#Ostich
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Thinking of him (gallimimus)
#you see when i was little i was obsessed with dinosaurs and now every so often i think of gallimimuses#theyre old timey ostiches to me#mike says words
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Vexed - Analisi videoludica #1
The Beginner's Guide di Davey Wreden [Spoiler]
Il gioco che voglio portare oggi è, come facilmente intuibile dal titolo, The Beginner's Guide. Questa è la descrizione su Steam per il gioco:
"The Beginner's Guide è un videogioco narrativo di Davey Wreden, il creatore di The Stanley Parable. Dura circa un'ora e mezza e non ha meccaniche tradizionali, né obiettivi o scopi. Invece, racconta la storia di una persona che fatica a confrontarsi con qualcosa che non riesce a capire."
Questa descrizione ci fa quindi da valutazione, ma anche da avvertenza. Un segnale di ciò che verrà.
Il gioco si apre con lo stesso Davey Wreden che narra. Ciò che stiamo andando ad esplorare, dice, è una raccolta di livelli creati dal suo amico Coda tra il 2008 e il 2011. L'obiettivo di Wreden è dimostrare che un qualsiasi giocatore (consumatore) può conoscere uno sviluppatore (autore) attraverso le sue opere; che, dato un numero sufficiente di esempi, saremo in grado di comprendere a fondo chi sia Coda.
Questa è senza dubbio una ricerca interessante, anche se la maggior parte dei videogiochi non è frutto del lavoro di un singolo individuo. Non a caso, sono pochissimi i nomi che spiccano in questo ambito (es. Toby Fox). La teoria della morte dell'autore, dunque, tende a sgretolarsi nei videogiochi più che in altri media.
Ma le opere di Coda sono diverse. Sono piccole, quasi esperimenti. Giochi incompleti che troviamo quasi esclusivamente nella scena indie.
Per fare qualche esempio:
C'è il livello in cui puoi solo camminare all'indietro.
C'è il livello che parla di fare le faccende domestiche.
C'è il livello in cui ti trovi a metà di una rampa di scale e Coda rallenta la tua velocità di movimento fino a farti avanzare a malapena.
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Attraverso The Beginner's Guide, otteniamo una dozzina di scorci della mente di Coda. E Wreden è lì per spiegarceli tutti. Qui ci spiega una decisione presa da Coda, lì razionalizza perché Coda ha creato un certo livello. A un certo punto inizia anche ad aiutarci a superare sezioni particolarmente ostiche, iniziando a dubitare lui stesso di alcune delle scelte di Coda. Eppure, ciò che emerge è che, agli occhi di Wreden, Coda è un genio.
La particolarità di The Beginner’s Guide, ciò che lo rende interessante, è il numero di interpretazioni diverse che supporta. Se The Stanley Parable era una decostruzione dei videogiochi, The Beginner’s Guide fa un passo ulteriore: una decostruzione della discussione intorno ai videogiochi.
Come precedentemente detto, esiste una teoria nella critica letteraria nota come la morte dell'autore. In parole semplici, afferma che dovremmo giudicare ogni opera per ciò che è, indipendentemente dalle esperienze di vita, politica, religione dell'autore. Non dovremmo cercare di capire cosa intendesse l'autore, ma piuttosto interpretare un'opera di finzione basandoci sulle nostre esperienze personali.
Diventa quindi centrale questa teoria in The Beginner's Guide. Durante il gioco, noi stessi iniziamo a farci queste domande:
Qual è il ruolo dell'autore?
L'autore ha dei doveri nei confronti del pubblico?
E viceversa?
Io penso di sì.
Arriviamo alla parte conclusiva del gioco, gli ultimi livelli che, Wreden ci avverte, non sono stati ancora giocati da lui. Ritorna anche il titolo: Wreden ci ha fatto da guida, ma ora tocca a noi, novizi, essere in controllo del nostro giudizio e della nostra opinione. Wreden ci aiuta a superare l'ultimo impossibile labirinto, e il sipario che divide opera e autore svanisce.
Scopriamo che Coda in realtà detestava Wreden. Che i simbolismi erano frutto delle interpretazioni di Wreden, e che non si limitava a forzare alcuni livelli per concluderli, ma li modificava e li stravolgeva a suo piacimento.
Qui Coda lascia un messaggio che mi permetto di citare e parafrasare, perché riassume perfettamente la teoria sopracitata:
"Il fatto che tu dica che io sia depresso giocando ai miei videogiochi dice molto più su di te che di me."
Davey ci abbandona. Continuiamo ad esplorare e raggiungiamo la superficie. Come nel mito della caverna di Platone, abbiamo raggiunto l'illuminazione.
