#Piccoli borghi
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Piccoli borghi, piccola gente☾
❝Sapere l'italiano è importante!❞, sbottò verso le altre, osservando la donna, da capo e viso coperto, passare lungo il vialetto, trasportata in barella; ❝Vengono qui, pensando di trovare chissà cosa, quando ormai non c'è niente manco per noi❞, aggiunse a fatica, poiché abituata a parlare dialetto stretto.
Gli operatori del pronto soccorso avevano solo chiesto gentilmente alla donna di esprimersi in italiano, poiché non comprendevano cosa stesse dicendo mentre la trasportavano delicatamente in barella, scendendo piano le scale dello stabile, osservati dalle tre donne sfaccendate.
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Turismo: per la Coldiretti 1/3 della spesa per la tavola fa dell'enogastronomia la prima voce a sostenere il boom dei piccoli borghi
Il cibo è diventato la voce principale del budget della vacanza in Italia con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese.E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti in riferimento all’audizione dell’Istat alla Commissione attività…
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#agriturismi#aziende agricole biologiche#aziende agrituristiche#Coldiretti#cucina contadina#enogastronomia#Italia#piccoli borghi#Turismo#Turismo Enogastronomico
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Oratorio del SS.Rosario.
La bellezza nascosta nei piccoli borghi.
Ho fatto una foto 🖤
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sono giorni che ho voglia ma davvero una voglia immensa di passare del tempo in uno di quei piccoli borghi sperduti rispetto alla civiltà industrializzata e sul mare
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Sono da sempre chiamata dalla bellezza autentica,dai luoghi in cui c'è una storia, ci sono profumi, c'è cura. I materiali utilizzati hanno tempo: tempo dedicato, tempo che se ci appoggi le mani senti un racconto, tempo con cui sono stati scelti e posati.So da sempre di appartenere a posti così, ai piccoli borghi dove la fretta non è giunta, dove non c'è finzione ma autenticità, dove l'effimero non arriva perché vi sono altre frequenze che proteggono.Io non sono fatta per le grandi città, non ne ho frequentate molte ma abbastanza per sentire che lì mi manca questa dimensione divina e terrene, questa vicinanza di vita e di corpi.
Mi piacciono i posti dove il mezzo di locomozione principale sono le gambe, dove uno scorcio commuove; dove traffico, confusione, musiche che ti accelerano il battito cardiaco, disattenzione ed eccesso: non esistono. Ci sono guardiani del tempo a custodire questi posti.
E questi posti qui io li cerco e desidero anche nelle persone. La stessa integrità mi serve anche nei cuori, nella pelle, negli sguardi, nelle mani.Io che spesso sono un'anima in pena, troppo sensibile per le dinamiche del grande mondo, mi ricordo che in questi posti qui ho casa. Ed è un appartenere di cellule: io in questi luoghi vibro ad un'altra frequenza. Mi si rimescola il sangue nelle vene, rallenta il battito, la pelle si distende e i miei occhi divengono quel che sono chiamati ad essere qui: portali sulla bellezza, sull'autenticità, sulla vita che s'accorge, che ci tiene e ti tiene.Scambio tutti i centri commerciali del mondo, l'aria condizionata, le macchine, le velocità, la performance, i grandi numeri: per degli istanti in questi luoghi di bene e bellezza.E mi immagino ad invecchiare così: accanto all'uomo che amo, mentre mano nella mano ci scomponiamo. E ogni cellula che muore in noi, torna alla vita in questa bellezza eterna. In questa danza eterna io faccio ritorno a casa..
