#Salita Del Costo
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rallytimeofficial · 1 year ago
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Annullata la Salita del Costo
🔴 🔴 Annullata la Salita del Costo
È notizia di recente conferma la decisione di annullare la 31^ edizione della Salita del Costo e dell’abbinata gara dedicata alle auto storiche entrambe con la massima titolazione tricolore. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK) Cause di forza maggiore e l’annunciato peggioramento delle condizioni meteorologiche, hanno indotto il…
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susieporta · 5 months ago
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GERARDINA TROVATO IERI E OGGI
Le immagini di Gerardina Trovato che in una festa di paese, è tornata a cantare dopo un lungo tempo di sofferenza e invisibilità, oggi sono virali. Tutti i media, mostrandole e condividendole, invitano il pubblico a riservare un’attenzione rinnovata a questa artista, la cui vita tuttora sembra molto in salita. Verificando i dati delle piattaforme musicali, ci si accorge che le sue canzoni sono state oggi tra le più ascoltate e scaricate, praticamente dappertutto. Gerardina Trovato ha scritto canzoni di enorme potenza ed energia, che hanno avuto un grande successo portandola più volte al Festival di Sanremo e in classifica. Dotata di un enorme talento, Gerardina, nei suoi cd, ha duettato anche con Andrea Bocelli e Renato Zero, lasciando un’impronta che, come rivela “l’effetto rebound di queste ore”, va oltre il “qui ed ora” di meteore il cui passaggio dal successo all’anonimato è stato veloce e definitivo. La sua carriera è durata circa un decennio e poi questa artista è andata progressivamente scomparendo e nel giro di qualche anno nessuno l’ha più vista. Ci sono stati dolore e seri problemi di salute mentale, da lei stessi raccontati, a determinare questa invisibilità protratta e ieri interrotta, per la prima volta. La sua vicenda non è isolata nel mondo della musica. Si diventa “tutto” e poi, anche se pieni di talento, si può tornare ad essere “niente”. Ritrovare un proprio equilibrio dentro a queste montagne russe della popolarità e del successo può essere difficilissimo e i problemi di salute mentale sono lì, dietro l’angolo. Si può riuscire a far fronte a tutto, ma perché questo avvenga, si deve essere circondati da persone che sono attente a te come persona e non solo a te come “personaggio”. Si deve avere a fianco qualcuno che sa apprezzarti e sostenerti non solo per ciò che fai, ma anche per ciò che sei. Che sappia essere accogliente non solo verso i tuoi punti di forza, ma anche verso le tue vulnerabilità. Che sappia intuire quando è il momento di chiedere aiuto specialistico, magari a costo di saltare una tournee o l’uscita di un nuovo disco. Questo è per esempio ciò che ha fatto quest’anno Sangiovanni, il giovane cantautore che dopo un deludente Sanremo, ha bloccato l’uscita del nuovo CD dichiarandosi non pronto ad affrontare il carrozzone della promozione, delle tournee e dell’incontro con il pubblico. Alcuni hanno criticato questa decisione, altri l’hanno considerata molto saggia. Credo che nessuna persona con una vita normale possa immaginare quali e quante siano le sfide che un’artista deve affrontare nel suo percorso esistenziale, oltre che artistico. Nella vita di un’artista, quasi tutti vedono il “glamour”, il successo, la popolarità, la ricchezza, le piazze con il pubblico osannante. Nessuno vede la solitudine delle notti in alberghi sempre diversi, la fatica di apparire sempre in un certo modo, mascherando stati emotivi che non puoi portare alla luce se sei un personaggio pubblico. Come in tutte le professioni, quella del musicista richiede la capacità di generare un equilibrio tra il proprio dentro e il proprio fuori. Nel mondo dello spettacolo, però quasi sempre il tuo “fuori” è di tutti, il tuo “dentro” è solo tuo. Vedere un’artista di grande talento così sofferente, come si intuisce nelle immagini di ieri sera relative a Gerardina Trovato, pone molti dubbi e domande. Chi si occupa di salute mentale, sa che riprendere il cammino comporta fare passi pieni di incertezza e di fatica. In cui il rischio di caduta è enorme. Però se hai intorno chi ti sostiene e ti aiuta a prevenire inciampi e nuove cadute, forse quella salita conviene ricominciare a percorrerla tutta. E’ quello che auguro a questa artista. E a tutti coloro, artisti o non artisti, che nella vita hanno dovuto subire un pit stop prolungato, quando meno se lo aspettavano.
Alberto Pellai
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clacclo · 2 years ago
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"Ecco forse il nocciolo del malessere: siamo passati da una società in cui ci si chiedeva: <Che cosa mi è permesso di fare?> a un'altra, che oggi si interroga così: <Sarei capace di farlo?>.
Questo cambiamento produce necessariamente delusione.
È vero, siamo liberi da quelle imposizioni morali o religiose che avvelenavano a volte la nostra esistenza, tanto numerosi erano i divieti e tanto soffocante la pressione sociale. Ma oramai, eccoci ridotti a essere i soli responsabili della nostra vita. Ora che tutto (o quasi) è permesso, sta a noi dimostrare di che cosa siamo capaci. E, dato l'argomento, meglio eccellere poiché, non essendo più il senso dell'esistenza nell'ordine divino o morale, ciascuno diviene il soggetto di realizzazione della propria vita, con l'obbligo preciso di diventarne l'opera d'arte.
La scelta, l'autonomia e la decisionalità sono dunque valorizzati; ma che cosa accadrà a coloro - la maggior parte - che sono caratterizzati da destini modesti? A coloro che non vivono niente di grande né di eccezionale? A tutti coloro che non rientrano nella norma, tanto la loro felicità differisce da quella calibrata per la maggioranza degli individui?
Tutti costoro si considereranno al di qua degli obiettivi fissati dalla società, che ripete che tutto è permesso, ma che dimentica di precisare che non tutto è possibile, malgrado lo slogan martellante Just do it, di una celebre marca di scarpe da ginnastica. Il sociologo Alain Ehrenberg lo ricordava in La fatica di essere se stessi: <La depressione ricorda molto concretamente che essere padroni di sé non significa che tutto è possibile: in noi si succedono momenti di salita e altri di caduta, di tensione e di distensione>. Di conseguenza si è sempre troppo vecchi, troppo depressi, troppo poco ambiziosi, troppo palliducci... in breve, troppo insufficienti se paragonati a questo <se stesso ideale> (scaltro e sempre all'attacco) che si dovrebbe costruire giorno dopo giorno.
Tratto da Felici ad ogni costo? Del buon uso della tristezza, di Gérard Tixier e Anne Lamy.
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e-inglobal · 3 months ago
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Qual è la migliore bici elettrica qualità prezzo?
Trovare la migliore bici elettrica qualità prezzo può sembrare complicato, ma con le giuste informazioni potrai scegliere il modello perfetto per le tue esigenze, senza spendere una fortuna. In questo articolo ti guideremo tra le caratteristiche essenziali di una bici elettrica a pedalata assistita e ti aiuteremo a scoprire le migliori opzioni disponibili su E-Inglobal, dove troverai e-bike di alta qualità al giusto prezzo.
