#Quattro ristoranti
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Requisiti per partecipare a 4 ristoranti:
Essere bastardi dentro
Essere stronzi e cattivi
Eventualmente avere un ristorante 👀
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dai ma lo so anch’io che si deve riempire anche il bicchiere della persona che assaggia il vino SIETE DEI DILETTANTI
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Per tutte le famiglie in difficolta' per il caro benzina, per i mutui alle stelle, per aver perso un lavoro o averne uno con paga da fame, consiglio di mangiare nei ristoranti e scappare, fare la spesa e scappare, fare il pieno dal benzinaio e scappare. Vedrete che ci penserà la Giorgia Meloni a saldare i conti, come ha fatto per quei quattro scrocconi italiani che sono scappati da un ristorante di Tirana senza pagare il conto, gettando vergogna sul nostro Paese all'estero. Magari si vergogna anche in Italia. Chissa'! @ilpianistasultetto
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Qualche giorno fa, un nuovo ristorante in quota (a 2000 metri) ha catturato la mia attenzione con la sua pubblicità e il suo nuovo look. Tra le foto del locale, una in particolare mi ha fatto riflettere: un tavolo nero con piatti neri senza bordo,tovaglioli rossi e quattro piatti diversi: un'entrecote con verdure miste, un canederlo con gulasch e insalata, un tagliere di affettati e un piatto di tagliolini allo scoglio.
La presenza delle cozze a 2000 metri ha suscitato in me una perplessità iniziale: perché proporre crostacei e molluschi in montagna? Ha senso?
Riflettendoci, però, mi sono reso conto che la colpa non è certo delle cozze. Perché puntare il dito su questo piatto piuttosto che sugli altri?
A meno che il ristorante non acquisti la maggior parte degli ingredienti a livello regionale (cosa rara, purtroppo), l'entrecote arriverà probabilmente da un allevamento intensivo del Nord-Est o Nord-Ovest Italia; le uova seguiranno lo stesso percorso, mentre le verdure potrebbero provenire dalla Spagna in inverno e dal Sud Italia nei periodi più caldi. La farina per i tagliolini fatti in casa? Probabilmente dalla Germania. Lo speck? Lavorato in regione, il che gli permette di fregiarsi del titolo di "prodotto regionale", ma la provenienza dell'animale è meglio lasciarla nel mistero. Insomma, un menù poco virtuoso, a dir poco. Insomma, se le cozze provenissero dal Mar Adriatico si può ipotizzare che siano addirittura più sostenibili dello speck.
Allora, perché accanirsi proprio sul piatto esotico? Perché giustificare un'idea di tradizione che, alla base, è solo un'illusione?
Purtroppo, anche se le cozze non ci fossero, la filosofia del "qui è tutto tradizionale, ma le materie prime arrivano da chissà dove" è molto diffusa, che si tratti di malghe, rifugi o ristoranti. E sottolineo che molti di questi sono raggiungibili da strade forestali sterrate e vengono riforniti più volte alla settimana.
Per fortuna, ci sono delle eccezioni: locali che fanno della trasparenza nell'approvvigionamento o addirittura dell'autoproduzione il loro punto di forza. Come clienti, abbiamo il potere di scegliere: la domanda crea l'offerta e la produzione deve per forza adeguarsi.
Questa riflessione vuole essere uno spunto di partenza, per me e per chiunque voglia leggerla.
Certo, in regione non ci saranno mai abbastanza uova per soddisfare la domanda di Kaiserschmarren di un'intera stagione estiva, ma se questo è l'obiettivo, allora si parte già col piede sbagliato.
#alps#travelfoodie#alpsresistance#hiking#mountains#sostenibilità#turismo sostenible#food for profit#trasparenza
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John Cage: 4'33''
Il colore del silenzio
Due opere musicali ci chiedono di considerare ciò che il suono nasconde e il silenzio rivela.
Il 29 agosto 1952, il pianista David Tudor salì sul palco della Maverick Concert Hall di Woodstock, NY, per presentare in anteprima una nuova composizione del compositore sperimentale americano John Cage (1912-1992). Tudor si sedette al pianoforte e aprì il coperchio della chiave, dopo di che non fece nulla finché non lo chiuse più di un minuto dopo. Ha ripetuto questa sequenza due volte, a quel punto la performance, che aveva richiesto quattro minuti e trentatré secondi, è finita.
Il pubblico, sebbene abituato alle opere d'avanguardia, ha reagito con incredulità sbalordita. La maggior parte delle persone non capiva ciò a cui avevano appena assistito, e alcuni non si rendevano conto che era effettivamente successo nulla. La reazione al pezzo di Cage è stata rapida e in gran parte critica, con molte persone che lo hanno definito uno scherzo musicale o addirittura un insulto. Mezzo secolo dopo, quando la BBC ha trasmesso una performance di quello che è diventato noto come 4'33", la seguente reazione dell'ascoltatore ha parlato per molti: "Non ho mai sentito parlare di una cosa così stupida in vita mia! "Dio riposa la sua anima, ma questa ""composizione"" di Cage soffre di arroganza e auto-importanza""." Un altro ascoltatore è stato leggermente più generoso: "Suona molto meglio della maggior parte della musica venduta oggi".
Cage, che era presente alla premiere di Woodstock, ha reagito all'accoglienza negativa del pubblico come segue:
Hanno mancato il punto. Non esiste il silenzio. Quello che pensavano fosse silenzio, perché non sapevano ascoltare, era pieno di suoni accidentali. Si poteva sentire il vento che si agitava fuori durante il primo movimento. Durante il secondo, le gocce di pioggia hanno iniziato a schioccare il tetto, e durante il terzo le persone stesse hanno fatto tutti i tipi di suoni interessanti mentre parlavano o uscivano.