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo
Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo. La Festa de Lo Pan Ner fa parte di un evento diffuso e transfrontaliero, giunto alla ottava edizione, condiviso con le Regioni Valle d’Aosta e Piemonte (Val d’Ossola e Comune di Lozzolo) e i Paesi confinanti, Svizzera (Valposchiavo in Canton Grigioni e Canton Vallese), Francia (Parc des Bauges) e Slovenia (Alta Val Sava). Brescia, Bergamo, Varese e Sondrio sono le province lombarde che sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 offrono una serie di appuntamenti dedicati alla Festa de “Lo Pan Ner - I Pani delle Alpi”. Oltre 40 comunità, con 42 forni e antichi mulini, in particolare della Valtellina e della Valle Camonica, accomunate, nei secoli, dalla coltura della segale, che ha svolto un ruolo fondamentale nella tradizione gastronomica alpina e nella gestione del territorio, preparano il pane utilizzando segale e frumento, macinati in loco negli antichi mulini rimessi in funzione, e riattivando per le giornate di festa i forni privati e comunitari. Laboratori didattico-sensoriali per bambini e scuole sono pensati per avvicinare le nuove generazioni all’arte della panificazione, perché non vada perso un patrimonio di saperi, a salvaguardia delle identità territoriali, ma anche dell’ambiente e della economia locale. In alcune località, si può assistere alla semina della segale e al taglio del grano saraceno, fare visite ai musei etnografici ed ecomusei, per scoprire gli strumenti più antichi d’uso nella panificazione. In particolare, aderiscono alla festa: Ecomuseo di Valfurva, Ecomuseo della Resistenza del Mortirolo (organizza iniziative nelle due province di Sondrio e Brescia), Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio, Ecomuseo Concarena – Montagna di luce ed infine Ecomuseo del Vaso Re. In provincia di Brescia, a Bienno tra ‘I borghi più belli d’Italia’, si può visitare il Mulino Museo del 1400 di via Glere, funzionante grazie all’energia e alla forza dell’acqua portata nel borgo dal canale artificiale Vaso Re. Il 14 ottobre, alle ore 19:00, aperitivo a Casa degli Artisti con prodotti locali e pane di segale. A Cormignano e Davena di Vezza d’Oglio, merenda e colazione al forno con un fine settimana ricco di eventi dedicati alle tradizioni; a Doverio di Corteno Gorgi è ancora attiva un’antica Vicinia proprietaria di un caseificio turnario visitabile, esibizione dei norcini, una cerimonia di panificazione negli antichi forni, laboratori, visita a cantine, mercatini. Molte altre attività si svolgono a Malegno, Ossimo, Cerveno, Saviore dell’Adamello, Garda di Sonico, Vezza d’Oglio, Monno. Nel territorio di Sondrio, a Grosio, Grosotto e Mazzo, in Valtellina, i visitatori possono percorrere la via del pane. Si parte la mattina con una colazione nei campi di saraceno di Grosio, si cammina in un castagneto secolare per arrivare a Grosotto e visitare un antico mulino. A Mazzo si panifica nell’antico forno del Palazzo Lavizzari. Altri appuntamenti a Pila Boscarini di Teglio, Ponte Valtellina, Mello, Traona, Valfurva, Aprica e Castione Andevenno. A Cedrasco una mattinata dedicata ai ragazzi per riscoprire l’antica arte del mugnaio presso l’ex Mulino Oberti e un laboratorio per la preparazione dei biscotti. Dopo una breve escursione sul sentiero della “civetta”, che porta alla comunità di Fusine, i biscotti tradizionali vengono cotti al panificio Viganò. Si festeggia nell’area di Varese: a Cuirone ed Albizzate si può gustare la Brusela cotta negli antichi forni, un dolce tipico della zona preparato per l’occasione con farina di segale, farina di mais e uva americana. In provincia di Bergamo: a Vilminore, festa dell’antico forno di Pianezza. La farina distribuita nelle comunità (circa 400 kg) è tutta locale. Permette di riscoprire i piccoli produttori che, con grande passione, conservano le colture tradizionali e mantengono il paesaggio agricolo di montagna. Il programma completo e dettagliato delle feste si trova sul sito www.comunitadellasegale.it Per chi non può attivamente partecipare in loco, sabato 14 ottobre si può seguire in anteprima quello che succede in alcune comunità sulla pagina Facebook Intangible Search e sul sito www.comunitadellasegale.it. Durante la diretta, incontri con esperti, agricoltori, cuochi e fornai per scoprire insieme l’affascinante mondo della panificazione. La Festa de Lo Pan Ner di Lombardia è un evento organizzato da Regione Lombardia – Direzione Generale Cultura (Archivio di Etnografia e Storia Sociale) in collaborazione con ERSAF, Enti locali e Associazioni del territorio. L’elenco di tutti gli appuntamenti è disponibile su: www.comunitadellasegale.it www.lopanner.com/main Segui la festa de Lo Pan Ner su Facebook: @comunitadellasegale @intangiblesearch #LoPanNerLombardia #LoPanNerLombardia23... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alla scoperta dei borghi sul Lago Maggiore: cosa vedere a Cannero Riviera, Maccagno e Luino
