#Musica su schemi
Explore tagged Tumblr posts
Text
la mia testa in questo momento è un esplosione atomica di stati d'animo ed emozioni che contrastano tra loro e non so a quale di queste dare ascolto. in palestra metto la musica nelle cuffiette, non la ascolto. come ci siamo arrivati alle cinque del pomeriggio? che fine ha fatto la mia vita nelle ultime cinque ore? ho la tachicardia e non riesco a focalizzarmi su un unico pensiero. ho fatto merenda? cosa preparo per cena? non mi ricordo più se ho fatto pipì. non lo so. io non lo so. ruoto gli occhi alla ricerca di qualcosa di stabile nella stanza. non sono abbastanza intelligente per controllare la mia mente. vorrei evadere. la kla pazza sarebbe già evasa, nel suo universo parallelo, con una vita parallela che è diecimila volte peggio di quella originale ma preferisco perché così posso pensare solo al nero, al buio, alle negatività, al silenzio, alla solitudine, al male, alle emozioni che ti fanno stare una merda. regina di un mondo in cui il dolore regna sovrano. queste medicine non mi ci fanno nascondere più da molto tempo che quasi mi manca perché era il mio meccanismo di difesa contro un mondo che precipitava dalle mani, che si sgretolava come pezzi di fango secco. adesso come faccio? la mia testa va a duemila all'ora e non riesco a sentire bene quello che succede, sono stanca. ho messo la musica ma tanto non la ascolto. mi distraggo, se chiudo gli occhi e mi addormento mi sveglio sudata da un sogno lungimirante in cui muoio annegata. se tocco gli oggetti sono reali. sono incastrata in una realtà di mezzo che non è quella reale degli esseri umani ma non è nemmeno il mio mondo di conforto in cui tutto è buio. non riesco a percepire niente se non casino e sto cazzo di cuore che batte piano, veloce, pianissimo, veloce, velocissimo, si ferma. sono bloccata nell'etere cercando di non crollare perché delle persone hanno bisogno di me. mi da fastidio tutto. anche la minima cosa fuori dai miei schemi mentali. non ci sto capendo più niente. eppure va tutto bene perché oggi marika mi ha detto che sta andando tutto bene. io però non sto funzionando, mi sento incatenata, in bilico tra queste percezioni che mi fanno perdere la direzione. "che c'è che non va?" mi chiedono.
"non lo so, sono solo stanca"
14 notes
·
View notes
Text
Gioachino Rossini
Compositore italiano
[ Pesaro, 29 febbraio 1792 - Passy, 13 novembre 1868 ]
Ieri ho trascorso la giornata a Pesaro da poco proclamata "Capitale della Cultura 2024" , città che non avevo finora mai visitato.
Dopo la visita al palazzo Ducale...
[ qui il link e un video]
youtube
ho voluto visitare la Casa natale, ora Museo, di Gioachino Rossini.
Gioachino Rossini, è stato un pianista e compositore di opere musicali, teatrali e liriche ed ha conosciuto un travolgente successo nella prima metà dell'Ottocento.
Possiamo dire che fu il primo compositore di musica classica a scatenare una entusiastica ammirazione e fenomeni di moda e di emulazione, al pari degli attuali "Influencers", in tutta Europa, ma più ancora in Francia, in Inghilterra e in Germania.
Anche il suo stesso abbigliamento diede origine a mode e a imitazioni (celebri i suoi copricapo).
Rossini fu un bambino prodigio. A soli 7 anni entrò al Conservatorio, a 12 anni componeva sonate, a 14 anni ricevette la commissione dell'opera Demetrio e Polibio.
A soli 37 anni decise di ritirarsi dalla carriera pubblica e dalle turnèe. All'età in cui la carriera degli altri musicisti toccava il culmine, il grande compositore pesarese, decise all'improvviso, di smettere di la sua carriera pubblica e di comporre opere teatrali.
Fu il più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo e uno dei più grandi operisti della storia della musica, e per la precocità e la velocità di composizione, è stato soprannominato il "Mozart italiano" .
Definito da Giuseppe Mazzini «un titano. Titano di potenza e d'audacia
Oltre che compositore raffinato, Rossini fu buongustaio in tutti i sensi e anche eccellente cuoco, e si dice che fosse inarrivabile nel cucinare i maccheroni, di cui era goloso, come era appassionato di un certo pasticcio di pollo con gamberi al burro.
Egli cercava di trarre dai fornelli le stesse armonie del pianoforte.
Da Napoli si faceva venire i maccheroni, da Siviglia i prosciutti, da Gorgonzola l'omonimo formaggio, da Milano il panettone.
Fu un innovatore dallo spirito ipersensibile ed inquieto, molto moderno quindi grazie alla sua insolita e complessa personalità.
Dopo la fine della sua carriera pubblica come compositore, fu ospite graditissimo del Re di Francia che gli attribui un ricco vitalizio, purchè si fermasse a Parigi e facesse parte della corte.
Premetto che fino ad oggi, io non mi ero mai interessato di Lirica.
Da ieri però una grande curiosità mi è presa dopo aver letto un pò di notizie su questo artista che ho poi scoperto avere importanti legami con la mia terra (la Romagna).
La prima notizia che mi ha coinvolto è stato apprendere che suo padre era di umilissime origini: era originario di Lugo di Romagna.
Ma ecco come ne parla Wikipedia:
Ma oggi, volendo ricordare la genialità e la modernità, del tutto fuori dagli schemi ottocenteschi, di questo Compositore che è passato alla storia come personaggio, bizzarro, amante del buon vivere, del bere, del cibo e delle belle donne, voglio scegliere un frammento delle sue tante opere trovato casualmente su YouTube.
