#Morti 8 maggio
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8 maggio … ricordiamo …
8 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2023: Sergej Drejden, Sergej Simonovič Drejden, anche accreditato come Sergej Don’cov o Dontsov, è stato un attore russo e, in precedenza, sovietico attivo dal 1962 sino alla sua morte. Sergey è nato a Novosibirsk dal regista teatrale Simon Dreiden e dall’attrice Zinaida Dontsova, entrambi evacuati da Leningrado. Era ebreo da parte di padre. Dreyden ha elencato una serie impressionante di…
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#8 maggio#Adriano Micantoni#Barbara Lee Redfield#Barbara Payton#Bruno Cattaneo#Bruno Landi#Dana Plato#Dirk Bogarde#Dontsov#Elisa Mainardi#Fay Spain#Fred Ward#George Peppard#Jeanne Cooper#Lara Saint Paul#Marta DuBois#Morti 8 maggio#Nino Terzo#Personaggi morti 8 maggio#Piero Natoli#Ricordiamo#Rita Lee#Rita Lee Jones#Sergej Don’cov#Sergej Drejden#Sergej Simonovič Drejden#Vilmos Fried#W.M. Fox#William Fox#William Schallert
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50 anni fa, il 28 maggio 1974, la strage fascista in Piazza della Loggia a Brescia. 8 morti e 102 feriti. Le partigiane e i partigiani, le antifasciste e gli antifascisti non dimenticano. Il fascismo è un Crimine.
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A chi un lavoro non lo trova,
Alle donne che ai colloqui domandando
"ma lei lo vuole un figlio?",
Ai lavoratori in nero,
Ai licenziati senza giusta causa,
Ai precari,
A chi guadagna 500 euro al mese
per 8 ore di lavoro al giorno,
Ai morti sul lavoro,
Ai diritti negati,
Alla dignità.
Buon 1 maggio
- Giovanni Salzan, Twitter
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Alluvione in Romagna, di chi è la colpa
(Milena Gabanelli – corriere.it) – In Romagna dal 1 al 17 maggio sono caduti 5 miliardi di metri cubi d’acqua, con 32 mila sfollati, 15 morti, 8 miliardi i danni quantificati finora. I modelli climatici stabiliscono che un evento di questa portata si verifica ogni 200 anni. Ce ne sono stati due nel giro di 15 giorni. Vuol dire che la difesa del territorio andrà interamente riprogettata perché non…
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Crisi climatica in Etiopia: siccità estrema e malnutrizione
«In Etiopia è in corso una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatico, che sta colpendo l’intero Corno D’Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall’altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l’intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l’emergenza». A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, che interviene proprio in Etiopia dal 2021 con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la crisi climatica. Crisi climatica in Etiopia, cos succede nel resto del mondo? La crisi climatica non risparmia nessuno, nemmeno l’Europa, con milioni di persone colpite da eventi estremi. Nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. In parallelo, le piogge sono aumentate del 7%, facendo salire il livello dei fiumi in modo allarmante o facendoli esondare, come in Emilia-Romagna, dove CESVI è intervenuta in risposta agli allagamenti del maggio 2023, costati la vita a 16 persone e causando più di 23 mila sfollati. L’Italia sperimenta però anche la siccità, come in Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato d’emergenza e il razionamento dell’acqua. Il Corno d'Africa Nell’area allargata del Corno d'Africa (GHoA) l’aumento dei disastri legati al cambiamento climatico, unito a povertà, instabilità e conflitti, oltre a causare un numero imprecisato di morti e centinaia di migliaia di sfollati, ha fatto sì che nella regione si concentri ormai il 22% dei bisogni umanitari del mondo. Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta (IPC3+), fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età, numero destinato ad aumentare ancora. Secondo l’Indice globale della fame (GHI) 2023, diffuso da CESVI, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, mentre in Etiopia e Kenya è grave. In questo contesto aumenta il rischio di epidemie, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata. Inoltre, la drammatica situazione ha fatto salire a 23milioni i rifugiati e gli sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi, con i numeri più alti proprio in Etiopia, Uganda, Sudan e Somalia. In Etiopia oltre 21milioni di persone necessitano di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare, e l’Onu stima che 2,4 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,3 milioni di donne incinte o in allattamento abbiano bisogno di trattamenti contro la malnutrizione acuta. In un paese dove il 91% della popolazione vive in aree rurali e il mezzo di sostentamento più diffuso è la pastorizia, dal 2021 la siccità più grave della storia recente ha portato cinque stagioni delle piogge consecutive pressoché prive di precipitazioni. Attività della Fondazione CESVI Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e la ripresa richiederà tra i 5 e gli 8 anni per chi ha perso tutto, come le comunità agro-pastorali. Nell'area di Borena, nell’Oromia, tra le più colpite dalla mancanza d’acqua, CESVI è attiva dal 2021.Le comunità di pastori dell’area negli ultimi anni hanno visto stravolgere la propria vita: l’80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell’assenza quasi totale dell’acqua, alla cui ricerca e raccolta è oggi orientata l’esistenza degli abitanti. È possibile sostenere questo intervento attraverso una raccolta fondi aperta su GoFundMe con l’obiettivo di aiutare la comunità di Borena e contrastare la malnutrizione infantile che colpisce le famiglie più vulnerabili. Le conseguenze della crisi climatica in Etiopia e nel resto dell'Africa In Somalia siccità e inondazioni si alternano e hanno portato il Paese sull’orlo della carestia, spingendo dal 2021 lontano dalle proprie case 1,5 milioni di persone, uccidendo migliaia di animali, e il numero di sfollati è salito a oltre 2,6 milioni. Nel 2023, poi, le piogge hanno portato acqua, ma anche devastanti inondazioni, colpendo 2 milioni di abitanti e spingendo oltre 750mila a muoversi. Il livello di malnutrizione in Somalia è gravissimo, mentre le strade sono interrotte e i villaggi isolati, scuole e ospedali chiusi, il rischio di malattie è cresciuto. CESVI interviene nel Paese attraverso progetti sanitari con centri di salute e cliniche mobili dove prevenire e trattare la malnutrizione. In Kenya, segnato di recente da forti piogge e conseguenti inondazioni, almeno 267 persone sono morte, 280mila sono sfollate e 380mila colpite. Gli allagamenti hanno ucciso decine di migliaia di animali e distrutto campi coltivati, aziende, infrastrutture, fonti d’acqua. Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay Read the full article
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1 maggio festa dei lavoratori
celebrata in molti paesi del mondo già dal 1889 L’origine è legata alle lotte sindacali per il diritto alla giornata lavorativa di 8 ore. Il 1° maggio del 1886 fu indetto da parte dei sindacati statunitensi uno sciopero generale. A Chicago avvennero violenti scontri con morti e feriti. Negli anni successivi furono molte le dimostrazioni per ricordare le vittime e per rivendicare i diritti dei…
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Bordighera: Mostra Giorno della Memoria
