#Quanto lo adoro quando fa così
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Onesto 👀
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Amo il disordine che porti nella mia vita. Perché ha l'odore sacro e il fascino irresistibile del sesso più sporco e coinvolgente che io abbia mai fatto. Casa mia ormai è un letamaio, grazie a te. Ma va bene così. Il caos mi parla di te. Sei imbranata, non fai sport o alcun'altra attività fisica. Non presti attenzione a nessuna delle cose che ti dico. Mi sminuisci. Lavori da anni dietro al banco di un fast food senza troppo impegno. Mangi solo hamburger, patatine e schifezze, per risparmiare. Per poi comprarti... scarpe costosissime che non sai portare. E che non sono assolutamente adatte a te e alla tua roba da mercato dell'usato.
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Perché poi vesti sciatto: non hai gusto, non hai mai addosso un paio di calze che non siano sfilate. O una maglia che non abbia un buco rammendato. Abbinare i colori, o la stessa idea di sobrietà, di classe, sono concetti ignoti ai tre o quattro neuroni che hai in testa. Sei veramente stupida, molto volgare: nei modi, nel linguaggio e nella sostanza delle tue azioni, dei tuoi pensieri da presuntuosa. Ti ritieni molto intelligente, ma... lasciamo stare. Sei proprio una stronza permalosa che ha un cervello dalla mentalità molto ristretta. Guardi film demenziali, soap argentine degli anni ottanta e leggi vecchi romanzi rosa di nessun valore. Stai sempre incollata al cellulare.
O parli per intere ore di cazzate assurde con le tue amiche. Che alla fine ormai conoscono nei particolari più scabrosi tutto ciò che fanno a letto due lesbiche, cioè io e te! Non sai tenerti nulla. Sei la peggiore pettegola. Loro godono, a sentirti. E tu lì a fare la protagonista, a vantarti di essere l'amante dell'avvocata importante più vecchia di te ma tua sottomessa. Scema che altro non sei. Se le incontro, divento rossa e loro sorridono, salutandomi con eccessivo calore. Però non potevo proprio sfuggire, al ciclone che è piombato nella mia vita. Dovrei odiarti visceralmente, invece mi sono innamorata di te. Ti adoro e sono proprio cotta. Devo essermi bevuta il cervello.
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Ti penso di continuo, ti messaggio ogni ora. Sono gelosa. Cerco solo il sapore delle tue labbra al ketchup e desidero leccare le tue dita sempre unte di olio fritto, prima di chinarmi, al tuo ordine, sulla tua passera o tuffarmi con la bocca e la lingua avide nel tuo culo a natiche alte e aperte, con l'acquolina in bocca. Per giunta, tutto il giorno ormai penso solo a nuove varianti per farti venire. Perché tu vuoi solo essere masturbata, soddisfatta, leccata ovunque abbondantemente, però tu non vuoi leccare me. Devi comandarmi, darmi ordini e ti incazzi pure se non eseguo subito. Appena vieni a casa mia, mi devo inchinare a te e leccarti i piedi.
Mi violenti il culo con un vecchio mattarello unto. Neppure con un fallo di gomma. Dici che quando eri ragazza, l'hanno fatto a te e perciò devi farmi provare dolore. Quanto ti amo, quando lo fai: mi fai soffrire, mi fa un male bestia. Tanto male. Ma devo stringere i denti. Devo soffrire muta. Perché mentre me lo agiti dentro e io piango di dolore, magari per un po' di sangue che inizia a uscire dal mio sfintere, tu ti sgrilletti fino ad avere l'orgasmo, grazie alla pena che provo. Mi tratti come una sgualdrina da quattro soldi. E io: anni di studio, rispetto dei colleghi e dei giudici guadagnato sul campo, dozzine di casi complicati risolti, parcelle di notevole entità guadagnate ogni anno, invece di mandarti affanculo, voglio solo quello! Voglio solo te.
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Ti desidero. Bramo la tua durezza, la tua ignoranza brutale, sicura e le tue assolute violenze da denuncia sul mio corpo. Poi, ho bisogno delle tue fortissime scudisciate sulle natiche, dei miei capezzoli pinzati senza pietà. Sei una vera e sadica puttana: sono comunque tua, tua, tua. Non posso stare una notte senza servirti, senza baciarti la fica e leccarti il buco del culo. Quando spegnamo la luce esauste, prima di dormire mi baci in bocca e mi dici che mi ami, che sono la tua troia, che sono l'amore, per te. Che rappresento tutto, per la tua vita. E quindi mi sento ripagata di tutto il dolore provato. Mi accarezzi tenera e torno bambina.
Aliantis
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L'innocenza
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A vederti ti si scambierebbe per una bambina. Eppure hai già venticinque anni. Un accenno di seno, magra ma tonica. Ben allenata, eppure piccola e tenera. Solo io so di quali numeri sia capace la tua bocca. Solo io conosco quanto sia morbido e accogliente il tuo culo, quando s’allarga elastico per farmi entrare. Impazzisco, se sto senza vederti un giorno, senza poterti baciare tra le gambe e sentirti godere mentre vieni in silenzio.
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Perché la cosa che più ti piace è vestirti in modo sexy, anche in casa; e stimolarmi, farmi andare fuori di testa con la tua aria da studentessa modello e puttanella da adorare e sfondare. Sei diabolica. Ami trascinarmi in un’altra stanza dove tua madre, mia compagna da anni, non ci possa vedere. Per toccarmi nei pantaloni, frugarmi e sentirmi crescere. Baciarmi sulle labbra, iniziare a masturbarmi per poi improvvisamente fuggire via nella tua cameretta.
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Adoro la tua fica strettissima e il modo in cui di notte nel tuo letto mi accetti dentro di te senza fare un fiato, per non svegliarla mentre dorme serena. Dovrei sentirmi in colpa. Ma il desiderio non conosce tabù da rispettare e a te io non so rinunciare, gemma di primavera nel mio autunno ormai tormentato dalla voglia di te. Ormai è da qualche mese, da quando è sbocciato questo frutto amaro, che ogni notte sgattaiolo in silenzio e mi ficco a letto con te per quei preziosi venti minuti di puro sesso animale.
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Non dovremmo, lo so; ma ormai non ho più scrupoli o vergogna. Poi, di mattina si fa colazione tutti e tre insieme. Ognuno andrà dove deve, chi a lavorare chi all’università. Io nella mia mente comunque sarò soprattutto impegnato ad aspettare impaziente tutto il giorno i tuoi messaggi, che puntualmente risveglieranno il mio desiderio. Nessuno potrebbe resistere alle tue tettine dolci ma sode e alla tentazione del tuo corpo scattante, magro e nervoso. Ma è la tua mente perfida, quella che mi vince. Che mi possiede totalmente. Sei desiderio puro.
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Ogni volta che mi ripropongo di smetterla, di non farmi più ossessionare dall’idea di te, dal tuo profumo, metto una mano in tasca al giaccone e lì trovo sempre il promemoria, quel tuo perizoma che mi ci hai infilato di nascosto tempo fa, per rimarcare il territorio. L’annuso profondamente e torno a pensarti con intensa passione. Lo custodisco come una reliquia. Sei un’ossessione. Occasionalmente, finito di scoparti lo prendo e te lo passo tra le gambe, per pulirti e impregnarlo nuovamente del profumo più buono al mondo: quello della tua fichetta.
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Oh, come mi piace vederti remissiva e obbediente a tua madre quando lei bonariamente ti rimbrotta. O se magari, osservandoti con lo sguardo pieno d’amore, ti dà dei consigli pieni di saggezza e affetto su quanto sia importante comportarsi bene e trovare un bravo ragazzo. Sei la sua bambina innocente, la luce dei suoi occhi. E la pura perdizione, per me. Ogni tanto parlando di te lei mi dice: “non è adorabile, la mia ragazza?” Occasionalmente capita qualche giornata in cui tua mamma mandi un messaggio a entrambi e ci comunichi che purtroppo per un imprevisto o la malattia improvvisa di qualche collega lei debba fare straordinario fino a sera tardi, per coprire un doppio turno.
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Allora io so già come andrà il pomeriggio, tra noi. Lei è una donna d’oro: t’ha avuta giovanissima e da ragazza madre modello t’ha allevata con sacrifici neri, prima di incontrare me qualche anno fa. Solo allora s’è potuta rilassare un po’. Avrebbe diritto soltanto a un enorme rispetto, da parte nostra. A non essere ingannata, tradita in modo così subdolo. Mi vergogno da morire. Lei è un’anima adorabile: con me si comporta sempre in modo inappuntabile, da vera compagna fedele, devota e al tempo stesso, in privato, da femme fatale.
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Si fa sempre bellissima e come sai bene, perché la invidi un po’, è ancora giovane e molto sexy: s’ammazza di palestra solo per piacermi e ha un corpo da urlo, letteralmente. Le piace sedurmi e legarmi ogni giorno di più, col suo innegabile e intelligente charme di donna pantera. Impazzisco sia per il suo sorriso che per il suo corpo caldo di femmina matura, molto esperta nei giochi di sesso e nel trattenimento del pene. Sessualmente mi vizia di continuo: mi fa fare e mi fa di tutto. Adora succhiarmelo e inghiottire il mio seme. Già questo dovrebbe bastarmi, no?
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Ma io invece per il puro gusto del proibito, del peccato, della trasgressione, del non si fa, del sesso assolutamente vietato dalla comune morale e tabù, voglio sempre e solo te. Ti desidero, ti devo leccare, odorare, toccare, violare ovunque e ho bisogno di riempire di sborra ogni tuo orifizio. Devo sentire che sudi, sotto di me; che vibri e godi da impazzire. Poi mi sento sempre in forte colpa. Vorrei confessare tutto a lei e ricominciare daccapo insieme, in modo pulito e onesto. Perché la amo da impazzire. Ma così la distruggerei, la perderei. E anche tu avresti perso tua madre. Dall’altro lato però francamente spero non finisca mai, questo nostro osceno, indicibile, deprecabile peccato. Adesso lecca tuta la mia sborra e ingoiala. Amore mio segreto.
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RDA
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👵 Scritto da una 90enne!! ❤️ 🤙
41 lezioni che la vita mi ha insegnato 💖
Dovremmo leggerle almeno una volta a settimana! Assicurati di leggere fino alla fine! Scritto da Regina Brett, 90 anni, del Plain Dealer di Cleveland, Ohio.
