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Amir Temur: il fondatore dello stato centralizzato e la sua eredità eterna
La figura di Amir Temur rappresenta determinazione, coraggio e saggezza, creando un grande regno e unificando Movarounnahr. La poesia “Il genio della poesia è Muhammad Yusuf” celebra la grandezza di un altro genio uzbeko.
La figura di Amir Temur rappresenta determinazione, coraggio e saggezza, creando un grande regno e unificando Movarounnahr. La poesia “Il genio della poesia è Muhammad Yusuf” celebra la grandezza di un altro genio uzbeko. Amir Temur e la nascita di uno stato forte.Nel secondo quarto del XIV secolo, Movarounnahr era divisa in numerosi stati indipendenti. La difficile situazione politica…
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Venezia: A Ca’ Foscari i capolavori dal Louvre del deserto
Per il turista occidentale l’Uzbekistan è un luogo esotico, solcato dalla Via della Seta, popolato da leggende e meraviglie, ricondotte a mitiche città, come Samarcanda, Bukhara e Khiva, oltre naturalmente alla capitale, Tashkent. Da qualche anno a questo racconto si è aggiunta una tappa ulteriore: la città di Nukus, caratterizzata da uno dei più grandiosi e importanti e sconosciuti musei del…
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Irlanda: un viaggio culturale nell’Isola di smeraldo
Cosa consigliare di meglio ai nostri 6000 followers, se non di unire turismo e letteratura, paesaggi e cultura, vacanza e conoscenza? La nostra proposta di oggi è l’Irlanda e, per cominciare dalla capitale, “Dublino è una città che trasuda letteratura. Culla di scrittori di fama mondiale e romanzi che ne hanno fatto uno scenario universale, si può esplorare la città attraverso tour letterari”.
Nato a Dublino nel 1854, Oscar Wilde è un autore spesso citato nel nostro blog e talmente grande da essere continua fonte di ispirazione: prova ne sia il film Wilde Salomé del 2018 diretto e interpretato da Al Pacino. Se manca nel vostro carnet letterario, non fatevi sfuggire L’omicidio di Lord Arthur Savile del 1887, racconto quasi “buzzatiano” sul tema dell’assurdità della vita e del subdolo gioco del fato di cui siamo artefici e vittime allo stesso tempo, proprio come il soldato di Samarcanda della favola orientale cui si ispirò Roberto Vecchioni, che nel parossistico tentativo di sfuggire la morte, non fa che accelerare il compimento del suo destino. Originale e ironica, infine, la statua a colori posta a Merrion Square, vicino alla casa natale dell’artista, che lo ritrae, elegantissimo, in posa sdraiata e atteggiamento sarcastico.
Per descrivere William Butler Yeats (nato a Dublino nel 1865, premio Nobel nel 1923) bastano questi pochi versi:
Samuel Beckett, di Foxrock, piccolo centro vicino a Dublino, premio Nobel nel 1969. Due curiosità: ebbe la fortuna di accedere al Port Royal School, lo stesso istituto superiore frequentato da Oscar Wilde e adorava Dante Alighieri al punto da diventare un vero esperto di studi danteschi. Un suo aforisma: “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio”. Anche del suo grande amico e mentore, James Joyce, non mette conto parlare: tutti infatti sanno che nacque a Dublino nel 1882, ma forse non tutti ricordano che visse molto tempo a Trieste al punto da impadronirsi del dialetto triestino e che fu molto amico di Italo Svevo.
Se poi volete compenetrarvi nell’atmosfera mitica e favolosa delle tradizioni celtiche, lo scrittore più esperto è sicuramente James Stephens, profondo conoscitore del gaelico, divenuto celebre per il romanzo La pentola dell’oro. Riguardo la scrittrice Edna O’Brien citeremo l’abstract che trovate nel nostro catalogo: “La piú talentuosa tra le donne che scrivono in inglese in questo momento” (Philip Roth); “Quale autore al mondo sta alla pari di Edna O’Brien nell’esplorare il cuore degli uomini? Nessuno, secondo me” (Frank McCourt); “Qualcuno ha detto che se cresci in Irlanda impari il peccato dai preti, il latino dalle suore e la passione da Edna O’Brien” («The Atlantic»). Per Flann O’Brien (pseudonimo di Brian O’Nolan) si è fatto addirittura il confronto con Joyce, per la sensibilità del linguaggio, l’attenzione nella resa del parlato di Dublino, l’abilità nel ritrarre la società irlandese contemporanea e il suo provincialismo, sempre con una certa ironia dissacrante, che gli deriva dalla lunga esperienza come giornalista dell’«Irish Times».
