#Scuderie del Quirinale
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When Literature Meets Art. One Hundred Years of Italo Calvino at Scuderie del Quirinale. Arte. it
An exhibition at the Scuderie del Quirinale in Rome is honoring the centenary of Italo Calvino's birth. The event highlights the writer's connection between literature and art. This news was reported by Arte.it.
Rome is celebrating the centenary of the birth of Italo Calvino, one of the most influential Italian writers of the 20th century.
The exhibition at the Scuderie del Quirinale explores Calvino's relationship with art and literature and his legacy and relevance to contemporary culture.
The curator, Mario Barenghi, is a professor of Italian literature and a renowned expert on Calvino's work.
The exhibition features more than 200 items, including manuscripts, letters, drawings, paintings, sculptures, photographs, and videos illustrating Calvino's creative process and connections with other artists and intellectuals.
Ales SpA / Scuderie del Quirinale organizes the exhibition in collaboration with Electa, a leading publisher of art books in Italy.
It also includes manuscripts, letters, documents, and personal objects illustrating Calvino's life and creative process.
The aim is to offer a multidisciplinary and immersive experience that invites visitors to discover the richness and diversity of Calvino's vision and imagination.
Image credit Luigi Serafini, Page from Codex Seraphinianus, 1977, colored pencil and India ink drawing on a paper published in 1981, Franco Maria Ricci Editore, Parma
To gain further information, please click the link below.
⏩ The Board Behind ⏩
#the board behind#Italo Calvino#Scuderie del Quirinale#Culture in Rome#literature#art#meet art#art exhibition#exhibitions#vision#immagination#contemporary culture
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NAPOLI OTTOCENTO
La ricchezza e la dimensione internazionale della produzione artistica a Napoli nell’Ottocento in una grande mostra a Roma
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Scuderie del Quirinale: l'arte liberata - di Giuseppe Careri
L’arte liberata è il titolo della mostra allestita alle Scuderie del Quirinale sulle opere artistiche recuperate dopo la seconda guerra mondiale; recupero di “tesori” che videro in prima fila funzionari dello stato protagonisti del salvataggio dell’immenso patrimonio culturale italiano. Grazie alla loro opera, chiese e monumenti furono messi in sicurezza e imbottiti con sacchi di sabbia, armature…
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Torso of Apollo (Casa Sassi Torso)
2nd half of the 1st c. CE
Fine-grained Pentelic marble
Displayed in the courtyard of Casa Sassi in Rome by the early 16th century.
Now in the collection of the Musei Archeologico Nazionale di Napoli, no inv. no.
Photographed on display in the "Raffaello 1520-1483" exhibit at the Scuderie del Quirinale, Rome.
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mi sono presa il raffreddore a fine agosto per un'ingiusta coincidenza di preciclo + temperatura antartica durante la mostra alle scuderie del quirinale (che merita un botto, tra l'altro) a cui sono stata giovedì.
questo significa che devo concludere la colazione col saporaccio dell'oki in bocca, perché non esiste che lo faccio passare naturalmente, visto che ho programmi per il fine settimana.