Cage ha detto che 4'33" è stato il lavoro più importante della sua carriera, e vedendolo eseguito di nuovo oggi, sento che voleva che il pubblico ascoltasse se stesso e l'ambiente circostante per raggiungere due obiettivi. In primo luogo, per rivelare i suoni che sono nascosti durante una performance tipica. In secondo luogo, per evidenziare il contributo sonoro del pubblico, un fenomeno che non passa inosservato a meno che non diventi invadente. Perché costringere un pubblico a concentrarsi su questi suoni nascosti per oltre quattro minuti? Mi piace la risposta del critico Kyle Gahnn a questa domanda:
Che ne dici di un "esperimento di pensiero", una sorta di "metamusica" che fa una dichiarazione sulla musica stessa? Per molte persone, me compreso, 4′33′′ è certamente questo, se non solo quello. Una storia su Cage racconta la sua seduta in un ristorante con il pittore Willem de Kooning, che, per motivi di discussione, ha messo le dita in modo tale da incorniciare alcune briciole di pane sul tavolo e ha detto: "Se metto una cornice intorno a queste briciole di pane, non è arte". Cage ha sostenuto che in effetti era arte, il che ci dice qualcosa su 4′33′′. Certamente, attraverso gli atti convenzionali e ben intesi di mettere il titolo di una composizione su un programma e organizzare il pubblico su sedie di fronte a un pianista, Cage stava inquadrando i suoni che il pubblico ha sentito in un tentativo sperimentale di far percepire alle persone come suoni d'arte che di solito non erano così percepiti.
4'33” è diventato uno dei pezzi più (in)famosi della musica d'arte occidentale (quello che una volta si chiamava “musica classica”). Viene ancora eseguito regolarmente, avendo vinto la sua parte di fan nel corso degli anni. Il pianista da concerto Stephen Hough, ad esempio, ritiene che 4'33" sia particolarmente rilevante nel 21° secolo:
C'è musica ovunque e sta diventando sempre più invadente: è nei bar, nei caffè, nei ristoranti, nei negozi, che perde dalle cuffie di altre persone, persino dalla mia banca, spesso a un volume che preclude una parola o un udito confortevole e che invade la nostra coscienza, creando "vermi dell'orecchio" indesiderati o aggravando il mio acufene. Sembra che ci sia una forza invista che ci richiede di avere una colonna sonora per ogni momento della nostra giornata. Al contrario, 4'33" ci spinge a prenderci del tempo per ascoltare e ascoltare davvero.
Hough vede un forte legame tra 4'33" e i "Dipinti bianchi" dell'artista visivo Robert Rauschenberg, che erano anche divisivi quando resi pubblici per la prima volta.
Cage ha definito i pannelli bianchi "aeroporti per luci, ombre e particelle, stabilendo una comprensione duratura della serie come superfici ricettive che rispondono al mondo che li circonda". Rauschenberg una volta si riferiva alle opere come orologi, dicendo che se "uno fosse abbastanza sensibile ai sottili cambiamenti sulle loro superfici, si poteva dire che ora era e com'era il tempo fuori".
Mi piace 4'33”, e raccomando l'idea di un compositore che chiede al pubblico di ascoltare se stesso (e solo se stesso) e, così facendo, contemplare uno spazio con e senza musica. Per quanto interessante sia la famosa composizione di Cage, c'è un lavoro molto più oscuro che trovo più provocatorio ed eccitante da considerare. È stato creato dall'artista concettuale francese Yves Klein (1928-1962), che è più ricordato nell'arte e nella moda per il suo notevole colore caratteristico, International Klein Blue ("IKB").
Klein ha deciso di creare la sua tonalità unica di blu a causa dei fallimenti di due mostre di dipinti monocromatici che ha messo in scena nel 1955 e nel 1956. Il pubblico non ha capito i suoi dipinti, osserva lo scrittore d'arte Phillip Barcio, vedendoli come "decorazione piuttosto che come espressioni astratte di pura emozione". Per il suo prossimo spettacolo, Klein ha deciso di lavorare con un solo colore che sarebbe stato inventato per l'occasione. Ha collaborato con il proprietario del negozio di vernici parigino Edouard Adam, e dal loro sforzo innovativo è venuto quello che ora è considerato "il blu più vibrante e puro possibile".
La composizione musicale di Klein, in due movimenti, si chiama Monotone Silence Symphony. Nel primo movimento, un'orchestra e un coro creano "un "suono" continuo unico, tirato fuori e privato del suo inizio e della sua fine". Quel suono, un accordo di Do maggiore, viene tenuto continuamente senza ornamenti o variazioni per venti minuti. Il secondo movimento è di uguale durata ma consiste solo nell'orchestra seduta in silenzio, istruita a rimanere ferma e non fare movimenti. Poiché nessun cantante o strumento orchestrale standard può tenere una nota per venti minuti, per eseguire il pezzo, il re maggiore viene trasferito avanti e indietro da un gruppo di strumenti accoppiato all'altro, facendo attenzione a rendere la transizione il più senza soluzione di continuità possibile.2Il direttore è l'unico esecutore autorizzato a muoversi nel secondo movimento.3
La Monotone Silence Symphony è un pezzo esigente da eseguire, forse spiegando perché è stato ascoltato dal vivo solo meno di una dozzina di volte dal suo debutto nel 1960. "Non puoi davvero fare una prova completa di qualcosa del genere", ha detto Roland Dahinden, che ha diretto il pezzo un paio di volte: "È troppo difficile. Tutti morirebbero e basta.”
Per i critici e il pubblico che lo sperimentano, la performance può creare uno stato mistico o meditativo, come ha notato un critico del New York Times nel 2013:
...una dozzina di minuti dopo, ha iniziato a suonare stranamente elettronico (da qui Philip Glass), come qualcosa che gli esseri umani non potevano produrre. Il signor Dahinden muoveva il corpo e le mani sinuosamente, sforzandosi di mantenere l'accordo ininterrotto e coerente, ascoltando attentamente per segnalare energia e attenzione fino a quando, alle 8:31 a punti, ha sollevato le mani e riunito e ha terminato il suono bruscamente come era iniziato.
Nel pubblico alcune persone chiusero gli occhi, come se meditassero o pregassero. Altri leggono i loro programmi o tenevano telefoni e iPad in alto per registrare il momento. Cinque minuti dopo l'accordo l'uomo alla mia immediata destra, che assomigliava un po' all'attore John Slattery, tranne che con la barba, si addormentò e russava dolcemente fino a quando non iniziò il silenzio e si svegliò.