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If Im not mistaken Emu is also the name of a bird similar to an Ostich here in Brazil lmao but idk it maybe be Ema or some shit starting with Em
I have a feeling emu is called the same in most languages
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Allora salve, senta, sto cercando di tradurre l'iconicissima tumblerissima omosessualissima poesia autoctona "his wife filled his house with chintz, to keep it real I fuck him on the floor" perché ho visto un thread in cui veniva tradotta in diverse lingue quindi adesso mi è partita la 💫fissa💫. Per il momento ho tradotto "la moglie gli ha inondato la casa di [boh], per [non so manco questa] me lo scopo per terra"
E sa non mi convince proprio tutta, però volevo in particolare il suo aiuto per "chintz" e "keep it real" perché, come lei ben sa, sono particolarmente ostiche. Quindi pensavo che magari lei un quanto tumblerino e occasionalmente traduttore avrebbe potuto avere qualche consiglio!
(Se vuole le posso spiegare bene i termini e la costruzione che ho scelto ma l'infodump debbe essere consensuale).
Cordiali saluti,
Una Checca.
gioia mia tu non sai che svarione mi hai fatto partire, ho un essay pronto, ma prima devi snocciolarmi tutto, lanciami l'infodump
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Inutile parlargli
Ho un collega di lavoro, che chiameremo Paolo (perché effettivamente si chiama Paolo) che è un infelice. Lui è una di quelle persone con problemi sensati per cui lamentarsi, ma che ne è anche la causa stessa. La vita di Paolo è triste, e farebbe tenerezza un po’ a chiunque. Un 45enne single senza amici, figli o famiglia, pizzaiolo in un ristorante in cui lavora 12 ore al giorno per 6 giorni alla settimana, con non troppo gravi problemi di alcolismo e droga. Comunque, la sua più grande croce non è né il lavoro né la coca, ma la sua ineluttabile incapacità di reagire. Io lavoro nel suo stesso ristorante da poco più di due mesi, e sono innumerevoli le volti in cui l’ho sentito chiedersi a voce alta e volto straziato “MA CHE RÈ STA VIT È MERD??” (Paolo è campano). All’inizio lo guardavo sinceramente dispiaciuto; dicevo tra me e me: “povera persona, non è giusto che a certi la vita picchi così forte”, ma non m’è servito molto per ricredermi. Non c’è mai stata una volta in cui l’ho visto far valere un suo diritto, anche il più basilare come chiedere di andare in bagno, di fumare una sigaretta o semplicemente usare il telefono. Anzi, ho visto proprio il contrario. Anche nelle sere più piatte lui scatta, corre, si muove freneticamente come se in sala ci fossero 4 squadre di calcio trepidanti di mangiare. Non pranza mai, resta in cucina tutto il tempo a preparare l’impasto per le pizze nonostante gli stessi titolari gli ripetano (con buona voglia) non sia necessario. Uno schiavo di sé stesso insomma. Sarebbero solo problemi suoi alla fine, se non fosse che durante la maggior parte del turno lavorativo impreca e sbraita verso crudeli divinità che a detta sua gioiscono al vederlo soffrire. Tutto questo crea a noi colleghi oltre che nervosismo un grande astio nei suoi confronti. Nessuno dice nulla a Paolo, tutti sanno quanto sia inutile; dirgli di stare calmo e notare l’assenza di motivi per cui agitarsi evolverebbe solo in altre lamentele. Per me, 22enne che si fa il mazzo, stare in continuo contatto con una persona che della sua vita non fa assolutamente nulla e che anzi la impiastra e usura senza ritegno incolpando divinità casuali della sua inadeguatezza, genera una rabbia ed una cattiveria che non sento affatto salutari. E questo, più dello stipendio precario e le ore di lavoro ostiche, mi spinge ogni giorno di più a non voler mai più vedere quel ristorante.
Ps. tanto per dire, in questo ristorante sono in “vitto e alloggio” e Paolo è mio coinquilino. Ma voglio risparmiare le storie riguardo la nostra convivenza.
Ciao
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Corso “Espansione osteo-mucosa 4.0”
La nuova “espansione”, più semplice, efficace, veloce, entusiasmante ed affidabile, per il benessere dei pazienti, degli operatori e di tutto il personale. Grazie a nuovi strumenti più performanti e sicuri, le tecniche di espansione diventano meno ostiche e alla portata di tutti gli implantologi e parodontologi. La guarigione per seconda intenzione, snobbata da molti, in alcuni casi torna utile…
#bone expansion#corso#ERE#Ernesto Bruschi#espansione alveolare#Impianti Dentali#implant macrogeometry#LMSF#newton kalodon implants#no graft#rialzo seno mascellare#Rigenerazione alveolare flapless#split crest
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Josey, la vita ti ha insegnato una delle sue lezioni più ostiche. La solitudine. Che non esiste nessuno al mondo che possa non farti sentire così, come un pianeta nel cuore dell’universo.