Cosa significa “qualità prezzo” per una bici elettrica?
Quando parliamo di qualità prezzo per una bici elettrica, ci riferiamo a un equilibrio ideale tra prestazioni, materiali, funzionalità e costo. Una buona bici elettrica non deve essere necessariamente la più costosa, ma deve offrire caratteristiche affidabili, durevoli e adatte all’uso quotidiano, mantenendo un prezzo accessibile.
Vediamo insieme quali sono i fattori chiave che determinano la qualità di una e-bike e che dovresti considerare per fare un acquisto intelligente.
Le caratteristiche fondamentali di una bici elettrica qualità prezzo
Motore potente e affidabile
Il cuore di ogni e-bike è il suo motore. Un buon motore deve garantire una pedalata fluida e assistita, soprattutto in salita o su lunghe distanze. Idealmente, dovresti cercare una bici con un motore che abbia almeno 250W di potenza e 48 V, capace di supportarti fino a una velocità di 25 km/h, come previsto dalla normativa italiana. Questo ti permetterà di muoverti facilmente in città o affrontare percorsi più impegnativi senza sforzo.
Batteria di lunga durata
La batteria è un altro elemento cruciale. Una e-bike con una batteria di alta qualità ti permette di viaggiare per lunghe distanze senza preoccuparti di ricaricarla troppo spesso. Per un ottimo rapporto qualità prezzo, una batteria con una capacità di almeno 400Wh è ideale, offrendo un’autonomia di circa 50-80 km. Verifica anche la facilità di ricarica e se la batteria è rimovibile, un dettaglio che semplifica molto la gestione quotidiana.
Telaio robusto e leggero
La qualità del telaio incide sulla resistenza e sulla maneggevolezza della bici. Le bici elettriche più economiche tendono ad avere telai più pesanti, ma con una buona scelta potrai trovare modelli in alluminio che bilanciano robustezza e leggerezza. Un telaio ben progettato garantisce anche una guida confortevole e sicura, specialmente in condizioni stradali variabili.
Sistema di frenata efficiente
Anche il sistema di frenata è fondamentale per garantire la sicurezza. Le migliori bici elettriche qualità prezzo sono dotate di freni a disco idraulici o meccanici, che offrono una frenata affidabile in ogni condizione climatica. Questo ti permetterà di avere un controllo ottimale in frenata, sia in città che su terreni più difficili.
Display e funzioni smart
Non sottovalutare l’importanza di un buon display. Le bici elettriche moderne offrono display digitali che ti permettono di monitorare informazioni essenziali come la velocità, l’autonomia della batteria e il livello di assistenza. Anche se non strettamente necessario, un display chiaro e funzionale può migliorare notevolmente la tua esperienza di guida.
Perché scegliere una bici elettrica su E-Inglobal?
Acquistare una bici elettrica su E-Inglobal ti garantisce non solo qualità, ma anche un eccellente servizio clienti e una vasta gamma di modelli adatti a tutte le esigenze. Offriamo e-bike con un ottimo rapporto qualità prezzo, pensate per migliorare la tua esperienza di guida, che tu stia cercando un modello per muoverti in città o per avventure outdoor.
Conclusione
Scegliere la migliore bici elettrica qualità prezzo è un investimento intelligente per la tua mobilità. Prenditi il tempo di valutare le caratteristiche fondamentali, come il motore, la batteria e il telaio, e trova il modello perfetto per te su E-Inglobal. Approfitta delle nostre offerte e scopri come una e-bike può migliorare il tuo stile di vita in modo ecologico e conveniente.
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Verona, in arrivo un nuovo parcheggio gratuito con area verde
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Verona, in arrivo un nuovo parcheggio gratuito con area verde Nel quartiere di Santa Lucia sono in arrivo un nuovo parcheggio gratuito e una nuova area verde. Siamo nella parte finale di via Dalla Chiesa, poche centinaia di metri prima dell'imbocco con via Albere. Proprio qui, tra via Dalla Chiesa e salita Santa Lucia c'è un'area di proprietà comunale di 4.200 metri quadrati attualmente in stato di degrado che l'Amministrazione ha deciso di riqualificare trasformandola in parte in parcheggio e in parte in area verde. Una risposta alle richieste del quartiere per porre un freno alla sosta selvaggia in prossimità dei plessi scolastici. I posti auto realizzati saranno 44 e saranno ad uso gratuito, per un costo di 150 mila euro. Il resto dell'area sarà sistemata a verde pubblico con la realizzazione di percorsi ciclopedonali che andranno a ricongiungersi con la pista ciclabile che costeggia la ferrovia. Tutta l'area sarà dotata di nuova illuminazione e di alberature e di opportuna segnaletica. ieri la giunta ha approvato il progetto di fattibilità economica dell'intervento e l'adozione della relativa variante urbanistica, necessaria per adeguare l'area alle previsioni del Piano degli Interventi. Il provvedimento andrà ora in Consiglio comunale, l'obiettivo è partire con i lavori in autunno. "Un importante opera, fortemente richiesta dalla Circoscrizione che va da un lato a riqualificare a verde un'area abbandonata e dall'altra va nella direzione di dare una risposta alla necessità di parcheggi gratuiti per i residenti di questa zona", afferma l'assessore alle Strade e Giardini Federico Benini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 1 year ago
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A causa delle regole ambientali e della concorrenza internazionale, il mondo agricolo è tornato a protestare in molti Paesi d’Europa. Dopo la Germania, Francia, Romania, Olanda e non solo, la protesta degli agricoltori è arrivata anche in Italia. In Olanda, in Germania e in Francia i timori del mondo agricolo riguardano le esigenze imposte dal Patto Verde, alla riduzione dei sussidi energetici, all’eccesso di burocrazia. In altri Paesi, invece, come Polonia, Ungheria e Romania le paure sono legate alle importazioni a basso costo provenienti dall’Ucraina. In Italia sono state indette contro le politiche agricole dell’Unione europea, la scelta dei governi e le grandi confederazioni agricole. La questione è di carattere sia politico che economico a pochi mesi dal voto europeo di giugno. L’establishment comunitario si sta muovendo al fine di evitare che le proteste rafforzino i partiti più radicali, come l’Alternative für Deutschland in Germania e il Rassemblement National in Francia, dato che ciò è già avvenuto in Olanda, dove il malumore della categoria ha portato alla nascita di un nuovo partito politico, il BoerBurger-Beweging, letteralmente «Movimento civico dei contadini», e alla vittoria nelle ultime elezioni legislative di novembre del partito nazionalista Pvv, guidato da Geert Wilders. In merito a ciò, domani si aprirà a Bruxelles un nuovo dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura, già preannunciato a settembre dalla stessa Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, al fine di trovare insieme alle associazioni di categoria le risposte agli attuali grandi nodi: la concorrenza mondiale, il cambiamento climatico e la transizione ambientale. «L'Unione europea rimane il primo esportatore al mondo di prodotti agricoli. Ciononostante, nell'ultimo decennio – ha detto ieri durante il Consiglio sull’Agricoltura a Bruxelles il Commissario all’agricoltura, Janusz Wojciechowski – il numero di imprese agricole è sceso da 12 milioni a 9 milioni, mentre l'età media degli agricoltori è salita da 55 a 57 anni». E ribadendo poi la necessità di aumentare le risorse del bilancio comunitario riservate all'agricoltura. Ma la politica agricola comune rappresenta già oggi un terzo del bilancio comunitario 2021-2027. Stando, infatti, ad un rapporto pubblicato in giugno, tra il 2019 e il 2021 i sussidi pubblici nei 54 Paesi monitorati dall'Ocse sono ammontati a 817 miliardi di dollari all'anno, il 13% in più rispetto al 2018-2020. Gli esperti, però, sono convinti che il denaro è distribuito in maniera da far beneficiare soprattutto le imprese più grandi. La nuova Pac, approvata nel 2021, è stata contestata anche dagli ambientalisti, che avrebbero voluto l’inserimento di vincoli più stringenti per rendere l’agricoltura davvero sostenibile e da diverse associazioni, che la reputano poco efficiente nell’incentivare la transizione ecologica del settore agricolo e avrà ben pochi effetti in termini di riduzione delle emissioni. Tutto ciò vale a dire che la Pac andrebbe riformata nuovamente. Opinione condivisa da molti ministri dell'agricoltura, presenti ieri al Consiglio, che hanno lo sguardo rivolto al bilancio 2028-2034 e al prossimo allargamento all'Ucraina, un mini-gigante agricolo. Il ministro italiano Francesco Lollobrigida ha affermato: «Garantire la produttività insieme alla sostenibilità ambientale è d'obbligo», ma superando «politiche ideologiche». Ha poi aggiunto che ai suoi occhi «il primo tutore dell'ambiente» è proprio l'agricoltore.
