#Richiardi
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scottwellsmagic · 6 months ago
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844: Joe Devlin - Matador In The Arena
Known as the “Matador of Magic,” Joe Devlin has lived what, for most, would be several lifetimes full of magic. He has performed around the world aboard cruise ships for 37 years; he has created and performed unique, original illusions; he was one of the performers in NYC at the Magic Townhouse and Mostly Magic; he had long term engagements in Atlantic City and in the Bahamas; his wedding was the subject of a one-hour “reality” show; he appeared on “All My Children” daytime network television; he has been a consultant tor Criss Angel’s show “Magic of the Stars” and others, and; he was a featured performer on Criss Angel’s “Amysitika” show in Las Vegas.
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In this week’s episode, Joe talks about his amazing history of performing, creating and consulting magic over the years. His fast-paced style and on-stage choreography reminds one of the moves of a flamenco dancer and also of a Spanish bullfighter in the arena. This week he chats about a lot of what he has accomplished over the past 40+ years including a bit about taking care of the Houdini Memorial in New York. He had two touring illusion shows, but since the death of his wife/assistant, he has focused on singular performances and consulting.
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mikuteit · 2 years ago
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Happy Easter - Buona Pasqua! Foto: © Wolfram Mikuteit
“L'uovo gigante” - un eccezionale esempio di architettura brutalista “lanzonese”. Curioso è “l’uovo gigante", che veniva usato come pollaio! Rinvenuto nel parco di Villa Pastrone a Richiardi / Groscavallo, Val Grande di Lanzo.
  A truly masterpiece of italian brutalist architecture. This giant egg served as chicken coop (no joke!) in the park of the “Pastrone” mansion in Richiardi / Groscavallo, Lanzo Valleys, Piedmont.
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jacksontomaz-blog · 7 years ago
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#tbt Em 2009 com RICHIARDI & BLACK LIMO no Abbey Road Bar em Novo Hamburgo! #abbeyroadbar #classicrock #blues #rock #guitarporn #es335 #hollowbody #jc501 #condorguitars #mahoganyguitar #acedoaudio #richiardi (em Abbey Road Bar NH)
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gabrielevinciguerra · 4 years ago
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ph: Gabriele Vinciguerra Fashion Designer: Cyprien Richiardi Model: Johnny Kogasso Hair and MUA: Paolo Sfarra @gabrielevinciguerra_ph @cyprienthatsall @jo_kogasjr @sfarra__land I'M ALL. Io sono tutto! Non esiste dichiarazione più coerente di questa. In una società dove chissà per quale ragione dobbiamo avere il consenso come se chiedessimo a chi non ci conosce il permesso di essere noi stessi. Dobbiamo essere il nostro centro. Dobbiamo essere semplicemente ciò che siamo. #lgbt #girl #likeforfollow #f #likeforlike #makeup #fashionista #followers #followback #nature #instafashion #moda #fashionstyle #comment #gabrielevinciguerra_ph #life #selfie #portrait #likesforlikes #lifestyle #photographer #travel #shopping #summer #outfit #look #dress #design #handmade #ddlzan (presso Cintura Di Orione) https://www.instagram.com/p/COpeAbvAdKc/?igshid=uo80eowrnm4j
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tournevole · 4 years ago
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Je donnerai heure de ma vie pour aller manger une glace RICHIARDI.