ciononostante sono felice, è un bel periodo
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Webuild inaugura installazione immersiva “Costruire secondo bellezza”
ROMA (ITALPRESS) – Nella storica cornice delle Scuderie del Quirinale a Roma, Webuild ha inaugurato l’installazione immersiva “Costruire secondo bellezza: le Stazioni dell’Arte a Napoli”, in concomitanza con l’apertura al pubblico della mostra “Napoli Ottocento”.La sala immersiva di Webuild offre ai visitatori un viaggio all’interno delle Stazioni dell’Arte di Napoli, molte delle quali realizzate…
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18 feb 2024 19:43
UNA VITA A CACCIA DI PERICOLI (TULLIO) – RICORDI DI UN ARTISTA DALLO STILE PERTURBANTE E INIMITABILE: CALVINO, SCALFARI, BOCCA, ECO, CALASSO – “SONO FUGGITO DAL MONDO DELL’ARTE PER UNA FRASE CHE MI DISSE UN GIORNO IL GALLERISTA GIO’ MARCONI: “RICORDATI TULLIO CHE VALI SE LO DECIDIAMO IN TRE: IO, UN CRITICO D’ARTE E UN DIRETTORE DI MUSEO”. QUESTO MI FECE SCAPPARE. MI DISSI: “ANDRÒ A FARE IL PITTORE SUI GIORNALI”. E PER ANNI HO TROVATO LÌ UNO SFOGO ALLA MIA MANO, RESTANDO ESTRANEO A LUNGO AL MONDO DEL MERCATO” -
Zita Dazzi per Repubblica.it
Tullio Pericoli guarda la città dalle vetrate del suo studio pieno di luce, di colori e di tele in lavorazione. Sulla libreria ci sono le foto con gli amici di sempre, i libri con le loro dediche; sui tavoli, davanti ai cavalletti, centinaia di pennelli e di matite, gli attrezzi da lavoro di un artista che nella sua lunga vita ha saputo ritrarre uomini e paesaggi in uno stile inimitabile.
Alla mostra su Calvino alle Scuderie del Quirinale ci sono i libri con dedica che lui le inviava. Sulla pagina delle Cosmicomiche si legge “il più pericoliano dei miei libri”. Come vi eravate conosciuti?
«Nel 1979, il Corriere mi chiese un disegno per l’anticipazione di Se una notte d’inverno un viaggiatore. E così entrammo in contatto. Poi nel 1980, preparando una mostra alla Galleria del Milione a Milano di una ricerca che avevo fatto su Klee, pensai, per il catalogo, a una conversazione con Calvino sul “rubare” ad altri, pittori e scrittori. Gli scrissi, la cosa l’interessò, ci incontrammo e pubblicai la conversazione con il titolo “Furti ad arte”. Raccontavamo le nostre esperienze di “ladri”, lui citava Tolstoj, Stevenson, Borges, io appunto Klee e pochi altri».
Allora lavorava già per i quotidiani e i settimanali?
«Avevo cominciato al Giorno , poi Barbiellini Amidei mi offrì di andare al Corriere e venne con me il mio amico Pirella. Così nacque la coppia e “Tutti da Fulvia sabato sera”. Dimessosi Piero Ottone, ci dimettemmo anche noi e subito Scalfari ci chiamò a Repubblica ».
Che rapporto c’era con Eugenio Scalfari?
«Sapeva farti sentire parte di un gruppo, quasi una famiglia. Non posso dire che la nostra fosse esattamente un’amicizia, era comunque il mio direttore. Sapevo però che per qualunque questione, potevo fare riferimento a lui, sia per l’ Espresso , cominciato molto prima, che per Repubblica . Ci vedevamo sempre a cena da amici, quando veniva a Milano. Quando decisi di smettere di collaborare all’ Espresso , andai da Scalfari a spiegargli che volevo lasciare perché mi ero stufato sia di occuparmi di politica che di leggere i giornali. Fece un salto sulla sedia e chiese se ero impazzito. Non smisi: sulle pagine culturali di Repubblica rinacque Fulvia».
Intanto però cominciava l’era dei ritratti. Quanti volti di scrittori, artisti, intellettuali sono emersi dalle sue linee, come scolpiti nella carta.
«Iniziai con una rivista di libri, L’ Indice e, allenatomi su quel mensile, ho poi finito a farli anche per Repubblica e molti altri giornali non italiani, tra cui il New Yorker e la New York Review of Books ».
Indimenticabili i ritratti di Giorgio Bocca, uno dei suoi più cari amici.