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Dal 30 Novembre Tesla inizierà le consegne del Cybertruck
Dai conti del terzo trimestre della Tesla arriva qualche segnale finanziario negativo, ovvero un forte calo per margini e flussi di cassa. Durante la conference call con gli analisti di Borsa, lo stesso Elon Musk ha fornito previsioni pessimistiche sull'andamento dell'economia globale e raffreddato persino gli animi sull'attesissimo pick-up: prima che quest'ultimo inizi a dare un contributo positivo ai fondamentali economici dell'azienda bisognerà aspettare almeno un anno.  I numeri. Partiamo dalla trimestrale. Tra luglio e settembre, la Tesla ha registrato un fatturato totale per 23,35 miliardi di dollari, il 9% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma ben al di sotto dei 24,1 miliardi attesi dal mercato finanziario. Tuttavia, parte della crescita si deve al business energetico, cresciuto del 40% a 1,56 miliardi, e al contributo della vendita di crediti ambientali, passato da 282 a 554 milioni di dollari. Le attività automobilistiche, invece, hanno generato ricavi per 19,625 miliardi, appena il 5% in più per colpa sostanzialmente di un "calo dei prezzi media di vendita" che ha in parte annullato la crescita delle consegne. È l'effetto della guerra dei prezzi scatenata dalla stessa Tesla in giro per il mondo.  Scontare costa. Le conseguenze di maggior portata si riscontrano nelle principali voci reddituali, dove la Tesla ha pagato anche un peggior mix di prodotto e un aumento delle spese per il Cybertruck, progetti nell'intelligenza artificale e nella guida autonoma, salita produttiva e fermi per il rinnovo di impianti e macchinari. Il margine operativo lordo rettificato è sceso del 24% a 3,76 miliardi, per un'incidenza sul fatturato in calo dal 23,2% al 16,1%, mentre l'utile operativo ha registrato un calo del 52% a 1,76 miliardi. Ciò si traduce in un margine del 7,6%, più che dimezzato rispetto al 17,2% di un anno fa. Inoltre, i profitti sono peggiorati del 37% a 2,32 miliardi, per un utile per azione in contrazione di un'analoga percentuale a 66 centesimi di dollaro, un livello inferiore ai 73 centesimi previsti dagli analisti: con questi numeri, la Tesla ha deluso le aspettative sia sui ricavi, sia sugli utili per la prima volta dai conti del secondo trimestre del 2019. Un ulteriore segnale negativo arriva dalla generazione di cassa, con flussi crollati da 3,3 miliardi a 850 milioni.  Musk tira dritto: "La gente deve poter comprare i nostri prodotti". Dunque, la Casa texana sta subendo le conseguenze della sua stessa politica di prezzo. Musk, però, non intende desistere dai suoi propositi. Durante la conference call, la dirigenza ha sottolineato come si stiano "gettando le basi per iniziare la costruzione" della nuova fabbrica in Messico, anche se l'amministratore delegato ha chiarito che prima di "andare a tutto gas" sull'impianto messicano bisognerà proseguire il lavoro sulla riduzione dei prezzi delle auto. "Sono preoccupato per il contesto di alti tassi di interesse in cui ci troviamo. Se i tassi rimangono alti o se salgono ulteriormente, sarà molto più difficile per le persone acquistare auto", ha spiegato Musk. "Non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante il costo: dobbiamo rendere i nostri prodotti più convenienti in modo che la gente possa comprarli". Finora, però, il taglio dei costi si è rivelato un lavoro lungo e difficile (Musk ha citato la serie televisiva "Game of Thrones") ma il risultato è stato di "pochi centesimi". Analoga indicazione è arrivata dal direttore amministrativo Vaibhav Taneja, secondo il quale la Tesla sarà "instancabile" nella "ricerca di ulteriori riduzioni dei costi per il 2024". Confermando l'obiettivo annuale di circa 1,8 milioni di consegne, Musk ha quindi espresso pessimismo sull'andamento dell'economia globale, minata dalle guerre in corso in tutto il mondo.   Il pick-up. Al momento, il Cybertruck è arrivato al pilotino della gigafactory di Austin(Texas): la produzione di volume sarà avviata verso la fine del 2023, con una capacità di 125 mila unità l'anno. Musk, però, ha voluto ridimensionare entusiasmi e aspettative finanziarie: "Servirà un lavoro immenso per raggiungere una produzione di massa e livelli positivi per i flussi", ha precisato il boss della Tesla. "Voglio solo mitigare le aspettative per il Cybertruck. È un ottimo prodotto, ma dal punto di vista finanziario ci vorranno da un anno a 18 mesi prima che contribuisca in modo significativo e positivo alla generazione di cassa", ha aggiunto Musk. Read the full article
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scienza-magia · 1 year ago
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Aggravio della pressione fiscale nel 2024 a causa del deficit
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Italia, allarme conti pubblici. Il deficit può schizzare al 5%. In Italia il deficit può aumentare ancora fino al 5%, peggiorando lo scenario dei conti pubblici: perché c’è pessimismo e cosa rischia il Governo Meloni con la Legge di Bilancio. Italia alle prese con l’autunno caldo dei conti pubblici: è caos di numeri in attesa di Nadef e Legge di Bilancio 2024, con alcune previsioni allarmanti soprattutto per la crescita del disavanzo. Il nostro Paese resta osservato speciale da mercati nazionali ed esteri, e naturalmente dall’Ue, con disavanzo e debito pubblico a suggerire le solite criticità. In un contesto economico globale molto incerto e con tassi di interesse in rialzo a gravare sugli oneri statali per i titoli di Stato, il Governo Meloni è nel mirino degli analisti, che stimano una Legge di Bilancio scarna, o quantomeno prudente, che però potrebbe scontentare i diversi partiti politici di maggioranza nella loro credibilità sulle promesse elettorali.
