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#StambergaStrillante
pyraaaaaaa · 4 years
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Dietro la Stamberga Strillante, Dicembre 2076
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L: «Eccoci» si schiarisce la voce «Mettiamoci in cerchio, tipo» e se servisse, si sposterebbe passando il peso da una natica all`altra «Allora. Usiamo questa» ed alza la bottiglia a mezz`aria, prima di posarla al centro del cerchio. «Inizio io» e lo sguardo si muove su TUTTI, per capire se magari qualcuno non sia d`accordo «... e la faccio girare. Io e la persona che esce ci dovremo baciare» ed un piccolo sorriso divertito si forma sul viso. «Poi toccherà alla persona che è uscita a me girare. Baciare la persona che uscirà e così via.» e lo sguardo si muove lento e tranquillo su tutti «Ci siete? Vogliamo iniziare?» sorride. Nel caso in cui qualcuno non fosse pronto, procederebbe a dare ulteriori spiegazioni, ma se così non fosse, inspirerebbe, portando la mano sulla bottiglia. Sguardo divertito che si muove sui vari AMICI. Ora da una piccola spinta di tutta la mano destra, in particolare il mignolo ed il pollice, così che la bottiglia inizi a girare. E questa gira, gira che ti rigira, che passano 5 o 10 secondi, molto lunghi per il Corvonero. La bottiglia, sul ghiaccio, inizia a rallentare, fermandosi proprio davanti a... TASHA. 
Ta: «Tocca quindi a...heem..a noi?» chiede esitante guardando MERR, NELL e infine LUKE. Deglutisce, si mordicchia un labbro mentre ti tende in avanti quasi in risposta automatica ai movimenti del corvonero. Cerca di ignorare la presenza dei compagni, degli occhi puntati su di loro, e piega la testa da un lato per evitare di sbattere il naso contro quello di lui. Le labbra calde aderiscono perfettamente a quelle di lui, restano lì un istante, secondi che sembrano minuti, poi si allontanano nuovamente. Tasha incrocia lo sguardo di Luke e un sorriso timido le compare lentamente sul viso, prima di distogliere velocemente gli occhi di lui e tendersi in avanti ad afferrare la bottiglia. «Vado allora» annuncia ruotando poi velocemente il polso e osservando la bottiglia che va a fermarsi indicando... WESLEY.
W: Sgrana subito gli occhi nel vedersi indicare, sguardo che si punta sull`espressione nervosa di TASHA che è un po` la stessa che l`altra potrà notare stampata sul suo viso. Resta ancora muto mentre lei prende l`iniziativa e si alza, non può mica respingerla che poi mica vuole essere preso in giro. « Oookay vai » piccolo annuire in assenso « Ah ma ti alzi pure? » che imbarazzo. Lui col cavolo che si alza, quindi mi dispiace TASHA ma ti tocca abbassarti per arrivargli ad altezza viso. Si degna anche di abbassarsi la sciarpa con la mano destra per poi chiudere gli occhietti in una frazione di secondo e scambiarsi quel bacino innocente con la ragazza. « Ma così ho praticamente baciato anche Luke? » ragiona aggrottando le sopracciglia e lanciando uno sguardo proprio al CORVONERO. Vabbe che da qui a breve ci sarà uno scambio di germi che è una bellezza. « Giro io allora » si schiarisce un po` la gola arricciando il naso ed afferrando la bottiglia per farla girare. Bottiglia che, zan zan, va a puntare niente popò di meno che MERROW. 
M: E` seduta a sirenetta, tenuta su dal palmo sinistro posato sulla stoffa stesa, guardando quindi WES che gira la bottiglia e che punta...lei. C***o. Se nota quell`occhiata tra il TASSOROSSO ed il GRIFONDORO, non è dato saperlo, finendo per guardare il TERZINO gattonare fino a lei che no, non si alza e non si sposta, puntandogli occhi gelidi e da rapace proprio sul viso. Lo fissa con una Merlino`s spenta nella destra, che sorregge a mezz`aria stile Black Dahlia, sorridendogli in maniera asimmetrica e decisamente divertita. Difatti si sporge verso di lui solo al momento adatto, allungando il collo bianco ed affusolato, per inclinarsi verso sinistra e lasciare che le labbra morbide e calde tocchino quelle altrui. Niente schiocco, solo un delicato contatto che dura un paio di secondi, finendo poi per guardarlo tornare indietro, allisciare la tovaglia e far roteare con la destra dall`indice e medio impegnati a reggere la sigaretta, la bottiglia. Che. Si. Ferma. Su. TRISTRAN. E allora è vero che ha il Gramo, porca Morgana. Alza gli occhi piano a lui, prendendosi secondi preziosi per mettere su un`espressione divertita «Hm» e niente, sta volta è lei che s`allunga a quattro zampe sulla tovaglia, in direzione del GRIFONDORO, cercando di cogliere però se c`è del disagio che potrebbe impedire tale contatto. Se così non fosse però, mentre la mancina sorregge la posa, è la destra a cercare riparo con le dita tra la sua mandibola ed il collo, avvicinandosi con un pochino più d`aspettativa per quello che sarebbe un bacio a stampo si, ma che denota una sincronia di movimenti dati da... abitudine? Con l`altrui persona? BOH. Un bacio piccolo ma che dura almeno il doppio di quello di WES, sempre se l`altro non scappa prima. Poi torna al suo posto, fissando la bottiglia con un «Gramo se mi mancava una cosa così allafinecioèpensosianormale» mentre parla gli occhi si volgono spalancati in terrore verso LUKE E NELL «dopotuttoqueltempo cioè iomical`horicevutol`ultimo non si dovrebbefaretipo una sorta di saluto?L`ultimogocciodibottiglia ahahaha...bottiglia. Merlino Tris seseiunco-» le mani corrono alla bocca, e mentre lei avvampa, torna a fissare il telo, finchè non mugugna altro e la maledizione finalmente cessa. «Ok... scusate. La scacchiera. Brutte cose.» ma cosa ..!
Tr: Poi si morde le labbra per evitare di scoppiare a ridere, che la situa ha un che di paradossale «Vai vai, senza paura» tranquillizza WESLEY con una pacca sulla schiena, calmo e pacato almeno finché... la bottiglia non va a indicare lui. Guarda MERROW, levando un sopracciglio, e nell`occhiata che si lanciano anche lui sembra covare una domanda «Forza» a mo` di incoraggiamento, rivolgendole uno dei suoi soliti sorrisi. Lascia che sia lei a condurre il bacio, a dettarne i tempi, assecondandola con un gesto del capo fin troppo abituale «... che?» sbatte le palpebre, appena instupidito «Perché, c`era un ultimo goccio?» no, non ha collegato quel flusso di coscienza alle maledizioni, ma almeno se ne ritorna al posto un po` più tranquillo. Esitando un secondo prima di girare la bottiglia, a cercarne l`ultimo sorso rimasto (...). Gira che ti rigira, esce CORNELIA. 
Co:  «Ma nooo» tranqui WES, non hai baciato Luke «Altrimenti oggi tutti baciamo tutti» e chi ti dice che non sarà così, Corneli+a? E va avanti così, osservando gli altri accoppiamenti, cambiando espressione di tanto in tanto. Il bacetto di MERR e TRISTRAN lo osserva ma quello su cui si concentra e lo straparlare della QUARTINA, a cui non fa in tempo nemmeno a dire granché perché poi, la “maledizione” svanisce e possono stare tutti più tranquilli. E prima o poi tocca a tutti, no? Ed ecco che è arrivato anche il suo momento. Gli occhi che si posano sulla bottiglia che indica proprio lei per poi alzarsi verso il ragazzo. Un mezzo sospiro trattenuto tra i denti della serie “via su, facciamolo” e lascia che quello si avvicini e faccia quello che deve. Lei da parte sua alza solo un musettino, inclinandola appena di lato, per facilitare quel rapido e indolore toccarsi di labbra. Beh, il bacio che viene fuori è meno superficiale del previsto ma lei, in un primo momento, non si ritrae. Gli occhi si socchiudono appena, lasciando che sia l’altro a guidare quel bacetto, poi però è lei a staccarsi per prima, come se si fosse appena accorta della piega presa da quel contatto di labbra. Ma no, niente schiaffo. Sfarfalla leggermente gli occhi mentre spinge nel lato destro della bocca un mezzo sorriso quasi come se non fosse successo nulla di che e poi torna comoda al suo posto, prima di collegare che tocca proprio a lei girare la bottiglia. Un mezzo sorrisetto forse di nervosismo e poi si sporge in avanti, quel poco che basta per far vorticare (?) la bottiglia in vetro. Il fiato che viene trattenuto e poi gli occhi che si alzano sul ragazzo indicato da quello strumento malefico. Here we are again, TRISTRAN.
N: Soffoca quasi comunque a sentire TRISTRAN, che inizia quel coro per WESLEY che bacia prima TASHA e poi MERROW, dopo che TASHA ha baciato LUKE, che al mercato mio padre comprò. « COFF COFF » eh sì, tossisce, con il fumo blu che gli annebbia il viso. Comunque le cose vanno avanti il CUGINO entra in azione, e la bottiglia si libera. Guarda già CHARLOTTE, per poi dare una sorta di pedata a quella bottiglia che inizia a girare finendo per indicare proprio la sua COMPAGNA e VICE. La osserva, tira un peo di fumo e « Andiamo via di qui? » le chiede, avvicinandosi a lei, dondolando sulle chiappette. Una sorta di sussurro detto all’orecchio, ma non mira ancora alla bocca. « Girala se vuoi » e alza le spalle larghe. Ma no, non la bacia.
Ch: « Ow, Nì.. » richiamando l’altro dato che fa arrivare a lei, praticamente addosso alla gamba tesa, la bottiglia. Lo lascia avvicinare all’orecchio che solletica e che gli fa venire un sorrisino divertito, forse anche da solletico del Serpeverde che gli viene fatto all’orecchio. Ascolta quello che dice e si mordicchia il labbro inferiore guardando la bottiglia e sembra rifletterci un attimino. Fa un sospiro. « ‘kay, ma non spreco il turno. » gli dice piano, a NIALL, quindi mette la mano sulla bottiglia che inizia a far girare ma vicino a sé, fermandola per farla puntare di nuovo sul SERPEVERDE. Alluna la mano e proverebbe a dargli uno schiaffetto sulla guancia - come piace a lui, coff - e con la stessa fargli girare il mento per dargli un bacetto sulle labbra, nulla che sia un limone ma senza dubbio ci resta un po’ troppo, con gli occhi chiusi, e perderci del fiato. Schiocco finale di labbra, e favolosamente, riaprendo gli occhi e facendogli un occhiolino: « Ora possiamo andare. » sollevando il nasino verso l’alto e allungando la mano verso di lui, che qui si attendono sempre gesti da cavalieri e maghetti galanti.
