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VA - This is Techno Jazz Vol. 2 [Jazz-o-Tech, JOT026]
Our Saturday selection: VA – This is Techno Jazz Vol. 2 [Jazz-o-Tech, JOT026] The Jazz-o-Tech label serves up a second volume of „This is Techno Jazz“ which again lays out a clear sonic statement. This double album is a deep dive into the label‘s carefully nurtured sound with music from artists all over Europe. What unites this label and its broad array of artists is a desire to fuse the…
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Ho chiesto a Chat GPT come la tirannide dovrebbe eliminare il veicolo privato . La risposta
Se fossi una tirannide e volessi eliminare il veicolo privato senza far accorgere le persone del piano,
dovrei procedere in modo sottile e graduale, in modo che le persone non si sentano minacciate e non si ribellino. Ecco come potrei agire:
### 1. Introduzione di politiche che sembrano vantaggiose - Migliorare i mezzi pubblici: Investire in infrastrutture di trasporto pubblico come metropolitane, tram e autobus, facendole sembrare più convenienti e moderne rispetto al veicolo privato. L'idea sarebbe quella di rendere i mezzi pubblici più efficienti, economici e accessibili, creando un'alternativa apparentemente vantaggiosa. - Progetti ecologici e "green": Promuovere la sostenibilità e l'uso di veicoli pubblici elettrici come parte di un impegno per l'ambiente, facendo credere che l'eliminazione delle auto private sia una necessità per il bene del pianeta.
### 2. Manipolazione economica - Tasse e tariffe elevate: Introdurre imposte indirette sulle auto, come aumenti nelle tasse di registrazione, assicurazioni e carburante. Iniziare con incrementi piccoli e graduali, in modo che le persone non si ribellino immediatamente. - ZTL e restrizioni di traffico: Imposizione di zone a traffico limitato nelle città, dove è difficile per i veicoli privati accedere. Questo potrebbe essere giustificato da motivi ambientali, ma alla lunga sarebbe una misura che spingerebbe le persone a non voler usare più il loro veicolo.
### 3. Tecnologia e monitoraggio - Incentivare la tecnologia per il controllo del traffico: Installare telecamere e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico in modo che sembri una questione di sicurezza. I dati raccolti potrebbero essere utilizzati per limitare l'accesso delle auto private in determinate aree o per multare comportamenti considerati non conformi, come l'inquinamento. - Sistemi di pagamento elettronico e tracciamento: Creare sistemi di pagamento che siano obbligatori e che incentivino le persone a usare solo i mezzi pubblici (per esempio, "carte del trasporto pubblico" che monitorano il movimento dei cittadini).
### 4. Modificare la mentalità pubblica - Educazione e propaganda: Usare i media e la cultura popolare per far passare il messaggio che l'auto privata è ormai obsoleta, inquinante e poco efficiente. Potrei promuovere l'idea che il trasporto pubblico è la scelta più intelligente e responsabile. - Glamorizzare alternative: Creare una narrazione che dipinge l'auto privata come qualcosa di antiquato o addirittura egoistico, mentre il trasporto pubblico o condiviso viene descritto come una scelta più moderna, altruista e civile.
### 5. Sostituire l'auto privata con alternative controllabili - Promozione di veicoli condivisi e a noleggio: Offrire incentivi per utilizzare car-sharing, bici e scooter elettrici, che possono essere monitorati e controllati, rendendo l'auto privata meno necessaria. Anche il trasporto pubblico potrebbe essere incentivato con soluzioni digitali, come app di mobilità integrata. - Rendere l'auto privata meno conveniente: Introdurre tecnologie che rendano più difficile possedere o utilizzare un'auto privata, come l'obbligo di dispositivi elettronici che tracciano i veicoli o costringono a pagare in modo dinamico per l'uso di strade e parcheggi.
### 6. Manipolare l'offerta di auto - Restrizione nell'offerta di nuove auto private: Utilizzare leggi e regolamenti che rendano difficile o costoso l'acquisto di nuove auto private, limitando le vendite di auto tradizionali a favore di modelli elettrici che possano essere meglio controllati o monitorati. - Controllo sulla produzione e distribuzione: Creare incentivi per le case automobilistiche affinché sviluppino solo determinati tipi di veicoli, come veicoli elettrici o condivisi, limitando la scelta dell'utente.
### 7. Controllo dei tempi di utilizzo - Limitazione dell'uso durante determinati orari: Implementare sistemi che limitano l'uso di auto private durante le ore notturne.
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4 SETTIMANE CHE CAMBIERANNO LA TUA VITA
Quindi, ogni settimana del piano prevede tre compiti da integrare nella tua vita e mantenere per tutto il mese. Idealmente anche più a lungo, ma questo lo decidi tu.
- Settimana 1. Pulizia del corpo e della mente**
Svegliarsi presto, intorno alle 6 del mattino. In questo modo si ottiene del tempo per sé, che durante il giorno manca sempre. Il risultato? Silenzio e tranquillità, puoi occuparti delle tue cose senza distrazioni mentre gli altri dormono. È il momento perfetto per pratiche mattutine, per preparare il corpo a vivere la giornata al 100%. La pigrizia e la mancanza di voglia di alzarsi presto non sono sintomi di stanchezza. Quando la vita risplende di colori, ti alzi con facilità. Oppure... ti alzi con facilità e la vita comincia a risplendere!
Alimentazione leggera. Per i cambiamenti che ci attendono, avremo bisogno di enormi quantità di energia. Attualmente, potrebbe essere impiegata solo per mantenere il corpo in condizioni normali, nonostante gli effetti di alcol, sigarette, cibi pesanti e grassi, dolci, ecc. Ognuno ha la sua lista di debolezze: individua e taglia le tue. Puoi scegliere il tipo di alimentazione che ti sembra più giusta.
Riduci le porzioni e non mangiare abbondantemente prima di dormire. Per il resto, ascolta il tuo corpo o consulta un nutrizionista.
L'importante è non sovraccaricarti con compiti eccessivi per eliminare e digerire tossine. Anzi, facilita al massimo il lavoro del corpo, nutrendolo con cibo sano, leggero e gustoso. Sarai pieno di energia per agire.
Sport. Il tono e la salute del corpo fisico sono condizioni necessarie per la salute spirituale. E il movimento, come sappiamo, è vita. Per risvegliare la vita (e lo spirito) in un corpo stanco, devi muoverti! In qualsiasi modo che ti vada bene. Cerca di muoverti ogni giorno: balla davanti allo specchio prima di andare al lavoro, usa le scale al posto dell’ascensore, fai un allenamento completo in palestra, non importa.
- Settimana 2. Pulizia dello spazio, degli impegni e delle relazioni**
Pulizia dello spazio. Butta via tutto! Ricorda che ogni oggetto in casa non occupa solo spazio, ma anche un po' della tua energia. Anche il più piccolo. Ne vale la pena? Tieni solo ciò che è veramente utile e che ti porta gioia, che ti ispira e che ami.
Pulizia degli impegni. Ricordi da quanto tempo ti riprometti di migliorare il tuo inglese? Quante volte hai promesso di andare a trovare la zia Maria? E quanti punti della lista dei buoni propositi di Capodanno hai rimandato per anni? Ricorda tutte le promesse fatte a te stesso e agli altri. E decidi cosa farne. Hai due opzioni: (1) farlo, (2) cancellarlo per sempre dalla tua lista. Ma se non puoi cancellare la zia Maria, vai subito a trovarla.
Svolgi i compiti anziché portare il peso della responsabilità e dell’insoddisfazione verso te stesso.
Pulizia delle relazioni. Interrompi tutti i rapporti che ti tirano indietro e ti portano depressione. Smetti di frequentare chi ti critica costantemente o chi è sempre insoddisfatto. Taglia con chi non condividi più nulla o con chi non hai niente da imparare. Impara ad andartene e a dire “no”.
Permettiti di essere considerato "ingrato", "maleducato", "pazzo", "stronzo" — se questo è il prezzo della libertà. Eccezione: i genitori. Con loro, credo, bisogna sempre cercare di migliorare il rapporto, per quanto difficile possa essere.
- Settimana 3. Piani, obiettivi e sogni
Scrivi e realizza i piani. Ci è rimasta la lista delle cose da fare dalla settimana precedente. Come ti sembra? Ti dà gioia, entusiasmo e voglia di agire subito? Se no, forse devi cancellare altri punti. O completali e cancellali.