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In questa cornice, anche all’estero guardano con rinnovata apprensione ai conti pubblici dell’Italia. Bloomberg ipotizza un +5% del deficit pubblico. Sarebbe un balzo importante e preoccupante per la solidità dei conti italiani. Il deficit in Italia può balzare al 5%: scatta l’allarme conti pubblici Gli analisti di Bloomberg non hanno usato mezzi termini nelle loro stime sui conti italiani: un deficit molto più ampio nel 2023, vicino al 5% della produzione – misurato su base sottostante senza fattori una tantum derivanti dalle revisioni contabili – è inevitabile dati l’indebolimento della crescita economica e le promesse elettorali, compresi i tagli fiscali, che dovrebbero essere comprese in manovra. L’obiettivo precedente era del 4,5%. Le indiscrezioni raccolte dal giornale da persone vicine al Mef confermerebbero le difficoltà del Governo Meloni nel far quadrare i conti. D’altronde, il ministro del Tesoro Giorgetti ha già parlato di prudenza e poco risorse a disposizione per la Legge di Bilancio. A testimonianza di un quadro in peggioramento per il nostro Paese, Bloomberg ha proposto un grafico sulle proiezioni del deficit, indicando in rosso i ritocchi in ribasso per il 2023 e il 2024:
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Italia e previsioni sul deficit pubblico Stime riviste per il 2023 e il 2024 Una crescita inferiore alle attese e il costo di alcune promesse elettorali influenzeranno anche la previsione del deficit per il prossimo anno, che potrebbe essere ampliata fino ad avvicinarsi al 4% rispetto all’attuale proiezione del 3,7%, secondo le fonti interpellate da Bloomberg, aggiungendo che i numeri sono ancora in discussione. La strada per il contenimento del disavanzo e il riordino dei conti pubblici, quindi, appare in salita. In un rapporto, l’analista di JP Morgan Marco Protopapa ha commentato: “Il prossimo progetto di legge di bilancio per il 2024 diventerà un test ancora più importante per verificare il rispetto della disciplina fiscale da parte dell’attuale governo. L’ulteriore carenza di risorse per le misure faro potrebbe intensificare lo scontento politico nelle prossime settimane”. La proiezione stessa di Protopapa, compreso l’effetto “superbonus”, prevede un deficit nel 2023 pari al 6,5%. La scarsa performance di crescita dell’Italia non aiuta. L’espansione è stata dello 0,6% nei primi tre mesi di quest’anno, ma l’economia si è poi contratta dello 0,4% nel periodo da aprile a giugno. La produzione per il resto dell’anno non sembra forte, con gli economisti che prevedono aumenti dello 0,1% nel terzo e quarto trimestre mentre il Paese lotta con l’aumento dei tassi di interesse, l’indebolimento della domanda di esportazioni globale e le difficoltà economiche in partner chiave come la Germania. Detto questo, il governo spera di mantenere i suoi obiettivi di crescita per l’anno intorno all’1%, ha detto domenica Giorgetti. Perché il 2024 sarà cruciale per i conti in Italia Da considerare, inoltre, che mentre l’Italia non è attualmente soggetta alle regole fiscali dell’Ue, perché è ancora in vigore la sospensione del cosiddetto Patto di Stabilità e Crescita, il prossimo anno torneranno i vincoli. Il regime, che prevede un limite al deficit pari al 3% del prodotto interno lordo, si riattiverà nel 2024, e i Paesi devono ancora concordare un nuovo quadro per interpretare tali limiti e tenere conto delle questioni specifiche di ogni nazione. L’allarme è stato rilanciato da Mario Draghi su The Economist: “Scivolare passivamente nelle vecchie regole fiscali sarebbe il peggior risultato possibile”, ha detto. Soprattutto per l’Italia. Read the full article
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paukzen · 1 year ago
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Trans-Pyrénées - part 2: Hendaye - Cerbere
Ed eccoci alla seconda parte del viaggio, per chi volesse (ri)leggere il racconto della prima parte, si trova quì.
Per riprendere il discorso, abbiamo lasciato i vostri affezionatissimi ad Hendaye (o meglio Hondarribia, in Spagna) sull'Oceano, dopo 9 giorni di viaggio e quasi 1.100 km con 26.400 m d+ (e, per non tralasciare nulla, con all'attivo anche 28 cols, di cui 6 over 2000 m).
Per quanto riguarda i cols, cosa che ho omesso di dire fino ad ora, alcuni non sono veri e propri cols in quanto salite a fondo cieco, ma tant'è, per semplicità li chiamerò comunque cols, non me ne vorrete, e la stessa cosa farò per la parte spagnola con i Puerti, Coll e Colladi.
Inoltre, se in Francia i Pirenei erano suddivisi per i vari dipartimenti, in Spagna sono invece suddivisi per le varie comunità autonome, quindi seguirò questa suddivisione.
E vai con il ritorno!
Paesi baschi e Navarra
Lasciamo quindi Hendaye percorrendo una ciclabile in parte sterrata lungo il fiume Binasoa ma che a tratti ci porta su un brutto stradone, fino a quando non la lasceremo per affrontare i primi cols del ritorno, non troppo alti in realtà: Orabidea (550 m), Col d'Oxtondo (602 m), Col d'Ispeguy - Izpegiko Lepoa (690 m).
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Ecco la ciclabile, in effetti carina, evidentemente ex-ferrovia.
Entriamo anche in Navarra ma poi ritorneremo nei Paesi Baschi, passando anche dalla Francia, per poi tornare in Navarra quindi sul posizionamento geografico esatto dei vari posti non ci giurerei troppo. Nota: quì ad un certo punto chiedo a Mattia se siamo in Francia o in Spagna e la risposta mi giunge subito dopo da sola: Francia o Spagna purchè si magna! E mai risposta fu più veritiera.
