#Romanzo epistolare
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Inintelligenza Artificiale
Se a fare il riassuntino di un breve racconto di Suzette Haden Elgin, We Have Always Spoken Panglish, noto a me e a pochi altri (presumo), l'Inintelligenza Artificiale non ha dato una prova brillante di sé, nel senso che con un copiaincolla se l'è cavata e, purtroppo, ha scritto due righe assolutamente corrette, quando le ho chiesto di riassumere Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo che, vuoi per motivi scolastici, vuoi per interesse personale qualcuno si è letto nell'adolescenza, l'Inintelligenza Artificiale ha dato miglior prova: ha attribuito, infatti, al 'povero' Jacopo l'essere stato un ufficiale napoleonico che, dopo la firma del trattato di Campoformio tra Napoleone e gli Austriaci, ha abbandonato Venezia per rifugiarsi sui colli Euganei. Che dire? Un riassunto si fa dopo aver letto un libro, non prendendo frasi a caso e giustapponendole, magari mescolando la storia narrata da uno scrittore con la vita privata dello scrittore stesso, come è avvenuto in questo caso.
[Nota: Jacopo Ortis era uno studente universitario; fu Ugo Foscolo a essere ufficiale. Inoltre il trattato di Campoformio fu firmato il 17 ottobre 1797, mentre la prima lettera presente nel libro è dell'11 ottobre e proviene dai Colli Euganei, quindi l'Ortis aveva lasciato Venezia prima della firma del trattato.]
Testo della risposta:
“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” è un romanzo epistolare di Ugo Foscolo, pubblicato nel 1798. La storia è raccontata attraverso le lettere che il protagonista Jacopo Ortis scrive all’amico Lorenzo Alderani tra il 1797 e il 1799. Jacopo Ortis è un ufficiale napoleonico che, dopo la firma del trattato di Campoformio fra Napoleone e gli Austriaci, lascia Venezia e si rifugia sui colli Euganei. Il suo unico sfogo, oltre alla lettura, è scrivere delle lettere all’amico Lorenzo. In breve tempo Jacopo conosce Teresa. Se ne innamora, ma scopre che è promessa in sposa a un tale Odoardo, giovane di alta estrazione sociale. Resta, finché può, dove si trova. Dopo aver vagato per l'Italia, Jacopo decide di togliersi la vita, lasciando le sue lettere a Lorenzo, che le pubblica con una prefazione e una conclusione.
L'Inintelligenza Artificiale in questo caso è quella di Bing.
S. Haden Elgin, We have always spoken Panglish, 2004. Online QUI.
U. Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis [1802]. Scaricabile da LiberLiber.
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mai stata brava ad esprimermi, tendo spesso a ricercarmi in una poesia, in un romanzo autobiografico o epistolare lasciando che frasi pronunciate o citate da una scrittrice del novecento possano darmi almeno una percezione del mio stato d’animo che talvolta mi è estraneo pur appartenendomi
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Il manga de Le Relazioni Pericolose è godibile e fedele al romanzo
Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos è il più grande libro sulla falsità e l’autenticità dei rapporti umani di tutti i tempi. La mangaka giapponese Chiho Saito, autrice del celebre Utena, ha deciso di trasporlo in fumetto. Una versione fedele alla storia con tanto di lettere tra personaggi, il romanzo infatti era in forma epistolare, e altrettanto struggente. In Italia è edito da Planet…
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#chiho saito#choderlos de laclos#consigli#deluxe#fumetti#fumetto#manga#planet manga#stephen frears#valmont
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Editoria: "Una storia che consola", il nuovo romanzo di Susanna Trippa
Una storia che consola, scritto nei mesi del lockdown 2020, è un romanzo epistolare. Quando scoppia la pandemia in Italia, e in particolare in Lombardia, l’autrice Susanna Trippa, dalla sua casetta in collina in provincia di Bergamo, come tutti si trova ad affrontare i timori e le angosce del periodo. Ad arrivare in suo aiuto sarà un pacchetto di lettere, biglietti, cartoline e vecchie…
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Elena Poniatowska
Elena Poniatowska, scrittrice e giornalista, è tra le voci più potenti della letteratura latinoamericana.
Ha documentato tutti i principali movimenti sociali degli ultimi settant’anni e scritto più di 40 libri che, con generi diversi, narrano la storia moderna del Messico.
Le sue cronache sono definite polifonia testimoniale.
