#Oltre Le Parole
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babyysallyy · 13 days ago
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Sono pochissime le persone in grado di capire oltre quello che dici, sono quelle che quando parli guardano i tuoi occhi.
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petalidiagapanto · 2 months ago
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«Dove non ho più parole inizi tu
Dove comincio a stare bene
Dove mi sembra di volare e non tornare giù
Amore in tutti quanti i sensi, amore mio
Amore figlio di altri tempi
Amor dal cor che si commuove
Amore amore amore mio
Non so quant'è che io ti cerco
e neanche so se ti ho incontrato
Perché è difficile capirlo
Quando qualcuno è innamorato
Amore senza fine, amore libero
Così bugiardo e così vero,
Amore senza una ragione
senza via d'uscita
Impossibile padre padrone della nostra vita
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Che aspetti a stringermi
tra le tue braccia
Amore mio
Dove non tramonta il sole esisti tu
Dove tutto può accadere
Dove la via tra il bene e il male non si distingue più
Ti avevo già e ti avevo perso
Ti ho maledetto e ti ho sognato
Ho alzato i pugni contro il cielo
Però ti ho sempre perdonato
Amore ad ogni costo, amore inutile
Ma dillo ancora che ci credo
Amore senza una ragione
senza via d'uscita
Impossibile padre padrone della nostra vita
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Amore unico unico amore
Amore vento nelle mani
amore di parole al vento
Che aspetti a stringermi
tra le tue braccia
Amore mio»
(Fabrizio Berlincioni)
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mompracem-it · 3 months ago
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lastrega71 · 1 year ago
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Il mio dire a volte... è compreso nel modo errato... non per colpa di chi legge ma... il mio sentire è diverso dal ciò che sembra!
⛓️🐺❤️⛓️
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Re il tuo anon sul finale etc. Hai fatto un discorso giustissimo che io condivido in tutto e per tutto, parlando però di delicatezza, quanto poco delicati sono stati nell’episodio di ieri nello sminuire l’aggressione ai danni di Samuel?
Tantissimo, ed è una cosa che non sopporto così come il discorso sul filosofo tedesco e l'importanza di dimenticare per superare il dolore. Quella cosa CHIAMAVA il riprendere il discorso su come Simone si sia sentito riguardo a Jacopo, su come abbia reagito (ricordiamo che Simone ha tentato il suicidio ad aprile e siamo a settembre/ottobre, perché a quanto pare se lo sono scordato) sminuendo di fatto ogni singola cosa che quel ragazzo ha affrontato e guarda caso è proprio il ragazzo gay. Allora qual è la morale? Stai zitto, abbassa la testa, subisci, perché tanto gli altri hanno sempre più valore di te? L'aggressione omofoba è "futili motivi", il tentato suicidio non merita nemmeno una menzione, ci fosse qualcuno che gli ha chiesto come si vive sta cosa di avere Manuel ogni giorno sotto gli occhi nonostante tutti sappiano di cosa è successo. Forse l'unica cosa che hanno preso dalla serie originale è la totale mancanza di rispetto per questo personaggio, ma almeno lì era perché l'attore aveva litigato pesantemente col regista/sceneggiatore
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valentina-lauricella · 7 months ago
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Empatia per il bruco
Un bruco ci sembra triste
per il faticoso goffo incedere
strisciando
Di una farfalla guardiamo le ali
senza curarci che non abbia
un'espressione
Lei è una sfinge che sfolgora e muore
senza piangere, senza sorridere.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Le parole oggi non bastano di Maria Luisa Spaziani: il silenzio come linguaggio universale. Recensione di Alessandria today
Un componimento che esplora l'inadeguatezza del linguaggio e l'aspirazione all'assoluto.
Un componimento che esplora l’inadeguatezza del linguaggio e l’aspirazione all’assoluto. Alessandria, 15 dicembre 2024 – La poesia “Le parole oggi non bastano” di Maria Luisa Spaziani, tra le più celebri voci della letteratura italiana del Novecento, si presenta come un inno alla fragilità del linguaggio umano di fronte all’immensità dell’universo e delle emozioni. La poetessa, attraverso un…
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Dialoghi tra donne che si amano
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Si, sto per mandare all’aria la vita regolare e “ragionevolmente” serena fatta sinora. Per amore. Per l’attrazione irresistibile che ormai io, arrivata a ben oltre quarant'anni, provo per te: la mia più cara amica intima da tempo. Adoro i messaggi roventi che rinneghi e minimizzi di giorno ma che invece mi mandi di nascosto alle due di notte. Perché ti urgo, lo so.
