#Monadologia
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nambros · 9 months ago
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Leibniz - L'ordine spirituale del mondo monadologia
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piece-of-my-heart2 · 10 months ago
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“Nada existe sem uma razão suficiente.”
(Leibniz, Monadologia)
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the-chomsky-hash · 1 year ago
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[B. Kant - cont'd]
2. [Anthropology and Critical Enterprise:] But how has criticism made an anthropology possible?
a. The revision of the concept of totality
i. Precritical writings,
from the Monadologia physica (1756)
to La Dissertation de 1770
gradually discover a double use of the notion of totality:
the totality, as universalitas, which allows “to conceive, the parts being given, the composition of the whole by an abstract notion of the understanding” (La Dissertation de 1770): “a whole of representation, therefore no longer the representation of a whole”
the totality, as universitas, which is the production of "this general notion [...] by sensible knowledge", that is to say when one "concretely represents it by a distinct intuition" (ibid.). It is the absolute set of parts in mutual relation
In its most complex sense, the world is this latter totality (plus matter and form).
– Michel Foucault, Knowledge of Man and Transcendental Reflection (Critical Thought and Anthropology), d'apres La Question Anthropologique, Cours 1954-1955, edited by Ariana Sforzini
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loslibrosdefede · 2 years ago
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G. W. Leibniz - Monadología, Discurso de metafísica, Profesión de fe del filósofo #leibniz #gottfiedwilhelmleibniz #monadologia #monadología #monadas #mónadas #discursodemetafisica #profesiondefedelfilosofo #filosofia #filosofía #filosofiaalemana #filosofíaalemana #historiadelpensamiento #librosusados #librosantiguos #loslibrosdefede https://www.instagram.com/p/Cn_-P5CubSC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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nicolae · 4 years ago
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SetThings (Telework) - Monadologia (La Monadologie), de Gottfried Wilhelm Leibniz (fragment)
https://www.telework.ro/ro/monadologia-la-monadologie-de-gottfried-wilhelm-leibniz-fragment/
Monadologia (La Monadologie), de Gottfried Wilhelm Leibniz (fragment)
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Monadologia lui Gottfried Wilhelm Leibniz scrisă în limba franceză în 1714. Este una dintre cele mai cunoscute lucrări filosofice ale lui Gottfried Leibniz. Este un text scurt care prezintă, în aproximativ 90 de paragrafe, o metafizică a substanțelor simple, sau … Read More
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il-gufetto · 4 years ago
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Leibniz reinterpreta i concetti di spazio e tempo (riflessione che sarà, poi, fondamentale per Kant) in quanto non sono più visti come elementi interni alla materia stessa o assoluti (come voleva Newton); ma come modi di percepire la realtà tipiche del soggetto. Sono due dimensioni, dunque, relative che ben si sposano con la monadologia (la teoria della monade) in quanto tutta la realtà può percepire ed essere percepita perché tutto è composto da monadi. Questi elementi eterni e non scomponibili (simile ad atomi) si trovano in un determinato stato fisico e temporale ed, in virtù di questo, sono in grado di conoscere il mondo con questa forma di percezione, che Leibniz chiama "appercezione" . Le Monadi sono, inoltre, diverse (non esistono in Natura due monadi uguali) e hanno un diverso livello di appercezione.
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t-annhauser · 7 years ago
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Gottfried Wilhelm von Leibniz
Mondi infiniti dentro mondi infiniti
Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646-1716) era indubbiamente un genio, formatosi da autodidatta ideò il calcolo infinitesimale (più o meno nello stesso periodo vi arrivò indipendentemente anche Isaac Newton con il quale si divide ex aequo la paternità) e si occupò dell’aritmetica del calcolo binario prima di Boole, fu in vita precettore e ambasciatore per importanti casate nobiliari, si dedicò senza successo a progetti grandiosi di riappacificazione fra cattolici e protestanti e di vaste riforme economiche e monetarie, fondò tre accademie fra le più rinomate d’Europa (fra cui quella di San Pietroburgo e l’Accademia delle Scienze di Berlino), fu nominato storiografo ufficiale del casato di Hannover (compito che in parte trascurò a motivo della sua febbrile attività di erudito e diplomatico che lo vedeva costantemente impegnato su più fronti), fino a cadere in disgrazia negli ultimi anni della sua vita e morire solo e quasi dimenticato. Leibniz fu dunque in vita insigne matematico, politico, economista e filosofo, tutto in una sola persona.