Ad ogni modo la seconda tappa resta nella memoria per i seguenti fatti:
Mattia buca per 4 volte; non siamo riusciti a trovare il problema che risolveremo solo dopo tre giorni (e la quinta foratura) con l'acquisto di un nuovo copertone
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Mattia scopre la mattina di avere una ruota a terra
Affrontiamo la salita più dura del giro e cioè il col d'Arthe: 5,38 km, 601 m d+ e 11,2 % di pendenza media che però, tenendo sempre a mente la regola pirenaica della livella guasta, supera spesso il 20%
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Quì sopra gli spagnoli fanno gli spiritosi 😖
Il pranzo migliore del giro in un posto stupendo sotto al Col d'Iraty (o Iratiko Lepoak, per cui, dal numero di K, deduco che quì siamo nei paesi baschi, vai a sapere)
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il posto del pranzo (peccato la macchina)
Lasciamo quindi quest'area misconosciuta (che sicuramente con una breve ricerca riuscirei a inquadrare meglio, ma mi piace il mistero) con bellissimi paesaggi davanti agli occhi e la pancia piena.
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Ecco i bellissimi paesaggi summenzionati. Che poi è anche facile essere bello: non c'è nessuno, è verde e c'è un po' di panorama, tanto mi basta
Aragona
Dopo una notte in un bellissimo campeggio ad Isaba (a questo giro in una camera da 6 dove eravamo solo noi 2 e al costo di 15 € cad.) entriamo in Aragona attraverso prima il bel Col de la Pierre Saint Martin (1765 m) e poi il brutto brutto (anche se poi c'è chi saprà fare di peggio, ma non vorrei anticipare troppo) Col de Somport, stradun in cui faremo la conoscenza con il gravillon, e cioè dei granelli incandescenti che vengono sparsi sul catrame, anche lui rovente, il cui scopo è evidentemente solo quello di farci morire dal caldo, oltre a quello che già dobbiamo sopportare per il sole e l'afa, che quì fa la sua comparsa. Noi a pedalare sul gravillon a 300 °C è stata una situazione veramente tragicomica ed ero sicuro mi si fondessero i copertoni.
Questa regione spagnola (quì sono sicuro) è caratterizzata, oltre che come anticipato dal caldo afoso (che ci porteremo dietro per 5-6 giorni), da una serie di valli con torrenti in cui tutti fanno rafting, kayak e canyoning; e direi saggiamente, considerato il caldo che fa non appena esci dall'acqua (e ti vieni a sdraiare, eh, eh).
Tra i vari fiumi il mio preferito sarà l'Esera che avrà l'onore di ospitarci nel solo bagno extra mare (o oceano, non fate i precisini) del viaggio.
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Quì mentre ce ne andiamo rinfrescati e soddisfatti.
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Una delle tante gole che formano questi vari fiumi.
In questa fase del viaggio superiamo i cols (e simili) a colpi di 4-5 al giorno: Puerto de Cotefablo (1423 m), Puerto de Fanlo (1372 m), Collado de Foradada, Coll de Fadas (1470 m), Puerto de Bonansa  (1380 m), Port de Viu de Llevata (1230) e Port de la Creu de Perves (1335 m) fino all'ultimo fantastico Port de Cabus (2302 m) che affronteremo su sterrato (stavolta senza copertoni danneggiati) e che ci porterà nell'unico posto brutto del viaggio (ANDORRA, lo scrivo in maiuscolo così non ve lo scordate).
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Il bellissimo Port de Cabus, su cui incontriamo tra l'altro gli unici due italiani dell'intero giro, i simpatici Samantha e Ivan di Lecco (che saluto), che affrontano i Pirenei in gravel. Grandi!
Andorra
Entriamo quindi in Andorra - noto paradiso fiscale e che già per questo mi stava un po’ sulle scatole - che quasi subito si svela a noi, turisti ignari, nella sua bruttezza consistente in una valle stretta attraversata da uno stradone a 4 corsie trafficatissimo e costellata da brutte cittadine costruite apparentemente senza un piano regolatore.
Per raccontare questa fase del viaggio anticipo che abuserò del termine "brutto".
Per continuare con la descrizione, a valle si trovano costruzioni brutte (alcune anche moderne ma in quel contesto risultano comunque, come dire, ehm... brutte) mentre in costa prevalgono le “residenze” (così c’era scritto, perché ognuna aveva un nome, evidentemente perché fa più figo) che in estate troviamo semi-disabitate. Scopro infatti che Andorra è soprattutto luogo di vacanze invernali per catalani mentre il turismo estivo è affidato a cose trash tipo Naturland (che fa molto Adventurland, il divertente film di Greg Mottola), per creare la quale un versante della montagna è stato trasformato (leggi "deturpato" o "rovinato") con giostre, ristoranti, parcheggi e tutto il peggio che vi può venire in mente.
Poichè comunque ci sono le salite, alcune delle quali non riescono ad essere rovinate da quanto sopra, ma soprattutto è un paradiso fiscale, ci sono un sacco di pro; per chi non ha familiarità con il ciclismo, i pro sono banalmente i ciclisti professionisti, che si riconoscono per: bici da XXmila euri, divisa ufficiale della squadra, sono magrissimi e ti superano a velocità quintupla (ecco, io non sembrerei un pro neanche ad un cieco).
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In tutto questo posso almeno vantare una foto con i gemelli Yates!
Le salite che affrontiamo noi sono La Rabassa (2037 m), che non riesce ad essere rovinata del tutto da Naturland, ma soprattutto il bellissimo Col della Gallina (1910 m) - irregolare e durissimo - che risulta essere una perla forse perchè la strada è chiusa e incredibilmente senza piste da sci. Se ne saranno accorti gli andorriani? Non diciamoglielo.
Purtroppo foto della salita non ne ho perchè troppo impegnato a stabilire il record della scalata.
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Ho comunque la foto del cartello in cima con il dettaglio della salita
Per completezza, lo stesso giorno scaliamo anche il Certers (1310) e ci prepariamo mentalmente a lasciare senza rimpianto Andorra, che doveva comunque ancora mostrare il peggio, se solo fosse possibile.
Infatti, per ritornare in terra spagnola, dobbiamo ancora affrontare il Port d'Envalira. Ebbene, trattasi di una grossa strada trafficatissima (anche questa frequentata da un sacco di pro, che ormai sapete chi sono) a tre-quattro corsie e che conduce su una cima con una serie di benzinai (4 o 5) e ad una pista da moto. Giuro
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Ecco la prova
La parte francese (in effetti prima di rientrare in Spagna si passa per un breve tratto in Francia) è forse ancora peggio in quanto vi è una coda lunghissima di macchine che salgono per fare benzina e shopping a Pas del la Casa, un paese bruttissimo costituito solo da negozi orribili.
Un’altra cosa curiosa (e brutta) è che subito dopo la dogana vi è un cumulo di auto, danneggiate o a cui mancano pezzi, abbandonate lì in mezzo alla strada; la qual cosa mi ha incuriosito, ma non abbastanza per andare a cercare in rete una qualsiasi altra cosa su Andorra.
Come beffa finale, il Port d'Envalira vanta il titolo di Cima Coppi dell’intero viaggio (2409 m) e in generale è il passo più alto dei Pirenei e, scopro ora, anche il più alto d’Europa ad essere aperto tutto l’anno, così è.