Tra i classici tutti ricordano Jonathan Swift, Bram Stoker, nato in un villaggio costiero vicino a Dublino, e il commediografo George Bernard Shaw (Dublino, 1956), l’unico, fino a Bob Dylan, ad aver vinto sia il Nobel sia l’Oscar; su di lui un fulminante aforisma di Oscar Wilde: “Fino ad ora, Bernard Shaw non è diventato sufficientemente illustre da avere dei nemici ma non piace a nessuno dei suoi amici”; citiamo anche il poeta Seamus Heaney (Nobel nel 1995); il drammaturgo John Millington Synge; William Trevor, scrittore e drammaturgo scomparso nel 2016; la prolifica Catherine Dunne, che ha appena dato alle stampe Come cade la luce; Joseph O’Connor ha pubblicato il suo ultimo romanzo, Il gruppo, nel 2015. Una curiosità: il romanzo Star of the Sea in Gran Bretagna e Irlanda è stato il libro di narrativa più venduto in assoluto nel 2004. Inoltre, Frank McCourt, dal cui libro più celebrato, Le ceneri di Angela, è stato tratto un commovente film con Emily Watson e Robert Carlyle; Roddy Doyle, scrittore e sceneggiatore, dai suoi libri sono stati tratti numerosi film, e John Banville, romanziere e giornalista, noto per il suo “umorismo nero”. Una curiosità: Pietro Citati («Corriere della Sera», 23 marzo 2017) ha definito il suo romanzo, L’intoccabile, il più bello degli ultimi quarant’anni.
Inoltre, da bravi bibliotecari non possiamo non citare la Old Library, una delle più importanti biblioteche d’Europa. Nella foto la Long Room, una sala di 65 metri che ospita circa 200.000 volumi fra i più antichi del Trinity College, la più prestigiosa università d’Irlanda, che conserva il prezioso Book of Kells, uno straordinario evangeliario miniato, redatto probabilmente attorno all’anno 800 “nel monastero dell’isola di Iona, piccola isola lungo la costa scozzese. Fu poi trasferito nella chiesa di S. Colombano, a Kells, in Irlanda, dove i monaci si erano rifugiati per sfuggire alle incursioni vichinghe e qui fu custodito finché, all’arrivo delle truppe di Cromwell (1653), fu portato a Dublino. Dopo la Restaurazione fu donato al Trinity. È il più ricco di tutta la produzione insulare e le pagine iniziali dei Vangeli sono come il punto d’arrivo di un intenso processo di sviluppo artistico” da Manoscritti e miniature. Il libro prima di Gutemberg di Giulia Bologna (Mondadori 1988, pp. 62-63). “In questo codice la scrittura semionciale, rotondeggiante e strettamente legata alla decorazione, è tracciata in forme sfarzose e mostra non di rado variazioni piene di fantasia” da Bernhard Bischoff, Paleografia latina, p. 124. L’esterno, di fronte alla Berkeley Library, è impreziosito da un tocco italiano: la scultura Sfera con sfera di Arnaldo Pomodoro.
Lo scrittore tedesco Heinrich Böll (più volte citato nei nostri post), premio Nobel nel 1972, fu a tal punto rapito dal fascino di questo paese da acquistare una casa a Dugort, splendida località costiera, e da pubblicare nel 1957 il Diario d’Irlanda che, proprio nello spirito di questa terra misteriosa, magica, estrosa creatrice di saghe e leggende, non si può definire un vero e proprio libro di viaggi, ma, a sua volta, “una bella favola arcaica”.
Vogliamo concludere con le parole di Joyce:
“Quando morirò Dublino sarà scritta nel mio cuore”.
