#Puglia ti voglio un sacco bene
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Sono qui a Fiorenzuola, in questa spiaggia tranquilla, seduta su un tronco ad aspettare il tramonto. Fisso, con lo sguardo perso, le onde infrangersi sulla riva. L’acqua viene avanti, sembra raggiungermi. Poi però si ritira. Continua in questo modo all’infinito, senza fermarsi, senza stancarsi.
È un po’ una metafora di quello che c’è tra noi due, non trovi?
Sembra che ci avviciniamo, ma poi non riusciamo a raggiungerci e ci ritiriamo nuovamente nelle nostre vite. Io vorrei raggiungerti. Sento che forse lo vorresti anche tu, magari sbaglio.
Purtroppo non ci è concesso, non in questa vita. Siamo due anime destinate a rincorrerci, impossibilitate però dall’afferrarci, stringerci e non lasciarci andare.
Se solo la mia onda riuscisse finalmente ad arrivare a te, stai pur certo che non ti lascerei andare. Continuerei ad infrangermi impetuosa su di te per sempre, un po’ come il mare fa su questa riva.
Resto incantata dalla meraviglia di questo posto, così come di tutti gli altri che ho visto e, ogni singola volta, penso a quanto sarebbe bello condividere queste meraviglie con te. Poterle ammirare insieme a te, invece che raccontartele poi, mostrandotele attraverso fotografie.
Le tue parole degli ultimi giorni, lasciano me senza. “Al mare con te ci verrei volentieri, secondo me ci divertiremmo un sacco. Abbiamo un buon feeling.”
“Insieme stiamo bene.”
Io non so se l’interpretazione che do a queste parole è quello che tu realmente provi. Sapere però che anche tu staresti qui volentieri con me a fissare queste onde, mi fa ancora più male. Fa male pensarti così vicino, ma al tempo stesso irraggiungibile.
Nessuno può capire quanto diamine vorrei raggiungerti e non lasciarti scappare più…
Con le lacrime agli occhi ti mando queste parole. Le sussurro alle onde, così che possano portarle fino da te, in Puglia.
Sei la cosa più preziosa che mi sia capitata.
Ti voglio bene,
Tua C.
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Bagnino al lido AU - la vendetta
(perché con le millamila cose che ho da scrivere PERCHÉ NON PRENDERE IN MANO QUALCOS'ALTRO)
L'estate era terminata, la stagione ai lidi pure e la ggente deve tornare a lavoro/scuola/vita
E Fabrizio dovrebbe tornare ai suoi lavori invernali
E questo significa, suo malgrado, lasciare la Puglia e in particolare Ermal
Le sue idee oscillano dal "meh, quindi ci teniamo in contatto" al "ti prego vieni a Roma con me trovo io lavoro a Bari non lasciamoci mai più 5ever"
Ermal invece ha cominciato a fare il cadavere dal primo accenno oh no
Marco provava a tirarlo su, a fargli prendere per il culo Vige, qualsiasi cosa ma gniente
Sad Ermal is sad
Fabrizio ha il contratto della camera fino a metà settembre, poi ha il culo a terra e un lavoro in officina a Roma che lo aspetta ma a Bari c'ha Ermalino
Che in due mesi è diventato più necessario dell'aria che respirava dell'acqua quando hai sete degli zuccheri con la pressione bassa
Ecco, ogni momento in cui non vedeva Ermal si sentiva come dopo aver corso una maratona sotto il sole cocente senza un goccio d'acqua
Poi lo ritrovava ed era tutto bello bellissimo più che bello tutti a gnegnarsi sulla spiaggia e sono pure andati a un vero appuntamento, pensa te
"Fabbrì, lo sai che con le avventure estive non vai agli appuntamenti" "e che non lo so, Cla, che non lo so"
Ed è lasciato unsaid che Ermal non era un'avventura estiva ma questo se possibile rendeva tutto PEGGIO
Ermal, dal canto suo, è un pessimista di natura. Si stava preparando alla rottura come ci si prepara per il sole ad est: sai che accadrà e sai di non poterci far niente a riguardo
Le ultime due settimane neanche arrivavano in spiaggia, tanto Fabrizio non lavorava e nessuno voleva stare in mezzo alla gente davvero
"regazzì, che dobbiamo fare?" "Ma che ne so io, sei tu quello navigato"
Conversazioni fatte su letti sfatti ma non dal sesso, che finivano sempre nella stessa maniera
Ermal fissa il soffitto, Fabrizio che guarda lui, le mani unite nel mezzo
Perché non ti innamori in due mesi, no? Non dai il tuo cuore a qualcuno che potresti non rivedere la stagione dopo.
You just don't.