Bordighera: Mostra Giorno della Memoria https://ift.tt/vpmR1iK Ventimiglia (IM): Piazza Ettore e Marco Bassi, martiri della Shoah Unione Culturale Democratica - Sezione ANPI Bordighera (IM), Via al Mercato, 8 venerdì 27 gennaio 2024 - domenica 4 febbraio 2024 ore 17-19 IL GIORNO DELLA MEMORIA pubblicazioni immagini ricordi della SHOAH Ingresso libero Il Giorno della Memoria Nulla coinvolge di più del ricordo della Shoah cui l'Italia ha dedicato dal 2000 un giorno, il 27 Gennaio di ogni anno, definito 'Il Giorno della Memoria'. Non si tratta di una ricorrenza come le altre, a esempio il 2 Giugno Festa della Repubblica, o lo stesso 25 Aprile, Giorno della Liberazione. Bensì l'occasione per rendere cultura comune, di tutti, la consapevolezza di quanto è tragicamente accaduto nella 'civile' Europa. E avere ben presente le dinamiche all'origine dell'affermazione del fascismo e del nazismo impedendone con una maggiore cultura storica il ritorno, anche se in mutate vesti. Cosa possibile più di quanto non si immagini se in vent'anni, dal 2,7 % del 2004 al 15,6 % del 2020, è cresciuto in modo esponenziale il numero delle persone che credono che la Shoah non sia mai esistita. Nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e il numero accertato, per difetto, delle vittime. Venti milioni e più di persone uccise dalla barbarie nazista con l'aiuto dei regimi fascisti, come quello della Repubblica Sociale Italiana presieduta da Mussolini, alleati e al servizio di Hitler e dei suoi scherani. Un numero impressionante di per sé ma ben più sconvolgente quando si pensi alle traversie vissute da ciascuna vittima, al dolore fisico e morale, alle violenze loro inferte, fino all'inalazione dell'acido cianidrico Zyklon che le avrebbe portate alla morte per soffocamento nelle false docce e all'incenerimento nei forni crematori. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Aprile-Maggio del 1945, i sopravvissuti poterono rientrare nei propri Paesi e nelle loro abitazioni, se ancora agibili. In tutti vi era la volontà di riprendere una vita civile, sicura, in pace e di ricostruire quanto gli eventi bellici avevano distrutto. La guerra, il male assoluto, aveva toccato tutti e ciascuno si leccava le proprie ferite e ben pochi erano disposti ad ascoltare le vicissitudini degli altri. I reduci dei Lager volevano voltare pagina e riprendere il proprio equilibrio psico-fisico, minato anche dal senso inconscio di colpa per essere in vita mentre gli altri erano morti. D'altra parte era impossibile trovare persino le parole per descrivere l'inferno concentrazionario che avevano attraversato: nessuna parola né immagine erano in grado di rispecchiare la realtà. Ciò che era stato messo in atto dai nazisti, la Shoah, era la negazione e il capovolgimento di tutti i valori su cui si fonda la civiltà. I sopravvissuti, anche se erano interpellati da persone amiche, alla richiesta di raccontare quanto avevano subito e in che consistesse la loro deportazione, si sottraevano invitando a 'lasciare perdere'. Come rispose il deportato Antonio 'Nino' Biancheri di Bordighera. Ermanno Muratore Giorgio Loreti Unione Culturale Democratica - Sezione ANPI - Bordighera (IM), Tel. +39 348 706 7688 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/uxrdWlP January 23, 2024 at 07:21PM
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Devastazione in Marocco
26 maggio – 11 settembre 2023. Un potente terremoto ha devastato le comunità del Marocco occidentale. Il sisma di magnitudo 6,8 ha colpito l’8 settembre 2023, a circa 70 chilometri (40 miglia) a sud-ovest di Marrakesh, a una profondità di 26 chilometri (16 miglia), scuotendo le case e causando migliaia di morti e danni diffusi. La mappa proxy dei danni mostrata qui sopra è una versione…
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Iss, salgono a 55 i casi di febbre del Nilo in Italia, 2 i morti
Salgono a 55, in Italia, i casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo dall’inizio di maggio (erano 25 nel precedente bollettino aggiornato al 2 agosto). Di questi 2 sono deceduti, entrambi in Lombardia. Lo rileva l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità aggiornato al 10 agosto. Dei 55 casi notificati, 28 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (6 Piemonte, 8…
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18 mag 2023 08:06
