#Sapore di mare
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condividiamolavita · 2 years ago
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non credo di aver mai riso così tanto come quando sono in videochiamata con le mie amiche
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nonsolohaiku · 1 year ago
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Portami con te
al mare al tramonto
baci salati
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mucillo · 4 months ago
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Le donne senza più patria raccontate in poesia
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Qui di seguito la testimonianza di un soccorritore:
“Se non li vedi non puoi capire. Quegli enormi laghi neri e profondi che sono gli occhi dei bambini. La dignità di una donna che nonostante tutto tenta di lavarsi con una salviettina profumata. Oppure un ragazzo che tiene per mano l’amico con la gamba fratturata. Ma anche il sapore del sale acre sulle labbra, il sudore, l’odore del ferro e l’odore della morte di quel momento di tragica stasi e di silenzio al passaggio dei sacchi neri pieni di corpi, di persone, di sogni, di speranze, di popoli. Siamo ospiti, ospiti di questo mondo, non proprietari.” (Fonte: E Liberali Dal Mare)
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pensieri-liberi-nella-mente · 3 months ago
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IL SAPPRE DELLA VITA
Che sapore ha la vita?
Dipende da ciascuno di noi
Per alcuni insipida
Per altri saporita
Sa di montagna
A volte di mare
Che sapore ha la vita?
Dipende da ciascuno di noi
A volte sa di pizza
A volte sa di pazzia
Fino ad arrivare alla follia
Che sapore ha la vita?
Sa di tempesta
Sa di quiete
Sa di tutto
Sa di niente
Che sapore ha la vita?
Sa di malinconia e rabbia
Sa di amore e gioia
Il sapore della vita
È unico
Per tutti noi
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angelap3 · 5 months ago
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.... cavillera, voi cavillera? - no, grazie no voi cavillera.... sciucca mano, sciucca mano bello, costa poco, compra sciucca mano..... - no, grazie, non mi serve..... cocco bello, cocco fresco? no, lì di fresco ci vedo poco, poi il cocco non mi piace grazie...... al decimo che passa decido che basta, mi estranio, esco.... non ci sono per nessuno, abbasso il tettino della sdraio e cerco di dimenticare questa afa opprimente, l'odore sintetico dei solari, penso all'inverno e subito mi sento rinfrescata dagli spruzzi saporiti delle onde, dal profumo forte delle mareggiate.... cammino sulla spiaggia piena di legnetti di mare, alghe, pezzi di rete, mi fondo in questo paesaggio, in questi profumi di solitudine, di pace, di silenzio, mi sento integrata, quasi fossi parte di questi colori e di questi odori che sento nei capelli e nelle mani che toccano i sassi umidi e non è per niente triste...... è vita!
Mia foto... passeggiata in un inverno
(Angela P.)
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estaticheparole · 1 year ago
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Vorrei teletrasportarmi da te per una, due, tre, quattro ore -non lo so- e guardarti negli occhi, vedere che esisti e chiedermi chi sei, che odore hai, come cambia il tuo volto quando sorridi (ridi?), sentirti respirare, ma soprattutto parlare.
Poi mi chiederei anche cosa dicono i tuoi silenzi, come li usi, quanto li dosi. Dal vivo è diverso, sarebbero anche quelli parole.
Vorrei bere un the in un bicchiere di carta, dirti che scotta, scrivere qualcosa sulla superficie, scriverti qualcosa sotto la superficie.
Ma io so so così poco di chi sei, conosco forse un atomo di te.
Quanti atomi hai?
Che clima sei? Fa freddo, fa caldo, mi iberno, mi ustiono, sei brezza leggera con l’odore del mare, sei sole con sotto la malinconia?
Forse hai qualcosa che riconosco, a istinto, a pelle, a inconscio. Forse non esisti e ti ho inventato.
Che colori hai, quanto sono diversi rispetto alla mia fantasia? Che sapore hai? Sei dolce, speziato, sei amaro, cosa si sente al palato?
Mi mancano le parole di un quasi sconosciuto.