Il Lago Maggiore è una delle mete turistiche più famose del nord Italia, ma spesso i turisti si concentrano solo sulle città più grandi come Stresa e Verbania, trascurando i piccoli borghi che si affacciano sulle rive del lago. In questo articolo, esploreremo tre di questi borghi: Cannero Riviera, Maccagno e Luino. Cannero Riviera Cannero Riviera è un borgo immerso nella natura, situato nella zona di Verbano-Cusio-Ossola. La passeggiata lungo il lago è una delle attrazioni principali del paese, dove si possono ammirare le acque cristalline del lago e le montagne circostanti. Il Castello di Cannero, costruito nel XIII secolo, ospita un museo che racconta la storia della città e della regione circostante. Il borgo è famoso per la sua produzione di miele e olio d'oliva, che si possono acquistare nei negozi locali. Maccagno Maccagno è un altro borgo sul Lago Maggiore che merita una visita. Il Museo d'Arte Moderna di Maccagno ospita opere di artisti come Kandinsky, Klee e Chagall. La passeggiata lungo il lago offre una vista mozzafiato sulle acque cristalline del lago e le montagne circostanti. Il borgo è famoso per la sua produzione di vino e formaggio, che si possono acquistare nei negozi locali. Luino Luino è un borgo situato sulla sponda orientale del Lago Maggiore. Il mercato settimanale del mercoledì offre una vasta selezione di prodotti locali, tra cui formaggi, salumi, frutta e verdura fresca. Il borgo è famoso per la sua produzione di pesce di lago, che si può gustare nei ristoranti locali. Cosa vedere nei dintorni Se si vuole visitare Borgomanero nei dintorni del Lago Maggiore, ci sono alcune attrazioni da non perdere come la Cantina Fontechiara, la Collegiata Di San Bartolomeo e l'Oratorio di San Leonardo Attività all'aperto Il Lago Maggiore è anche famoso per le sue attività all'aperto come escursioni a piedi o in bicicletta. La Via dei Canneti è un percorso che collega Buccione a San Maurizio d'Opaglio ed è caratterizzato dalla presenza di canneti dove nidificano le gallinelle d'acqua, le folaghe e il martin pescatore. La vetta del Monte Fenera offre una vista panoramica spettacolare sulla zona circostante. Gli appassionati di sport acquatici possono praticare kayak o windsurfing sulle acque cristalline del lago. Eventi locali Se si vuole vivere appieno la cultura locale, ci sono molti eventi da non perdere intorno al Lago Maggiore. I festival dedicati al cibo locale sono molto popolari in tutta la zona. Ad esempio, il Festival del Riso a Novara celebra il risotto alla novarese con degustazioni gratuite per tutti i partecipanti. Ci sono anche eventi culturali come concerti di musica classica o mostre d'arte. In conclusione, il Lago Maggiore offre molte opportunità per scoprire borghi pittoreschi come Cannero Riviera, Maccagno e Luino. Oltre alle bellezze naturali della zona, ci sono anche molte attività all'aperto da praticare e eventi locali da non perdere. Read the full article
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REVILLA X GLI SMART VILLAGES RIGENERATIVI EUROPEI e il 6G
REVILLA per BORGHI CARBON NEUTRAL
Il ritorno alla campagna, la fuga dalle città, potrebbe essere una delle conseguenze insediative dell’emergenza del Covid-19 poiché molte persone iniziano a sentire l’esigenza di spazi all’aperto, che la città non può offrire. I borghi italiani, linfa vitale e artistica dell’Italia, riversano in alcuni casi in situazioni compromesse, come ad esempio molti piccoli comuni degli Appennini quasi…
#6G#CARBONEUTRAL#MARATEA#RIGENERAZIONE#SOSTENIBILITA#BORGHICONNESSI#BORGHIRIGENERATIVI#BRISIGHELLA#CONNETTIVITA#LANUVIO#MADEINITALYTECH#REGENERATIVE#REVILLA#RIGENERATIVA#RONCHETTODELLERANE#VILLAGES#WINDTRE
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“LOCANZA”: VALORE IDENTITARIO DEL LUOGO
Anna Landi
Keywords: luogo, conoscenza, idee, valorizzazione, ripopolamento
C’è una piccola grande Italia nascosta, borghi sparsi da Nord a Sud. Territori dove è sempre più difficile incontrare bambini che giocano e giovani che passeggiano. Il cuore dell’Italia che ha un battito sempre più lento e affaticato, ma dal temperamento determinato e tenace, con tanta voglia di riscatto. Quando si parla di codesti luoghi, lo si fa con la nostalgia del passato, ma è doveroso raccontarli con la complessità del presente e la necessità del futuro. Si potrebbe coniare un termine ricco di significato che ben sintetizzare l’essenza dei piccoli territori: “locanza”. Cosa significa?