Catalogna
Ed eccoci compiere l'ultimo tratto del nostro viaggio che ci porterà a Cerbere prima pedalando ancora in Spagna - e affrontiamo uno dei miei passi preferiti dell'intero giro, il Coll de Jou (1637 m) - e poi, dopo un po' di altri prima coll (Spagna) e poi cols (Francia), in Francia.
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A Cerbere, non bellissima devo dire anche se alla fine ci eravamo un po' affezionati, c'è questo curioso hotel (ex) a forma di nave.
Per non fare torto alla Spagna volevo segnalare anche che a Portbou c'è una bellissima opera dedicata a Walter Benjamin, che è arrivato lì scappando dai nazisti e poi, sentitosi in trappola, suicidato.
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Dettaglio dell'opera del land artist israeliano Dani Karavan.
Delle ultime salite cito solo il bel Col de Banyuls (355 m) e il Col de Belitres (165 m), quest'ultimo perchè tra andata e ritorno + bonus (ved. dopo) lo passiamo per ben 4 volte.
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Ed eccoci a Cerbere per la foro di rito!
Per concludere il racconto, a Cerbere arriviamo con 3 giorni di anticipo (ci eravamo mantenuti larghi per imprevisti vari, compreso possibile maltempo, ma alla fine questi sono stati molto limitati) e poichè a nessuno dei 2 piace particolarmente stare al mare, decidiamo saggiamente di andare a visitare Girona, a 1 ora di treno da lì. E comunque meglio passare gli ultimi 2 giorni di vacanza in Spagna piuttosto che in Francia, non me ne vogliamo i nostri cugini.
Totale seconda parte: 1.090 km x 25.600 m d+ (e 30 tra cols, puerti, coll, ecc...)
Totale andata e ritorno (arrotondato): 2.200 x km e 52.000 m d+ (+ 58 cols)
Considerazioni finali:
Clima: i Pirenei si confermano tollerabili in quanto a caldo (e a tratti freschi). Il temuto mal tempo c'è stato solo per 2 giorni negli Alti Pirenei, ma è un classico. Lato spagnolo più caldo del lato francese e afa subita solo in Aragona/Andorra per 6-7 giorni
Cibo: a parte i supermercati francesi di cui ho già accennato nella prima parte, in Spagna si mangia meglio che in Francia ed ho apprezzato particolarmente le birrette a 1,50 € (in Spagna). Sempre a proposito di cibo, qualcuno dovrebbe dire ai francesi che le patate NON sono verdura!
Alloggi: in certe zone abbiamo avuto un po' di difficoltà; comunque, talvolta con un allungo/accorciamento della tappa o spendendo qualche cosa di più, abbiamo sempre trovato qualcosa (B&B, Hotel e alloggi vari). La spesa per l'alloggio (camera doppia) andava dai 70 ai 110 €. Particolarmente costosa è la petit dejeuner (colazione) in Francia (tipo 12 € cad.). Unico alloggio insufficiente è stato il pernotto in una tenda in un campeggio con materassini evidentemente pieni di insetti (cimici?), i cui morsi mi sono portato dietro per una settimana
Macchine: all'interno poche e moltissimi cols-eccetera fatti senza nessuno. Sempre in generale, automobilisti molto più rispettosi dei ciclisti
Girona (bonus)
E così finiamo la vacanza a Girona che entrambi conosciamo come bella e, per quanto mi riguarda, anche solo perché città natale di Nicolas Eymerich (inquisitore domenicano protagonista del bellissimo ciclo di romanzi di Valerio Evangelisti, che consiglio vivamente).
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Girona e il suo fiume
Scopro che Girona è anche una specie di capitale europea del ciclismo (soprattutto gravel ma non solo) questo sia per il clima, che permette di pedalare tutto l'anno, sia perchè tutt'intorno, vicinissimo alla città, vi sono bellissime colline con sterrate e strade asfaltate (queste senza macchine o quasi).
Tra le salite, la più vicina e famosa è Els Angels, a cui ovviamente dedichiamo un'escursione, ma un’altra molto bella ma un po’ più lontana è Rocacorba.
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Rocacorba
Girona è inoltre costellata di negozi di bici supercool, (menziono qui il The Service Course, l’Eat Sleep Cycle e il Velodrom) e di bar a tema bici (Hors Categorie e Espresso Mafia per esempio) che noi ovviamente visitiamo. In quanto supercool, i negozi hanno prezzi di bici e abbigliamento inaccessibili, motivo per il quale io e Mattia ci limitiamo a comprare, giusto come ricordo, una t-shirt in cotone ciascuno (io in realtà mi volevo liberare anche dell’unica maglietta che mi ero portato super-sintetica e che non sopportavo più).
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L'ingresso dell'Hors Categorie
Anche il popolo dei ciclisti, magrissimi e tutti raphati o maapati, è in effetti supercool e girano tutti con biciclette deluxe. Le cicliste, neanche a dirlo, sembrano tutte modelle e mi viene il sospetto che siano pagate dalla comunità dei vari bike shop-bar-coffee-ecc… per rendere il posto ancora più cool, e ci riescono eccome!
Insomma, spero prima o poi di tornarci in inverno in gravel!
Un grande ringraziamento va a Mattia per la compagnia, l'organizzazione e in generale per l'entusiasmo.
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La benzina sale ancora. Appello generale, 'Stop accise' 
Le polemiche, le denunce e i controlli non arrestano il rialzo del prezzo della benzina in autostrada: dall’aggiornamento quotidiano del Mimit, la verde in self è salita in media a 2,019 euro al litro. Il 14 agosto era a 2,015 euro. Aumenta anche il costo del gasolio a 1,928 (1,921 alla vigilia di Ferragosto). Fra le regioni il prezzo medio più alto è ancora in Puglia a 1,969 euro a litro e il…
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giancarlonicoli · 1 year ago
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11 ago 2023 14:27
IL CETRIOLONE FINISCE SEMPRE AI CORRENTISTI – NELL'ULTIMO ANNO GLI ISTITUTI DI CREDITO HANNO AUMENTATO TUTTI I COSTI FISSI A CARICO DEI CLIENTI (+6,4% IN MEDIA), USANDO LA “SCUSA” DELL'INFLAZIONE. E, CONTEMPORANEAMENTE, HANNO AZZERATO LA REMUNERAZIONE SUI CONTI CORRENTI – ORA, CON IL PRELIEVO SUGLI EXTRA-PROFITTI DELLE BANCHE DECISO DAL GOVERNO, I CONSUMATORI TEMONO ULTERIORI RINCARI, DAL CANONE ALLA CARTA DI CREDITO FINO AL PRELIEVO… -
Estratto dell’articolo di Sandra Riccio per “La Stampa”
A pagare per il prelievo sugli extra-profitti delle banche deciso dal Governo potrebbero essere le famiglie. Il pericolo dietro l'angolo è che il mondo bancario reagisca alla nuova tassazione con un aumentando dei costi dei conti correnti. Questo tipo di spesa era già in salita. Adesso le associazioni di consumatori parlano di rischio fiammata. Il timore è stato sollevato da Assoutenti che ha ricordato come già lo scorso febbraio Bankitalia sia scesa in campo contro l'incremento dei costi dei depositi applicati alla clientela dagli istituti di credito.