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leventmagic · 7 years ago
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Just acquired a nice #broadside #poster of The Great #Richiardi announcing his appearance at a theater in Manhattan in 1936. Today that theater is a church and that #magician is buried not too far away from me in #Atlanta. I've been writing a book about his son for a long time. I really need to get that project done! #magichistory #illusionists
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eltelescopiocl · 4 years ago
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El importante trabajo que está realizando Jardín Infantil Pinocho durante la pandemia Dependiente del Servicio de Salud Maule y entregando atención a hijos e hijas de funcionarios del hospital de Talca y la Dirección del Servicio de Salud, Sala Cuna y Jardín Infantil Pinocho ha cumplido un rol fundamental en el cuidado de niños y niñas durante la pandemia, adecuando y tomando todas las medidas de protección y protocolos entregados por la autoridad sanitaria, a modo de brindar seguridad a niños y funcionarias. Constanza Richiardi, Jefe de Calidad de Vida del Servicio de Salud Maule, destacó el trabajo realizado por las funcionarias a cargo del cuidado de los niños “Las funcionarias que trabajan en la Sala Cuna y Jardín Pinocho, en estricto cumplimiento del Protocolo de Retorno Seguro, se encuentran atendiendo de forma presencial a niños y niñas del nivel Sala Cuna con el mismo compromiso y cariño que las caracteriza. Esperamos ir recibiendo más niveles que requieran contar con el servicio, de una forma gradual y con todas las consideraciones del aforo permitido, todo ello con el fin de resguardar a los más pequeñitos de nuestro Servicio”. Al mismo tiempo, Constanza refiere, “De forma paralela, el trabajo educativo no ha cesado y se continúa entregando contenido pedagógico a distancia, a todos los niños que no están asistiendo de manera presencial, así ha sido durante toda la pandemia”. En relación a la autorización para funcionar y al trabajo que se ha generado para brindar la mejor atención, Ruth Saavedra, Subdirectora de Gestión de las Personas del Servicio de Salud Maule, dijo “Contamos con autorización de la Seremi de Salud, para funcionar como dispositivo de cuidado infantil, atendiendo la necesidad de que la continuidad de nuestro servicio es fundamental e indispensable para atender la emergencia sanitaria que se vive actualmente”. (en Talca, Región del Maule, Chile) https://www.instagram.com/p/CNF6w2ShQEx/?igshid=d10lkjj3o7a5
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fondazioneterradotranto · 4 years ago
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Nuovo post su https://is.gd/qFPeF9
Liborio Salomi e il capodoglio di Punta Palascia (II parte)
di Riccardo Carrozzini
  Fig. 5 – Lo scheletro ricomposto, a Maglie (da Teresa Salomi, come le successive fino alla fig. 5e)
  La vendita venne infine effettuata al Museo di Zoologia e di Anatomia comparata della Regia Università di Pisa, il cui direttore era il prof. Sebastiano Richiardi, che offrì un corrispettivo di lire mille più spese di trasporto a suo carico. La spedizione venne effettuata nel maggio 1903. In una lettera di quello stesso mese al Richiardi, il Presidente Garzia lo informa dell’avvenuta spedizione ed aggiunge: “Le accludo una relazione, di questo egregio giovane Sig. Salomi Liborio, appassionatissimo cultore di Scienze naturali, il quale, sotto la direzione dell’insegnante prof. Consiglio di questo Liceo ha curato la preparazione e l’imballaggio del cetaceo“. Brani di questo documento, trascritto integralmente più oltre, vengono citati nell’articolo di Braschi – Cagnolaro – Nicolosi in precedenza citato. La scansione della relazione, di 8 pagine, mi è stata mandata il 22 maggio 2014 dal dott. Nicola Maio, dell’Università di Napoli, al quale è stata fornita da uno degli autori.
Fig. 5a – Particolare arto anteriore
  Fig. 5b – Particolare parte posteriore del cranio
  Fig. 5c – Particolare delle costole
  Fig. 5d – Particolare delle prime vertebre
  Fig. 5e – Particolare della mandibola
  Da una lettera della Giunta provinciale amministrativa di Terra d’Otranto del 3 luglio 1903 (prot. 10775), che si esprime in ordine ad una deliberazione dell’Istituto Capece, risulta che il Salomi, “avendo questi col suo lavoro contribuito al maggior vantaggio dell’amministrazione”, ricevette come compenso per l’opera prestata la somma di £. 50,00.
Fig. 6 – La lettera in francese per la vendita dello scheletro (Fondaz. “Capece”)
  Fig. 7a – La lettera al prof. S. Richiardi, pag. 1
  Fig. 7b – La lettera al prof. S. Richiardi, pag. 2 (Fondaz. “Capece”)
  Vi è poi una lettera del Prof. S. Richiardi, del Museo di Pisa, il quale aveva, evidentemente, anticipato di tasca sua le £. 1.025,00 pagate all’Istituto Capece per lo scheletro. Richiardi faceva rilevare che la quietanza di pagamento rilasciata dal Capece era sbagliata perché intestata a Salvatore e non a Sebastiano Richiardi, la qual cosa gli aveva impedito fino ad allora (10 maggio 1904) di essere rimborsato dall’Università di Pisa, e pregava il Presidente Garzia di inviargli una nuova quietanza correttamente redatta. Riferiva, nella stessa lettera, che “il Fisetere [9] è montato, mancano però l’ultima vertebra, una delle ossa del bacino, n. 8 denti, n. 3 ematoapofisi od ossa a V, n. 20 pezzi degli arti – dovrebbero essere 30+30”.