«Sì, lui è stato uno di quelli che ho sentito più vicino, sempre. Era molto rude, sincero, schietto, diretto. Un animo trasparente. Mi ha schiuso la porta verso nuove direzioni, strade che hanno aperto la mia mente. A casa sua ho conosciuto Calasso, Garzanti, Gae Aulenti. La nostra è stata un’amicizia lunga, profonda, vera. E un paio di settimane prima di morire mi chiamò Silvia Giacomoni, sua moglie, dicendomi che il Bocca voleva vedermi. Pranzammo insieme il giorno dopo, e fu un momento commovente e doloroso».
E Umberto Eco che amico era?
«Eco aveva addosso una corazza di cultura, di aneddoti, e di barzellette che impediva di andare oltre. La nostra è stata una amicizia personale e famigliare, anche se con alcuni limiti per via della sua ritrosia a parlare di sé».
Come mai ha frequentato più i giornalisti che gli artisti?
«In effetti sono stato più amico di editori e scrittori che di artisti, fatta eccezione per Emilio Tadini, un fratello, che mi mise in contatto con lo Studio Marconi, dove sono rimasto per dieci anni. Forse sono fuggito dal mondo dell’arte per una frase un po’ spavalda che mi disse un giorno Giorgio Marconi: “Ricordati Tullio che vali se lo decidiamo in tre: io, un critico d’arte e un direttore di museo”. Questo mi fece scappare. Mi dissi: “Andrò a fare il pittore sui giornali”. E per anni ho trovato lì uno sfogo alla mia mano, al mio voler disegnare, restando estraneo a lungo al mondo del mercato, anche se l’arte e la pittura sono il luogo mentale e materiale dove mi sento più a mio agio».
Bocca, Tadini, Eco, Calasso, Gregotti, Inge Feltrinelli. Tanti dei suoi più cari amici se ne sono andati.
«Sento molto la loro mancanza. A questa età più che vivere, si assiste alla propria vita. Come se mi sedessi su una sedia qui accanto e mi guardassi. Riguardi e giudichi quello che è, e quello che è stato. Sì, certe volte, c’è un po’ di malinconia. Allora frequentando gli amici frequentavo anche Milano. Oggi vedo mutare la città guardandola dalle mie finestre, come in un acquario. Anche perché mi trovo spesso smarrito nel mondo di oggi. Alcuni fatti — a parte le guerre — mi sconvolgono. Come è possibile che una nazione come l’America, esportatrice di modelli e mode culturali, condanni a morte e uccida in modo così crudele un essere umano, come ha fatto un mese fa?».
Dipinge tutti i giorni?
«Mi piace lavorare. È la mia fortuna. La pittura è un’attività mentale che richiede anche la partecipazione del corpo, una cosa straordinaria e bellissima. Sia nel disegno che nella pittura muovi il braccio, la spalla, senti che trasferisci qualcosa di te di molto profondo e fisico, questo mi dà un senso di benessere. Poi c’è il piacere della scoperta, perché usando materiali come colore, matita, pennello ti accorgi che in tutte queste cose c’è una vita, hai a che fare con qualcosa di vero che contiene un po’ di mistero. Ogni quadro — come succede agli scrittori con i romanzi — comincia in un modo e finisce in un altro, i personaggi ti prendono la mano. Non ho bisogno di guardare i paesaggi dal vero per dipingerli, sono ormai dentro la mia testa».
Il mondo dell’arte contemporanea le piace?
«Una volta era dominato soprattutto dal mercato, ma adesso è anche la “narrazione” (parola ormai impronunciabile) a decidere quali sono gli artisti che contano. Come ha ben scritto Dario Pappalardo su questo giornale a proposito della nuova edizione della Biennale, il direttore ha scelto artisti dal sud del mondo, in base all’appartenenza etnica, all’orientamento sessuale, artisti queer o disobbedienti.