Per celebrare l'invecchiamento, una volta ho scritto le 41 lezioni che la vita mi ha insegnato. È la colonna più richiesta che abbia mai scritto. Il mio contachilometri è arrivato a 90 ad agosto, quindi ecco di nuovo la colonna:
1. La vita non è giusta, ma è comunque bella.
2. Quando sei in dubbio, fai semplicemente il prossimo piccolo passo.
3. La vita è troppo breve – goditela.
4. Il tuo lavoro non si prenderà cura di te quando sarai malato. I tuoi amici e la tua famiglia lo faranno.
5. Paga le tue carte di credito ogni mese.
6. Non devi vincere ogni discussione. Rimani fedele a te stesso.
7. Piangi con qualcuno. È più curativo che piangere da soli.
8. Risparmia per la pensione a partire dal tuo primo stipendio.
9. Quando si tratta di cioccolato, resistere è inutile.
10. Fai pace con il tuo passato, così non rovinerà il presente.
11. È OK lasciare che i tuoi figli ti vedano piangere.
12. Non confrontare la tua vita con quella degli altri. Non hai idea di quale sia il loro viaggio.
13. Se una relazione deve essere segreta, non dovresti esserci dentro.
14. Fai un respiro profondo. Calma la mente.
15. Liberati di tutto ciò che non è utile. Il disordine ti appesantisce in molti modi.
16. Ciò che non ti uccide davvero ti rende più forte.
17. Non è mai troppo tardi per essere felici. Ma dipende tutto da te e da nessun altro.
18. Quando si tratta di inseguire ciò che ami nella vita, non accettare un no come risposta.
19. Accendi le candele, usa le lenzuola belle, indossa la lingerie elegante. Non riservarlo per un'occasione speciale. Oggi è speciale.
20. Preparati in modo eccessivo, poi lascia scorrere le cose.
21. Sii eccentrico adesso. Non aspettare la vecchiaia per indossare il viola. 💖
22. L'organo se*suale più importante è il cervello.
23. Nessuno è responsabile della tua felicità tranne te.
24. Inquadra ogni cosiddetto disastro con queste parole: "Tra cinque anni, avrà importanza?"
25. Scegli sempre la vita.
26. Perdona, ma non dimenticare.
27. Quello che gli altri pensano di te non sono affari tuoi.
28. Il tempo guarisce quasi tutto. Dai tempo al tempo.
29. Per quanto buona o cattiva sia una situazione, cambierà.
30. Non prenderti troppo sul serio. Nessun altro lo fa.
31. Credi nei miracoli.
32. Non fare il revisore della vita. Presentati e sfruttala al massimo ora.
33. Invecchiare è meglio dell'alternativa: morire giovani.
34. I tuoi figli hanno solo un'infanzia.
35. Tutto ciò che conta davvero alla fine è che tu abbia amato.
36. Esci ogni giorno. I miracoli ti aspettano ovunque. (Adoro questa)
37. Se tutti buttassimo i nostri problemi in una pila e vedessimo quelli degli altri, riprenderemmo i nostri.
38. L'invidia è una perdita di tempo. Accetta ciò che hai già, non ciò di cui hai bisogno.
39. Il meglio deve ancora venire...
40. Non importa come ti senti, alzati, vestiti e presentati.
41. La vita non è legata con un fiocco, ma è comunque un dono.
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To The Moon And Back
Purim and Mata ❤️
Quando ho scoperto questa serie, ho pensato fosse un miracolo: trovare un drama thailandese che non sia un BL, sottotitolato in italiano e con un buon voto su MyDramaList è davvero un evento raro.
Nonostante ciò, ho atteso mesi e mesi prima di vederlo,forse per via dei 21 episodi da un'ora e passa, che mi spaventavano. Per fortuna, @ili91-efp lo ha visto prima di me e, spinta dalle sue parole positive, mi ha convinta a dargli una chance.
E meno male! To the Moon and Back è un bel drama romantico, che merita tutto il suo 8.5 su MyDramaList e che spero ottenga il successo che merita, diventando più conosciuto.
La trama è davvero semplice, senza troppi drammi o eventi allucinanti ma proprio questo, è un punto a suo favore:
Seguiamo il Dr. Purim, un rinomato chirurgo cardiotoracico proveniente da una famiglia privilegiata, che decide di vivere in modo indipendente per sfuggire al controllo del padre. La sua vita tranquilla viene sconvolta dall'arrivo della nuova vicina, Matalada, una giovane donna cresciuta dal padre single, proprietario di un cabaret. I due si avvicinano grazie alla passione comune per la pasticceria e, poco a poco, Matalada porta calore e affetto nella vita di Purim. Adoro come MyDramaList ometta certi dettagli sotto il tappeto... perché la storia è un po' più intrigante di così!
COSA MI E' PIACIUTO:
La narrazione scorre in modo fluido , costruendo con cura sia la storia che i personaggi. Non ci sono grossi colpi di scena: il drama punta tutto sulla profondità dei sentimenti e sulle riflessioni. La semplicità della trama bilancia quello che è il vero cuore della serie: i personaggi e le loro relazioni , oltre tutte le tematiche affrontate, come la genitorialità, la concezione dell'amore e della famiglia.
Il fulcro è la storia d'amore tra Purim e Mata , due persone che provengono da contesti completamente diversi —quasi opposti—e che, giorno dopo giorno, si trovano, si amano e crescono insieme.
Mata è socievole, svagata, a tratti goffa , ma cerca sempre di creare un mondo più gentile. Sa però anche essere determinata e sicura dei suoi sentimenti.
Purim, al contrario, appare freddo e razionale , segnato da una profonda ferita emotiva legata al rapporto col padre. Ha sempre vissuto sotto aspettative rigidissime e ha dovuto lottare per la propria indipendenza, sia come uomo che come medico. È ordinato, preciso, complessato e con un livello di stress tale che io e @ili91-efp ci siamo chieste più volte come non si sia mai suicidato, povero ragazzo. 😅
L'arrivo di Mata, un vero raggio di sole , porta una boccata d'aria fresca nella sua vita, fino a quel momento grigia e soffocante.
Il rapporto tra i due si sviluppa in modo graduale e credibile : non è la solita storia d'amore costruita su fraintendimenti e ostacoli forzati, ma una crescita reciproca, in cui entrambi imparano qualcosa l'uno dall'altro.
(In questa gif, Mata che vuole toccare la tartaruga. Mata una di noi! ❤️)
Il tema della famiglia
Uno degli aspetti più interessanti della serie è il contrasto tra le due famiglie :
Quella di Purim è benestante e socialmente rispettabile, ma fredda e opprimente . Suo padre, accecato dalle proprie esperienze passate, gli impone una visione della vita rigida, senza rendersi conto di quanto lo sta soffocando. Purim desideravo solo essere accettato per quello che è, non per quello che fa .
Al contrario, la famiglia di Mata è unita e calorosa. Cresciuta da un padre single che gestisce un cabaret, è stata circondata dall'affetto di una "seconda famiglia" composta dagli amici della comunità LGBTQ+ , che la trattano come una figlia.
La serie mostra molte sfaccettature del concetto di famiglia :
Il nonno di Mata, che ha cacciato suo figlio perché non accettava la sua identità di genere .
La zia di Purim, rovinata dalla gelosia e dall'invidia , che finisce per autodistruggersi.
Ho apprezzato enormemente inoltre, il fatto che la serie rappresenti la comunità LGBTQ+ in modo realistico, senza ricorrere a stereotipi o caricature. Questi personaggi non sono relegati a semplici macchiette comiche , ma hanno un ruolo attivo nella crescita di Mata e nell'economia della storia.
Personaggi secondari e second lead
La caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti di forza del dramma, anche quando si tratta dei secondari , che non sono semplici comparse ma portano tematiche e arricchiscono la narrazione .
Tri e Phaeng , i second lead, sono ben sviluppati al punto che si potrebbe fare una serie solo su di loro. Non insieme come coppia però... perché, onestamente, la loro relazione è una delle poche cose che mi ha annoiata.
Tri è un personaggio che, fin dall'inizio, mostra una forte invidia nei confronti di Purim e un senso di inferiorità che lo porta ad assumere atteggiamenti manipolativi. Invece di essere il classico antagonista monodimensionale, la serie mostra come la sua gelosia sia frutto delle sue insicurezze e del bisogno costante di approvazione. In fondo, è un piccolo cucciolo. 🥺💙
Phaeng è una donna intelligente, elegante e benestante, la fidanzata "perfetta" scelta dai genitori di Purim. Ma ciò che mi è piaciuto di lei è che il suo percorso non ruota solo attorno a Purim . La sua storia è quella di una donna che, nel corso della serie, impara a trovare la propria strada, indipendentemente dal protagonista maschile . Il suo finale è uno dei miei preferiti!
Regia e ritmo
La regia riesce a bilanciare il tono romantico con momenti di riflessione e crescita personale . Le scene più intense sono alleggerite da momenti più giocosi, che permettono alla storia di fluire in modo naturale.
Se proprio però devo trovare dei difetti:
Il ritmo, a tratti, è un po' troppo lento , con alcune scene allungate più del necessario.
La storia d'amore tra i secondi protagonisti l'ho letteralmente skippata. 😅
Alcuni conflitti vengono risolti troppo in fretta o in modo un po' semplicistico .
Ma va bene, glielo perdono .
Conclusione
Un dramma romantico, dolce e ben costruito , con personaggi interessanti e dinamiche relazionali solide. Se cercate una storia d'amore genuina, con riflessioni sulla famiglia e sull'accettazione di sé, To The Moon and Back è assolutamente consigliato!