Fig. 8 – L’articolo di Braschi – Cagnolaro – Nicolosi citato nel testo
  Do’ anche conto delle spese sostenute dall’istituto Capece in occasione del recupero di questo scheletro: si trova, infatti, tra la documentazione, un rendiconto finale (denominato “Conto cetaceo”) delle spese sostenute, che ammontarono a lire 576,85; detratte queste dalle lire 1.025,00 avute come corrispettivo, risultò un guadagno netto, per l’Istituto Capece, di lire 448,15.
Fig. 9 – Il “Conto cetaceo” (Fondaz. “Capece”)
  ig. 10 – Il compenso di 50 lire a Salomi (Fondaz. “Capece”)
  Lo scheletro del capodoglio è ancora esistente presso la Certosa di Calci, dove l’Ateneo pisano ha il suo Museo di Storia naturale, dotato di una stupenda galleria che contiene gli scheletri di numerosi cetacei (si vedano le foto in calce alla presente).
È trascritta infine fedelmente, di seguito, la relazione di Salomi di cui si è fatto cenno più sopra, scritta su carta intestata del Liceo – Ginnasio Capece (una pagina di questa è l’ultima foto in calce), nella quale si autodefinisce “perduto amatore di Zoologia” e dalla quale si può chiaramente evincere, dai molti particolari e dalle descrizioni, chi era, quanto a conoscenze e competenze nel settore, Liborio Salomi già a 20 anni; questo documento è il più lungo testo con firma autografa che sono riuscito a trovare [10].
  Relazione di Liborio Salomi
Ill.mo Signor Direttore,
Prima di ogni altro mi permetta presentarmele quale un appassionato di Storia Naturale. Ho venti anni e sono in procinto di conseguire la licenza liceale in questo Liceo, dopo di che vorrò dedicarmi completamente allo studio delle scienze biologiche che ho coltivato sin da ragazzo. Ero ancora tale quando cominciai a catturare insetti e a sezionare quanti mammiferi, uccelli ed altri animali mi capitassero fra le mani; e poi ho continuato sempre più a sentirmi attratto dalle tante bellezze di cui è ricca la natura, e possiedo una discreta raccolta di insetti indigeni, di resti fossili, di uccelli imbalsamati da me stesso, di animali in alcool, fra i quali un bellissimo aborto mostruoso di Ovis Aries etc.. Qui in Maglie mi conoscevano già tutti per appassionato di Scienze Naturali, allorché un caso speciale venne a mettermi in maggiore evidenza. Fu questo l’arrivo in Otranto di un Capodoglio. Nello scorso anno infatti, nel 18 gennaio 1902 i soldati del Semaforo, addetti al servizio di Otranto nella località così detta “Palascia”, avvisarono che in alto mare galleggiava uno scafo di bastimento capovolto. A tale avviso, i poveri marinai otrantini, sperando di trovare in esso dei tesori che valessero a sollevare alquanto la loro miseria, si misero in mare con sette barche, ma grande fu la loro delusione quando, giunti al voluto scafo, riconobbero in esso un immane pesce, a dir loro già morto da parecchi giorni. Assicuratolo con una forte gomena attorno la coda lo rimorchiarono nel porto, donde il Sindaco, per ragione d’igiene pubblica, lo fece trasportare non lungi da Otranto, nella località detta “Rinule” a circa tre chilometri dall’abitato. Ben presto la notizia dell’invenimento di questo grande cetaceo si sparse per quasi tutta la provincia e da ogni parte di essa si recarono ad Otranto delle persone per vederlo. Tra queste ci fui anche io ed altri compagni di scuola, accompagnati dal sig. Giuseppe Consiglio, professore di Fisica e Scienze Naturali in questo Liceo. Dapprima vedemmo il cetaceo da sugli scogli e poscia con delle barche potemmo osservarlo da vicino. La putrefazione era già cominciata nell’interno, e ad ogni cavallone un po’ forte e quindi ad ogni conseguente muoversi del cetaceo, veniva fuori dalla sua bocca un puzzo penetrante e insopportabile. Provvisto di una discreta macchina fotografica il prof. Consiglio ritrasse l’animale, e la fotografia sebbene non molto chiara è abbastanza sufficiente per mostrare come esso giacesse sul fianco sinistro e come, ad arguirlo dalla bava bianchiccia che vedesi intorno alla bocca, fosse inoltrata in esso la putrefazione. Essendo lo Stato padrone di tali mostri che si rinvengono sulle coste italiane, il sindaco di Otranto annunziò al governo la scoperta del Capodoglio, perché si pigliassero serii provvedimenti onde distruggerlo, potendo riuscire, con la sua