Ma non puoi neanche impedirti di provare cose e al tuo stomaco frega un cazzo che tra una settimana l'altro se ne torna a Roma quello che vuole è stare là, insieme, adesso
Ermal non va neanche a salutarlo assieme agli altri
(Fabrizio non si aspettava nulla di diverso)
E rimane incazzato tutto il giorno con tutti he just can't help it
It's so unfair
E il cellulare pesa in tasca di messaggi non mandati e chiamate non restituite e si stava comportando come un ragazzino perché dopotutto lui!!!!!era!!!!!un!!!!!ragazzino!!!!!
E Fabrizio lo stava capendo a spese sue, e sinceramente gli cominciavano a girare pure i coglioni
Cioè se non voleva rispondere bene! fantastico!!
Però poteva avere la decenza di dirglielo di persona invece che ignorarlo e basta
Fosse stato là probabilmente sarebbe andato di persona a dirgliene quattro
But then again, fossero stati abbastanza vicini probabilmente il problema non si sarebbe posto, no?
"Che te ne viè a 'nciuciatte co' 'nregazzino" osserva saggiamente il fratello, che come le peggio comari ha voluto sapere perché il fratello era tornato a Roma (ROMA!!!) come un condannato a morte
E ovviamente lo ha stalkerato su tutti i social
E Fabrizio non ne voleva sapere niente eh
Ma uno sguardo potrebbe averlo lanciato.
Potrebbe
E potrebbe essersi fatto convincere a creare ALMENO instagram
Però non lo segue ecco questo mai ha la sua dignità lui
(seh, chi ce crede Fabbrì)(ma tanto se Ermal non lo segue mica può sapere che Fabrizio passa le giornate a spizzarsi i profili di Marco e Vige per vedere che fa)
(Fabrizio non ha C H I A R A M E N T E considerato il fattore Vige in tutto ciò)
Ermal didn't took it so well che Fabrizio seguisse i suoi amici e non lui e ovviamente lui non avrebbe seguito e that's it.
("ma Ermal" "Andrea stai zitto che sei peggio di Jon Snow" "cioè?" "Cioè non sai un cazzo")
E dai di questo tira e molla ridicolo in cui Ermal è arrivato a requisire il cellulare di Paolino perché aveva l'app figa che scarica le storie
E Fabrizio aveva imparato a fare le storie sul letto mezzo ignudo
E durano fino a Natale
"cioè non gli scrivi e non rispondi quando ti scrive lui PERÒ non lo vuoi manco dimenticare? Ma ti fa così schifo la pace e la serenità dell'anima?" "Montanari sei inutile" "si dice veritiero, Meta"
Però sapete com'è, il Natale e a Natale si dice la verità e la verità è che a Ermal il Natale fa schifo e tutti stanno a festeggiare a fare i cosini pure Marco c'aveva la zita e lui al massimo aveva Deeno
A cui vuole bene benissimo ma,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
Non è Fabrizio
E a lui manca Fabrizio
Quindi, coraggio a due mani, tanti quanti i bicchieri di vino calati, e compone il numero
Al primo squillo realizza che probabilmente era impegnato con la sua famiglia e non avrebbe voluto parlare con lui
Al secondo che probabilmente non voleva neanche sentirlo dopo che lo aveva ignorato per mesi
Al terzo dovrebbe probabilmente attaccare ma non fa letteralmente in tempo a finire di formulare il pensiero che la voce profonda e roca di Fabrizio gli risponde
E che gli dici se non "Buon Natale"
Se Fabrizio avesse riattaccato non lo avrebbe biasimato affatto
Ma Bizio è speciale e quindi gli risponde tutto contentino perché!!!!!!!!!!!! finalmente!!!!!!!lo aveva chiamato!!!!!!!!!!!!!!!!!
E quindi chiacchierano di cose stupide però rimane che bisogna spiegare quella chiamata con qualcosa di più serio di 'gLi AuGuRi Di NaTaLe"
Ma Ermal mica gli viene da dire "no è che mi mancavi da morire, sai com'è, non so come gestire le separazioni evvvabbbé" quindi che si dice?
Puttanate, ovviamente
"no Comunque ti chiamavo perché con Marco e Paolino pensavamo di venire un paio di giorni a Roma nelle vacanze di Natale e quindi ci si potrebbe vedere. Sempresevuoinoncenessunproblemasenonvuoieh"
"davvero?" No.
E quindi com'è e come non è si mettono d'accordo per verdersi un giorno tra il 2 e il 5 a Roma. Roma la capitale d'Italia. Roma dove vive Fabrizio. Roma Roma. SPQR.