A: Afferra, quindi la bottiglia, piegandosi in avanti con il busto, per dare un colpetto con le dita alla bottiglia per imprimere una modesta rotazione, il risultato eee la bottiglia si ferma su  « TASHA » colpetto del palmo della mano alla fronte «mah» si alza pesantemente da terra e muove quel paio di passettini per farsi sotto alla compagna la osserva un attimo come a dire “dobbiamo” esitando un attimo avvicinandosi poi lentamente, gli occhietti continuano a fissarla in attesa che questa possa opporsi, se così non fosse appoggerebbe le labbra su quelle della Serpina, un paio di secondi, percependo quella morbidezza. Si stacca quasi subito e torna a sguardo basso al suo posto.
L: Quando esce NIALL e lo vede un po` così e quando dice quelle parole, Luke drizza la schiena «E dai nooo, rimanete... facciamo altro!» voltandosi pure verso CHARLOTTE, dopo che ha dato il bacio all`O`Gallagher. Lui c`ha provato, se proprio vogliono andare sicuramente non si mette a corrergli dietro, magari vogliono stare da soli. [...]  Sospira lentamente, facendo un piccolo cenno del capo a CORNELIA, abbastanza sicuro che possa capire. 
Ta: «Oh» commenta mentre il viso sale di scatto dalla bottiglia al tassorosso. Gli occhi grigi si soffermano su quelli chiari di lui, niente popò di meno che il suo migliore amico. E mo’? Tasha attende una reazione da parte sua, che però non sembra esitare. Beh, almeno qua è ancora un bacio stampo. Quindi Tasha si alza, stirando le gambe che cominciano a farle male per la posizione accucciata, e quindi resta ferma aspettando che ALLISTER la raggiunga. L’imbarazzo è forte, un disagio vero e proprio, ma almeno non si è parenti. Giusto il tempo di grattarsi la punta del naso, prima di abbassare la mano e avvicinare il viso a quello di Allister . E mo chi lo dice a Lex. Le labbra si toccano, premono per una frazione di secondo tra loro e poi di nuovo si allontanano. Finito il bacio flash, Tasha da una piccola pacca sul braccio dell’amico quasi a rassicurarlo e poi incurva la schiena per recuperare la bottiglia. «Per me possiamo continuare» dice in risposta a LUKE e ruota il polso per far girare la bottiglia, sebbene in modo più svogliato è lento, quasi in attesa di un permesso vero e proprio per continuare. Giusto per vedere chi le capiterebbe...La bottiglia si ferma in direzione di NIALL e Tasha resta immobile a guardarla. Quindi raddrizza la schiena e lentamente si gira a guardare il ragazzo con le sopracciglia sollevate. Gli occhi grigi sfiorano CHARLOTTE e poi si soffermano sul vichingo, in attesa di capire se i due se ne vogliano andare oppure no. Lei comunque si avvicina a NIALL, cercando di ignorare i probabili sguardi altrui, studiando le iridi chiare di lui in cerca di un rifiuto o un’accettazione. Si umetta le labbra e deglutisce «Se vuoi andare via» dice stringendosi piano nelle spalle « io rigiro la bottiglia».
W: E dopo quello schiaffetto e quel bacetto che si scambiano i due compagni, eccolo che si alza - si finalmente lo fa - per partire alla carica di CHARLIE e NIALL per evitare di farli alzare. « WAAA » urla mentre gli si lancia letteralmente addosso. Magari NIALL non lo butta giù, ma CHARLIE dovrebbe essere facile. Li avvolge entrambi con le braccia per cercare di buttarli indietro con la schiena. E poi, non per discriminare NIALL eh, ma avvicina il viso a CHARLIE per stamparle una serie di bacetti su tutto il viso, magari pure sulla bocca chi lo sa. Tanto non è cosa nuova. « Mica te ne puoi andare senza darlo a me » è di rito ormai, si torna sempre alle origini. Questo goffo tentativo comunque è stato fatto solo per non farli andare via e non con le buone come cerca di fare LUKE, ma con le cattive perché li sta proprio bloccando. Finito lo show, comunque, cerca di rimettersi seduto e di togliersi un po` da dosso la neve che sicuramente gli si sarà appiccicata ai vestiti. Ed ignorando LUKE che vuole far finire il gioco, ecco TASHA che gira e zan zan gli capita proprio NIALL. « ECCOLO! » prende proprio lui per le spalle cercando di spintonarlo un po` in avanti. « Non vuole andare via » chiamatelo un`ottima spalla.
M: Rimane a fissare tutti gli altri match manco fossimo su MagiTinder, ridacchiando a quel bacio tra ALLISTER e TASHA che sembra quasi incestuoso «Bleah» infatti commenta, perchè insomma dai, certe cose fanno senso anche ai Loghain (?). E` WES però che richiama tutta la sua attenzione, notando come placchi CHARLIE e NIALL, con una TASHA agguerritissima e distratta, in quel cercare di baciare l`O`GALLAGHER mentre lei si volta in direzione di LUKE che rimane con quell`idea di far finire il gioco, beccandosi un`occhiataccia sbiega dalla Grifondoro. Sigaretta stretta tra indice e medio della destra, ed uno sporgersi veloce ad acchiappare il tessuto del maglione di LUKE per dargli un piccolo strattone leggero verso di sè «Porta bene, prima del ballo.» ma cosa? Questo: il viso si porta in direzione di quello del CORVONERO, e se non fermata o allontanata, sarebbero le sue labbra morbide e dal sapore di mandorla amara, a vincere quelle altrui, in un contatto che lascerebbe morbido, libero d`approfondirsi come no, lasciando a lui l`iniziativa, limitandosi a modellarle su quelle di LUKE in quei lunghi attimi sospesi. Il profumo di pepe nero e cannella che irretisce, e la Merlino`s che accumula cenere, a qualche centimetro dal maglione di lui. Il fatto che in tutto questo sia passata davanti a CORNELIA, messa in mezzo così, non pare minimamente infastidirla.
Tr: si ritrova ad arricciare il naso alla vista di CHARLOTTE e di NIALL che se la danno a gambe. O che almeno ci provano, ihih «Caricaaaa» figuriamoci se non dava manforte al BRO, buttandosi a pesce nella mischia anche a costo di lasciar cadere nelle neve la sua Merlino`s dal fumo un po` fucsia e un po` trasparente «O`GALLAGHER non può, sta facendo la lotta!» esclama alla volta di TASHA, senza guardarla, impegnato com`è a cercare di inchiodare al suolo il CUGINO sotto il suo "peso". E poi, beh, con un sorrisetto stupido proverebbe ad allungarsi a propria volta anche in favore di CHARLOTTE, stampandole un bacetto sullo zigomo «Mo` siamo pari» decreta verso WESLEY, e farebbe per rimettersi in piedi, dolorante e tutto sporco di neve «Pyra?» ma LUKE sta baciando MERROW, una ship che sicuramente un po` lo stranisce... salvo poi incurvare le labbra in un sorriso rincuorato. Tossicchia, cercando di richiamare l`attenzione degli ultimi limonatori «Burrobirra per tutti, che dici?» ma l`onore della decisione ovviamente resta al mago del giorno, LUCHINO.
Co: Continua ad osservare la lotta a cui si aggiunge anche TRISTRAN con aria decisamente divertita ma senza commentare anche perché a lei, nel frattempo, è comparsa la sua personalissima maledizione e quindi come al solito preferisce tacere. La testa che si abbassa un po’, gli occhi che compiono un perfetto giro all’indietro e lei cerca con il lato sinistro del corpo la spalla di LUKE – che dovrebbe esserle vicino- sulla quale appoggiarsi leggermente, di sbieco. Gli occhi palleggiano sul comportamento degli ALTRI- dalla lotta del QUARTETTO agli eventuali baci soprattutto si trova letteralmente in mezzo al bacio – se ci sarà – tra LUKE e MERROW. Lei un po’ si sposta per facilitare il contatto ma lo spazio è quello e vabbè, posti in prima fila quest’oggi. I turni e il gioco della bottiglia sembrano essere andati al gramo lei si ritrova a concordare con il GRIFONDORO «sì, vi prego una burrobirra, sto congelando» e poi così può dirsi chiusa la parentesi baci volanti.
N: Verso CHARLOTTE « Secondo le regole » e cerca di dirglielo all’orecchio, in un sussurro solo per lei « avremmo dovuto far di più » esclamerebbe, cercando poi di osservarla dritta negli occhi. Arriccerebbe quindi le labbra, cercando di far uscire un filo di fumo rosa, diretto alle labbra di lei. Che la voglia far fumare per ora? e… per ora eh. E se già prima era nel suo mondo, figuriamoci ora. Infatti non avverte WESLEY e quindi eccolo a far casino, staccandogli CHARLOTTE, e iniziando a sbaciucchiarla, ammesso che ci riesca. Sospira, e guarda pure un po’ verso il cielo, accogliendo quindi TASHA che lo ferma. « Gnn » mugugna allargando le labbra in orizzontale, e finendo per terra perché il CUGINO, gli salta addosso. « GNN » mugugna ancora « gua.. le pago io.. basta levarsi di qui » mugugna a TRISTRAN che gli sta sopra, ancora.
Ch: « Magari continuiamo dopo, al camp— uooohh! » dice poco prima di venire investita letteralmente da WESLEY. Non che stesse ascoltando molto le parole degli altri impegnata a stare col muso vicino a quello di Nì, perciò sono state inutili le parole tanto di LUKE, quanto di TASHA, ma è il TASSOROSSO che la ributta giù, aiutato dal suo fido compare - non Artie. « Daaaiii smetti, Weeeess! » ridacchiando però per niente avendocela con lui, trovandosi di nuovo in terra ed in mezzo alla neve con WESLEY che se la sbaciucchia anche più del dovuto. « Wooohhh, TRISS!! » perché non è che la carica gliel’ha data solo l’altro, ma pure TRISTRAN. Piccoletta com’è, è facilissimo gestirla come vogliono, per loro due, sob. « Ohuhn maddaaaiii! » dando due colpetti sulle spalle di TRISTRAN e dando una spintarella a WES « Te l’avrei dato, sei un morganello di poca fede. » ridacchiando per tutti quei bacini che le arrivano addosso, magari anche un paio sulle labbra ma che ancora la fanno ridacchiare. Così tenta poi di fermare il tassorosso prendedogli un braccio e dicendo « Tranqui, resto. » arricciando il naso così che possa non placcarla ancora a lungo. Strizzetta anche l’occhio sotto al quale il GRIFONDORO gli lascia un bacino, così prima che possa allontanarsi lo blocca con un braccio « Fammi salire, daaai. » col tono finto lagna mentre già prende spazio addosso al ragazzino dietro la schiena per salirgli addosso. Si guarda intorno, verso un po’ tutti gli altri e la neve stessa, e poi picchietta sulle spalle di TRISS « Oh-ohhh, c’è la burrobirra? Io io e Tris la prediamo grande, Nì. Tira fuori la grana, eehhoo. » che visto l’invito a pagare da parte del Serpeverde, lo ha preso per un elfo domestico, cameriere. Non si è messa a sfumacchiare merlino’s al momento, ma la burrobirra l’accetta sempre volentieri.