Ieri l'Istat ha comunicato, insieme al dato sull'inflazione, un aumento annuo delle tariffe del 6,4% per la voce "spese bancarie" a carico dei cittadini. «Un dato che conferma l'allarme lanciato a febbraio da Bankitalia secondo cui alcune banche hanno aumentato il costo dei conti correnti con modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, adducendo come motivo gli elevati livelli di inflazione»  spiega Assoutenti […]
Di recente, a rincarare sono state soprattutto le spese fisse ed è su questo fronte che gli istituti adesso potrebbero nuovamente intervenire. «L'ultimo report della Banca d'Italia ha registrato una crescita della spesa di gestione dei conti correnti di 3,8 euro, che ha portato il costo medio a 94,7 euro a cittadino, a causa soprattutto delle spese fisse, in particolare quelle per l'emissione e per la gestione delle carte di pagamento – analizza Assoutenti –. Partendo da questo dato, e considerato l'andamento al rialzo già monitorato dall'Istat, ulteriori rincari delle tariffe bancarie potrebbero portare il costo di gestione dei conti correnti a quota 105 euro annui a utente, con un incremento di +10,3 euro a conto».
L'associazione calcola che considerando il fatto che in Italia i correntisti sono 47,7 milioni, la stangata per la collettività raggiungerebbe quota 491,3 milioni di euro annui a causa dei possibili rincari dei costi di gestione di carte e conti correnti.
Cos'altro potrebbe aumentare in banca? «Difficile fare previsioni – dice Giuseppe D'Orta, Consulente finanziario indipendente -. Certo è che il mondo bancario ha moltissime leve su cui può intervenire, dai costi fissi, come quelli chiesti per il canone o per la carta di credito, fino alle spese una tantum come i prelievi agli sportelli».
[…] Per fare qualche esempio, il semplice rilascio della carta di debito (bancomat) può costare anche 17 euro, a cui poi va sommato il canone che può essere anche di un euro al mese. A questa cifra va aggiunta poi la spesa per un eventuale rinnovo della carta (dai 5 ai 10 euro).
Ci sono poi le spese per l'invio della rendicontazione cartacea a casa (0,70 euro al mese) fino alle somme chieste nel caso di richiesta di documentazione da archivio (si arriva a pagare anche 10 euro per il singolo documento). I bonifici in filiale sono una delle voci che adesso costano di più: si arriva a sborsare anche più di 5 euro così come pure il prelievo di contante tramite carta di credito all'estero.
[…] Di recente l'Osservatorio ConfrontaConti.it ha analizzato il panorama dei conti correnti. I dati raccolti hanno evidenziato due tendenze opposte: da una parte ci sono le banche online che propongono costi più bassi rispetto allo scorso anno, con un leggero calo del canone (-8%), dei costi delle carte di debito (-8%) e delle carte di debito (-6%).
Dall'altra parte, invece, ci sono invece le banche tradizionali, alle prese con costi di gestione ben più alti, che fanno registrare un aumento netto delle spese fisse dei conti. Più nel dettaglio, secondo l'analisi di ConfrontaConti.it, le banche tradizionali fanno pagare un canone medio di 62,68 euro all'anno, un livello più basso di quello rilevato dall'Istat, comunque in crescita del +25% rispetto ai dati dello scorso anno. […]
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alemicheli76 · 2 years ago
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"Fino alla fine di noi" di Giada Trebeschi, Oakmond editore. A cura di Barbara Anderson
SINOSSI: Mi chiamo Maria Elena de’ Mari e sono una fuggitiva. Le mura di casa erano la mia prigione ma io sono una combattente e una ribelle. Così sono salita su un piroscafo in partenza per la fine del mondo. Pochi soldi cuciti nella sottoveste, una borsa leggera, un giuramento da mantenere e la vita da salvare. «Vivi e ama oltre misura. A costo di farti scoppiare il cuore» questo avevo…
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altabattery00 · 2 years ago
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Tesla è davanti a tutta la concorrenza in Francia grazie al bonus ecologico
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In Francia, Tesla ha ampiamente dominato la classifica delle vendite di auto elettriche. Il costruttore americano riesce a fare meglio della Dacia Spring e della Peugeot e208, modelli molto apprezzati in Francia. Un'impennata non casuale: da tempo i prezzi sono in calo presso l'azienda di Elon Musk, il che le consente di sfruttare appieno il bonus ecologico.
Il mese scorso, Tesla ha nuovamente abbassato significativamente il prezzo delle sue auto elettriche. Senza lamentarsene, c'è ancora motivo di porsi la questione della strategia che c'è dietro. Il costo di produzione è diminuito? Elon Musk ha deciso di fare beneficenza? Niente di tutto ciò. Il motivo molto probabilmente è composto da due parole: bonus ecologico.
Da gennaio, infatti, il prezzo della Model 3 è sceso di 11.000 euro, mentre quello della Model Y è sceso di 5.000 euro, facendoli salire rispettivamente al prezzo di 41.990 euro e 44.990 euro, ciascuno al di sotto del massimo soglia imposta dal governo per beneficiare del bonus ecologico, ovvero 47.000 euro. Risultato: gli automobilisti possono beneficiare di un'ulteriore riduzione di 5000 euro, rendendo l'affare ancora più interessante, soprattutto rispetto alla concorrenza.
TESLA SALITA AL TOP DELLE VENDITE DI AUTO ELETTRICHE IN FRANCIA GRAZIE AL BONUS ECOLOGICO Inoltre, il bonus ecologico non richiede l'acquisto di un'auto prodotta in Francia per beneficiarne. Questo è ciò che ha permesso a Tesla di salire al primo posto nelle vendite di auto elettriche per il primo trimestre di quest'anno. Una situazione che potrebbe presto cambiare per non lasciare ai margini i costruttori francesi. A Le Parisien, un alto funzionario della Direzione generale per le Imprese indica così che si prenderebbe in considerazione una "tassa Tesla", sul modello di quanto ha intrapreso la Norvegia.
" Stellantis non ha bisogno di rispondere a Tesla perché il prezzo dei nostri veicoli è molto inferiore a quello di Tesla ", afferma da parte sua Carlos Tavares, direttore generale del gruppo. Ma non tutti sono di questa opinione. La Renault sta già valutando di abbassare i prezzi per tenere testa alla rivale. Ford ha già deciso di farlo, anche per usufruire del bonus ecologico.
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sounds-right · 2 years ago
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"Dinero", nuovo singolo per Simon Revolt
Simon Revolt, che ci ha raccontato com'è nato il suo nuovo singolo, "Dinero". 
" 'Dinero' parla del potere del denaro, che è davvero notevole. Soprattutto oggi che il successo sembra si misuri solo con gli zeri del conto in banca", racconta Simon Revolt presentando il suo nuovo singolo, intitolato appunto "Dinero". L'artista non si sente certo arrivato. "La strada è sempre in salita c'è sempre da imparare e sperimentare".