Ha ricevuto riconoscimenti e premi internazionali e nazionali, tra cui il Premio Cervantes nel 2013, prima scrittrice messicana e quarta donna al mondo. Coi soldi del premio ha creato una fondazione per incrementare la cultura e alfabetizzazione delle donne.
Nata a Parigi, il 19 maggio 1932, discende da parte di padre dell’ultimo re polacco e da parte di madre da aristocratici messicani.
Era ancora una bambina quando si rifugiarono in Messico durante l’occupazione nazista.
Ha studiato negli Stati Uniti e tornata in Messico, nei primi anni Cinquanta, ha iniziato a lavorare come reporter per il giornale Excélsior. Firmandosi col nome di Hélène, ha intervistato personaggi di rilievo del mondo culturale come la cantante Amália Rodrigues, Manuelita Reyes, la pittrice María Izquierdo, lo scrittore Juan Rulfo e l’attrice Dolores del Río. Ha pubblicato, per un anno, un’intervista ogni giorno.
Dal suo incontro con Diego Rivera, ha tratto, nel 1978, un romanzo epistolare intitolato Querido Diego, te abraza Quiela.
Alcune delle sue numerosissime interviste sono state raccolte in Palabras Cruzadas (1961) e Todo México (1990).
Molto presto ha iniziato a interessarsi sempre più di questioni sociali e del ruolo delle donne messicane.
Nel 1954 ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti scritti durante il soggiorno statunitense, Lilus Kikus.
Nel 1963 ha scritto Todo empezó el domingo.
Dal suo incontro con Josefina Bohórquez, che le ha aperto il mondo sotterraneo della capitale, è nato il libro Hasta no verte Jesús mio.
Nel 1969 ha acquisito formalmente la nazionalità messicana.
Il suo lavoro nelle carceri federali, dove ha intervistato celebri criminali, ponendola sotto l’attenzione della polizia politica, le ha dato modo di raccogliere preziose testimonianze sull’insabbiamento da parte del governo del Massacro di Tlatelolco, avvenuto il 2 ottobre 1968, quando i soldati uccisero centinaia di studenti che manifestavano.
Il romanzo storico che ne è stato tratto, il suo libro più famoso che è uscito nel 1971, dal titolo La noche de Tlatelolco, le è valso il Premio Xavier Villaurrutia ed è stato uno dei libri più venduti nella storia del Messico.
Negli anni Settanta, ha raccontato il dolore di chi ha perso i familiari fatti scomparire dal governo perché oppositori politici.
Nel libro Nada, nadie: Las voces del temblor sul terremoto del 1985, ha dimostrato come l’incompetenza e la incuria del governo e del settore privato avessero contribuito all’impressionante numero di vittime – almeno cinquemila.
Molte università statunitensi l’hanno invitata per raccontare il suo paese, parlare dell’incontro tra giornalismo e letteratura e commentare il movimento femminista latinoamericano.
Nel 2004 le è stata conferita la Legion d’Onore francese.
A partire dal 2007, il Ministero della Cultura messicano, ha istituito il Premio Elena Poniatowska, per la letteratura ispano americana.
Nel 2011 è stata creata la Fondazione che porta il suo nome che ha l’obiettivo di organizzare, diffondere e preservare il suo archivio storico e sostenere i gruppi sociali da lei rappresentati nelle sue opere e promuovere il dibattito pubblico sulla cultura messicana.
Nel 2022, per il suo 90° compleanno, il Ministero della Cultura del Paese le ha organizzato un omaggio nazionale al Palazzo delle Belle Arti.
Nell’aprile 2023 le è stata assegnata la Medaglia Belisario Domínguez, il più alto riconoscimento concesso dal Senato del Messico, per la sua eccezionale carriera letteraria e giornalistica.
Omaggiata con diverse lauree ad honoris, continua, imperterrita, nonostante la sua bella età, la sua attività di commentatrice politica e scrittrice.
Tiene ancora una rubrica settimanale su un quotidiano nazionale dove dimostra la sua straordinaria abilità nel far sì che presidenti, assassini, vittime di crimini inqualificabili, si aprano e si raccontino.
Enorme è il suo impatto sulla cultura e la società messicana e inestimabile il suo contributo alla letteratura internazionale.