putrefazione, di grave danno per gli abitanti delle spiagge vicine. Si attendeva invano ordine dal Ministero, allorché il preside di questo Liceo, il sig. Giuseppe Gabrieli [11], attualmente bibliotecario all’Accademia dei Lincei, pensò che fosse conveniente all’Istituto Capece l’acquistare lo scheletro di un Capodoglio, sì importante nello studio della Zoologia ed Anatomia comparata e così raro nello stesso tempo. Si telegrafò dapprima alla Capitaneria del porto di Taranto, e avendo questa risposto che il cetaceo era in potere del Ministero di P. Istruzione, il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Capece, il sig. Cav. Raffaello Garzia, fece delle pratiche presso di esso, il quale rispose che il cetaceo era a disposizione del gabinetto di Storia naturale di Maglie. Fu così che io, alunno della 2a liceale, e perduto amatore di Zoologia, ebbi dalla Onorevole Commissione di questo Liceo il piacevolissimo incarico di andare ad Otranto per dirigere la scarnificazione del cetaceo e sorvegliare a che nessuna parte dello scheletro venisse menomamente lesa. L’operazione per denudare le ossa fu di somma difficoltà e dispendio, sia per la località che non mi permise di trarre a secco il cetaceo, sia per la poca praticità del personale addetto al lavoro, sia in ultimo per i tempi piovosi. Potei constatare subito trattarsi di un individuo di Physeter macrocephalus, di sesso femminile. La pelle era completamente intatta, ciò che esclude l’idea che l’animale fosse morto per ferita. Dei denti, in massima parte cariati, mancavano otto, ciò che, tenendo anche conto della coda completamente liscia, mi fece pensare trattarsi di un individuo assai inoltrato negli anni. La putrefazione avvenuta mi impedì assolutamente di fare qualsiasi osservazione anatomica sui tessuti molli, e mi tolse anche l’agio di constatare se nella vescica orinaria vi fossero dei calcoli, e delle incrostazioni di simil natura sulle pareti dell’intestino. Ciò che mi colpì grandemente furono i muscoli tutti invasi, nel loro spessore, da corpuscoli un po’ più piccoli dei granelli di pepe, di color bianco-giallognolo e che alla osservazione microscopica sembrano delle uova di Elminti [12]. Fosse la morte del Cetaceo stata causata dall’esistenza di qualche parassita? Mancando di libri da riscontro non ho potuto venire a conclusione alcuna, eppure potrebbe trattarsi di qualche specie nuova o poco studiata di Elminto. Circa lo scheletro fui dapprima sommamente meravigliato di trovar distaccate le ossa facciali del lato sinistro, ma ben presto potei attribuir ciò al peso della massa muscolare sopraincombente del lato destro. Ebbi massima cura di conservare le ossa del cinto pelvico tanto importanti nello studio dell’anatomia comparata. Dopo 13 giorni di continuo lavoro le singole ossa furono trasportate a Maglie ed infossate nella calce viva per farle spolpare e sgrasciare completamente. Circa un mese fa le ho tolte da essa per pulirle definitivamente ed ora sono in viaggio per Pisa. Anche l’imballaggio è costato lavoro e fastidio, ma per la scienza bisogna far tutto, ed io mi reputo fortunatissimo di aver lavorato, ancor sì giovane, per la preparazione dello scheletro di un Capodoglio che di ora in poi adornerà (me l’auguro) le ricche sale del Museo pisano, vanto e gloria del nostro chiarissimo Savi [13]. E voglio sperare che ella trovi lo scheletro in buono stato, in modo che il mio lavoro non sia andato completamente perduto, e che voglia attribuire qualche piccolo difetto alla mancanza dei mezzi necessarii per la preparazione di tali scheletri e alla mia poca pratica con essi. Prima di fare l’imballaggio ho situate le ossa alla meglio onde fare la fotografia dello scheletro intero, e fra giorni mi farò un pregio di mandargliela insieme a quella del cetaceo in mare ed altre ritraenti diverse ossa e regioni singole dello scheletro, ed una rappresentante un frammento di membrana endoteliale dello sfiatatoio [14]. Lo scheletro come le sarà facile constatare è lungo, così disarticolato, m. 10,30, ma con i dischi intervertebrali misurava m. 11, pur essendo lungo m. 12 rivestito dalle masse muscolari. Nell’imballarlo ho messo nel gabbione oltre al capo anche l’atlante l’epistrofeo saldato alle altre cinque vertebre cervicali ed