#Paramatti
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in questi giorni in cui si parla di potenziali arrivi da Bologna si sprecano i riferimenti a Luppi, a De Marchi, financo al generoso #Paramatti: io, comunque, non temo soltanto il pervenire di ulteriore mediocrità, io temo la sciagura, la tragedia, io temo il Gigi Maifredi
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FCU Craiova castiga duelul cu CSU!! Baeten si Ganea aduc victoria pentru FCU Craiova !!
FCU Craiova castiga duelul cu CSU!! Baeten si Ganea aduc victoria pentru FCU Craiova !!
Meciul dintre CSU Craiova si FCU Craiova a fost si duelul galeriilor care au reusit sa intrerupa de cateva ori partida de pe stadionul din Banie .. Gurau a avut cateva interventii in prima repriza iar FCU Craiova a revenit in joc dupa minutul 30 cand a avut cateva ocazii de a inscrie … Tabela a ramas neschimbata in prima repriza .. In repriza secunda situatia a fost alta. Nicolo Napoli si-a…
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#Asamoah#Blănuță#Chițu#Craiova#CSU Craiova#Duarte#duel#fcu craiova#fotbal craiova#G. Iancu#Gurau#Liga 1#Marquet#Mogosanu#Negru#Paramatti#R. Grigore#Sidibe#superliga#Van Durmen#Zanfir
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CHI È VERAMENTE FLAVIO BRIATORE?
L’Espresso se lo chiese in questo articolo del 2010 a firma Mauro Munafò. Briatore ha sempre negato tale ricostruzione, mentre gli autori del libro “Il signor Billionaire" hanno sempre confermato. Ognuno legga bene l’articolo, non poco inquietante, e faccia (civilmente) le sue valutazioni.
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente.
A scavare nella vita del manager ci hanno pensato Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma, tre giovani giornalisti autori di "Il signor Billionaire; ascesa, segreti, misteri e coincidenze", appena pubblicato da Aliberti Editore. I tre sono partiti da una serie di articoli di Gianni Barbacetto del '99 per approfondire i misteri del passato di Briatore. Un lavoro fatto alla vecchia maniera, cercando tutti i vecchi soci, i vecchi amici, le fidanzate e i conoscenti del rampante Flavio. E trovandosi spesso davanti un muro di omertà e di consigli a lasciar perdere questa storia, di non chiedere oltre perché ci sono verità "che fanno morti e feriti".
La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato.
"E' il personaggio simbolo di un'intera classe dirigente", spiega Andrea Sceresini, uno degli autori. "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia".
Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”.
(da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010: https://bit.ly/2EE1y0t)
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Difendersi dal freddo Il ruolo dei tappetini termoisolanti
Nell’ambito della gestione termica, dove l’efficienza e il risparmio sono fondamentali, i tappetini termoisolanti fungono da guardiani silenziosi. Queste soluzioni semplici ma altamente efficaci svolgono un ruolo cruciale nel prevenire la perdita di calore e nel mantenere temperature ottimali in varie applicazioni. Dagli ambienti industriali all’uso domestico quotidiano, i tappetini termoisolanti si sono rivelati indispensabili per migliorare l’efficienza energetica e ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Applicazioni in ambienti industriali:-
Le industrie sono spesso alle prese con la sfida di contenere e conservare il calore in vari processi. In questo ambito trovano largo impiego i materassini termoisolanti, che fungono da barriera alla dissipazione termica. Negli impianti di produzione, questi tappetini sono posizionati strategicamente per coprire tubi, recipienti e attrezzature, impedendo la fuoriuscita di calore e garantendo che l'energia venga utilizzata in modo efficiente. Ci non solo contribuisce al risparmio sui costi, ma si allinea anche con pratiche sostenibili riducendo il consumo energetico complessivo.
Nel settore automobilistico i tappetini termoisolanti svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare le prestazioni dei veicoli. Vengono impiegati nel vano motore per contenere il calore, evitando che si irradi nelle zone circostanti. Ciò non solo migliora l’efficienza del carburante, ma contribuisce anche alla longevità dei componenti del motore. Inoltre, i tappetini termoisolanti aiutano a gestire la temperatura nei sistemi di scarico, mitigando il rischio di surriscaldamento e migliorando la sicurezza generale.