Non c’è una parola che riguardi il valore in sé di un’opera. Una distorsione enorme. Michelangelo non fu scelto per il suo orientamento sessuale, ma perché era un grande pittore. Per chi fa il mio mestiere, questo è disorientante. Io in quanto artista, sono una piccola persona, un provinciale venuto da Ascoli Piceno. Non ho niente da raccontare. Non ho disobbedito e non ho fatto rivoluzioni. Però mi piace dipingere».
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Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano al Mann di Napoli
I bronzi riemersi dalle acque calde nel territorio dell’antica città stato etrusca di Chiusi fino al 30 giugno 2024 saranno in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’esposizione “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”. Rispetto al percorso espositivo allestito precedentemente alle Scuderie del Quirinale ci sono importanti novità come la proposta di reperti inediti, mai…
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"Palomar", l'opera di light art realizzata da Giulio Paolini, è stata installata in via XXIV Maggio per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino, vicino alle Scuderie del Quirinale che ospitano una mostra sul grande scrittore.
📸 Acea Gruppo
Fondazione Giulio e Anna Paolini
"Palomar", the light art work by Giulio Paolini, has been installed in Via XXIV Maggio to celebrate the centenary of Italo Calvino's birth, near the Scuderie del Quirinale now hosting an exhibition on the great writer.
#visitrome
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Favoloso Calvino, Il mondo come opera d’arte: Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri
Un viaggio attraverso la vita, le opere e l’impegno politico e civile di Italo Calvino nel Centenario della nascita
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La mostra "Favoloso Calvino"...
Dallo scorso 13 Ottobre, alle Scuderie del Quirinale, è possibile visitare una mostra particolarmente interessante intitolata: “Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte: Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri”. La rassegna è stata pensata e organizzata per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino. Sicuramente si compie un viaggio entusiasmante attraverso la vita, i luoghi, l’impegno politico e civile, l’immaginario e la produzione letteraria di questo nostro straordinario protagonista del Novecento e noi di Vortici.it vi aiuteremo a scoprirne l'importanza e il fascino che porta con sè. Guarda il video di Vortici TV a questo link...La mostra "Favoloso Calvino": un evento inaugurato dal Presidente della Repubblica...
Alla mostra "Favoloso Calvino" sono esposte più di duecento opere tra dipinti, sculture, disegni e illustrazioni di decine di artisti dal Rinascimento a oggi: codici miniati medievali, arazzi, fotografie e ritratti d’autore e molte prime edizioni dei libri di Italo Calvino.
Le sale delle Scuderie del Quirinale vivono dunque tutti i temi calviniani: dall’impronta cosmopolita all’apertura internazionale delle ricerche scientifiche, dall’attrazione per la modernità urbana contemporanea alle proiezioni cosmogoniche suggerite dall’astronomia, senza mai dimenticare gli orizzonti dell’immaginazione fiabesca. Immagini, opere e oggetti di varia natura, dialogano costantemente in mostra con le parole dello scrittore. Non viene dunque tradito lo spirito di Italo Calvino perché, è nell’esortazione a guardare – “il cervello comincia dall’occhio”, scriveva l’autore ligure – che definisce il progetto curato dal professor Mario Barenghi (per la prima volta curatore di una mostra), come esercizio di avvicinamento all’immaginario calviniano, non a caso filtrato attraverso il suo rapporto con le arti visive. Per aiutarne la comprensione si forniscono coordinate biografiche e geografiche – il rapporto con la natura filtrato dall’impegno in campo agronomico e botanico dei genitori Mario Calvino ed Eva Mameli, una donna di cui ci siamo occupati nella nostra rubrica Rivoluzione al femminile. In generale lo possiamo