#Oscar Luigi Scàlfaro
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" La sera del 9 luglio 1994, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è rimasto un sacco di tempo ad ammirare la fontana di Diana e Atteone nella Reggia di Caserta. Non posso dire che quelli che erano insieme a lui fossero i suoi amici, però anche lui era dentro la Reggia chiusa al pubblico, e senza nemmeno aver dovuto scavalcare. Era già buio, ma per la prima volta era stata accesa un'illuminazione notturna sull'intero parco - vuoto. C'erano anche sua moglie Veronica, Bill e Hillary Clinton, Eltsin, Mitterrand, John Major e altri. Quell'anno la riunione tra le grandi potenze del mondo, il G7 (a cui si era aggiunta la Russia di Eltsin, per un giorno), era stato organizzato a Napoli. C'erano stati incontri diplomatici, passeggiate delle first ladies sul lungomare e al Maschio Angioino, una gita in costiera amalfitana, Clinton era andato a mangiare in una pizzeria del centro. Ed era stata fissata una cena di gala, l'ultima sera, nei saloni della Reggia di Caserta. Mi raccontavano che nella nostra città c'era molta eccitazione, e lavori di riqualificazione: era stata progettata un'illuminazione speciale nel parco. Noi avevamo vissuto per tutta la vita con la Reggia che chiudeva prima del tramonto, un buio silenzioso e spaventoso accanto alle nostre case vive, in città. La sera della cena di gala, il presidente della Repubblica Scalfaro ha accolto gli ospiti, incantati dal Palazzo Reale, e le luci si sono accese illuminando l'intero parco, fino a lassù, alla cascata. Dopo cena, le auto hanno portato tutti a fare un lungo giro, infine si sono fermate in alto, alla fontana. Berlusconi e gli altri, insieme alle mogli, sono scesi dalle auto e hanno passeggiato intorno alla fontana. Qualcuno ha anche sfiorato l'acqua con le dita. E mentre la serata era fresca e bellissima, e tutti ammiravano lo sguardo sorpreso di Diana e i cani che sbranavano Atteone, l'acqua della cascata che rompeva con dolcezza il silenzio, e laggiù l'intero parco deserto e splendente, Berlusconi ha constatato che il luogo e la serata fossero molto romantici, ha atteso le traduzioni e poi si è aperto in un sorriso furbo, molto furbo, e ha concluso: «Attenzione che sennò questa notte aumentiamo la prole». Il giorno dopo ha anche detto che una fontana così bella non l'aveva mai vista in vita sua. "
Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti, Einaudi (collana Super ET), 2017; pp. 159-160.
[1ª edizione nel 2013 nella collana Supercoralli]
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