In entrambi i casi, avrai una carica di energia e voglia di vivere. E magari ti verrà voglia di scrivere nuovi obiettivi che ti emozionano davvero. Ricorda ciò che ami o amavi. Pianifica non solo lavoro e denaro, ma anche riposo, tempo con amici e persone care, e tempo per te (questo punto lo dimentichiamo sempre). Scrivi un piano che desideri realizzare, che ti faccia tremare le gambe per l’eccitazione.
Fai della tua vita un libro che ti piacerebbe leggere.
Poi aggiungi al libro scadenze e passi concreti.
Lista delle incredibilità. Uno dei miei esercizi preferiti. Lo pratico ancora, e ogni volta divento più audace (e pensare che sembrava impossibile!). Consiste nel scrivere una lista di sogni che non si avvereranno mai. Sogni così incredibili e irraggiungibili che sembrano impossibili. Parliamo di cose come dominare il mondo o scalare l’Everest (e hai già 89 anni).
Spegni il critico interiore e immagina che tutte le possibilità del mondo siano ai tuoi piedi, pronte a realizzarsi con uno schiocco di dita. Hai tutto il tempo, i soldi, le connessioni, e le abilità di cui hai bisogno. Cosa vorresti?
Pianifica ogni giorno. Ogni sera, scrivi un piano per il giorno successivo. Breve, approssimativo, come preferisci, ma deve esserci. E fallo la sera — è importante. Anche se non lo segui per niente, la tua produttività aumenterà. Garantito!
E non dimenticare di rivedere il piano generale e chiederti: sto andando nella giusta direzione? Verso cosa? Mi sto muovendo davvero? Perché?
- Settimana 4. Espandere i confini
Prova a vivere diversamente. Nelle piccole cose. Vai al lavoro facendo una nuova strada. Entra in un bar sconosciuto o in un negozio molto costoso. Prova un nuovo sport. Fai qualcosa che non hai mai fatto prima.
Ogni giorno, mentre fai le tue cose, chiediti: cosa posso fare in modo diverso proprio ora? Crea l’abitudine di provare cose nuove, allontanandoti gradualmente dalle solite routine.
Esci dalla tua zona di comfort. Ovviamente, se hai fatto tutto quanto detto finora, hai già fatto un bel passo fuori dalla zona di comfort. Ma qui andremo oltre, affronteremo le tue paure. Non solo le guarderemo negli occhi, ma le affronteremo. Hai paura delle altezze? Facciamo paracadutismo. Hai paura del tuo capo? Vai da lui con nuove proposte. Hai paura delle nuove compagnie? Vai a una festa da solo, senza nasconderti dietro una conversazione con amici. Imparerai a gestirti in queste situazioni.
Riposa. Pensavi fosse solo lavoro? No. Riposo obbligatorio fuori casa, senza internet e in solitudine. E fornisci a te stesso un feedback onesto. Cosa è successo? Come è andata? Quali cambiamenti ci sono stati? E come vivere dopo tutto questo?
Quello che ti aspetta a metà di questo percorso (non dico alla fine, perché è una strada infinita) supererà le tue aspettative. Facendo queste (semplicissime!) cose quotidianamente e integrandole nella tua vita, sentirai armonia e potenza, vedrai la luce alla fine del tunnel e il sentiero che ti mostrerà la giusta direzione. Col tempo, quel sentiero diventerà una strada.
Buona Pratica
Luigi Silvestri
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Ricevo da un mio amico siciliano di Messina:
Nelle scorse settimane, in un condominio adiacente a quello ove abito, sono stati installati un gruppo di pannelli fotovoltaici, tra le mie amare risate.
Per tale installazione è stata necessaria la presenza di una gru di dimensioni assai generose, gru che è dovuta intervenire nella zona per ben 2 volte; la prima per installare la struttura reticolare di supporto, la seconda per l'installazione vera e propria dei pannelli.
Risata amara resa più amara dalla posizione e dalla tipologia di installazione, installazione avvenuta su una terrazza condominiale ubicata in una posizione altimetrica inferiore rispetto ai condomini circostanti, condizione che pone ovviamente in ombra i pannelli FV.
Ancor più grave, i pannelli non godono di alcun orientamento sull'orizzonte, né verticale, né orizzontale; sono montati praticamente "coricati" e paralleli al piano, un assurdo rispetto alle prescrizioni fisiche.
Incuriosito, domando al "legittimo proprietario" di così elevata stortura, il costo di questa operazione. Soddisfattissimo mi risponde: "Nulla! Solo le spese per l'istruzione della pratica! Ed il condominio non si è nemmeno potuto opporre!". MAFIA! Penso e non dico, io!
Veniamo all'atto pratico; per muovere la gru indicata il costo è di 2,5 mila euro/giorno comprese le operazioni dell'operatore di movimento ed il supporto del vettore di trasporto materiali, la creazione dell'impianto elettrico è di, circa, 3 mila euro (dal piano V al piano terra), il costo secco e senza telaio in alluminio dei pannelli FV è di, circa, 3 mila euro per kWp installato, quindi 30 mila euro per 10 kWp! Ignoto il costo del telaio di supporto, ma non inferiore alle 5 mila euro, date dimensioni e posizioni occupate. L'impianto non sembra dotato di accumulo, quindi i costi dovrebbero terminare qui e siamo tra 40 mila e 50 mila euro per servire una sola famiglia nel pieno disprezzo della collettività e delle volontà individuali del condominio!
Alla precisa domanda: "Perché non lo hai fatto a tue spese?!", la risposta è stata ovvia: "A mie spese non lo avrei MAI fatto, costa troppo!".
Ecco le deficienze di una serie di norme dello Stato e di imposizioni della UE: a proprie spese il condomino non avrebbe MAI installato l'impianto, perché ritenuto troppo costoso.
Quindi, non diversamente dal superbonus di grillina memoria, lo Stato sovvenziona opere a costo della collettività e per la collettività non producono alcun vantaggio/ricchezza.
Se realmente l'installazione dei sistemi fotovoltaici/eolici fosse stata conveniente, nessuno avrebbe esitato nell'investire (non sarebbe stato un costo!) in tali opere, nella certezza di un ritorno a medio termine. La realtà dell'esperienza storica indica un tempo medio di 32 anni per il rientro dei costi secchi del solo impianto, senza il supporto di opere accessorie diverse, che possono ridursi a 27 anni se le installazioni vengono effettuate in aree particolarmente irraggiate (Sicilia/Sardegna) ed arrivare a 36 anni per aree come la Lombardia, il Piemonte, il Friuli, giusto per fare degli esempi. Osservando all'estero, in Germania o Regno Unito il fotovoltaico sarebbe del tutto inutile alla causa, con un fattore di capacità di appena il 6%!
La vita media della migliore serie dei pannelli FV non arriva a 30 anni, fermandosi addirittura a 22 anni, ma molti dei pannelli FV installati mostrano problemi già dopo i primi 10 anni di esercizio (in Germania una serie di pannelli da 4 miliardi di euro smise di funzionare dopo appena 2 anni dall'installazione).
Purtroppo queste spese gravano su tutti, Industrie in primis, alla voce ONERI DI SISTEMA, che pesano per oltre il 51% del costo della bolletta, e SPESE PER IL TRASPORTO DELL'ENERGIA, che pesano per un ulteriore 3% - 7% del costo della bolletta funzionalmente alla tipologia di contratto. E poi si fallisce tutti...
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Frédéric Chopin (1810-49) - Piano Sonata No. 2 in b-flat minor, Op. 35, I. Grave - Doppio movimento. Performed by Janusz Olejniczak, 1849 Érard piano.
#frederic chopin#romanticism#classical music#piano#pianist#period performance#period instruments#piano sonata#sonata#chopin#keyboard#erard piano#period piano#piano music#chamber music#fortepiano#pianoforte
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2. Segundo movimento:
Você pode encontrar o primeiro capítulo aqui, boa leitura! ♡
Capítulo 2 — 14 de outubro de 2024
Sunghoon respirou forte. Era como o segundo movimento da sétima sinfonia de Beethoven, cada movimento com um pulso distinto, hipnótico. O som sombrio e meditativo se destaca em meio ao resto da peça, evocando melancolia. Talvez essas mesmas notas definissem exatamente como Park se sentia naquele momento. A cabeça pulsando e o vento gelado que vinha da janela fazia cada parte de seu corpo arrepiar. Ouviu mais três batidas na porta, agora com mais força. Se levantou ligeiramente do banquinho desconfortável e abriu a porta, se deparando com o jovem, apenas alguns centímetros mais baixo que ele.