definire un progetto visivo, attraverso la figura e l’opera dello scrittore, che si rivolge sia al pubblico degli estimatori di Calvino sia ai lettori nuovi, in particolare ai giovani, che solo ora si avvicinano ai suoi testi, destinando particolare attenzione al rapporto di Calvino con le arti. Per la prima volta è indagato così compiutamente in una mostra, anche grazie al sostegno e alla disponibilità d’istituzioni pubbliche e private nazionali e internazionali e di numerosi artisti e collezionisti. La scommessa di questa iniziativa, che vorrebbe porsi come un possibile modello per altre esposizioni dedicate alla letteratura, consiste nel proposito di visualizzare il percorso creativo dello scrittore mettendo in relazione ambienti reali, forme dell’immaginario, visioni, teorie. “Il punto di partenza – spiega Mario Barenghi – è un’immagine nata chissà come – che si porta dietro a volte per anni; a poco a poco dall’immagine comincia a dipanarsi una storia, che gradualmente dispiega significati inattesi e acquista senso. Più tardi, a innescare la fantasia calviniana saranno diversi fattori: le teorie cosmologiche, gli arcani dei tarocchi, oggetti d’uso quotidiano. Costante rimane però l’avvio da uno spunto visuale, di cui il lento lavoro della scrittura rivela le potenzialità dandogli forma di racconto”. Per Calvino l’arte rappresenta pertanto un’inesauribile miniera d’ispirazioni dalla quale lo scrittore attinge fino alla fine della sua vita, come dimostrano le scelte di copertina dei suoi libri, mai casuali, con gli amati Klee e Picasso, o ancora gli scritti dedicati a Giulio Paolini, Fausto Melotti, Giorgio de Chirico, Luigi Serafini, Enrico Baj. Non mancano in mostra le installazioni direttamente ispirate ai suoi libri, pensate e create per l’occasione da artisti viventi come Emilio Isgrò. E ancora le esperienze artistiche più recenti, accostabili per varie ragioni all’immaginario calviniano, come quelle di Giuseppe Penone ed Eva Jospin.Sono solo alcuni degli accostamenti scelti con efficacia che chiariscono l’idea di una letteratura all’insegna della ripetizione, del dubbio, della cancellazione. Sguardi che l’esposizione caleidoscopio alle Scuderie del Quirinale getta su Italo Calvino e sulla curiosità indagatrice rivolta agli aspetti più vari della cultura e della realtà. La mostra sarà visitabile fino al 4 Febbraio 2024. Concludiamo con una piccola curiosità tutta da leggere intitolata: Favoloso Calvino, Acea e Scuderie del Quirinale accendono Palomar Immagine di copertina: Scuderie del Quirinale Read the full article
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L'opera di luce che Giulio Paolini ha dedicato nel 1998 allo scrittore italiano In occasione dei 100 anni dalla nascita di Italo Calvino, si è accesa nella serata di domenica Palomar, opera di luce che Giulio Paolini ha dedicato nel 1998 allo scrittore italiano. L’opera è stata installata, con il supporto tecnico di Areti, società del Gruppo Acea, in via XXIV Maggio, nei pressi delle Scuderie del Quirinale, che da venerdì 13 ottobre ospitano proprio la mostra Favoloso Calvino. La mostra è organizzata dalle Scuderie del Quirinale con la casa editrice Electa.{} #_intcss0{display: none;} #U104130829418igF { font-weight: bold; font-style: normal; } Fonte
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13 ottobre: favoloso calvino
apre al pubblico venerdì 13 ottobrela mostraFAVOLOSO CALVINOIl mondo come opera d’arte.Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altriRoma, Scuderie del QuirinaleA cura di Mario Barenghi13 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024 Nel quadro del programma ufficiale delle celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino (1923 – 1985) le Scuderie del Quirinale presentano Favoloso Calvino. Il…
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Genova, a Palazzo Ducale il via dal 15 ottobre alla mostra "Calvino Cantafavole"