🔹 Voto: 8.3
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GIÙ AL CLUB
Sai, quando senti il silenzio
solo il silenzio
in realtà tu non sai
cosa succeda
di solito il silenzio si accompagna al niente
non succede niente
e c'è silenzio
ma, ad esempio
non sentiamo il rumore della luna
da dove abito io
non si sente nemmeno
il rumore del mare
o quello di una festa
di compleanno a Tulsa
o a Breonio
il silenzio fa parte del tempo
hai mai sentito il tempo
fare rumore?
a volte è difficile capire
a cosa ci serva il tempo
abbiamo questa nozione
sul fatto che non è infinito
e per questo vorremmo il meglio
alcuni si comportano bene
proprio perché lo ritengono
un buon investimento
per l'anima l'indole il cuore
se non lo facessero
starebbero male
quindi stanno male
comportandosi bene
proprio per non stare male
io non so come mi comporto
non starebbe nemmeno a me dirlo
ma di sicuro non cerco di essere simpatico
e spesso questo mette a disagio le persone
oppure fa pensare loro
che io non sia una brava persona
lo pensano inevitabilmente
lo pensano soprattutto
quelli che dicono di non giudicare gli altri
loro non ti giudicano
ma smettono di frequentarti
e
se non ti hanno giudicato
per quale ragione dovrebbero smettere?
se una persona sta bene con te
è perché ti giudica
se una persona ti allontana
è perché ti giudica
io non sto con tutti
sto molto bene quando posso dire tutto
anche le cose più scellerate
è importante dire qualsiasi cosa
passi per la testa
dirla anche se non la pensi veramente
se la dici capisci molte cose di te
e di chi ti ascolta
in base a
come reagisce
quando le persone si allontanano
o spariscono
hanno le loro ottime ragioni
ma è inevitabile che io le giudichi
e che mi senta staccato da loro
è come se di colpo
non avessi nulla da dire
e non avere nulla da dire
non è una cosa che puoi dire sia così e basta
no
dipende dal giudizio
così capita il silenzio
e ho visto persone rimanerci
per sempre
mentre il tempo scorre senza dire nulla
mentre sicuramente
nel silenzio
accadono un sacco di cose
ma questo silenzio
questo nulla
questa sensazione di essere giudicato
di far passare la voglia di frequentarmi
è assordante
e di una cosa sono sicuro
perché l'ho fatto e lo faccio sempre
quando ho scritto
quando leggo
quando scrivo ora con le stilografiche
quando disegno o faccio foto
quando lavoro
per quanto io sia concentrato
io tengo il volume altissimo
non c'è mai silenzio nella mia mente
la pace urla
la rabbia urla
il sesso urla
il sonno urla
tutto quanto emette un suono molto forte
ed è come io fossi così
una trasmittente
che manda onde nel vuoto
e tutto intorno rimane
in silenzio perfetto
e tutto intorno rimane
che accadono un sacco di cose
e io sono
un astronauta
che si aggira in uno spazio silente
adoro i miei sogni
e ho sempre nuove idee
nascono spesso dalla disperazione
e bisogna essere veramente imbecilli
per non essere profondamente
disperati
essere disperati
ammettere tutto questo dolore
esserne coscienti
fa male e non fa male
fa bene e non fa bene
è questa la condizione
di questo silenzio
è questa la condizione
della libertà
e della fine del
tempo
DOWN TO THE CLUB
You know, when you hear silence
only silence
you don't really know
what happens
usually silence comes with nothing
nothing happens
and there is silence
but, for example
we don't hear the sound of the moon
from where I live
we don't even hear
the sound of the sea
or that of a
birthday party in Tulsa
or in Breonio
silence is part of the time
have you ever heard time
make noise?
sometimes it's hard to understand
what we need time for
we have this notion
that it is not infinite
and that's why we want the best
some people behave well
precisely because they consider it
a good investment
for the soul the character the heart
if they did not do it
they would be sick
so they are sick
behaving well
precisely in order not to be sick
I do not know how I behave
it wouldn't be for me to say
but I certainly don't try to be nice
and often this makes people uncomfortable
or makes them think
that I am not a good person
they inevitably think so
they think so especially
those who say they do not judge others
they do not judge you
but they stop seeing you
and
if they have not judged you
for what reason should they stop?
if a person is fine with you
it is because they judge you
if a person drives you away
it's because they judge you
I don't get along with everyone
I am very well when I can say everything
even the most wicked things
it is important to say whatever
that crosses your mind
To say it even if you don't mean it
if you say it you understand a lot about yourself
and those who listen to you
based on
how they react
when people move away
or disappear
they have their good reasons
but it is inevitable that I judge them
and that I feel detached from them
it is as if suddenly
I have nothing to say
and having nothing to say
it's not something you can just say it is
no
it depends on the judgement
so silence happens
and I have seen people remain silent
forever
while time passes without saying anything
while surely
in the silence
a lot of things happen
but this silence
this nothingness
this feeling of being judged
of being passed over
is deafening
And of one thing I am sure
because I did and always do
when I wrote
when I read
when I write now with fountain pens
when I draw or take pictures
when I work
no matter how concentrated I am
I keep the volume very loud
there is never silence in my mind
peace screams
anger screams
sex screams
sleep screams
everything makes a very loud sound
and it is as if I were
a transmitter
sending waves into the void
and everything around remains
in perfect silence
and all around remains
a lot of things happen
and I am
an astronaut
wandering in silent space
I love my dreams
and I always have new ideas
they are often born out of desperation
and you have to be a real imbecile
not to be deeply
desperate
be desperate
to admit all this pain
being aware of it
hurts and does not hurt
it is good and not good
this is the condition
of this silence
this is the condition
of freedom
and the end of
time
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i tuoi messaggi mi fanno sempre male al cuore, hanno il potere di farmi diventare gli occhi lucidi anche nella più bella della giornate. ma non è tristezza no, è un misto di rabbia e nostalgia. ti odio e ti adoro con la stessa potenza ed intensità. vorrei che tornassi nella mia vita e al tempo stesso non averti mai conosciuta con la stessa violenza. ci sono giorni in cui mi manchi tremendamente, in cui vorrei che fossi ancora la mia migliore amica, la mia boccata d'aria fresca, la mia sof, semplicemente tu. e altri in cui il senso di abbandono che provo nei tuoi confronti mi soffoca al punto da voler cancellare ancora, ancora e ancora ogni traccia che mi ricorda del tuo passaggio fino a rompere tutto, a crinare lo schermo. siamo sempre state troppo diverse noi due: tu libera e selvaggia, io fedele e sedentaria. per te il mondo è un insieme di colori, e ti giuro che ogni volta che parlarvi riuscivo a distinguerli tutti, ogni ricordo che ho con te è sempre illuminato dal sole mentre per me, bhe, è sempre stato tutto o bianco o nero. la verità è che ho sempre saputo che prima o poi ti avrei persa, il problema è che sapevo fin da subito che non sarei mai stata in grado di accettarlo. sei entrata nella mia vita per sbaglio, per una sciocchezza, un telefono da vendere il che a raccontarlo lo fa sembrare sempre divertente, una di quelle storie a lieto fine di come ho conosciuto una delle persone più importanti della mia vita mentre sorseggi una tisana rumorosamente sdraiata sul mio divano. e invece finisce sempre tutto con "non so perché, ma non ci sentiamo più da anni." ed è questo il problema, tu sei semplicemente andata via ed io non ricordo quand'è stata l'ultima volta in cui ci siamo salutate, l'ultima volta in cui ho chiuso una telefonata con te ridendo, l'ultima volta che sono andata a dormire ed è diventato normale svegliarmi senza un tuo messaggio. il fatto è che per anni mi sono avvelenata il fegato così tanto nel tentativo disperato di capire cosa fosse successo che ad un certo punto ho deciso da sola che avevi semplicemente smesso di volermi bene, che per te andava bene così, che non ero più necessaria al tuo percorso di vita nonostante tutti gli anni trascorsi insieme e le promesse. non riuscivo a smettere di pensare perché fossi così felice di stare senza di me, del perché non avessi più bisogno o semplicemente voglia di raccontarmi le tue giornate, i tuoi sogni, i tuoi amori millenari. del perché la tua anima si fosse sciolta dalla mia e solo a me fosse rimasto un vuoto. vedevo le tu storie: eri sempre sorridente circondata da altra gente, altre amiche, e sembrava tutto così perfetto, completo, funzionante. e la rabbia cresceva, cresceva e diventava rancore.
hai provato a scrivermi qualche volta, ma non ero pronta a far finta di niente, ad accogliere un gesto così privo di tatto e di consapevolezza. non andavamo mai oltre al "come stai?" che già eri sparita di nuovo. la tua risposta arrivava dopo mesi e io non potevo far altro che sprofondare ancora di più in questa mia rabbia. e mi fa ridere, mi fa ridere si, perché al tempo stesso il bene che ti voglio non è mai cambiato, per quanto voglia non riesco davvero mai ad odiarti, a volermi staccare da te. mi sento intrecciata al tuo petto e inevitabilmente ti sento intrecciata al mio. solo qualche anno dopo siamo riuscite a parlarne davvero, mi hai mandato un video proveniente da un film che ho amato e sentire che quelle parole ti hanno fatta pensare a me mi ha curato da tutte le tue assenze e mi ha fatto capire che quando dici di volermi ancora bene, sei sincera. ti ho scritto tante lettere, hai risposto solo ad alcune e poi il silenzio, di nuovo. ma tu sei così e io non posso farci niente, è come voler rinchiudere un traditore in una relazione monogama e imporgli di essere sempre fedele. tu sei un spirito libero, selvaggio, e io non posso e non voglio incatenarti a me. ho imparato a convivere con la tua assenza e con la tua presenza a intermittenza. è buffo come nonostante tutto, non smetti mai di insegnarmi cosa sia l'amore e quante sfaccettature abbia. vorrei tornare a Milano in quella giornata di sole dove abbiamo riso tanto e ci siamo dette silenziosamente addio. Adesso l'ho capito, era in quel momento che ti stavo perdendo. se l'avessi saputo ti avrei abbracciato più forte prima di vederti sparire dietro le porte di quel treno. la vita ti porta sempre in posti nuovi e io ormai sono una meta vecchia ma lo so, sofi, lo so, tu mi vuoi bene e me ne vorrai sempre. adesso ho capito. non sempre sarò d'accordo su questa modalità di amicizia, e altre volte sarò triste, malinconia, arrabbiata ma come sempre tu saprai capirlo e il legame che ci unisce, l'amore che non svanisce, ti riporterà da me e con un tuo buffo e lungo messaggio improvviso, saprai illuminare di nuovo la mia giornata e fiducia in te, in noi.
sei la mia migliore amica, e lo sarai per sempre, ti abbraccio forte, alla prossima v(ita)olta,
Reb.