#percorsidilettura#irlanda#Dublino#Oscar Wilde#George Bernard Shaw#William Butler Yeats#Jonathan Swift#James Joyce#Samuel Beckett#Roddy Doyle#Edna O'Brien#Flann O'Brien#John Banville#Heinrich Boll#John M. Synge#Bram Stocker#James Stephens#Seamus Heaney#William Trevor#Catherine Dunne#Joseph O'Connor#Frank McCourt#Book of Kells#Trinity College
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TAMARA REPETTO ALLA IX BIENNALE DI TASHKENT (UZBEKISTAN) RAPPRESENTA L'ITALIA CON "OLTRESENSO"
TAMARA REPETTO ALLA IX BIENNALE DI TASHKENT (UZBEKISTAN) RAPPRESENTA L’ITALIA CON “OLTRESENSO”
“Non è poi così lontana Samarcanda” Tashkent (Uzbekistan) 24 ottobre 2022,Apre oggi la IX Biennale d’arte di Tashkent (Capitale dell’Uzbekistan). Tamara Repetto rappresenta l’Italia con l’installazione olfattiva “Oltresenso” in mostra all’Uzbek Academy of Arts (NBU – Fine Arts Gallery of Uzbekistan) fino alla fine di ottobre. Come spiega il curatore, Sabino Maria Frassà, “non è poi così lontana…
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Cina, India e Iran si schierano dietro la Russia
di Alastair Crooke La Russia e la Cina hanno fatto sapere all’Occidente che l’Iran non sarebbe più stato trattato come uno stato paria. La geografia spaziale del mondo è cambiata. La sua capitale ha lasciato Washington e la scorsa settimana si è trasferita con successo, anche se temporaneamente, a Samarcanda. La “sfera NATO” dell’Occidente si sta rimpicciolendo verso l’interno, concentrandosi…
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Un piccolo regalo natalizio per tutti coloro che amano viaggiare, e includo ovviamente anche me: un nuovo #viaggioneviaggio da vivere insieme! 🇺🇿 #uzbekistan🇺🇿 ⚜ Un itinerario accarezzato da tanto tempo, quello che vi presento e vi propongo per questo Paese, un #ViaggioinUzbekistan " fuori dai luoghi comuni e dal comune”, come spesso amo fare! ⚜Dal 2 al 14 Ottobre 2020, non prendete altri impegni, l'Uzbekistan aspetta tutti coloro che amano il bello declinato in ogni aspetto! ⚜In 13 giorni scopriremo lungo l'antica Via della Seta, un Paese che non è solo le mitiche e fiabesche città di Samarcanda, Khiva, Bukhara, Nukus o la capitale, Tashkent! ⚜Vivremo la Natura fantastica di montagne, laghi e deserti nel cuore dell'Asia Centrale, a contatto con la gente del posto, dormendo sotto una yurta, scoprendo il sapere ed i sapori della cucina uzbeka! ⚜Mille Esperienze ed Emozioni che renderanno questo viaggio unico, indimenticabile! ⚜ Il Viaggio è stato realizzato con la collaborazione tecnica della #KaravanTravel un'agenzia di Viaggi eco-sostenibili e Responsabili in #Uzbekistan, e la nostra guida sarà @olamgirusarov https://www.spuntidiviaggio.it/itinerario-di-viaggio-in-uzbekistan-13-giorni-nel-cuore-della-via-della-seta/ ✴✴✴✴ ✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴✴ #uzbekistan #samarkand #bukhara #khiva #nukus #traveladdict #travelblogger #turismo #uzbekistan🇺🇿 #uzbekculture #visituzbekistan #visituzbekistan_official #tourleader #viaggioinuzbekistan #unescoworldheritage #trekkinguzbekistan #travelbloggeritaliane #dametravel #fotogallery #ozbekistan #touruzbekistan (presso Uzbekistan) https://www.instagram.com/p/B6NAt-ZIjhE/?igshid=1jsuvxbsysuws
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Samarcanda
Ridere, ridere, ridere ancora,
Ora la guerra paura non fa,
Brucian nel fuoco le divise la sera,
Brucia nella gola vino a sazietà,
Musica di tamburelli fino all'aurora,
Il soldato che tutta la notte ballò
Vide tra la folla quella nera signora,
Vide che cercava lui e si spaventò
...