Genova, a Palazzo Ducale il via dal 15 ottobre alla mostra "Calvino Cantafavole". Genova. “Genova Capitale italiana del libro 2023 celebra uno dei figli più illustri della nostra terra, Italo Calvino: lo fa con una scenografica mostra allestita nel centenario della nascita dal titolo ‘Calvino Cantafavole’. L’esposizione, al via dal 15 ottobre, racconta il rapporto di questo scrittore straordinario con la fiaba, in un viaggio nel suo immaginario attraverso le opere di tanti artisti che con Calvino hanno collaborato, che a lui si sono ispirati o che sono stati fonti di ispirazione”. Così il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti. “Un’opportunità unica per andare a scoprire o ad approfondire la conoscenza di Calvino, autore di libri indimenticabili e solido punto di riferimento culturale ancora oggi, una figura che pur avendo vissuto gran parte della sua vita a Roma non dimenticò mai la Liguria, sua terra d’origine – aggiunge Toti - : l’amore per la sua terra, per la Sanremo della sua infanzia trasuda infatti nelle magnifiche pagine del Barone rampante, in quelle vibranti del Sentiero dei nidi di ragno, veri capolavori della letteratura del ‘900”. La mostra, sostenuta da Regione Liguria, Comune di Genova con Fondazione Palazzo Ducale, è organizzata dalla casa editrice Electa in collaborazione con le Scuderie del Quirinale, Teatro della Tosse e Lele Luzzati Foundation, si terrà nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale fino al 7 aprile 2024 ed è curata da Eloisa Morra e Luca Scarlini. “Dopo il grande successo della mostra Superbarocco, Regione Liguria, Comune di Genova e Palazzo Ducale continuano la loro fruttuosa collaborazione con le Scuderie del Quirinale – aggiunge Toti - Palazzo Ducale si conferma polo culturale di altissimo profilo, capace stagione dopo stagione di ospitare esposizioni di grande prestigio che richiamano ogni volta un foltissimo pubblico. La mostra è divisa in 6 percorsi e ospiterà, tra l’altro, le opere del sanremese Antonio Rubino – spiega Toti – Oltre a questo, darà ampio spazio alla lunga collaborazione tra Calvino e un altro ligure, Emanuele Luzzati, oltre ad approfondire il tema della fiaba in Calvino nei rapporti con la musica, la televisione e il teatro”. Parallelamente alla mostra nella Loggia degli Abati, Casa Luzzati offrirà un approfondimento del lavoro del grande illustratore per Calvino con oltre 100 opere originali. “Nel contesto delle celebrazioni per i 100 anni della nascita di Calvino – conclude Toti – anche Roma, città d’adozione dello scrittore, lo celebra proprio alle Scuderie del Quirinale con la mostra dal titolo Favoloso Calvino, con la collaborazione di Regione Liguria, Comune di Genova e Fondazione Palazzo Ducale: dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 un percorso espositivo anche qui di grandissimo fascino dedicato al rapporto tra Calvino e l’arte del secolo che, con la sua penna, ha contribuito a delineare, il ‘900. Due mostre, quella romana e quella genovese, che dialogano l’una con l’altra permettono di andare alla scoperta di un autore che non smette di ammaliare generazioni di lettori”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Una settimana fa alle Scuderie del Quirinale si è chiusa una delle più belle mostre che ho avuto il piacere di visitare. "L'Italia è un desiderio" è una mostra che racconta molto bene come è cambiata l'Italia e come è cambiato nel tempo il nostro sguardo sul Paese. È quasi un album di famiglia, è una storia per immagini che ci dice qualcosa di più su di noi e dell'idea che abbiamo dell'Italia. Lo fa in maniera intelligente attraverso due grandi archivi fotografici, Alinari e Mufoco, e confrontando scatti di periodi e fotografi diversi. Da questo gioco di parallelismi e contrasti, si svela come il vedere e il rappresentare i grandi paesaggi e le piccole cose siano profondamente cambiati ed evoluti. Una ricomposizione dello sguardo che dal passato porta al futuro.
Spero che venga portata in giro per l'Italia, perché merita di essere vista da più persone possibili. In ogni caso, Electa ha fatto un bel catalogo (che devo procurarmi prima o poi).
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