Il re maggiore è spesso chiamato "Accordo d'oro" perché era tradizionalmente associato alla gloria o alla maestà. Alcuni sinesteti affermano di vedere un bagliore giallastro quando lo sentono. È la chiave di molte composizioni famose, tra cui “Canone in re” di Pachelbel e la Sinfonia “Prague” di Mozart.
Il breve video qui sotto fornisce uno sguardo al pezzo di Klein.
https://www.youtube.com/watch?v=JfiBFqcHaQE
Ho sentito l'intero lavoro e sono d'accordo con un esecutore che ha detto: "non stavamo ricevendo tanto la musica quanto eravamo legati in essa (e nel silenzio, che era anche la musica)". Era, ha aggiunto, “come un oceano... mareale. Dentro e fuori. Andare e venire.” Per me, il momento in cui il suono in re maggiore si ferma è un'esperienza sonora unica. È come se le acque di un profondo mare blu su cui galleggiavo da venti minuti scomparissero improvvisamente, e fossi caduto sul fondo. In piedi nell'abisso, capisco finalmente la vastità e la profondità del mare.
Il blu non ha dimensioni, è oltre le dimensioni, mentre gli altri colori non sono....il blu suggerisce al massimo il mare e il cielo, e, dopo tutto, sono in natura reale e visibile ciò che è più astratto.—Yves Klein
La cantante Laura Glen Louis, che ha scritto in modo eloquente sull'esecuzione del lavoro di Klein, ha avuto una reazione simile:
Quando il carro armato maggiore D si è schiantato contro il muro di mattoni del silenzio, nessuna delle parole morbide è servito: dissolvenza, dissolvenza, decrescendo. Sbatta dentro/sbattuta. Come la superficie dell'oceano dove l'acqua incontra l'aria (dove si verificano la maggior parte degli annegamenti). Come quel nanosecondo quando lasciamo l'utero e facciamo il nostro primo respiro. Come un colpo di NOS. Come esplodere nell'iperspazio.
"Senza inizio e senza fine", è così che Klein ha descritto la sua sinfonia, e ha affermato che era tutto "Vorrei che la mia vita fosse". Ahimè, doveva essere una vita breve, perchè morto per una serie di attacchi di cuore, l'ultimo dei quali lo ha ucciso il 6 giugno 1962, all'età di 34 anni. Di tutte le sue opere d'arte, è la sua unica creazione musicale che ammiro di più. Cage può essere famosa per mostrarci il suono del silenzio, ma è Klein che lo avvolge nella più profonda delle tonalità.
(via John Cage: 4'33'' / Petrenko · Berliner Philharmoniker - YouTube e https://carlosalvarenga.substack.com/p/the-color-of-silence)
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Esempio di....*
A forza di vedere il programma "Quattro ristoranti" di Alessandro Borghese, ogni volta che mangio fuori, a fine pasto, tiro sempre fuori il taccuino; una volta però mi sono sbagliato ed ho tirato fuori un tacchino che abbiamo mangiato e gli ho dato otto.
* ... umorismo surreale.
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"I' Brindellone" la vera trattoria fiorentina.
Le trattorie hanno una caratteristica ben precisa che non è data dai tavolacci con un foglio di carta e una scarsità di pietanze ma tutt'altro. Le trattorie offrono (devono offrire) cibo locale, semplice, senza elaborazioni e voli pindarici, materie prime di buona qualità il tutto in un rapporto qualità prezzo conveniente. La maggior parte delle trattorie che si trovano a Firenze sono ormai una finzione, molte son ristoranti travestiti, altre sono solo acchiappa-turisti che poi sfruttano l'ignoranza culinaria locale del turista per dargli poco a prezzi alti; guai se un fiorentino incappa in uno di questi ristoPERgrulli, se ne va con una rabbia che gli dura due giorni. Ieri sera per il compleanno della moglie siamo stati a mangiare al "I' Brindellone". Tutti sanno che cosa è I'Brindellone, ma per chi desidera approfondire può leggere qua. I' Brindellone è una vera trattoria fiorentina, si comprende non dagli innumerevoli richiami al calcio storico ed ai quartieri fiorentini, ma lo si capisce quando il piatto ti arriva davanti e affondi la forchetta. In quel momento comprendi che stai mangiando fiorentino. Il locale si trova di là d'Arno a due passi da piazza del Carmine in via dell'Orto, quasi all'incrocio con via del Leone, un ingresso quasi anonimo, non certo progettato per attirare turisti, ma per essere appetibile per i fiorentini.
Eravamo quattro a cena e ci siamo mangiati due coccolli prosciutto e stracchino, tortelli di patate al ragù, pappardelle al ragù di coniglio, peposo, trippa, cervello fritto, pollo fritto e fiori fritti il tutto con 1 litro di bianco, acqua, due dolci e due caffè il tutto per 95 euro. Meno di 25 euro a testa, la panza piena e il gusto soddisfatto. Una vera trattoria. Sono stato addirittura umiliato dalla famiglia che ha affermato la superiorità del ragù del I' Brindellone rispetto al mio, mi toccherà chiedere ripetizioni alla cucina! Adesso aspetto una serata adatta per tornare e provare ad affondare il cucchiaio in una ribollita e il coltello in una bistecca per vedere se davvero raggiungano le 5 stelle che gli ho dato su Google. Questa la loro pagina su facebook.
Jacopo Cioni Read the full article
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I problemi no.
Vedo che c'è una tendenza a evitare i problemi, non solo in casa mia, tipo spostare i problemi perché non si vuole affrontarli, perché siamo inondati di merda e quindi la nostra è altra merda buttata sopra alla merda che ci sorbiamo ogni giorno al lavoro, nei rapporti sociali che spesso sono tutti rose e cioccolatini ma che realmente sono spine e merda, appunto. Facendo così però si accumulano montagne che difficilmente si possono smaltire, se vado a cagare poi tiro l'acqua non aspetto che qualcuno lo faccia al posto mio anche perché potrebbero passare ore e l'odore si potrebbe espandere per la casa. Vedo che c'è il rifiuto di risolvere i problemi, questo perché si pensa che il tempo sistemi tutto ma proprio tutto, non è sempre così, le responsabilità delle nostre azioni sono un nostro dovere, se ho un problema cerco di risolverlo il prima possibile ed al meglio in modo da non doverlo più vedere anche perché crea tensione nella mia vita. Questo perché, sempre per quello che vedo io, c'è la tendenza a vivere in un mondo dove tutto deve essere stile film hollywoodiano tutto perfetto e tutto allegro e felice, ma la vita non è così, la vita è dionisiaca è un casino, un gomitolo ingarbugliato a più livelli, sbrogli la matassa e invece ti giri seguendo un filo e ne trovi un'altra più grande e così via.