Il brano è "Nacqui all'affanno..." ed è centrato sulla personalità della protagonista dell'opera "Cenerentola"
Libretto / Testo italiano
CENERENTOLA:
Nacqui all' affanno, al pianto
Soffrì tacendo il core
Ma per soave incanto
Dell'età mia nel fiore
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
No, no; tergete il ciglio
Perché tremar, perché?
A questo sen volate
Figlia, sorella, amica
Tutto trovate in me.
TUTTI ( coro)
M' intenerisce e m' agita
È un nume agli occhi miei
Degna del premio sei,
Che dato viene a te.
CENERENTOLA :
Padre... Sposo... Amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah! fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar
TUTTI (coro) :
Tutto cangia a poco a poco
Cessa alfin di sospirar.
Di fortuna fosti il gioco
Incomincia a giubilar.
Libretto inglese / traduzione:
CINDERELLA :
Born to trouble, to tears,
He suffered by keeping his heart silent
But for sweet charm
From my age in the flower,
Like a quick flash
My fate changed
No, no; wipe the edge
Why tremar, why ?
At this speed
Daughter, sister, friend
You find everything in me.
ALL:
M 'softens and agitates me
It is a nume in my eyes
Worthy of the prize six
What data comes to you
CINDERELLA :
Father ... Spouse ... Friend ... oh instant!
No longer saddened by the fire
I will be alone in gorgheggiar.
Ah! it was a flash, a dream, a game
My long palpitar.
ALL :
Everything changes gradually
He ceases to sigh
Fortunately, you were the game
It starts to jubilate
youtube
Riferimenti su Gioachino Rossini:
.
3 notes
·
View notes
Text
I numeri primi sono ciò che rimane una volta eliminati tutti gli schemi: penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su.
Mark Haddon - Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Artist Ugo Nespolo
7 notes
·
View notes
Text
Rollin’ dei Limp Bizkit per un tributo. Esplora l'energia pura e la rabbia controllata con "Rollin'" dei Limp Bizkit, una traccia iconica che trasforma l'ascolto in un viaggio travolgente. Inizia la tua avventura sonora immergendoti nel ritmo incalzante di questa canzone che ha definito un'intera generazione.
Nel cuore pulsante di "Rollin'", i Limp Bizkit catturano l'essenza dell'irrefrenabile spirito ribelle. I riff di chitarra si intrecciano con la voce carismatica, creando un'atmosfera intensa e inarrestabile. Questa canzone è più di un semplice inno, è un'esperienza audio che si insinua nelle tue vene, innescando una reazione istintiva.
Attraverso le parole incisive e la potenza sonora di "Rollin'", i Limp Bizkit trasmettono un'urgenza di libertà, incanalata attraverso il medium dell'hard rock. Ogni nota è una dichiarazione di sfida, un invito a liberarsi dalle catene delle convenzioni. In questo brano, la band afferra la tua attenzione e non la molla, facendoti sentire il battito pulsante della loro musica ribelle.
In un'era in cui la musica definisce le epoche, "Rollin'" emerge come un inno senza tempo, un capolavoro che continua a riverberare attraverso i decenni. Esplora il potere travolgente di questa traccia leggendaria e unisciti al movimento che ha reso i Limp Bizkit immortali nel pantheon del rock. Lasciati trasportare dalla potenza di "Rollin'" e scopri il suono di una generazione che ha rotto gli schemi.
Immergiti nell'universo sonoro unico e ribelle dei Limp Bizkit, una band che ha scolpito il proprio nome nell'olimpo del rock alternativo. Scopri di più su questo fenomeno musicale che ha ridefinito il concetto di intraprendenza nel panorama musicale.
Iniziamo esplorando le radici dei Limp Bizkit, un connubio esplosivo di rap, rock e un'attitudine senza compromessi. La band, formata da talenti eclettici, ha creato un sound riconoscibile all'istante, una miscela di potenza cruda e versatilità musicale.
Attraverso i loro successi come "Rollin'" e "Break Stuff", i Limp Bizkit hanno catturato l'attenzione del pubblico globale, diventando pionieri del nu-metal. Ogni nota è un grido di liberazione, un'esperienza sensoriale che sfida le convenzioni musicali tradizionali.
Nel cuore del fenomeno Limp Bizkit, si trova la carismatica leadership di Fred Durst, frontman inconfondibile e voce iconica della band. La sua presenza scenica e le liriche taglienti hanno contribuito a definire l'identità incendiaria dei Limp Bizkit.
Esplorando il loro impatto duraturo, i Limp Bizkit si rivelano come una forza trainante nel mondo della musica alternativa. La loro eredità musicale continua a ispirare nuove generazioni di ascoltatori, rendendoli una presenza inossidabile nella scena rock.
In sintesi, immergiti nell'energia implacabile dei Limp Bizkit, dove il suono audace incontra la ribellione senza compromessi. Scopri il fascino unico di questa band che ha ridefinito il concetto di "rock alternativo" e lasciati trasportare dall'uragano musicale dei Limp Bizkit.
#rollin#limp bizkit#limp bizkit style#limp Bizkit music#music#metal music#my music#new music#musician#cover song#cover
2 notes
·
View notes
Text
Vorrei andare un attimo oltre.
(Momento gossip in cui trovo un fondo di profondità)
Speciale Sanremo The Ferragnez.
Partiamo dalla base dove credo che lo speciale su Sanremo era certamente in programma nella serie, ma che all'episodio è stata data l'impronta finale anche in base a cosa è accaduto durante le serate. Ho trovato il rendere Chiara protagonista l'unica scelta di montaggio per poterle dare l'importanza che può aver perso durante Sanremo. Sono dell'idea però che il suo ruolo e quello che ha portato sul palco sia arrivato al pubblico, senza essere oscurato dal concerto sulla Crociera di Fedez, che ha sicuramente fatto parlare, ma non per questo ha spostato lo sguardo su di lei. Come è un lavoro a sé stante Muschio Selvaggio come pre-festival di ogni serata sulla Rai, come la salita sul palco affiancando gli Articolo31. È stato presente si, ma non per questo ha tolto qualcosa a lei che era lì sotto un ruolo ben preciso.