al processo odontoide rudimentale, le vertebre dorsali, le lombo-caudali e le costole. Nel cassone ho messo lo sterno, il primo paio di costole, i denti, le ossa del cinto pelvico, alcune ossa del capo che trovai da esso distaccate, le clavicole, le scapole, gli omeri, le ossa, saldate verso la loro estremità, dell’antibraccio, le ossa carpali con le rispettive falangi (1) [15] ed alcune ossa articolate alla faccia inferiore delle vertebre lombo-caudali, e che non so invero cosa siano, pur avendo cercato di riscontrare varii testi di anatomia comparata. (Che anzi le sarei obbligatissimo se volesse indicarmi a quali dello scheletro umano corrispondano queste ossa e che ufficio compiano nei cetacei). Di queste ossa vi è una nel gabbione che per l’azione della calce ha l’estremità libera un po’ bruciata, ma credo che ciò non pregiudichi lo scheletro; ché nella relazione del Gasco [16] sulla Balena catturata a Taranto, ho letto come anche nello scheletro di essa alcune parti siano state sostituite da legno. È mai possibile evitare qualche piccola avaria in scheletri così colossali e nello stesso tempo risultanti da ossa spugnose e fragili in sommo grado? Avrei desiderio di scrivere una piccola monografia su questo Cetaceo, ma a causa della mancanza di materiale di studio, rimando tal lavoro al primo anno di studii universitarii, che veramente non mi son ancor deciso dove fare. Potrà darsi che venga a Pisa; è un centro di studii tanto rinomato! Giorni fa leggevo nella Mammologia [17] Italiana del Cornalia di uno scheletro di Physeter, arenato nel 1868 in Calabria e da lei egregiamente preparato per l’Università di Bologna. Credo, se non mi sbaglio, che manchi ancora in Italia un elenco completo dei cetacei giunti morti o dati a secco sulle sue spiagge; e sto curando, tanto per contributo a tale elenco, di raccogliere notizie precise su tutti i cetacei rinvenuti sulle coste della penisola salentina. Pochi anni or sono ad Ugento, sullo Ionio, dettero a secco contemporaneamente parecchi capodogli, ma per la putrefazione avvenuta, il governo, a richiesta delle autorità locali, mandò due navi per curarne il loro affondamento in alto mare.
Giorni fa fui chiamato da alcuni cavatori di pietra per vedere delle ossa che avevano trovato a nove metri di profondità: Recatomi sul luogo ebbi a constatare trattarsi dei resti di un Equus caballus mastodontico, quaternario. Ho quasi tutti i denti, che sono veramente bellissimi. Di resti di Equus ed altri animali quaternarii trovansi spesso nelle nostre cave ed io ho una discreta raccolta, ma mi mancano molti scheletri di animali odierni per farne gli studi comparativi. Se crede ella che tali resti fossili possano servirle a qualche cosa, non dovrà che avvisarmene, ed io sarò fortunatissimo di farglieli avere. E così dico pure di qualsiasi prodotto naturale della penisola salentina.
Mi permetta intanto di ossequiarla e professarmele suo dev.mo
Liborio Salomi di Angelo
Maglie il 12 maggio 1903
Fig. 11 – Lo scheletro del capodoglio alla certosa di Calci (Foto dal prof. Roberto Barbuti, Università di Pisa, come le successive fino alla fig. 14)
  Fig. 12 – Sulla mandibola si può leggere “Otranto, gennaio 1902”
  Fig. 13 – Un’altra vista dello scheletro
  Fig. 14 – Una vista della Galleria cetacei con lo scheletro recuperato da Salomi in primo piano
  Fig. 15 – Una pagina della lettera-relazione di Salomi
Note
[9] Sinonimo di capodoglio, derivata dal nome scientifico latino.
[10] Ringrazio il prof. Barbuti, già citato in precedenza, che si è messo in contatto col dott. Alessandro Corsi, direttore della Biblioteca di Scienze naturali dell’Università di Pisa; questi ha autorizzato la pubblicazione della relazione.
[11] Giuseppe Gabrieli, da Calimera (LE), padre di Francesco (quest’ultimo deceduto nel 1996, uomo di sconfinata cultura che fu uno dei più grandi orientalisti italiani e Presidente dell’Accademia dei Lincei), orientalista anch’egli, mentre era Preside del “Capece” vinse il concorso per bibliotecario dell’Accademia dei Lincei di Roma e lasciò la Presidenza del “Capece” per assumere il nuovo prestigioso incarico.
[12] Elminti: nome caduto in disuso, che non designa un gruppo zoologico definito, ma genericamente i vermi, in particolare quelli parassiti.