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Doppi sensi e frasi che devo giustificare con lui, arrampicandomi sugli specchi. Piccoli romanzi di passione condensati in cinque o sei righe. Che si fanno ogni volta più intrisi dei dubbi di mio marito, pover'uomo, umidi delle sue lacrime nascoste di coniuge che ormai è ben cosciente di essere tradito. Parole che sono anche fonte di una passione torrida e inconfessabile per te che mi cresce tra le cosce.
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Mandala preziosi e impalpabili, gioiellini di parole che vanno rigorosamente cancellati subito dopo letti, appena abbiano assolto al loro compito di far battere forte il cuore a cui erano destinati. E che hanno pian piano sgretolato le mie difese di moglie  e madre. 
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Ora fai il sacrificio e cerca di stare zitta per un po’. Chiudi quelle labbra di meravigliosa fresca divorziata assetata d'amore che io adoro divorare: in segreto e nel peccato. Prova ad ascoltare la gente attorno a noi. Proprio adesso, in questo bar: in ciascuno dei presenti puoi percepire chiaramente e quasi toccare il bisogno di essere amato e compreso.
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Accarezzato e perdonato. Guarda nei loro occhi. Anche in quelli di chi ha i capelli bianchi. Soprattutto in quelli di chi ha i capelli bianchi. Penso sia proprio arrivato il momento della verità, tra noi. Perché il tempo vola letteralmente.
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Perché nel mio letto ormai voglio che regni sovrano solo il profumo della tua pelle, accanto a me: costi quel che costi. Fanculo le ragioni economiche, le altre cazzate e l'unione con mio marito di fatto finita. Siamo pronte? Soprattutto: tu sei pronta? 
-Non stiamo parlando solo della felicità di due persone, qui.
-E allora dimmi: di che cos'è che stiamo parlando?
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RDA
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angelap3 · 3 months ago
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Che storia meravigliosa. La conoscevo, certo, ma ieri ho avuto il privilegio di ascoltarla direttamente da una persona legata all’ex proprietà. Una di quelle occasioni che ti fanno venire voglia di fermarti, ascoltare e, sì, prendere appunti.
Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni. Un amore che non avrebbe mai dovuto esistere, eppure è esistito. Segreto, proibito, ma inarrestabile, come ogni cosa vera. Lei, sposata, madre di tre figli, con quattordici anni di troppo per un mondo che non perdona. Lui, giovane, brillante, capace di vedere oltre. In lei, non solo una donna, ma un’idea, un atto di sfida. Da quella relazione impossibile nascono i Baci Perugina, che non sono mai stati solo cioccolatini. Sono l’amore che resiste, il manifesto di chi sceglie di vivere, nonostante tutto.
I bigliettini che Luisa infilava nei cioccolatini per Giovanni erano più che parole: erano vita, cuore, rivoluzione. Quei messaggi, diventati i cartigli, sono la prima forma di trigger emotivo nella storia del prodotto. Non è più solo cioccolato: è gesto, è storia, è amore che si racconta. È lì che nasce l’ancoraggio emozionale. Non compri un dolce. Compravi lei. Lui. Loro.
La scelta del nome, da “Cazzotto” a “Bacio”, è un caso lampante di reframing linguistico, dove il focus si sposta dalla rudezza al gesto romantico. Giovanni Buitoni intuì che il linguaggio non era solo descrizione ma percezione, e che un termine sbagliato poteva distruggere la magia. “Bacio” diventò così il frame perfetto: semplice, diretto, evocativo.
L’incarto argentato con stelle blu, disegnato da Federico Seneca, è semiotica visiva al suo massimo. L’argento grida preziosità, le stelle parlano di sogni, e i due amanti, ispirati a “Il Bacio” di Hayez, consolidano il frame emozionale. Non è solo un packaging: è una narrazione visiva che colpisce il cuore prima ancora del palato.
I Baci Perugina non sono mai stati solo cioccolatini. Sono pezzi di storia italiana, un intreccio di coraggio, imprenditorialità e comunicazione al massimo livello. Metafore visive, parole che restano, un equilibrio perfetto dove ogni elemento – nome, cartigli, packaging, campagne – parla la stessa lingua. Una storia d’amore privata che si trasforma in linguaggio universale. Non si vende cioccolato. Si vende un sogno. Un sogno che continua, immutato, a emozionare.
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kon-igi · 15 days ago
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NEL MIO PICCOLO SERVE INCAZZARMI?