Quello che ha fatto parlare tantissimo è stato il famoso sliguazzamento con Rosa Chemical. Quello ha fatto parlare perché è stata una cosa 'fuori programma' che ha coinvolto Fedez, uomo sposato, con due figli e con la moglie a presentare la serata sul palco in cui lui è stato catapultato senza nemmeno avere il tempo per capire cosa stava succedendo.
Non è un tentativo di difenderlo, perché la sua parte di errori l'ha fatta. Si ha sbagliato dopo, dietro le quinte, post serata, come figura di marito nei confronti di sua moglie, quando tutti erano con Chiara a festeggiare e lui consapevole che quello che era successo avrebbe fatto parlare, ha preferito andarsene e non starle affianco in un momento di grande gioia. Per lei era un momento di trionfo, ha lavorato tanto per portare i temi che ha trattato e il percorso per salire su quel palco è stato lungo, con un carico di pressione notevole per una persona che parla con il mondo, ma non in televisione. E si, parlare sui social non è come stare in TV, in Rai.
Sono due persone molto forti singolarmente e anche presi come coppia e nucleo famigliare, ma non hanno mai lavorato insieme, lei ha il suo mondo della moda e lui ha il mondo della musica e li tengono ben separati, esattamente come a Sanremo, hanno so condiviso un palco in momenti diversi.
L'indignazione per quel bacio c'è stata per via degli spettatori, perché "lui è sposato", perché "lei era lì e chissà poverina ha visto suo marito baciare un altro ragazzo, che scandalo!". Peccato che a lei di chi bacia o non bacia lui in mondovisione non può fregare di meno: "che due c*glioni, m*nchia, non lo si può portare da nessuna parte" è quello che ha detto con un tono esasperato ma tranquillo nel camerino. Quindi mi chiedo cosa importi alle persone e cosa abbiano tanto da dire quando a lei in primis non interessa ciò.
Quello che interessava a lei era ricevere appoggio, sostegno, avrebbe sicuramente preferito una serata più tranquilla, ma era l'ultima serata, Fedez aveva già fatto scalpore sulla Crociera con il brano inedito anche per gli autori ed era già salito a duettare con gli Articolo31 a urlare "Giorgia legalizzala", quindi di che stiamo parlando? A lei importava avere vicino la persona che ama nel momento post serata in cui erano tutti contenti a festeggiarla.
Sono una coppia composta da due persone che all'apparenza sono Bianco e Nero e magari lo sono per davvero oltre a quello che mostrano, ma esce anche fuori che sono uniti tra loro, come famiglia e come coppia.
Fedez in quelle serate e nei momenti dedicati a lui ha portato i suoi messaggi, il suo personaggio egocentrico (si sa) e il suo essere 'fuori dagli schemi' stando anche a quel bacio e per quanto non sia mio amico o lo conosca, si è visto nello speciale che non era in lui, che era in un momento 'no' in cui non era lucido e non si può dire che "per amore" ti metti da parte, non se non sei in te al 100% e nemmeno ti rendi conto di non esserlo.
Trovo una buona mossa la scelta di incentrare l'episodio interamente su Chiara con qualche parentesi di Fedez, è comunque la serie sulla loro coppia ed è giusto che si sia visto in parallelo cosa facesse lui, anche per dare un ordine cronologico in più.
#unparadisoblu-22#tumblr#me#myself#unpopular opinion#opinion#my opinion#gossip#the ferragnez#fedez#chiara#chiara ferragni#speciale Sanremo#Sanremo#episodio#tv#social#social media#spettacolo#parliamo
2 notes
·
View notes
Photo
Storia Di Musica #250 - Miles Davis, Miles Smiles, 1967
Il traguardo delle 250 storie di musica lo festeggio con una delle sue rare foto in cui ride: probabilmente ne esistono altre, dato che è stato uno dei musicisti più fotografati di sempre, ma nelle copertine dei suoi dischi, dove compare sempre accigliato e “serio”, è un punto di svolta (unico tra l’altro). Il 24 e il 25 ottobre 1966, Miles Davis è con il suo formidabile Secondo Quintetto nei leggendari studi della Columbia sulla 30.ma strada a New York. Sotto gli occhi vigili del suo produttore principe, Teo Macero, arrivano i musicisti di questa nuova avventura, iniziata 3 anni prima: Herbie Hancock al pianoforte, Ron Carter al basso e contrabbasso, Tony Williams alle batterie e Wayne Shorter al sax. Quel periodo storico è una fase centrale della musica jazz, probabilmente anche poco conosciuta, perchè compressa dalla frenesia eccitante del bop degli anni ‘50 e l’arrivo delle avanguardie free form che dall’inizio del decennio successivo iniziavano ad incalzarla. Davis, non nuovo a innovazioni storiche (anzi, in pratica è passato in ogni trasformazione del jazz) fiuta che l’aria sta cambiando, ma rimane fermo su una convinzione (almeno per i successivi dieci anni): non gli importa del free jazz, ma una sua strada per il superamento degli schemi la vuole trovare. Buona parte degli esperimenti avvennero dal vivo, con il quintetto che nei primi anni sforna dischi dal vivo di successo (’Four' & More: Recorded Live in Concert del 1966, Miles in Berlin del 1965, registrato dal vivo alla Berliner Philharmonie nel 1964, prima prova del Secondo Quintetto con Shorter al sassofono, e anche altri titoli). Davis va in studio con l’obiettivo preciso di allargare la svolta modale degli anni precedenti. Lo fa prendendo la decisione di rallentare e mischiare i tempi ritmici, tanto Williams sa fare di ogni cosa una magia, e di giocare anche sugli