Sono in salone c’è tanta gente, e io sono spenta come se mi avessero levato le pile dalla schiena. Tre tavor al giorno mi fanno questo effetto. Eppure i rumori li sento eccome.. e le voci.. voci vicine voci lontane voci ache mi arrivano addosso e rimbalzano sulla mia pelle senza lasciato scampo. È domenica e giorno di visite e io sto impazzendo. Mi riempiono di tavor per calmarmi e per evitare che mi faccia del male. Prendo il bacchetto di plastica per girare il caffè lo spezzo e mi graffio le braccia per cercare per lo meno di respirare tanto quanto basta a restare viva. Ho una voglia di ferirmi che mi darei fuormco a entrambe le gambe che mi aprirei le guance con un bisturi.
Le voci del parentame mi stanno mandando fuori di testa. Ed è allora che li vedo. Sono in quattro, vestiti di tutto punto, in testa portano un cappello nero. Sotto ai vestiti hanno denti aguzzi pronti a strapparmi la carne dal corpo. Iniziò a tremare ma non so dove andare non so cosa fare non so più dove guardare. Giro lo sguardo e loro sono lì, sempre di fronte a mez rimango ta la gente, le infemriere mi coinvolgono deby è dolcissima cerca di restarmi vicina ma io devo scappare e così mi rifugio in stanza. Non va meglio. Mi insieguono e ora mi stanno di fronte, mi fissano, mi vogliono, sentono il mio profumo di sangue. Click, vado via.
Aiuto. Aiuto. Che qualcuno mi aiuti. Mandateli via vi prego. Mandateli via. Debora viene a cercarmi ma non mi trova, sono nascosta dietro al divano. Mi trovano Emma e monica. Mi trovano.
...
Fiumi poi campi, poi l'alba era viola,
Bianche le torri che infine toccò,
Ma c'era su la porta quella nera signora
Stanco di fuggire la sua testa chinò:
Eri fra la gente nella capitale,
So che mi guardavi con malignità,
Son scappato in mezzo ai grillie alle cicale,
Son scappato via ma ti ritrovo qua!
...
Mandali via mandali via mandali via mandali via mandali via ti prego mandali via.
Non c’è nessuno tesoro stai tranquilla sei qui in clinica al sicuro qui nessuno vuole farti del male.. nessuno..
Mandali via ti prego puoi mandarlo via?
Vale qui non c’è nessuno, ci siamo solo noi, coraggio alzati dal pavimento vieni sul letto al caldo qua sei al sicuro ci siamo solo noi io e monica nessuno può farti del male qui nessuno te lo giuro nessuno. Ma devi fidarti di noi.
Ma io li vedo.
Lo so tesoro che li vedi.. ma non sono reali.. questo è reale.. e mi accarezza una mano. Questo e reale vale solo questo. Riesco a descrivermi cosa vedi?
Ci sono quattro uomini. Sono vestiti bene ma sotto i vestiti hanno sento. Vogliono mangiarmi. Sento le mani di mio nonno c’è mi toccano. Sento i denti di mio cugino che mi afferrano.. mandateli via vi prego.. ci prego.
E così per molto tempo, prima che le allucinazioni svaniscano e lascino spazio ad un grande immenso mega galattico vuoto. Vuoto e dolore. Dolore in ogni dove.
In ogni dove.
