#Potere deodorante (deodorante per ambienti)
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bearbench-img · 22 days ago
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ショウシュウリキ
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「消臭力」は、日本の大手日用品メーカーであるエステー株式会社が製造・販売する芳香剤のブランドです。消臭力は、部屋や車内などの嫌な臭いを消すだけでなく、心地よい香りで空間を満たすことを目的とした製品です。 消臭力の製品ラインナップには、スプレータイプ、置き型タイプ、吊り下げタイプなど、さまざまな形状や香りの種類が用意されています。消臭成分と香料が配合されており、臭いを消すだけでなく、好みの香りで空間を演出することができます。
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peytonblackstar · 5 months ago
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐩𝐞𝐲𝐭𝐨𝐧 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ᴀᴅ ᴍᴀɢᴀᴢɪɴᴇs ›               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ㅤ⠀⠀⠀❛❛ 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊 𝒊𝒏 𝒄𝒂𝒔𝒂 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀𝒊𝒏 𝟏𝟑 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊 𝒎𝒐𝒔𝒔𝒆 ❜❜ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ               [ ... ]       ㅤ  𝟓. 𝑽𝒊𝒗𝒆𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊 𝒂𝒑𝒆𝒓𝒕𝒊 Va bene, lo sappiamo: questo consiglio non è così facile da attuare. Ma forse potete fissarlo come obiettivo a lungo termine se vivete nella vostra casa, o tenerlo a mente quando andrete ad abitare nella prossima: “Gli ambienti aperti e luminosi, senza corridoi e interruzioni visive, sono i miei preferiti e contribuiscono a creare una casa felice”, dice Olmo. “Si eliminano le stanze buie e, visivamente, si amplia lo spazio”. Perrone è dello stesso parere: “È meglio avere poche stanze grandi e multifunzionali che molte stanze piccole. Per esempio, è più auspicabile unire una cucina a isola o a pareti aperte lineari con il soggiorno e la zona pranzo in un unico spazio continuo piuttosto che avere tre stanze, una per ogni funzione: cucinare, consumare e rilassarsi”.       ㅤ  𝟔. 𝑺𝒃𝒂𝒓𝒂𝒛𝒛𝒂𝒕𝒆𝒗𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓𝒇𝒍𝒖𝒐 È una tendenza già molto diffusa: smettere di accumulare oggetti che non usiamo, e sbarazzarci di tutto ciò che non ci fa stare bene. Lo dicono Marie Kondo, Fay Wolf, Andrea Dekker e tutti quei “guru” che equiparano stanze ben organizzate a vite più felici. E a quanto pare hanno ragione, quindi è arrivato il momento di fare una pulizia generale: mettetevi al lavoro!       ㅤ  𝟕. 𝑴𝒆𝒕𝒕𝒆𝒕𝒆 𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝒃𝒆𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒗𝒊𝒔𝒕𝒂 Come dice la filosofia svedese del lagom, il minimalismo finisce dove iniziano i nostri oggetti personali più cari. In altre parole, l’ideale è ridurre al minimo le cianfrusaglie inutili, e dare un posto speciale a tutto ciò che “crea appagamento, passione e memoria”, come spiega Perrone. L’obiettivo è proiettare la propria personalità nello spazio, e questo ci farà sentire più legati alla nostra casa e, quindi, più a nostro agio: “Se non ci identifichiamo con la casa in cui abitiamo, non saremo mai felici: è come avere un intruso in casa!”, esclama Olmo.       ㅤ  𝟖. 𝑷𝒊𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒆 𝒇𝒊𝒐𝒓𝒊? 𝑺𝒊̀, 𝒈𝒓𝒂𝒛𝒊𝒆! “I fiori e le piante sono gli ‘oggetti’ decorativi che possono darci più felicità: trasmettono la sensazione di libertà della natura, sono un deodorante naturale, ossigenano le nostre case e in più portano colore e dinamismo”, dice l’interior designer. Il problema è che non avete propriamente il pollice verde, vero? Non preoccupatevi, abbiamo la soluzione: ecco 8 piante da interno che, contro ogni previsione, sopravvivono.       ㅤ  𝟗. 𝑵𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒄𝒖𝒓𝒂𝒕𝒆 𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒖𝒎𝒊 A tutti piace la sensazione di benessere istantaneo che si prova appena mettiamo piede in una spa, uno dei luoghi in cui l’uso dell’aromaterapia è più evidente. Perché non applicare questa semplice tecnica di rilassamento anche alle nostre case? “Gli odori sono molto importanti a livello percettivo-emozionale, quindi fonderli con la percezione visiva è una combinazione ottimale”, afferma il docente dello IED. Per mettere in pratica questo consiglio, investite in candele profumate, saponi artigianali o diffusori di oli essenziali, perché diventino un rituale di relax quotidiano.       