Oggi mi sono alzato tardi, avevo forse bisogno di dormire, mi è venuto in mente un pensiero che può essere buono o no, il fatto che non riesco ad uscire sia artisticamente che nel campo lavorativo è perché sono troppo sofisticato, non nel senso 'sofistopuzzasottoilnaso', ma troppo cervellotico per un posto mediocre come questo, si lo so già questa cosa sembra da puzza sotto il naso, per esempio, quando vedo i menù dei ristoranti pseudo italiani e ci sono piatti tipo "pasta con pollo e crema" che non ho mai visto in un ristorante italiano e che è spesso una portata per bambini in questo paese, quindi basta la pasta per dire ho un ristorante italiano. Quando poi mando il CV e non rispondono neanche mi intristisco, nella lettera di presentazione scrivo sempre il punto che ho un ricettario di piatti tradizionali italiani che propongo sempre nei posti dove vado, la caponata era diventato il contorno forte, clienti che mi dicevano che è la cosa più buona che avessero mai mangiato, oppure gnocchi gorgonzola e speck semplici e rapidi si leccavano il piatto, e tanto altro ancora. Ma mi sembra che c'è la tendenza a sminuire la nostra cucina prendendola come specchietto per le allodole, una macchina del caffè italica quattro foto di italiani famosi alle pareti e hai fatto il ristorante italiano, che però propone piatti locali, che è anche facile per le persone che sono abituate a quello, la cosa difficile è fare della vera cucina italiana e fare capire cosa è. Spero che mi sono spiegato in qualche modo, quindi la mediocrità loro è prendere tutto con leggerezza, ovvio siamo noi che abbiamo centinaia di anni di tradizione culinaria. Ma questo l'ho notato in tutto quello che fanno, nell'arte, nella musica soprattutto, il minimo sindacale, tanto è perfetto per un popolo mediocre, il problema è quando si trovano davanti una persona che fa più del minimo sindacale, spesso sono spaesati, avvolte spaventati, per lo più non capiscono perché non ci arrivano culturalmente; con questo non voglio dire che sono il più eccelso cuoco del mondo o il musicista più bravo dai tempi di Mozart, ma in quello che faccio ci metto sempre il mio occhio critico e cerco di uscire dagli schemi canonici dei conformisti, vado oltre.
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loro non smetteranno mai di commettere questo imperdonabile errore e io non smetterò mai di stupirmi ogni volta che i concorrenti di quattro ristoranti si dimenticano di pulire le cappe o - ultima aggiunta - le affettatrici DAI
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Quattro giorni a Corfù, cosa vedere e cosa fare
L’idea di andare per una breve vacanza a Corfù a fine maggio è data dalla volontà di fare qualche giorno di mare e dal prezzo del volo Ryanair. In sostanza se viaggi sola Corfù città è una soluzione ottima perché il centro storico è molto bello e pieno zeppo di negozi, botteghe e tanti ristoranti e locali, dove fare soste interessanti e passare dei piacevoli momenti. Per raggiungere le spiagge è…
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Blitz Antidroga e Denunce nelle Isole Eolie
Nelle Isole Eolie, un allarme droga ha portato a un'importante operazione dei carabinieri di Lipari e Vulcano, culminata con la denuncia di 17 giovani. L'azione, svolta in collaborazione con la compagnia di Milazzo, ha visto un aumento dei controlli su tutto il territorio dell'arcipelago eoliano. I carabinieri hanno intensificato i servizi di pattugliamento e posto di controllo, operativi anche nelle ore notturne, per prevenire e contrastare vari reati, tra cui quelli legati alla droga e alle violazioni del codice della strada. Durante le verifiche, sono state controllate oltre 360 persone e circa 250 veicoli, con numerose infrazioni rilevate che mettono in pericolo la sicurezza di automobilisti e pedoni. Tra queste, quattro persone sono state denunciate per guida sotto l'influenza di alcool o droghe e per porto illegale di coltello. Inoltre, i carabinieri di Vulcano e Stromboli hanno denunciato due individui per ubriachezza molesta, trovati a disturbare turisti e passanti. Le operazioni hanno portato al sequestro amministrativo di 14 veicoli e alla decurtazione di 70 punti dalle patenti dei trasgressori. Nell'ambito dell'attività antidroga, a Lipari e Vulcano, due persone sono state denunciate per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, mentre 17 giovani, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, sono stati trovati in possesso di modiche dosi di droga e segnalati alla prefettura di Messina come assuntori. Parallelamente, le ispezioni congiunte con il personale dell'Asp di Messina nei ristoranti hanno portato alla denuncia dei titolari di tre locali per tentata frode in commercio, poiché somministravano prodotti surgelati spacciandoli per freschi. Infine, sei turisti sono stati segnalati a Stromboli e Vulcano per aver violato l'ordinanza sindacale che vieta l'accesso vicino ai crateri. Read the full article
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questo articolo avrete il dubbio, come me, su cosa effettivamente arrivi sulle nostre tavole. Non sono certamente un fobico, ma qualche volta mi è capitato di pensare a quale carne effettivamente ci venda il macellaio all’angolo, se ci dia maiale o carne di cane, o ancora peggio, carne umana. Ormai non dovremmo stupirci di nulla: proprio recentemente sui giornali è apparsa la notizia di carne infettata dal virus HIV; prima di questo si è parlato di carne di ratto servita in alcuni ristoranti cinesi; ancora prima di carne di serpente al posto di quella di coniglio …
Ricordate quella volta in cui la carne aveva un sapore strano? Siete davvero sicuri di non aver mangiato carne di qualche animale insolito spacciata per vitello o maiale? E non vi è mai passato per la testa che almeno una volta nella vita potreste aver comprato un panino con all’interno carne umana? Questo articolo vi dimostrerà che può succedere!
Comincio con le stesse parole del killer, Joe Metheny, intervistato in prigione poco tempo dopo la sentenza.