[13] Dall’Enciclopedia on line Treccani: Savi, Paolo. – Naturalista (Pisa 1798 – ivi 1871), figlio di Gaetano, prof. di storia naturale nell’Università di Pisa (dal 1823); socio corrispondente dei Lincei (1860). Autore di molti notevolissimi lavori sulla geologia della Toscana, in cui sostenne la teoria attualistica di Ch. Lyell, e di due importanti opere ornitologiche.
[14] Evidentemente presso l’Università di Pisa non vi è traccia di queste foto, visto che nell’articolo prima citato è stata pubblicata una foto fornita dalla dott. Elena Valsecchi, pronipote di Liborio Salomi. Forse le foto sono quelle pubblicate in questo volume, in possesso della figlia Teresa.
[15] Qui vi è la nota (1) nel manoscritto, e a piè di pagina è scritto: le ultime vertebre caudali.
[16] GASCO, Francesco Giuseppe: famoso naturalista (Mondovì 3 nov. 1842 – Roma 23 ott. 1894). Dal Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 52 (1999), di Maria B. D’Ambrosio: … Nel 1877 il G. vinse la cattedra di zoologia e anatomia comparata all’Università di Genova, e qui si occupò anche del Museo zoologico che arricchì di nuovi reperti fra cui lo scheletro di una balenottera arenatasi a Monterosso in Liguria; contemporaneamente pubblicò una relazione, iniziata a Napoli, su una balena arenatasi a Taranto nel febbraio del 1877 che identificò nella balena dei Baschi, Balaena Biscajensis (euglacialis). Nel 1878 le sue ricerche sulla osteologia dei Cetacei lo spinsero a visitare i più importanti musei europei fra cui quelli di Parigi, Londra, Copenaghen, Leida e Bruxelles, dove più ricche erano le collezioni cetologiche e molto quotati i cultori di questo ramo della zoologia. Invitato dal direttore del Museo di Copenaghen X. Reinhardt a studiare lo scheletro di un esemplare catturato nel 1854 a San Sebastiano sulle coste spagnole, giunse alla conclusione che si trattava della stessa specie della balena di Taranto. …
[17] La mammologia è la scienza che studia i mammiferi, classe di vertebrati con caratteristiche come ad esempio pellicce e un complesso sistema nervoso. La mammologia si dirama anche in altre discipline, quali la primatologia (studio dei primati) e la cetologia (studio dei cetacei).
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fashioncurrentnews · 7 years ago
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Accademia Costume & Moda: 2 successi in 10 giorni
Due importanti premi in dieci giorni: un successo importante per Accademia Costume & Moda. La celebre scuola romana si sta aggiudicando sempre più un ruolo di prim’ordine nella formazione della nuova generazione di stilisti e creativi.
Scylia Chevaux, studentessa del Master in Design degli Accessori, ha vinto il LVMH Graduate Prize, premio che due anni fa era già stato assegnato a una studentessa della accademia romana, Francesca Richiardi. Mauro Muzio Medaglia, studente del corso Triennale Costume & Moda si è aggiudicato invece  il Premio Fashion Trust di Camera Nazionale della Moda Italiana in occasione della Milano Moda Graduate.
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Abbiamo chiesto a Lupo Lanzara, Vice Presidente dell’Accademia Costume & Moda, un commento sui successi dell’Istituto di formazione: “L’Accademia Costume & Moda, per capirla bene, bisogna viverla. L’evoluzione degli ultimi anni con l’ampliamento dell’Offerta Formativa Triennale e Master  il tasso di piazzamento che è intorno al’87% sul totale della popolazione studentesca, il riconoscimento dei nostri allievi su piattaforme di scouting internazionali e la partecipazioni come finalisti e a volte vincitori di concorsi prestigiosi, sono stati resi possibili grazie a un lavoro di gruppo, sostenuto non solo dai nostri meravigliosi docenti, anima della struttura, ma anche dal supporto fondamentale delle moltissime aziende della filiera e maison che hanno sposato il progetto Accademia, in primis Marco Mastroianni, e a cui tutti noi siamo infinitamente grati. I due successi degli ultimi dieci giorni ci fanno capire che stiamo camminando nella giusta direzione senza smettere mai di osservare, ascoltare, ragionare ed implementare… perché da soli non si fa nulla. A tal proposito con la Direzione Didattica Adrien Roberts, mi congratulo e ringrazio i Coordinatori Santo Costanzo e Luigi Mulas Debois e la loro squadra per la costanza, l’impegno e la passione con cui seguono i ragazzi e approfitto nel fare l’in bocca al lupo al nuovo Direttore dei Programmi Accademici, Barbara Trebitch che da circa un mese è entrata a far parte della famiglia “Accademia””.