ㅤ  𝟏𝟎. 𝑹𝒊𝒇𝒂𝒕𝒆 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐 Potrà sembrare una sciocchezza, ma, secondo Rubin, rifare il letto ogni mattina è una routine che ha grandissimo impatto su chi decide di avere una vita più felice. Nel suo libro Il potere delle abitudini il giornalista Charles Duhigg si basa su ricerche scientifiche per spiegare che svolgere questo compito è legato a una migliore produttività nel corso della giornata e a una maggiore capacità di rispettare il budget familiare. Inoltre, questo semplice gesto influenza positivamente il nostro umore e ci spinge a tenere più in ordine il resto della casa. “Riordinare e guadagnare spazio è spesso un atto liberatorio”, afferma Perrone, che ci aiuta, aggiunge, anche a “superare i momenti di cambiamento”.       ㅤ        ㅤ       [ ... ]       ㅤ 
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gloriabourne · 6 years ago
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The one where they meet after Ermal’s tour
Roma non gli era mai sembrata così bella come quella mattina.
Non c'era niente di diverso dall'ultima volta che era stato lì, in realtà, ma il solo fatto che avesse appena terminato un tour strepitoso e stesse andando a casa di Fabrizio lo rendeva felice, facendogli apprezzare ogni più piccolo dettaglio di quella città che ormai da tempo custodiva il suo cuore.
Era partito da Torino la sera precedente, appena terminato il firmacopie. Non poteva più aspettare.
Fabrizio gli mancava e, con tutte le polemiche scoppiate nelle ultime ore, sentiva il bisogno di avere accanto qualcuno che lo amasse incondizionatamente.
Non poteva negare di esserci rimasto male per i commenti sui social dopo che aveva annunciato il concerto a Trezzo sull'Adda.
Lo avevano accusato di avere fatto qualcosa di sbagliato - cosa che ormai avveniva sempre più spesso - quando invece lui non aveva fatto altro che cercare di andare incontro a tutte quelle persone che gli avevano fatto notare quanto fosse difficile andare a un concerto nei giorni di Pasqua.
Non aveva pensato al luogo, quello era vero. Si era soffermato su chi aveva detto di non poterci essere per colpa della data e non del luogo, e aveva cercato una soluzione che fosse comoda per più persone possibili.
Aveva fatto quell'annuncio con un enorme sorriso stampato in faccia e poi il sorriso se n'era andato a puttane nel giro di poche ore.
Come al solito aveva reagito prendendo le cose di petto, senza pensare, e aveva fatto commenti che poi si era costretto a cancellare per evitare ulteriori problemi.
Ma la tristezza, la rabbia, la delusione... quelle non le aveva cancellate.
Aveva chiamato Fabrizio la mattina dopo l'ultima data del tour. Gli aveva raccontato cos'era successo, gli aveva detto di non aver dormito quella notte.
E Fabrizio, con il tono di un genitore preoccupato, gli aveva semplicemente detto di andare da lui appena possibile.
Così Ermal l'aveva fatto.
Appena terminato l'instore a Torino, aveva inventato una scusa poco credibile con Marco e si era messo al volante.
E ora se ne stava lì, di fronte alla porta della casa di Fabrizio rigirandosi le chiavi di casa - che lui stesso gli aveva regalato qualche mese prima - senza avere il coraggio di entrare.
Voleva vedere Fabrizio. Lo voleva davvero. Ma non voleva costringerlo a farsi carico dei suoi problemi.
"Che fai? Non entri?"
Preso com'era dai suoi pensieri, non si era nemmeno accorto che Fabrizio aveva aperto la porta ed ora era davanti a lui.
Lo stava guardando sorridendo, appoggiato allo stipite della porta e con le braccia conserte.
Appena lo vide, Ermal si sentì inspiegabilmente meglio. Era come se ogni problema fosse scivolato via, relegato in un angolo in cui non poteva più preoccuparlo o farlo stare male.