arrangiamenti. Quello che ne viene fuori è un disco in cui l’alchimia tra le due istanze sembra magicamente riuscire, sebbene ancora oggi a distanza di anni la critica si divide tra chi lo vede come il suo primo esperimento di musica d’avanguardia (giudizio che a mio avviso è sbrigativo e smentito dalla musica stessa) e chi lo trova il primo, riuscitissimo, esempio di post-bop, per un processo simile a quello per cui i critici definiranno post-rock quella musica destrutturata e immaginifica di cui ho anche parlato in questa piccola rubrica per il rock occidentale. Sia come sia, Miles Smiles esce un anno più tardi, nel 1967, e quel sorriso sincero in copertina è con ottima approssimazione la sensazione che l’ascolto produce all’ascoltatore: 7 brani, uno solo a firma Davis, tre a firma Shorter e due cover riuscitissime. La scelta dei brani di Shorter fu un impegno gigantesco per il sassofonista, che sfodera nelle interpretazioni tutta la sua espressività magnetica, e i fraseggi tra i due fiati sono clamorosi. Ma la cosa stupefacente sono il pianoforte e la linea ritmica: Hancock spesso suona solo con la mano destra, per un suono più rarefatto e languido, Williams e Carter giganteggiano con i ritmi musicali, innestando nei brani scale africane, ritmi caraibici, soprattutto il tresillo cubano, in uno dei passaggi fondamentali di Footprints, brano di Shorter di qualche mese prima che qui viene suonato nella sua versione definitiva. C’è qui una delle ballad più intense e belle di Davis, Circles, di una dolcezza sconfinata, c’è il suono formidabile e accesso di Orbits, e Dolores, altro gioiello di Shorter. Le due cover sono brani che il quintetto aveva spesso suonato dal vivo, Freedom Jazz Dance di Eddie Harris, a cui vengono aggiunte due battute completamente diverse dallo standard, il quale ha però la struttura più classica di tutto il disco; Ginger Bread Boy fu scritta da Jimmy Heath, uno dei tre fratelli Heath grandi musicisti jazz, per la nascita di suo figlio, e appare nel suo disco del 1964 On The Trail. Davis ebbe Heath come sassofonista per un breve periodo nel 1959, durante l’assenza di Coltrane dal primo leggendario quintetto, per disintossicarsi. Anche questo brano faceva parte del “live book” di Davis e registrato per la prima volta solo in questo disco in studio. Come succede spesso con i grandi dischi di Davis, oltre la maestria e la tecnica musicale di uno dei gruppi più importanti e talentuosi della storia della musica, ciò che colpisce è la straordinaria sensazione che tutto sia naturale, che la sintonia mentale e spirituale tra i musicisti sia innata. Il disco ebbe sin da subito critiche formidabili, ma per tutta una serie di motivi storici successivi, tra cui l’esplosione della fusion del jazz, frutto delle sperimentazioni dello stesso band leader di oggi, verrà un po’ dimenticato. Tuttavia, dagli anni 2000, tutta la straordinaria musica del periodo verrà rivalutata, e Miles Smiles entrerà nella lista dei 1000 dischi fondamentali del Museo dei Grammy, e presente in tutte le classifiche dei capolavori del jazz. Fu il disco apice di una certa idea davisiana, approfondita con altrettanta bellezza, ma un pizzico di magia in meno, in due dischi successivi, Sorcener, che esce nello stesso anno, 1967, e Nefertiti, sempre del 1967. Bastano pochi mesi per il primo passo dell’ennesima rivoluzione, quando lo stesso quintetto suona gli strumenti elettrici in Stuff e George Benson entra con la sua chitarra elettrica in Paraphernalia, due cardini di Miles In the Sky: sono passati appena due anni, ma sembra un decennio. Ennesimo grande potere di uno dei più grandi stregoni della musica, personaggio unico e inimitabile.
13 notes
·
View notes
Text
Bonus.
Ieri nella ricerca musicale mi è capitato di aprire un video di KEXP un canale che mi piace per la varietà musicale che propongono e mi sono capitati sti due matti che nel turbine di una musica che viene riprodotta da un pc uno balla e cambia le canzoni l'altro decanta liriche con movimenti e danze strane. Quello che dico sempre è che il valore di una band si vede dal vivo, non c'è magheggio da studio che tenga se dal vivo non fai una performance come si deve qualsiasi musica fai e questi due tizi sono fantastici secondo me. Quello che mi ha colpito subito sono state le tappine con i calzini del cantante :D roba da far rabbrividire i modaioli, ma tutto è performance quando si sale su un palco dall'abbigliamento alle movenze al contatto col pubblico, oltre che alla musica e molti non considerano tutti gli aspetti concentrandosi solo sulle note da suonare. I testi sputati al microfono sul sociale sono di sicuro il punto di forza di questo duo fuori dagli schemi, avanguardistico a modo loro. Nella ricerca e nell'ascolto ci sta tutto perché in ogni singolo elemento può essere utile nella costruzione di un'idea che va oltre gli schemi, qualcuno potrebbe essere scettico che un musicista ascolti sta roba ma quando dico che ascolto di tutto non mento, non mento mai veramente, quindi anche questo mi è piaciuto, anzi mi è piaciuto molto e lo sto riascoltando volentieri. Sleaford Mods sono inglesi di Notthingham e basta guardare il video per capire che non c'è molto da capire, semplicemente uno fa la musica al computer e uno scrive i testi e li canta, semplice ma efficacie, meritevoli di un ascolto, anche più di uno.