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“… nebbia ovunque, come avessero messo dei materassi alle finestre…”
#einaudi#roberto vecchioni#silenzio#tuono#leggere#libro#libri#libromania#book#books & libraries#citazione libro
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Tra il silenzio e il tuono di Roberto Vecchioni: un romanzo epistolare atipico
Recensione de Tra il silenzio e il tuono. Tra il silenzio e il tuono di Roberto Vecchioni Roberto Vecchioni mi ricordo di averti sentito cantare gratis in Piazza Vallisneri, alcune decine d’annetti fa, non ricordo se fosse il primo maggio o che. Ero con il mio amico Onorio, erano le venti o circa di sera. Non esistono le venti di mattina, sai? Ho sempre amato far incrociare gli amici tra di loro,…
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Roberto Vecchioni, Tra il silenzio e il tuono, Einaudi, 2024
Tra il silenzio e il tuono, Roberto Vecchioni. Giulio Einaudi editore – I coralli Tra il silenzio e il tuono Questo è un romanzo fatto di lettere, ma non è un romanzo epistolare come gli altri. Si alternano due voci: da una parte c’è lui, Roberto Vecchioni, che racconta a un fantomatico nonno alcuni degli episodi piú significativi della sua vita. Li riporta in presa diretta, proprio mentre gli…
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I'll be your mirror
performance people e site-specific ispirata da Bruceremo le città di Caterina Serra
di Ginevra Dolcemare insieme a Caterina Serra con Giovanni Pagnin suono: Giulio Polloniato
17.09.2023
Peggy Guggenheim Collection, Venezia
“Il rito è iniziare con la fine”. Cartoline scartate sospese a mezz’aria nel tonfo della palude. Si dice che il Grillo abbia intravisto una falce fare la barca sull’acqua. Si dice che la Volpe Nera sappia captare l’urbano porgendo l’orecchio ai pozzi. Si dice che sia lingua di amanti, cicale in auto ventilazione. Quale effetto provoca la parola d’amore? I’ll be your mirror è mossa da Bruceremo le città, romanzo inedito su Venezia di Caterina Serra. Giovanni Pagnin, il performateur dell’azione ne è l’illustratore. Tra visioni e soggettive sull’orlo del baratro, l’intervento per la terrazza di Canal Grande segue un andamento epistolare dove viene messa in discussione l’iper-rappresentazione del paesaggio, rimettendo al centro il corpo come vettore che tiene insieme passato e presente in quanto luogo futuro. Intempestivamente un orizzonte rosso si delinea: è strabico e simultaneo, nessuno l’avrebbe detto, qualcuno lo pronuncia ancora.
𝖨𝗇 𝗈𝖼𝖼𝖺𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖽��� 𝖠𝗏𝗏𝖾𝗇𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝗈#1 - 𝖣etto Mondo 𝖺 𝖼𝗎𝗋𝖺 𝖽𝗂 𝖤𝖽𝗈𝖺𝗋𝖽𝗈 𝖫𝖺𝗓𝗓𝖺𝗋𝗂. E𝗏𝖾𝗇𝗍𝗈 𝖼𝗈𝗇𝖼𝗅𝗎𝗌𝗂𝗏𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝗈𝗌𝗍𝗋𝖺 𝘌𝘥𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘉𝘢𝘤𝘤𝘪. 𝘓'𝘦𝘯𝘦𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦.