«Ti dirò di me, di quello che sono adesso, cioè da quando sono bloccato in prigione. Ho 48 anni, peso circa 205 kg, ma questo non è solo grasso. Sono qui in questa cella da quasi otto anni, ma quando qualcuno è condannato a diverse pene di vita senza possibilità di liberazione anticipata il tempo non è più importante.
Merito di essere qui perché mi ha processato gente giusta che ha fatto giustizia. Ha! Ha! Sono stato condannato solo per due omicidi e un rapimento; lei però mi è sfuggita …
Per il primo omicidio sono stato condannato a vita senza la possibilità di richiedere un rilascio anticipato; per il secondo mi hanno dato la pena di morte e per tre anni ho atteso nel braccio della morte in Maryland. Alla fine hanno cambiato la mia condanna e mi hanno dato un’altra condanna a vita senza alcuna liberazione.
Ho ucciso sette persone, tre uomini e quattro donne. Due uomini li ho fatti a pezzi con la mia ascia sotto un ponte nel sud di Baltimora; sotto lo stesso ponte ho ucciso altre due donne e un uomo che stava pescando: lui era nel posto sbagliato nel momento sbagliato. La polizia ha controllato quel posto circa tre anni dopo, quindi non hanno trovato nulla per condannarmi per quegli omicidi.
La mia frenesia assassina era motivata da un desiderio di vendetta, ma il gusto del sangue mi ha anche dato la meravigliosa sensazione di potere ogni volta che privavo qualcuno della sua vita.
Tutto è iniziato nel luglio 1994. Al tempo lavoravo come camionista. Una notte sono tornato a casa e quando ho aperto la porta e acceso la luce ho notato che non c’era più niente: la mia donna ha preso tutto, incluso mio figlio, e mi ha lasciato.
Avrei anche accettato la sua fuga, ma lei mi ha preso il mio figlio di 6 anni. L’avrei pagata per scomparire dalla mia vita: tutto quello che doveva fare era portare mio figlio a mia madre e poi tutto sarebbe andato bene.
Sei mesi più tardi ho saputo che viveva in un’altra parte della città con qualche idiota che la stava imbottendo di droghe. Sono stati beccati per il possesso e l’uso di quelle schifezze e mio figlio è stato portato via perché lo trascuravano e lo hanno picchiato. Così ho raccolto tutto il mio odio per i due che hanno fatto male a mio figlio e sono andato a cercarli. Ho saputo da qualcuno che erano sotto quel ponte e stavano dormendo con i senzatetto che erano lì.
Non erano lì, ma ho trovato due nani che avevano visto insieme a loro. Li ho fatti a pezzi e credo che nemmeno se ne siano accorti.
Quella stessa sera ho attirato sotto il ponte la prima cagna. Ho cercato di farmi dire dove fosse mia moglie, ma lei ha detto che non sapeva niente, quindi l’ho picchiata, l’ho violentata e l’ho uccisa. Ho gettato il suo corpo nei cespugli e sono andato a cercare un’altra cagna. Ho fatto la stessa cosa di quella precedente, ma quando l’ho gettata in mezzo ai cespugli ho notato un nero che mi stava guardando. Così ho preso un tubo metallico che era nella spazzatura e gli ho spaccato il cranio. Alla fine ho gettato tutti nel fiume …
Era una notte davvero difficile per me: cinque omicidi in circa sette ore. Due settimane e mezza dopo sono stato arrestato e accusato di aver ucciso i due nani con l’ascia. Ho trascorso quasi 18 mesi di carcere a Baltimora, in attesa del processo. Il processo è durato una settimana ed è stato chiuso per mancanza di prove.
Ho attirato ancora due puttane nel mio rimorchio, ma nemmeno loro sapevano dirmi nulla di mia moglie. Le ho uccise e ho fatto a pezzi i loro corpi; ho tagliato la carne e l’ho messa nei contenitori e poi nel congelatore.
Nei fine settimana aprivo un piccolo bar su ruote e vendevo sandwich di maiale e carne di manzo: mi dicevano tutti che erano buonissimi anche se non sapevano che in mezzo a quei panini c’erano i pezzi di quelle puttane. La carne umana ha un sapore simile alla carne di maiale e se mescolate questi due tipi di carne nessuno sente la differenza.
Tutto è andato bene finché non ho finito la carne speciale. Così ho invitato un’altra puttana sul mio rimorchio. Ho cominciato a strapparle i vestiti e lei iniziò ad urlare, ma oltre a me non c’era nessuno che la sentisse. E io me la ridevo.
Mi sono voltato per un secondo e quello è stato il mio errore, perché quella troia è riuscita ad uscire dalla porta prima che potessi agguantarla. Quella cagna si arrampicò sui pallet del giardino come una scimmia e saltò oltre il recinto, dove un ragazzo si fermò e la portò alla stazione di servizio, dove hanno chiamato la polizia. Sapevo che i poliziotti erano in zona, ma me la presi con calma: ho preso i suoi vestiti, ho preso le chiavi e sono uscito. Non ho fatto in tempo a tornare a casa che è arrivata un’auto e uno sbirro ha tirato fuori una pistola dicendomi di sdraiarmi per terra. È così che finisce la storia.
Mi hanno arrestato. L’unica cosa che mi rammarica è che non ho ucciso i due figli di puttana che volevo uccidere. Questa è la mia storia, terribile ma vera. Quindi, la prossima volta che scendete in strada e notate un barbecue su ruote che non avete mai visto prima, ricordate questa storia prima di mangiare il vostro panino. Non potete sapere cosa state mangiando davvero. Ha! Ha!»
Questo lungo monologo riassume effettivamente i crimini di Joseph Roy Metheny. Durante l’ultimo processo, quello per l’assassinio di Cathy Ann Magaziner, Metheny confessò di averla uccisa nel 1994 e fornì tutti i dettagli per ritrovare ciò che restava del suo corpo, ovvero le parti non utilizzate per i suoi “speciali” sandwich di carne e seppelliti in un bosco poco distante dal suo luogo di lavoro. Metheny stesso supplicò il giudice di dargli la pena di morte, ma i suoi avvocati riuscirono a convincere in appello la giuria che il suo era stato un omicidio senza scopo di furto (un’aggravante che consente di deliberare la pena di morte) e la sua pena si tradusse in una seconda condanna all’ergastolo.