Applicazioni domestiche:-
Al di l¢ degli ambienti industriali, i tappetini termoisolanti hanno trovato posto nelle nostre case, dimostrando la loro versatilit¢. Nell'edilizia residenziale questi materassini vengono spesso utilizzati per isolare pavimenti, pareti e tetti, fornendo un'efficace barriera contro le escursioni termiche esterne. Ci si traduce in un consumo energetico ridotto per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento, che si traduce in bollette pi basse e in un minore impatto ambientale.
In cucina i tappetini termoisolanti sono strumenti essenziali per proteggere piani di lavoro e tavoli dalle pentole calde. Non hanno solo uno scopo pratico ma aggiungono anche valore estetico allo spazio della cucina. Inoltre, i tappetini termoisolanti vengono utilizzati in apparecchi come forni e microonde, contribuendo all’efficienza energetica e alla sicurezza.
Impatto ambientale:-
L’uso di tappetini termoisolanti è in linea con la spinta globale verso pratiche sostenibili e risparmio energetico. Riducendo al minimo la perdita di calore e ottimizzando le prestazioni termiche, questi tappetini contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico complessivo. Poiché le industrie e le famiglie danno sempre più priorità alle soluzioni ecocompatibili, i tappetini termoisolanti emergono come componenti cruciali per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica.
I tappetini termoisolanti possono passare inosservati nella nostra vita quotidiana, ma il loro impatto è di vasta portata. Dalle applicazioni industriali agli ambienti domestici, questi tappetini fungono da guardiani contro gli sprechi energetici, contribuendo sia al risparmio sui costi che alla sostenibilità ambientale. Mentre continuiamo ad affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento, il ruolo dei tappetini termoisolanti nel promuovere l’efficienza energetica rimane più importante che mai.
Utili per ulteriori informazioni:-
Paramatti Termoisolante
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Caldaie della vecchia fabbrica #paramatti presso #ecomuseodelfreidano #settimotorinese #piemonte #igerspiemonte @giroinfoto @amatelarchitettura (presso Ecomuseo del Freidano) https://www.instagram.com/p/CGKZplMhz_2/?igshid=1rf7929rbdjo9
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CHI È VERAMENTE FLAVIO BRIATORE? (...) “Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso. Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente. (...) La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra. Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire. Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito. Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato. . "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia". Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”. (da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010) Andrea Scanzi
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10/10/2001 - Champions League first group stage (1st leg)
Porto-Juventus 0-0
Porto
(4-3-2-1): Ovchinnikov 6, Ibarra 6, Jorge Andrade 7, Ricardo Carvalho 6, Mario Silva 6, Paredes 6 (26' sh Fredrick), Clayton 6, Capucho 6.5 (32' sh Alenitchev), Deco 6.5, Costinha 6, Pena 5 (20' sh Helder Postiga 6).
(24 Paulo Santos, 11 Rubens Junior, 29 Paulo Costa, 33 Ricardo Silva).
Coach: Octavio Machado 6.
Juventus
(4-4-2): Buffon 6.5, Birindelli (12' fh Paramatti 6), Thuram 6.5, Montero 5.5, Pessotto 5.5 (20' sh Zenoni 6), Zambrotta 5.5, Tudor 5.5, Tacchinardi 5, Davids 5.5, Salas 5 (39' sh O'Neill), Del Piero 5.
(22 Carini, 2 Ferrara, 13 Iuliano, 16 Maresca).
Coach: Marcello Lippi 6.
Refree: Gonzalez (Spain) 6.5.
Injury time: 1' and 3'.
Corner kicks: Porto 5, Juventus 3
Yellow cards: Del Piero (handball), Ricardo Carvalho, Paramatti, Tudor (unfair play), Deco (play-acting)
Attendance: 40.228
#champions league#juventus#fc porto#lilian thuram#michele paramatti#marcelo salas#edgar davids#pena#jorge andrade
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Lecco città del Manzoni
Lecco città del Manzoni
www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6536950070317719552
Spaziodculturaebellezza
di Daniela Padelli
Consigliere d’Ambasciata di Italia&friends
“Lecco, città del Manzoni”
Sorvolando la città con un drone una domenica mattina, si possono avere diverse prospettive e ammirare tutta la bellezza di questa cittadina
Filmato di Simone Paramatti
Lecco Regione. Lombardia Italia
#soaziidcultura…
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Reacția lui Adrian Mutu după ce Săpunaru a sărit să-l bată pe Paramatti
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CFR se impune spectaculos în fața lui FCU Craiova
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CFR se impune spectaculos în fața lui FCU Craiova
CFR Cluj a învins-o în această seară în Gruia pe FCU Craiova cu scorul de 3-2 (2-2), într-o partidă contând pentru prima etapă a noului sezon din Liga 1.
