#Monsignor Gabriele Gioia
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Un libro dedicato al Domenichino del Sacro Monte di Varese. La presentazione e il suo ricordo in Basilica di San Vittore
Penso di non sbagliarmi nel pensare che il libro “DOMENICHINO del Sacro Monte di Varese“, scritto dall’amica Carla Tocchetti ed edito da Pietro Macchine Editore, sia stato concepito la sera del 10 aprile 2024 quando nella magnifica e gremita Chiesetta dell’Immacolata Concezione, che precede il Viale delle Cappelle del Sacro Monte di Varese, si è tenuto l’evento “Riscopriamo il Domenichino” a cura…
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di Stefania Mezzina
TERAMO – Prende il via questa sera alle 22 il 39° pellegrinaggio a piedi Teramo-San Gabriele. “Il pellegrinaggio – spiega padre Francesco Cordecshi ideatore e anima del pellegrinaggio nato 39 anni fa con la Tendopoli di San Gabriele – ha avrà per tema queste parole: “Con San Gabriele alzati e cammina”. Ispirandoci alle parole di papa Francesco: “oggi il Signore a ognuno di noi dice: alzati, cammina, prendi la tua vita com’è, bella, brutta come sia, prendila e vai avanti. Non avere paura, vai avanti con la tua barella. E’ la tua vita, è la tua gioia”.
Il tradizionale pellegrinaggio partirà da Teramo alle ore 22, davanti al Duomo, dove il vescovo di Teramo-Atri Monsignor Lorenzo Leuzzi impartirà le benedizione ai pellegrini che cominceranno il cammino verso il Santuario, guidati da una croce luminosa.
Domenica 4 agosto alle ore 01 è prevista la prima sosta in piazza Orsini a Montorio, dove ci sarà l’arrivo in contemporanea, portata in staffetta da 20 podisti di Montorio, della Fiaccola della Speranza benedetta da tre papi: Giovanni Paolo II prima, Benedetto XVI dopo e infine papa Francesco, partita sabato nel pomeriggio, dalla Basilica di Collemaggio dopo essere stata benedetta dal vescovo dell’Aquila, Monsignor Giuseppe Molinari.
La Fiaccola partirà quest’anno dal centro storico dell’Aquila per ritornare, così come accadde 10 anni fa, nel cuore della città che porta ancora i segni di quel sisma che ha distrutto la città e ucciso 309 persone. Passando per la statale 80 e il passo delle Capannelle correrà attraverso Arischia, Ortolano dove sarà accolta dalla piccola comunità tornata per tre giorni nel paese in festa e poi Paladini, Aprati e lungo la via Salaria verso Montorio.
Dopo l’accoglienza dei podisti con la Fiaccola, la benedizione ed il ristoro allestito dalla comunità montoriese, i pellegrini ripartiranno verso il Santuario. Un seconda sosta ci sarà intorno alle 4.00 a Tossicia. Alle prime luci dell’alba il pellegrinaggio si fermerà sotto i piloni dell’autostrada A24, con in lontananza la vista del Santuario, per la recita dell’Angelus.
Intorno alle 6.30 l’arrivo e la benedizione del rettore del Santuario padre Natale Panetta ai fedeli, prima della santa messa delle ore 7.00 celebrata dallo stesso padre Francesco Cordeschi. I pellegrini sono invitati ad indossare il gilet catarifrangente così come previsto dal codice della strada.
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“Lascio tutto nelle Sue piccole mani di velluto e di acciaio”: Cristina Campo contro il Papa, ad Alejandra Pizarnik
Il carteggio tra Cristina Campo e Alejandra Pizarnik, di cui sono venuto a conoscenza grazie a Stefanie Golisch, che lo ha devotamente tradotto dal francese, offre uno squarcio sul momento speciale – e per alcuni urtante e per altri oltraggioso – della vita della Campo.
