumas ideias incríveis de tapete de crochê redondo para incrementar a decoração do seu lar!
1. O tapete de crochê preto é um clássico
Maria Arteira Crochê
2. É difícil não se apaixonar por esta técnica de artesanato
Mais Uma Linha
3. Que é caracterizada por seu aspecto aconchegante
Lima Limão
4. O tapete de crochê redondo concede ao espaço muito charme
Miriam Monteiro
5. E um toque de conforto
Manas Crochê
6. Tapete de crochê redondo com as cores da bandeira brasileira
Geciana T. Schmitt
7. Não é a peça mais fofa que você já viu?
Crochê Amigurumi
8. E essa aqui, então? Fofíssima!
Tati Häkel
9. Tapete de crochê redondo feito com uma linda paleta de cores
Edna Pollo
10. O crochê é uma técnica bem antiga de artesanato
Juliana Peseto
11. E superversátil
Débora Martins Ribeiro Zardini
12. Que possibilita criar qualquer peça para decorar a sua casa
Mirele Criações em Crochê
13. Dos espaços íntimos
Sweet Baby
14. Às áreas de convívio
As Marias do Crochê
15. As peças de ursinhos são perfeitas para quartos de bebê
Marcia Bono
16. Insira o tapete de crochê em pisos frios
Marcele Vieira
17. Para conceder um conforto maior ao toque
Crochê Li
18. Tapete de crochê redondo rosinha para o quarto da menina
Manas Crochê
19. Que tal um modelo inspirado na ratinha mais famosa do mundo?
Marta Lima
20. Você pode fazer um tapete de crochê com sua cor favorita
Stéfani Ribeiro
21. Combinar duas cores
Maria Arteira Crochê
22. Ou várias!
Miriam Monteiro
23. O tapete de crochê redondo decora qualquer ambiente
Mais Uma Linha
24. Como cozinhas
Débora Martins Ribeiro Zardini
25. Salas de estar
Tati Häkel
26. Quartos infantis
Lindoca Estúdio de Crochê
27. Assim como banheiros
Nanda Que Fez
28. Olha esse tapete redondo com estrela!
Manas Crochê
29. Aqui, a composição de cores ficou bem interessante
Marta Lima
30. Assim como nessa outra peça que conta com quatro tons diferentes
Ateliê Vera Peixoto
31. Não ficou incrível este tapete em degradê?
Boobu Atelier
32. Pompons finalizam o modelo com graça
BMF Crochê
33. Cinza e branco combinam com qualquer cor
MaxXi Crochet
34. Mas você também pode apostar em cores contrastantes
M Artesanatos
35. Aposte em arranjos coloridos
Nanda Que Fez
36. Destaque o barrado com outra cor
Um Dedinho de Crochê
37. Adicione aplicações temáticas
Mais Uma Linha
38. E dê cor ao tapete com pequenos pontos coloridos
Ateliê Mimo Encantado
39. Aproveite as sobras para criar um tapete de crochê redondo
Lú Crochê
40. A peça pode ser confeccionada com diversos tipos de linhas
Marta Lima
41. Como os fios de malha
Tati Häkel
42. Ou os tão queridos barbantes
Olivia Arte em Crochê
43. Em diferentes espessuras
Manas Crochê
44. Com linhas bem finas
As Marias do Crochê
45. Ou mais grossas
Débora Martins Ribeiro Zardini
46. Você também pode variar nas cores
Paixão Por Um Fio
47. Ou apostar nos fios mesclados
Miriam Monteiro
48. Que são puro charme!
Um Dedinho de Crochê
49. Além de confeccionar um modelo para enfeitar a sua casa
Nanda Que Fez
50. O item também é um belo presente para dar aos amigos e familiares
Tatá Ateliê
51. Ou uma ótima pedida para vender
Fernanda B Müller
52. E ganhar uma renda extra no final do mês
Denny Arte em Crochê
53. Afinal, nada melhor do que trabalhar com um hobby, não é mesmo?
Ateliê Mimo Encantado
54. Faça um tapete de crochê redondo grande para a sua sala
Thelma Salles
55. E coordene as cores do tapete e do seu ambiente
Ateliê Fio De Arte
56. Olha essa inspiração em tons pastéis
Pri Art em Crochê
57. Ou esse lindo tapete amarelo e cinza
Retrô Kids Brechó e Outlet
58. Crie desenhos imponentes com a trama
Tatá Ateliê
59. O detalhe felpudo nas pontas ficou uma graça
Miriam Monteiro
60. Já esse tapete rosinha, pura fofura!
Tati Häkel
61. Para tapetes, o barbante é um fio bem indicado
Marta Lima
62. Por ser uma linha mais resistente e grossa
Rachel
63. Afinal, a peça ficará no chão
Rogéria Amorim