"quella Roma?" Chiede uno più che sconcertato Marco
"no, quella su Marte. Certo che quella Roma"
Paolino e Marco si guardano per un lungo momento
"Ermal tu sai che ti vogliamo bene, giusto?"
"è più o meno il principio su cui baso queste idee malsane, Paolino Paperino"
"non so quanto ti conviene sfottere una parte fondamentale del tuo magico piano eh" "mi fa strano dirlo ma hai ragione, Montanari"
"è che sono andato in panico capite? Non volevo sentirlo o chiamarlo o altro ma prima che me ne rendessi conto avevo già fatto il numero e poi ci siamo messi a parlare e... E.... E mi mancava, ecco. E quindi ho pensato a sta cosa e mia madre non mi darebbe mai il permesso e so che è un dispendio di soldi e giorni di vacanza soprattutto ora che siamo in quinto e dovremmo studiare però.."
Quel monologo era la manifestazione di una vulnerabilità rara in Ermal, almeno con loro
"dobbiamo farlo, vero?" Domanda Marco a Paolino con lo sguardo. "Eh mi sa di si" risponde questi, già calcolando le possibili catastrofi che ne usciranno.
"però ci portiamo Anna" "E Vigentini" "guarda Pastorino che se volevi impedirci di fare alcunché bastava dirlo non devi per forza arrivare così in basso"
E quindi la compagnia del tamburello in tempo 5 giorni e due bugie grandi come Bari organizza il viaggio più della speranza che esista
Dove mangiamo? Dai Kebabbari. E dormire? Ci pensa Paolino. Che diciamo ai nostri genitori? Che siamo alla casa in montagna di Renga. Ma non ci ha invitato. Appunto.
Andrea è: molto confuso. Ma è un romantico e si accontenta di fare un road trip nella macchina scassata di Marco con i suoi amichetti (che bellino Andrea gli vu bi)
Nel frattempo Ermal scende a patti con quello che sta facendo e "E SE FOSSE TUTTO UN ERRORE"
"ti conviene capirlo prima che superiamo gli Appennini coglione"
Però seriamente, vale la pena fare tutte quelle cose? Per una cotta estiva? E se Fabrizio non provasse quello che prova lui? Magari è andato avanti. Magari si è trovato qualcun'altro.
Probabilmente è successo, voglio dire lo avete visto no
"veramente no" fa notare Anna, e Ermal ricorda che il suo monologo interiore in realtà era bello che esteriore
Neanche le caramelle dell'autogrill riescono a calmarlo ed è abbastanza certo che Marco sarebbe smontato presto dalla macchina per menarlo
Ma Marco è BRV e invece gli fa solo un mezzo cazziatone
"ascolta: sto povero cristo ti ha scritto e provato a chiamarti per due mesi, e tu lo hai ignorato. Gli hai detto che andavi a Roma e praticamente era una Pasqua. Alla peggio, la finite e basta. Alla meglio.."
Alla meglio manco loro lo sapevano
Però avrebbero potuto scoprirlo insieme
Incredibile come passamo veloci 87 pu---8 ore e più di macchina quando racconti un sacco di pare
Perché come nelle meglio cose la fine ve deve lascià col cliffhanger no?
E quindi ve mollo con
La compagnia dello sbarbatello ENTRA NELLA CITTÀ ETERNA
*musica apocalittica qui*
#metamoro#bagnino al lido!au#che del bagnino e del lido c'ha giusto il nome#evvb#ovviamente logorroica come sono ci sarà un seguito#mannaggia a me#doveva essere un unico blocco#e invece#ermal meta#fabrizio moro#raga non seguite il loro esempio#parlate con le persone#che fate bene#bullet points#metamoro au#metamoro fan fic#bagnino al lido au
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barche
sono stata in vacanza con te in due posti: non te l’ho mai detto né a te né a nessuno ma a marzo passato un pomeriggio a piangere e non respirare perché non ero sicura di partire. Tutto quello che ho fatto è stato telefonare a mia madre e dire mi sa ho un attacco di panico e lei si è arrabbiata con me e mi ha detto “se non ci vai te ci vado io, che je fa, mo te stai bona? Non hai gli attacchi di panico. Eh. Mo ciao c’ho da fa”. Alla fine sono partita uguale e sono stata bene come non lo sono veramente mai stata, odio i modi di fare di mia madre che sono sempre rudi e poco comprensivi ma mi sa che con me si deve fare così, se mi appoggi va a finire che faccio un macello. Non le disobbedisco mai perché tanto c’ha sempre ragione. In Puglia da me non mi sono annoiata mai e mi hai insegnato dei giochi con la sabbia bellissimi e dopo cena ci andavamo sempre a prendere le crepes. A dire la verità te la prendevi solo te e io ti guardavo perché ingrasso molto facilmente, ma