Un vero e proprio invito a studiare moda in Italia
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scottwellsmagic · 3 years ago
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644: Joseph Gabriel - A Bird In Hand
Multi-Award winning Broadway illusionist, Joseph Gabriel, single-handedly changed the face of magic with his iconic sleight-of-hand performance when he appeared on “The Tonight Show with Johnny Carson” for the first time. Joseph is known for his signature style of producing various exotic birds and is equally adept at large-scale illusions, mentalism, and comedy audience participation. Soon after his appearance on “The Tonight Show”, Joseph began headlining in lavish Las Vegas review shows, such as the “Lido de Paris” at the Stardust Hotel and “City Lites” at the Flamingo where he headlined for nine years.
In this week’s episode, Joseph talks about the importance of “being so good, they can’t ignore you,” to quote Steve Martin. He has developed his own style of performing and talks about his journey where good things in his career kept happening, including his two year association with the Peruvian legend, Richiardi. In addition to his work with birds, he is also an accomplished artist and maker/performer of marionettes.
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leedsomics · 5 years ago
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Towards establishing internal validity for correlated gene expression measures in imaging genomics of functional networks: why distance corrections and external face validity alone fall short. Reply to "Distance is not everything in imaging genomics of functional networks: reply to a commentary on Correlated gene expression supports synchronous activity in brain networks"
The primary claim of the Richiardi et. al. 2015 Science article is that a measure of correlated gene expression, significant strength fraction (SSF), is related to resting state fMRI (rsfMRI) networks. However, there is still debate about this claim and whether spatial proximity, in the form of contiguous clusters, accounts entirely, or only partially, for SSF. Here, thirteen distributed networks were simulated by combining 34 contiguous clusters randomly placed throughout cortex, with resulting edge distance distributions similar to rsfMRI networks. Cluster size was modulated (6-15mm radius) to test its influence on SSF false positive rate (SSF-FPR) among the simulated 'noise' networks. The contribution of rsfMRI networks on SSF-FPR was examined by comparing simulations using: 1) all cortical samples 2) all samples with non-rsfMRI cluster centers and 3) only non-rsfMRI samples. Results show that SSF-FPR is influenced only by cluster size (r>0.9, p http://dlvr.it/RLC6qJ
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maurizioriccardi · 7 years ago
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Ecco la mia foto nel libro fotografico " IT'S A NIKON, IT'S AN ICON" realizzato per i 100 anni di Nikon. 100 anni,100 foto,100 fotografi:
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medicinethought-blog · 8 years ago
Text
Andrology & Cryptorchidism
Intro
I thought it would be very interesting to do some research regarding the male, reproductive system as it is less spoken about than gynaecology but is also sometimes avoided because its the reproductive organs and people tend to talk about less “taboo” topics.
Andrology
Andrology is the study of the male reproductive system and also urological problems that are to do with the male reproductive system (such as testicular cancer), andrology is a relatively new concept and has been around since the 1960′s. Therefore there is an understandable difference between gynaecology and andrology due to the time it has been around.
Cryptorchidism
Cryptorchidism is a condition where by one or both testes are absent from the scrotum and is actually the most common birth defect in males. In very rare cases this can also occur after infancy and even young adult hood.
The testicle may be located in a number of different areas such as: The inguinal canal (which is located on the right side around the crotch lymph nodes), moved to the upper thigh, opposite scrotum, femoral canal (opposite side to inguinal canal), undeveloped or may even be described as “missing” (anorchia).
Most of the time the testicle will move back by itself, but a process called orchiopexy is used to surgically move the testicle into the scrotum, these testicles are usually more prone to cancer and testicular torsion (which is when the spermatic chord twists and cuts off blood supply to the testicle). However testicles are retractile therefore can move back up and down the inguinal canal.
Causes
Most of the time there is no known cause with cryptorchidism therefore is called an idiopathic birth defect meaning it is spontaneous-however, there are some things that can be linked with this birth defect: Endocrine disruptors (hormone disruptors) that interfere with normal foetal hormone balance; exposure to regular alcohol consumption during pregnancy; cigarette smoking is also a known risk factor; occurs at a much higher rate in babies with congenital malformation syndromes (birth defects) such as Down syndrome, Noonan syndrome; if the mother has diabetes or is obese and the use of IVF has also been seen to play a part in cryptorchidism.
Cancer
without orchiopexy the chance of testicular cancer is greatly increased, even without the surgery the chance of having testicular cancer is still relatively high which the most common type of testicular cancer being seminoma. Seminoma is a type of germ cell tumour (a tumour of the cells that produce gametes), which is mainly based within the testicle. If the origination was in the testicle the germ cell tumour is located in the germinal epithelium of the seminiferous tubes.