A: «Quindi? La finiamo così? Burrobirra per tutti» la mancina va a strofinare il capo per qualche attimo, un ghignetto gli compare distintamente sul volto candido, nel bel mezzo della confusione generale «Beh a questo punto miro al colpo grosso» mormora tra sé e sé – ma neanche troppo – si alza quasi di scatto, labbra semiserrate e occhi languidi che hanno ben chiaro un obiettivo, senza tergiversare troppo si avvicina a MERROW con un indice inquisitorio «Beh io mi sono beccato solo un bacio con la best» scrolla leggermente le spalle in un espressione che sa di “ti tocca” e si lancia letteralmente all’assalto delle labbra di MERROW – magari sta per arrivare una cinquina in pieno volto, nel frattempo però si inebria di cannella e pepe nero.
L: Ridacchia a vedere WESLEY che si fionda su NIALL e CHARLOTTE, prima di voltarsi verso la LOGHAIN. La schiena s`irrigidisce, nel momento in cui lei gli afferra il maglione. LO sguardo diventa un po` serio e stranito, come se non stesse capendo quello che sta per succedere. E invece lo capisce. Allontana dalla bocca la Merlino`s e la tiene ancora nella destra. Si lascia tirare dalla Grifondoro, mentre la schiena e la postura tutta va ad ammorbidirsi, mentre l`espressione si rilassa e alle parole di lei «Sicuramente» annuendo pure, piano. Quindi le sue labbra si avvicinano a quelle di MERROW, posandovisi delicatamente per qualche secondo, prima che questo vada ad approfondirsi e le due labbra si schiudano, lasciando libero il passaggio alla lingua, che andrebbe a cercare quella altrui. Insomma, sicuramente non sarà il massimo, dato che fino ad ora il Terzino non aveva mai dato un bacio "non innocente", ma comunque certe informazioni gli erano state date da fonti ignote. Quindi la teoria la sa, ecco. Sul volto si forma anche un sorriso divertito, prima però che il richiamare ed il tossicchiare di TRISTRAN non lo distragga. «Che?» eh oh, fatelo riprendere «Ah! Sì sì, andiamo va!» sorriderebbe divertito, iniziando ad alzarsi. «Allora paga O`GALLAGHER?!» divertito, rivolgendo un sorriso divertito a MERROW e porgendole la mano per alzarsi.
Ta: Il sorrisetto le muore sulle labbra quando si volta e si trova davanti la scena di LUKE e MERR. Che si baciano. La quattordicenne aggrotta le sopracciglia, s’è persa qualcosa, o forse no. Boh. con sguardo cupo si volta a guardare NELL,cercando in lei una qualche spiegazione a quel risvoltò inaspettato. Gli angoli della bocca che si piegano in giù e le sopracciglia che si sollevano nella sua tipica espressione da ‘boh’. Gli altri cominciano a parlare di burrobirra e Tasha ascolta solo in parte, perplessa com’è nel fissare Luke e Merr con l’espressione da snaso confuso. Non si perde quindi il commento di ALLISTER né il suo slancio verso Merr. Istintivamente allunga quindi una mano in avanti, di scatto, con l’intenzione di afferrare l’amico per il colletto e tirarlo indietro «A cuccia playboy !»esclama allungando anche l’altra mano per trattenerlo da un braccio «Ti basta la best» lo avvisa con quello che vorrebbe essere un tono divertitamente minaccioso ,ma che forse esce un po’ troppo duro «o l’altra mia best diventa una bestia» E vai di scioglilingua, ma insomma leggi il nome tra le righe «Basta baci» aggiunge quindi. E, se le fosse riuscito di bloccare l’amico, gli darebbe una pacca sulla schiena prima di lasciarlo andare. «Si, dai. Burrobirra per tutti» esclama poi voltando le spalle ai restanti e seguendo Charlotte e company. Mentre si incammina, tiene lo sguardo basso e il cappuccio sollevato, quasi volesse nascondere il proprio volto agli occhi degli altri, o forse solo per ripararlo dal freddo.
M: Gli altri li sente? Si, in sottofondo, ed al di là del ridacchiare per quel placcaggio, lei si volta proprio nel momento di massima confusione per voltarsi in direzione di LUKE. Con CORNELIA in prima fila, sks. Per lei poteva finire lì, con quel bacetto a stampo innocente, ed è con una sottile sopresa che si ritrova invece coinvolta in un vero bacio, al sapore di Mandorla Amara che le fa socchiudere gli occhi e rimanere lì qualche istante, nonostante l`impacciataggine altrui. E` un bacio vero, delicato da parte sua, lento e che si conclude proprio per quel dire di ALLISTER che si ritrova quasi addosso prima che TASHA acchiappi il Tasso per il colletto e se lo porti via, impedendole dunque di dover allontanarlo lei. Rimane interdetta un momento a sua volta, guardando LUKE e poi gli altri, rialzandosi accettando la mano del CORVONERO, la sigaretta di nuovo alle labbra e lei che raccoglie maginchiglia ed il resto, mormorando un «Burrobirra per tutti, si.» facendo un po` eco a TASHA, e tenendola d`occhio in quella marcia con cappuccio annesso. Fumo argento per lei, fino ai Tre Manici di Scopa.
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merrowloghain · 4 years
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14.02.77 Stamberga Strillante - Hogsmeade
«Tu, uno come lui, non te lo meriti.» è gelido il tono, ed è palese a chi dei due si stia riferendo, dal momento in cui le iridi gli raggiungono al massimo i calcagni, a fissare il pantalone verde bottiglia, con una sensazione d`umiliazione che si fa via via largo sul volto che tiene basso. Stringe la bacchetta, ma non l`alza, nè la punta, semplicemente rimane là, lungo il fianco coperto dalla gonna a tubino che le arriva alle ginocchia. Torna a fissare Tristan quindi, scuotendo il capo ed allargando soltanto il braccio sinistro «Spero tu non debba mai sentirti come mi sono sentita io, tutti questi anni.» ne cerca lo sguardo per quel breve tempo in cui parla «Non credo ne valga la pena.» la mancina che ricade contro il fianco, inerte. Un piccolo cenno del capo e del mento, ad indicare a Delation la direzione intrapresa da Xavier. Hanno finito lì, no? Va pure. In un copione visto mille volte.
T: « ti ammazzo » che ha meno odio di quanto forse sperava. E poi sono loro, o almeno faccia a faccia, quella del serpeverde ancora segnato da un fastidio che ci mette qualche istante a sciogliersi, e a tornare ad una facciata d’apparenza che però, ovviamente le parole di lei, mandano in frantumi. E lo sa che non è a lui che si riferiscono e per questo, sospira, ampio e stanco, socchiudendo gli occhi all’incapacità di molti di chiudere la bocca una dannata volta. Attende quindi, senza neppure voltarsi di capire ciò che accadrà ora, lo sguardo fisso sul catalizzatore della Grifondoro che rimane basso per ora. E così rimane il suo sguardo per un lungo momento, che impiega umettandosi le labbra, concedendosi un ennesimo sospiro. « Immagino che io la veda in maniera differente. » Per lui ne vale la pena. E seppure parli con calma, lo fa con decisione, quella che al gesto di lei gli fa voltare il capo, per cercare l’ipotetica figura del Prefetto. E tutto dipende da cosa troverà alle sue spalle, la decisione su quanto fare infine.
X: Il ‘ti ammazzo’ sibilato che viene semplicemente incassato consapevole che, in ogni caso, quel ‘ti ammazzo’ sarà un qualcosa che verrà posticipato al dopo. Rimane per lunghissimi istanti fermo in quella posizione, il petto che si gonfia e un grosso sospiro che viene emesso prima di fare un passetto indietro, spostare le iridi chiare su Tristan raggiungendo il suo volto, la sua espressione, raggiungendo il suo fastidio prima di arrivare all’ampia stanchezza che ne seguono le parole che, ancora, sono pronunciate però alla sua schiena. A differenza di prima, però, quelle parole arrivano al prefetto nonché indiretto interessato. Gelido il tono di lei, altrettanto gelida la propria uscita « Tu non sai niente. » seccato persino nel doverglielo dire, mentre sceglie solamente di voltarsi con una spalla, seppur lo sguardo non faccia altro che finire nei riguardi di Merrow, lì verso il suo volto. « Ah sì? » sbuffando apparentemente divertito. « E dillo allora, Merrow » senza problemi nel chiamarla per nome « Come ti sei sentita? » inclinando il capo ora, voltandosi appena, non frontalmente a lei, ma principalmente verso Tristan. « Diglielo anche a lui finché ci sei. » tanto ormai, siamo qui no. Se tanto vuoi parlare adesso, parliamo. Ma è quando sente il sospiro di lui che si appresta a portare una mano in avanti, come se lo volesse bloccare prima che possa dire qualcosa « Lascia stare, Tris. » che poi nel mentre quelle parole arrivano e lui non fa altro che rimanere con le iridi inchiodate su di lui nel sentirle. Scuotendo il capo e corrugando le sopracciglia, in una piccola smorfietta che arriva lì al centro di queste, prima di abbandonarla al nulla ed emettere un altro sospiro, stanco. Gli occhi si abbassano, finiscono sul terreno e poi di nuovo in direzione di lei.
Quella scena dei due che si fermano, si bisbigliano cose, non fa altro che rendere le sue parole successive più amare, più tristi, e più cariche di sentimento di quanto forse avesse previsto. Perchè se uno è anaffettivo, l`altro non sa gestire bene i sentimenti, lei non sa imbrigliarli, finendo in una magmatica eruzione ogni volta. Anche se è cambiata, anche se è cresciuta e non urla più, non picchia più, non vuole più fare del male ad ogni minima avvisaglia di dolore che sente per causa altrui. Come quello che Tristan le provoca con quell`unica frase, a farle abbassare appena lo sguardo in un moto di tristezza che racconta molto più di quanto le sue parole possano mai fare. Non basta una biblioteca intera, per poter rispondere a quella situazione, ma è il "Tu non sai niente" di Xavier che sembra alzare la fiamma sotto il calderone, facendole serrare gli occhi con forza, proprio mentre lui torna a guardarla «No. Tu non sai niente, Xavier.» fiele, puro e velenoso, in un rancore che ha troppa emozione dietro per poter risultare asettico e tagliente, finendo per essere caustico, corrosivo e sputato fuori a macchia su tutto ciò che viene dopo. Vuoi giocare, Gutierrez? Giochiamo, allora «Vuoi che lo racconti a lui o che lo spieghi a te? Perchè mi pare che non ci sia una sola cosa che tu abbia capito di me, in tutti questi anni.» astio, vivido e salino «Eppure c`ero. Anche quando non mi volevi, anche quando non volevi nessuno e ne avevi un bisogno disperato.» Tu. Bisogno. «Ti diverti a torturarmi da anni sai perchè? Perchè sai che te lo lascio fare, che ti concedo tutto, persino questo. » scuote il capo lentamente, l`espressione che si contrae in un disgusto pieno, sorvolando su qualcunque altra cosa possano dire loro, per concludere con un «Sei riuscito a perdere l`unica persona che teneva a te più di se stessa.» sorriso sprezzante e storto, prima d`abbassare lo sguardo «Non te ne frega un c*zzo, esattamente come non me ne fregava a me di quello che facevi nei miei confronti. Perchè pensavo ne valesse la pena. Che ne valessi la pena.» lo sguardo che si ferma sulle scarpe altrui «Ti è sempre importato solo di una persona, in questo castello.» prova a dire di no, Xavier. La mascella si serra, e gli occhi che s`alzano alla ricerca del volto di Tristan «Mi dispiace.» a lei. Per te. Per lei. Per tutto.