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bignoseluvr · 3 months ago
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sapore di mare — a jannik sinner x jack draper fanfiction (alternative universe).
synopsis! jack draper, a young writer in desperate need of putting an end to his year-long writer's block, goes looking for the spark he's lost in an impromptu trip somewhere far from england. under strange circumstances and in a coastal village in northern italy he meets a charming and intriguing man called jannik sinner, a stranger turned companion, savior and muse.
read here.
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ma-come-mai · 1 month ago
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Se mi è permesso un po' di cultura e curiosità gastronomica, voglio condividere con voi questa informazione per chi ancora non la conosce.
Molte volte, mentre si mangiano le cozze, ci si chiede perché la carne all’interno presenti colori diversi.
Il fatto che il colore sia pallido o arancione non influisce direttamente sul sapore.
Il colore indica semplicemente il sesso del mollusco: se è più pallido, si tratta di un maschio, mentre se è di un colore arancione, si tratta di una femmina.
A proposito, se le cozze avessero lo stesso prezzo delle ostriche, probabilmente le apprezzeremmo di più. Quando sono al massimo della loro qualità, sono squisite (si dice infatti che i mesi migliori siano quelli che contengono la lettera "R" nel nome). Da maggio ad agosto, le femmine perdono peso a causa del periodo riproduttivo. Per il resto, è un frutto di mare straordinario.
Quelle che provengono dalle rias galiziane sono eccellenti, piene di sapore e con una grande quantità di carne, mentre quelle del Mediterraneo, seppur più piccole, hanno un sapore elegante e persistente.
Inoltre, le cozze sono un alimento molto completo: hanno un alto contenuto proteico, poche calorie, vitamine A e B e una grande quantità di minerali.
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sciatu · 4 months ago
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CERAMICA DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA
Anche oggi non ti ho detto che ti amo, Preso dagli affanni del giorno, dal leccare la vita per capirne ipocrisie e falsità, ho dimenticato di dirti che ti amo. O meglio, nel silenzio del giorno e nel nulla dei suoi attimi, non ho trovato tra le sue ombre e le parole vuote del mondo, il momento giusto per parlare al tuo cuore, per dirti di quanto ci lega, per confessare quello che ferma il tempo per creare un istante, un minuto delle nostre vere vite. Non volevo sconsacrare le parole che dovevo dirti, non volevo svendere il tesoro che mi doni, liquidare tutto nella banalità del quotidiano, per amarti per contratto, o glorificarti per noia. Non volevo svendere per poco, quello che sarebbe diventato il senso del giorno, nascondere tra consigli per gli acquisti e stragi degli innocenti, l’unico respiro dell’anima mia. Era troppo importante, anche se era naturale, era troppo semplice anche se è un giuramento quotidiano fatto alla tua vita perché sia la mia vita. È troppo banale sprecare quello che vuol dire amarti, è infantile ripeterlo, è assurdo pretenderlo anche se è necessario confermarlo ogni giorno, scriverlo nell’aria che ci divide, sognarlo nelle nostre notti, scambiarcelo nelle nostre carni, così che i nostri corpi siano il forziere, la vigna ed il mare di quello che proviamo, dell’ebrezza che ci scambiamo, delle emozioni su cui navighiamo. Un altro giorno muore senza averti detto che ti amo, Un altro giorno scivolato via senza sapore, diventato un anonimo giorno di pieno inverno, dove non vi sono colori, il sole è malato, il vento impazzisce e il mare diventa nemico. Eppure lo so, lo so bene, che solo quando ti dico che ti amo, il tempo ha un altro sapore, i miei affanni si sciolgono e tu mi rivesti con i sorrisi della primavera. Perché l’amore è un assegno in bianco che qualcuno ti dà e che tu devi spendere il giorno stesso perché domani non avrà più lo stesso valore e nessuno ti potrà garantire che domani ce ne sarà uno eguale. Un assegno gratuito che devi spendere in quel momento scrivendo il valore che tu dai a chi te lo ha dato. Ma se scrivi troppo o troppo poco, sei tu dopo, che dovrai pagare il doppio della cifra che hai scritto. Per questo, non dirti oggi che ti amo, è tenersi in mano quell’assegno incapace di spenderlo, incapace di sognare, incapace di volare, incapace di trasformare il grigiore dei palazzi in un intimo paradiso