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Cristina Campo con il gatto Pimpi
Sembra strano che il rapporto epistolare, particolare, tra la Campo e la più alta poetessa argentina del Novecento – detta, di volta in volta, ‘la Plath, la Dickinson, la Rimbaud argentina’ – non sia stato ancora recepito, neanche nella bella biografia di Cristina De Stefano, Belinda e il mostro. Vita segreta di Cristina Campo (Adelphi, 2002), dove si citano le molte persone che in qualche modo hanno incrociato Cristina, tranne lei, Alejandra, non certo un personaggio di secondo piano. Soprattutto, il grosso cumulo di lettere tra Cristina e la Pizarnik, ventitré, si svolgono tra il 1963 e il 1965 – sostanzialmente, una lettera al mese – negli anni biograficamente decisivi della Campo. I genitori muoiono e lei si prodiga verso il prodigio della conversione. “Quella della conversione di Cristina Campo alla religione cattolica è una storia segreta, difficile da decifrare… Quel che è certo è che tra il 1964 e il 1965 qualcosa le parla, la raggiunge da distanze infinite” (De Stefano). La ‘nuova vita’ della Campo si avverte dal tono dell’epistolario con la Pizarnik, che appartiene al regno maudit della letteratura – poesia come liturgia, come mania – da cui Cristina, attratta, si distacca.
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In particolare, una lettera dell’estate del 1965 (che pubblico per gentile concessione) testimonia il lavoro indefesso di Cristina Campo per vincere il ‘progressismo’ liturgico promosso dal Concilio Vaticano II. La prima fase della lotta della Campo è “una raccolta imponente di firme per una lettera-manifesto al papa in cui si chiede che nei conventi venga mantenuta la liturgia latina” (De Stefano). La Campo chiede aiuto alla Pizarnik, che ha vissuto a Parigi nei primi Sessanta – dove le due si sono conosciute – e ha appena pubblicato, a Buenos Aires, la raccolta Los trabajos y las noches (il libro che la Campo “preferisce”). Alejandra consiglia all’amica alcuni intellettuali da contattare. Cristina Campo sceglie Gabriel Marcel, Dámaso Alonso, Octavio Paz, con una nota cinica, “bisogna scegliere dei nomi che siano ben noti, in Italia, conosciuti perfino dall’uomo della strada, cioè perfino a Santità”. La raccolta ha un esito clamoroso: il 5 febbraio del 1966 il manifesto è reso pubblico, con firme, tra gli altri, di W.H. Auden, Jorge Luis Borges, Giorgio De Chirico, Julien Green, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, María Zambrano. Firma anche Elémire Zolla – la solidarietà con la Pizarnik è evidente da alcune lettere di suo pugno – che tuttavia non ama le battaglie della musa (“Egli non vuole più saperne delle cose che per me sono la vita”, scrive lei, CC).
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Verranno, per la Campo, totalmente devota alla difesa dell’autentica liturgia cristiana, la creazione della sede italiana di Una Voce, “che si batte per la difesa del rito latino”, e la redazione del Breve esame critico del “Novus Ordo Missae”, presentato al papa il 25 settembre del 1969, con le firme dei cardinali Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci. In questo caso, la battaglia è persa. La Congregazione per la Dottrina della Fede giudica l’opuscolo appassionato, inappropriato, falso e “con l’approvazione del Novus Ordo Missae di fatto la messa tradizionale è vietata, e sarà concessa solo in casi particolari”. Cristina, come si sa, si avvicina a Monsignor Marcel Lefèbvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X (“Cristina era una devota di Lefèbvre, lo credeva un santo. Ogni volta che lo incontrava baciava il suo manto”, ricorda John Lindsay Opie “studioso di fama internazionale, a tutt’oggi il massimo esperto d’iconografia russa del mondo accademico italiano”, così Alessandro Giovanardi).
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Le lettere tra Cristina e Alejandra scemano. Nell’ultima, corposa, del 1970, Cristina consiglia ad Alejandra la lettura dei “libri di Rabbi Abraham Joshua Heschel, un mistico di pura tradizione chassidica che ho conosciuto in circostanze straordinarie. Credo che una grande ricchezza e una grande gioia l’attendano in queste pagine”. “Lettera di Cristina. Mi fa paura. Come se mi avesse scritto un angelo”, scrive la Pizarnik nel suo diario. (d.b.)