T: Non si è mosso lo sguardo, ancora sul profilo offerto, le iridi bluastre che infine incrociano quelle del Prefetto, dopo quei momenti immobilità che per qualche motivo finisce per eguagliare, quasi trascinato nella bolla di tensione dell’altro. Lievemente confuso, incerto e alla ricerca di una risposta che sembra non trovare sul suo volto, emozioni che s’impegna a cancellare quando è Merrow a spezzare quel momento, e a dare il via a ciò che l’inglese in qualche modo s’aspettava sin dall’inizio. La rabbia di due caratteri che prendon fuoco facilmente. Ma non si aspettava quelle parole, quel scaricare da parte di Xavier la responsabilità su Merrow, darle in qualche modo la possibilità di gestire il gioco. Ed è sul primo che centra il suo sguardo, cercando di trovare l’ennesima spiegazione a ciò che sembra sfuggirgli, a qualcosa che non riesce a categorizzare, fino a che Merrow prende a parlare, e lui si lasci assorbire dalle parole di lei. E forse, in quelle parole trova più di quanto forse entrambi vorrebbero, quella sua apparenza algida che sembra volersi imporre che non riesce a celare del tutto quei brevi e consci lampi di certezza che in alcune occasioni gli colorano lo sguardo, prima quando lei ammette di concedergli ormai tutto da tempo, lei che ci teneva più di ogni altro e poi, quando alla fine, è su Xavier che si concentra. Ed è solo allora, dopo un momento, che stacca lo sguardo da lei, lentamente, deglutendo, cercando quello del Prefetto, cercando qualcosa che ora sa di dover cercare, per quanto un dubbio sembra rimanere, e si fa largo sui lineamenti neutri quando torna a guardare Merrow, ora voltandosi più in fretta verso di lei. Ed è una tacita richiesta la sua, quella di una conferma che necessita solo come tale e che forse neanche serve, quel ‘mi dispiace’ che interpreta in mille modi diversi e forse molti errati, ma ci penserà dopo. Ora vuole sapere, e poco altro. Ha già detto la sua, se finirà per rimangiarsi la parola non lo farà lì, per quanto gli altri sanno, per lui ne vale la pena.
X: Vuole giocare. E avrebbe giocato, diversamente, se qualcuno glielo avesse concesso. Non con i sentimenti. Non con quell’animo crudele che lo caratterizza. E quell’invito a parlare, intimandola a farlo è solo un qualcosa che lui stesso si aspettava avrebbe fatto. Che avrebbe sbottato. Che avrebbe rilasciato una rabbia che sapeva potesse essere dentro di lei. Che non poteva non esistere. Che doveva essere per forza di cose così. Perché non ha mai creduto, in questi giorni, all’indifferenza. Come avrebbe potuto. Non ha nemmeno bisogno di rispondere a quella domanda/retorica, perché lei comunque non gli lascia il tempo di farlo e, anche se fosse, non avrebbe un senso. E’ lento il capo che viene rivolto verso di lei, seppur mai con tutto il corpo, perché questo continua a rimanere direzionato verso Tristan e ancora leggermente incurvato in quella direzione che stava intraprendendo, ma ciò non toglie che le iridi azzurrine sono lì dirette al volto di lei. E quel che fa è ascoltare. Rimanere in totale ascolto di piccole conferme, di cose che forse non aveva mai raggiunto forse proprio per il fatto che non fossero mai state capite o, volutamente, mai cercate di afferrare. Si diverte a torturarla? E’ quello il motivo? Il disgusto di lei viene catturato, il sorriso sprezzante, il ribrezzo nei suoi riguardi. Coglie piccole sfumature che probabilmente non avrebbe nemmeno creduto di vederle sul suo volto, non per lui almeno. Ma non c’è nulla che possa scalfirlo, in realtà. Lui rimane fermo, impressionabile, con il mento alto, lo sguardo fisso come se si fosse incantato su di lei e stesse facendo di tutto per controllarsi. Immobile, senza nemmeno un gesto, una reazione, un tic nervoso, un sopracciglio che si alza, occhi spostati, dita che si muovono. Nulla. Il totale niente. Si concede solo il normale respiro che alza e abbassa la toracica visibilmente. In tutto ciò la coda dell’occhio non può far altro che tenere d’occhio le reazioni di Tristan. Che sia, in realtà, quello sguardo chiaro che arriva su di lui e che non ricambia per mantenerlo su Merrow o in quella tacita richiesta di qualcosa proprio alla stessa Grifondoro, prima di osservare il cambio di posizione degli occhi di lei a raggiungere proprio la figura di Tristan ed irrompere con un « Octavia. » sì, lei. L’unica persona di cui gli è sempre importato in questo castello. L’unica che se n’è andata. Da lui. Che l’ha lasciato solo in mezzo al m*rda di questo castello. L’unica che era in grado di saper giocare con e insieme a lui. Che sapeva distinguere amicizia da patti. Ma che sapeva sempre dove tornare. Perché in quel caso non era lui che doveva arrendersi, ma era sempre lei a farlo. « Di cosa ti dispiaci, Merrow? » inclinando il capo lentamente, facendo un altro passetto all’indietro, aspettando che ci sia quella risposta e solamente al termine, riportare lo sguardo su Tristan. Un sospiro, una piccola mossa di quella direzione che voleva intraprendere prima, prima di esser bloccato. Abbassa il capo, gli lascia vedere il profilo seppur le iridi andrebbero comunque a cercarlo, mentre un sussurro risulterebbe quasi come un sibilo « Tu vieni o resti? » qui con lei? Riproponendoglielo lui, ora, in una maniera differente rispetto a quella precedente della Grifondoro. Aspettando lì la risposta e solo in qual caso muoversi di conseguenza.
Dopo le sue parole, solo silenzio, per lunghi e pesanti attimi. Gli occhi che sono sempre e solo per Tristan, mentre a Xavier rivolge solo sguardi sghembi all`altezza massima delle sue ginocchia, finendo per sbottare in qualcosa che ha lo strano effetto di spezzare una sorta di cupola che si era creata: d`omertà, di cose non dette, di parole taciute ed emozioni troppo soppresse per non esplodere in qualche maniera. E lo sente, pensante, lo sguardo di Xavier su di sè, totalmente indifferente, come sempre. Lei, che come sempre s`abbatte contro di lui come fa un maremoto con un vascello in pieno oceano. Il pugno sinistro si serra chiuso, in un gesto che vuol frenare se stessa, che cerca di ricordarle che ora basta, che è finita, e che non ha davvero più niente da aggiungere. Le conferme che Tristan cerca non arrivano da lei, nè dall`altro Serpeverde, perchè sono forse troppo impegnati a continuare in qualche strana maniera a fronteggiarsi. Ad ostacolarsi. A portare rancore ed indifferenza perchè in fondo, è forse l`unica cosa che hanno di sincero da offrirsi l`un l`altra. Il nome di Octavia. Uno stringersi di labbra da parte della Loghain, ed un breve contrarsi d`espressione alla domanda di lui finale, che la vede abbassare lo sguardo un paio di secondi, prima d`alzarlo lentamente verso il viso di Tristan. Tutto si sospende, ancora ed ancora, come se il tempo tra loro tre si fermasse e riaccellerasse secondo regole che sfidano la logica. Lo guarda, ed in quegli occhi affusolati c`è talmente tanto di non detto che s`agita e si confonde, che è quasi con sorpresa ma decisione, che schiude le labbra scure per far uscire solo con un filo di voce «Ti voglio bene, Tris.» con lo spirito di chi ha appena segnato una condanna personalissima. Non attenderebbe altro, voltando le spalle ad entrambe facendo appena roteare il lembo inferiore del mantello, allontanandosi, bacchetta ancora stretta nella destra, il più velocemente possibile da lì. Passo svelto che si tramuta presto in corsa, con i capelli che si muovono nell`aria fredda di Febbraio. Bel San Valentino del cazzo.
T: E quel nome poi, arriva dalle labbra di chi non si aspettava, lo sguardo che si cristallizza sul volto di Merrow, nonostante tutto. E sembra tirar le somme, di conversazioni a cui ha dato troppa poca importanza, frasi confuse da una memoria instabile e minacce inavverate. E lo fa anche con quanto, nonostante tutto non viene detto, ma lasciato in sospeso, pronto per essere colto. E diventa più chiaro, il suo sguardo, come la consapevolezza di quanto non aveva capito, di quando dietro le parole e i gesti che ha compiuto, l’altro ha rivisto ciò che è già successo. Non cerca lo sguardo di Xavier, ancora perso in quel susseguirsi di pensieri che lo vede rimettere insieme pezzi che non pensava potessero combaciare in quel modo, pensieri che per un attimo sembrano estraniarlo da lì, da loro, dalle parole che si rivolgono, ma che hanno il potere di riportarlo al presente. Alla consapevolezza di quanto fosse profondo il rapporto fra quei due che ora si danno battaglia, e di come non se ne sia mai effettivamente reso conto. E forse, nelle parole di lei, si rende conto di quanto sia profondo il loro in qualche modo, un respiro più ampio degli altri che gli gonfia il petto, quasi potesse lenire la sensazione d’oppressione dovuta a quelle parole. Perché sa cosa significano, perché percepisce la rinuncia in loro e sa che, anche volendo, ora non sarebbe in grado di risponderle. E sa cosa significherà per lei, ancora una volta. Perché è tutto troppo. Anche quella domanda, posta da Xavier in un sussurro che quasi gli sfugge. E a cui non risposte, verso il quale neppure si volta. Annuisce e basta. Lasciando in sospeso, forse quel che intende, lo sguardo ancora fisso su Merrow, su quelle scuse che in qualche modo sente di doverle porgere ma che gli restano bloccate in gola e in fondo allo sguardo che gli rivolge, per l’ultima volta, prima di fare un passo indietro, mettendo forse in chiaro che parte - ancora una volta - ha scelto.