9 MORTI. 40 MILA SFOLLATI, 23 FIUMI ESONDATI, 250 FRANE. E’ IL TRAGICO BILANCIO DELL’ALLUVIONE IN EMILIA ROMAGNA. PER IL METEREOLOGO LUCA MERCALLI E’ UN “DISASTRO ANNUNCIATO” - C’È CHI PUNTA IL DITO SULLA MANUTENZIONE DEGLI ARGINI E SULLE CASSE D’ESPANSIONE DEI FIUMI. L'ALLERTA ROSSA DIRAMATA DA GIORNI - IL GOVERNATORE BONACCINI: "IN 36 ORE È CADUTA L'ACQUA DI 6 MESI SU TERRENI CHE NON ASSORBONO PIÙ NULLA" - IL FLOP DEI FONDI ANTI-DISSESTO, 8 MILIARDI MAI SPESI: IN ITALIA 9 COMUNI SU 10 HANNO RISCHI DI ALLUVIONE - VIDEO
Estratto da open.online
Nove morti, 40 mila sfollati, 41 comuni colpiti e 23 fiumi esondati: è il bilancio ancora provvisorio dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. 300 millimetri di pioggia caduti in 48 ore lasciano 50 mila cittadini ancora senza corrente elettrica. A causa di una quantità di pioggia mai vista, che in poche ore ha fatto salire il livello dei fiumi fino a farli esondare. «Un disastro annunciato», secondo il meteorologo Luca Mercalli. Mentre il climatologo Bernardo Gozzini dice che l’allerta sarà per sempre e invita a cambiare gli stili di vita. E c’è chi punta il dito sulla manutenzione degli argini. E sulle casse d’espansione dei fiumi. Ne funzionano attualmente 12 sulle 23 previste. «Dove ci sono i sistemi non sono entrati in crisi», dice la vicepresidente della Regione Irene Priolo. Intanto a Forlì continua a mancare l’elettricità e a Ravenna il comune raccomanda di stare ai piani alti e decide di evacuare alcune zone.
Le esondazioni
Tutti i corsi d’acqua che si trovano fra Rimini e Bologna, ventuno in tutto, hanno rotto gli argini o sono esondati. È finita sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita, raggiungendo anche i primi piani delle case. Dei nove morti, una donna di Ronta di Cesena è stata ritrovata sulla spiaggia di Cesenatico. Il suo cadavere ha percorso 20 chilometri in poche ore. Proprio a Cesena i video hanno mostrato i residenti che combattevano contro 15 metri di acqua, in arrivo sui tetti. A Bologna il Savena ha lambito le case, mentre il presidente Stefano Bonaccini ha parlato di un’emergenza paragonabile a un terremoto. Alcuni abitanti sono stati messi in salvo attraverso i gommoni. Un’impresa resa particolarmente complicata anche dai continui blackout alle linee elettriche e telefoniche.
L’allerta rossa
L’allerta rossa era stata diramata da giorni. La perturbazione era attesa. Le aree più a rischio sono state fatte evacuare, le persone invitate a salire ai piani alti delle case. Migliaia di persone hanno lasciato le abitazioni. La realtà, però, ha superato le peggiori previsioni. Anche perché la pioggia (in alcune aree è caduto in 36 ore più del doppio dell’acqua che di solito fa in media nel mese di maggio) è arrivata su un terreno già messo a dura prova dall’alluvione di due settimane fa. Dal primo pomeriggio la pioggia si è fermata ed è spuntato un po’ di sole. Che ha reso più agevoli anche i soccorsi, facendo lentamente ritirare l’acqua dalle aree che aveva invaso. L’emergenza però non è finita. Anche per domani, infatti, sarà in vigore su tutta l’area l’allerta rossa. Il livello di quasi tutti i fiumi continua ad essere sopra la soglia d’emergenza.
E sono previste nuove piene che potrebbero mettere a dura prova argini già indeboliti o danneggiati. Senza contare gli oltre 200 movimenti franosi che riguardano la collina e la montagna. Il meteorologo Luca Mercalli spiega in un’intervista a La Stampa che dietro l’emergenza ci sono «gli eventi estremi collegati al riscaldamento globale. Sia chiaro: più scaldiamo l’atmosfera terrestre, e più questi fenomeni diventeranno frequenti e intensi. A livello globale dobbiamo contenere il rischio di peggiorare la situazione, però questo è già il nostro presente». Con il surriscaldamento, spiega l’esperto, «c’è semplicemente più energia in atmosfera. Quindi posso avere un vento sempre più violento e una pioggia più forte. Ma diciamolo: non possiamo continuare in questa ignoranza voluta», dice a Francesco Grignetti.