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Io e i miei amici di una vita potremmo essere pagati per accettare di essere inseriti in allegato al DSM-6 di prossima uscita, affinché ogni specializzando in psichiatria e psicologia potesse comprendere quanto non ci sia un limite al numero di disturbi mentali con i quali un singolo individuo possa psico-flagellarsi.
Per esempio, in un'ora e diciannove minuti io e il mio amico @salfadog non abbiamo individuato un modo univoco e sicuro per salvare il mondo ma una cosa è certa: abbiamo deciso che dobbiamo salvare il mondo.
Badate, non sto scherzando.
Il fatto è che a livello percettivo, un'affermazione del genere evoca tre tropi classici della letteratura cinematografica:
L'eroe inarrestabile che in maniera indefessa sacrifica tutto se stesso per il bene supremo dell'umanità.
Il villain che vuole annientare l'universo intero per salvarlo da se stesso poiché oramai troppo corrotto per essere recuperabile.
Il tizio con la campanella in mano e il cartello THE END IS NEAR che a Central Park arringa la folla di due casalinghe con neonato e finisce in una cella imbottita imbottito di torazina.
Facciamo che per phisique du role e/o pudore io e lui non si rientri in nessuna delle tre categorie sopracitate, quindi ci siamo fatti una domanda...
Il mondo ha bisogno di essere salvato?
No
(è stata la risposta condivisa... e per 'mondo' intendiamo sia il pianeta che l'umanità)
Ognuno di noi potrebbe decidere di non fare nulla - che poi alla fine è quella la sensazione, se non proprio la realtà dei fatti - e sia il pianeta che l'umanità andrebbero tranquilli per la propria strada evolutiva.
Certo, magari farebbe un po' più caldino e i rifugi sulle alpi avrebbero la loro spiaggia tropicale con meduse, coralli e pesci pagliaccio ma il fatto è che se il globo terracqueo e la globalità umana negli ultimi 100.000 anni sembrano essere andati tranquilli in avanti scuotendosi la polvere dalla spalla come un millenario Luke Skywalker, questo non significa che non vi sia stato il sacrificio di molti per portare avanti i pochi.
A me il fascismo fa molto paura.
Il problema è che non è lo stesso fascismo che fa paura a molti altri.
Nella Treccani il fascismo viene definito come '... una concezione religiosa, in cui l'uomo è veduto nel suo immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà obiettiva che trascende l'individuo particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale' ed è proprio in virtù di questo concetto che mi sento di puntare il dito contro una certa visione semplicistica della realtà: fascista non è colui che difende la razza, i confini o l'italianità e vota Fratelli d'Italia... fascista è colui che divide la realtà in due parti e auspica l'annientamento di quella sbagliata. L'altra.
Sembra semplicistica come definizione ma al netto di tutti i paradossi di Popper (vedete di capire cosa sia veramente il paradosso di Popper e non copia-incollate da facebook) alla fine, per sua stessa natura si tratta sempre dello stesso metodo coercitivo di controllo in nome del giusto contro lo sbagliato, la trappola dialettica e sociale in cui cadono tutti.
'Il fascismo non è un opinione, è un crimine'
Coi fascisti non si parla, li si mena.
I partigiani hanno sconfitto i nazi-fascisti coi proiettili e non con le parole.
Io però mi chiedo una cosa, ripetuta nel corso degli anni, che ha sempre avuto la stessa risposta.
Ma tu cosa stai facendo contro il fascismo?
Bada bene, 'tu' collettivo della domanda diretta: io non ti conosco, so solo che sei arrabbiato per un bel po' di ingiustizie ma anche verso alcune persone ipocrite, privilegiate e potenti che contribuiscono ogni giorno a fratturare il mondo in due.
Sì ma oltre a questa consapevolezza, tu cosa stai facendo?
Bada bene ancora, 'tu' collettivo della domanda diretta: la lamentela fine a sé è sacrosanta, catartica e drenante via il veleno dal corpo ma una volta che la piccola bolla che avviluppa ognuno di noi è risuonata dell'eco delle ingiurie, il fascismo è forse diminuito? La tua rabbia ha fatto cambiare idea a qualcuno? Hai 'salvato' qualche vittima?
Non è la prima volta che scrivo quanto andrò ad affermare e non è la prima volta che a fronte di un certo numero di persone d'accordo, puntualmente si palesano quelli che mi spiegano perché sto sbagliando e che i fascisti vanno sempre menati. Pazienza.