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tashaodinsbane · 4 years
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                                             Dark,dirty and scary   29.11.76 Stamberga Strillante 
T:«Prima i cavalieri». Sorride a Luke e gli indica la scala a pioli con un gesto della mano. L:«Ecco fatto!» Una volta entrato nella Stamberga, lo sguardo viene rivolto verso il basso, allungando la destra verso l`amica, nel caso avesse bisogno di una mano.  T: «Grazie»non ha bisogno di una mano d’aiuto,ma la mano di Luke l’accetta volentieri. La stringe un istante,giusto il tempo di salire gli ultimi pioli e posare gli stivaletti sul pavimento della stamberga. Si stringe nel mantello e guarda con invidia il cappello grigio di lui «Devo cominciare a metterlo anche io»osserva «E magari anche i guanti». Sfrega le mani una contro l’altra per riscaldarle mentre lo sguardo vaga per la stanza
L: «Oh.Hai freddo?Dai, prendilo» e si sfila il cappello dal capo, porgendoglielo tranquillo e sorridente. T: «Grazie. Te lo restituisco appena torniamo al castello»lo rassicura. Gli occhi grigi si soffermano sui capelli spettinati e un sorrisetto le increspa le labbra. «Fermo un attimo» gli dice e allunga la mano sinistra verso il suo capo,nel tentativo di dargli una pettinata. «Non ti stanno male però» ridacchia «Ti danno un’aria più ribelle» e,ripensandoci, scuote la mano per spettinarlo di nuovo . Se la ride e quindi si infila il cappello di lui sui propri capelli arruffati «Come sto?» gli chiede prima di appoggiare le mani sul materasso e tirarsi più indietro,appoggiando poi la schiena contro il muro.
L:«Quindi meglio?» con i capelli spettinati? Poi lei s`infila il cappello e lui ridacchia. «Aspetta» dato che è un po` storto, glielo aggiusta «Oh! Ora è dritto!» divertito. T: «Vieni qui spesso?»chiede al ragazzo,puntando gli occhi grigi su di lui e cercando di dimostrarsi indifferente «Con Nell?»
L:«Nah, sono venuto una volta sola... ma mi piacerebbe venire più spesso!» esclama, speranzoso.
T:«Beh,allora possiamo venirci noi più spesso» propone entusiasta «Per studiare magari» Seh « Lontano da distrazioni» Hm-hm.
L:«Siii volentieri!»
T: «Magari la prossima volta diamo una pulita. » L:«Aspetta, ma il bello di questo posto è che sia così: buio, sporco e pauroso!» esclama, divertito, anche se lui non è che abbia molta paura lì dentro.  T:«Si,hai ragione» Approva « Buio,sporco e pauroso» ripete,anche lei con il tono di uno che non ha affatto paura.« Magari ci porti una bella ragazza e quella è allergica alla polvere» butta lì con indifferenza. «Ci pensi?Ti starnutisce in faccia mentre provi a baciarla» E se la ride pure.
L:«Sarebbe la cosa più brutta ed imbarazzante del mondo!!» esclama, scoppiando in un`altra fragorosa risata. T:«Magari ti da pure una testata .»Ma sì aggiungiamo altro alla scenetta drammatica «E dovrò venire in infermeria a portarti il brodino» E ride ancora mentre stringe il braccio di lui per scuoterlo un po’ giocosamente «Beh,spero non succeda mai» che ti starnutiscano addosso. O che ci porti una ragazza? «Meglio che ci vieni solo con me va»Ah,ecco dove voleva arrivare. [...]
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itslexkno-w-x · 4 years
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𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘, "𝘚𝘤𝘶𝘴𝘢"
Lex: Dopo la giornata di ieri ad Alexa non basta di certo isolarsi in giardino o in qualche altro angolo del castello per poter rimanere un attimo sola a riflettere: Hogwarts è decisamente troppo affollata ovunque tu vada. E` per questo che, uscita dal castello, si è diretta verso il suo più grande nemico: il Platano, che in effetti non fa più poi tanta paura quando riesci a bloccarne i rami.[...] Nell`ispezione dei dintorni aguzza gli occhietti da dietro gli occhiali, ed è abbastanza sicura che lo zaino che si trova davanti a lei, no, non appartiene di certo al mobilio della stamberga. Ed infatti, le basta spostare di poco lo sguardo per ritrovarsi un Sebastian apparentemente appisolato. Rischia di prenderselo davvero quel pugno in faccia se si sveglia? Forse, ma non ha idee su dove altro andare e, tentando di non fare troppo rumore -per quanto le calzature di gomma possano permetterglielo- adocchia la parete di fronte, e ci si va a sedere vicino ugualmente.
Seb: E` una sfortuna per Alexa che abbia quelle scarpe così rumorose e che l`orecchio di Seb sia un poco più sensibile rispetto ad uno normale, riuscendo a sentire rumori anche ad una distanza considerabile, i quali gli fanno aprire gli occhi ed irrigidire leggermente, con lo sguardo che vaga qua e là [...] la testa si solleva nuovamente, le palpebre si rialzano e gli occhi vanno a mettere a fuoco quella figura fin troppo famigliare che riconosce come «Knox» se l`era scordato probabilmente, che anche lei sapesse di questo posticino. Niente commenti o che, espressione e tono impassibili, se non per quella nota di fastidio che solo l`esistenza della Knox gli provoca.
Lex: «ah, ti ho svegliato» e dal tono sembra che quella frase dovrebbe concludersi con uno "scusa" che però non viene aggiunto. [...] Per qualche secondo lo osserva da dietro le lenti spesse, come stesse cercando di capire se ha intenzione di far finta di nulla, o come se temesse in uno scatto improvviso a portare a termine la litigata inconclusa di qualche tempo prima. [...] «non devo certo chiederti il permesso di stare qui, ma...» [...] «posso starci e tornare tutta intera al castello?» il tono potrebbe sembrare leggermente una presa in giro, ma quel pugno mancato ce l`ha ancora impresso nella memoria
Seb: [...] «non stavo dormendo» puntualizza completamente a caso, il tono della voce completamente apatico mentre lo sguardo non viene distolto nemmeno per un attimo dalla figura altrui, che viene percorsa dall`alto al basso per un paio di volte. Vuole metterla in soggezione, sì [...] quell`accenno di ghigno divertito che gli si dipinge sul volto mentre la ascolta, un lato della bocca che quasi si solleva «uhm» sembra pensarci un po` più del dovuto, arricciando il labbro e distogliendo un attimo lo sguardo per poi finire a fare un`alzatina di spalle e tornare su di lei «beh, potrei farlo, sì» ma dietro a quella finta serietà è chiaro che si stia divertendo solo per averle fatto venire il dubbio.
Lex: [...] «Bene» quando finalmente si decide a darle una risposta «se cambi idea fammi sapere, che magari faccio in tempo ad infilarmi lì» accennando con un cenno della testa all`entrata del passaggio. A questo punto distoglie lo sguardo, portandolo al libro che ha appoggiato addosso, ma si ritrova a leggere le prime tre parole, per tre o quattro volte, senza capirne il significato, sentendo lo sguardo dell`altro puntato su di sè. Alza dinuovo lo sguardo e rotea gli occhi: no, così decisamente non si concentra. Chiude il libro con molta poca delicatezza, che si esaurisce in un tonfo, e la destra che cercava il catalizzatore esce dalla tracolla cacciandone invece due api frizzole, strette nel pugno. Una viene lanciata con poca attenzione verso l`altra parete, in direzione del compagno
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«un`ape frizzola per la mia faccia, a me sembra un buon affare» dice mentre apre la confezione della sua, e poi se la infila in bocca, un po` in dubbio che l`altro, in effetti, possa accettare quel gesto di semi-pace che non è dettato da altro che dai sensi di colpa
Seb: [...] E sì, lui la guarda anche mentre quella legge, aspettando probabilmente che torni l`attenzione su di lui: ma non voleva stare da solo? E si guadagna pure un`ape frizzola, nascondendo bene quella sua sorpresa andando ad adocchiare la caramellina alla quale non si avvicina minimamente, semplicemente la fissa un po` più pensieroso [...]
Lex: [...] ma quando le ricapita di essere nello stesso posto, da sola, con MacNamara senza scannarsi? «Comunque scusa» aggiunge totalmente dal nulla [...] il tono è fermo e parecchio serio, e gli occhi puntati in quelli del compagno, un po` timorosi. Non aggiunge la motivazione di quelle scuse improvvise, essendo abbastanza sicura che possa essere colta al volo.
Seb: [...] lei decide - senza alcune preavviso - di scusarsi, facendogli immediatamente mutare espressione. Va a serrare le labbra rimanendo con lo sguardo su di lei per un «mh» molto più serio ora, gli occhi leggermente assottigliati con quella rabbia che comunque riesce a reprimere «non me ne faccio niente delle tue scuse» che poi a lui non interessa molto dell`insulto, e il tono è comunque pacato «me li recuperi tu i 10 punti che ho perso?» il tono scettico e un sopracciglio che va ad alzarsi «per colpa tua.» ecco, specifichiamolo.
Lex: [...] La reazione alle scuse se l`aspettava diversa. Di certo non si aspettava perdono o chissà che, ma anzi, è proprio quel tono pacato a confonderla «non credo che da regolamento si possano regalare» scrolla le spalle mentre dice quella cosa talmente ovvia «altrimenti lo farei» forse «e non è colpa mia. Potevi benissimo continuare ad insultarmi come fai sempre» marcando particolarmente l`ultima parola «e non li avresti persi, quei dieci punti». 
Seb: [...] arrivano quelle scuse e poi l`incolparsi a vicenda «io non ho detto nulla» che poi è pure possibile, che lui abbia rimosso come sia andata realmente «e tu non dovevi dire certe cose.» occhiata eloquente, che si sa cosa intende con quel "certe" «la prossima volta Clancy o chiunque altro non mi fermerà» molto meno pacato ora, una vera e propria minaccia, la mascella che va ad irrigidirsi; però vabbè, sorvola su ciò e decide di approfittare della situazione e di questa figlia di Tosca «d`ora in poi mi devi far copiare» manco sa se Alexa sia brava o meno, ma comunque non può essere peggio di lui (?) «storia della magia e astronomia. Fai i tuoi compiti e poi me li passi» rimanendo con lo sguardo su di lei, in chiara attesa di un sì - dovrà pur farsi perdonare in qualche modo. [...] fa per andarsene, compiendo quei passi che lo separano dalla botola per fermarsi qualche secondo «aspetto i compiti eh» lanciandole un`occhiata «ciao» e ti lascia pure da sola, cosa vuoi di più?
Lex: [...] «tu hai detto eccome» gli conferma «e io semplicemente non ci ho pensato, me ne ero dimenticata» perchè sì, sarà stata anche cattiva, ma di certo il primo dei suoi pensieri quando si alza la mattina non è la situazione familiare di un MacNamara con cui non vorrebbe neanche condividere l`aria che respira. [...] «I compiti?» chiede confusa «poi se se ne accorgono che hai copiato, te la vedi tu, però» e così sta impilcitamente accettando quella specie di accordo di pace «e poi, sempre se li faccio» come se non stesse con la testa sempre infilata nei libri. [...] «Contaci» risponde riguardo ai compiti, e al saluto risponde semplicemente con un cenno della manina.