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pugno allo stomaco
. . non ce la faccio , son grande , eppure non mi persuado dell'aggressività e , uso un sostantivo banale ma inesorabilmente insostituibile , della "cattiveria" che ricevo da persone che ho amato e stimato follemente . Incasso trattamenti e attacchi impietosi da chi ha fatto a me del male , ma come se fossi io stata l'attaccante . Senza fornire dettagli di vita troppo privata , è come se mio fratello venisse a rubarmi in casa e si impettisse poi , feroce e sputandomi fuoco , come avessi io fatto un torto a lui . E questo mi frastorna, mi inebetisce, tanto che più volte mi ritrovo a pensare di essere io a distorcere la realtà ...
Mi ritengo, e le persone che mi amano lo confermano , una persona che mai farebbe male per nessun motivo , né per convenienza né per difesa o per vendetta . E a quasi cinquant'anni non ne ho mai fatto .E mi prostra quando lo vedo fare nel quotidiano , nella coronaca, al lavoro , tra i conoscenti . Allora perché , perché attiro questa ferocia gratuita ? mi fa troppo male . Passa . Si passa , avoja che passa , passa sempre , ma tutte le volte si rinnova e mi schiaccia il dispiacere di vedermi così odiata da chi , a questo punto imperfetto d'obbligo , " amavo " . Per carità , i problemi sono altri eh , ci mancherebbe , non voglio scivolare nel vittimismo , io sono felice e adoro la mia vita e i miei affetti , ma questo è qualcosa che non mi spiego e mi spaventa . Gli psicologi minimizzano ( due su tre che ho sentito in questi anni ) . Io in quanto responsabile di me stessa , voglio comprendere ; per essere maggiormente consapevole , per evitare atti se feriscono o attuarne altri se giovano . Non lo so , io continuerò a migliorarmi , a prescindere , ma voglio anche guadagnare la capacità di spezzare la punta a questa sica che periodicamente mi trafigge .
#non mi piace lamentarmi#mi fa male#io non ti farei mai quello che tu mi hai fatto#fai del bene tutte le volte che puoi mi ha insegnato la nonna e dimenticatene
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Non solo semplici Cartoni! - Animazione
In un tranquillo pomeriggio di qualche giorno fa mentre preparavo un caffè risanante, mi è capitato di avere un' insolita chiacchierata con uno dei miei parenti su un mediometraggio di animazione trasmesso in televisione proprio in quel momento: "Saludos Amigos", classico Disney del 1943!
Inutile dire che ero in estasi! Dopotutto io adoro l'animazione, e non ho potuto fare a meno di intromettermi per sapere cosa ne pensasse. Insieme alla voglia sfrenata di raccontare alcuni piccoli dettagli su questa pellicola con un po' di fierezza personale. L' entusiasmo era eccessivo e per quanto la persona in questione amasse davvero i personaggi di Walt Disney, lo scambio di battute fra di noi fu breve e venni congedato abbastanza in fretta da una classica frase di chi non vuole saperne di subire delle info-dumping "Io so solo che sono cartoni animati di quando ero piccolo e mi basta solo questo" e andava bene così.
Ma io non demordo e ne parlo qui al meglio delle mie possibilità!
Con l'inizio della seconda guerra mondiale l'attenzione del mondo si concentrava in larga parte sugli eventi salienti degli scontri in Europa. Come è facile immaginare l'animazione della Disney non potette godere appieno dell'attenzione del mondo, rimanendo con pochissimi finanziatori disposti a investire nelle produzioni degli artisti di casa Disney di cui si interesso solamente il governo statunitense a preservare attraverso alcuni finanziamenti federali, destinati però a essere utilizzati alla produzione di corti di propaganda con soldati, armi o persino alcune guide su come il popolo americano poteva contribuire alla causa bellica.
Qui si ritorna al nostro topic iniziale. Con la produzione di Saludos Amigos (1943) si stava tentando di sfruttare appieno la popolarità dei personaggi dello studio di Hollywood in Sudamerica, decidendo così di impiegare la fama mondiale di Disney trasformandolo nell'ambasciatore ideale con cui era possibile saldare dei buoni rapporti diplomatici con i vicini degli statunitensi. Difatti quest'opera era anch'essa un progetto nato dal sostegno diretto del governo statunitense, seguendo così fedelmente l'idea politica del "buon vicinato" intrapresa in quegli anni dal presidente Delano Roosevelt (Good Neighboor policy) sosteneva l'idea che mantenere dei buoni rapporti con i paesi limitrofi potesse favorire il governo Americano riducendo al minimo le influenze esterne della Germania Nazista.
La produzione dei 4 corti del mediometraggio furono il risultato di una vacanza di circa 2 mesi a cui partecipò lo stesso Walt Disney assieme ai suoi animatori. Viaggiando per l'America meridionale i dipendenti della Disney col tempo confezionarono un prodotto animato frutto diretto delle loro esperienze con la cultura locale trasmessa dalla gente del posto. Lo staff di artisti ha rappresentato i in modo personale i colori dei paesi visitati accompagnando lo spettatore attraverso un secondo viaggio riproposto per il pubblico, con un misto di sequenze dal vivo da una parte e dall'animazione dall'altra. Offrendoci interessanti incontri di culture con un Pippo che scopre il gaucho argentino o un Paperino in visita in Perù o quest'ultimo in visita a Rio de Janeiro per fare la conoscenza di un novello personaggio brasiliano conosciuto come il futuro amico José Carioca!
La storia di questi grandi lavori non smetterà mai di affascinarmi.
(Primo vero articolo çwç, accetto critiche costruttive volentieri!)
Fonti utilizzate
Articoli:
Dale Adams, Saludos Amigos: Hollywood and FDR's
Good Neighbor Policy, University of Texas, Austin, 2007.
Siti Web:
https://www.ilsollazzo.com/c/disney/scheda/SaludosAmigos
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Non preoccuparti, ci sono io qui per te
CAPITOLO 1 - Parte I
Disclaimer: 'I personaggi di ROTTMNT non mi appartengono, come le immagini che metterò nel corso della storia e lo stesso per le canzoni (anche se alcune le modificherò per essere più inerenti alla storia), ma l’idea della per la trama e il personaggio principale sono di mia proprietà; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per il mio diletto.'
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Info x lettori Ecco per voi alcune piccole informazioni base, buona lettura. Quando scrivo: - Ciao gente, come state? [i personaggi stanno parlando normalmente tra di loro.] - COME VA GENETE? [ovviamente qualcuno sta urlando o sgridando qualcun altro.] - < Ti amo, ti adoro, etc. > [pensieri personale.] - * Mi manchi * [qualcuno sta sussurrando.]
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La mia vita è cambiata nello stesso giorno che sono nata e morta, per poi rinascere in un luogo diverso, con una famiglia diversa e in un universo diverso dal mio. Perché dopo che sono morta sono rinata, o forse dovrei dire che ho avuto la possibilità di avere una vita, da vivere in modo diverso da quello che ho visto nella mia prima vita, con una vera famiglia che mi ama e farebbe di tutto per proteggermi, accetteranno per quella che sono è ad aiutarmi quando ne ho bisogno, stare insieme fino alla fine. Cosa reciproca per essere chiari, nessuno ossa toccare la mia famiglia e se lo fanno a loro rischio e pericolo, non perdono nessuno, se qualcuno della mia famiglia viene ferito in qualunque modo state certi che ripagheranno il triplo. Infondo come si sul dire “occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede e una vita per una vita", sarà anche un antico principio giuridico e immorale, etc.… ma se i nostri nemici imparano in fretta che questa è la mia regola! Se questo fa di me un mostro così sia!
~ LABORATORIO DEL BARONE DRAXUM (due giorni prima dell'episodio 1) ~
Muninn e Huginn, i fedeli servitori/spallacci, se ne stavano seduto fuori dalla porta del laboratorio privato del loro padrone il Barone Draxum. Aspettando ogni tipo gli ordini da parte del loro padrone, anche se praticamente si era rinchiuso lì dentro per tutto il giorno, non una volta l’hanno visto uscire nemmeno per andare in bagno o per mangiare qualcosa. Tutto quello che usciva dalla stanza erano vari rumori: ringhi, cose lanciate contro i muri, imprecazioni dalla lingua comune a quella antica, vetri frantumati, i rumori dei passi che facevano avanti e indietro per la stanza, e ogni tanto si sentiva il rumore dei rampicanti che si scatenavano. Tutti questi rumori facevano preoccupare i due servitori, sapendo già che non appena il loro padrone uscirà da quella stanza sarà di pessimo umore, è questo non portava mai a nulla di buono per loro. Tuttavia il loro padrone non uscì anche per tutta la notte, ma hanno anche notato che i rumori che hanno sentito finora stavano diminuendo, alle prima ore del giorno dopo sono stati svegliati dal grido euforico del loro padrone e dalla porta che sbatteva contro la parete per via del rampicante che l'aveva aperta. Pochi secondi dopo hanno visto il loro padrone in tutta la sua gloria e con un’ampolla, tenuta con attenzione e in bella mostra, e al suo interno potevano vedere una sostanza che ricordava ad entrambi il mutageno contenuto nel laboratorio principale del Barone. Anche se potevano vedere ad occhio che era leggermente diverso dall'altro, infatti questo era di due colori il verde fluorescente che si mescola ad uno dorato, strana combinazione, ma potevano vedere distintamente i due colori verificare l'uno intorno all'altro sembrava che danzassero e il tutto senza mai amalgamarsi insieme. Come se fossero di densità diverse e che per quanto ci provassi non riesci mai mescolarli tra di loro, strano da vedere, ma allo stesso tempo uno spettacolo meraviglioso.
Barone Draxum: Finalmente! Io il Barone Draxum! Ci sono riuscito!
Huginn: Riuscito in cosa capo?
Muninn: Già! Cosa c'è di così speciale in quella ampolla?
Barone Draxum: Sciocchi! Non è niente e se foste stati attenti voi due sapreste che ho passato questi giorni rinchiuso per migliorare il mutageno.
Huginn: Perché modificarlo? Scusi la domanda capo, ma non abbiamo nemmeno ancora rilasciato o provato il mutageno che ha creato, non sappiamo se funzionerà!
Barone Draxum: Perché a differenza della prima volta che ho creato e mutato. . .
Muninn: Ah! Sì, ricordo. Di quella volta che riuscito a mutare quelle quattro tartarughe usando il DNA di Lou Jitsu. Peccato che poi sia andato tutto distrutto.
Huginn: Sì. . . E abbiamo deciso di non nominare più quella faccenda!