Metheny stava già scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Kimberly Spicer nel 1996 e 50 anni di carcere per tentato stupro e sequestro di Rita Kemper, la ragazza che scappò dal suo rimorchio e riuscì ad andare alla polizia.
Vi risparmio in questo caso tutta l’infanzia di Joe Metheny, anche perché, stando alle dichiarazioni della madre Jean, non ha mai avuto traumi tali da sviluppare il mostro che è diventato da adulto. Veniva descritto come intelligente e non si tirava indietro dai lavori pensanti. La morte del padre quando era piccolo non lo segnò particolarmente e una volta terminato il servizio militare si diede subito da fare per guadagnarsi da vivere.
I colleghi di Metheny lo descrissero come una persona comune, ovviamente molto più imponente degli altri, ma anche in caso di litigi nessuno avrebbe mai pensato che avesse potuto uccidere qualcuno.
Il caso di Metheny ha però un punto oscuro: la moglie non ha mai rilasciato dichiarazioni in merito e oggi non si sa dove viva. Nelle dichiarazioni dell’assassino è evidente che anche dopo anni di prigione mostrava un risentimento verso la sua compagna colpevole di essere scappata di casa, ma ci sarebbe da capire se gli omicidi, il cannibalismo e la vendita di carne umana siano scaturiti dalla rabbia o da una perversione di Metheny al di là della ragione.
Termino l’articolo facendo un po’ di ordine sugli eventi, perché del monologo di Metheny si capisce poco il lasso temporale.
Metheny ha dichiarato di aver iniziato ad uccidere nel 1994, dopo la fuga della moglie. Gli omicidi di quella notte non sono mai stati provati perché si indagò quasi quattro anni dopo su di loro, ma in quell’anno fu trovato il corpo mutilato della 28enne Toni Lynn Ingrassia lungo la Interstate 95, a breve distanza dalla società di trasporti per cui lavorava Metheny. L’uomo fu sospettato anche di quell’omicidio, ma non trovarono prove sufficienti ad accusarlo (sebbene in carcere rivendicò anche quell’omicidio).
Nel 1995, Metheny attirò le prostitute Cathy Ann Magaziner, 45 anni e Kimberly Spicer, 26 anni nel suo rimorchio dove le violentò, le strangolò e le fece a pezzi per mangiarne alcune parti e rivenderne altre sotto forma di panini di carne.
Il 19 dicembre 1996 Joe Metheny, ormai 41enne, fu arrestato per il sequestro, il tentativo di stupro e il tentato omicidio della 37enne Rita Kemper. Le indagini sul luogo dei fatti portarono al ritrovamento dei resti del corpo decomposto di Kimberly Spicer, che furono trovati sotto un rimorchio nei pressi dell’azienda.
Fu condannato a morte il 13 novembre 1998, ma la sua pena fu commutata in appello al carcere a vita il 24 luglio 2000.
Joe Roy Metheny nella sua prigionia ha confessato di aver ucciso 10 persone nella zona di Baltimora e di averlo fatto anche per mangiare carne umana e servirla nel suo barbecue su ruote ai suoi clienti del weekend.
Metheny è morto proprio di recente , il 5 agosto 2015 all’età di 62 anni: è stato trovato accasciato a terra da una guardia carceraria nel Maryland, dove stava servendo due condanne a vita. La morte sarebbe avvenuta per infarto.
Fonte: https://www.ilparanormale.com/serial-killer-e-delitti/joe-metheny/
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The Beach e CAVA @ Marina di Scarino (GR): apertura anticipata ad aprile per le regate Swan Tuscany Challenge
The Beach Luxury Club e CAVA, nuovi ristoranti e meeting point anticipano l'apertura a Marina di Scarlino (Grosseto). Invece che a maggio, aprono già ad aprile 2024. L'occasione sono le spettacolari regate Swan Tuscany Challenge, previste dal 17 al 21 aprile, che fanno parte della prestigiosa Nation League 2024.
Tornano infatti a Marina di Scarlino a regatare le classi ClubSwan 36 e ClubSwan 50. L'evento segna la prima delle sette regate che compongono la Nations League. In realtà, per accogliere nel modo giusto gli equipaggi, i team e tutti gli accompagnatori, The Beach Luxury Club e CAVA sono già aperti, fin da venerdì 12 aprile 2024.
"La Swan Tuscany Challenge è un evento davvero importante per chi ama la vela e tutta la nautica", spiega Manuel Dallori, il creatore di The Beach e CAVA. "Era difficile pensare ad un momento migliore per iniziare la nostra stagione, nel contesto d'eccellenza di Marina di Sarlino".
CAVA, un'evoluzione della classica trattoria italiana è vocata principalmente alle pietanze di mare, a Marina di Scarlino dal 12 aprile è aperto per cena. The Beach Luxury Club, che a Marina di Scarlino prende vita a Il Tarantella, è concept di beach club in cui rilassarsi al sole di giorno godendosi piatti mediterranei o fusion d'eccellenza, invece apre già alle 7 e 30 per le colazioni e il pranzo, resta aperto fino alle 1800 per snack, aperitivi e momenti di relax.
COS'E THE BEACH LUXURY CLUB
Creato e gestito dall'imprenditore viareggino Manuel Dallori, The Beach Luxury Club è un concept di beach club con intrattenimento che prende vita in spazi aperti dal mattino alla notte. Propone cucina raffinata, presentata in un contesto unico, con piatti di ispirazione mediterranea e fusion, dinner show internazionali e party che finiscono solo alle ore piccole. Prende vita tutto l'anno a Sharm El Sheikh presso e dalla primavera all'autunno a Santa Flavia (Palermo). Nel 2024 sono previste due nuove aperture, a Tulum, in Messico e in Toscana. https://www.thebeachluxury.com/
COS'E' CAVA
CAVA è una nuova catena di locali dedicati alla cucina italiana e al piacere di gustarla in locali ad alto tasso di stile, in Italia e nel mondo. Nasce da chi ha portato al successo The Beach Luxury Club, format che fin dal 2018 propone cucina fusion d'ispirazione mediterranea, da godere con dinner show internazionali e party. CAVA è un'evoluzione della classica trattoria italiana e nasce nella primavera '24in spazi in cui design, servizio, piatti e stile sono curati in ogni singolo dettaglio. Dove? In quattro location: a Sharm, in Egitto; a Tulum, in Messico; a Marina di Scarlino (Grosseto) e in Sicilia, a Santa Flavia (Palermo).