Even today I didn't tell you that I love you, Caught up in the worries of the day, in licking life to understand its hypocrisies and falsehoods, I forgot to tell you that I love you. Or rather, in the silence of the day and in the nothingness of its moments, I didn't find among its shadows and the empty words of the world, the right moment to speak to your heart, to tell you how much binds us, to confess what stops time to create an instant, a minute of our true lives. I didn't want to desecrate the words I had to say to you, I didn't want to sell off the treasure you give me, liquidate everything in the banality of everyday life, to love you by contract, or glorify you out of boredom. I didn't want to sell off for a little, what would have become the meaning of the day, hide among shopping tips and massacres of innocents, the only breath of my soul. It was too important, even if it was natural, it was too simple even if it is a daily oath made to your life for it to be my life. It is too banal to waste what it means to love you, it is childish to repeat it, it is absurd to demand it even if it is necessary to confirm it every day, to write it in the air that divides us, to dream it in our nights, to exchange it in our flesh, so that our bodies are the treasure chest, the vineyard and the sea of ​​what we feel, of the intoxication we exchange, of the emotions we sail on. Another day dies without having told you that I love you, Another day slipped away without flavor, become an anonymous day in the middle of winter, where there are no colors, the sun is sick, the wind goes crazy and the sea becomes an enemy. And yet I know, I know well, that only when I tell you that I love you, time has another flavor, my worries melt away and you dress me with the smiles of spring. Because love is a blank check that someone gives you and that you have to spend that same day because tomorrow it will no longer have the same value and no one can guarantee you that tomorrow there will be an equal one. A free check that you have to spend at that moment by writing the value that you give to the one who gave it to you. But if you write too much or too little, it is you later, who will have to pay double the amount you wrote. For this, not telling you today that I love you, is holding that check in your hand incapable of spending it, incapable of dreaming, incapable of flying, incapable of transforming the grayness of the buildings into an intimate paradise
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principessa-6 · 1 month ago
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Voglio condividere con voi questa informazione per chi ancora non la conosce.
Molte volte, mentre si mangiano le cozze, ci si chiede perché la carne all’interno presenti colori diversi.
Il fatto che il colore sia pallido o arancione non influisce direttamente sul sapore.
Il colore indica semplicemente il sesso del mollusco: se è più pallido, si tratta di un maschio, mentre se è di un colore arancione, si tratta di una femmina.
A proposito, se le cozze avessero lo stesso prezzo delle ostriche, probabilmente le apprezzeremmo di più. Quando sono al massimo della loro qualità, sono squisite (si dice infatti che i mesi migliori siano quelli che contengono la lettera "R" nel nome). Da maggio ad agosto, le femmine perdono peso a causa del periodo riproduttivo. Per il resto, è un frutto di mare straordinario.
Quelle che provengono dalle rias galiziane sono eccellenti, piene di sapore e con una grande quantità di carne, mentre quelle del Mediterraneo, seppur più piccole, hanno un sapore elegante e persistente.
Inoltre, le cozze sono un alimento molto completo: hanno un alto contenuto proteico, poche calorie, vitamine A e B e una grande quantità di minerali.
*Preso da cultura e gastronomia
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thelastdinner · 27 days ago
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C'è del sale sopra le labbra. Sulla lingua resti di naufragi e sirene, a volte alghe e il gusto dei fondali spumosi e verdi dell'oceano. Il sesso sempre ha il sapore del mare nell'inverno, di vento freddo nel cuore della notte.
Josefa Parra
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be-appy-71 · 4 months ago
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Ho uno strano desiderio di amplesso.
Non voglio il fuoco, la passione, l'eros.
Non mi bastano più.
Io voglio l'intero mondo, voglio un orgasmo che mi faccia sentire il sapore muschiato della terra, la carezza rasposa delle foglie portate dal vento, la consistenza del fango che riempie i miei spazi e tintilla i miei sensi e soprattutto voglio che mi bagni di mare, ora schiumoso e tempestoso, ora lento e calmo, che mi avvolga caldo di sole o che mi faccia rabbrividire, come un amante a volte dolce, a volte severo ma sempre immenso.
Io voglio Tutto.