Sorrise ed entrò in casa, riempiendosi i polmoni di quell'odore familiare che sentiva ogni volta che si trovava tra quelle mura.
C'era il profumo di Fabrizio, ma non solo. C'era anche qualcosa che Ermal non riusciva bene a identificare - forse era un miscuglio tra il deodorante per ambienti del salotto, l'ammorbidente con cui Fabrizio lavava il suo accappatoio e il caffè che gli faceva sempre trovare pronto ogni volta che arrivava - e che lo faceva sentire a casa, lo faceva sentire al sicuro.
"Stai bene?" chiese Fabrizio chiudendo la porta dietro di sé.
Si erano sentiti al telefono la mattina precedente, proprio poco dopo che erano scoppiate le polemiche sui social.
Ermal si era sfogato dicendo di sentirsi amareggiato per alcuni commenti che aveva letto. A un certo punto aveva pianto, mormorando tra le lacrime che si sentiva come se qualsiasi cosa facesse fosse sbagliata.
Fabrizio lo aveva rassicurato quel tanto che bastava per riuscire a fargli affrontare la giornata con tranquillità, ma in fondo sapevano entrambi che la tempesta non era passata del tutto.
Ermal sospirò e si sfilò la giacca, abbandonandola sul divano. "Diciamo di sì, vedere un po' di fan ieri mi ha fatto bene. Ma non posso negare che continuo a pensare a quei commenti."
Fabrizio lo raggiunse e, senza dire niente, lo strinse tra le sue braccia.
Ermal sospirò, mentre sentiva finalmente la tensione scivolare via, e si abbandonava a quell'abbraccio.
Erano sempre stati così gli abbracci con Fabrizio: avevano il potere di riportare il sereno in un giorno di pioggia, di farlo stare bene quando tutto andava storto.
Gli strinse le braccia attorno ai fianchi e nascose il viso nell'incavo del suo collo, respirando a fondo il profumo del compagno.
"Ora va meglio?" sussurrò Fabrizio, senza staccarsi da lui.
Ermal annuì muovendo la testa.
"Sicuro? Perché ho qualcosa che forse potrebbe farti stare ancora meglio" replicò Fabrizio.
Ermal si scostò da lui guardandolo curioso. "Cosa?"
Fabrizio non rispose. Si limitò a prenderlo per mano e a trascinarlo verso il bagno.
Ermal lo seguì senza dire niente, curioso di sapere cosa avesse combinato il suo fidanzato.
Quando aprì la porta e notò l'enorme vasca da bagno piena quasi fino all'orlo, si voltò verso Fabrizio sorridendo e disse: "Mi hai preparato il bagno."
"So che sei stressato. E so che questa è una delle cose che ti rilassa" spiegò Fabrizio.
Sapeva quanto quel tour fosse stato stressante per Ermal e quanto bisogno avesse di recuperare un po' di forze dopo la notte trascorsa a guidare per arrivare a Roma. E Fabrizio non aveva potuto fare altro che cercare di farlo stare bene.
Era tutto ciò che voleva: che Ermal stesse bene, che fosse felice.
"Anche stare con te mi rilassa" mormorò Ermal avvicinandosi a Fabrizio, quasi soffiandogli quelle parole sulle labbra.
Fabrizio sorrise prima di far scontrare le sue labbra con quelle di Ermal.
Lo baciò lentamente, con una calma che solitamente non gli apparteneva, ma in quel momento sentiva il bisogno di assaporare ogni secondo.
"Nella vasca c'è abbastanza spazio per entrambi" disse Ermal qualche attimo dopo, scostandosi da lui.
Si svestì lentamente, senza spostare lo sguardo da Fabrizio, perdendosi nei suoi occhi che si facevano sempre più lucidi man mano che strati di stoffa abbandonavano il suo corpo.
"Allora? Non dirmi che non ci hai mai pensato" disse Ermal. Addosso ormai aveva solo i boxer e nello sguardo una luce che Fabrizio aveva visto nei suoi occhi ogni volta che avevano fatto l'amore.
"Certo che ci ho pensato. C'è un motivo se ho comprato una vasca così grande" rispose Fabrizio sfilandosi velocemente i pantaloni della tuta e la maglietta.