— Não ia se encontrar com a Minjeong? — selou os lábios do rapaz.
— Me encontrei, mas foi... — Sunoo demorou, tentando pensar na palavra mais adequada — Inusitado.
— Por que? Me conta. — Sunghoon fechou novamente a porta da sala onde treinava com os pianos.
— Eram umas coisas muito estranhas, sonhos que não pareciam sonhos. Ela disse que algumas coisas do passado até foram resgatadas. — Se sentou no mesmo banco desconfortável que Park estava antes, ficando de frente para o piano.
Aquilo só fez com que o pianista entrasse em êxtase por alguns segundos, pensando no que fazer. Ou melhor, no que dizer.
— Como assim, amor? — falou, se referindo à última frase.
— Sabe quando dizem que coisas más resolvidas sempre voltam? — esperou que Sunghoon concordasse — É tipo isso, umas coisas meio loucas que aconteceram antes vieram à tona agora.
— Alguma coisa sobre aquela bobeira da velha? — sentiu um arrepio na espinha.
— É. — Sunoo concordou instantaneamente — Mas como ‘cê sabe, hein?
— Sei lá, ué, só sei. — Desculpa esfarrapada.
Conseguiu pensar em algo para fugir dos questionamentos do loiro, não dando espaço para nenhuma dúvida. Era melhor ter contado o que sentia de uma vez, permitindo-se se abrir sobre seus próprios pensamentos, afinal, Kim era seu namorado. O ambiente continuou cheio de incertezas, o que fazia com que a conversa continuasse no mesmo caminho durante os 48 minutos que ficaram na sala — 48 minutos de dúvidas e fofoca sobre Choi.
Aquilo não fluiu, só serviu como uma perda de tempo, sinceramente. Todos os pontos de interrogação permaneceram no mesmo lugar, nem sequer uma vírgula andou para o lado, coisa que, com certeza, seria anotada no caderninho de Sunghoon, cuja capa é: “falar com a psicóloga!!!”.
—— ♡ ——
Tiffany dava alguns cliques repetitivos na caneta azul, anotando alguns pontos importantes do que Park falava. Estava em busca de um diagnóstico para o rapaz.
— É como se... Sei lá.
— Sunghoon, você deve ser mais claro em suas palavras, não acha? — a psicóloga repreendeu.
— É como se eu ‘tivesse preso em um labirinto, um loop, sabe? — se ajeitou na poltrona.
— E em relação aos sonhos?
— Dessa vez foi diferente. Eu tinha voltado ‘pro passado. Eu não ‘tava lá, era como se eu fosse outra pessoa, mas vivendo tudo que aconteceu naquele dia. — Tirou o tênis, dobrando as pernas na poltrona, estava se preparando para uma longa conversa — Nesse sonho, eu sabia exatamente o que eu tinha que fazer. Acordei, abri o calendário e era dia 9 de julho, nos anos 90. Porra, nem dá pra acreditar.
— 9 de julho... Não sou boa com datas! — A psicóloga riu fraco esperando por uma resposta.
— A morte da Srita. Hwangboo, dona Tiffany. — Curto e grosso, perfeito.
— Sim, sim... Pode prosseguir.
— Eu me lembro que falavam muito — botou ênfase no “muito” — sobre ela ter se suicidado, botavam a culpa dos sumiços nela.
— Certo. Mas qual era sua sensação? Você se lembra de como se sentia em relação a isso?
Sunghoon odiava as consultas, mas como a avó pagava, ia por obrigação, de um certo modo. Não era comum para o rapaz falar fácil assim sobre o que acontecia, sem contar que Tiffany não parecia realmente se importar mesmo que ganhasse dinheiro com aquilo, não prestava para ouvir, interrompia no meio da conversa. “Se é ‘pra eu me abrir, ela ‘devia me deixar falar!”, Park sempre comentava isso com os amigos, principalmente com Karina, que já fez algumas sessões com a mesma psicóloga.
A porta do consultório se fechou com uma batida indelicada. Por mais que a natureza do jovem era bem educada, paciência tem limites, e os limites dele eram bem baixos.
—— ♡ ——
— Onde já se viu, Seunghan? — Sunghoon estava estressado — A mulher não me deixa falar, que velha insuportável.
— Muda de psicóloga, ué.
— Mas porra, vou ter que contar minha vida inteira de novo, ‘mó preguiça.
— Sunghoon, ‘cê é burro ou ‘cê se finge? A coroa não te escuta, não te deixa falar... vai melhorar como em um lugar desse?
— A questão é que eu preciso falar com alguém sobre o bagulho da Minjeong, eu ‘tô preocupado, cara.
— E tu ‘tá se preocupando com a Minjeong desde quando, Park Sunghoon? — Sunoo interrompeu. Por mais que confiasse em seu namorado, era um tanto quanto ciumento.
A conversa leve com o grupo de amigos se tornou uma briga de casal rapidamente, era provável que esse fosse o porquê de Park não falar sobre o que estava acontecendo, queria poupar paciência. O ciúme sem motivo fez com que Sunghoon se chateasse muito — muito, muito mesmo —, foi embora do campus do internato assim que a discussão acabou, o caminho todo pisando forte no chão. Mesmo assim, não demorou até que se jogasse na cama, se afundando nos lençóis branquinhos que foram trocados recentemente.
A junção de sentimentos tornou o rapaz mais frágil, talvez fosse a primeira vez em muito tempo que ele havia deixado o coração tomar as decisões, nem sequer deu espaço para o cérebro pensar. A cabeça latejando de tanto chorar, amava Sunoo demais, mas sentia que não era mais recíproco, sem contar que não suportava essas crises repentinas, se tornou um pesadelo. Ele estava com medo de tudo, muita coisa acontecendo ao mesmo tempo... Precisava de respostas em todos os quesitos.
—— ♡ ——
Era como se todos os dias fossem os mesmos, Sunghoon nunca se sentiu tão vazio. Sentia falta de como tudo era há duas semanas, não sabia como agir, era exatamente a personificação do termo “viver no modo automático”. Nunca se viu em uma situação como aquela, Sunoo era o amor da vida dele (era um pensamento exagerado, mas comum para um adolescente).
A junção da briga idiotíssima, os sonhos terríveis e a confusão por culpa da Minjeong rodava sem rumo na cabeça do jovem que se perdia cada vez mais nos remédios para enxaqueca e notas de música.
Quando ouviu seu telefone apitar, sentiu aquele fundinho de esperança assim que viu “sun ☀️” na notificação. Voltou à infância, quando acreditava que a embalagem quadrada embaixo da árvore de Natal pudesse ser uma bicicleta.
Park não podia mentir, foi muito infantil de agir daquele jeito. Queria se desculpar, mas gostava de fazer aquilo cara a cara, olho no olho.
—— ♡ ——
Olhou o relógio umas 10 vezes, estava sentado no meio do campo de futebol, assim como combinado. Fez algo bem bonitinho; posicionou um pano quadriculado — aqueles de piquenique — e umas almofadas, o céu noturno ficava bem visível dali. Aquele era o lugar ideal por vários motivos. Um deles era que não ficariam reclamando da luz acessa no dormitório e o outro era que ninguém os veria ali. Park pensou em algo um pouco inusitado, se é que isso é compreensível.
Assim que olhou para o lado, um bando de pessoas em direção à ele. “Abriram os portões do inferno?”, questionou mentalmente. Pelo menos eram rostos conhecidos: Sunoo — é claro —, Karina, Seunghan, Minjeong e Beomgyu, não se lembrava de ter marcado uma reunião. O silêncio era quase absoluto, os olhares se encontravam de forma constrangida.
— Sentem ai. — falou em um tom incerto olhando para Kim, era como se um ponto de interrogação estivesse estampado na testa de Park.
Ficaram questão de 5 minutos sem falar nada, parecia impossível “quebrar o gelo”. Nenhum dos 6 sabia ao certo o que fariam ali — Sunghoon tinha planos, planos que foram interrompidos.