youtube
P.S. Forse qualcuno li conosce già, ma io non li conoscevo :D
1 note
·
View note
Photo
Quel torcicollo che mi viene sempre per colpa del maledetto vizio di voltarmi indietro è tornato a trovarmi Rimetto per l’ennesima volta quella playlist di musica indie su spotify e non so nemmeno io perché ora che tutte quelle parole non mi dicono più niente ma io continuo a cantare sperando ritrovino un senso Ho visto tornare tutto quando avevo smesso di aspettarlo o se non altro lo avevo dimenticato Forse scriverò un’altra storia che parla ancora di qualcuno che ti somiglia e stavolta tenterò un lieto fine Mi chiedo perché sia così difficile anche inventarlo Forse perché siamo troppo abituati al niente che dura per sempre e alle cose belle che come bolle di sapone è meglio non toccarle o sparisce tutto Parlerò ancora di qualcuno che parla con le tue parole e indossa le tue stesse scarpe solo che fa scelte migliori o almeno cerca di farlo Ti darò un finale fuori dagli schemi Stare dentro non ti è mai piaciuto Portati un costume e un paio di occhiali da sole Pensavo di portarti al mare che insieme ci siamo stati una sola volta ed era brutto pure il tempo Ti farò comprare un biglietto di sola andata Molleremo tutto E se la noia prenderà il sopravvento scriveremo un altro libro Potremmo improvvisare uno tsunami da cui salvarci O un serial killer che cerca di trovarci Mi racconterai tu il resto mentre terrai la testa sui miei fianchi Fumo un’altra sigaretta per studiare meglio i dettagli Ma tu aspettami Verrò di nuovo a prenderti Presto o tardi #karenlojelo #poetry #poetryaddict #poetrycommunity #instapoesia #poesiedistrada #inspiracionpoetica #frasi #poesiaitaliana #poesiacontemporanea #scrittori #scrittrice #ioscrivo #bookstagram #libri #love #amore #lovequotes #quoteoftheday (presso SOME WHERE) https://www.instagram.com/p/Co6gFWaoc0s/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#karenlojelo#poetry#poetryaddict#poetrycommunity#instapoesia#poesiedistrada#inspiracionpoetica#frasi#poesiaitaliana#poesiacontemporanea#scrittori#scrittrice#ioscrivo#bookstagram#libri#love#amore#lovequotes#quoteoftheday
2 notes
·
View notes
Text
MA DI CHE AMORE PARLIAMO?
"Ma ce l'hai una fidanzata?"; "Sei sposato?"; "Quante volte hai "combinato" con una donna?"; "Cosa aspetti a farti una famiglia?".
Quante volte tra amici, colleghi di lavoro, conoscenti o in altri contesti da "bar sport", ci siamo sentiti rivolgere queste domande? E quanto volte ci siamo sentiti un poco infastiditi, anche per il fatto che domande del genere hanno sempre l'effetto di invadere la nostra sfera privata.
E sempre restando in "tema", domande tipo "Sei mai stato innamorato?"; "A che età sei stato insieme a una ragazza?", e via discorrendo, come se l'essere innamorati, essere e vivere in una determinata situazione "sentimentale", avere come unico e solo obiettivo il matrimonio o comunque il fatto di avere un amore a cui dedicare la nostra vita, fosse il più completo della nostra persona.
Ed è qui che casca l'asino! Già, perchè se continuiamo a considerare che queste siano le sole motivazioni che ci portano a completare la nostra personalità, il nostro carattere e ad aumentare la nostra autostima...direi che c'è qualcosa che non va...
E' proprio il fatto -e qui prendo un po' "a prestito" alcune considerazioni fatte più volte dalla nostra amica Elisa Renaldin-
di rimanere ancorati a vecchi schemi, a rimanere chiusi in gabbie mentali o in recinti percettivi, che ci distoglie da quello che è ciò realmente l'amore. Sì, perchè amare (o amore che dir si voglia) non è solo un verbo riferito a una persona, ma è soprattutto il considerare che è ciò che sta attorno a noi che va coltivato con affetto, parsimonia, passione e dedizione: cosa c'è di più amorevole di dedicarsi a un animale domestico? Che c'è di più bello di veder crescere delle piante di casa? Che cos'altro può esserci di migliore che non mantenere in un certo modo e a nostra immagine la nostra casa e i nostri oggetti?...ovvero: non è forse bello avere cura di ciò che ci sta più a cuore, o avere una passione per la musica, per lo sport, per qualsiasi altra forma di spettacolo o di arte? E inoltre: anche il solo amare e prenderci cura di noi stessi è la forma d'amore più alta che ci possa essere.
Perchè, come sono racchiuse in alcune belle e profonde frasi di Frida Kahlo, "Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi"; oppure "L’amore è come un profumo, come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia e io, come la terra, ti ricevo e accolgo."
Si potrebbe citare anche Oscar Wilde con "Amare sè stessi è l'inizio di una storia d'amore lunga tutta una vita"; o ancora "Un uomo che ama se stesso compie il primo passo verso l'amore reale".
Ma c'è un'altra componente dell'amore, ed è quella legata al sesso (e qui mi rivolgo ai miei "consessuali"): quante volte, parlando e ragionando su queste tematiche e soprattutto tra uomini, si è magnificato il fatto di fare sesso (in realtà il termine è un altro, ma non scadiamo nel volgare...) come della panacea di tutti i mali? Niente di più sbagliato!