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@italia_minore_si_svela
#istitutografico #locanza #annalandi #luogo #conoscenza #idee #valorizzazionedelterritorio #ripopolamento #areeinterne #paesi #paesologia #meridione #svilupposostenibile #valoreidentitario #tradizioni #innovazione
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Piccoli Borghi
In questo canale ci sono storie dedicate ai Piccoli Comuni, scrigni di storia, atmosfere serene, sospese, fiabesche, dalla vita a misura d’uomo. Complessivamente sono 5.500 i Piccoli Comuni, il 69% dei comuni italiani, nei quali si contano 10.068.213 residenti, il 17% della popolazione nazionale. Le regioni con il più alto numero di piccole Comuni sono Piemonte (1.046) e Lombardia…
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Mi piacciono i piccoli borghi disabitati ,
i panorami mozzafiato
e mi piacciono i gatti 🐈⬛
Gole del Verdon.
Ho fatto una foto .
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🌟 Domenica 17 novembre Un percorso sciamanico e astrologico ispirato ai Quattro Elementi della Creazione, Fuoco 🔥, Terra 🌱Acqua 🌊 e Aria 🌀 lungo sentieri dimenticati e borghi pieni di fascino e magia ✨
☀️Annalisa e Loretta ci condurranno lungo un cammino che svelerà indicazioni inedite sulle mille sfaccettature del proprio Sole Natale (segno zodiacale ) in assonanza con i quattro elementi della Natura, che andremo a ricercare in quei luoghi che esprimono al culmine le particolarità fisiche ed energetiche di quello specifico principio e di cui i nativi si potranno caricare al colmo, grazie anche a piccoli momenti di sintonizzazione ispirata 🧘🏻♂️ La Grande Quercia, la Sorgente Sacra fino al famoso Vulcanello di Portico…🔥🌳🌊
👉🏻Leggi tutte le info nell'evento allegato. https://www.facebook.com/share/yVAPzEW8NspzGZzN/
☎️ Per info e prenotazioni Annalisa 339 2549407 Loretta 349 1318815
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Pensione fruttifera
2058: lo Stato, per fronteggiare l'emergenza del ricambio generazionale in ambito lavorativo, presentatasi nuovamente come un fulmine a ciel sereno nonostante fosse più prevedibile di una calda giornata d'estate, ha finalmente deciso di sacrificarsi.
La notizia ha sconvolto l'intera popolazione: tutte le persone con oltre trent'anni di servizio e prossime alla pensione hanno ricevuto (e riceveranno) come liquidazione uno o più terreni, una o più proprietà e beni in genere di valore corrispondente all'ammontare spettante e maturato.
Inutile dire che, fatta eccezione per pochissimi fortunati che reincarnano la legge dei grandi numeri, moltissimi si sono ritrovati con un pugno di mosche, ben diverso da quanto pronosticato prima della riforma.