— Não pedi pra vocês virem. — ótima recepção.
— Eu pedi. — Sunoo respondeu.
— E é assim que você quer concertar as coisas?
— Abre a mente, Sunghoon. — Karina se intrometeu na troca de farpas, não era a primeira vez.
Park decidiu ouvir tudo com calma. Nada é por acaso, se estavam ali, tinha motivo.
A sensação era de que tinham um discurso treinado, as orbes se encontrando e a ansiedade no ar... Alguma coisa não estava certa.
— É que... — Minjeong rompeu o silêncio — Eu acho que todo mundo aqui ‘tá afundado na mesma merda.
— Os sonhos, Sunghoon, os sonhos. — Yoon esclareceu. Park concordou com a cabeça, estranhando o que acontecia ali.
— Na real, a gente acha que não são só sonhos. — Seunghan complementou, levantando a calça até abaixo do joelho, deixando a amostra as marcas de amarrado — ‘Cê lembra da sala branca que eu contei? Aquela que ‘tava todo mundo preso no tornozelo?
O coração quase saiu pela boca, não haviam palavras em qualquer que seja o dicionário que descreveria o medo que Sunghoon sentiu naquele exato momento.
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madame che fa il movimento tutto verso destra quando dice "pauuuuuuuura di te" e poi guarda diretta in camera con uno scatto mi ricorda la fata madrina di shrek 2 quando cantava sul piano. avete capito la scena dai
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Hunger Games 5
️ ✔️𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/qrVHMz11sx
:: Trama Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente ::
Coriolanus Snow ha diciotto anni e la sua casata è caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Alla decima edizione degli Hunger Games, ideati dal Decano Casca Highbottom, viene nominato mentore, ovvero tutor, di una ragazza del Distretto 12, Lucy Grey Baird. Questo potrebbe compromettere tutto il suo piano di riscatto sociale ed economico, così Snow si attiva per aiutare in ogni modo la ragazza in ogni modo possibile. C'è in ballo la sopravvivenza,gli Hunger Games sono spietati e tutta l'avventura è una corsa contro il tempo e contro la morte, tra serpenti letali e un usignolo capace di incantare con la sua voce.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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[✎ TESTO ♫ ITA] JUNGKOOK⠸ ❛ 3D ❜⠸ 29.09.23
[✎ TESTO ♫ ITA] JUNGKOOK
🎵🤟 3D (feat. Jack Harlow👌🎶
Eseguita da: Jungkook , Jack Harlow
Scritta da: BloodPop®︎ , David Stewart, Jack Harlow
Prodotta da: BloodPop®︎ , David Stewart
youtube
1, 2, 3D
Non posso toccarti attraverso il telefono
Né baciarti dall'altra parte dell'Universo
[Sei] In un altro spazio temporale
Ed è l'unico tempo che non posso invertire
Ma quando siamo in 2 dimensioni
C'è solo 1 persona che mi manca
E se ti senti sola
Non ce n'è più bisogno
Voglio vederti così,
Vederti così, uh uh
Allora, se sei pronta (se sei pronta) E me lo concedi (me lo concedi) Voglio vederti in movimento In 3D (uh uh) Non ti pentirai di me (non ti pentirai di me) Coriandoli e/di spumante (coriandoli spumante) Voglio vederti in movimento In 3D
Perché sai come mi piace, ragazza (ragazza)
3D
Sai come mi piace, ragazza (ragazza)
3D
Corpo a corpo a corpo a corpo a corpo
Tu ed io, piccola, sappiamo come si fa, no?
Non farmi neppure parlare
Perché sai come divento focoso
Piccola, oh piccola, oh piccola, mi fai impazzire
Gocciola, gocciola, gocciola, non è qualcosa che puoi fingere
Mi dai sensazioni nuove
Mi hai assuefatto a quella pozione
Voglio vederti così,
Vederti così, uh uh
Allora, se sei pronta (se sei pronta) E me lo concedi (me lo concedi) Voglio vederti in movimento In 3D (mostramelo, su) Non ti pentirai di me (non ti pentirai di me) Coriandoli e/di spumante (coriandoli spumante, hey) Voglio vederti in movimento In 3D (dài, dài, dài)
Perché sai come mi piace, ragazza (sai come mi piace)
3D (hey)
Sai come mi piace, ragazza (sai come mi piace)
3D (wooh)
Sai come mi piace, ragazza (sai come mi piace)
3D (wooh)
Sai come mi piace, ragazza (sai come mi piace)
3D (wooh)
Mio caro JungKook, è il mio turno
Catturo una ragazza al primo sguardo
E quando sono mie, non se ne vanno più
E quando ho visto quel corpo, ero belle che morto
Tanto che ho detto ai mie amici, “venite, date un'occhiata”
Mi portavo le ragazze a Stony Brook
E rubavo loro il cuore, peggio che fossi un truffatore, sul serio
Ora quando tengo qualcuna per mano, è tutta un'altra storia
Tutte le mie ABG fanno le carine con me
Avevo una ragazza, ma non era abbastanza
Due ragazze, già andava meglio
Tre ragazze, cazzo, questo tizio è arrapato
Quattro ragazze, okay, quella è prostituzione
(Hey hey hey) Hey, sono un ganzo
Niente più uso di allucinogeni
Niente più peso della mia città sulle spalle
E tutti sanno chi sono, davvero
Allora, se sei pronta
E me lo concedi
Voglio vederti in movimento (in movimento)
In 3D (in 3D)
Non ti pentirai di me (non ti pentirai di me) Coriandoli e/di spumante (coriandoli spumante) Voglio vederti in movimento In 3D (dài, mostramelo, ragazza, woah!)
Perché sai come mi piace, ragazza (sai che mi piace abbastanza)
3D (wooh)
Sai come mi piace, ragazza (già, già)
3D (wooh wooh)
Sai come mi piace, ragazza (sai come mi piace, sì, fino in fondo )
3D (già)
Sai come mi piace, ragazza (oh oh)
3D (wooh)
Per me, ti tocchi di fronte alla videocamera
Sei la mia bae <*il mio tesoro>, come <*la baia /bay di> Tampa
Se parliamo di quattrini, ne ho
Cazzo di preoccupazioni? Beh, quelle no
Troie? Vuoi veramente saperlo? [No] Come immaginavo
Ti farò volare dalla Corea al Kentucky
Non hai da garantirmi niente, voglio solo vedere se sono fortunato
Voglio solo incontrarti dal vivo, e vedere se hai voglia di toccarmi
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
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[✎ TESTO ♫ ITA] JUNGKOOK
🎵🤟 3D (Justin Timberlake remix)👌🎶
24. 11. 2023 | Twitter
STROFA di Justin Timberlake:
Occhio a ciò che chiedi
Jung e JT in primo piano, ora
Potete ancora trovarmi alla guida di una decappottabile
Il tettuccio abbassato, ma mi si aprono molte più corsie
E quando entro in sesta ed ingrano
Tutti i giochetti ti mandano fuori di testa, eh?
Ti raggiungerò attraverso lo schermo, senti il mio tocco, sei al colmo
Mentre ti guardo, trabocchi
Vieni con me, ora, lascia che chiami l'aereo
Lascia che che ti prenoti un volo per Seoul, Corea
Voglio solo entrarti nell'anima come Aretha (*Franklin)
Ho il volume carico per quando vuoi darci dentro con il beat
Perché è come essere in 3D, quando siamo insieme
Ed io
Voglio vederti così, Vederti così, uh uh
. . .ecc.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#TradITA#ITA#Testo#BTS#방탄소년단#Jungkook#전정국#Jungkook_3D#3D#JackHarlow#290923#Youtube
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Gavrilo Princip and the Beginning of World War I
Gavrilo Princip and the Beginning of World War I https://youtu.be/k4vjr4lZSXM?si=Og2MsZWwsJZHw05x via @YouTube IL TERRORIMO SERBO INIZIA LA I GUERRA MONDIALEIL TERRORISMO ITALIANO COMINCIA LA GUERRA IN UCRAINA Gavrilo Princip (IPA: [ɡǎʋrilo prǐntsip]; Obljaj, 25 luglio 1894 – Terezín, 28 aprile 1918) è stato un terrorista bosniaco di etnia serba, nato in Bosnia, autore materiale dell'attentato di Sarajevo in cui uccise con due colpi di pistola l'arciduca erede al trono d'Austria-Ungheria Francesco Ferdinando e la moglie Sofia duchessa di Hohenberg a Sarajevo il 28 giugno 1914. Appartenente al movimento Mlada Bosna (Giovane Bosnia), si distinse per il suo nazionalismo jugoslavo[1][2][3]. All'interno di questo movimento entrò in contatto con gli ambienti paramilitari sovversivi serbi rappresentati dal gruppo terroristico Crna ruka (Mano nera) la cui sede si trovava a Belgrado, con i quali presumibilmente elaborò e perfezionò il piano per attentare alla vita dell'arciduca[4]. Fu lui a sparare i colpi di pistola che il 28 giugno 1914 uccisero l'Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, nell'episodio che è passato alla storia come l'attentato di Sarajevo. Questo avvenimento venne in seguito preso come pretesto dall'Impero austro-ungarico per dichiarare guerra alla Serbia, divenendo quindi il casus belli della prima guerra mondiale.