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Martedì sera, [estate], 1965
Cara,
il mio cuore non mi aveva ingannato. Sapevo di poterLe affidare i miei piccioni viaggiatori. La firma di Vittoria Ocampo è arrivata oggi stesso, poco dopo quella di Madariaga. Ho dato una scorsa alla lista dei nomi che Lei suggerisce con stupore. Quanta gente della cui esistenza ci si dovrebbe ricordare… Ho fatto una cernita. Bisogna scegliere dei nomi che siano ben noti, in Italia, conosciuti perfino dall’uomo della strada, cioè perfino a Santità. Quindi ho scelto [Gabriel] Marcel, Damaso Alonso, Wilson e Connolly. Klossowsky non è conosciuto e non mi interessa molto. Del resto, meno cattolici ci sono, meglio è. Quanto a Paz, gli può dire che questa lettera è un attacco alla “Chiesa”, più temibile dell’uccisione di 1000 preti. Infine, lascio tutto nelle Sue piccole mani di velluto e di acciaio. DirLe grazie? È troppo delicato e troppo rude. L’abbraccio.
Continuo a dimagrire, continuo a soffrire – a volte come un essere umano, a volte come una bestia. Vorrei scrivere. Oh sì, lo vorrei più di ogni altra cosa. Ma l’occhio continua a smarrirsi nella ricerca di forme squisite, di luci esatte, di spazi musicali che non ci saranno mai più. Lei non avrà mai visto, Alejandra, né i miei genitori, né il loro ritratto: la mia casa paterna. Questo fa male alla mia amicizia.
La Sua Cristina
Indirizzo di María Zambrano (sì, mi piace molto) fino al 20 agosto (lei trasloca quasi incessantemente): via della Mercede 37, Roma. O altrimenti a casa mia in doppia busta. Incantata dalla Sua lettura le farebbe piacere conoscerLa direttamente.
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di Stefania Mezzina
TERAMO – Si svolgerà nella notte tra sabato 3 e domenica 4 agosto il 39° pellegrinaggio a piedi Teramo San Gabriele. “Il pellegrinaggio – spiega padre Francesco Cordeschi, ideatore e anima del pellegrinaggio, nato 39 anni fa con la Tendopoli di San Gabriele – avrà per tema queste parole: “Con San Gabriele alzati e cammina”. Ispirandoci alle parole di papa Francesco: “oggi il Signore a ognuno di noi dice: alzati, cammina, prendi la tua vita com’è, bella, brutta come sia, prendila e vai avanti. Non avere paura, vai avanti con la tua barella. E’ la tua vita, è la tua gioia”.
Il programma: Il tradizionale pellegrinaggio partirà da Teramo sabato 3 agosto, alle ore 22, davanti al Duomo, dove il vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, impartirà le benedizione ai pellegrini che cominceranno il cammino verso il Santuario, guidati da una croce luminosa. Domenica 4 agosto alle ore 01 è prevista la prima sosta, in piazza Orsini a Montorio, dove ci sarà l’arrivo in contemporanea, portata in staffetta da 20 podisti, della Fiaccola della Speranza partita nel pomeriggio dal centro storico dell’Aquila.
Dopo la benedizione ed il ristoro allestito dalla comunità montoriese, i fedeli ripartiranno verso il Santuario. Un seconda sosta ci sarà intorno alle 04 a Tossicia. Alle prime luci dell’alba i pellegrini si fermeranno sotto i piloni dell’autostrada A24, con in lontananza la vista del Santuario, per la recita dell’Angelus. Intorno alle 6.30 l’arrivo e la benedizione del rettore del Santuario padre Natale Panetta ai fedeli, prima della santa messa. Alle ore 7 verrà celebrata la santa messa. Per informazioni contattare Ugo al 3382282110 oppure padre Francesco 335326313.
La 39° Tendopoli di San Gabriele, si svolgerà, invece, dal 20 al 24 agosto al Santuario di Isola del Gran Sasso. In continuità con il tema sviluppato lo scorso anno, “l’unica libertà che abbiamo è scegliere da chi dipendere”. In questa Tendopoli i giovani verranno messi di fronte ad una scelta sintetizzata nello slogan “Liberi con un sì”.
“Il segreto della felicità è la libertà – spiega padre Francesco Cordeschi- il segreto della libertà è il coraggio. Nella vita se fai ciò che ami sarai libero, se ami ciò che fai sarai felice. Se sei libero, sei tu che crei il mondo; se non sei libero, il mondo crea te! Per non essere una fotocopia di un “modello giovane”, omologato dal sistema, ti invito a partecipare alla Tendopoli, dove potrai scoprire la bellezza e la gioia di ciò che Dio, il tuo creatore, sa che tu sei. Un dono d’amore. Solo con un sì coraggioso, ti scoprirai autorevole come la donna di Cana, per indicare ai pellegrini del tempo, agli argonauti raminghi nel mare della liquida cultura di oggi, come cambiare la disperazione in speranza, la tristezza in gioia, l’acqua in vino”.