Deac a deschis scorul în minutul 10 cu un șut din întoarcere din marginea careului. Tahiri a făcut 2-0 în minutul 12 cu un șut din prima din marginea careului după ce portarul oaspeților respinsese scărița lui Chipciu.
Bauza i-a readus pe olteni în joc în minutul 22 cu un voleu deviat nefericit de Ciobotariu. Baeten a restabilit egalitatea în minutul 33 cu o lovitură de cap după un corner executat de Albu.
Petrila a adus victoria CFR-ului reluând din trei metri mingea trimisă în fața porții de Omrani.
Detaliile meciului
Echipele de start:
CFR Cluj: Arlauskis – Susic, Ciobotariu, Graovac, Latovlevici (Camora ’63) – Deac, Hoban (Rodriguez ’64), Tahiri (Costache ’83)- Petrila, Omrani (Debeljuh ’77), Chipciu (Păun ’63). Antrenor: Marius Şumudică;
U Craiova 1948: Gremsl – Negru (Paramatti ’88), Diallo, Kovacic, Huyghebaert – Asamoah, D. Albu (Albu ’73), R. Baeten – R. Răducanu (Vieira ’73), C. Bălan (Achim ’62), Bauza. Antrenor: Adrian Mutu;
Arbitru:
Radu Petrescu;
Cartonașe galbene:
CFR Cluj: Ciobotariu ’36, Omrani ’43;
U Craiova 1948: Kovacic ’43, Huyghebaert ’52, Gremsl ’69;
Etapa viitoare, CFR va juca în deplasare cu Academica Clinceni, iar FC U Craiova va primi vizita lui Dinamo.
Sursa stire 27sportas.ro
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Flavio Briatore: la vera vita del Mr Billionaire
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/flavio-briatore-la-vera-vita-del-mr-billionaire/109956?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=109956
Flavio Briatore: la vera vita del Mr Billionaire
Flavio Briatore è uno dei protagonisti indiscussi del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria.
Ultimamente si parla spesso di lui perché come molti di voi già sanno, egli ha confermato di essere positivo al Coronavirus. Riguardo l’epidemia che sta colpendo tutto il mondo, ha diverse volte espresso la sua opinione, risultando abbastanza scettico e polemico.
Ma l’ironia della sorte ha voluto che anch’egli si contagiasse, all’interno del suo locale sardo Billionaire. Sul suo conto se ne dicono ormai di tutti i colori, ma chi è davvero Flavio Briatore? Cosa sappiamo esattamente della sua vita?
Scopriamone di più!
Flavio Briatore chi è
In questi giorni sta girando un articolo de “L’Espresso“, che risale all”8 novembre 2010.
Stando ad una serie di testimonianze, il Mr Billionaire avrebbe sempre negato il modo in cui lo descrivono. Il motivo risiede nel fatto che si insinuano diversi avvenimenti di una certa entità, mettendolo in una posizione scomoda.
Ecco una parte della presentazione, estrapolata dal giornale “L’Espresso” (link diretto alla fonte: https://bit.ly/2EE1y0t)
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d’ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d’ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni ’70 e ’80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d’azzardo, le truffe, la latitanza all’estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente”.
Briatore e procedimenti giudiziari
Se qualcuno stesse pensando alla vita di Briatore come semplice collezione di successi e lusso sfrenato, si sbaglia di grosso.
Questo perché alcuni decenni fa divenne protagonista di una serie di procedimenti giudiziari. Infatti, più volte ha visto denunce e condanne, principalmente per questioni di gioco d’azzardo e affari legati a bische clandestine.
Una svolta che non ci si sarebbe mai aspettati, vista la vita perfetta che lo caratterizzava. Ecco quanto riportato dall’articolo de “L’Espresso”:
“La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l’assicuratore e apre un ristorante che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni ’70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite.
Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c’è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse “rovinare” Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Flavio Briatore truffe
La vita di Briatore si potrebbe paragonare a quella di un latitante.
Già verso la fine degli anni ’70, il noto imprenditore iniziò a frequentare l’ambiente milanese. Qui organizzava festini ed allo stesso tempo metteva su affari, organizzando anche truffe che lo hanno costretto a fuggire. Ecco quanto riportato da “L’Espresso”:
“Briatore si trasferisce nella nascente ‘Milano da bere’, dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l’amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall’Italia fino all’amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e … mister Billionaire. Il “self made man” di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l’ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato”.