Per capire l’astrusità filosofica di Leibniz bisogna rifarsi a Cartesio, di cui il pensiero di Leibniz è una reazione.
Cartesio, si sa, aveva tolto tutta la magia alle discussioni attorno alla natura del mondo: la realtà non è altro un gigantesco meccanismo, i corpi non sono che marionette opportunamente animate dall’anima, la quale ricade dentro il mondo letteralmente da un’altra dimensione, non vi è dunque alcun fine nella vita se non quella di rispondere alle sorde leggi della meccanica (atteggiamento meccanicista).
Scrive allora Leibniz nel suo Discorso sulla metafisica: “a coloro che hanno qualche sentimento di pietà e una certa sensibilità per la vera filosofia, io consiglio di allontanarsi dalle frasi di certi pretesi spirito forti, secondo cui vediamo perché abbiamo occhi, senza che gli occhi siano stati fatti per vedere”.
Che cosa significa? Significa che per Leibniz è importante riconoscere nella natura un fine e un disegno intelligente, il disegno divino. Il Dio di Leibniz è il Dio della fisica come lo fu anche per Newton, il magnifico creatore che tutto ha creato nel migliore dei modi possibili (e per questa sua affermazione Leibniz venne impietosamente sbeffeggiato da Voltaire nel suo Candido).
Scrive ancora Leibniz: “è irragionevole introdurre un’intelligenza sovrana come ordinatrice delle cose, e poi, invece di servirsi della sua saggezza, servirsi, per spiegare i fenomeni, soltanto della proprietà della materia”. (Cartesio ammetteva l’esistenza di Dio, non poteva fare altrimenti senza incorrere in problemi seri, però non Gli attribuiva alcun diritto di parola sul funzionamento delle leggi del mondo fisico e della materia estesa, la quale funzionava per conto suo).
Oltre alle mere cause efficienti occorre riconoscere dietro di esse un’intelligenza ordinatrice che le ha così sapientemente predisposte perché fossero fatte proprio in quel modo.
Da questo possiamo vedere come Leibniz fosse idealmente più vicino agli antichi metafisici che agli atei moderni (come spesso accade ai matematici).
Le monadi. Fatta questa premessa è più facile comprendere cosa siano le monadi, che Leibniz riteneva fossero le vere particelle costitutive della vita e della realtà.
La materia che risponde meccanicamente alle sue proprie leggi immanenti è per Leibniz un’assurdità, l’invenzione del microscopio aveva mostrato come la vita biologica si riproduce e segue le sue leggi anche alle più piccole scale cellulari, siamo fatti di mondi racchiusi in altri mondi, tutto è vita, in una sola cellula è nascosta la complessità e la sapienza di un’intero universo. In accordo con l’ideazione del calcolo infinitesimale Leibniz riteneva che l’atomismo democriteo fosse sbagliato e che la realtà fosse invece suddivisibile all’infinito in atomi di forza vitale e spirituale: le monadi (concetto che viene ripreso dai filosofi rinascimentali e neoplatonici, quali, ad esempio, Giordano Bruno).
Le monadi non le si prendano sottogamba. Il cammino della fisica sta in qualche modo ritornando sulle orme di Leibniz, alcuni si spingono perfino a ritenere Leibniz come il profeta della nuova era della scienza, in cui la percezione è decisiva e gioca un ruolo fondamentale così come mostreranno gli studi di Ernst Mach (fisiologia della percezione, empiriocentrismo), i quali ispireranno a loro volta Einstein per la definizione del concetto di relatività.