Ph. Salvatore Mangione, Giacomo Bianco
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“Una storia che consola", il nuovo romanzo di Susanna Trippa – “Letture indipendenti – Segnalazioni”
“Una storia che consola”, scritto nei mesi del lockdown della strana primavera 2020, è un romanzo epistolare. Quando scoppia la pandemia in Italia, e in particolare in Lombardia, l’autrice Susanna Trippa, dalla sua casetta in collina in provincia di Bergamo, come tutti si trova ad affrontare i timori e le angosce del periodo. Ad arrivare in suo aiuto sarà un pacchetto di lettere, biglietti,…
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Il Direttivo della “Fondazione Levi Pelloni”, riunito a Roma sotto la presidenza di Felice Vinci, ha annunciato i nomi degli autori finalisti della XIV edizione del Premio “FiuggiStoria” 2023. I libri selezionati sono stati segnalati dai vincitori le edizioni precedenti, dalle case editrici e dal Comitato di lettura composto dagli “Amici del FiuggiStoria”. Finalisti per la “Saggistica”: Roberto Colozza: “L'affaire 7 aprile” (Einaudi); Eugenio Di Rienzo: “D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume” (Rubbettino); Emanuele Ertola: “Il colonialismo degli italiani. Storia di una ideologia” (Carocci editore); Emma Fattorini: “Achille Silvestrini. La diplomazia della speranza” (Morcelliana); Matteo Petrelli e Francesco Fusi: “Soldati e patrie” (Il Mulino); Pier Giorgio Zunino: “Gadda, Montale e il fascismo” (Editori Laterza) Per le “Biografie”: Paolo D’Angelo: “Benedetto Croce. Gli anni 1866-1918” (Il Mulino); Emanuele Di Muro: “Randolfo Pacciardi. Il sogno di una Nuova repubblica italiana” (Efesto); Luigi Giorgi: “Giuseppe Dossetti. La politica come missione” (Carocci editore); Gennaro Sangiuliano: “Giuseppe Prezzolini. L'anarchico conservatore” (Mondadori); Maurizio Sessa: “Edda. Sangue di famiglia” (Edizioni Medicea); Antonio Tedesco “Vittoria Nenni. N.31635 di Auschwitz” (Arcadia Edizioni). Per il “Romanzo Storico”: Ritanna Armeni: “Il secondo piano” (Ponte alle Grazie); Manuela Faccon: “Vicolo Sant'Andrea 9” (Feltrinelli); Valentina Gasparotto: “Diva d'acciaio” (Gaspari Editore); Eleonora Mazzoni: “Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni” (Einaudi); Michela Monferrini: “Dalla parte di Alba” (Ponte alle Grazie); Gaetano Petraglia: “La matta di piazza Giudia” (Giuntina). Per “Diari, Epistolari & Memorie”: Alessandro Carlini: “Nome in codice Renata” (Utet); Caterina Cardona: “Un matrimonio epistolare” (Sellerio); Vittoriano Esposito e Darina Silone: “Il Silone per cui combatto. Lettere 1999-2002” (Ianieri Edizioni); Mara Fazio: “Dal giardino all'Inferno. Lettere di una nonna ebrea dalla Germania” (Bollati Boringhieri); Nico Pirozzi: “Italiani imperfetti. Storie ritrovate di una famiglia di ebrei napoletani” (Memoriae Museo della Shoah); Catia Sonetti: “Attraverso il tempo con le parole” (Il Mulino). Per “Uomini & Storie”: Bruno Cianci: “Una lanterna nel buio. Florence Nightingale la prima infermiera” (Laterza); Eliana Di Caro: “Magistrate finalmente. Le prime giudici d'Italia” (Il Mulino); Sandro Gerbi: “Il selvaggio dell'Orinoco. Sulle orme del padre” (Ulrico Hoepli Editore); Sergio Tazzer: “Milada e le altre” (Kellermann): Enrico Terrinoni: “La vita dell'altro. Svevo, Joyce: un'amicizia geniale” (Bompiani); Marco Ventura: “Il fuoruscito - Storia di Formiggini” (Piemme). La cerimonia di premiazione si terrà il 20 dicembre prossimo in Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto - Camera dei Deputati. Nel corso della cerimonia saranno proclamati anche i La cerimonia di premiazione si terrà il 20 dicembre prossimo in Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto-Camera dei Deputativincitori dei Premi “FiuggiStoriaEuropa”, “FiuggiStoriaMultimedia”, “Menzione Speciale” e “FiuggiScienza”.
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[Colui che è degno di essere amato][Abdellah Taïa]
In questo romanzo epistolare, pubblicato in Francia nel 2017, Abdellah Taïa, con il suo stile diretto e incisivo, ripercorre la vita di Ahmed, un quarantenne di origine marocchina nonché suo alter ego.
In questo romanzo epistolare, pubblicato in Francia nel 2017, Abdellah Taïa, con il suo stile diretto e incisivo, ripercorre la vita di Ahmed, un quarantenne di origine marocchina nonché suo alter ego. Ahmed, con uno stile a tratti crudo, a tratti struggente e nostalgico, scrive alle persone che più hanno segnato la sua vita: la madre Malika, una donna “dittatrice” che non ha mai dimostrato…
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#2023#Abdellah Taïa#Celui qui est digne d&039;être aimé#Colui che è degno di essere amato#fiction#Francia#Funambolo Edizioni#LGBT#LGBTQ#Marocco#Narrativa
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Maria Luisa Spaziani
Voglio la parola lancinante, assoluta, che cancelli scialbature di sempre.