Muninn: A già. . . Ora starò zitto.
Barone Draxum: Mmm. . . Per la prima volta ai detto qualcosa di intelligente. Comunque dal mutageno sono riuscito a ricreare la versione 1, ma da quello che ho studiato finora è che fa mutare gli esseri umani con il DNA animale presente nel loro organismo, ed è sia utile che estremamente inutile. La gran maggioranza della popolazione umana di New York fa uso eccessivo di carne allevate all'ingrosso. Di conseguenza ci saranno più mutanti come maiali, vacche, pecore e polli. Lo stesso per gli animali domestici. E questo per il 50% aiuterebbe, in generale, la popolazione yōkai. Ma per l’altro 50% ne risentirebbero le specie yōkai in diminuzione o in via di estinzione.
Huginn: Quindi ha creato un mutageno che muti un essere umano in una specie già scelta?
Barone Draxum: Esattamente! Con alcune modifiche specifiche della versione 1 sono riuscito a creare la versione 2. Inoltre i mutanti della versione 1 non hanno una vasta gamma di abilità mistiche sarà tanto che abbiano una o due, ma con questa nuova versione posso già impostare le basi di varie abilità mistiche, sia offensive che difensive. Poi ci sono anche le varie caratteristiche delle varie specie scelte, come i sensi della specie: olfatto, udito, agilità, velocità, forza e via così. Ed ho anche aumentato la capacità di guarigione, ovviamente se al soggetto viene inferta una ferita mortale morirà…
Huginn: Che tipo di ferite mortali capo?
Barone Draxum: Decapitazione, danni gravi agli organi come il cuore o ai polmoni, ma se le ferite che di solito sono considerate a rischio di vita saranno un gioco da ragazzi nel guarire senza lasciare danni. Ovviamente se viene tagliato un arto non ricrescerà.
Muninn: Quella specie ha scelto?
Barone Draxum: Yōkai che discendono dai Leopardi delle nevi, che come i loro cugini animali, anche la loro popolazione sta iniziando a sparire velocemente.
Muninn: Quelli delle due specie yōkai a scelto? Quelle con il pelo su tutto il corpo o quelli senza pelo?
Barone Draxum: Sinceramente non riuscivo a decidermi tra i due, quindi ho messo entrambe le caratteristiche. Quando il soggetto verrà mutato si vedrà quale delle due dominerà sull’altra, o se si mescoleranno creando qualcosa di bello o qualcosa di orribile.
Huginn: Quindi capo sarà in grado di salvare la popolazione yōkai!
Barone Draxum: . . . Quasi. . .
Huginn e Muninn: Cosa?!
Barone Draxum: Ahimè! Questa versione del mutageno è instabile, anche più della versione 1. Con tutte le modifiche che ho fatto non solo per mutare il soggetto in un specie specifica, ma ho anche migliorato quello che caratterizza questa specie. Velocità aumenta, lo stesso per l'agilità e come vi ho detto prima una rapida ed eccellente guarigione, stessa cosa per la forza e via così. Ho giocato parecchio con queste modifiche e questo non ha aiutato molto la stabilità della struttura molecolare. Inoltre anche con le aggiunte di più abilità mistiche, oltre a renderle il più efficienti possibili, non ha aiutato. Poi il soggetto dovrà ovviamente imparare ad usarli e soprattutto dovrà aumentare la sua resistenza, tanto che l’utilizzo di ogni abilità richiede una certa dose di energia.
Huginn: Quindi?
Barone Draxum: Con tutte queste modifiche come potete vedere anche voi rende il composto chiaramente non stabile, se vedete le abilità mistiche che è la sostanza dorata e quella mutagene la sostanza verde non si uniscono tra di loro, ma con molto lavoro io il Barone Draxum sono riuscito a renderli abbastanza stabili da non districarsi l’un l'altro o attaccarsi.
Muninn: E con tutte queste modifiche cosa accadrebbe al soggetto mutato?
Barone Draxum: Non sono certo di quello che potrebbe accadere al soggetto. C’è il 50% che il soggetto muti senza anomalie e con le due sostanze che si stabilizzano. . . ma c’è anche il 50% di probabilità che il soggetto muti con qualche sorta di anomali o che non lo faccia ma le due sostanze perdano la loro stabilità e inizino ad attaccarsi l’un l’altro. Di conseguenza porterà il soggetto ad una lenta e dolorosa morte. Quindi fino a quando non avrò il soggetto su cui provarlo e studiarlo non posso apportare le giuste modifiche o dire cosa potrebbe accadere.
Huginn: Da quello che ha detto finora capo non è rischioso far trasportare questo mutageno agli insetti? Gli useremo per la versione 1 del mutageno, che è stabile, ma non è sicuro per la versione 2. Infondo essere trasportata così non c’è il rischio che diventi instabile?
Barone Draxum: E avresti ragione su questo, ma ho già progettato un nuovo tipo di insetto per questo lavoro. Ho solo bisogno che mene prendiate uno e lo modificherò con le caratteristiche essenziali per trasportare il mutageno in sicurezza.
Muninn: E quali sono le modifiche capo?
Barone Draxum: Più piccola delle altre, così il mutageno non verrà alterato dal movimento, più veloce e stabile, ed ovviamente silenziosa questo lo renderà impercettibile fino al momento della puntura.
Muninn: Perché non modifica anche gli altri insetti per trasportare la versione 1?
Barone Draxum: Non voglio sprecare il mio tempo per queste cose.
Muninn: Capito!
Huginn: Vuole che le andiamo a prendere subito un insetto? O vuole mangiare e riposarsi?
Barone Draxum: Mmm… Per adesso mangerò qualcosa, poi modificherò l’insetto così posso vedere come si comporta il mutageno all’interno dell’insetto. Subito dopo voglio la vasca pronta per un bagno e per finire una bella notte di sonno mi servirebbe.
Muninn: Apparecchierò la tavola.
Huginn: Inizierò i preparativi per una colazione/pranzo, preparato anche qualcosa per cena. C'è qualcosa di specifico che vuole mangiare capo?
Barone Draxum: Hai carta bianca, mi troverete nel laboratorio principale.
Huginn e Muninn: Sì! Capo!
Huginn e Muninn sono volati rapidamente nello stesso corridoio prima di separarsi, uno per andare continuare a volare dritto per la cucina e l'altro varcando la soglia della sala pranzo, mentre il Barone lasciò il nuovo mutagene al sicuro e nascosto nel suo laboratorio privato. Subito dopo aver sistemato il suo nuovo progetto è andato nel suo laboratorio principale e si è messo a fare gli ultimi controlli della versione 1 del mutageno, nei quali si è perso per un po' di tempo e proprio alla fine con degli splendidi risultati, ora dove solo aggiungere una piccola sostanza essenziale per completare i preparativi per rilasciare il mutageno, ma per ora avrebbe dovuto aspettare. Prima doveva mangiare e subito dopo modificare un insetto, poi un bel bagno tanto necessario e poi per finire una bella dormita anche molto necessaria, i preparativi potevano iniziare tranquillamente domani dopo una bella notte di sonno. Mentre mangiava ha iniziato a parlare dei preparativi con i suoi due servitori, mentre Huginn scriveva tutto su di una pergamena e non appena Draxum fu quasi a fine del pranzo Muninn è volato verso il laboratorio principale, preso un insetto e tornato verso la sala pranzo ha trovato il Barone che usciva dalla stanza. Ha seguito il suo padrone verso il laboratorio privato e poi ha consegnando l’insetto al Barone prima di volare ad aiutare Huginn a pulire, ordinare e subito dopo sono volati nel bagno del Barone Draxum preparando il bagno che aveva richiesto, lo hanno tenuto alla temperatura giusta e con le erbe preferite del Barone. Questa volta hanno dovuto aspettare solo per quattro ore e grazie alle magie del loro padrone non hanno avuto alcuna difficoltà a tenere l'acqua a temperatura, sono rimasti tutti per un’ora buona immersi nell'acqua e subito dopo essersi sistemato il Barone è andato nella sua stanza a dormire, mentre Muninn e Huginn sono volati nella loro cuccia, in salotto e posizionata vicino al camino, nemmeno pochi secondi dopo che entrambi si sono sdraiati il sonno gli ha presi.
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TOKYO MEW MEW REWATCH - EP 32
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Comunque mi stende che l'idea giapponese di comunicare una ricchezza esagerata sia gente che viaggia e si veste come nell'Inghilterra dell'800. Stessa cosa in Ouran Hist Club. Cioè ... so che è una gag, ma vorrei sapere le ragioni culturali dietro questa scelta.
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- Quell'elicottero è proprio carino!
- Carino? Io lo trovo disgustoso.
I bambini sono la voce della verità, nel dubbio sempre dare retta a Purin.
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Perché all'epoca della prima visione trovavo Kanna antipatica? Adesso mi fa sbragare dal ridere, è una deficiente totale.
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Di nuovo, adoro la doppiatrice di Ichigo, quel 'Non è che ci hai invitate solo per intrattenerla?' ha un delizioso sottofondo di 'ti faccio un culo così'.
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- Perché ride in continuazione? Non c'è niente di così divertente!
- Dev'essere una risata nervosa ...
- Non credo che abbia molti amici.
- Secondo me è solo matta da legare.
Altro che character song pop e carine,queste le devono mettere insieme per una dissing track.
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- Hai idea del motivo che ti spinge a comportarti in questo modo?
Quando vuoi solo rompere le balle a una festa e invece ti ritrovi psicoanalizzato.
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Aridaje con la logica delle trasformazioni! Letteralmente davanti a Kanna! Decidetevi, è importante o no?
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- Ci sono cose che non possono avere un prezzo!
Per tutto il resto c'è Mewstercard!
Scherzi a parte, bella la sequenza in cui riflette sul proprio passato e sulla sensazione di 'sbagliato' che provava nel trovarsi circondata di amici 'comprati', ma non riusciva a definire il perché in quanto quella era la normalità per lei.
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Finale molto zuccherino, con Kanna che esperisce per la prima volta nella sua vita gentilezza e offerte di amicizia sincere. Dolce, dai, per un episodio filler carino.