Martedì 20 agosto alle ore 18.30 sarà Sua Eccellenza, Monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, ad aprire ufficialmente la Tendopoli, insieme al provinciale dei padri Passionisti padre Luigi Vaninetticon il saluto ai tendopolisti. I giovani si prepareranno quindi, dopo il Tend Fest con Game of Tends, ad accogliere in serata l’arrivo della Fiaccola della Speranza, benedetta da Giovanni Paolo II prima, da Benedetto XVI dopo e infine da Papa Francesco, portata in staffetta da un gruppo di 20 podisti di Montorio al Vomano.
La Fiaccola partirà dal centro storico dell’Aquila, per ritornare, così come accadde 10 anni fa, nel cuore della città che porta ancora i segni di quel sisma che ha distrutto la città e ucciso 109 persone. La Fiaccola partendo il 3 agosto alle 18 dalla Basilica di Collemaggio attraverserà l’Aquila e poi passando per la statale 80 e il passo delle Capannelle correrà attraverso Arischia, Ortolano, Paladini e Aprati e poi lungo la via Salaria verso Montorio.
Qui l’arrivo dei podisti è previsto per l’una di notte, in concomitanza dell’arrivo in piazza Orsini del pellegrinaggio a piedi Teramo-San Gabriele. La Fiaccola, quindi, si fermerà a Montorio, dove verrà custodita nella chiesa di San Rocco fino a martedì 20 agosto. Da qui ripartirà alle volte del Santuario di San Gabriele, dove il suo arrivo è previsto in tarda serata alle ore 23 per l’apertura ufficiale della 39° Tendopoli.
Mercoledì 20 agosto i ragazzi entreranno nel vivo della Tendopoli, con la gioiosa testimonianza dei TwoTwins, i gemelli Valerio e Fabrizio Salvatori diventati famosi nel salotto condotto da Paolo Bonolis “Avanti un altro”, ma anche modelli e testimonial di numerose campagne pubblicitarie e speaker radiofonici. In serata è in programma il tend fest con il gruppo “8 millimetri”.
Giovedì 22 agosto alle ore 9.30 aprirà la mattinata di riflessione don Giovanni Giorgio, docente di filosofia teorica della Pontificia Università Lateranense di Roma, con la relazione “Attingete e portate”. Don Giorgio solleciterà i giovani a vivere la realtà contemporanea, pur segnata da tante difficoltà e povertà, e ad impegnarsi a rivelarne i valori. Nel pomeriggio alle 15, la festa della famiglia Tendopoli, con la testimonianza della giornalista e scrittrice Costanza Miriano che parlerà delle problematiche attuali della vita famigliare. E in serata il tend fest “Tendopolisti allo sbaraglio”.
Venerdì 23 agosto lo scrittore e teologo don Luigi Maria Epicoco, con la relazione dal titolo “Fate quello che lui vi dirà, la forza di quello avvenga per me”, sintetizzerà le problematiche emerse nel corso delle varie giornate di riflessione invitando i giovani a vivere la libertà come totale dipendenza di amore da Dio. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, si terranno il consueto deserto e la festa della riconciliazione, prima della via crucis serale alle ore 21 sul piazzale del Santuario.
Sabato 24 agosto la Tendopoli chiuderà con la Festa dei giovani e la tradizionale marcia a piedi Isola – San Gabriele. Alle 11 è prevista la messa presieduta dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila SuaEminenza il cardinale Giuseppe Petrocchi, e poi, come tradizione vuole, la foto ricordo davanti al vecchio Santuario. Nel pomeriggio, la conclusione: alle ore 14 i saluti con il gruppo di animazione della Tendopoli.
E’ possibile seguire la Tendopoli on line sul sito www.tendopoli.it e sui canali social Facebook (Tendopoli di San Gabriele Ets), Twitter (@Tendopoli_IT) e Instagram (tendopoli.sangabriele) , digitando gli hashtag ufficiali: #Tendopoli2019 #accendilasperanza.
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