This tumour is not always malignant but can also be benign and if malignant patients have a >95% survival rate, by the removal of a testicle-however, this doesn’t effect the males fertility.
Treatment
Orchiopexy is usually the main surgical procedure to move the testicles back to the scrotum. If the testicle is within the inguinal canal sometimes hormone therapy is used, the most common being HCG (human chorionic gonadotropin), and is a hormone present from the placenta after implantation and is used to detect pregnancy in some antibody pregnancy tests.
It is given in the form of injections over a 5 week period, but the success rate varies from 5% to 50%, However it does have some benefits such as allowing confirmation of Leydig cell (adjacent to seminiferous tubules and produce testosterone) responsiveness shown by a rise in testosterone or inducing additional growth of a small penis.
A lot of the time HCG hormone therapy is used in partnership with a gonadotropin-releasing hormone analogue (GnRH analog), a GnRH analogue is designed to interact with the GnRH receptor and modify the release of pituitary gonadotropins (glycoprotein polypeptide hormones such as FSH and LH). An example of an GnRH analog would be nafarelin, this procedure has been able to increase the likely hood of bringing down undescended testicles into the scrotum.
Suggestions
More research into the cause of Cryptorchidism.
More research into the treatment excluding surgery.
Research into 3 hormonal procedure as treatment.
Research into a procedure thats stops retractile nature of undescended testicles.
Endocrine enhancers to counteract the endocrine disruption before birth
Chemotherapy vs Surgery effectiveness on seminoma
References
Social Studies of Science (1990) 20, p. 32
“Testicular cancer”. Medline Plus
“Seminoma” at Dorland’s Medical Dictionary
Stacey E. Mills (2009). Sternberg’s Diagnostic Surgical Pathology. LWW
Wood, HM; Elder, JS (February 2009). “Cryptorchidism and testicular cancer: separating fact from fiction.”. The Journal of Urology: 452–61.
Tamparo, Carol. Diseases of the Human Body (Fifth ed.). Philadelphia, PA. p. 125.
The A.D.A.M. Medical Encyclopedia
Dähnert, Wolfgang (2011). Radiology Review Manual. 995.
Pettersson, Andreas; Lorenzo Richiardi; Agneta Nordenskjold; Magnus Kaijser; Olof Akre (May 3, 2007). “Age at Surgery for Undescended Testis and Risk of Testicular Cancer”. NEJM.: 1835–41.
Brouwers, Marijn M.; de Bruijne, Leonie M.; de Gier, Robert P.E.; Zielhuis, Gerhard A.; Feitz, Wouter F.J.; Roeleveld, Nel (2012). “Risk factors for undescended testis”. Journal of Pediatric Urology. : 59–66.
Gregory JJ, Finlay JL (April 1999). “Alpha-fetoprotein and beta-human chorionic gonadotropin: their clinical significance as tumour markers”. Drugs. 57 (4): 463–7
Parhar, Ishwar S. (2002). Gonadotropin-releasing Hormone: Molecules and Receptors. Amsterdam: Elsevier
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matnel · 8 years ago
Quote
For instance, economists have developed a common understanding of what a formal model of the economy should look like, and so could judge submissions against this benchmark, while scholars from the humanities generally do not share a common view of the foundations of their disciplines (e.g., Richiardi, Leombruni, Saam, & Sonnessa, 2006).
Grimaldo, F., & Gilbert, N. (2016). Attitudes of Referees in a Multidisciplinary Journal : An Empirical Analysis
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leedsomics · 8 years ago
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Distance Is Not Everything In Imaging Genomics Of Functional Networks: Reply To A Commentary On Correlated Gene Expression Supports Synchronous Activity In Brain Networks
Our 2015 paper (Richiardi et al., 2015), showed that transcriptional similarity of gene expression level is higher than expected by chance within functional brain networks (defined by functional magnetic resonance imaging), a relationship that is driven by around 140 genes. These results were replicated in vivo in adolescents, where we showed that SNPs of these genes where associated above chance with in-vivo fMRI connectivity, and in the mouse, where mouse orthologs of our genes showed above- chance association with meso-scale axonal connectivity. This paper has received a commentary on biorXiv (Pantazatos and Li, 2016), making several claims about our results and methods, mainly pointing out that Euclidean distance explains our results ( ...high within-network SF is entirely attributable to proximity and is unrelated to functional brain networks...). Here we address these claims and their weaknesses, and show that our original results stand, contrary to the claims made in the commentary. http://dlvr.it/P2Z00Y
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