64. E será lavada diversas vezes
Örgü Fikrim
65. O fio de malha também é uma boa escolha
MaxXi Crochet
66. Que agrega um toque lindíssimo ao ambiente
Entretanto Ateliê
67. Capriche no bico de crochê
Manas Crochê
68. Para finalizar a peça com chave de ouro
Débora Martins Ribeiro Zardini
69. Acrescente pompons na peça para mais charme
M Artesanatos
70. Procure por gráficos prontos para copiar
Ateliê Mimo Encantado
71. Ou, seja criativo, e crie a sua própria composição
Fernanda B Müller
72. O efeito da linha mesclada ficou demais!
Tata Mizrahi
73. E esse tapete roxo trouxe personalidade de sobra
Natália Rocha Crochet
74. As experientes podem investir em modelos que misturam vários pontos
Paixão Por Um Fio
75. E contam com muitos detalhes
Pinar Baysal
76. O resultado será uma peça maravilhosa
Ateliê Veronica Bizachi
77. E cheia de estilo!
Cantinho do Crochê
78. Um modelo para complementar a decoração do banheiro
Denny Arte em Crochê
79. O que dizer desse tapete de crochê redondo com flores?
Fine Crochet
80. Franjas concedem um ar de descontração à peça
Shalini Modi
81. As cores podem trazer vida ao local
Mônica Jorge
82. Mas tons neutros também são uma boa
Estúdio Crochê
83. São poucos os materiais necessários para o tapete de crochê redondo
Crocheteria Urbana
84. Linhas, agulhas e muita criatividade!
Crocheteria Potiguar
85. O tapete de crochê redondo é funcional
Olivia Arte em Crochê
86. Além de agregar muita beleza ao espaço
Marisa Yukiko
87. Explore diferentes pontos para produzir a peça
Josiane Almeida
88. O barbante em tom cru é elegante e versátil!
Roselei
89. O tapete felpudo é uma delícia de pisar descalço
Leju Crochê
90. E os detalhes vazados completam a composição
Ateliê Mimo Encantado
91. A peça é capaz de colorir o espaço
Paixão Por Um Fio
92. E é superprática
Denny Arte em Crochê
93. Pois decora qualquer cantinho do seu lar
Vera
94. E deixa tudo mais confortável
Wanderly Miguél
95. Flores concedem um charme a mais aos modelos
Leju Crochê
96. Crie composições com cores harmoniosas
Magical Crafts
97. Fazendo arranjos com a própria decoração
Lilolila
98. Você também pode coordenar suas cores prediletas
Estúdio Crochê
99. Fique atendo com todos os detalhes do tapete de crochê redondo
Denny Arte em Crochê
100. Personalize sua peça como sua criatividade mandar
Crochê Belo Crochê
101. E crie um tapete com a sua cara
Doce Fios
102. Modelos vazados concedem um toque mais leve à decoração
Charme Crochê Charme Crochê
103. Mas isso não quer dizer que os fechados sejam pesados
Sicalis Crochet
104. Pelo contrário! Eles ficam incríveis também!
Margot Tricot
105. Detalhes de um lindo tapete de crochê redondo
Rachel Artes
106. Misture fios mesclados e lisos
Tapetes da Isa
107. Aos iniciantes: façam os pontos mais básicos
Luxo Di Crochê
108. Já as crocheteiras de carteirinha: desafiem-se!
Ateliê da Matê
109. Modelos coloridos ficam ótimos em ambientes jovens
My MV
110. Uma inspiração bem elaborada e cheia de detalhes
Marisa Yukiko
111. O tapete em tom neutro combina com qualquer decoração
Aline Santos
112. Mais cor, por favor!
Dani Dal Santo Crochê
113. Tapete de crochê redondo fazendo dupla com o pufe
Lilolila
114. Aproveite que o tom preto combina com qualquer cor
Patricia Silva
115. Assim como a cor branca
Wanderly Miguél
116. São os detalhes que valorizam a peça
Ateliê Pontos e Laçadas
117. Dos tons neutros
Roger Crochê
118. Às cores mais vibrantes
Denny Arte em Crochê
119. Deixe o seu cantinho mais aconchegante com um tapete de crochê redondo
Carol Fios de Malha
120. Ele vai encantar todo mundo que te visitar!
Annette
Após nos acompanhar até aqui, vai ser difícil você não querer começar logo a produzir um tapete de crochê redondo para a sua casa. Além disso, você ainda pode presentear pessoas queridas com este item decorativo feito por você ou ganhar um dinheirinho extra no final do mês. Pegue suas linhas e agulhas, e mãos à obra!