E qui si confondono sessualità e piacere con una mera, banale e vuota soddisfazione fisiologica da riempire, peraltro: si ritiene che dandosi al sesso "estremo", ogni problema per magia venga a scomparire, come se le ansie e le frustrazioni del periodo opaco che si sta vivendo in quei momenti scomparissero solo portandosi appresso una donna. E non crediate che le donne siano migliori degli uomini, in quanto frasi provocatorie, atteggiamenti persuasivi, sguardi ammiccanti e solo per soddisfare un tornaconto personale, spesso e volentieri traggono in inganno gli uomini. Ma è questo il vero amore? O anche riconoscendo che non è vero (e infatti non lo è...): sono queste le giuste soluzioni ai nostri problemi? Naturalmente NO!!!
E qui torniamo al discorso centrale e "centrato": se sappiamo cogliere l'essenza stessa dell'amore, prima di tutto amiamo noi stessi, dedichiamo a noi molto tempo in più del solito; curiamoci meglio, vogliamoci bene: ad esempio, anzichè recarci al lavoro con l'automobile e ovviamente nel limite del possibile, facciamo quattro passi. Il lavoro è troppo distante da casa? Cambiamolo, cerchiamo un luogo più vicino, è difficile? Sì se rimaniamo ancorati a vecchie credenze, a vecchi dogmi e ai soliti paradigmi; no se abbiamo il coraggio di cambiare noi stessi e di conseguenza di abbattere antichi pregiudizi; "cosa c'entra con l'amore" vi starete chiedendo...C'entra, c'entra...solo dimostrando che sappiamo amare il nostro corpo (nostro ovviamente come parte di noi stessi e non di altri, giusto per ribadire il concetto di "amore"), la nostra persona, venire incontro alle nostre esigenze che possano migliorare il nostro stile di vita...ecco, solo in quel caso, e naturalmente anche amando tutto ciò che ci circonda una volta trovata la tranquillità, potremmo davvero dedicarci all'amore, facendo bene attenzione a non scambiare questo amore con il sesso "estremo", in quanto si può amare una persona anche senza "accoppiamento fisico", ma con la stessa passione e amore che abbiamo verso di noi.
Riguardo a un altro "genere" di amore, o comunque completando il "discorso-amore": non siate delusi se la persona che ritenete di amare non vi corrisponde. Pensate solo per un attimo a quante altre persone sono in cerca di voi, e a quante persone vi amino senza che lo sappiate. Infatti, l'amore per poter esistere veramente dovrebbe "circolare", ossìa:
leggete bene la frase dell'immagine sopra. Ebbene, amare e amore non corrispondono tanto (come si è sempre creduto) essere invaghiti e innamorati di una persona, in questo caso l'amore è "fermo", "immobile".
L'amore "circolare" riguarda un po' tutte le persone, ma saper amare, innanzitutto, è anche saper fare del bene, dimostrare affetto in ogni situazione, essere spesso presenti nelle situazioni più delicate, e -come scritto poche righe più in alto- amare qualcuno anche se non corrisposto, e immaginare che altri lo siano di noi, tanto prima o poi sappiamo che quella persona che amiamo o quella persona che ci ama, prima o poi s'innamorerà di noi e viceversa.
Infine (e con questa ultima constatazione chiudiamo)e tornando all'amore che molti conoscono, quello "tradizionalmente" inteso: MAI E POI MAI proporre attimi di "follia" o di "estremismo" sessuale, ma nemmeno di semplice abbandonarsi...Infatti non si può certo programmare una relazione del genere, ma se proprio ci si vuole abbandonare a quei piaceri, invitate la persona che desiderate a bere un caffè, oppure al cinema o per ciò che preferite; se e quando la "scintilla" dovesse scattare, con naturalezza e spontaneità vi lascerete andare e potrete godere dei momenti più belli.
Ma se anche ciò non dovesse accadere, non abbiate mai fretta e ricordate che comunque l'amore prima o poi si accorgerà di voi.
Infine, come è condensato nella frase dell'immagine qui sotto:
e allora...
Buon Amore a tutte/i!!!
2 notes
·
View notes
Text
Emergere dalla concorrenza è essenziale per attrarre più clienti, crescere nel mercato e differenziarsi. Spesso, i clienti cercano qualcosa di unico, una caratteristica distintiva che fa la differenza rispetto agli altri. Riuscire a rispondere a questa esigenza ti consente di:
Aumentare la visibilità - Quando ti distingui, diventi più riconoscibile. La gente ricorda meglio chi si distingue dagli altri e spesso tende a scegliere brand che sembrano “un passo avanti.”
Creare valore aggiunto - Essere diverso vuol dire anche poter offrire un’esperienza o un prodotto speciale. Questo è un valore che non sempre è legato al prezzo, ma alla percezione della qualità e della soddisfazione.
Costruire fedeltà - Quando il tuo brand offre un’esperienza distintiva e si lega emotivamente ai clienti, questi tornano più volentieri e diventano persino ambasciatori del tuo marchio.
Spiazzare la concorrenza - Uscendo dai soliti schemi e puntando su ciò che ti rende unico, costringi anche i concorrenti ad adattarsi. A quel punto, diventi tu il punto di riferimento da seguire.
L’essenziale è riuscire a individuare il tratto che più ti caratterizza e farne il tuo punto di forza.
Emergere dalla concorrenza è fondamentale per qualsiasi attività commerciale che voglia crescere e avere successo. Distinguersi non solo permette di attrarre più clienti, ma crea anche una percezione di valore unico e di fiducia, rendendo la tua azienda una scelta preferita rispetto ai concorrenti.
Ecco alcuni modi per emergere dalla concorrenza e aumentare gli affari:
1. Proposta di Valore Unica (UVP)
Definisci chiaramente ciò che rende il tuo prodotto o servizio unico. Che sia la qualità, il prezzo, l'innovazione o un servizio clienti eccezionale, devi comunicare questo valore in modo efficace.