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22-04-2018 6° giorno, Samarcanda
Sveglia alle 08.00 e primo trasferimento in bus per la visita della città. Oggi è domenica ed in Samarcanda si sono riversate frotte di vacanzieri per il week end, ma anche numerosissime gite scolastiche. Quindi tutti i monumenti sono particolarmente affollati, ma saremo noi, turisti, il bersaglio preferito delle loro fotografie. Cosi Akram stila una scaletta visite per limitare gli ingorghi per la quale prenderemo il nostro bus diverse volte, percorrendo e ripercorrendo le stesse vie del centro. “Samarcanda è la terza città per dimensioni in Uzbekistan ed è la capitale della Regione di Samarcanda. La città è per lo più conosciuta per essere nel mezzo della Via della Seta nel percorso tra la Cina e l'Occidente. È collocata a 702 metri sopra il livello del mare e nonostante sia un'importante città dell'Uzbekistan, la maggior parte degli abitanti è di lingua tagica. Nel 2001, dopo vari fallimenti, l'UNESCO ha inserito la città vecchia di 2700 anni nella World Heritage List, sotto il titolo di Samarcanda - Crocevia di culture.” Come prima sosta torniamo alla “ grandiosa Piazza Registan. La piazza più famosa di Samarcanda dove si affacciano i suoi monumenti più celebri: le Medresse di Tillya-Kari, di Ulug Beg e di Shir Dor. La piazza e gli edifici furono oggetto di un restauro accurato iniziato nel 1994, in occasione del 600° anniversario della nascita di Ulug Beg. La Medressa di Tillya Kari fu costruita tra il 1646 e il 1660, ed è alta 75 metri. La Medressa di Shir Dor fu costruita tra il 1619 e il 1636, e le dimensioni della facciata sono tali da formare un quadrato di 51 metri. La Scuola Coranica di Ulug Beg porta il nome del nipote di Tamerlano che gli successe sul trono di Samarcanda. L'edificio ospitava fino a 100 studenti che venivano introdotti sia alle scienze religiose che a quelle secolari. Secondo la leggenda, lo stesso sovrano, noto per la sua passione per l'astronomia, soleva impartire lezione agli studenti che vi risiedevano. La sua passione si riflette nella decorazione della cupola interna dell'edificio di un colore azzurro cielo tempestato di stelle. La struttura, minareti compresi, è rivestita in pannelli in mosaico e maiolica raffiguranti motivi geometrici e calligrafici in caratteri kufici. All'interno si trovano le celle degli studenti che si aprono su due cortili e la vasta "Darskhna", l'aula in cui venivano impartite le lezioni.” In una delle stanze assistiamo all'esibizione di un musicista di strumenti tradizionali. A piedi percorriamo la pedonale Tashkent Street per raggiungere “la Moschea Bibi-Khanym, che sbalordisce per la ricchezza del decoro. Il nome deriva dalla moglie del sovrano Amir Timur, nel 14° secolo. Dopo la campagna indiana nel 1399 Timur decise di impegnarsi nella costruzione della gigante moschea nella sua nuova capitale, a Samarcanda. I muri esterni sono 167 metri di altezza e 109 metri in larghezza. La cupola della camera principale raggiunge i 40 metri d'altezza, e la sua entrata è alta 35 metri. Qualche minuto per entrare nel Siad Bazzaar, il mercato coperto e scoperto “più grande della città”. In bus raggiungiamo il ristorante per il pranzo con sposalizio dalle 13.30 alle 14.39. Alle 14.59, dopo pranzo, giusto per digerire, non c'è meglio del “Museo del sito Archeologico di Afrasiab ”. Dopodiché il bus ci porta al “bellissimo Mausoleo di Gur Emir, che ospita la Tomba del grande Tamerlano”, molto visitata, da dove a piedi raggiungiamo il Mausoleo Ak Sarai ed il Mausoleo Rukhabad. Rientro in hotel alle 17.12. Dopo la doccia, sistemo un poco la valigia. In serata alle 19.30, trasferimento in ristorante e cena dalle 20.00 alle 21.15. A grande richiesta torniamo alla Piazza Registan. Stasera niente turisti giapponesi e la piazza è sconsolatamente al buio. Dopo una lunghissima trattativa con una guardia-portavoce non meglio identificata, ci sostituiamo ai giapponesi, e nel nostro piccolo, €2 a testa, otteniamo l'accensione delle sole luci colorate, senza video proiezione e senza musica. Rientriamo in hotel per le 22.40 comunque soddisfatti anche se lo spettacolo è durato solo 10'.
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MARCO SIMONCELLI Nel nome del Sic. Il nuovo Olimpo.
MARCO SIMONCELLI Nel nome del Sic. Il nuovo Olimpo.
«Ridere, ridere, ridere ancora, ora la guerra più paura non fa…/ Corri cavallo, corri ti prego, fino a Samarcanda io ti guiderò/ Non ti fermare, vola ti prego, corri come il vento che mi salverò…/ Fiumi poi campi poi l’alba era viola, bianche le torri che infine toccò/ ma c’era tra la folla quella nera signora, stanco di fuggire la sua testa chinò/ Eri tra la gente nella Capitale, so che mi…
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DESTINO ASIA: 50 POSTS QUE AYUDAN PARA VIAJAR [6]
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