In un passo della Monadologia Leibniz spiega come fra “macchina” umana e automa meccanico vi sia un salto qualitativo incommensurabile: in ogni piccola parte di un meccanismo meccanico non vi è altro che un altro meccanismo privo di vita, nell’organismo umano ogni piccola parte è vivo a sua volta: l’arte divina è infinitamente superiore a quella umana.
“ciascun frammento di materia può essere raffigurato come un giardino pieno di piante, o come uno stagno pieno di pesci. Ma ciascun ramo di una pianta, ciascun membro di un animale, ogni goccia dei suoi umori, e ancor esso un simile giardino, un simile stagno”.
***
La lettura di Leibniz è dunque consigliabile a chi ha creduto di vedere dentro le leggi della fisica un modo per escludere la presenza di Dio e per questo è rimasto vittima di un certo sgomento ontologico, come fossimo solo tubi digerenti che pensano per una proprietà intrinseca alla materia e nient’altro che questo, là fuori, ci dice Leibniz, c’è qualcosa di più della semplice materia inanimata che si anima per una sua propria proprietà e nulla più, c’è il segno di qualcosa di più grande e di più profondamente magnifico, ci sono mondi infiniti dentro mondi infiniti in un gioco infinito di specchi e di atomi spirituali prima ancora che materiali.
(ritorna alla mente la cintura di Orione nel primo Men in Black, la galassia racchiusa nel pendaglio del gattino)
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headlinerportugal · 5 years ago
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Foco HeadLiner aos Talentos Emergentes #14
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Mariana Bragada nasceu em Bragança e é no Porto em 2017 que surgiu o projeto a solo da cantautora - Meta.
Meta explora principalmente a voz e a Loopstation - melodias, harmonias e ritmos criadas com o corpo, improvisos e cânticos na linguagem universal.
Caracteriza-se como "costureira de melodias" - recolhe e coze sons do mundo, imaginários e memórias, raízes e tradições numa manta de retalhos sonora que cresce e modifica por cada sítio e momento que vive, unindo aos poucos tudo o que somos.
Em 2018 participou no Festival Bons Sons, Um ao Molhe, TedxPorto, SofarSounds Coimbra, Porto e Madrid, gravou para A Música Portuguesa a Gostar Dela Própria e Antena 1.
O seu single de estreia "Saudade" foi lançado a 22 de Setembro de 2019 com videoclip, tendo-o apresentado na Vodafone FM, na SBSR FM com uma actuação ao vivo, e gravado para a Antena 3. Gravou também para a Porta 253 .
O EP de estreia - Mónada -  foi lançado no dia 20 de Outubro e está disponível no Youtube, Spotify, Apple Music e Bandcamp - https://linktr.ee/MonadaEP
Em Fevereiro, a Meta fez uma Tour Europeia em colaboração com a Chau, agência que a representa a nível internacional, e com o apoio da Fundação GDA. A Mónada Tour realizou-se em 4 Países – Inglaterra (Manchester, Londres), Suécia (Estocolmo), Alemanha (Berlim) e Espanha (Madrid e Barcelona).
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Entrevista Meta:
HeadLiner: Dado que tens uma formação musical muito forte no violino, piano e guitarra, o porquê de te desprenderes desses elementos todos e teres-te agarrado só à tua voz neste primeiro trabalho?
Meta: Para mim a voz sempre foi o meu instrumento principal e sempre me questionei sobre como a poderia usar como instrumento único na composição. Quando comecei a utilizar a loopstation, as possibilidades multiplicaram-se e decidi desafiar-me a criar apenas com este instrumento. Neste primeiro trabalho, a minha intenção era exatamente explorar a minha raíz e essência e a potencialidade do ser individual e de ter um elemento apenas para a criação.
HeadLiner: O teu álbum é muito ligado às raízes naturais (mãe natureza) mas também às raízes carnais (família). O quanto te influenciou viveres numa cidade como Bragança no processo criativo do teu álbum?