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nathanielhirshfield · 4 years
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Can you keep a secret?
 « Nate ci ho pensato tanto » la parola `tanto` non è in grado di esprimere quanto ci ha pensato « non ho mai pensato di avere bisogno di spazio, prima che questo posto mi... capitasse » come qualunque cosa nella sua vita e adesso si ritrova a sorridere « qui non devo pensare a nessuno che non sia io » e le fa strano dirlo ad alta voce, le fa strano che sia lei a dire una cosa del genere e una risata sbuffata evapora dalle narici. « non temere, non sgattaiolerò via dal castello ogni ora » tenta di rassicurare i suoi timori 
« ma ogni tanto, Aubrey ha bisogno di respirare » 
 « Non è uno dei posti migliori per fermarsi, ma posso capirti. » in un modo o nell’altro può farlo. « L’unica cosa che mi sento di dirti è di stare attenta. » perché lei sa benissimo di quanto si dica del mondo esterno, degli evasi, dei maghi oscuri e di qualsiasi negatività che riporta il mondo magico. 
« E Aubrey cosa vuole dirmi? » 
« se sono venuta a conoscenza di questo posto, il minimo che posso fare è tentare di sfruttarlo al meglio » e poi si arrischia ad un commento frivolo « per esempio, può aiutare di molto a progredire la nostra amicizia » quindi non può essere una cosa così cattiva. Si morde il labbro inferiore, quasi indecisa, frenata dall`altra Aubrey. 
« vuoi sapere perché ti ho trascinato qui: perché ti ho scelto tra tanti » ma in realtà l`ha già fatto nella lettera e la risposta è semplice. « ad Hogsmeade è scattato qualcosa che non so definire. È stato come incontrare un vecchio amico e ho sentito di potermi fidare ciecamente. » come glielo deve spiegare? Si volta per ricercarne lo sguardo. « sento che se deciderò di aprire il mio cuore, tu non ci infilerai un paletto dentro, che se ti farò delle confidenze resteranno tali, ma che sarai comunque onesto prima di tutto » e con gli occhi ricerca la conferma a queste sue parole.
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lizzieinwonderland · 4 years
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Elizabeth: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) Nella parte centrale del bancone de I Tre Manici di Scopa - a circa due posti di distanza da CATHERINE - seduta in maniera vistosamente scomoda su uno sgabello, se ne sta la nostra ex Grifondoro, con schiena leggermente incurvata in avanti, mentre, con un gomito poggiato sul piano d`appoggio, si tiene la testa con la mano destra. (...) mentre ogni tanto la mano va a stringere il bicchiere di burrobirra a metà che si trova poggiato lì davanti a lei. Accanto al bicchiere è poggiato un volantino, uno di quelli che stanno circolando da giorni a Hogsmeade, e i più vicini riuscirebbero a leggere "Haunted Valentine`s DeathDay Party" in grandi lettere.
Catherine: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) «Ma chi sono i fantasmi morti il 14 febbraio secondo voi? Il capo non ha voluto parlare» e per capo intende il responsabile della Stamberga, già. Le burrobirre e la cioccolata in arrivo, le fanno ruotare il capo, fino ad inquadrare anche la strega seduta a pochi sgabelli di distanza da loro. La osserva per qualche secondo, anche se è difficile che riesca ad associarla ad un nome ed un cognome nell’immediato, ma il volantino viene notato eccome e la cosa non può che farla sorridere «Oh, la pubblicità quindi sta dando i suoi frutti» almeno quello.
Helena: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) «Sarà magari una coppia di sfortunati amanti uccisi a San Valentino...» esordisce con aria teatrale e tono lugubre «Una storia macabra e straziante... Tipo che sono stati fatti a pezzettini a colpi di Diffindo e lanciati nel Lago Nero...» continua la pantomima. CATH però è stata distratta da qualcun altro. «Sarà l`Haunted Valentine`s Death Day Party più romanti-macabro della storia! Romacabro!» urlacchia allegra verso ELIZABETH «Garantisce la Smith! Grande organizzatrice!» indica l`amica, con l`intento pubblicitario messo in secondo piano di fronte a quello che è diventato lo scopo primario, cioè mettere un po` in imbarazzo la verdeargento.
Hilary: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) Questo, prima che la stessa Ministeriale non le faccia notare il volantino in mano ad Elizabeth. « Hey! » tanto non dovrebbe essere così lontana, ma comunque ci ha già pensato Helle ad attirare l`attenzione della Grifondoro sul loro intrepido trio « Tu hai idea di chi siano i fantasmi? » le chiede, sollevando le sopracciglia, con fare lievemente curioso, in attesa.
Elizabeth: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) Non può fare a meno di origliare i discorsi delle sue vicine di bancone, ma d`altronde è da sola, si sta annoiando e ha quasi terminato la sua burrobirra. (...) «Fa un bell`effetto la Stamberga così illuminata. Bell`idea!» afferma con tono gioviale, indicando la costruzione magica che si intravede dalla finestra del pub. Ma la sua attenzione torna presto ad essere catturata dalle tre ragazze vicine e in particolare da HILARY. «Mmm, non saprei. Cioè, i miei fratelli, quando ero piccola, mi hanno raccontato tante di quelle storie di fantasmi della Stamberga Strillante che potrei scriverci un libro, ma non mi viene in mente nessun fantasma innamorato o qualcosa di simile.» risponde quindi, alternando il suo sguardo verso ciascuna delle tre streghe.
Catherine: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) «Penso sarà un evento per i marmocchi, prevalentemente. Hai visto l’orario?» e nel dirlo indicherebbe col mento il volantino in mano ad ELIZABETH, che come tutti gli altri indica come orario le 10 del mattino, o giù di lì. (...) Le amiche tuttavia riescono immediatamente a rendere quasi interessante la prospettiva di quel complemorte da festeggiare, tra cioccolatini lanciati ai fantasmi e la macabra storia d’amore «Speriamo! Ma si, per passare San Valentino alla Stamberga devono essere intelligenti. Sono certa che il resto del rompi boccini sarà da Madama Piediburro» (...) La risata si fa più nervosa quando la ROSS la indica come “grande organizzatrice di eventi”. «Ti affatturo!» sibila appena, rifilandole una gomitata sul fianco e sventolando una manina per salutare la grifondoro. «Lei scherza seeempre.» spiega col tono di voce che riprende il solito piglio «Faccio da guida turistica ogni tanto nei week end, per i più curiosi. Ma il responsabile ha deciso di strafare per San Valentino» esattamente come spiega il volantino a grandi linee. «E do una mano nell’organizzazione dell’evento» ecco in breve di che si tratta. Però…se c’è un modo per conquistarsi la Smith è farle dei complimenti per i suoi incantesimi. Gli occhi si sgranano e le labbra si piegano in un sorrisone fin troppo contento «grazie, sei gentile!» farla tronfiare peggio di un corvonero: lo stiamo facendo bene. «Davvero?» chiede riguardo alle storie di fantasmi «Sarebbe grinzafico se ne raccontassi qualcuna anche a noi, o ai marmocchi alla Stamberga.» che sia durante lo stesso evento o più in là, poco importa per lei. «Ma hai un viso familiare…» magari incrociate ad Hogwarts?
Helena: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) Anche lei si focalizza a fissare ELIZABETH dubbiosa, ma a differenza di Catherine il volto non le dice nulla. E` quel suo sembrare più giovane che le fa supporre che abbiano circa la stessa età. «Comunque, bodyguard per chi?» si rivolge a HILS, come ripensando solo ora a quel termine. «Perchè i fantasmi non ce l`hanno un corpo...» è la tremenda battuta che le rifila, soffocando poi la risata nella cioccolata, con il risultato di riuscire quasi a strozzarsi.
Hilary: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) Ascolta la risposta di Elizabeth, annuendo di tanto in tanto, prima di farle un cenno con la mancina, come ad invitarla ad avvicinarsi. « Vieni da noi, viso familiare. » ripete le parole di Cath « Forse hanno tolto la parte sentimentale dalle storie, altrimenti la Stamberga non avrebbe avuto lo stesso effetto creepy. » dice, allungando poi la destrorsa per infilarla nella maniglia del boccale della Burrobirra di sua competenza. Poi commenta anche la proposta della Smith « Vedi? » un`occhiata laterale alla Wonders, giusto per far capire che si sta riferendo a lei. « Un complimento sugli incantesimi e ti offre già una parte nello spettacolo. » con tanto di sopracciglia sollevate, mentre le labbra si piegano in uno dei suoi sorrisetti insolenti. (...)
Elizabeth: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) «Ah! Non ci avevo fatto caso all`orario..» ammette con tono leggermente imbarazzato, abbassando lo sguardo sul volantino quando CATHERINE indica quest`ultimo e individuando così a chiare lettere l`orario incriminato. «Oh Merlino! Mi ero completamente dimenticata che il prossimo finesettimana saremo invasi da studenti..» borbotta in direzione delle tre ragazze con tono lugubre, per poi aggiungere subito dopo quando scopre che CATHERINE fa la guida turistica «Cioè, spero che i ragazzini vengano a frotte al tuo evento, non fraintendermi!» esclama in tono affrettato, sottolineando le sue parole con un gesto eloquente della mano «Ma spero che non vengano invece a rompere i boccini al negozio dove lavoro.. sono ancora in prova.» ammette, alzando gli occhi al cielo per un attimo e arrossendo leggermente. «Oh no! N-non sono molto brava a pa-parlare in pubblico.» si affretta a rispondere alla proposta di CATHERINE di intrattenere gli studenti con storie di fantasmi, balbettando miseramente - rettaggio lessicale che si porta dietro dall`adolescenza e che ogni tanto sembra ancora venir fuori. (...) «Scusate, non mi sono presentata.. mi chiamo Lizzie. Cioè Elizabeth. Wonders.» porge la mano in direzione delle ragazze, attendendo quindi di stringere la mano e fare quindi le dovute presentazioni. «Forse ci siamo conosciute ad Hogwarts? Quando vi siete diplomate? Io nel `66.» chiede con curiosità, ma tuttavia senza riuscire ad associare nessuna delle tre a un nome o a conoscenze in comune.
Catherine: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) Acchiappa il boccale di burrobirra per fare una specie di brindisi e portarlo immediatamente alle labbra senza aggiungere altro…almeno fino a quando la Darcy non decide di proseguire con le sue adoooorabili prese in giro. «Gli amici migliori, dicevano…» schiocca la lingua sul palato «Sicuramente lei è un’invitata più gradita di voi!» e fa una linguaccia ad entrambe, tornando a rivolgere uno sguardo alla povera Elizabeth, che invece di avere a che fare con tre streghe adulte, stasera pare abbia a che fare con la parte più troll di tutte e tre le coetanee. (...) «Oh, ce ne saranno tanti in giro. Ma restano solo a girovagare, spesso e volentieri» quindi lo shopping secondo lei sarà gestibile. «che negozio, comunque?» domanda curiosa, inclinando un po’ la testolina di lato «Catherine, piacere!» il boccale viene rivolto in sua direzione aggiungendo dopo aver mosso appena le dita della mano libera come se stesse contando «Eravamo al primo anno noi, mi sa. team ’72!» replica svelando che si, effettivamente sono delle ex compagne di classe. «Quindi abbiamo detto: lancio di cioccolatini, storie più o meno macabre per intrattenere gli invitati…e trovare qualcosa per far sentire a casa anche i fantasmi e i loro invitati. Cos’è che piaceva a Nick Quasi Senza Testa…?» ecco, siamo certi che ci penserà per il resto della serata.