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Doppietta di Dallapiccola-Andrian nella Suzuki Rally Cup: vittoria anche in Salento
🔴 🔴 Doppietta di Dallapiccola-Andrian nella Suzuki Rally Cup: vittoria anche in Salento
Il Rally del Salento è sempre una tappa complicata per tutti gli equipaggi, con strade ostiche, allunghi veloci ed improvvisi cambi di direzione, tratti sporchi e polverosi, muretti a secco stretti lungo la carreggiata nascosta dalla vegetazione. Il paesaggio brullo ed aspro attorno rammenta sempre che il motorsport, in Puglia, mantiene ancora intatto il fascino di un tempo, dove il minimo errore…
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Claudio Cipresso - “Armonia e poesia”
Il cantautore con un grande brano del 1978 sugli stores digitali e nelle radio
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“Armonia e poesia”, brano di Santino Rocchetti, edito nel 1978, sesto classificato al Festival di Sanremo di quello stesso anno viene ora interpretato dall’eclettico cantautore Claudio Cipresso. Il singolo è sui principali stores digitali e dal 24 novembre nelle radio italiane in promozione nazionale.
Claudio Cipresso sceglie “Armonia e poesia” per far rivivere la bellezza di un brano appartenente alla storia della musica italiana. Nella direzione artistica del brano, curata dal produttore calabrese Joe Santelli, si è proceduto cercando di mantenere l'idea di partenza progressive del brano e le sue armonie un po' ostiche. Negli arrangiamenti e nell'esecuzione musicale si è cercato di rendere il brano più attuale, attraverso l'elettronica: una ricerca sonora che esaltasse la bellezza musicale che il brano comunque già possiede. Per il brano, Joe Santelli ha suonato sintetizzatori, piano, basso tastiere e ne ha curato la programmazione.
Storia dell’artista
Claudio Cipresso nasce ad Erice (TP) il 25 novembre del 1983. Entra in contatto con la musica ancora bambino quando inizia inconsapevolmente a pizzicare le corde di una vecchia chitarra del papà e rimanendone affascinato dal suono di quelle corde libere. Sarà lo stesso papà a educarlo all'ascolto dei grandi cantautori italiani e che gli insegnerà a muovere i primi passi sullo strumento. Claudio comincia così ad appassionarsi in maniera crescente all'ambito musicale sviluppando anche la passione per il canto e già all'età di 14 anni inizia a comporre canzoni orecchiabili e dal sapore pop-rock. Ogni luogo o contesto musicale diventano per lui un’occasione per esibirsi e comunicare la propria passione per la musica. A 17 anni partecipa ad una “Corrida” organizzata presso un villaggio vacanze e vince il primo premio interpretando la famosa “Diamante” di Zucchero. Successivamente studierà chitarra acustica col maestro Vito Morello. Nel 2012 partecipa alle selezioni di Sanremo Social curate da Gianni Morandi e nel 2021 alla seconda edizione di Melacanto talent avendo come coach il tenore Federico Bulletti nella sezione cantautori.
Nel 2022 pubblica il primo singolo “Silvia”. Nel 2023 in gara con il suo secondo singolo “Ogni tanto, anche tu” partecipa a concorsi canori a carattere nazionale, giungendo semifinalista al “Controfestival” di Castelleone (CR) e finalista al concorso canoro “Festival Voci d'Oro” di Montecatini Terme (PT) classificandosi tra i primi 10 nella categoria cantautori. È in progetto l'uscita di un EP prevista per il 2024.
Facebook: https://www.facebook.com/claudio.cipresso
Instagram: https://instagram.com/claudio_cipresso?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
TikTok: https://www.tiktok.com/@claudiocipresso?_t=8hRPRmrFVtw&_r=1
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La mappa dei sapori non esiste.
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Quanti di voi sono convinti del fatto che la lingua sia divisa in zone e che ciascuna di queste zone sia in grado di percepire un sapore differente ed unico?
Siate sinceri.
Se ne siete persuasi mi spiace deludervi, la mappa dei sapori è un clamoroso falso duro a morire. Una leggenda tra le più ostiche da rimuovere dall'immaginario collettivo, anche perché talvolta compare tutt'oggi in testi scolastici ed universitari come verità insindacabile.