Ettari di terrazzamenti su cucuzzoli di montagne, appezzamenti incoltivabili in zone ostiche e misconosciute, ma anche paludi inedificabili in prossimità delle città, costruzioni e terreni sequestrati alla mafia e alla camorra. E il sogno di una casa al mare piombata dal cielo è stato realizzato per pochi, ma magari distanti da punta a punta dello Stivale - menomale che il Ponte l'hanno costruito, alla fine. Lo scenario roseo dipinto dal piano di crescita economica è diventato ben presto, nella realtà dei fatti, uno scorcio d'antichità, un gemellaggio con il terzo mondo, con una distanza siderale tra alta borghesia e altissima povertà. Perché se è vero che andare in pensione a cinquant'anni poteva sembrare un lusso, è vero anche che di aria non s'è mai campato. Sono state create realtà disomogenee a contatto, isolate nello stesso apparente contesto geografico: fuori le mura e dentro le mura, noi contro di loro, casta e intoccabili. Tuttavia, in questi casi, si è sempre fatto di necessità, virtù: chi non ha avuto fortuna, ha iniziato a procurarsela. I più, non avendo veri e propri latifondi, hanno dovuto inventarsi dei mestieri. In verità, reinventarsi: lo svuotacantine di una volta, affidato ai poveri disperati, è diventato ben presto l'equivalente moderno di un barattatore porta a porta, come un commerciante vero e proprio, e non più detestato a mo' dei rappresentanti della Folletto; i pensionati di intelletto hanno iniziato a girare per le poche attività ancora in fiore condividendo le proprie idee e vendendo la ragione - letteralmente - al miglior offerente, facendo da intermediari e mediatori in trattative oppure da pacieri nelle dispute; in alternativa, cantastorie qualunque per grandi e piccini, burattinai improvvisati, che hanno ricreato gli antichi fasti medievali, con sordida ironia. Ma lo Stato ha continuato a guardare avanti, è sempre stato ottimista: il proverbiale bicchiere mezzo vuoto è stato nascosto bene dagli esempi giusti, da chi ha avuto il bacio della buona sorte atteso da una vita, da chi ha avuto esattamente quello che sognava. E poi, nelle pubblicità progresso, si è parlato a lungo di riqualifica graduale e progressiva anche dei nuovi contesti meno agiati.
Tutto questo - parole dei vari ministri - ha portato gli italiani a riscoprire il valore della terra, a coltivare con amore frutta, verdura e ortaggi. Come se non bastasse, oltre a dare lavoro ai giovani, che per tanto tempo hanno vissuto nell'incertezza del futuro, ha dato la possibilità di ripopolare piccoli, splendidi borghi abbandonati, con un piano lungimirante: quando i giovani di oggi andranno in pensione, potranno ripopolare le case abbandonate dagli ormai defunti anziani. E così le città fantasma sono diventate ospizi a cielo aperto. I doni della terra, raccolti a fatica dai pensionati che non hanno potuto godersi il riposo, saranno la nuova dote dei giovani in un tempo più vicino di quel che si crede. Se la tecnologia progredisse abbastanza da poter permettere la conservazione dei deperibili per anni, stando ad alcune indiscrezioni, le nuove liquidazioni sarebbero stimate in chili di insalate, mele, zucche, cavoli e via dicendo, come una fornitura a vita del minimo indispensabile, quantificato come tale e valutato a peso d'oro. La promessa di una vita più lunga divenne condanna prima e bestemmia poi. I gesti più frequenti di ribalta all'oppressione erano i suicidi in pubblica piazza. E se in una primissima fase sembravano poter avere effetto al di là degli spettatori presenti, quando si seppe che non se ne parlava nemmeno sui giornali divenne uno spettacolo non più raccapricciante di un gatto investito a bordo strada. La circolarità senza via di fuga di un'esistenza programmata per l'oblio, dipinta come la via dell'opulenza, non ingannava più nessuno, ma la ribellione era ancora lontana.
I vecchi gridavano ai giovani di darsi una svegliata, di imbracciare le armi e capire che tutto quello che vedono (o fanno finta di non vedere) è sicuramente lo stesso destino che toccherà anche a loro e che se uno su mille ce la fa, novecentonovantanove soffrono una vita di stenti. Tuttavia, com'è sempre stato e come sempre sarà, le nuove leve non hanno tempo di guardare indietro, perché il futuro corre veloce e bisogna stare al passo coi tempi.
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Il “Bar dal Tubo” di Frugarolo: Un Faro di Vitalità per la Comunità
di Jacopo Scafaro Il “Bar dal Tubo” di Frugarolo: Un Faro di Vitalità per la Comunità Il “Bar dal Tubo” di Frugarolo è molto più di un semplice locale: è il centro di aggregazione del paese, organizzando eventi e sagre che mantengono viva la comunità, sfidando lo spopolamento dei piccoli borghi. Un esempio di come l’impegno possa preservare la vitalità locale. Siano contenti di averlo come…
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