Helena: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) «...abbiamo i biscotti!» completa l`invito della DARCY a LIZZIE . «Ci può dare un piattino di biscotti, per favore?» è quindi la richiesta obbligata alla cameriera, per quanto la citazione fosse figurata, prima di tornare a sorridere alla GRIFONDORO, che attira subito la sua simpatia, sentendola forse spirito affine. (...) Si presenta poi a sua volta, stringendo delicatamente la mano che le viene porta. «Helena, ma puoi chiamarmi Helle, piacere... Uh!» esclama poi, quando LIZ rivela l`annata dei MAGO, avendola pensata molto più giovane, ma fermandosi all`ultimo prima di svelarlo. (...) «Noi in realtà ci siamo magate nel `72» si sovrappone involontariamente alla SMITH, e mentre parla indica alternativamente se stessa e le ex- Serpeverde, mentre il cervellino si mette all`opera a fare qualche rapido calcolo. (...) «No, ci siamo perse per un pelo, quindi?» chiede, dubbiosa, chiedendosi se abbia fatto il calcolo correttamente o meno. La conversazione però è dirottata verso l`organizzazione dell`evento «Mmmh... Boh, forse potete fare qualche gioco scemo...» è l`unica idea che le balena in mente. «Tipo, potete fare una specie di ballo anche voi, assegnando dei numerini a ognuno e poi accoppiando la gente ad estrazione e... Ognuno avrà anche in fronte il nome di qualche personaggio legato a qualche tragedia amorosa e bisogna indovinare chi si è facendo domande, tipo, però non ne ho idea, perchè non ne conosco di magiche...» blatera senza filtri, senza valutare prima. «Però per i fantasmi... Non è che abbiano dei bei gusti, da che mi ricordo... »
Hilary: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) (...) Fa comunque attenzione quando si parla del negozio in cui lavora Lizzie, per quanto non dica nulla a riguardo. Smolla la presa sul boccale solo per allungare la mano in direzione della Wonders, quando sarà il suo turno di presentarsi. « Hilary Darcy. » senza specificare l`anno, tanto ci ha già pensato l`azione combinata di Cath ed Helle. « Tu eri anche nella Voce? » chiede, corrucciando la fronte in un`espressioncina pensierosa, come se riportasse alla mente vecchi annali studiati in redazione, da brava Caporedattrice. Questo, prima che arrivi il momento di sparare altre idee a caso sulla serata. Ascolta il dire delle amiche, annuendo qua e là e sorseggiando la Burrobirra, salvo poi intervenire un po` a caso quando nota dei silenzi. « Perché non fare un toto-morte-dei-fantasmi? » la butta lì « Inventatevi un premio Stamberga-style per chi azzecca l`anno in cui i fantasmi sono ... diventati fantasmi, ecco. » poi, volgendo di nuovo il capo verso Lizzie. « Non essere timida, bombarda anche tu qualcosa. » Poi ci pensa Miss Organizzatrice a impacchettare tutto. » dice, mentre le sfugge un`altra leggera risata e allontana il fianco dalla Ministeriale, in un gesto involontario, nel caso in cui decidesse di rifilare una gomitata anche a lei.
Elizabeth: (Tre manici di scopa | lunedì 8/02 post lavoro) «Lavoro da Scrivenshaft, il negozio di piume e pergamene» risponde con semplicità alla domanda diretta di Catherine, mentre afferra il boccale di burrobirra, imitando il gesto della ragazza, per poi scolare l`ultimo sorso della bevanda, ormai calda. (...) Dedica poi la sua attenzione a HILARY, quando quest`ultima nomina La Voce degli Studenti. «Sì! Al sesto e settimo anno.» afferma con una punta di orgoglio, ma non fa in tempo a chiedere in direzione di Hilary, del perché della sua domanda, che la conversazione viene dirottata nuovamente sul tempa del complemorte imminente. Ascolta le varie proposte restando in silenzio per lo più, ma sinceramente interessata e sempre più incuriosita dall`evento. Quando Hilary la incalza per proporre qualche idea adatta all`evento «Mmmm, magari si potrebbe organizzare una sorta di caccia al tesoro? Non so, qualcosa che riesca a coinvolgere fantasmi e studenti...» propone, non con tanta convinzione però «Qualcuno ha una penna prendiappunti dietro?» domanda in direzione delle tre, offrendo il suo appoggio a mettere nero su bianco tutte le proposte finora presentate. Ne avrò ancora per parecchio, la nostra Lizzie, che sembra ormai dimentica di quel qualcuno che le ha, senza ombra di dubbio, ormai fatto buca. Ma non sembra per niente dispiaciuto del cambiamento di serata, ecco.
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annafrancescafiora · 8 years
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3... ...2 1... FREEZE .❄️❄️❄️. #nonfafreddo #backhome #sullastradadelritorno #metro #workinprogress #mièsvenuto #loscaldabagno #casepossedute #infestate #stambergastrillante #restauro #tuttobene #nientepaura #gostbusters (presso Dante (Turin Metro))
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tashaodinsbane · 4 years
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02.05.76 Shrieking Shack
Il Platano Picchiatore svetta alto, solenne e maestoso nella zona del giardino che discende in modo abbastanza ripido verso la Foresta Proibita e verso le sponde sassose del Lago Nero. E’ maggiormente defilato e isolato rispetto alle parti più frequentate, forse proprio a causa del suo carattere poco incline ad ospitare gli studenti sotto l’ombra delle sue fronde. Come la stragrande maggioranza di questi weekend primaverili ormai caldi - per quanto si possa parlare di caldo in Scozia - il resto delle zone esterne è disseminato di studenti che si intrattengono nei modi più svariati, ma lungo il sentiero che costeggia questo albero secolare, poco lontano dal masso su cui l’hanno conosciuto la prima volta, c’è la figura solitaria di un ragazzino, il nostro Thomas “Tommy per gli amici” Anderson. «QUASI!» è la sua vocina acuta da neo-dodicenne a stagliarsi nell’aria, mentre lui continua a lanciare piccoli sassi contro la corteccia dell’albero. I rami, nel frattempo, continuano a muoversi e ad agitarsi, in parte risvegliati dalla sassaiola, in parte intenti a scacciare un piccolo stormo di fringuelli che lo stanno sorvolando proprio in questo momento.L’ultimo sasso lanciato colpisce correttamente il nodo, immobilizzando nell’istante successivo il dispiegarsi delle fronde nel cielo grigiastro.
T:«Oh per tutti gli ippogrifi galoppanti. Ci sei riuscito!» 
M:Ehi!» sembra ingramata, mentre lo sguardo passa da lui al platano che si immobilizza «Bel tiro.Vuoi venire a vedere cosa c`è vicino al Platano Picchiatore?Magari ci puoi dare una mano a scavare» ehi-ho andiamo a lavorar. Sfodera la bacchetta con un gesto secco e preciso, facendo cenno a Will, Becks, Lance, Nell, di seguirla ed avvicinarsi alle radici, dove qualche giorno prima, hanno allagato il tunnel misterioso«Oh.KNOX. ODINSBANE!» latra come un generale «Forza a scavare!»
[...]E poi, all’improvviso, nel muro di terra, ecco che si delinea un’apertura, abbastanza grande da lasciar passare uno STUDENTE se si rannicchia e scivola oltre. [...]E no, al contrario di tutte le precauzioni e le richieste, il nostro Anderson si lascia scivolare dalla radice direttamente nel tunnel, sparendo rapidamente oltre il varco appena creato. E manco a farlo apposta, non appena Anderson abbandona il nodo, ecco che i rami riprendono a muoversi. In modo ancora pigro, certamente, ma quanto ci metterà a ridestarsi del tutto e a tornare offensivo e pericoloso come al solito?  
M:«No! Fermo!» quella Puffola si farà ammazzare, ecco perchè si tuffa nel tunnel assieme a lui, passando tra AUBREY e l`entrata, cercando di acchiappare quel piccoletto mentre carpona al suo interno, catalizzatore sguainato «Ti prego non franare.» che ci manca solo questo.
T:Senza pensarci due volte scatta istintivamente in avanti e si fionda attraverso il tunnel nel tunnel (aridaje) dietro la Loghain
Per un primo tratto gli studenti dovranno avanzare carponi, ma poi la dimensione del tunnel si amplia e quindi potranno passare ad una postura eretta, seppure ingobbita e poi, molto più comodamente, ad una camminata normale.Di Anderson non c’è traccia, ma è anche vero che il tunnel avanza a curve e a gomiti, rendendo davvero difficile guardare oltre per più di qualche metro. L’aria si fa più umida e fredda lì sotto e la luce è davvero debole, soprattutto una volta che l’apertura sparisce e si allontana alla loro spalle. L’ossigeno non manca, anzi, c’è una lieve brezza a solleticare i volti degli studenti di Hogwarts. I rumori sono attutiti, nulla dall’esterno penetra fino a questa profondità, così che solo il rumore dei passi e il brusio delle loro voci riecheggia tra le pareti di terreno. Dovranno camminare a lungo, certamente più di due girate della clessidra da 15 minuti - o almeno così potrebbe sembrare ai più attenti al ritmo dello scorrere del tempo - ma poi, poco più in alto delle loro teste, potranno vedere tutti una botola di legno e una scaletta a pioli che lì vi conduce. Anche qua non c’è ancora nessuna traccia del nostro irresponsabile tassorosso, ma la botola è aperta e lascia filtrare la luce piena di una giornata primaverile scozzese.
M:«Per l`anima di Godric ma quanto profondo è sto coso? E dove porta? Non è che finiamo dentro il Lago Nero?» 
T: «Non si vede una beneamata minestra!» Quindi si guarda intorno in cerca di mamma chioccia..heeeem della Loghain e allunga la mano libera per afferrare il retro del suo maglione.
AB:L`aria che accarezza il viso degli studenti deve pur arrivare da qualche parte ed è seguendo questa, che avanza fino alla botola e alla scala individuate da Merrow. A lei l`onore, prode Gridondoro! Nuovamente, come suggerisce Tasha si immolerebbe a chiudifila, lasciando che i più piccoli sfilino su per la scaletta, prima di risolversi ad arrampicarsi. Mentre tutti gli altri scelgono di spegnere la luce, lei rimane un`orgogliosa guardiana della notte, perché  the night is dark and full of terrors (?) 