2. Strategie di Marketing Personalizzate
Utilizza campagne di marketing mirate che parlano direttamente ai bisogni e ai desideri del tuo target di mercato. Segmentare il pubblico e utilizzare messaggi personalizzati può fare la differenza.
3. Servizio Clienti Eccellente
Un servizio clienti di alto livello non solo fidelizza i clienti esistenti, ma li trasforma in ambasciatori del tuo marchio. Il passaparola positivo può essere un potente strumento per emergere dalla concorrenza.
4. Innovazione e Adattabilità
Essere sempre pronti a innovare e adattarsi ai cambiamenti del mercato è cruciale. Integra nuove tecnologie o approcci che ti permettono di stare al passo con le tendenze e di superare i concorrenti.
5. Costruzione del Brand
Investi nella creazione di un marchio forte e riconoscibile. Un brand con una storia chiara e valori condivisi attira più facilmente l'attenzione e la fiducia dei consumatori.
6. Feedback e Miglioramento Continuo
Ascolta i tuoi clienti e cerca sempre di migliorare. Analizzare il feedback ti permette di correggere le lacune e di affinare i tuoi prodotti o servizi.
7. Partnership Strategiche
Collaborare con altre aziende o influencer del settore può aiutarti ad accedere a nuovi mercati e a ottenere maggiore visibilità.
Mettendo in atto queste strategie, puoi non solo distinguerti dalla concorrenza, ma anche garantire una crescita sostenibile e un vantaggio competitivo nel lungo termine.
ALTRI POST DA LEGGERE
OTTIMIZZARE I CONTENUTI
PROMUOVERE MUSICA
TESTARE I MERCATI
0 notes
Text
Mi sembra di star riesumando dei cadaveri. Ho una voglia smisurata di rimanere da sola, in questa casa trasandata che puzza. Rivedo le ombre di fantasmi invernali ed è proprio vero che in realtà detestiamo rimanere da soli. Perché il silenzio è insopportabile e allora ci circondiamo di voci: una serie, un podcast, un film, della musica… roba effimera e leggera prodotta da altri umani per illuderci di una vana sensazione di compagnia. Per illuderci e contrastare le altre voci, quelle che sussurrano appollaiate sulle orecchie, quelle che strisciano sulle spalle e succhiano i lobi alla disperata ricerca di attenzione. Sono da sola immersa nel disordine, invasa dagli insetti, starnutendo per la polvere eppure continuo a meravigliarmi quando vedo il raggio del sole posarsi su questo balcone rarefatto. Un luogo in cui ho pianto e sorriso, in cui ho provato emozioni che si contraddicono, dove ho fumato per schiarire i pensieri affaticandomi il respiro. Passo ancora le giornate scribacchiando pagine di diario, sperando che chiacchierare coi fantasmi mi faccia guarire, illudendomi di trovarti fra gli schemi inconcepibili del linguaggio: te lo ricordi? Ero su quel balcone quando ti raccontavo come mi meravigliavo sul come facciamo noi umani a parlare. Ma adesso sono qui a ciarlare da sola, incastrata nella mia esuvia, sono una cicala che non è riuscita a volare. Sono qui, sul tronco di questo lauro dimenticato, a gracchiare il riflesso che permane nella mia memoria dei tuoi capelli al sole. Sei l’ennesimo personaggio della mia storia. Dicono che adesso stia per iniziare una nuova stagione, che l’autunno porti con sé le nuove avventure su cui lamentare. Ma io non so come si cresce, cerco di far progredire la mia protagonista, di farla evolvere: seguo uno schema di nobiltà. E se mi illudo abbastanza, riesco a confondere il suo viso con la mia faccia. Se mi concentro abbastanza, sono davanti allo specchio a brillare e a tirarmela mentre mi faccio una linguaccia, perché mi piace tanto fare le smorfie al mio riflesso: mi fa sentire viva. Ma ci sono giorni in cui ricordo di essere solo parte di una grande sequenza su questo foglio bianco che è la mia vita. E mi domando di chi sia la mano di questa strana tarantella.
1 note
·
View note
Link
0 notes
Text
𝑰𝒎𝒑𝒂𝒕𝒊𝒂
Dante Schmitz o più semplicemente Dan ("Impatia" è il suo progetto da solista) è un cantante anglo-tedesco classe 2002, specializzato in Art Rock e Art Pop (per capirci, un tipo di musica estremamente sperimentale, che cerca di mandare un messaggio rompendo gli schemi).
Nasce da un background familiare molto complesso, perché viene messo al mondo in un periodo di crisi nel matrimonio dei genitori, che alternava periodi di totale incomunicabilità a esplosioni di discussioni anche violente, e la sua presenza era il debole collante che teneva insieme il matrimonio.
Suo padre era una persona emotivamente distante, e ciò lo portava ad allontanarsi dalla famiglia, il matrimonio era una prigione per lui, che pur di non affrontare, "scappava" via, lasciando soli lui e la madre.
La madre, al contrario, aveva un bisogno malato di suo marito, quindi aveva un attaccamento morboso a lui, seguendolo come un cane fedele farebbe, anche quando lui di lei non voleva saperne.
In tutto questo marasma familiare, per il piccolo Dante non c'era spazio, che osservava da lontano le sue dinamiche familiari, e in qualche modo si convinceva che la situazione che i suoi genitori vivevano fosse normale, e che il loro rapporto fosse sano. I suoi genitori gli dicevano di amarlo, ma in fin dei conti si scordavano di lui.