Cos'è accaduto?
Bisogna tornare indietro nel tempo, per la precisione ai primi del Novecento. Nel 1901 il ricercatore tedesco David Hänig scoprì che sulla lingua vi erano zone in grado di percepire lievissime variazioni di sapore. Nel 1940 lo psicologo Edwin Boring male interpretò i risultati ottenuti da Hänig, e sostenne che sulla lingua esistessero zone capaci di percepire un singolo e specifico sapore
Quali e dove?
Secondo la teoria errata di Boring la lingua sarebbe suddivisa in quattro aree principali:
- Amaro sul retro; - Dolce sulla punta; - Acido ai lati posteriori; - Salato ai lati anteriori.
Qualche tempo dopo si è aggiunto il gusto umami, ubicato nell'area centrale della lingua.
Nonostante le osservazioni di Hänig non sostenessero nulla del genere, la nuova teoria di Boring, tengo a ricordare frutto di un fraintendimento, aveva ormai preso piede. Si era fissata nelle menti delle persone al punto tale che la smentita ufficiale di Virginia Collings dell'università di Pittsburgh, giunta nel 1974, non sortì effetto alcuno.
Possibile che nessuno se ne sia mai accorto?
Il quesito sorge spontaneo. Probabilmente sì, ma entrano in gioco vari fattori psicologici e non. Come dimostrò ampiamente l'esperimento delle linee di Asch, tendiamo ad omologarci con l'opinione che prevale nel gruppo e siamo portati a farlo anche quando l'opzione che prevale è evidentemente errata. È pacifico che molte persone abbiano catalogato come corretta la percezione di, poniamo, dolce esclusivamente sulla punta della lingua.
"Se tutti sostengono così, la mappa dei sapori mostra altrettanto, chi sono io per dire il contrario? È ovvio che sia io in errore". Sbagliato!
In secondo luogo un certo peso lo ha avuto il marketing, che su questa mappa dei sapori ha costruito una sorta di piccolo impero tra sommelier, assaggiatori, degustatori e produttori di particolari oggetti da tavola.
Ultimo, ma non meno importante: ti cambia la vita se la mappa dei sapori è errata? No! Perché io scienziato debbo spendere del tempo a smentire una diceria di tal fatta? Inoltre se questa divisione in aree fosse clamorosamente fasulla qualche altro ricercatore sarebbe già intervenuto. Ma sì, lasciamo perdere.
In conclusione la mappa dei sapori non esiste. È una leggenda figlia di un fraintendimento grande quanto una casa. Se ci credete smettete di farlo e se assaggiando un cibo continua a sembrarvi corretta sappiate che siete incappati in un tranello psicologico.
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Our National Bird:The Ostich!
The following is a guest posting by an American Patriot. I strongly endorse this message. Please see the attached article and the comments that follow. Then for God’s Sake, vote accordingly at every opportunity! V. T. Mawhinney, 3/17/23 ISIS-K terrorists in Afghanistan could carry out an attack against U.S. interests and Western allies within six months “with little-to-no warning,” a top U.S.…
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UH UH- OSTICH??
doctor my son has the riddlemaster’s plague please help him
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Domande psicocose
-Ma oltre all'espressione fisica di affetto (abbracci ecc.) che ti dà fastidio, tu PROVI AFFETTO PER I TUOI GENITORI?
-beh oddio come in che senso, c'era una volta che ero fissato che se non pregavo tutte le sere succedeva qualcosa a loro, non sono di una famiglia bigotta eh tutt'altro, era una mania dopo che è morto mio nonno paterno...in merito alla questione, non lo so, *oddio mi sento uno psicopatico e non so come dire che non vorrei sembrarlo ma in fondo cosa ne ottengo* non voglio sembrare un totale egoista ma non riesco a spiegarmi, cioè come cose ovvie che diamo per scontate...si insomma non ci penso mai, mi mantengono...mia madre è un'interlocutrice
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Ostrich is a type of bird porfy
“Yeah. . . ? And uni-horns are a type of horse?
“They’re supposedly two and seven-tens meters tall, stick their heads in the sand, and can run over fifty kilometers an hour. There’s no way a horrible bird like that really exists.”
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Overview of last nights Pinterest binge. I have no memory of this happening.
#ostiches are my fav birds#they have v strong legs and i relate to that on a physical level#my boring life
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Voglia di crudo...#clodix #clodixburlesquer #rowfish #crudité #dinner #followme #ostriche #ostiche #fresh #burlesque #burlesquelife #follow4follow #followmyfbpage #clodixburlesquer #👍 (presso CHEVYS MIAMI RESTAURANT)
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