Appena fuori dalla botola gli studenti si ritroveranno su un pavimento di legno un po’ impolverato. I muri della dimora sono scrostati, l’arredamento ormai pieno di tarli e logoro. La casa si alza da terra con due piani e una grande varietà di stanze di quella che - almeno nella sua epoca di massimo utilizzo - doveva essere una grande e nobile dimora imponente. La maggior parte delle finestre sono chiuse con delle assi, anche se dal tetto e da qualche fessura riesce comunque a penetrare all’interno il sole pallido di questa mattinata di maggio, tanto da rischiarare l’ambiente e renderlo perfettamente visibile. E’ nel cuore della Stamberga Strillante che i nostri avventurieri hanno fatto la loro comparsa. Il luogo più infestato di Scozia, anzi della Gran Bretagna intera, si apre intorno a loro in tutta la sua maestosa magnificenza un po’ creepy. «Eeeehi, quella è la High Street!» è la vocina di Tommy a riempire il silenzio nefasto del luogo.[...]E’ un rumore di tacchi provenienti dal piano di sopra a riportarlo con la testa a posto. «Non do-dovremmo.» tira piano un lembo dei vestiti di Aubrey «Farci tro-trovare qu-qui.» eh no, perchè mica è uno dei weekend in cui Hogwarts apre le porte. Senza contare che più della metà dei presenti non ha ancora nemmeno raggiunto l’età giusta e farsi espellere da Hogwarts è l’ultimo dei desideri del natobabbano. «Do-dovremmo andare.» e lui - di nuovo - non attende nessuno e si reinfila velocemente in quel tunnel per riprendere la strada di casa.
W:«...se ci trovano qui ci espellono.»E speriamo che Tommy non sia così scemo da aver dimenticato da che parte sporgere il braccio per raggiungere il nodo del Platano, o ci sarà anche un viaggetto in infermeria.
AB:« se ci beccano, siamo morti » o peggio, espulsi. 
T:«Che bel posticino accogliente» commenta ironica nello studiare quella vecchia stanza che puzza di chiuso e polvere. «E` casa tua, McNamara?» chiede con finto tono curioso. Alle parole di Tommy, Tasha si avvicina alla finestra e sbircia fuori affascinata «E` questa Hogsmeade?» E mentre sta parlando sente una voce sconosciuta di donna provenire da sopra. Con gli occhi spalancati alza lo sguardo verso il soffitto e poi cerca lo sguardo di Loghain, Knight e Dent «Che si fa?»sussurra piano piano. Ma quando gli altri cominciano ad andar via Tasha si volta a guardare Allister e Alexa «Meglio filare» sussurra loro. Porge la mano libera ad Alexa e si incammina a ritroso per il tunnel.
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merrowloghain · 4 years
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M: «Duuunque» biascica, portando la mancina a tirare delle ciocche di capelli ribelli dietro l`orecchio «Una fiala e mezza di contrastiosa, basta per quattro ed avanza» (...) «Guarda cosa sono riuscita a procurarmi!» ed indica quindi un pacchetto di Merlino`s che tutti conosceranno, dagli spot visti e dagli studenti più grandi che le fumano. (...) Lei prende il pacchetto di sigarette, lo apre sfilandone una con le lunghe dita bianche ed affusolate, e con gesto lento se la porta alle labbra, tenendola li appesa per il tempo che le ci vuole a sfoderare di nuovo la bacchetta e pronunciare «Flamòra» aspettando che questa diventi con la punta incandescente, proprio come s`era immaginata. Se ci fosse riuscita, eccola portarsela all`estremità esterna della Merlino`s e cercare di..inalare? Finendo probabilmente con un tossicchiare molto poco cool, mezza strozzandosi al sapore di Mandorla Amara.
Continua a fissare Lance mentre beve e fuma e bacia, proprio come se fosse una creatura leggendaria di cui aveva solo sentito parlare ma che mai aveva visto dal vivo, e proprio mentre si distrae con le labbra della Knight, lei allunga la sinistra per appropriarsi della fiala di contrastiosa, voltandosi in direzione di William proprio quando lui si sta portando la sigaretta alla bocca. Gli occhi le si sbarrano di piacevole incredulità, e quando lui si avvicina per accendere la sigaretta con la propria, lei si ritrova ad inalare di nuovo e trattenere il fumo nei polmoni, socchiudendo le palpebre nemmeno si stessero baciando. Basta poco, lo sente allontanarsi, e mentre lui si lamenta del sapore, dal naso della Loghain esce un profondo fiotto di fumo di una brillante tinta Rosa shocking: sembra un drago, ed è in un sorso di Contrastiosa che va a sfogare un incipiente rossore, per poi ridacchiare e richiudere la fiala, andando a spostare la sigaretta con la destra, tenendola tra indice e medio.
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W: Socchiude gli occhi a sua volta, in quella posa un po` sghemba che fa sporgere la mascella sul collo teso, in quel movimento così simile ad un bacio. E poi resta confuso da quel sapore. Giusto qualche istante, prima che nuvolette rosa shocking non prendano il sopravvento sull`atmosfera, dipingendogli un sorrisetto sulle labbra. Specie quel tossicchiare impacciato di Merrow. Si mordicchia il labbro inferiore. Contrastiosa a lenire le preoccupazioni dei tre adoratissimi presenti, nuvolette di fumo a mascherare la sua emaptia. Sorride. Prende un`altra boccata, guardando Merrow di sottecchi. Soffia nel niente una nuvoletta di fumo rosa shocking, striato di strisce rosa. Ridacchia dolcemente, distogliendo lo sguardo un poco rosso in viso.
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M: «Facciamo un gioco? Uno qualunque..»
R: «Che gioco vorresti fare? Imperio o Veritaserum?»
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W: «Uhm... con permesso» gattona fino a Rebecca, per bisbigliarle qualcosa all`orecchio. Qualcosa di udibile soltanto per lei. E la guarda, inarcando le sopracciglia. E solo quando lei annuisse, si rimetterebbe al suo posto, gattonando all`indietro come se la cosa fosse perfettamente normale, i suoi gesti assurdamente eleganti, e si rimette a sedere. Si schiarisce la gola. «Ecco il tuo imperio: vai nella stanza qui a fianco con Rebecca. Torna entro cinque minuti...» un sorrisetto si fa obliquo sulle sue labbra, guardando l`amico «...con le sue mutandine infilate sulla testa» alza appena il mento verso di lui.
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M : Guardando Dent gattonare verso la Knight con il suo strano Imperio in testa. E quando lo rivela, lei scoppia in una risata completamente liberatoria, cristallina e divertita, tornando poi a sdraiarsi all`indietro sulle gambe di William, questa volta posando la parte alta della schiena sulle sue caviglie e la testa virerebbe verso destra, tornando pancia all`aria per recuperarsi la sigaretta. Un tiro e poi «Veritaserum per Will: quante volte ripensi ai nostri momenti assieme, al giorno?» fumo rosa shocking tutto in direzione del volto del Corvonero, dal basso verso l`alto, ed un sorriso che si riesce a cogliere anche attraverso quel colore.
W: «Ehi, state lontani dalle finestre!» si raccomanda, prima di acquattarsi meglio sul pavimento per riaccogliere una Merrow che gli si riaccoccola sulle gambe. Le restituisce la sigaretta con un gesto delicato, prima di riprendere a carezzarle i capelli. E poi, un piccolo sbuffo un po` impacciato a quella domanda. «...e che ne so? Non sto lì a contarle» molto spontaneo ed un po` perplesso. Poi un po` s`acquieta, iniziando ad espandere le carezze delle proprie dita verso il collo di lei. «...quasi tutte le volte che ti guardo» le dice, voce morbida e piccola alzata di spalle. Passerebbe tutto il tempo a dedicare dolci carezze con i polpastrelli alla nuca ed il collo della grifondoro, rimirando il suo viso allegro e privo di preoccupazioni. Ed ecco riemergere Lance moda-Stamberga 2076, che lui accoglie con una risata divertita, voltando appena il busto. «Ha una resa artistica anche migliore di quel che credevo..!» finta aria da critico artistico, prima di esordire in una bassa risata tutta di cuore. Un sorrisetto a Rebecca «Ti si vedono le mutande» l`espressione complice, il tono divertito.
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R: «quale credi sarebbe il tuo Molliccio attuale?»
M: Smorfia le labbra, le preme tra loro, e sta quasi per cedere quando mormora semplicemente un «Credo..la..morte..» inspira, espira, in evidente difficoltà «non lo so.» ed in effetti sembra confusa «Rimanere di nuovo sola, credo. L`abbandono.» fa spallucce, senza guardare nessuno, prendendo l`ultimo tiro dalla sigaretta che emette un fumo grigio-argento.
-
M: «Se poteste combinare...cose..» coff coff «con una singola persona in tutto il castello, non importa le conseguenze e sarebbe una sola notte d`insana follia, tra TUUUUUTTI esclusi però i presenti» sennò che boccini «Chi scegliereste?»
W: Interrompe le carezze sulla testolina della grifondoro, abbassando il viso a fissarle le labbra. «Imperio.» sceglie, le labbra smorfiate a metà tra il rassegnato ed il complice.
M: «Ah si?» resta un pochino interdetta, ma decisamente curiosa «Ed io che credevo ci avresti fregati tutti. Praticamente è come se avessi vinto. Se mai si vinca, ad un gioco così.» ridacchia spegnendo la Merlino`s nel piccolo piattino dove stanno le altre «Ok, Imperio.» ed è palese il quantitativo abnorme, di cose che le vengono in mente, mentre si rialza, distanziandosi un pochino per poterlo osservare «Devi elencare in ordine alfabetico, la classificazione innocua, degli animali magici. Ad alta voce, e senza sbagliarne uno. Sono scritti nell`indice del libro di Cura, ed io lo so che tu l`hai letto più volte.» sorride malefica. Si alza poi, con calma ma in maniera decisamente inaspettata «Vieni di la con me. E mi raccomando, devono sentirti loro di qua. Se non capiscono, o sbagli il nome, ricominci da capo. Va bene?»
W: Ed i nomi si iniziano a sentire. Con voce chiara, ben scanditi, ed intervallati da pareeeecchi secondi l`uno dall`altro. Asticello, Augurey, Chizpurfle, Clabbert, Diricawl, Djanga, Fata, Ghoul, Gnomo, Jaralda, Jobberknoll, Imp, Mooncalf, Mittens, Porlock, Pryxie, Puffola Pigmea, Puffskein, Ramora, uno dopo l`altro, a quel ritmo lento e piuttosto regolare, vengono scanditi tutti. Senza errori, con buona pace dei tentativi di Lance di guadagnare altro tempo. Ed alla fine viene detto anche Sinpura, ma ci vuole un minuto buono prima che i due escano dalla stanza. William è talmente rosso in viso che sembra un babbanissimo semaforo, tiene gli occhi bassi e si premura pure di bussare alla porta prima di aprire. Merlino in mutande.
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