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Il padrone della mia mente e del mio corpo
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Cerco continuamente di catturare la tua attenzione. Voglio tentarti, riuscire a eccitarti ancora un'ennesima volta col mio corpo. Devo riuscirci: sono settimane ormai che non mi guardi, non mi tocchi e non mi dai un pizzico o uno schiaffo sul culo. Che non violi la mia fica infilando improvvisamente una mano nelle mie mutandine. Che non mi metti il medio nel solco del culo, per poi scivolare in basso frugando rapido nel mio ano perché il mio odore “ti porta bene” e poi scappi via senza neppure lavarti le mani! Lurido porco. Quanto ti voglio. E a letto la sera ormai semplicemente "buonanotte."
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Ti volti e dormi, cafone: sai bene quanto mi piace sentirmi profondamente donna, femmina desiderata, con te! Fino a qualche tempo fa non potevi starmi vicino senza ficcarmi le mani ovunque. Anche in pubblico. Mi sembravi una piovra, o la Dea Kali! Da un po’ invece, senza alcuna ragione apparente o broncio tra noi, non onori più la mia passera. Non me la cerchi, non me la lecchi più. Eppure era il tuo dopocena preferito: “l’ammazzacaffè” la chiamavi. E io te la servivo in abbondanza, quando e quanta ne volevi. Non mi fai più gesti volgari ma inequivocabili quando siamo a cena con qualcuno e magari ti stai annoiando, che io poi divento sempre viola ma mi viene da ridere.
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E intanto gongolo dentro, pregustando il piacere che verrà a breve, felice del fatto che mi vuoi. Non ti piaccio proprio più? Che c'è amore mio? Hai un'altra forse? Sai, a volte mi sembra di sentire sui tuoi vestiti un profumo da donna che non è il mio. E quando sei sotto la doccia, rosa dalla rabbia e dalla gelosia annuso il tuo intimo. A volte mi sembra di percepire, oltre al tuo che ben conosco, l'odore di una fregna che decisamente non è la mia! Ho forse un’illusione olfattiva? Non penso… È una tua collega? Forse sto impazzendo per l’astinenza da te? Sono solo stupide coincidenze, deliri olfattivi di una pazza? Insomma: hai una nuova donna o no?
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Dimmelo, cazzo… saprò perdonarti. Forse… Non sostieni più il mio sguardo se chiacchieriamo. Quando mi parli, ultimamente sei sbrigativo, nervoso, insofferente. E io ci soffro. Tantissimo. Non scherzi e ridi più con me. Si: penso proprio che tu dedichi tutte le tue brame e attenzioni a un'altra. Adesso mi apro totalmente: sai che adoro quando mi maltratti. Quando a letto mi brutalizzi, mi costringi bruscamente a sottostarti, io raggiungo le vette del piacere dell’anima: ti sento mio.
È che quando scopiamo, realizzo proprio allora di essere il tuo giocattolo preferito, il centro della tua concentrazione di maschio che cerca il piacere: ci sono solo io nel tuo mirino. Non esiste altro. Amo moltissimo succhiarti il cazzo a lungo, farti sentire un re. Soffrire per te se occorre, ma certo non per gelosia: non la reggo. È un ospite sgradito che mi uccide da dentro. Esisto solo per te.
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Stasera sarà decisiva: mi farò trovare da te natiche all'aria e completamente aperta. Con l'ano ben lubrificato di olio profumato alle mandorle: adori quando lo faccio! Impazzisci, adori il mio culo: non puoi resistergli, se mi vedi così; non ragioni più e mi salti letteralmente addosso. Sopporto fino a che posso, ma poi mi fai male e urlo. Tu non vedi l’ora che io strilli per la tua inculata violenta, cattiva. Solo allora esplodi dentro le mie viscere! Ti senti padrone. Lo adoro.
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Mi troverai quindi bella pronta da usare, senza più alcuna difesa, vergogna o pudore a difendere il mio corpo. Che comunque ti pretende dentro. Semplicemente, voglio sentire il tuo uccello guizzare libero dentro e fuori dal mio culo. A sfondarmi. Sarò per te un'affascinante leonessa, profumata e invitante. Appassionata. Dimmi: lei è più bella, più disinibita di me? O forse è probabilmente un qualche suo aspetto pseudo-virginale ciò che ti attrae, che ti fa sangue: magari il gusto del nuovo, di quella puttanella, una che magari è ancora una studentessa di liceo?
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Chi è, dimmelo che le cavo gli occhi. È una troia più giovane, quindi? È più sensuale di me? Te le fa le cose che ti faccio io? Ti lascia campo completamente libero sul suo corpo come ti permetto, anzi: ti imploro di fare col mio? È capace quella stronza di ingoiarti senza fare un fiato o un cenno di strozzamento come so fare io, che ti conosco bene e so perfettamente quello che ti piace? Gusta tutto il tuo seme golosa, con passione? Ti pulisce bene con la lingua fino all'ultima goccia? Sa fartele, queste cose?
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O invece ti dice, con la puzza sotto il naso: “no, questa cosa proprio no!” e questo diniego quindi se da una parte ti frustra, dall'altra un po’ ti sfida, ti arrapa e infine stuzzica il tuo istinto di maschio conquistatore? Probabilmente la novellina ignora che fare sesso è soprattutto durezza, fatica, sforzo. E anche ingoiare sapori acidi e fluidi senza schifarsene. Poi esiste anche la parte dello scoprire, sentire e adorare gli odori personali più nascosti di chi stai scopando. È percepire e amare il sangue che pulsa in entrambi e che a volte da uno dei due sgorga. Dolore dell'uno per il piacere dell'altro.
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E poi un confondersi, mischiarsi di sfinteri, bocche, lingue e gole; che resistono e adattandosi provocano sofferenza pura e nobile. Perché è dolore sacro, quello sopportato per amore, solo per amore. Spesso fare sesso è infatti godere del dolore dell'altro; del potere esercitato fisicamente su un altro corpo. Con dichiarata sopraffazione e umiliazione. Cattiveria, forse. Quindi amore mio, coraggio: stasera sfondami ancora, godi di me come sai fare tu, umiliami. Vieni, svuotati dentro il mio culo o nella mia fica; come e quanto vorrai.
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Fai ciò che vuoi, con me. Ricoprimi di sborra tutto il corpo. Qualsiasi cosa mi farai sarà meglio della tua totale assenza di attenzioni per me di questi ultimi giorni. Ti voglio: alle mie labbra avide e alla mia gola manca il tuo uccello. Alla mia nuca serve sentire la tua mano forte. Quella che mi blocca e mi tiene ferma mentre vieni e io ti devo ingoiare, felicissima di essere il tuo sfogatoio sessuale.
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Fammi sentire che sei il mio unico padrone. Ordinami di cucinarti una cenetta deliziosa che ti piaccia molto e dimmi che mentre mangi con indosso solo la maglietta hai bisogno che sotto il tavolo, accucciata in mezzo alle tue gambe, io ti lecchi l'asta, le palle e pure l'ano, se ci riesco. E mentre a fine pasto berrai un po’ di cherry o di porto, d'un tratto mi comanderai di farti venire e io intensificherò il tiraggio per obbedirti. Felice di servirti. Questa è sempre stata una delle nostre recite preferite.
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Le carezze, le frasi romantiche e i bacetti lasciamoli ai fidanzatini: io e te siamo sempre stati una cosa sola e abbiamo sempre avuto un forte desiderio sessuale reciproco, condiviso ed esplorato in tutte le più intime, nostre ed esclusive sfumature. Abbiamo sempre fatto di tutto. Non ho mai avuto neppure il coraggio di confessarle al prete, ultimamente, tanto siamo andati oltre! Sarei comunque scappata vergognandomi, se mi avesse chiesto i dettagli.
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Ed è anche successo, in passato: ognuno cerca sempre di spiare nelle mutande altrui!!! Tu intanto comandami ancora di succhiarti l’anima dal membro e di farti godere, stasera. Lo desidero tanto. Regalami ancora il privilegio di toccarti l’inguine con la punta del naso mentre ti pompo! Ormai ci riesco benissimo. Sono diventata una bravissima puttana, lo sai. E quando il mio naso tocca l'inguine addirittura ultimamente tiro fuori la lingua e ti lecco le palle. Sì, andrà proprio così. Sarò sempre io la tua schiava fedele. Dove la trovi un’altra come me…
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RDA
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Grazie @mafaldinablabla per il tag! Era tipo dal 2016 che non scrivevo così tanto in italiano su tumblr, è stata una piacevole novità :P
1. Are you named after anyone?
Come mai solo questa domanda è in inglese? Comunque "Greta" è solo Greta, mentre "Stella" era anche il nome della mia bisnonnna materna.
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto?
A mia discolpa- sono pesci. Quindi probabilmente 24 ore fa ma me lo sono già dimenticato. I veri piantoni catartici sono molto più rari però.
3. Hai figli?
No, non sono interessata.
4. Fai largo uso del sarcasmo?
Dipende dal contesto - se è appropriato anche sì, ma se una persona sta confidando qualcosa di personale non mi pare il caso ecco lol.
5. Quali sport pratichi o hai praticato?
7 anni di danza jazz-contemporanea in maniera discontinua. Un paio di anni di tennis a scrocco perchè mio papà era socio grazie al lavoro in cantiere. Qualche workshop di tiro con l'arco + atletica leggera con la scuola, nonchè l'unica ragazza nella squadra di calcio delle medie. Dovevo capirlo prima che sono lesbica, tsk.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona?
Viso, mani, occhi, capelli e "vibe" in generale.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi?
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Grigio-verde? Alas, il piercing non c'è più. E non ho più 16/17 anni, ma quello non è sicuramente un 'alas'.
8. Scary movies o happy endings?
Una cosa non esclude l'altra, ma in genere happy endings, grazie!
(uno dei miei film preferiti ha un finale bittersweet ma ehyyy, dettagli)
9. Qualche talento particolare?
Sono discretamente flessibile, galleggio sempre, le persone in genere si sentono a proprio agio con me (riporto il feedback), sono brava a trovare i collegamenti (più o meno astrusi) tra le cose, ho un'ottima memoria ed adoro fare regali.
10. Dove sei nat*?
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11. Quali sono i tuoi hobby?
In ordine sparso: nuotare o comunque stare in prossimità dell'acqua, camminate/passeggiate tranquille, leggere, disegnare/dipingere, musei e gallerie d'arte varie, yoga e danza. Special mention al prendere cibo da asporto + guardare film con gli amici e commentare. Direi anche scrivere, ma implica troppa vulnerabilità quindi NOPE malgrado mi piaccia.