La tua "Dinero" come va ascoltata? 
"E' un brano che rispecchia il mondo di oggi, ognuno può vestirsela a suo modo … si può ascoltare in auto durante gli spostamenti quotidiani, con le cuffie. Oppure durante i set di apertura dei vari club nelle serate urban".
La tua "Dinero"  pone domande interessanti sul denaro, che, diciamolo, è spesso un problema... 
"La canzone è nata nel periodo del lockdown insieme a brutti giorni, momento per tutti davvero difficile. La spensieratezza e leggerezza di ogni singolo gesto o azione che dovevo fare, portava tanti sacrifici e allo stesso tempo si rispecchia nella vita quotidiana di oggi. Anche oggi, nonostante non vi siano più limitazioni di movimento o aggregazione, ciò che pesa veramente è il costo della vita…  il dinero".
L'arrangiamento dl tuo singolo, decisamente immediato, è stato facile da realizzare? 
"L'arrangiamento è stato curato e realizzato dal mio Produttore Samuel Marcos Gori, partendo da un bel giro di chitarra e sviluppando la traccia in una trap melodica. Siamo arrivati poi ad un extra beat, tratto ormai distintivo delle nostre tracce. E' proprio vero, ci piace toccare vari generi facendoli nostri".
Come sarà l'estate '23 per chi balla e ama la musica? 
"Stando in questo mondo, posso dirti che ci saranno un po' di uscite, per i locali credo che finalmente ritorneremo a vederli in ripresa ma attenzione ai trend! Concerti non vedo l'ora anche perché amo davvero la musica a 360 gradi. Mi puoi trovare al festival, al concerto rock, nel club sentire un dj internazionale o nel peggior bar di Caracas a sentire un emergente. Per quel che mi riguarda personalmente, non vorrei spoilerare nulla ma posso dirti che ci saranno molte sorprese...". 
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Milano Wine Week, al Just Cavalli sabato 7 ottobre salita sulla Torre Branca offerta e degustazione di Bellavista
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Milano, sabato 7 ottobre – in occasione della Milano Wine Week al Just Cavalli (Just Me), salita sulla Torre Branca offerta e una degustazione di Bellavista. Bellavista è un’eccellenza del nostro intendere la franciacorta. È la massima espressione di un progetto che, sin dal 1977, si è posto come obiettivo la ricerca della pura essenza dell’armonia. Oggi, è simbolo di una tradizione che vuole rappresentare, in qualità e tipologia, l’anima più misteriosa della terra di franciacorta e lo stile enologico di bellavista. Con la bellissima Torre Branca, vicino al palazzo dell’arte meglio conosciuto come La Triennale, progettata da Gio Ponti, c’è il locale di Roberto Cavalli: il Just Cavalli. Il fantastico locale, speciale per l’architettura e immerso nel Parco Sempione la cui programmazione è contraddistinta da grandi big della musica e del jet set. In occasione della Milano Wine Week al Just Cavalli (Just Me), sabato 7 ottobre, puoi goderti la salita sulla Torre Branca offerta e una degustazione di Bellavista. Tutto questo al costo di Ingresso 15€ su accredito dalle 19.45 alle 21.30 e comprende : - aperitivo con food a buffet - 1 drink + 1 degustazione di Franciacorta - ticket per salire sulla Torre Branca entro mezzanotte - Ingresso party con Dj set Se decidi di entrare in serata in serata – dalle 21.30 alle 00.45 –  20 euro con drink incluso  Il locale è in viale Camoens 15, Milano. Lista Eventi Milano. I POSTI SONO LIMITATI - PRENOTA SUBITO COMPILA I CAMPI QUI SOTTO E PRENOTA LA SERATA   Saturday 7 October – On the occasion of the Milan Wine Week we invite you to the Just Cavalli (Just Me), for a tasting of Franciacorta. Bellavista is an excellence of our understanding Franciacorta. It is the maximum expression of a project that, since 1977, the search for the pure essence of harmony has been aimed at the objective. Today, it is a symbol of a tradition that wants to represent, in quality and type, the most mysterious soul of the land of Franciacorta and the winemaker of Bellavista. Guest List Eventi Milano – Limited places Entry € 15 on credit from 7.45 pm to 9.30 pm which includes: - aperitif with buffet food - 1 drink + 1 Franciacorta tasting - Ticket to get on the Branca Tower by midnight - Party entrance with DJ Set In the evening – from 21.30 to 00.45 – 20 euros with drinks included... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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djs-party-edm-italia · 2 years ago
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"Dinero", nuovo singolo per Simon Revolt
Simon Revolt, che ci ha raccontato com'è nato il suo nuovo singolo, "Dinero". 
" 'Dinero' parla del potere del denaro, che è davvero notevole. Soprattutto oggi che il successo sembra si misuri solo con gli zeri del conto in banca", racconta Simon Revolt presentando il suo nuovo singolo, intitolato appunto "Dinero". L'artista non si sente certo arrivato. "La strada è sempre in salita c'è sempre da imparare e sperimentare".
La tua "Dinero" come va ascoltata? 
"E' un brano che rispecchia il mondo di oggi, ognuno può vestirsela a suo modo … si può ascoltare in auto durante gli spostamenti quotidiani, con le cuffie. Oppure durante i set di apertura dei vari club nelle serate urban".
La tua "Dinero"  pone domande interessanti sul denaro, che, diciamolo, è spesso un problema... 
"La canzone è nata nel periodo del lockdown insieme a brutti giorni, momento per tutti davvero difficile. La spensieratezza e leggerezza di ogni singolo gesto o azione che dovevo fare, portava tanti sacrifici e allo stesso tempo si rispecchia nella vita quotidiana di oggi. Anche oggi, nonostante non vi siano più limitazioni di movimento o aggregazione, ciò che pesa veramente è il costo della vita…  il dinero".
L'arrangiamento dl tuo singolo, decisamente immediato, è stato facile da realizzare? 
"L'arrangiamento è stato curato e realizzato dal mio Produttore Samuel Marcos Gori, partendo da un bel giro di chitarra e sviluppando la traccia in una trap melodica. Siamo arrivati poi ad un extra beat, tratto ormai distintivo delle nostre tracce. E' proprio vero, ci piace toccare vari generi facendoli nostri".
Come sarà l'estate '23 per chi balla e ama la musica? 
"Stando in questo mondo, posso dirti che ci saranno un po' di uscite, per i locali credo che finalmente ritorneremo a vederli in ripresa ma attenzione ai trend! Concerti non vedo l'ora anche perché amo davvero la musica a 360 gradi. Mi puoi trovare al festival, al concerto rock, nel club sentire un dj internazionale o nel peggior bar di Caracas a sentire un emergente. Per quel che mi riguarda personalmente, non vorrei spoilerare nulla ma posso dirti che ci saranno molte sorprese...". 
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