Flavio Briatore è davvero un idolo?
Quando si parla di Flavio Briatore, molte persone pensano subito ad un idolo indiscusso. Ma Mr Billionaire è davvero il personaggio che vogliono farci credere i mass media?
E’ difficile rispondere a tale quesito, specialmente se si dovesse approfondire il suo passato. Di sicuro è un imprenditore che sa come creare dei giri di affari. E’ noto in tutta Italia e non solo: anche all’estero, diversa gente lo reputa un uomo da invidiare. E non si parla soltanto delle sue ricchezze materiali ma anche del suo “savoir-faire”, verso vertici di importanti aziende ed imprese.
Nonostante quanto riportato in precedenza, emerge comunque la parte positiva. C’è chi si ispira proprio al suo essere, al suo modo di vivere la vita e di approcciarsi nella sfera sociale. Come spiegato da Andrea Sceresini, uno degli autori dell’articolo de “L’Espresso”, Briatore rappresenta “il personaggio simbolo di un’intera classe dirigente.
La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni ’70 e ’80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui. Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato.”.
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Marius Croitoru, Gabriel Enache si Kyriakos Papadopoulos au prefatat meciul cu Petrolul Ploiesti.
Marius Croitoru, Gabriel Enache si Kyriakos Papadopoulos au prefatat meciul cu Petrolul Ploiesti.
Azi a avut loc o conferinta de presa sustinuta de Marius Croitoru, Gabriel Enache si Kyriakos Papadopoulos. FCU Craiova intalneste maine la Targu Jiu echipa Petrolul Ploiesti. William Baeten și Benjamin Van Durmen revin in lotul Stiintei pentru meciul cu Petrolul Ploiesti in schimb Paramatti nu este recuperat complet , Radu Negru este suspendat iar Bauza se recupereaza dupa accidentarea din…
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#Bauza#Benjamin Van Durmen#Craiova#fcu craiova#Fotbal#fotbal craiova#Gabriel Enache#KYRIAKOS PAPADOPOULOS#Liga 1#Marius Croitoru#Paramatti#Petrolu Ploiesti#Radu Negru#Stiinta#superliga#targu-jiu#William Baeten
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Se c'è uno che mi è sempre stato sui coglioni è Briatore, forse non sapete veramente chi è seguo questo fdp da anni, la prima testa di legno di Benetton, un delinquente pluricondannato il vero amblè ma della parte d'Italia che fa schifo, mi sono sempre vergognato per la gente che lo segue Inaugura la propria carriera imprenditoriale aprendo di suo un ristorante cui darà il suo soprannome: Tribüla, che significa “caparbio”. Nonostante le buone intenzioni però dovette chiudere in breve tempo l’attività perché sommerso dai debiti. L’ESORDIO NELL’IMPRENDITORIA Briatore si reinventa piazzista di polizze assicurative a Saluzzo e dintorni. Poi il ritorno all’imprenditoria. A Cuneo inizia infatti a collaborare con un finanziere del posto nonché costruttore edile: Attilio Dutto. Dutto aveva rilevato la “Paramatti vernici”, ex azienda di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, però Attilio Dutto venne assassinato a Cuneo in un attentato: una bomba collegata all’accensione dell’auto. Nessuno fu mai in grado di accertare la verità su quel fatto. Briatore però metterà a frutto quanto imparato dall’amico socio. Si trasferì a Milano, dove iniziò a frequentare la Borsa. A questo periodo risale l’amicizia con Achille Caproni (Caproni Aeroplani). Briatore divenne presto consulente della CGI (Compagnia generale industriale), holding di Caproni. Poco dopo, la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni sotto consiglio dello stesso Briatore, ebbe un “crac” ed il pacchetto azionario dell’impresa fu venduto alla statale Efim. Diverse società del gruppo fallirono, gli operai finirono in cassa integrazione e banche e creditori rimasero con un buco di 14 miliardi di lire. LA CONDANNA PER TRUFFA E “L’ESILIO” Briatore fu in seguito condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano. Fu accusato infatti di essere a capo di quello che i giudici chiamarono «il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli». L’attività si interruppe con una retata, una serie di arresti, un’inchiesta giudiziaria ed un paio di processi che coinvolsero tra gli altri l’amico Emilio Fede, assolto per insufficienza di prove. A cadere nella rete furono alcuni nomi importanti tra cui l’imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l’armatore