12. Hai animali domestici?
Nope! Un mix di "sono in affitto e non credo che la padrona di casa apprezzerebbe se arrivassi con un gatto" e "non escludo di spostarmi per lavoro e/o motivi sentimentali e mi dispiacerebbe sballottare il gatto da una parte all'altra".
13. Quanto sei alta?
1.68cm - 1.70cm; le impiegate del comune che mi hanno fatto la carta di identità hanno opinioni discordanti in merito.
14. Materia preferita a scuola?
Storia, storia dell'arte, filosofia (che in realtà era storia della filosofia ma ok facciamo finta), biologia, disegno dal vero. Non mi dispiaceva ginnastica quando si faceva atletica, calcio o sport sperimentali (flag football), ma odiavo con tutto il cuore giocare a pallavolo.
15. Dream job(s)?
Operatrice museale e/o bibliotecaria, occuparmi di didattica e divulgazione oppure di digitalizzazione di materali storici ed artistici (che btw serve alla divulgazione ed anche ai musei, quindi è tutto un fil rouge collegato), insegnare, qualcosa di artistico/creativo che però non mi succhi l'anima. Things like that. In generale sono una persona che tiene molto alla propria realizzazione attraverso il lavoro, il che in Italia è un affarone con l'ambito umanistico - infatti attualmente mi occupo di controllo progetti in contabilità analitica, btw.
Non taggo nessuno perchè 1. stanchezza 2. taggo sempre le solite persone ed in italiano è più difficile e sono abbastanza sicura che romperei le balle. MA se il lettore/la lettrice random vuole fare il test (?) lo rubi pure :*
#comunque tutte le risposte suonano fredde/sarcastiche ed un po' scazzate ma NOOO#semplicemente dal portatile non ho le 238472 emoticon carine che aiutano ad esprimere le emozioni#resting bitch face emotiva?#:((#things i've been tagged on
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Solo qualche pensiero random sulle ship di Bungo Stray Dogs
( ꈍᴗꈍ). Prendiamo come base che io sono per il multishippaggio, (termine appena cognato sul momento) oltre che penso che tutti siano liberi di shippare chi si vuole per quanto io possa trovare oscena una ship, ma non è di ship improponibili (sempre a mio parere) che andremo a parlare oggi, bensì quelle che prendo in considerazione. E senza che nessuno lo abbia richiesto le analizzerò (◡ ω ◡).
Purtroppo non riesco a farmi andare giù la ship fra Kunikida e Dazai, e mi dispiace perché non è una brutta ship, ma la dinamica mi ricorda troppo quella fra Dazai e Chuuya, (a titolo informativo sono una shippatrice convinta della Soukoku) poi forse e qualche paura dell'abbondono nascosta che parla, ma effettivamente se in ogni post/momento Kunidazai scambiassimo Kunikida e Chuuya non cambierebbe nulla, non stonerebbe di una virgola, mi fa troppo male e mi spinge solo ad apprezzare di più la Soukoku; e non è neanche giusto far apparire un personaggio fantastico come Kunikida come un rimpiazzo, infatti Kunikida è molto più di questo adoro il suo personaggio. E per darvi la prova definitiva che non dico così solo perché faccio parte del fandom toxic della Soukoku, la ship fra Chuuya e Kunikida mi piace! Non quanto la Soukoku, ma la apprezzo molto! Ignorando che nel canon non hanno praticamente mai interagito ಠ◡ಠ , pensare al fatto che entrambi sono le "vittime" di Dazai, che potrebbero incontrarsi così, ascoltarsi e creare questa dinamica di solidarietà (li vedo bene anche come amici) MI PIACE! È che così crei una dinamica nuova, speciale, un tipo di complicità che, con qualcun'altro, non avresti; mentre quando Dazai e Kunikida creano quei siparietti, io mi sento quasi... tradita da parte di Chuuya! (In realtà le scenette comiche di Dazai e Kunikida nella serie mi piacciono, hanno un accento diverso dalla Dachuu perché (almeno per come la vedo io) si vede che sono solo amici: loro due mi piacciono come amici, non li digerisco come qualcosa di più (solo gusti personali)
Farò questo pippone per altre tante ship. Credo che la prossima sarà fra Atsushi×Lucy vs Atsushi×Akutagawa (non e garantito un vincitore)
Vi saluto gente dell'internet (◕ᴗ◕✿) (・ω・)つ⊂(・ω・)
#bungou stray dogs#fandom ships#dazai osamu#kunikida doppo#chuuya nakahara#soukoku#kunidazai#ship battle
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
Il treno sferraglia, il rumore dei binari che si confonde con il battito accelerato del mio cuore. Sono seduto vicino a lui, un uomo dall’aspetto sicuro di sé, con uno sguardo penetrante che sembra vedere oltre le apparenze. Mi sento osservato, ma non nel modo in cui di solito accade. Non è uno sguardo di curiosità banale, è qualcosa di più profondo, come se stesse cercando di decifrarmi.
Mi aggiusto la giacca, cercando di sembrare disinvolto, ma ora ho paurache il mio profumo, dolce e floreale, tradisce qualcosa di me. Non è il solito dopobarba, e forse sembra averlo notato. Quando si volta verso di me, i suoi occhi mi scrutano con un’intensità che mi fa sentire nudo, esposto.
«C’è qualcosa che non va?» chiedo, cercando di mantenere la voce calma, ma c’è un tremito quasi impercettibile.
Lui sorride, un sorriso che sembra sapere più di quanto dovrebbe. «No, niente di sbagliato. Solo che… hai un profumo interessante.. »
Il cuore mi si blocca per un attimo. È la prima volta che qualcuno lo nota così apertamente. Di solito, le persone non ci fanno caso, o fingono di non accorgersene. Ma lui… lui sembra divertito, quasi intrigato.
«grazie» rispondo, cercando di fare finta di nulla. «ti piace?»
Ride, un suono basso e caldo che mi fa venire i brividi. «Molto. Lo aveva l’ultima donna che ho scopato»
Mi sento scoperto, ma non in modo spiacevole. C’è qualcosa nel suo tono, nel modo in cui mi guarda, che mi fa sentire al sicuro, quasi desideroso di giocare. Mi sposto leggermente, avvicinandomi a lui senza nemmeno rendermene conto.
«Qualche anno fa?» chiedo, divertita con voce più bassa, quasi un sussurro.
Lui mi fissa, i suoi occhi che sembrano scavare dentro di me. «qualche ora fa. Penso che ti stia benissimo. Adatto alla tua personalità»
Il mio respiro si fa più rapido. Non mi aspettavo questa franchezza, questa sicurezza. Di solito, sono io a condurre il gioco, a decidere quanto mostrare e quanto nascondere. Ma con lui è diverso. Lui sta prendendo il controllo, e io… io mi lascio fare.
«Sei bravo a leggere le persone,» dico, cercando di mantenere un tono leggero.
Lui sorride, un sorriso che promette molto più di quanto dica. «Si,ed adoro anche giocare. E tu? »
Mi mordo il labbro, un gesto che faccio spesso senza pensarci, ma questa volta so che non gli è sfuggito. «A volte. Ma solo con chi è all’altezza.»
Lui si avvicina ancora di più, il nostro respiro che quasi si mescola. «E se ti dicessi che so esattamente come farti divertire?»
Rido, un suono nervoso che tradisce la mia emozione. «Non è così semplice»
Il treno rallenta, ma io non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Lui sfiora la mia mano con le sue dita, un tocco leggero che mi fa venire la pelle d’oca.
«Oh, per nulla,» sussurra. «So esattamente di cosa hai bisogno»
Mi sento arrossire, ma non distolgo lo sguardo. C’è qualcosa in lui che mi attrae, qualcosa che va oltre il suo aspetto o il suo modo di fare. È la sua sicurezza, il modo in cui sembra conoscermi già, anche se ci siamo appena incontrati.
«cosa?,» dico, la voce più bassa, carica di un desiderio che non riesco più a nascondere.
Lui sorride, un sorriso che mi promette molto più di quanto osi immaginare. «Aspetta ancora un po’. Il viaggio è lungo, e abbiamo tutto il tempo per scoprire quanto possiamo divertirci.»
Lui si sposta ancora di più verso di me, il suo corpo che ora occupa quasi tutto lo spazio tra noi. Il suo sguardo è fisso, intenso, e sento il calore del suo respiro sulla mia pelle. C’è qualcosa di predatorio nel modo in cui mi guarda, come se sapesse già cosa sto pensando, cosa sto sentendo.
«Sai,» dice, la voce bassa e carica di un’intenzione che non lascia spazio a dubbi, «non dovresti andare in giro con un profumo così femminile. Forse altri non se ne accorgono, ma io… io ho un istinto per scoprire certe cose.»
Mi sento arrossire, le guance che bruciano di imbarazzo e di qualcos’altro che non voglio ammettere. «Cosa vuoi dire?» chiedo, cercando di mantenere un tono neutro, ma la mia voce tradisce un tremito.
Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto. «Sai, so riconoscere una donna quando vuole essere scopata. Anche…» Si interrompe, i suoi occhi che scendono lentamente lungo il mio corpo, «…se prova a nascondersi dietro una maschera...»
Il cuore mi batte così forte che temo possa sentirlo. Mi sento attratto, affascinato, ma anche impaurito. Lui è troppo sicuro di sé, troppo diretto. Eppure, c’è qualcosa in lui che mi fa desiderare di scoprire dove potrebbe portare questo gioco.
«Non so di cosa stai parlando,» mento, cercando di distogliere lo sguardo, ma non ci riesco. I suoi occhi mi tengono incollato, come se avesse già vinto.
«Oh, lo sai benissimo,» sussurra, avvicinandosi ancora di più. Ora il nostro viso è a pochi centimetri di distanza, e sento il calore del suo corpo che mi avvolge. «Devi sapere che il mio cazzo è già di marmo solo a pensare a cosa potremmo fare.»
Mi sento mancare il fiato. Le sue parole sono così crude, così dirette, che mi lasciano senza parole. Non so se arrossire, ridere o scappare. Ma una parte di me, una parte che non voglio ammettere, è eccitata da questa situazione.
«Sei pazzo,» dico, cercando di sembrare indignato, ma la mia voce è troppo debole per convincere chiunque.