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Pose Fotografiche: Pose Classiche
Introduzione alla Guida sulle Pose Fotografiche Classiche
Le pose fotografiche sono il cuore di ogni scatto di successo: definiscono il linguaggio del corpo, trasmettono emozioni e mettono in risalto la personalità di chi posa. In questa guida, esploreremo alcune delle pose classiche più utilizzate e versatili, perfette per ogni tipo di shooting, che tu sia un fotografo professionista o un modello alle prime armi.1. Pose Fotografiche: Il Profilo LateraleNella posa fotografica, il profilo laterale è una delle più raffinate. Ecco come eseguirla:Postura del Corpo: Posizionati di lato con le spalle perpendicolari all'obiettivo.Posizione delle Braccia: Braccio vicino alla fotocamera rilassato, l'altro può toccare un accessorio.Orientamento della Testa: Inclina il mento leggermente verso il basso.Espressione: Neutra o con un accenno di emozione.Linea del Corpo: Crea una curva armoniosa.2. Pose Fotografiche: Piano AmericanoLa posa 'Piano Americano' è ideale per scatti editoriali:Postura: Erta e sicura, peso su una gamba.Posizione delle Mani: Una può essere sul fianco, l'altra può interagire con un accessorio.Sguardo: Diretto o di lato a seconda del mood.Espressione e Attitudine: Sorriso leggero per immagini casual, sguardo intenso per scatti drammatici.Dettagli delle Gambe: Una gamba leggermente avanti per movimento.3. Pose Fotografiche: Figura Intera in PiediEvidenziamo l'eleganza:Postura: Distribuzione peso su una gamba.Posizione delle Braccia: Mano rilassata, l'altra interagisce con un accessorio.Linee del Corpo: Crea linee fluide e interessanti.Espressione: Rilassata, trasmette fiducia.4. Pose Fotografiche: Ritratto Frontale ClassicoTrasmette eleganza e connessione:Posizione del Corpo: Dritto, ben allineato.Orientamento della Testa: Allineata al centro, senza inclinazioni.Espressione del Viso: Diretta e coinvolgente.5. Pose Fotografiche: Seduta con Mani sulle Ginocchia IncrociateIdeale per scatti di moda:Posizione del Corpo: Erta, inclinata in avanti.Posizione delle Gambe: Ginocchia incrociate, eleganza nelle linee.Posizione delle Mani: Rilassate su un ginocchio.Orientamento della Testa: Leggermente inclinata verso l'alto.
Conclusione
Le pose fotografiche sono un'arte da padroneggiare, per trasmettere emozioni e raccontare storie. Non temere di sperimentare; ogni piccolo movimento può trasformare un'immagine. Buon lavoro e preparati a creare scatti memorabili! 🌟Metti alla Prova il Tuo Talento 📅Realizza il tuo Book Fotografico da sogno con stile professionale! Contattami! Read the full article
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Mucho Flow ~ Fantasmas à solta, distorção ao máximo e viva o Mucho Flow - Part2 | Reportagem Completa
PAPAYA | Foto: João Octávio Peixoto Estávamos no último dia do festival vimaranense Mucho Flow, os monstros musicais que tiveram uma aparição na noite de Halloween, parece que ficaram a pairar pela cidade de Guimarães, revelando-se uma vez mais nas diversas salas que acolheram estas criaturas.
Uma das criaturas que mais queríamos presenciar era Clarissa Connelly, que infelizmente no dia anterior tinha cancelado a sua presença na 11ª presença do Mucho Flow.
Sábado ~ 2 de Novembro
Assim, o bonito palco do Teatro Jordão apenas acolheu Bianca Scout. Entramos na sala escura, sendo praticamente impercetível os degraus que nos levou aos nossos assentos. A artista encontrava-se sozinha na imensa escuridão, apenas acompanhada de uma guitarra carregada de reverb. No centro tinha um set de touchpads e na outra ponta do palco, um piano de cauda.
Bianca Scout | Foto: João Octávio Peixoto Quem olha para o seu mais recente disco, 'Pattern Damage', conseguia desvendar parte do que iria presenciar ali, não fosse Bianca Scout artista formada em dança contemporânea. Para a cima do palco traz toda essa valência cruzando a vertente musical com a vertente artística, oferecendo uma espetáculo avant-garde, imprevisível e delicado. A dark pop da artista foi encantando a sala muito bem composta, e acompanhada pelos seus movimentos que chegaram a entranhar-se público adentro, foi hipnotizando cada corpo presente.
Saímos do Teatro Jordão pesados, um pouco sonolentos até, após a experiência imersiva e de pura tranquila que Bianca Scoutt nos trouxe. À porta do bonito teatro, foram-se juntando centenas de pessoas que iam demonstrando esse mesmo agrado e leveza, outras iam ja descendo até à cave, para assistirem a uma mudança abrupta de registo.
PAPAYA | Foto: João Octávio Peixoto Quem deu o mote para os altos decibéis, foi o regresso dos PAPAYA. A banda da casa, que regressa para editar o seu novo disco com nome, 'Nove / IX'. O super trio formado pelo baterista Ricardo Martins, Óscar Silva de Jibóia no baixo, e Bráulio Amado, designer gráfico que tem colaborado com o Mucho Flow, nas vozes e na guitarra. A banda entrou a rasgar, ferindo alguns ouvidos desprotegidos, sendo visível em grande parte da plateia o uso do earplugs, algo que a cultura musical em Portugal está cada vez mais a ambientar-se. A narrativa em português sobreposta pelo punk, noise era definida pelas linhas de baixo certas a bateria incertas e tresloucadas, onde a guitarra coloria a cave com uma casa ainda a meio gás. Talvez porque seria um final de tarde/inicio onde a cena punk ia ser bem audível, muitas das centenas de pessoas que davam forma ao Mucho Flow, iam-se resguardando.
A banda que se seguiu não se contentou com menos e trouxe para cima do palco uma camada musical ainda mais estrondosa. A banda de quatro elementos vinda diretamente do Reino Unido, UNIVERSITY, veio com toda a pujança, fazendo a sua estreia em solo nacional, como não seria de esperar, no Mucho Flow. Ainda sem nenhum disco editado, a banda de hardcore e punk trouxe malhas como "Egypt Tune" ou "Notre Dame Made Out of Flesh". A energia da banda não foi o suficiente para acender o rastilho de uma sala que se juntou para ouvir os jovens talentosos. Para isso não beneficiou o som estridente e caótico expelido pelas colunas devido à fraca acústica que a cave do Teatro Jordão tem, tornando-se por vezes quase impercetível qualquer palavra debitada Zak Bowker e cada riff tocado.
UNIVERSITY | Foto: João Octávio Peixoto Fazendo lembrar musicalmente And So i Watch You From a Far com uma pitada de FILDAR, a energia jovem e rebelde bem característicos da cena punk de onde vem, a banda foi colocando estes pequenos percalços que são alheios de lado para uma performance consistente, deixando no ar como seria ver o quarteto num cenário em que os altos decibéis e vozes a arrebatar pelas costuras sejam bem percetíveis, e ai talvez verem uma sala a fervilhar.