Dan, in preadolescenza subisce abusi da parte di un membro della famiglia a lui vicino, suo fratello maggiore, ma i genitori, troppo assorbiti dai loro problemi, minimizzano l'accaduto, pensando che si tratti solo di qualche fantasia del bambino che sta ingrandendo delle dinamiche familiari normali, distorcendo di molto la sua percezione dell'amore. Se quello non era amore, cosa altro avrebbe dovuto esserlo?
Questa infanzia disfunzionale instilla in Dan una profonda sfiducia negli altri e un disperato bisogno di persone che prendano il controllo della sua vita, perché sente che da solo non è capace. Cerca costantemente conferme e affetto, credendo che l'inseguire fino allo sfinimento gli altri sia l'unico modo per essere amato. Si piega alle volontà degli altri, e la sua personalità si adatta continuamente per piacere agli altri, temendo l'abbandono.
Dan ha quindi una visione distorta dell'affetto e delle relazioni sentimentali (interpersonali in generali). Questo tipo di amore è caratterizzato da dinamiche di potere sbilanciate, manipolazione emotiva e comportamenti autodistruttivi.
Dan si sente costantemente indegno di amore autentico e crede di dover guadagnare affetto attraverso il sacrificio personale.
Vive con un profondo senso di colpa, pensando di meritare l'abuso e la manipolazione che subisce, e fa fatica a dire di no e a stabilire confini, per paura di essere abbandonato, accettando il dolore come parte integrante dell'amore.
Dan è pienamente consapevole della sua visione distorta dell'amore, quindi verso l'età adulta evita di immischiarsi in relazioni, perché convinto che il tutto sia colpa sua e della sua "incapacità di amare".
Ovviamente all'esterno è una persona amichevole e affabile, un "ottimo amico", qualcuno che sta comunemente simpatico a tutti, con la sua personalità pungente e le sue battute sarcastiche, ma mai fuori posto.
Internamente, fa fatica a identificare i propri veri desideri,.avendo passato gran parte della vita a conformarsi agli altri, sentendosi perso e confuso riguardo a chi sia veramente, fuori dalle aspettative degli altri.
"Oltre quello che gli occhi vedono, io non esisto"
La sua passione per la musica comincia da quando era piccolo, trovando interessante come ogni canzone fosse unica a modo suo, come ogni canzone avesse un identità che lui sentiva di non avere. Questo in concomitanza col fatto che aveva un indubbio talento nel canto, senza nemmeno sforzarsi poteva raggiungere note acutissime (è un controtenore).
Decide di usare questo suo innato talento quando, crescendo, sente il bisogno di sfogare i suoi problemi su qualcosa, affidandosi così alla musica. Compone melodie originali, l'unico impiccio era diffonderle.
A 16 anni, nel 2018, leggendo l'annuncio degli Yatch Club che cercavano un lead vocalist, prese l'occasione al volo e si presentò ai provini. La sua voce non era adatta al genere che loro intendevano suonare (loro erano una band hard rock emergente), ma forse fu proprio questo che convinse Sal, il frontman, ad accettarlo.
Il suo periodo nella band fu un periodo florido musicalmente, nonostante i testi non parlassero di lui personalmente, loro gli davano il permesso di interpretarli a modo suo, il suo strumento era la sua voce, e aveva intenzione di fare cose meravigliose con essa, ispirandosi al teatro e all'opera, a lui cari.
Almeno finché non viene cacciato senza ragione nel 2021, costringendolo a trovare un altro modo per andare avanti. La delusione della band fu tale che non riuscì ad inserirsi in nessun'altra band pur provandoci, quindi dal 2022 in poi decide di bandire il suo progetto da solista, Impatìa, che racconta tramite la sua musica (e con l'aiuto un ghostwriter e un produttore) la sua storia, attraverso l'uso di aforismi, metafore, citazioni che rendono la sua musica unica nel suo genere, nonostante segua un unico filo conduttore, se stesso.
Grazie a questo suo progetto, diventa in poco tempo popolare tra i cantanti indie, fino a che non spopola con il suo singolo "Anna Katerina", che parla di una donna intrappolata in un matrimonio disfunzionale, troppo debole per uscirne (chiaro riferimento alla sua storia), portandolo in poco tempo sulla cresta dell'onda.
È attualmente uno dei cantanti più quotati e citati come "innovativi" dell'Inghilterra, se non del mondo.
Info Causali
Data di nascita: 8/08/2002
Luogo di nascita: Bradford, UK
Genere e pronomi: Maschio, qualunque pronome
Orientamento: pansessuale
Altezza: 1.65m
Peso: 53g
Religione: Pagano
Specie: Dendrobatidae
Significato del nome:
"Dante" proviene da Dante Alighieri, i genitori erano grandi lettori della lettura europea (curiosità, sua sorella gemella si chiama Virgil).
"Impatia" non ha un vero significato, ha sognato questa parola che gli rimase così impressa da usarla come nome d'arte.
Favorites
Animale: volpe
Ora del giorno: l'alba o la sera subito dopo il tramonto
Stagione: late summer
Colore: ceruleo
Cibo: pesce, soprattutto i gamberetti
Drink: latte di mandorla
Attività: cantare, ascoltare musica, guardare film, andare ai musei o andare al teatro
Canzone preferita: Lullaby-The Cure
Film preferito: Miss Peregrine-Tim Burton
Gioco preferito: Pokemon Oro e Argento
Pietra preferita: fluorite viola
0 notes
Text
Joseph Lu e il potere della musica
Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles.
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche.
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi.
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché significherebbe perdere questa ispirazione.
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro' con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
0 notes
Text
Joseph Lu e il potere della musica
Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles.
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche.
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi.
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché significherebbe perdere questa ispirazione.
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro' con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
0 notes
Text
Joseph Lu e il potere della musica
Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles.
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche.
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi.
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché significherebbe perdere questa ispirazione.
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro' con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
0 notes