Maria Luisa Spaziani, poeta e traduttrice candidata per tre volte al premio Nobel per la letteratura, nel 1990, nel 1992 e nel 1997, è stata docente universitaria, aforista, ha scritto critiche, articoli e condotto trasmissioni radiofoniche.
Nei suoi versi, sempre musicali, adoperava parole precise, quotidiane, senza artifici retorici.
Nata a Torino il 7 dicembre 1922 in un’agiata famiglia borghese, il padre era proprietario di un’azienda produttrice di macchinari per l’industria chimica e dolciaria.
A soli 19 anni ha fondato e diretto una rivista letteraria, Il Girasole, poi diventata Il Dado, che ospitava inediti di grandi nomi come Sandro Penna, Umberto Saba, Vasco Pratolini e Leonardo Sinisgalli. E, addirittura, anche un capitolo del romanzo Le onde che Virginia Woolf le aveva mandato prima di morire con la dedica autografa “alla piccola direttrice”.
Il suo amore per la Francia e la sua poetica è stato palesato già per il percorso di studi intrapreso, si era, infatti, laureata in Lingue all’Università di Torino con una tesi su Proust e la letteratura francese. In Francia, si è recata spesso, iniziando grazie a una borsa di studio nel 1953.
Aveva 25 anni, nel 1949 quando ha iniziato a scrivere poesie e conosciuto Eugenio Montale con cui ha coltivato un sodalizio intellettuale e una lunghissima amicizia fatta di assidue frequentazioni, quando vivevano nella stessa città, e di un fitto scambio epistolare quando erano distanti.
A unirli era l’amore per la poesia, le letture comuni e la passione per il canto.
La prima raccolta di Maria Luisa Spaziani, intitolata Le acque del Sabato, venne pubblicata nel 1954 da Mondadori, nella prestigiosa collana Lo Specchio.
Successivamente ha insegnato francese in un liceo di Treviglio, a quel periodo risale la raccolta Luna lombarda del 1959 poi confluita in Utilità della memoria del 1966.
Per lungo tempo ha viaggiato da pendolare tra Roma e la Sicilia perché docente prima di tedesco e poi di francese all’Università di Messina.
In quegli anni ha curato volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974) e avuto una prolifica attività di traduttrice di autori e autrici come Jean Racine, Gustave Flaubert, André Gide, Marguerite Yourcenar, per citare qualche nome.
Nei viaggi all’estero ebbe modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot e Jean-Paul Sartre.
Buona parte del libro di poesie L’occhio del ciclone, del 1970, era stato ispirato dai paesaggi del Sud, a cui sono seguite raccolte sempre più “diaristiche” e “impure” come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981) che si era aggiudicato il Premio Viareggio per la poesia.
È quasi narrativa anche La traversata dell’oasi, una raccolta di poesie d’amore che racconta le esperienze sentimentali di una vita.
Nel 1978 ha fondato, insieme a Mario Luzi e Giorgio Caproni, il Movimento Poesia, che alla morte di Montale è diventato Centro Internazionale Eugenio Montale e Premio Montale.
Negli anni 80 ha scritto e condotto alcuni programmi per Radio Rai.
Nel 1990, nell’intento di rinnovare la narrazione popolare in versi, ha scritto un poema in ottave dedicato a Giovanna d’Arco.
Ma è stato soprattutto con l’Epifania dell’alfabeto, pubblicato nel 1997, che ha ripercorso tutti i temi fondamentali della sua poesia, quasi come un reportage in versi: la memoria, il mare, la madre, l’amore, la poesia stessa.
Maria Luisa Spaziani ha scritto anche numerosi articoli, apparsi su riviste e quotidiani, saggi critici e una raccolta di racconti, La freccia, del 2000.
È stata presidente onoraria del Concorso L’anima del bosco e del Premio Internazionale Torino in Sintesi. Ha fatto a lungo parte della giuria del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Premio Internazionale Mario Luzi.
Nel 2012 la sua carriera è stata onorata con la pubblicazione del Meridiano Mondadori dedicato alla sua opera poetica.
Si è spenta a Roma il 30 Giugno 2014, è stata tumulata nel Cimitero Monumentale del Verano.
Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.
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Bari: parte oggi il progetto “Scuola Popolare ImparoAimPARARE”, la scuola di formazione per formatori.