Quem conseguiu de facto atiçar o tal rastilho independente da envolvência que tinham, foi a dupla que se seguiu. Não fosse o nome já explicativo por si só, Angry Blackmen fecharam esta dose de distorção ao máximo numa serie de bpms diferentes. O som até parecia mais alto que os concertos anteriores, e mesmo com os earplugs afogados nos nossos ouvidos a raiva expelida na voz e nos beats da dupla de Chicago era palpável. Acabamos de editar o muito bem cotado 'The Legend of ABM', o concerto de Quentin Branch e Brian Warren foi em crescendo de forma abrupta contagiando muito rapidamente a multidão que encheu praticamente o espaço de betão armado. Irrequietos, o duo sugou de cada um de nós a energia sendo bem visível ver toda a sala a saltar e e a arrebentar em moche ainda tinha o concerto praticamente começado. Interventivos, agressivos na forma como cuspiam as palavras agarrando pelos colarinhos cada rima que debitavam, as centenas de pessoas iam balançando ao som de músicas como 'Stanley Kubrik', 'Sabotage' ou 'GRIND'.
Angry Blackmen | Foto: João Octávio Peixoto Por entre corpos húmidos e quentes, deparamo-nos com um corpo corpulento bem suado a vir contra nós, percebemos então que a dupla já se encontrava dentro do vulcão em erupção, não impedindo ainda assim de pregar a sua mensagem anti-sistema e reflexões sobre a vivência de ser negro numa das sociedades mais conturbadas. A ligação entre os Angry Blackmen e o público era audível transformando aquele sinergia em gritos vindos de um lado do palco e do outro: "angry" ... "blackmen".
Estamos no final do ano, por isso é certo dizer que tínhamos assistido a um dos melhor e mais intensos concertos de 2024, e nem mesmo a tal acústica deficiente da sala, conseguiu mudar este rumo.
Tinham sido 3 concertos de distorção ao máximo, entre regressos, estreias e confirmações, tínhamos saído da cave do Teatro Jordão de barriga cheia.
Terminamos esta 11ª edição do Mucho Flow já no Centro Cultural de Vila Flor, com 33EMYBW acompanhada pelos visuais alucinogénios de Joey Holder, e um dos nomes mais esperados por muitos, a dupla Snow Strippers que abriu a pista de dança para o que a noite ainda tinha para oferecer.
33EMYBW and Joey Holder | Foto: João Octávio Peixoto Texto: Luis Silva Fotografia: João Octávio Peixoto - joctaviop (Instagram) // Fotos Oficiais Mucho Flow
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Parte 2.
Como não desperdiçar talentos( visão micro):
1. Vá além do currículo: contratar pessoas apenas olhando para o currículo pode não ser a melhor opção. É preciso ir além, considerando também se “vai dar match” no quesito “fit cultural”, ou seja, se empresa e colaborador compartilham dos mesmos valores e interesses.
2. Seja uma empresa inclusiva e diversa: contratar pessoas diversas pode ser uma forma de criar equipes com diferentes olhares sobre um mesmo tema, mais colaborativas e produtivas. Um grupo de pessoas com diferentes perfis, como jovens-aprendizes, mulheres, PCD, 50+, LGBTQIA+, entre outros, oferecerá habilidades e experiências únicas que podem transformar um negócio.
3. Torne sua empresa um ambiente agradável: seu colaborador passa grande parte do dia presencialmente ou on-line na empresa, por isso manter um bom clima organizacional, com lideranças disponíveis para influenciá-los e apoiá-los, além de valorizar suas competências e habilidades, pode ser fundamental. Oferecer oportunidades de crescimento por meio de cursos, treinamentos e feedback contínuo também despertará o desejo de permanecer nesse ambiente.
4. Ofereça um bom plano de carreira: ao entrar numa empresa, normalmente, um colaborador pretende permanecer ali, especialmente os mais jovens, que ainda estão em início de carreira. Com um bom plano desenhado, o profissional vê à sua frente uma perspectiva de futuro, sabendo onde poderá chegar, seus desafios e os benefícios de se esforçar para que isso aconteça.
5. Promova a saúde mental: preocupar-se com o equilíbrio emocional, oferecendo um ambiente saudável que faça com que os colaboradores se sintam motivados e no qual possam equilibrar vida pessoal e profissional, sem estresse, excesso de trabalho ou outros fatores que provoquem desgaste físico e mental faz a diferença na hora de um colaborador decidir ficar ou não numa empresa.
Visão Macro.
Um país pode evitar o desperdício de talentos investindo em pessoas e promovendo oportunidades para que elas possam desenvolver suas habilidades. De acordo com o Banco Mundial, o sucesso de um país está na capacidade das pessoas de florescer e exercer suas habilidades.
Para evitar o desperdício de talentos, um país pode:
Investir em pessoas
Promover oportunidades para que as pessoas possam desenvolver suas habilidades.
Um estudo do Banco Mundial identificou que o desperdício de talentos pode ter consequências graves, principalmente em um país afetado pela pandemia. O relatório estima que o PIB brasileiro poderia ser até 2,5 vezes maior quando pouco ou nenhum talento é desperdiçado.
Diagnósticos - A Metáfora do Desperdício de Talentos- Movimento Andante( Rachmaninoff Concerto para Piano N°2 Op.18).
Por: Fred Borges
Diagnósticos não são definitivos ou não definem o que nós somos,ao máximo revela como estamos,mas a maneira de como nos comportamos diante dos mesmos é fundamental ou determinante para que mudemos toda uma realidade construída a partir do fato comprovado por uma diversidade de pareceres.
Diagnósticos podem não ser definitivos e não nos definir mas podem se tornar avassaladores,destruidores,dilapidadores, principalmente quando alimentados pela nossa ignorância, fobia, medo, pode consumir toda uma vida de construção ou idealização de uma utopia,mas também significar uma desconstrução ou disrupção e daí significar uma revolução real ou ideologizada-i.g.:Assim falou Zarathustra de Nietzsche pode ser o "pão" ou o "cão",dignidade, liberdade, independência ou total escravidão.
Diagnósticos correspondem a um contexto e ao estágio da ciência, mas este contexto é extremamente influenciado pelo estágio ou evolução social. Um exemplo disso é a evolução do diagnóstico das doenças mentais e respectivos tratamentos.
O diagnóstico de desperdício econômico é orientado pelo não aproveitamento máximo de produtos e serviços, a sub utilização ou não otimização. Mas o que dizer da obsolescência programada de produtos que se traduz no planejamento do chamado " giro econômico-produtivo" baseado no consumo, que torna os consumidores em consumistas ou o consumerismo em consumismo?
Diagnósticos podem manipular comportamentos e fazer por exemplo que consumamos mais do que realmente precisamos.Mascarar informações, inferir dados incorretos ou imprecisos, distorcer informações, são todas táticas ou práticas de estelionato que correspondem a falsidade ideológica sempre se aproveitando da ignorância, da permanente "cegueira" dos desavisados, desorientados, deseducados cidadãos, conduzindo-o ao erro, equívoco, falsa sensação de liberdade ou independência.
Por exemplo, a reduflação é um movimento praticado pelas indústrias de reduzir o volume, peso, quantidade de um produto e vendê-lo pelo mesmo preço ou até mesmo majorá-lo.Estaria esse acima da lei ou da ordem ou do progresso, de uma ética ou de uma moral?
A psicologia comportamental é utilizada para abstrair, seduzir, conduzir ao desequilíbrio, visto que, para o ser humano se manter em equilíbrio é preciso que ele atinja uma maturidade que só se adquire com a consciência, o conhecimento e a experiência.Guiado pelo emocional ele só ratifica ser racional pela prova material, evidência física e incontestável práxis pelo exemplo.Tudo o mais são descargas emocionais manipulativas ou manipuladoras para consumir mais do que realmente necessitamos para nossa digna sobrevivência.
Constitui-se a vida de utopias e distopias, de falsas projeções,espectativas ou ilusões, o problema está nas auto projeções, espectativas e ilusões que se constituem numa auto sabotagem.Como exemplo de consumismo, a cada quatro anos, somos colocados ou obrigados a votar em eleições, quão consciente, maduro, experiente é o ato de votar?E se votar fosse a combinação ou composição desses adjetivos deveria ser o voto obrigatório?