Lui ride, un suono basso e sensuale che mi fa venire i brividi. «Forse. Ma tu sei ancora qui, seduto accanto a me, anche se potresti alzarti e andartene in qualsiasi momento. Quindi, dimmi… cosa ti trattiene?»
Lo guardo, cercando di trovare una risposta, ma non ne ho una. O forse ce l’ho, ma non voglio ammetterlo. Lui mi affascina, mi spaventa, mi eccita. È un mix di emozioni che non so gestire.
«Sono sconvolto..» dico finalmente, la voce appena un sospiro.
Lui sorride, un sorriso che promette molto più di quanto dica. Sconvolto di cosa? Di come sarebbe sentirli dentro di te? Di come ti farei urlare più volte il mio nome?»
Mi sento arrossire ancora di più, le sue parole che mi colpiscono come una scossa elettrica. «Sei senza vergogna,» mormoro, cercando di sembrare scandalizzato, ma so che non ci riesco.
«E tu sei una troia,» risponde, la voce bassa e carica di desiderio. «E sai cosa? Mi piaci così.»
Il treno rallenta di nuovo, ma io non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Lui mi affascina, mi spaventa, mi eccita. E per la prima volta, mi rendo conto che non voglio scappare. Voglio vedere dove mi porterà questo gioco.
Sono stordito, incapace di pensare chiaramente. Le sue parole, il suo sguardo, il modo in cui occupa lo spazio accanto a me… tutto mi travolge. Mi sento come una preda, ma non riesco a trovare la forza per voler scappare. Anzi, una parte di me vuole vedere fino a dove può spingersi, fino a dove io posso spingermi.
Lui si avvicina ancora, il suo respiro caldo che sfiora il mio orecchio. «Toccalo,» sussurra, la voce così bassa che quasi non la sento. «Voglio che senti cosa mi hai fatto provare solo stando seduto qui, con quel tuo profumo da troietta e quel modo di guardarmi.»
Il cuore mi batte così forte che temo possa esplodere. Guardo intorno, ma i passeggeri sembrano ignari di quello che sta succedendo tra noi. Il rumore del treno copre ogni suono, ogni respiro affannoso. Mi sento al sicuro, protetto da questo piccolo mondo che abbiamo creato.
«Non posso,» mormoro, ma la mia voce è così debole che nemmeno io ci credo.
«Puoi,» dice lui, la mano che si posa sulla mia coscia, un tocco leggero ma carico di intenzione. «E lo farai. Voglio che senti quanto mi hai eccitato, quanto mi fai impazzire senza nemmeno provarci.»
La sua mano guida la mia, lentamente, verso di lui. Sento il calore del suo corpo attraverso il tessuto dei pantaloni, e poi… lo sento. È enorme, duro, pulsante. Il mio respiro si blocca, le dita che si chiudono involontariamente attorno a lui, sentendo la sua forma attraverso il tessuto.
«Vedi?» sussurra, la voce roca, carica di desiderio. «Questo è l’effetto che mi fai. Solo stando qui, con quel tuo odore, con quel tuo modo di guardarmi… mi fai diventare così.»
Mi sento eccitato, più di quanto vorrei ammettere. C’è qualcosa di incredibilmente provocatorio nel fatto di aver causato questo a un uomo senza nemmeno essere in abiti femminili, senza nemmeno aver fatto nulla di esplicito. È il potere della seduzione, della suggestione, e mi rendo conto che mi piace.
Lo guardo, i suoi occhi scuri che mi fissano con un’intensità che mi fa venire i brividi. È bello, possente, e c’è qualcosa nel suo sguardo che mi fa sentire desiderato, voluto. Le mie dita iniziano a muoversi quasi inconsciamente, massaggiandolo attraverso il tessuto, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso.
«Così va bene,» sussurra, la voce roca, carica di piacere. «Continua così, troietta.»
Mi sento arrossire, ma non mi fermo. Anzi, il suo tono, le sue parole, mi spingono a continuare. Sento il potere che ho su di lui, e mi rendo conto che mi piace. Mi piace sapere che posso farlo impazzire, che posso farlo desiderare.
«è enorme » mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.
Lui si avvicina ancora di più, il suo respiro caldo che sfiora il mio orecchio. «Prendilo in mano,» sussurra, la voce bassa e carica di desiderio. «Stringilo. Voglio sentire le tue dita su di me.»
Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. Le sue parole, il suo tono, mi fanno sentire come se non avessi scelta. E forse non voglio averne. Porto le mani verso di lui, sentendo il calore del suo corpo attraverso il tessuto dei pantaloni, e poi… lo sento. È enorme, duro, pulsante. Le mie dita si chiudono attorno a lui, stringendo delicatamente, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso.
«Così va bene,» sussurra, la voce roca, carica di piacere. «Continua così, troietta.»
Mi sento arrossire, ma non mi fermo. Anzi, il suo tono, le sue parole, mi spingono a continuare. Sento il potere che ho su di lui, e mi rendo conto che mi piace. Mi piace sapere che posso farlo impazzire, che posso farlo desiderare.
«E’ bello,» mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle. «Puoi fare di me quello che vuoi.»
Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato. «E tu sei mia,» sussurra, la voce carica di promesse. «E farò di te quello che voglio.»
Le mie mani continuano a muoversi, lentamente all’inizio, poi con più sicurezza, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso. Ogni tanto mi guardo intorno, cercando di capire se qualcuno potrebbe notare qualcosa, ma per fortuna nessuno sembra badare a noi. Il rumore del treno copre ogni suono, ogni respiro affannoso, e mi sento al sicuro, protetto da questo piccolo mondo che abbiamo creato.
«Sei così bello,» sussurro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.
Il treno rallenta, avvicinandosi alla stazione. Le mie mani sono ancora su di lui, sentendo il suo corpo che si tende, che si avvicina al limite. Lui mi guarda, i suoi occhi scuri che mi fissano con un’intensità che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato.
«Dammi il tuo indirizzo,» sussurra, la voce bassa e carica di desiderio. «Domani sera verrò a prenderti. Voglio vederti nei tuoi veri abiti, quelli che ti fanno sentire una donna.»
Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. Le sue parole, il suo tono, mi fanno sentire come se non avessi scelta. E forse non voglio averne. «Come hai fatto a capire chi sono?» chiedo, la voce tremante, cercando di mantenere un tono sicuro, ma so che non ci riesco.
Lui sorride, un sorriso che mi fa venire i brividi. «Ho un radar,» dice, scherzando. «Quando vedo una troia, il mio cazzo diventa di marmo. E nel momento in cui mi sono seduto accanto a te, non ha smesso di essere duro.»
Mi sento arrossire, ma anche orgoglioso. Non posso credere che sia successo tutto questo, che un uomo così bello, così sicuro di sé, sia stato attratto da me. «Sei incredibile,» mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.
Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato. «E tu sei una tentazione,» sussurra, la mano che stringe la mia ancora di più. «E sai cosa? Non voglio resisterti.»
Il treno si ferma, e io mi rendo conto che è ora di scendere. Le mie mani si allontanano da lui, lentamente, sentendo il calore del suo corpo che mi abbandona. «Domani sera,» dice, la voce carica di promesse. «Fatti trovare pronta.»
Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. «Sarò pronta,» sussurro, la voce tremante, cercando di mantenere un tono sicuro, ma so che non ci riesco.
Lui sorride, un sorriso che mi fa venire i brividi. «Lo so, troietta. Lo so.»
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Dedica
Dedica qualche minuto...perché può servirti.
Dedico queste parole al domani, buio e insicuro.
Mille problemi, poche soluzioni.
Mille domande, poche risposte.
Ma alla fine di tutto, si farà anche questa. Anche domani andrò a letto e mi sveglierò il giorno dopo pronto per andare al lavoro.
Dedico me stesso alla vita, alle persone importanti che sanno sempre darmi qualcosa. A volte mi basta anche un messaggio, mi rallegra e mi rasserena. Sono un bene che non voglio perdere.
Dedico questa riflessione ai pensieri...brutti. assurdi e folli. Perché chi non li ha? Me ne vergogno? Forse si, ma alla fine li custodisco, accettandoli per quello che sono.
Dedico questa riflessione a chi non è più nella mia vita, perché mi ha confermato quanto valgo. Ho appreso anche dalle persone peggiori, perché anche loro avevano qualcosa da darmi.
Dedico questa al sonno, ho sempre avuto paura d'addormentarmi, ma ancor di più di svegliarmi. Le coperte, da piccolo, erano il mio fortino personale. Usavo il cuscino come uno scudo per difendermi dai pensieri cattivi che cercavano di conquistare la mia testa.
Dedico all'ascolto e al dialogo. Chissà dove sarei senza queste capacità. Ringrazio chi mi ha fatto imparare il valore di un ascolto vero, sincero. Ringrazio chi mi ha fatto capire quanto essere aperto al dialogo possa servire. Soprattutto con le persone veramente importanti. E se ho persone sincere vicine è tanto merito dell'ascolto e del dialogo. Sai quando ho imparato il valore dell'ascolto? Quando per disperazione inviavo audio su audio ad una persona lamentandomi di un'altra...e questa mi ascoltava, anzi, mi dava pure dei consigli. Non so perché mi volesse così bene per fare una cosa del genere...dedicare la risorsa più importante della propria vita a degli audio. Ma è lì che ho capito quando ascoltare aiuti...perché se non ascolti, che consigli dai? E io adoro dare consigli. Lo so che sono un po' cattivo a volte, ma i miei sono consigli sinceri, senza moralismi o piacerie.
Dedica a me. Perché anche per me è bello averti nella mia vita 🫶🏻 sei una bellissima persona ed è bello che tu sia sempre predisposto al sialogo. Peccato che io, una cosa simile, non me la sia mai detta. Le persone intorno a me mi vogliono bene, lo so. Lotterebbero per me, farebbero cose che a volte, non farei io per me stesso. Però, datemi un po' di tempo e mi amerò anche io. Qualche anno fa evitavo lo specchio per paura di vedermi...ero molto vicino all'autolesionismo, al bullismo, agli abusi ma...ora sono felice di quello che sono, soprattutto dentro di me. So che posso crescere ancora, ma sono orgoglioso del mio percorso. Se ho avuto le "palle" di cambiare, avrò le energie per continuare. Non sono nato con le spalle larghe, ma lo stanno diventando col tempo.
Grazie❤️
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