La frequenza degli eventi estremi
Perché per Mercalli bisogna notare «la frequenza degli eventi estremi. Senigallia, a settembre. Ischia, a novembre. Ora due eventi fortissimi in Romagna a distanza appena di 15 giorni. Eppure la spiegazione è sotto i nostri occhi: il Mediterraneo sta diventando bollente, aumenta l’evaporazione, l’umidità si deve scaricare a terra». Il meteorologo dice che la priorità è fermare le emissioni. Mentre per mitigare il rischio di eventi estremi «occorre studiare caso per caso, a dimensione di bacino, con tutte le competenze attorno a un tavolo, dagli ingegneri agli agronomi, ai forestali. Poi bisogna abbattere e ricostruire, ma lontano dai fiumi, per carità». La priorità è «una legge contro il consumo di suolo. Perché questo episodio ci ha messo ancora davanti agli occhi quanto voglia dire aumentare la vulnerabilità del territorio. Basta con il cemento. Tra l’altro, la terra ci serve per la nostra autosufficienza agricola, per il paesaggio, per il turismo».
(…)
Le casse d’espansione
E il quotidiano punta il dito proprio sulle casse d’espansione dei fiumi in Emilia-Romagna. Si tratta di opere che consentono di “parcheggiare” l’acqua fuori dal corso principale in caso di eventi di grande portata. Tra il 2015 e il 2022 la Regione ha ricevuto 190 milioni di euro per la realizzazione di 23 casse. Ma di queste ne funzionano a pieno regime soltanto 12. Altre due funzionano in parte. Nove attendono la fine dei lavori. Due sono ancora da finanziare. Nell’alluvione dell’inizio di maggio si sono riempite d’acqua quella sul Samoggia, nel canale Navile, nei Mulini e nel Senio. «Dove sono state previste i sistemi non sono entrati in crisi. Il problema attuale è la numerosità dei corsi d’acqua in piena contemporaneamente», spiega la vicepresidente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo.
(...)
A Forlì manca l’elettricità - L’ordine di evacuazione in alcune zone di Ravenna
IL FLOP DEI FONDI ANTIDISSESTO
L’alluvione in Emilia-Romagna costringe a fare i conti. E così si scopre che tra “Italia Sicura” e Pnrr ci sono otto miliardi di fondi anti-dissesto da spendere entro il 2026. Ma nessuno lo fa. Perché, secondo la Corte dei Conti, alcune regioni hanno dimostrato una «dubbia capacità progettuale». E «carenza di profili tecnici unitamente alla programmazione sul territorio».
Eppure in Italia 9 comuni su 10 hanno rischi di alluvione. L’ultimo rapporto di Rendis, la piattaforma che aggiorna sugli interventi per il dissesto idrogeologico, dice che solo due cantieri su tre tra quelli finanziati sono conclusi. Il caso-limite è quello del fiume Misa. Che ha provocato 10 morti a Senigallia per l’esondazione nel settembre scorso (...)
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Chi sono gli 8 morti a causa del maltempo in Emilia Romagna
DIRETTA TV Alluvione Emilia Romagna e Marche 17 Maggio 2023 Il primo bilancio del maltempo che sta devastando l’Emilia Romagna parla di otto morti accertati a causa delle alluvioni provocate dall’innalzarsi del livello dei fiumi dopo le piogge incessanti. Ecco cosa sappiamo su di loro. 19 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su Alluvione Emilia Romagna e…
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L'episodio che ha ispirato la data nella quale attualmente, in molti Paesi del mondo, si celebra la Festa del lavoro (o dei lavoratori), avvenne a negli Usa, a Chicago il 1° maggio del 1886. Quel giorno era stato indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti con il quale gli operai rivendicavano migliori e più umane condizioni di lavoro: a metà Ottocento non era raro che si lavorasse anche 16 ore al giorno, la "sicurezza" non era neppure contemplata e i morti sul lavoro erano cosa di tutti i giorni.