è stato bellissimo sembravi un bambino sempre allegro ed è per questo che mi piace tanto stare con te per questo non litighiamo mai. In Grecia quando ti vedevo sulla spiaggia mi sembravi un personaggio di qualche mito che ho studiato al liceo, un Adone abbronzato che aveva un sacco di attenzioni per me, che amava quando gli baciavo tutta la faccia e rimaneva stupito per qualsiasi cosa. Si vede il mare dopo una curva? Stupore. Portano un’enorme porzione di qualche piatto? Stupore. Saliamo in barca? Stupore. Tramonto? Stupore. Mi lasciavi sempre dormire dopo pranzo e ogni volta mi dicevi innamorato “com’eri in pace mentre dormivi”. Ogni tanto mi sa mi voglio sposare con te ma è un pensiero che non posso dire ad alta voce e poi comunque dobbiamo crescere tutti e due. È solo un bel pensiero tipo “un giorno voglio andare a Bali un mese”. Penso a tutti i posti che vorrei vedere con te e a come non ci diamo mai fastidio a come sei gentile e puro e al regalo che ti ho comprato per il tuo compleanno. Speriamo ti piaccia perché non sono bravissima coi regali, l’ultima volta ti ho comprato uno scaldasonno imetec costosissimo che devi ancora andare a cambiare. In Grecia abbiamo detto “dobbiamo diventare talmente ricchi da comprarci una barca” ma entrambi facciamo le consegne delle pizze. Ora devo andare a cambiarmi che vado a lavoro. Oggi ho pensato che non ti lascerò mai
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#landXcape Residenza di narrazione a Torre Guaceto. Giorno 1. Lascio le ragazze e il ragazzo ora. Sono ancora intorno alla tavola e parlano degli incontri di oggi, di quando davvero si può dire che una storia sia finita, della stagione che sta vivendo la Puglia ora. Sembrano tutti concordi nel dire che la ferita (quella della Xylella) è ancora aperta. Difficile capire cosa possiamo fare. Qualcuno parla di terapia, qualcuno di ascolto. L’ultima persona che abbiamo incontrato, un contadino, scultore, combattente, ci accoglie dicendo: sono un uomo che cammina terra terra. Ci accoglie nella sua camera da letto a Copertino. Il letto scolpito di legno d’ulivo è opera sua. E’ stato dimesso ieri dall’ospedale. Ci dice che un letto così ce l’aveva solo Penelope. Sono figlio dell’ulivo. Giovanni Seclì che ci accompagna in questo primo pomeriggio nel Salento ha fatto un gran lavoro. E’ prezioso e ci fa entrare subito nell’esperienza viva. Non so se tutto questo sarà mai uno spettacolo, io del resto, non voglio mettere voce, voglio solo creare le condizioni giuste per gli artisti ospiti. E comunque prendo appunti come se dovessi scrivere una storia. Mi aiuta ad accompagnare gli altri. Ad attivare un pensiero con gli altri. Annoto di due capitoli che scriverei: 1) tutti gli errori di questa storia; 2) cosa perdiamo se non ci sono più le chiome degli ulivi. Mi colpisce uno dei contadini che ci dice che è sconvolto dal fatto che questi ulivi capitozzati non hanno più i grilli, hanno perso la loro ombra, non c’è più la zona umida che si creava sotto la loro chioma. È la prima volta che sento parlare di umidità in questa storia. Mi colpisce e gli faccio altre domande. I ragazzi seguono, mi preoccupo che non sia troppo come prima giorno, ma credo anche che l’unica possibilità è quella di correre e creare d’istinto. Non avremo tempo di pensare. E questo può essere un vantaggio. Dieci giorni sono pochi. E poi c’è il nostro rapporto con la cenere, il nostro rapporto con la memoria. Marta ha un’ansia nella voce quando parla in difesa della natura. Guardo Eleana che mi sembra stanca. A cena c’è patate, riso e cozze e questo fa bene. Viviamo in una condizione ideale di residenza. Gli ospiti sono grati a tanta dignità riservata agli artisti. In altri casi se ti va bene hai un posto dove stendere un sacco a pelo. Si brinda alla vita, quando arriva la tristezza degli ulivi. Si parla ancora e ho la sensazione che un’aria bella si sollevi dalla tavola fino agli ulivi intorno alla casa di campagna. Vado via salutando discreto e veloce. Non voglio rompere le loro parole. Domani avremo incontri solo intorno a Torre Guaceto. La notte farà sedimentare la prima giornata. Ps. Perdere gli alberi, perdere le parole. Ps2. Mille di queste notti sugli ulivi di Puglia... https://www.landxcape.it/
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