Io voglio l'Oltre... ♠️🔥
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- Luana Valeri -
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armandoandrea2 · 4 months ago
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C'è un giardino chiaro, fra mura basse, di erba secca e di luce, che cuoce adagio la sua terra. È una luce che sa di mare. Tu respiri quell'erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un'erba che so, con un tonfo. Così trasalisci tu pure al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d'aria e il prodigio sei tu. C'è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti. La parole che ascolti ti toccano appena. Hai nel viso calmo un pensiero chiaro che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore con un tonfo,
e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
Cesare Pavese
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ross-nekochan · 6 months ago
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Oggi sono andata al mare.
Non ho fatto nemmeno una foto (anche perchè faceva schifo ed era un colabrodo), però ho voglia di postare qualche foto quindi vi beccate cose vecchie come foto 1: dove vado a fare la passeggiata durante la pausa pranzo (ho il fiume e il delta vicinissimo all'ufficio) e foto 2: piccola azienda di torrefazione (qui ce ne sono parecchie e molti sono fissatissimi col caffè: sanno da dove viene, quali sono le differenze nel sapore e nell'odore, le differenze nella torrefazione etc. In confronto noi italiani siamo una massa di ignoranti: basta che sia con la moka ed è buono, poi al massimo qualcuno ha preferenze sulle marche... onestamente ci vantiamo così tanto, ma di caffè non ne sappiamo un beneamato cazzo).
In Europa non sta girando per niente la notizia, ma qui in Giappone si stanno susseguendo forti scosse di terremoto e l'agenzia preposta ha espressamente detto che ci si aspetta un terremoto di dimensioni colossali che interesserà tutto il Giappone. Qui sono tutti cagati addosso e non si fa che parlare di questo perché in TV stanno bombardando tutti dicendo di preparare acqua e viveri per ogni evenienza.
Io sono dell'idea che non succederà adesso, perché lo si sta aspettando... arriverà quando l'allerta sarà passata e quando nessuno se lo potrebbe mai immaginare. Ad ogni modo, se mai dovesse succedere io non ho paura, anzi, sarebbe l'occasione per morire in pace e "senza colpe" che ho sempre cercato. Ma tanto si sa che muore chi non lo vuole e quindi sopravviverò e sarà l'ennesima esperienza di vita (che non auguro a nessun'altro ma vabbè).
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angelap3 · 7 months ago
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C’è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell’erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un’erba che so,
con un tonfo. Così trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d’aria
e il prodigio sei tu. C’è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
Le parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
Cesare Pavese
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thegianpieromennitipolis · 9 months ago
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ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
LA PASSIONE E LA MATERIA
L'incontro con gli atti espressivi di Monica Isabella Bonaventura, nata in provincia di Venezia, poliedrica e pluripremiata artista, lascia una traccia: seguirla impone l'addentrarsi fin dentro le viscere della Terra, l'immergersi in un tunnel scavato a mani nude.
La sensazione del contatto è gravida, intensa, vivida.
Possiede grida afone, toni lontani, rumori d'attrito.
Eppure, si avverte una mancanza, un distacco, un anelito, come se l'apparire dell'evento espressivo portasse con sé la nostalgia della mano, la struggente ricerca del contatto tattile perduto, la sensualità del gesto ormai ricordo.
E di sapore e di odore terragno, acre, pastoso.
Questo indizio, indelebile, rimane impresso sulle sue tele come in ogni oggetto sottoposto alla sua sensibilità, alla pregnanza della sua violenza dolce e appassionata sulla materia.
Ogni incontro con la materia è un atto di violenza necessaria al suo divenire, al suo apparire: il mare non si può solcare senza ferirlo.
Allo stesso modo, l'incontro artistico con Monica Bonaventura è una ferita che pulsa, che non può essere ignorata, che rimane fusa nelle sue opere.
Un calore perenne.
Di materia incandescente.
Di materia ansimante, che impone spazio all'espandersi del respiro.
Semplicemente, di materia, ormai sua.
In dono a chi sa coglierne la preziosa origine.
- Nelle Immagini: foto di Monica Isabella Bonaventura e alcune opere dell'artista, nell'ordine "Vento", "Sands desert", "Oltre", "Aura", "Albori", "Raggio di Sole", "Aurora", "Flam" e "Punto G"
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