A resposta está que uma parcela cada vez maior da população com direito ao ato de votar, cidadãos, cada vez mais propensos ou se negando ao ato, pela abstenção, anulação dos seus votos, levando às democracias a serem questionadas como o melhor regime ou opção, já que cada vez menos cidadãos realmente se sentem representados pelos atuais candidatos,tornando a democracia imperfeita, rarefeita, uma sublimação, falácia propositiva ineficiente e ineficaz ou um falso argumento disposto a fazer parte de um conjunto de palavras inócuas, inofensivas, inefetivas, pouco ou nada propositivas, profundas,produtivas, competitivas,levando a um círculo de consumo vicioso e viciado ou seja ao desperdício.
Diagnósticos devem ser então relativisados, ou seja, devem ser observados, criticados, sociabilizados, analisados, customizados,ponderados, apropriados ou rejeitados pois o pressuposto maior deve ser e sempre será o da liberdade e da independência de escolha, opção e decisão.
Um país ou um mundo onde funcionam " corporations", inclusive as " corporations" educacionais, oligarquias, monopólios, oligopólios, produtos ou serviços são dogmatizados,ideologilizados, impostos, onde não existem na realidade nua e crua opções ou múltiplas opções, não há diversidade, inclusão, reparação, pois é pré condição a educação fundamental e universal de qualidade, onde não há a educação que faça ele, cidadão, adquirir conhecimento, maturidade e experiência, se faz então a imposição ou a instalação do modo imperativo, maquiagem da educação superior inclusiva,imperativo nunca optativo, de livre escolha, e portanto de livre decisão, logo não estamos numa democracia e sim num regime autoritário ou num autoritarismo eufemista, imperfeito,assim como imperfeito são os diagnósticos.
O diagnóstico de que o Brasil desperdiça em produtos,leva-nos a certeza de que junto a esse diagnóstico há outros como o desperdício de talentos,devido a inacessibilidade ou escassez de opções, de escolhas,num ambiente antidemocrático, impositivo e imperativo, logo o desperdício de alimentos é a ponta do Iceberg do desperdício provocado pela falta de liberdade e independência por parte dos cidadãos pelo meios de produção social, político, econômico, industrial, educacional e cultural.Seguindo uma ideologia ou doutrina em escala hierárquica impositiva política,econômica ou financeira ditando diagnósticos confusos, difusos, contraditórios, paradoxais das razões reais desse desperdício nunca haverá um armistício.
Agora vamos para os dados numéricos e fazendo de logo uma observação: multiplicaria por 10 o desperdício total de alimentos para as outras áreas já relacionadas ( social, cultural e educacional), constituindo-se numa catástrofe humanitária de proporções gigantescas, dado o Brasil,gigante anestesiado ou engessado pela política ultrapassada ou centralizada,contando cada poder com sua responsabilidade ou irresponsabilidade de legislar, julgar, e executar atos corporativistas em causa própria.
Assim, vamos aos dados do desperdício de talentos:
Segundo um estudo inédito do Banco Mundial divulgado pela BBC News Brasil, uma criança brasileira nascida em 2019 deve alcançar, em média, apenas 60% do seu capital humano potencial ao completar 18 anos. Ou seja, 40% do seu talento será desperdiçado.
A qualidade baixa de escolas e faculdades é uma das razões para as diplomações não estarem se convertendo em promoções. A subutilização é também indicador de que a oferta de pessoas com ensino superior cresceu mais depressa do que um país em franca desindustrialização e movido a serviços informais tem capacidade de absorver.
O pior diagnóstico, porém, não está nas pessoas, mas na estrutura da economia brasileira em si, construída sobre alicerces repletos de subsídios ineficientes e de desincentivos aos investimentos, caso dos juros historicamente altos e das conhecidas inseguranças jurídicas. Não à toa, a taxa de investimento brasileira, hoje na faixa de 16% do produto interno bruto, está entre as vinte mais baixas do produto interno bruto, está entre as vinte mais baixas do mundo e, pelas projeções do Fundo Monetário Internacional, deve voltar a cair e ficar estagnada nos 15% até pelo menos 2029.
O resultado é um sistema produtivo deformado, em que a infraestrutura e a tecnologia andam devagar, empresas pouco eficientes perduram e novas concorrentes não prosperam. Os profissionais, mesmo qualificados, são tragados por um ambiente falho, e tudo isso depaupera a produtividade geral.
A redução dos investimentos em ciência e pesquisa tem sido um obstáculo para a atuação de profissionais altamente qualificados no país. Diante de um quadro de menores recursos, pesquisadores de ponta têm saído em busca de oportunidades melhores no exterior.
De acordo com dados da Fragomen, maior empresa de imigração do mundo, no primeiro semestre de 2023, o país que mais emitiu vistos de trabalho, estudo e negócios para brasileiros foi a China, onde os números triplicaram em relação ao mesmo período do ano passado. A alta foi de 321%.
Neste mês, o governo federal bloqueou R$ 316 milhões do orçamento da Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (Capes) previstos para 2025.
O financiamento educacional a programas de pesquisa no Brasil é escasso e os prêmios são muitas vezes pífios ou ridículos. A infraestrutura da universidade pública é subfinanciada, engessada, corporativista e mais parece um circo de horrores. Os baixos salários desencadearam uma greve nacional entre o pessoal das universidades públicas e os programas de mestrado, doutorado, pós-doutorado, carecem de benefícios e garantias básicas de emprego. Coletivamente, estes fatores contribuem para um sistema académico insular que aspira ser globalmente competitivo, mas carece de processos institucionais e de apoio para o fazer.
Ou seja a sistema ou política educacional no Brasil além de ser insular não atrai, não valoriza, não investe, não retém, não fideliza, não constrói pontes para o futuro, é um desperdício de dinheiro público mal gerido por gestores públicos incompetentes, displicentes, omissos, desmotivados, indisciplinados, que vem na educação uma " legislação em causa própria",corporativista, xenofóbica, um espaço de doutrinação, ideologização e nunca um espaço fecundo de formação e pesquisa,ou de construção de mentes brilhantes.Logo de ponta a ponta a política educacional é um desperdício de talentos, sendo qualquer tentativa de repatriação dessas mentes derivada do " Brain-Drain" brasileiro, uma armadilha para esses cientistas, pois tudo no Brasil na área educacional, é raso, superficial, um fingimento e retórica política de mestres que fingem que ensinam e alunos que fingem que aprendem num mercado cada vez mais carente de profissionais não só que dominantes ou detentores de Skills, mas de soft-skills,de know-how mas de know-why e principalmente de show-how!
Diagnósticos nem sempre são precisos,apesar de que em tese deveriam ser, diagnósticos escondem, camuflam,desviam, desvirtuam, manipulam, iludem, trazem inseridas utopias ou distopias, diagnósticos utilizam-se de metáforas, eufemismos, atenuam ditaduras,desenganam pacientes, atrofiam mentes,forjam números, fazendo-os distorcidos,levam os consumidores a avaliações opinativas, ao senso comum, levam a paralisia de um país.
Diagnósticos.Você tem fome de quê? Não vale só olhar de 4 em 4 anos, tem que controlar hoje, todos os dias,os múltiplos diagnósticos,do contrário a ignorância e a pobreza serão sociabilizados e nós idiotizados ou imbecilizados e aí será tarde demais, inclusive para as mentes " brilhantes" locais ou dos expatriados!
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如果您想了解更多关于她的信息。
𝒉𝒆𝒂𝒅𝒄𝒂𝒏𝒐𝒏𝒔.
1. Melissa se formou em Ciências Políticas pela Columbia University no início de 2024 e, atualmente, está se preparando para ingressar no mestrado em Jornalismo na University of Southern California. 2. Seu nome de nascimento é Liu Meiling, mas, desde cedo, foi chamada de Melissa na escola internacional em que estudava. Ao se mudar para os Estados Unidos, adotou oficialmente esse nome. 3. A família Liu é amplamente conhecida na China, tanto pela empresa de tecnologia dirigida por seu pai, quanto pelo grupo empresarial no ramo alimentício gerido pela família materna. Apesar de ter crescido cercada de privilégios, Melissa prefere levar um estilo de vida mais "despretensioso" no exterior. Contudo, esse lado ainda transparece em suas frequentes viagens e na área privilegiada onde mora em Los Angeles.