Bari: parte oggi il progetto “Scuola Popolare ImparoAimPARARE”, la scuola di formazione per formatori. Parte oggi il progetto “Scuola Popolare ImparoAimPARARE”, la scuola di formazione per formatori, giunta al settimo anno di attività, ideata dalla Cooperativa sociale “I Bambini di Truffaut” con l’Istituto comprensivo Grimaldi-Lombardi e finanziata dall’assessorato alle Politiche educative e giovanili del Comune di Bari, che mette il cinema al centro di un percorso educativo e aggregativo rivolto soprattutto agli educatori (genitori, insegnanti, catechisti, ecc.) con l’obiettivo di renderli propagatori di un modo di educare, spendibile nelle scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie, sul territorio. La “Scuola Popolare ImparoAimPARARE” prevede cinque momenti di approfondimento sul cinema sociale, nell’Istituto Grimaldi-Lombardi e in altri luoghi del Municipio 3 di Bari, con proiezioni di film che affrontano temi forti dell’educazione (famiglia, diversità, scelte, giustizia, social network, donne, genitori e figli e tanto altro), introdotte da educatori e professionisti del cinema e della didattica. Incontri gratuiti e aperti, in primis, agli studenti, ma anche (negli incontri pomeridiani) agli adulti che vorranno sperimentare un nuovo modo per confrontarsi sui temi che riguardano il futuro e le giovani generazioni. Il cinema è, infatti - ed è questo il senso dell’esperienza avviata ormai da dodici anni de “I Bambini di Truffaut” - un mezzo per costruire una comunità, un potente veicolo di aggregazione ed educazione che può contribuire alla crescita sana dei ragazzi in un contesto libero e democratico. Il primo dei cinque incontri incentrati sul cinema sociale si terrà oggi, martedì 24 ottobre alle 16 nell’auditorium dell’IC Grimaldi-Lombardi e sarà intitolato “Dei loro silenzi e delle nostre (troppe) parole”: al centro il film Dear Frankie di Shona Auerbach, dramma del 1994 con Emily Mortimer e Gerard Butler su una giovane mamma che per nascondere una triste verità sul padre, coltiva col figlio sordo una pericolosa menzogna per proteggerlo. Si prosegue con il secondo appuntamento intitolato “I modelli quando hanno un peso”, martedì 31 ottobre alle 10.30 nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo "Falcone e Borsellino", con Dolcissime di Francesco Ghiaccio, tenera storia di bullismo e riscatto attraverso lo sport ambientata in una scuola italiana dei nostri giorni. Si torna nell’auditorium del “Grimaldi-Lombardi”, mercoledì 8 novembre alle 11, con “Gli altri, noi, il mondo”: protagonista un film molto amato dagli adolescenti di tutto il mondo, Noi siamo infinito di Stephen Chbosky, tratto dal romanzo epistolare Ragazzo da parete, scritto dallo stesso autore. Una pietra miliare del cinema indipendente americano degli anni Duemila, Little miss sunshine, diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris sarà al centro dell’incontro intitolato “Ognuno ha la famiglia che si merita”, nell’auditorium della Casa delle Culture, mercoledì 15 novembre alle 16. Il ciclo di proiezioni si concluderà mercoledì 29 novembre alle 11 nell’auditorium del IC Grimaldi-Lombardi con “Educarsi allo sbaglio”: appuntamento incentrato su Nevia di Nunzia De Stefano, storia di una adolescente della periferia di Napoli che prova a farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità. Questa sinergia tra IC Lombardi, Cooperativa e Comune di Bari è il primo passo di una collaborazione più intensa che prenderà corpo nella gestione per 36 mesi da parte dell’Ats Cooperativa Sociale I Bambini di Truffaut e Fondazione Giovanni Paolo II Onlus (a valere sul progetto “Rete delle Biblioteche”) della Biblioteca Lombardi, situata all’interno dell’omonima scuola del quartiere San Paolo, con l’attivazione di un servizio stabile di consultazione, prestito di libri e riviste, animazione alla lettura, laboratori, eventi e manifestazioni culturali aperti al territorio e alla cittadinanza con un’attenzione particolare ai minori, alle famiglie e alle fasce deboli della popolazione. Info su ibambiniditruffaut.com.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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LA MIA TOP TEN DEI CLASSICI DELLA LETTERATURA FRANCESE
Questa lista è stata molto più dura di quella dedicata ai classici della letteratura americana. decidere chi escludere è stato quasi come tagliarsi via un braccio, perché tra i classici della letteratura francese ho tantissimi preferiti, ma alla fine questa è stata la mia decisione, non vogliatemi male, anche perchè ho aggiunto diverse onorevoli menzioni che andavano fatte per forza.