La protesta andò avanti per tre giorni e il 4 maggio culminò con una e propria vera battaglia tra i lavoratori in sciopero e la polizia di Chicago: undici persone persero la vita in quello che sarebbe passato alla storia come il massacro di Haymarket.
DA PARIGI AL RESTO DEL MONDO. Tre anni dopo, il 20 luglio del 1889, a Parigi, durante il primo congresso della Seconda Internazionale (l'organizzazione creata dai partiti socialisti e laburisti europei) fu lanciata l'idea di una grande manifestazione per chiedere la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore.
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Nuovo processo sulla strage di Piazza della Loggia: il Governo non riceve la notifica dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi
Nuovo processo sulla strage di Piazza della Loggia: il Governo non riceve la notifica dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi. Quarantanove anni dopo la strage, si torna in aula per cercare nuovi pezzi di verità sull’esplosione di una bomba nascosta in un cestino a Brescia, in Piazza della Loggia che provocò 8 morti e 102 feriti. Davanti alla giudice Francesca Grassani si è aperta l'udienza preliminare nell'ambito dell'indagine quater sulla strage del 28 maggio 1974 che ha visto emergere come possibili esecutori dell'attentato le figure dei neofascisti veronesi Marco Toffaloni e Roberto Zorzi. Dopo l'analisi di eventuali eccezioni delle difese, i pm potrebbero giù discutere del rinvio a giudizio solo di Zorzi, che vive negli Usa, mentre nei prossimi giorni toccherà a Toffaloni, che sta in Svizzera, il cui ruolo è di competenza del Tribunale dei Minori perchè aveva 17 anni, tre anni in più del compagno di passione politica. Questa mattina, però. La presidenza del Consiglio dei Ministri all’apertura dell’udienza non risultava costituita parte civile sulla strage della Loggia. «La Presidenza del Consiglio non ha ricevuto nessun avviso riguardante la fissazione dell'udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, imputati per la strage di piazza della Loggia Brescia. Per questo, l'Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa Presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa». È quanto dichiara il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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8 maggio … ricordiamo …
8 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2018: Marta DuBois, attrice panamense. (n. 1952) 2018: Lara Saint Paul, cantante italiana. (n. 1945) 2016: William Schallert, attore statunitense. (n. 1922) 2016: Elisa Mainardi, attrice italiana, una delle attrici preferite da Federico Fellini in vari suoi film. (n. 1930) 2013: Jeanne Cooper, attrice statunitense. (n. 1928) 2008: Dorothy Green, attrice statunitense. . (n. 1920) 2005: Nino…
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#8 maggio#Adriano Micantoni#Barbara Lee Redfield#Barbara Payton#Bruno Landi#Dana Plato#Dirk Bogarde#Elisa Mainardi#Fay Spain#George Peppard#Jeanne Cooper#Lara Saint Paul#Marta DuBois#Morti 8 maggio#Nino Terzo#Personaggi morti 8 maggio#Piero Natoli#Ricordiamo#William Schallert
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2023: gli eventi più significativi dell'anno
Quali eventi ricorderemo dell'anno 2023? Se volessimo definire l'anno che volge al termine con un semplice aggettivo dovremmo usare "rovente" e non solo perché il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo della storia. A livello internazionale sono aumentati i cosiddetti fronti caldi mentre la cronaca ci ha messo di fronte a problematiche che possiamo definire di scottante attualità. Donne e migranti Prima fra tutte la violenza sulle donne. Nel 2023 sono state uccise 109 donne. Aggiornare l'elenco delle vittime non è semplice poiché il ritmo al quale si espande la scia di sangue corre davvero veloce. Un fenomeno che non fa sconti né all'età né alla condizione sociale e che fatichiamo a debellare. La