COS'E' MARINA DI SCARLINO
Nata da un'idea di Leonardo Ferragamo, Marina di Scarlino accoglie da anni l'ampia comunità di amanti della vela, del mare, della natura e del relax. Si sviluppa nel cuore della Maremma e dell'Arcipelago Toscano, a poche miglia dall'Isola d'Elba, immersa in una delle aree a maggiore densità di parchi, riserve naturalistiche e faunistiche. Marina di Scarlino è uno dei porti turistici più sicuri e protetti del Mediterraneo e un esempio di offerta integrata, con un porto turistico di 960 posti barca, un Resort con 30 appartamenti esclusivi, 36 nuove residenze in vendita, un Cantiere nautico-centro autorizzato Nautor Swan Global Service, uno Yacht Club, una Galleria Commerciale e sede di regate e eventi del settore di rilevanza internazionale. Marina di Scarlino è inoltre una destinazione privilegiata dal punto vista climatico, con temperature miti e condizioni meteo stabili per la maggior parte dell'anno. Strategica la posizione geografica: nel cuore della Food & Wine Valley della Maremma Toscana e dei suoi siti culturali e artistici. https://www.marinadiscarlino.com/it/
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The Beach e CAVA @ Marina di Scarino (GR): apertura anticipata ad aprile per le regate Swan Tuscany Challenge
The Beach Luxury Club e CAVA, nuovi ristoranti e meeting point anticipano l'apertura a Marina di Scarlino (Grosseto). Invece che a maggio, aprono già ad aprile 2024. L'occasione sono le spettacolari regate Swan Tuscany Challenge, previste dal 17 al 21 aprile, che fanno parte della prestigiosa Nation League 2024.
Tornano infatti a Marina di Scarlino a regatare le classi ClubSwan 36 e ClubSwan 50. L'evento segna la prima delle sette regate che compongono la Nations League. In realtà, per accogliere nel modo giusto gli equipaggi, i team e tutti gli accompagnatori, The Beach Luxury Club e CAVA sono già aperti, fin da venerdì 12 aprile 2024.
"La Swan Tuscany Challenge è un evento davvero importante per chi ama la vela e tutta la nautica", spiega Manuel Dallori, il creatore di The Beach e CAVA. "Era difficile pensare ad un momento migliore per iniziare la nostra stagione, nel contesto d'eccellenza di Marina di Sarlino".
CAVA, un'evoluzione della classica trattoria italiana è vocata principalmente alle pietanze di mare, a Marina di Scarlino dal 12 aprile è aperto per cena. The Beach Luxury Club, che a Marina di Scarlino prende vita a Il Tarantella, è concept di beach club in cui rilassarsi al sole di giorno godendosi piatti mediterranei o fusion d'eccellenza, invece apre già alle 7 e 30 per le colazioni e il pranzo, resta aperto fino alle 1800 per snack, aperitivi e momenti di relax.
COS'E THE BEACH LUXURY CLUB
Creato e gestito dall'imprenditore viareggino Manuel Dallori, The Beach Luxury Club è un concept di beach club con intrattenimento che prende vita in spazi aperti dal mattino alla notte. Propone cucina raffinata, presentata in un contesto unico, con piatti di ispirazione mediterranea e fusion, dinner show internazionali e party che finiscono solo alle ore piccole. Prende vita tutto l'anno a Sharm El Sheikh presso e dalla primavera all'autunno a Santa Flavia (Palermo). Nel 2024 sono previste due nuove aperture, a Tulum, in Messico e in Toscana. https://www.thebeachluxury.com/
COS'E' CAVA
CAVA è una nuova catena di locali dedicati alla cucina italiana e al piacere di gustarla in locali ad alto tasso di stile, in Italia e nel mondo. Nasce da chi ha portato al successo The Beach Luxury Club, format che fin dal 2018 propone cucina fusion d'ispirazione mediterranea, da godere con dinner show internazionali e party. CAVA è un'evoluzione della classica trattoria italiana e nasce nella primavera '24in spazi in cui design, servizio, piatti e stile sono curati in ogni singolo dettaglio. Dove? In quattro location: a Sharm, in Egitto; a Tulum, in Messico; a Marina di Scarlino (Grosseto) e in Sicilia, a Santa Flavia (Palermo).
COS'E' MARINA DI SCARLINO
Nata da un'idea di Leonardo Ferragamo, Marina di Scarlino accoglie da anni l'ampia comunità di amanti della vela, del mare, della natura e del relax. Si sviluppa nel cuore della Maremma e dell'Arcipelago Toscano, a poche miglia dall'Isola d'Elba, immersa in una delle aree a maggiore densità di parchi, riserve naturalistiche e faunistiche. Marina di Scarlino è uno dei porti turistici più sicuri e protetti del Mediterraneo e un esempio di offerta integrata, con un porto turistico di 960 posti barca, un Resort con 30 appartamenti esclusivi, 36 nuove residenze in vendita, un Cantiere nautico-centro autorizzato Nautor Swan Global Service, uno Yacht Club, una Galleria Commerciale e sede di regate e eventi del settore di rilevanza internazionale. Marina di Scarlino è inoltre una destinazione privilegiata dal punto vista climatico, con temperature miti e condizioni meteo stabili per la maggior parte dell'anno. Strategica la posizione geografica: nel cuore della Food & Wine Valley della Maremma Toscana e dei suoi siti culturali e artistici. https://www.marinadiscarlino.com/it/
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The Beach e CAVA @ Marina di Scarino (GR): apertura anticipata ad aprile per le regate Swan Tuscany Challenge
The Beach Luxury Club e CAVA, nuovi ristoranti e meeting point anticipano l'apertura a Marina di Scarlino (Grosseto). Invece che a maggio, aprono già ad aprile 2024. L'occasione sono le spettacolari regate Swan Tuscany Challenge, previste dal 17 al 21 aprile, che fanno parte della prestigiosa Nation League 2024.