Una volta mi trovavo su un autobus e c'era questo uomo di una certa età che stava inveendo contro una ragazza mediorientale, non so per quale motivo ma coi soliti argomenti che puntavano al fatto che se ne doveva tornare al suo paese. La ragazza era spaventata, tutti si facevano i fatti propri e io sono intervenuto come sono sicuro che tutti e tutte voi sareste intervenuti/e ma a differenza di altre volte in cui mi sarei scagliato contro il vecchio benito, mi sono messo invece in mezzo ai due voltandogli le spalle e sorridendo alla ragazza, chiedendole come si chiamasse e chiaccherandoci tranquillamente.
Nessuno scontro, nessuna coercizione, nessuna differenza di valori gettata in faccia ad alcunchì ma una persona sola che non era più sola, anzi, due persone sole, perché io non credo nella malvagità intrinseca del cane cattivo ma nella paura del cane spaventato. E se avessi avuto tempo avrei parlato anche a lui: certo, potevo scoprire che si trattava di una testa di cazzo inguaribile o magari intuire mille altri dolori e solitudini che non avrei mai toccato se gli avessi urlato contro. O lo avessi menato.
Avrei fatto la stessa cosa con un balilla anfichiodato e una mazza con su scritto DUX MEA LUX?
Se un cane mi sta mordendo non gli faccio il 'resta!' col premietto ma mi difendo, quindi vi pongo l'ultima domanda: tutti ma proprio tutti i 'fascisti' mordono oppure è più semplice fare di tutta l'erba un fascio (ba dum tss) e menarli noi per primi?
La risposta che vi darete mi interessa nella misura in cui possa essere più o meno venata di dubbi dall'ultima volta che ve la siete fatta ma non dovete rendere conto a questo perfetto sconosciuto con la campanella, il cartello e poca torazina in corpo... dovete rispondere a quelle persone che avevano bisogno di parole rivolte a loro e non di insulti urlati ad altri, di gentilezza nei loro confronti e non di violenza nel loro nome, dell'inclusione che comprende e non del sacro furore che divide.
Io la mia scelta l'ho fatta già da tempo e non mi interessa vederne i frutti maturi da riempirne le ceste, mi basta quell'unico fiore che aveva paura di sbocciare e alla fine c'è riuscito perché aveva solo bisogno di qualcuno che lo rimirasse.
Grazie della pazienza <3
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@salfadog
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smokingago · 4 months ago
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🍀
Lei era la classica persona "dal cuore delicato".
Aveva premura per tutto,
e riusciva ad ascoltare oltre quello che gli altri ascoltavano.
Era gentile, aveva parole delicate
ed era sempre pronta a mettersi da parte per aiutare o rendere felici gli altri.
E questo non significava essere debole, tutt'altro. Era così forte da sostenere più persone, oltre che se stessa.
Le persone rare, in fondo, sono così.
Sanno comprenderti col silenzio e amarti al di là delle paure o dei dubbi,
senza mai chiederti niente in cambio.
E perché?
Beh, perché appunto, rare.
Federico Boffa
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ragazzoarcano · 1 year ago
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«Tutte le persone silenziose e solitarie nascondono una capacitá di amare che va oltre le parole. Sono le persone di cui devi percepire i gesti. E un gesto, molto spesso, vale molto di piú di mille parole.»
— M. Gitana
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oramicurcu · 3 months ago
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È arrivato quel periodo, quello dei collant sotto i jeans. E della canottiera, perché mi sento vecchia e sento freddo.
Figa però sta luce che si fa strada tra le persiane.
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Un po’ come la luce che si fa strada tra i rami.
Ho scritto ‘sta frase, questa dei rami, in un messaggio a un ragazzo. E se l’è tatuata.
Cioè gli ho scritto un messaggio con varie cose, e mi ha chiesto se potevo scrivergli un paio di quelle righe a mano, su un foglietto.
Ma mai avrei pensato che se lo sarebbe tatuato. Così, le mie parole con la mia grafia. Sulla sua pelle.
Mi ha fatto strano, tanto strano.
Io non so gestire questi atti, questi gesti.
Al massimo so gestire una scopata ogni tanto.
Al massimo so gestire due messaggini ogni tanto.
Non so gestire atti del genere, regali e attenzioni.
Ho una paura fottuta - oltre che un ragazzo.
Non voglio fare del male a nessuno. Sto entrando in un periodo di silenzio. Sto entrando in un mio mutismo.
Sento i pensieri che tagliano la mia anima di fino, come la luce che entra dalle persiane.
Sento le costole stringersi attorno al cuore o quello che è, che non mi fa respirare bene, che mi tiene schiacciata sotto un cumulo che ho creato io stessa, bugia dopo bugia.
Ma se dico che amo, non mento.
Amo in modo diverso, amo diversi.