Inoltre ho scelto di non citare di nuovo autori che avevo già citato nella lista La mia top ten dei classici della letteratura mondiale, che potete leggere qui: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/729284916889698304/la-mia-top-ten-dei-classici-della-letteratura
Ma passiamo alla lista odierna:
Il fantasma dell’opera, di Gaston Leroux
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Trama: Gira voce che il teatro dell'opera Palais Garnier sia infestato da un fantasma. Una giovane soprano, Christine Daae, sorprende tutti con la sua esibizione una sera, e il Fantasma dell'Opera diventa ossessionato da lei. I gestori del teatro dell'opera ricevono una lettera, chiedendo che Christine interpreti il ruolo principale nella produzione di Faust. La lettera viene ignorata, con conseguenze orribili. Il Fantasma rapisce Christine e si rivela essere un uomo sfigurato (Erik) che si è costruito una tana nel teatro dell'opera, completa di passaggi nascosti.
2. I tre moschettieri, di Alexandre Dumas
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Trama: Il giovane d'Artagnan va a Parigi in cerca di fortuna. Divenuto amico dei moschettieri Porthos, Athos e Aramis, entra con loro al servizio del re. I quattro devono combattere le trame del cardinale Richelieu e della perfida Milady de Winter. Salveranno l'onore della regina che imprudentemente aveva regalato al duca di Buckingham, come pegno d'amore, una collana di diamanti avuta in dono dal marito Luigi XIII. Giustizieranno Milady, che aveva fatto uccidere il duca e una cameriera amata da d'Artagnan. Questi, riconciliatosi col cardinale, verrà promosso luogotenente, Athos si ritirerà in campagna, Porthos si sposerà e Aramis si farà abate.
3. Il giro del mondo in ottanta giorni, di Jules Verne
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Trama: Londra, 2 ottobre 1872. Il gentleman inglese Phileas Fogg e il suo nuovo aiutante francese Jean Passepartout tentano di circumnavigare il globo in 80 giorni, per vincere la scommessa di 20.000 sterline stipulata con gli altri soci del Reform Club.
4. Le relazioni pericolose, di Laclos
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Trama: Considerato il più grande romanzo epistolare della letteratura francese, Le relazioni pericolose (1782) è ambientato nella Parigi del Settecento, dove la Marchesa de Merteuil, falsa e devota, abbandonata dall'amante, Gercourt, decide di vendicarsi disonorandolo. A questo scopo conquista la complicità del Visconte di Valmont, suo ex amante e noto seduttore senza scrupoli. Valmont accetta la sfida e decide di sedurre la giovane Cécile, promessa sposa di Gercourt. Inizia così lo scambio epistolare (175 lettere) che mette in scena la rete diabolica elaborata da Valmont e dalla Marchesa di Merteuil, tessuta in cinque mesi di progetti, manovre, sotterfugi, confessioni, elaborate ipocrisie, colpi di scena e complicatissimi intrighi.
5. Notre-dame de Paris, di Victor Hugo
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Trama: In una Parigi tardomedioevale si mescolano lo spettrale profilo della basilica di Notre-Dame, abitata dal gobbo Quasimodo, e la notturna Corte dei Miracoli, dove risplende la bellezza di Esmeralda. Come in un grande melodramma, forze del bene e forze del male si scontrano facendo fulcro intorno all'attrazione, alla sensualità, all'innocenza della bella zingara.
6. Il barbiere di Siviglia ovvero La precauzione inutile, di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
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Trama: Commedia teatrale da cui Rossini ricavò poi il libretto per una delle sue opere liriche più famose. La storia segue una struttura tradizionale della commedia dell'arte in veste di satira, col servitore furbo che prova di essere più intelligente dei nobili e degli intellettuali dell'epoca. La trama coinvolge un conte spagnolo, che si è innamorato a prima vista di una ragazza di nome Rosina. Per assicurarsi che lei ami davvero lui e non solo i suoi soldi, il Conte si traveste da povero studente universitario di nome Lindoro e cerca di corteggiarla. I suoi piani sono vanificati dal guardiano di Rosina, il dottor Bartolo, che la tiene rinchiusa in casa e sogna di sposarla in futuro. L'incontro fortuito con un suo ex servitore, Figaro, può cambiare il destino della coppia. Figaro lavora come barbiere e quindi ha accesso alla casa del dottore. Dopo aver avuto promesse di denaro e temendo che il Conte cercherà vendetta su di lui se rifiuta, Figaro escogita una varietà di modi in cui il Conte e Rosina possono incontrarsi e parlare, prima come Lindoro, poi come Alonzo, un compagno di studi dello stesso maestro di musica, Basilio. La storia culmina nel matrimonio del Conte con Rosina.