Sergio Leone, l’ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l’ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore non fece un solo giorno di carcere poiché si rifugiò per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un’amnistia. In seguito, l’amicizia con Luciano Benetton gli permise, nonostante la latitanza, di aprire alle Isole Vergini qualche negozio Benetton e di fare rapidamente carriera nel gruppo di manager dell’azienda di Ponzano Veneto. IL RITORNO E LA FORMULA UNO All’inizio degli anni novanta venne nominato direttore sportivo della scuderia Benetton di Formula 1, creata nel 1986 da Davide Paolini e Peter Collins sulle ceneri della Toleman. Nel 1994 e nel 1995 vinse il mondiale con Michael Schumacher, da lui fortemente voluto al volante come pilota. Grazie a questa straordinaria vetrina la Benetton ottenne una copertura pubblicitaria molto importante. Fu di nuovo coinvolto da inchieste giudiziarie: nel novembre del 2003 il P.M. di Potenza Woodcock chiese la custodia cautelare di Briatore nell’ambito di una inchiesta che coinvolse molti Vip con un sottobosco di pressioni indebite verso ambienti ministeriali, ma il Giudice per le indagini preliminari di Potenza emise una sentenza di incompetenza per territorio. (Fonte: wikipedia.it) L’ESPERIENZA NEL CALCIO E I SUCCESSI CON LA BENETTON Nell’anno 2007 acquista, insieme a Bernie Ecclestone, la squadra di calcio inglese Queens Park Rangers. Aveva tentato di acquisire l’Unione Sportiva Città di Palermo prima dell’avvento di Maurizio Zamparini alla presidenza della società rosanero. Briatore si affacciò nel mondo della Formula 1 nel Gran Premio d’Australia, nel 1988, nonostante avesse sempre dichiarato il suo scarso interesse nello sport. La Benetton gli concesse l’incarico di direttore commerciale nel suo nuovo team, Benetton Formula e, dopo il licenziamento dei vertici della società, Briatore ne divenne direttore esecutivo, trasformando la scuderia in un Team competitivo. Assunse e licenziò in poco tempo l’ingegnere John Barnard al quale successe Tom Walkinshaw che ebbe l’intuizione di assumere il giovane Michael Schumacher dalla Jordan dopo una sola gara in F1 nel 1991. Schumacher vinse una gara nel 1992 ed un’altra nel 1993, prima di diventare Campione del Mondo con la Benetton nel 1994. Alla fine della medesima stagione, Briatore rilevò la Ligier, per poi rivenderla a Tom Walkinshaw poiché i regolamenti della FIA non gli permettevano di possedere più team nel circus. Quando Schumacher ed alcuni tecnici si spostarono alla Ferrari nel 1996, il team perse la sua leadership nel campionato. Per cercare di tamponare gli insuccessi, Briatore comprò anche una quota del team Minardi nel 1996 con l’intento di venderla alla British American Tobacco, ma dopo l’opposizione a ciò di Giancarlo Minardi e Gabriele Rumi, la rivendette a loro. Benetton lo licenziò nel 1997 (dovendo riconoscergli una cospicua buona uscita) e il suo posto venne occupato da David Richards. Dal 1998 al 2000 si occupò della vendita della Supertec, azienda di Bernie Ecclestone che forniva motori Renault a 3 Team. Quando la Benetton fu venduta definitivamente alla Renault nel 2001, Briatore venne nuovamente assunto come Direttore Esecutivo. L’ULTIMO SCANDALO Il 30 agosto 2009, durante il Gran Premio del Belgio, il giornalista brasiliano Reginaldo Leme affermò in diretta televisiva che Nelson Piquet Jr. era intenzionalmente uscito di strada durante il Gran Premio di Singapore del 2008, dietro ordine di Briatore. Queste illazioni hanno condotto la FIA a condurre investigazioni private in merito. La Renault conseguentemente è stata accusata per il fatto, ma la scuderia francese si è sistematicamente rifiutata di commentare, rilasciando il 16 settembre una dichiarazione in cui si annuncia che Briatore (assieme al capo degli ingegneri Pat Symonds) non fa più parte del team. Nella dichiarazione inoltre la Renault specifica che non contesterà le recenti accuse fatte dalla FIA concernenti il Gran Premio di Singapore e non farà ulteriori commenti prima della partecipazione al FIA World Motor Sport Council che si è svolto a Parigi il 21 settembre 2009, quando il Consiglio Mondiale della FIA lo ha radiato a vita e dato due anni di squalifica con la condizionale alla casa francese. via Facebook https://ift.tt/32s7sdz
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