Tornano infatti a Marina di Scarlino a regatare le classi ClubSwan 36 e ClubSwan 50. L'evento segna la prima delle sette regate che compongono la Nations League. In realtà, per accogliere nel modo giusto gli equipaggi, i team e tutti gli accompagnatori, The Beach Luxury Club e CAVA sono già aperti, fin da venerdì 12 aprile 2024.
"La Swan Tuscany Challenge è un evento davvero importante per chi ama la vela e tutta la nautica", spiega Manuel Dallori, il creatore di The Beach e CAVA. "Era difficile pensare ad un momento migliore per iniziare la nostra stagione, nel contesto d'eccellenza di Marina di Sarlino".
CAVA, un'evoluzione della classica trattoria italiana è vocata principalmente alle pietanze di mare, a Marina di Scarlino dal 12 aprile è aperto per cena. The Beach Luxury Club, che a Marina di Scarlino prende vita a Il Tarantella, è concept di beach club in cui rilassarsi al sole di giorno godendosi piatti mediterranei o fusion d'eccellenza, invece apre già alle 7 e 30 per le colazioni e il pranzo, resta aperto fino alle 1800 per snack, aperitivi e momenti di relax.
COS'E THE BEACH LUXURY CLUB
Creato e gestito dall'imprenditore viareggino Manuel Dallori, The Beach Luxury Club è un concept di beach club con intrattenimento che prende vita in spazi aperti dal mattino alla notte. Propone cucina raffinata, presentata in un contesto unico, con piatti di ispirazione mediterranea e fusion, dinner show internazionali e party che finiscono solo alle ore piccole. Prende vita tutto l'anno a Sharm El Sheikh presso e dalla primavera all'autunno a Santa Flavia (Palermo). Nel 2024 sono previste due nuove aperture, a Tulum, in Messico e in Toscana. https://www.thebeachluxury.com/
COS'E' CAVA
CAVA è una nuova catena di locali dedicati alla cucina italiana e al piacere di gustarla in locali ad alto tasso di stile, in Italia e nel mondo. Nasce da chi ha portato al successo The Beach Luxury Club, format che fin dal 2018 propone cucina fusion d'ispirazione mediterranea, da godere con dinner show internazionali e party. CAVA è un'evoluzione della classica trattoria italiana e nasce nella primavera '24in spazi in cui design, servizio, piatti e stile sono curati in ogni singolo dettaglio. Dove? In quattro location: a Sharm, in Egitto; a Tulum, in Messico; a Marina di Scarlino (Grosseto) e in Sicilia, a Santa Flavia (Palermo).
COS'E' MARINA DI SCARLINO
Nata da un'idea di Leonardo Ferragamo, Marina di Scarlino accoglie da anni l'ampia comunità di amanti della vela, del mare, della natura e del relax. Si sviluppa nel cuore della Maremma e dell'Arcipelago Toscano, a poche miglia dall'Isola d'Elba, immersa in una delle aree a maggiore densità di parchi, riserve naturalistiche e faunistiche. Marina di Scarlino è uno dei porti turistici più sicuri e protetti del Mediterraneo e un esempio di offerta integrata, con un porto turistico di 960 posti barca, un Resort con 30 appartamenti esclusivi, 36 nuove residenze in vendita, un Cantiere nautico-centro autorizzato Nautor Swan Global Service, uno Yacht Club, una Galleria Commerciale e sede di regate e eventi del settore di rilevanza internazionale. Marina di Scarlino è inoltre una destinazione privilegiata dal punto vista climatico, con temperature miti e condizioni meteo stabili per la maggior parte dell'anno. Strategica la posizione geografica: nel cuore della Food & Wine Valley della Maremma Toscana e dei suoi siti culturali e artistici. https://www.marinadiscarlino.com/it/
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Partinico (PA): 8 arrestati e 3 interdetti dai pubblici uffici per corruzione
Partinico (PA): 8 arrestati e 3 interdetti dai pubblici uffici per corruzione Alle prime luci dell'alba dell'11 aprile, i Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno eseguito un'ordinanza di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 11 indagati (3 custodie cautelari in carcere, 5 arresti domiciliari e 3 sospensione dal pubblico ufficio o servizio), accusati a vario titolo per associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e peculato. L'indagine ha delineato l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione, composta da quattro persone poste al vertice di una cooperativa di servizi socio-sanitari con sede a Partinico. Tramite la cooperativa, i quattro soci, avrebbero avvicinato pubblici ufficiali, sette tra dirigenti o funzionari dei comuni siciliani di Partinico, Balestrate, Marsala, San Cataldo, Agrigento, della Città Metropolitana di Palermo, oltre ad un ex Sindaco di Partinico (al momento dei fatti privo di ruoli nella pubblica amministrazione), che avrebbero corrotto attraverso dazioni di denaro, regalie e cene offerte in noti ristoranti. Inoltre, numerose sarebbero state le assunzioni alle dipendenze della cooperativa di persone indicate dai pubblici ufficiali. L'obiettivo sarebbe stato di velocizzare i pagamenti e le liquidazioni da parte degli enti locali nei confronti della cooperativa o aggiudicarsi costosi appalti per servizi pubblici relativi ad attività socio-assistenziali, quali l'assistenza domiciliare di disabili e anziani, il trasporto di disabili presso istituti scolastici o sanitari, servizi in ambito educativo di minori come asili nido e centri ricreativi estivi. Sarebbe stata inoltre rilevata l'emissione di una fattura per la retribuzione di servizi mai prestati di circa 30.000 euro da parte della cooperativa, poi spesata dall'ente pubblico. Tra le varie acquisizioni, gli investigatori avrebbero individuato in un noto e caratteristico borgo nei pressi di Partinico, il luogo abituale d'incontro tra i vertici della cooperativa e alcuni dei pubblici ufficiali compiacenti, dove sarebbero stati rinsaldati i reciproci illeciti legami. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha contemporaneamente disposto il sequestro preventivo di una somma di oltre 50.000 euro, di alcuni gioielli e della stessa cooperativa, la quale ha un fatturato annuo di circa 13.000.000 di euro e oltre 1250 dipendenti. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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