notte tra il 25 e il 26 febbraio, al largo delle coste di Cutro, in Calabria, 94 migranti muoiono in seguito al ribaltamento dell'imbarcazione sulla quale viaggiavano. Un caicco salpato dalle coste della Turchia che portava circa 180 persone. Tutti ricordiamo le polemiche scoppiate dopo il tragico evento. Gli eventi più significativi dell'anno: la situazione internazionale Il 7 ottobre, l'organizzazione terroristica Hamas sferra un attacco a Israele. In un solo giorno uccide 859 civili israeliani, almeno 278 soldati e 57 membri delle forze dell'ordine e rapisce circa 250 persone. L'attacco ha provocato una durissima reazione da parte di Israele che sta attuando una vera e propria carneficina del popolo palestinese. In Europa, dove continua a consumarsi la guerra tra Russia e Ucraina, il 2023 ha registrato un cambiamento importante. La Finlandia, Paese direttamente confinante con la Russia, ha rinunciato alla neutralità ed è entrata a far parte della Nato. A fine maggio, Recep Tayyip Erdoğan è stato confermato alla guida della Turchia ottenendo il suo terzo mandato da presidente. La politica Il 2023 sarà anche l'anno che ha visto l'incoronazione di Carlo III d'Inghilterra e la morte di Silvio Berlusconi. Dopo il lunghissimo regno della regina Elisabetta, suo figlio Carlo è asceso al trono e il 6 maggio è stato incoronato a Westminster nel corso di una solenne cerimonia. Silvio Berlusconi si è spento, presso l'ospedale San Raffaele, a Milano, il 12 giugno, all'età di 86 anni. Da tempo ammalato di leucemia, il Cavaliere è stato al centro della scena politica fino all'ultimo giorno. Imprenditore di successo, fondatore del partito politico Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio è stato al centro di numerose vicende giudiziarie. Con lui si è chiusa una lunga pagina di storia del nostro Paese. Il cambiamento climatico tra gli eventi dell'anno 2023 Ricorderemo il 2023 anche per gli eventi climatici estremi e i terremoti che lo hanno scosso. Nei mesi di maggio e giugno in Emilia Romagna, a causa delle violente piogge, sono esondati 23 corsi d'acqua. Le alluvioni che ne sono conseguite hanno generato circa 250 dissesti e frane in 48 Comuni. Nel mese di settembre, nei Campi Flegrei, in Campania, è tornato l'incubo del bradisismo. Le scosse di terremoto si sono verificate a cadenza giornaliera e la situazione generale ha reso necessario l'approvazione di un decreto ad hoc da parte del governo. Forti terremoti si sono verificati anche in altri Paesi del mondo. Il 6 febbraio un violento terremoto ha scosso Turchia e Siria. 50mila vittime e danni devastanti il tragico bilancio. L'8 settembre è stata la volta del Marocco dove il terremoto ha fatto oltre 3mila vittime. 2mila morti è, invece il bilancio del terremoto del 7 ottobre in Afghanistan. Ancora nel mese di settembre, la tempesta Daniel ha portato inondazioni senza precedenti in Libia. Il disastro ha provocato la rottura di due dighe e la morte di migliaia di persone. Anno rovente dicevamo in apertura. Il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo di sempre. Secondo gli studiosi potrebbe essere solo il primo di una serie di anni sempre più caldi. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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🥀A Odessa, 8 anni fa, il 2 maggio, i radicali ucraini bruciarono vive 48 persone nella Camera dei sindacati.
I radicali hanno spinto le persone che erano contro i Maidan nella Camera dei sindacati. L'edificio è stato circondato e dato alle fiamme. I radicali hanno sparato armi contro le persone che cercavano di fuggire dall'edificio in fiamme.
I canali e i media ucraini si sono "dimenticati" di scrivere della tragedia di Odessa, ma ricordiamo. Il 2 maggio, le autorità di Odessa hanno imposto il coprifuoco in modo che le persone non potessero deporre fiori sul luogo della tragedia e onorare la memoria dei morti.
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