Poi si avvicinò ad Ermal e gli posò le mani sui fianchi, appena sopra l'elastico dei boxer. Posò le labbra sulla sua pelle - leggermente sudata a causa del vapore che ormai aveva invaso il bagno - e gli mordicchiò leggermente il collo, sentendo Ermal sospirare.
Senza fretta, incastrò le dita nel bordo dei boxer e li spinse verso il basso e poco dopo ripet�� lo stesso movimento su sé stesso.
Ermal trattenne il respiro per un attimo, come ogni volta in cui vedeva il corpo di Fabrizio.
Ancora non riusciva a credere che un uomo bello come lui, che poteva avere letteralmente chiunque, avesse scelto proprio lui. Amasse proprio lui.
Era così strano e, nonostante ormai stessero insieme da parecchio tempo, Ermal aveva ancora difficoltà a crederci.
Non era mai stato particolarmente fiero del suo aspetto. Quando era ragazzo, era abituato a provarci più o meno con tutte le ragazze gli capitassero a tiro e raramente una di loro rispondeva alle sue attenzioni. E anche quando capitava, Ermal passava il tempo a domandarsi per quale motivo avesse scelto proprio lui.
Poi c'era stata Silvia.
Con lei era stato diverso. Fin da subito, lei lo aveva abituato a guardarsi attraverso i suoi occhi piuttosto che attraverso uno specchio ed Ermal aveva iniziato a sentirsi più sicuro di sé. Non che gli servisse davvero, visto che ciò che contava era che Silvia lo trovasse attraente.
Ma poi con Silvia era finita ed Ermal non aveva più i suoi occhi per guardarsi. Aveva ripreso ad affidarsi agli specchi, aveva ricominciato a non vedersi particolarmente bello o speciale. Ci aveva scherzato sopra, aveva fatto finta che non gli importasse.
E poi era arrivato Fabrizio.
Fabrizio che gli aveva detto che era bello per la prima volta mentre tornava in camerino dopo aver cantato al Forum, con i ricci sudati appiccicati alla fronte e la stanchezza che gli si leggeva in faccia. Ed Ermal ci aveva creduto.
Senza se e senza ma, semplicemente lo aveva guardato e ci aveva creduto.
Eppure, quella parte di lui che lo faceva dubitare era sempre in agguato, sempre pronta a mettergli in testa quella fastidiosa domanda: perché tra tutti, Fabrizio aveva scelto proprio lui?
E l'unico in grado di scacciare via quei dubbi era proprio Fabrizio, con i suoi sguardi e le sue carezze.
Quasi come se potesse leggergli nella mente, Fabrizio gli posò un bacio sul collo e poi sussurrò: "Entriamo nella vasca, prima che l'acqua diventi fredda."
Ermal annuì con un sorriso, mentre tutti i dubbi lasciavano la sua mente. Aspettò che Fabrizio si fosse seduto comodamente nella vasca e poi lo raggiunse, sedendosi tra le sue gambe e appoggiando la schiena al suo petto.
Un sospiro uscì dalle sue labbra appena sentì le dita di Fabrizio farsi spazio tra i suoi capelli, districando i ricci e massaggiandogli dolcemente la cute.
Si rilassò contro il corpo del compagno, godendosi quelle piccole attenzioni e sentendo finalmente la tensione scivolare via del tutto lasciando dietro di sé solo un alone di stanchezza.
Fabrizio chinò la testa appoggiando le labbra su una spalla umida di Ermal, baciando la sua pelle con lentezza mentre la sua mano continuava a scorrere tra i suoi capelli.
Ermal si lasciò sfuggire un gemito, mentre inclinava la testa di lato per permettere a Fabrizio di avere più spazio per baciarlo.
"Sarebbe bello avere questo trattamento ogni giorno" mormorò con gli occhi chiusi, ormai completamente rapito dalle attenzioni del compagno.
"Ogni giorno? Esagerato!"
"Vuoi dirmi che non vorresti fare il bagno con me ogni giorno?" chiese Ermal fingendosi offeso.
Fabrizio rise coprendosi la bocca con una mano, poi disse: "Non era quello che intendevo."
Ermal sorrise sentendo il petto di Fabrizio vibrare mentre rideva e si appoggiò ulteriormente a lui, rilassandosi tra le sue braccia.