7. L’avaro, di Moliere
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Trama: Commedia teatrale in cinque atti scritta nel 1668. Narra la storia di Arpagone, un vecchio taccagno che pur di tenere per sé i suoi soldi, sceglie di far sposare al figlio una vedova molto ricca e alla figlia un marchese che, ricco com'era, aveva rinunciato alla dote di lei. Per sé vuole invece una ragazza bellissima e con molte virtù, seppure senza dote. Purtroppo quello che vuole il padre non corrisponde ai sentimenti dei figli: infatti Elisa è innamorata del valletto Valerio, che ha perduto la famiglia in mare, mentre Cleante è innamorato di Marianna, la giovane che suo padre vorrebbe sposare.
8. Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
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Trama: L'opera più celebre del drammaturgo francese Edmond Rostand. Portata in scena per la prima volta alla fine del 1897, fu accolto in maniera trionfale dal pubblico e dalla critica: la storia dello spadaccino dal naso lunghissimo, amante della poesia e dei giochi di parole ma incapace di concretizzare il proprio amore nei confronti della bella Rossana, invaghita di un altro uomo.
9. Il medico di campagna, di Honore de Balzac
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Trama: Nel 1829, il Genestas comandante dell'esercito napoleonico, arriva in un villaggio della Savoia, dove incontra il dottor Benassis medico parigino che, con impegno e dedizione, si applica al miglioramento della vita della comunità, che lo ripaga eleggendolo sindaco. I due diventano amici e il comandante accompagna quotidianamente il medico nel suo giro di visite durante le quali racconta come in dieci anni ha trasformato un paese arretrato in fiorente cittadina. Ma i due protagonisti hanno ciascuno un doloroso segreto che verrà confessato alla fine della storia.
10. Nanon, di George Sand (pseudonimo di Aurore Lucile Dupin)
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Trama: L’eroina, una contadina del Berry che sposerà il marchese Émilien de Franqueville, racconta la sua vita a partire dall’infanzia e dalla giovinezza prima e durante la Rivoluzione francese. Questa giovane che possedeva soltanto delle grandi qualità e una pecora da allevare giungerà a ottenere la ricchezza grazie al suo lavoro e ad un insieme di circostanze fortunate, ma senza alcuna speculazione. Qui la Rivoluzione francese è evocata attraverso quello che potevano comprendere gli abitanti di una povera regione campestre, lontana dal centro degli avvenimenti rivoluzionari. I protagonisti si trovano a combattere con una vita quotidiana difficile e, a volte pericolosa, ma la affrontano con molta fermezza. Émilien, sequestrato dal tribunale rivoluzionario, viene liberato grazie a Nanon. Si rifugiano insieme in un luogo nascosto e magico di Valcreux, dove aspettano la fine del Terrore, poi il giovane si arruola allora nell’ esercito repubblicano, ma fortunatamente ritornerà dalla guerra seppur ferito sia nel corpo che nello spirito e si riunirà a Nanon.
George Sand è autrice di molti romanzi degni di nota, tra cui vi voglio citare almeno La palude del diavolo e La piccola Fadettte.
Onorevoli menzioni:
Gargantua e Pantagruel, di François Rabelais
La principessa di Clèves, di Madame de La Fayette, il primo romanzo storico francese e uno dei primi romanzi della letteratura moderna
Senza famiglia (Remì) e In famiglia (Perrine), romanzi di formazione di Hector Malot
La monaca, di Denis Diderot
Manon Lescaut, di Antoine-François Prévost
Non cito opere di Voltaire e Jean-Jacques Rousseau, ma andrebbero certamente letti almeno una volta nella vita, anche perchè le loro idee sono alla base delle tematiche di quasi tutti gli scrittori (loro contemporanei o vissuti dopo di loro) che invece cito nella lista.
Sicuramente non avrò citato autori di classici della lettaratura francese che molti di voi amano, perciò non esitate a segnalarmi i vostri preferiti nei commenti.
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