4. Apesar de seu desejo de ser jornalista, o plano traçado por sua família é que, ao concluir seus estudos, ela retorne à China para trabalhar na empresa do pai. Esse definitivamente não é o futuro que Melissa almeja para si. 5. Prestes a completar oito anos vivendo fora de seu país natal, Meiling tem se sentido cada vez mais desconectada de suas raízes. Com frequência, entra em conflito consigo mesma por sentir-se "menos chinesa" em comparação a outras pessoas de sua comunidade. No entanto, mesmo com esse distanciamento, ela permanece profundamente apegada à sua família e à sua língua materna. 6. Durante sua infância, Melissa praticou piano e balé, mas acabou abandonando ambos. Embora ainda tenha conhecimento e prática, sente-se insegura em tocar ou dançar em público. 7. Melissa mantém um blog secreto onde compartilha suas reflexões sobre política, cultura e identidade, mesclando suas experiências como uma jovem chinesa no exterior com sua paixão por contar histórias. Embora anônima, ela já conquistou uma base sólida de leitores, o que a encoraja a seguir em frente com seus sonhos de uma carreira no jornalismo. 8. Fotografia é outra grande paixão de Meiling. Ela adora capturar momentos do cotidiano em Los Angeles, e seu sonho é um dia combinar essa habilidade com o jornalismo, talvez atuando como fotojornalista em eventos ou movimentos sociais. 9. Embora leve uma vida aparentemente simples, ela é extremamente exigente consigo mesma. A pressão familiar reflete-se em sua autocobrança incessante, e, muitas vezes, se sente presa em um ciclo de perfeccionismo que a deixa exausta e ansiosa com a possibilidade de não atingir as metas que planejou. 10. Melissa é apaixonada por trilhas e acampamentos. Sempre que pode, foge para as montanhas ou parques nacionais ao redor de Los Angeles, usando o contato com a natureza como uma forma de escapar do caos urbano e encontrar equilíbrio.
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🔥 Il Movimento FIRE: Un Sogno che Potrebbe Trasformarsi in Incubo? 🔥
Negli ultimi anni, il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early) ha conquistato un seguito notevole, proponendo l'idea di raggiungere l'indipendenza finanziaria e andare in pensione anticipatamente attraverso un piano di accumulo aggressivo e investimenti “free risk”. Ma è davvero tutto oro quello che luccica? O ci troviamo di fronte a una pericolosa illusione?
1. Durata e Incertezza: La Lunga Strada Verso l'Indipendenza
Il primo problema con il FIRE è la sua lunga durata. Accumulare un capitale sufficiente per vivere di rendita richiede decenni. In questo lasso di tempo, molte variabili possono cambiare, rendendo l’obiettivo finale molto più incerto di quanto si creda.
2. Il Mito del Rendimento Annuale Costante
Uno dei pilastri del movimento FIRE è l'idea che una volta raggiunto il capitale, si possa vivere di rendita grazie a un rendimento annuale “garantito” del 4%. Ma chi garantisce davvero questo 4%? Gli strumenti considerati "zero risk" potrebbero offrire rendimenti molto più bassi in futuro. Un intero piano di vita basato su un'ipotesi di rendimento può rivelarsi catastrofico se i mercati non performano come previsto.
3. ETF e Dividendi: La Falsa Sicurezza del Piano di Accumulo
Alcuni adepti del FIRE si affidano agli ETF, sostenendo che, grazie alla loro diversificazione, possano garantire rendimenti positivi a lungo termine. Tuttavia, la storia recente ci ha insegnato che nemmeno gli ETF sono immuni a rendimenti negativi prolungati.
Altri ancora puntano sulle azioni per vivere di dividendi, ignorando però che i dividendi non sono affatto garantiti e che le aziende possono ridurli o eliminarli del tutto, soprattutto in periodi di crisi. Senza contare che i titoli azionari possono subire crolli significativi, compromettendo ulteriormente il piano.
4. La Diversificazione non è Sempre la Soluzione
La diversificazione è spesso vista come la panacea di tutti i mali. Tuttavia, negli ultimi anni, abbiamo visto come azionario, obbligazioni e persino l'oro abbiano subito perdite contemporaneamente. Cosa succede quando le tradizionali strategie di diversificazione falliscono?
Conclusione: FIRE è Davvero la Strada Migliore?
Non fraintendetemi: tra non risparmiare e fare un piano di accumulo, è sicuramente meglio optare per il secondo. Ma in un mondo incerto come quello di oggi, esistono strategie matematicamente più solide per proteggere i propri investimenti e garantirsi un futuro sereno.
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Il vostro futuro finanziario merita più di una semplice scommessa: fate la scelta giusta, oggi.
Vi aspettiamo al webinar!
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POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE
(PARTE QUINTA) dalla Relazione di Fine Mandato 2019-2024
POLIZIA LOCALE
Sicurezza Territorio:
1. assunzione di un Agente addizionale per incrementare il presidio del territorio;
2. acquisto di un nuovo e piu’ moderno autoveicolo con motorizzazione ibrida;
3. miglioramento del livello di sicurezza in tutto il territorio con l’installazione di una moderna rete di videocamere costituita da 63 punti di controllo comprese le vdc di contesto, due nuovi varchi lettura targhe realizzati accedendo in gran parte a bandi di Regione Lombardia;
4. nuova stazione di monitoraggio presso la P.L. per la visione completa del territorio con tracciabilità movimento delle persone e dei veicoli;
5. sottoscrizione PATTO PER L’ATTUAZIONE DELLA SICUREZZA con la Prefettura con il quale si adottano strategie congiunte volte a migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e a contrastare ogni forma di illegalità;
6. sottoscrizione accordo di contitolarità del trattamento dei dati forniti dal sistema OCR (lettura targhe) con il Comando Provinciale Arma dei Carabinieri di Varese che consente l’accesso ai nostri sistemi per la verifica del territorio;
7. realizzato nuovo regolamento per la videosorveglianza in ottemperanza alla nuova normativa privacy;
8. miglioramento del livello di autodeterminazione dei cittadini della fascia over 65, attraverso il progetto “Facciamo Squadra” (bando regionale approvato con decreto 6738/2020) con cofinanziamento di Regione Lombardia per lotta antitruffa nei confronti degli anziani per aumentarne la sicurezza e l’autodifesa della popolazione piu’ fragile ed esposta a criminalità dedita alle truffe;
9. in attesa dell’esito di un Bando Regionale per l’attribuzione di ulteriori fondi per varchi lettura targhe, videocamere e attrezzature per la Polizia Locale per la propria sicurezza e per attuare maggiori controlli sul territorio (etilometri, bodycam, fototrappole).
Sicurezza Stradale:
1. miglioramento del livello di sicurezza sulle strade e di prevenzione dell'incidentalità attraverso maggiori controlli sul territorio e l'installazione di quattro autovelox sulla Via IV Novembre ad alto scorrimento anche da parte di mezzi pesanti;
2. istituzione nel semaforo a 4 tempi dello snodo principale del paese di un sistema di allarme attraversamento semaforizzato per persone non vedenti o ipovedenti;
3. istituzione dei parcheggi rosa;
4. istituzione per la sicurezza di pedoni e ciclisti della zona 30km orari in tutto il centro del paese e in prossimità dei parchi;
5. Effettuati corsi di educazione stradale con le scuole del Paese;
6. Effettuata la revisione degli attraversamenti pedonali nell’area del plesso scolastico Pascoli;
PROTEZIONE CIVILE:
1. potenziato il numero dei Volontari di ProCiv operanti sul territorio del Paese;
2. assicurata la presenza e il supporto della ProCiv locale in occasioni di eventi ed emergenze, soprattutto durante il periodo COVID;
3. avviata la convenzione con la Provincia di Varese per la partecipazione alla Colonna Mobile di ProCiv provinciale;
4. partecipato attivamente nel 2023 ad un evento organizzato dall’Universita’ del Piemonte Orientale e dall’Esercito Italiano riguardante la simulazione di un evento catastrofico e dei relativi soccorsi;
5. redatto nel 2022 il PED Piano Esondazione Diga sul Fiume Olona congiuntamente con la Protezione Civile Provinciale;
6. predisposto unitamente ad un vademecum per la popolazione il nuovo Piano di Protezione Civile presentato anche mediante una serata dedicata ai Cittadini;
7. attraverso contributi garantiti da Bandi Regionali è stato acquistato un furgone ad uso della Protezione Civile ed è in acquisto un mezzo attrezzato per le emergenze.
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