"Allora, quanto è stato stancante questo tour?" chiese Fabrizio, il mento appoggiato sulla spalla di Ermal e le braccia strette intorno al suo corpo.
"Un po'. È stato bellissimo, ma sono esausto" rispose Ermal.
"E la faccenda del concerto a Trezzo? Si è sgonfiata?" chiese Fabrizio incerto, temendo che Ermal non se la sentisse di toccare l'argomento.
Ermal sbuffò. "No. E non credo si sgonfierà. Ma ora non mi va di pensarci."
Fabrizio non replicò.
Capiva il desiderio di Ermal di evitare un argomento che in quel motivo era una ferita aperta, e lui non aveva nessuna intenzione di farlo stare male. Anzi, tutt'altro.
Riprese a baciargli il collo, riprendendo il percorso interrotto poco prima, e fece lentamente scivolare una mano sul suo fianco accarezzandolo lentamente.
Quando sentì il respiro di Ermal farsi più affannato - segno che stava gradendo quelle attenzioni - spostò la mano tra le sue gambe.
Lo toccò lentamente, sentendolo pulsare tra le sue mani, e nutrendosi dei suoi sospiri.
Ermal gemette mentre, nel tentativo di sistemare la posizione e sedersi più comodo, sentì l'erezione di Fabrizio premere contro di lui.
"Non sono l'unico che ha bisogno di attenzioni" disse con un sorriso malizioso stampato in faccia.
"Sei tu quello che ha bisogno di rilassarsi. Non preoccuparti di me" sussurrò Fabrizio al suo orecchio.
Ermal non poté fare a meno di innamorarsi ancora un po' di più - ammesso che fosse possibile - rendendosi conto di quanto Fabrizio tenesse a lui, al punto che in quel momento tutto ciò che voleva era farlo stare bene e non gli importava di tutto il resto.
Si distaccò leggermente da lui e si voltò, ritrovandosi dopo pochi attimi seduto a cavalcioni sulle gambe di Fabrizio e con una quantità d'acqua non indifferente sparsa sul pavimento del bagno.
Ma onestamente in quel momento, l'acqua che aveva fatto uscire dalla vasca muovendosi era l'ultimo dei suoi problemi.
"Che stai facendo?" chiese Fabrizio curioso.
"Hai ragione, ho bisogno di rilassarmi. E credo di poter decidere in che modo" rispose Ermal, mentre con le dita percorreva il contorno dei tatuaggi sul petto di Fabrizio.
La sua mano accarezzò ogni lettera di Via delle Girandole, poi sfiorò il contorno della croce fino ad addentrarsi nell'acqua e scendere lentamente verso il basso, fino a toccare con delicatezza l'erezione di Fabrizio.
Il più grande chiuse gli occhi e reclinò la testa all'indietro, mentre spostava entrambe le mani dalle cosce di Ermal alle natiche, stringendole leggermente appena sentì il compagno iniziare a masturbarlo.
Ermal intanto con la mano libera aveva iniziato a toccarsi lentamente, sopraffatto dall'espressione di Fabrizio. Non era ancora riuscito ad abituarsi al fatto che fosse lui la causa del piacere che vedeva dipinto sul suo viso ogni volta.
Fabrizio riaprì gli occhi per un istante, accorgendosi che Ermal si stava toccando mentre teneva lo sguardo completamente perso fisso su di lui.
"Cazzo, Ermal. Prima o poi mi farai impazzire" disse Fabrizio.
Poi avvicinò le dita all'apertura del compagno e iniziò a massaggiarla lentamente, fino a quando riuscì ad infilare un dito con facilità.
Ermal si morse il labbro inferiore cercando di trattenere un gemito e, quasi senza rendersene conto, si mosse andando incontro alle dita di Fabrizio.
Capendo che Ermal desiderava di più - e condividendo il suo stesso desiderio - Fabrizio lo preparò attentamente ma cercando di fare in fretta, impaziente di fare l'amore con il suo fidanzato.
Ermal sembrava pensarla allo stesso modo. Quando fu convinto che Fabrizio lo avesse preparato abbastanza, si sollevò leggermente facendo leva sulle ginocchia e, indirizzando l'erezione di Fabrizio verso la sua apertura, si risedette su di lui.
L'erezione di Fabrizio scivolò dentro di lui senza sforzo ed entrambi sospirarono sentendosi di nuovo uniti in quel modo.