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Tapete de crochê redondo: tutoriais e 120 ideias lindas para você copiarpublicado primeiro em https://www.tuacasa.com.br
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megaricos · 7 years ago
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Foto cortesía de Juicy Couture
Como nuevo director creativo de Juicy Couture, Jamie Mizrahi presentó una exclusiva colección con adornos de cristales Swarovski.
Algunos hasta podrían decir que ya se ha visto, pero un elemento en particular lleva la tendencia de retroceso a otro nivel. Te presentamos este Jumpsuit (mono) de Juicy Couture cubierto de cristales Swarovski, con un precio de $25.670 (20.810 euros).
Foto cortesía de Juicy Couture
La colección de dieciséis piezas también incluye chándals, monos, pantalones cortos y crop tops, todo terminado con el logotipo de la firma Juicy Couture.
Pero si tu presupuesto de compras no permite este derroche, entonces tal vez puedas optar por un par de pantalones cortos con adornos de Swarovski que te costarán $2.663 (2.160 euros), o puedes preferir la Sudadera con capucha rosada por tan solo $1.403 (1.137 euros).
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Pero si el dinero no es un problema, existe la opción de personalizar cada pieza con tu nombre en la parte posterior, por un dinerito extra, por supuesto.
La primera parte de la colección ya está disponible en Farfetch, mientras que el mono cubierto con cristales Swarovski estará disponible más adelante este año.
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Este Jumpsuit de Juicy Couture está adornado con cristales Swarovski y te costará $25.000
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madlesfemme-blog · 7 years ago
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Vogue: muito mais que uma dança!
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Vogue acaba por ser não só um estilo de dança, mas sim uma cultura e filosofia de vida. Num contexto de opressão homossexual e racista nos anos 60 e 70 em Nova Iorque, as prisões de Harlem viram nascer um movimento de afirmação e liberdade. Movimento este que começou por ser apenas uma imitação de poses de moda através das poucas coisas que tinham acesso nas prisões, revistas de moda. Evoluiu de tal forma e captou tantas pessoas que foram-se formando as tão conhecidas “houses”. Eram mais que casas, eram famílias que se juntavam por necessidade: uns por não terem para onde ir, outros por terem sido abandonados pelos próprios pais e alguns pela simples razão de se sentirem em “casa”. Pioneiros nesta cultura foram membros da comunidade LGBT, na sua maioria negros e, particularmente, Drag Queens. A cultura estendeu-se a eventos periódicos chamados de “Balls”, criando-se assim a “ballroom scene”. São nestes eventos em que as diferentes casas se confrontam através de atividades performáticas e de competição, sendo aqui a cultura vogue transposta para dança e performance. Toda esta cultura foi catapultada por dois acontecimentos: o documentário sobre a cultura Vogue de NY chamado “Paris is Burning” (1990); e pela música com o mesmo nome cantada por Madonna (1990). Hoje a cultura Vogue ameaça chegar a todos os cantos do mundo, havendo já “Ballroom scene” na Europa, principalmente, em Paris e Berlim, entre outros. 
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O Vogue chegou até a mim aquando da minha evolução como bailarino de danças urbanas, naturalmente fui sendo exposto a cada vez mais estilos dentro da cultura urbana americana, como, por exemplo, o hip hop, poping, locking, house, entre tantos outros. Vogue em Portugal não é muito difundido, mas já começam a existir algumas referências portuguesas, entre elas, Joana Matos, Lara Laquiz e Milton Lopes. Foi este último que me apresentou o estilo e desde então não virei costas. Já me formei com algumas referências na cultura Vogue de NY como o Archie Burnett, Stan Milan e Jack Mizrahi, entre outros. Neste sentido tenho vindo a lecionar Vogue de Norte a Sul do país através de workshops e master classes. Justiça tem que ser feita ao estilo e não pode ser passado de forma leviana como apenas um estilo de dança. “It’s about survival”, Vogue é muito mais que uma dança.
Text: João Figueira
@madlesfemme
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katiaserek · 7 years ago
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BLAZER MAGAZINE- בלייזר (ISL)
Styling: Noa Nozik/ Solo MGMT Photo assistant: Tal Mizrahi Models: Noam Savovich, Matan Ackerman/ Yuli Models Production: Sharon Elimelech Project director: Ori Bar Yacht owner: אילן פטיגרו
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