Non so che fare.
Entro nel mio mutismo e sto.
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fiamme-di-nostalgia · 2 months ago
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Siamo stati amici. Siamo stati amanti. Siamo stati qualcosa l’uno per l’altra. Non abbiamo mai messo un’etichetta al nostro rapporto. Non abbiamo mai dato un nome a ciò che abbiamo vissuto. Eravamo due sconosciuti. Poi abbiamo scoperto gli interessi dell’altro, il colore preferito, i libri che ci hanno appassionato, le canzoni che sembravano voler dire così tanto del nostro carattere. Infinite, piccole cose. Dettagli su dettagli. E di colpo sconosciuti non lo eravamo più. Finché non è mancato il coraggio di spingersi oltre. Ci siamo guardati tantissimo. Visti da fuori, i nostri occhi probabilmente sembravano urlare tutte quelle parole che abbiamo tenuto per noi. Rimarrai sempre nella mia memoria come quella storia che è stata tutto e allo stesso tempo niente.
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occhietti · 6 days ago
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Se io posso.
Se posso, se davvero io posso, le mie parole non saranno inutili. E il passare del tempo avrà un senso. Avrà senso crescere, soffrire, aver sofferto. Invecchiare.
Se io posso, questo amore non sarà una catena. E mia madre saprà sorridere prima di morire. E i semi che pianto germoglieranno.
Non dipende da quanto sangue ho nelle vene, da quanta forza corre nei polmoni.
Non dipende da quanto ho studiato, né dalla danza dei miei neurotrasmettitori, dai miei muscoli o dalla mia posizione sociale. Dipende da quanto ci credo.
Da quanto nutro di vita i miei desideri, che non basta pensarli, non basta dire "desidero", desidero che il mondo cambi, che la felicità cammini per le strade, che tu sia protetta e forte.
I desideri bisogna non dimenticarli, non lasciarli appassire. Bisogna che abbiano carne e realtà, che nella realtà si calino cambiando le giornate, i lunghi momenti di vuoto, le perdite di tempo.
Allora, allora forse posso e tu puoi,
e la vita può.
Ogni volta che penso impossibile qualcosa, ogni volta che non ci credo, detto limiti inutili alla mia vita, al mio essere umana, al mio agire qui e ora.
Quando credo, divento capace di muovere la superficie terrestre e il tempo mi viene dietro e le persone che tocco le tocco davvero, e non rimane il nulla di un incontro.
Se io posso.
Rimane qualcosa capace di modificare le molecole della storia, capace di muovere.
E quando credo molto, quando imparo a correre dietro la mia fiducia, so che le mie fatiche, le mie parole, i miei desideri hanno il potere di continuare a viaggiare oltre me, oltre i miei gesti o le mie percezioni.
Vanno oltre, anche del tempo.
- Manuela Vigorita - da "Se io posso"
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insicure-me · 3 months ago
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L'amore profondo è un sentimento che va oltre le parole, oltre i gesti, oltre il tempo. È un legame invisibile che unisce due anime in un modo che solo loro possono comprendere. È la sensazione di essere completi solo quando si è insieme, di trovare rifugio e conforto nell'abbraccio dell'altro. In un mondo in cui tutto sembra effimero e fugace, l'amore profondo è una roccia solida su cui costruire la propria vita. È la certezza che, nonostante le tempeste e le difficoltà, ci sarà sempre qualcuno al proprio fianco, pronto a sostenere e a condividere ogni momento, sia esso di gioia o di dolore. L'amore profondo è fatto di piccoli gesti quotidiani, di sguardi che parlano senza bisogno di parole, di silenzi che raccontano storie. È la capacità di accettare l'altro con tutte le sue imperfezioni, di vedere la bellezza anche nei difetti, di amare incondizionatamente e senza riserve. È un sentimento che cresce e si rafforza con il tempo, che si nutre di fiducia, rispetto e comprensione. È la consapevolezza che, nonostante le differenze e le difficoltà, l'amore è più forte di tutto e può superare ogni ostacolo. L'amore profondo è un dono prezioso, un tesoro da custodire gelosamente. È la forza che ci spinge a dare il meglio di noi stessi, a crescere e a migliorare, a diventare persone migliori. È la luce che illumina i nostri giorni e che ci guida nei momenti di oscurità. In un mondo in cui tutto cambia e si trasforma, l'amore profondo è l'unica costante, l'unico punto fermo. È la certezza che, non importa cosa accada, ci sarà sempre qualcuno che ci ama e che ci sostiene. È la magia che rende la vita degna di essere vissuta.
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