Quando Ermal iniziò a muoversi su di lui - incurante di tutta l'acqua che stava smuovendo e che usciva dalla vasca a ogni movimento - Fabrizio gli strinse i fianchi accompagnandolo.
Si perse a fissare il suo sguardo lucido, i ricci umidi che gli cadevano sulla fronte, la bocca leggermente aperta da cui continuavano a uscire gemiti e si rese conto di quanto gli fosse mancato in quelle settimane di lontananza. Si rese conto di quante volte avesse aperto gli occhi la mattina sperando di specchiarsi nel suo sguardo; o di quante volte si fosse addormentato con addosso una delle tante camicie che aveva lasciato nel suo armadio, solo per poterlo sentire più vicino.
Portò una mano sulla sua nuca e lo avvicinò a sé, baciandolo con urgenza e quasi con prepotenza.
"Ti amo" sussurrò Fabrizio sulle sue labbra.
Ermal, con il fiato corto e la voce spezzata, rispose semplicemente: "Anch'io."
Bastarono poche spinte affinché entrambi venissero, quasi contemporaneamente.
Ermal si abbandonò esausto contro il corpo di Fabrizio, appoggiando la testa sulla sua spalla e sospirando contro la sua pelle.
Fare l'amore con lui era un'esperienza destabilizzante. E lo era ogni volta.
Non c'era modo di abituarsi alle sensazioni che riusciva a provare sentendo la pelle di Fabrizio a contatto con la sua, sentendo Fabrizio dentro di lui o attorno a lui. Era sempre la stessa cosa, con la stessa intensità, eppure Ermal non riusciva ad abituarsi.
E in realtà gli andava bene così.
Aveva paura che se si fosse abituato a quelle sensazioni, prima o poi avrebbe rischiato di stancarsi e non voleva che accadesse.
Quindi gli andava bene sentire il cuore esplodere ogni volta che Fabrizio era vicino a lui, sentire i brividi quando lo toccava, sentire le gambe cedere quando lo baciava.
Non avrebbe sostituito quelle sensazioni con nient'altro.
"C'è più acqua sul pavimento che nella vasca" constatò Fabrizio qualche attimo dopo, quando entrambi ormai avevano recuperato fiato ma nessuno dei due aveva avuto la forza di muoversi.
Ermal sorrise. "Scusa. Dopo rimetto a posto."
"Non mi interessa" disse Fabrizio, stringendo le braccia attorno al corpo di Ermal. "L'importante è che ora stai bene."
Ermal non rispose.
Non era certo di stare bene. I commenti ricevuti meno di due giorni prima gli ronzavano ancora nella testa, per non parlare dei tweet che aveva letto prima che Marco lo obbligasse a spegnere il cellulare almeno per qualche ora.
No, non stava bene.
Però stava meglio, ed era solo merito di Fabrizio.
Lo aveva sempre detto che Fabrizio era in grado di riportare il sole.
Con Fabrizio accanto, Ermal non aveva paura delle nuvole. Non aveva paura delle cose brutte che lo avrebbero inevitabilmente aspettato dietro l'angolo, delle giornate storte che prima o poi avrebbe dovuto affrontare.
Fabrizio avrebbe riportato il sereno e, pian piano, Ermal sarebbe stato bene di nuovo.
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pneusnews · 6 years ago
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Una pulizia efficace dell’abitacolo dei veicoli passa attraverso cinque passaggi fondamentali e il programma di lavaggio professionale di Berner include tutte le soluzioni necessarie per affrontare correttamente ciascuna delle fasi
Berner propone una soluzione completa per il lavaggio professionale degli interni dei veicoli. Obiettivo del lavaggio professionale non è solo la garanzia di una pulizia perfetta, bensì quello di riportare il più possibile l’aspetto del veicolo al suo stato originale. Per raggiungere questo scopo, è necessario svolgere con cura ogni passaggio e impiegare le soluzioni corrette per ciascuna fase.
Le soluzioni Berner per le cinque fasi fondamentali della pulizia professionale dei veicoli
La pulizia professionale dell’interno dei veicoli prevede cinque fasi fondamentali. Le diverse opzioni di trattamento per ciascuno di questi passaggi devono essere scelte in base alle condizioni di sporco e al metodo di lavaggio.
Vediamo nel dettaglio le cinque fasi di pulizia e le relative soluzioni Berner:
Rimuovere la polvere e aspirare: quando il veicolo richiede una pulizia professionale dell’abitacolo, la prima operazione da compiere in modo accurato è la rimozione della polvere e di eventuali residui di sporco dai sedili, dal bagagliaio e dal pavimento. L’Aspiratore a umido e a secco della serie Permanent in classe L è il prodotto Berner più adatto per svolgere al meglio questa prima fase, con la garanzia di un funzionamento continuo senza interruzioni. Grazie al sistema iPulse infatti, entrambe le cartucce filtranti, quando necessario, vengono automaticamente pulite durante il funzionamento. Per una pulizia ancora più profonda ed efficace Berner propone Tornador Beast, un sistema di accessori adattabile a qualsiasi aspirapolvere con effetto di pulizia a tornado e aspirazione allo stesso tempo.
Pulizia e cura di sedili, tappetini e rivestimenti interni: in questa fase il Detergente per rivestimenti Berner è indispensabile per la buona riuscita dell’operazione. Con la sua elevata potenza e il peso ridotto che ne consente il facile trasporto, è perfetto per una accurata pulizia delle superfici in tessuto che caratterizzano i cuscini dei sedili, i tappetini, il rivestimento del soffitto e lo spazio interno del bagagliaio. Per il trattamento di queste aree, Berner propone il Detergente Specifico lavatappezzeria, altamente concentrato e con un elevato potere pulente, agisce in poco tempo anche sullo sporco più ostinato. Un’ampia gamma aggiornata di pistole ad aria compressa della serie Tornador rappresenta l’ultima novità nell’ambito della pulizia interna dell’auto.
Pulizia e cura del cruscotto e delle parti in plastica: per pulire e proteggere le superfici dell’abitacolo, i pannelli interni delle portiere, le parti in plastica e in gomma, Berner propone una gamma di pulitori e spray con effetto brillante, opaco o ravvivante.
Pulizia e cura dei vetri e degli specchietti: per questa fase Berner dispone di una gamma completa di prodotti che vanno dal liquido Cristalli Chiari, anche in versione Green (biodegradabile), per una pulizia priva di striature del parabrezza, vetri e finestrini, fino al detergente per la rimozione di insetti.
Per tutte le fasi di pulizia degli interni della vettura Berner lancia un prodotto innovativo che semplifica e velocizza il lavoro: la Schiuma detergente multiuso X-IN-1. Si tratta di uno speciale spray con effetto schiuma che può essere utilizzato su qualsiasi superficie – plastiche, tessuti e vinile, oltre che su vetri e display – permettendo quindi di effettuare l’intera pulizia dell’abitacolo senza mai cambiare prodotto, con un significativo risparmio di tempo. Inoltre, X-IN-1 è privo di silicone, quindi non lascia residui sulle superfici e non richiede ulteriori passaggi.
Igienizzazione e trattamento degli odori: per un servizio di lavaggio professionale, infine, è necessario lasciare una piacevole fragranza all’interno dell’auto. Per finire il processo di pulizia, Berner offre varie soluzioni per eliminare gli odori sgradevoli e donare all’abitacolo un gradevole profumo di pulito: lo Spray per abitacolo e il nuovo Deodorante per ambienti istantaneo alla pesca. Oltre ai deodoranti, Berner offre anche dei trattamenti per l’igienizzazione: Bacticyd, specifico per la disinfezione nel settore automotive, Igienizzante per impianto A/C e Airclean Citrus, ideali per l’aria condizionata e i condotti di ventilazione.
 Soluzioni Berner per la pulizia professionale dei veicoli: acquisto e riassortimento non sono mai stati così facili
Tutte le soluzioni Berner possono essere acquistate via e-commerce, mediante il servizio di Inside Sales o avvalendosi della consulenza della rete vendita Berner. Grazie alla app Scan & Buy il riassortimento può essere effettuato in qualsiasi momento, semplicemente utilizzando il proprio smartphone.
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Berner presenta il programma di lavaggio professionale per l’abitacolo dei veicoli Una pulizia efficace dell’abitacolo dei veicoli passa attraverso cinque passaggi fondamentali e il programma di lavaggio professionale di Berner include tutte le soluzioni necessarie per affrontare correttamente ciascuna delle fasi…
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