Meta: Viver em Bragança teve um grande impacto em mim, mas só me apercebi disso quando vim morar para o Porto. O contraste do movimento e do ritmo fez-me relembrar e dar ainda mais valor a estas raízes dentro de mim. Cantar sobre as raízes é para mim uma forma de estar conectada de novo, de honrar os meus ancestrais e o meu caminho.
HeadLiner: Consideras-te uma Mónada?
Meta: Segundo a teoria da Monadologia do filósofo Leibniz, a Mónada é substância simples, o indivisível e indestrutível, o elemento que está presente em todas as coisas mas tendo a sua própria identidade. Transpondo para a minha interpretação, a Mónada é a nossa essência que por consequência é a essência de todos. Então todos somos “Mónada”, é o que nos une.
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HeadLiner: Como surgiu esta tour europeia? A verdade é que não são países nem cidades (Manchester, Estocolmo ou Berlim) em que os artistas portugueses costumam fazer tour.
Meta: A TOUR Europeia surgiu da colaboração com a Chau, a agência que me representa a nível internacional, e na ideia de expandir e poder partilhar o EP “Mónada” a um público maior e para além de fronteiras. Tivemos também o Apoio da Fundação GDA que foi fundamental para a concretização deste projeto e o FOQUE como opening act em 2 concertos a convite da Chau. Quanto aos países escolhidos, pensamos também na forte cultura e identidade musical de cada sítio e de nos abrirmos para conhecer, aprender e ouvir mais em cada local que viajamos. Estou muita grata por esta oportunidade incrível que conseguimos realizar com muito apoio, amor e dedicação.
HeadLiner: Cá dentro em Portugal, não tiveste assim um número elevado de concertos, certo? Achas que isso influênciou de uma forma positiva ou negativa esta tour em palcos europeus?  
Meta: Em 2018 estive presente em muitos Festivais e concertos, mas em 2019 após o Festival da Canção decidi que devia focar-me também nas restantes partes da música do meu projeto Meta para criar equilíbrio. Estive a trabalhar na criação e gravação do EP, design do EP, criação de videoclips e imagem e de lançar tudo da melhor forma e com o maior  carinho. Como o meu EP Mónada foi lançado de forma independente estive também no meu processo de aprendizagem e crescimento. Apesar de não ter tido tantos concertos em 2019 como em 2018, continuo sempre a ensaiar e a criar, o que me manteve segura e confiante para a Tour Europeia, tendo levado uma música nova exclusiva para ser partilhada na Tour.
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Meta em concerto no Sofar Sound Madrid
HeadLiner: Qual foi a cidade que te surpreendeu mais a nível de receção do público?
Meta: O público que mais me surpreendeu foi em Berlin! Toquei no espaço Madame Claude e o carinho que senti foi incrível, desde a energia do público durante o concerto até ao final quando vieram falar comigo a demonstrar a sua apreciação. Foi um público muito receptivo e cheio de boa energia.
Agora em 2020, vais percorrer Portugal de lés a lés? Já tens datas que nos podes revelar?
Meta: É esse o plano!Entretanto mais novidades vão ser reveladas, podem ir acompanhando na minha página do facebook ou instagram! Muito obrigada, até já!
Ouçam na integra: Mónada
Links:
Facebook: facebook.com/MetaMonada/
Youtube: youtube.com/c/metamonada
Bandcamp: meta-monada.bandcamp.com
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canidifusaro · 7 years ago
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Un 2017 di baldanzosa rivolta cultural-filosofica contro la monadologia liberista, il plusgodimento acefalo mercificante e le omelie economiche propalate dai taumaturghi della planetarizzazione del libero mercato, dai pedagoghi stolidi dello sradicamento apolide e dai cartolarizzatori aprospettici del nostro futuro.
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nambros · 9 months ago
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Leibniz - L'ordine spirituale del mondo monadologia
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brunomarra · 8 years ago
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Leibniz, Gottfried Wilhelm von (1646 - 1716)
ele foi um dos que primeiro pensaram a formulação do cálculo infinitesimal (parece que por essa e por outras questões existiu um certo clima tenso entre ele e o Newton), tem contribuições reconhecidas até hoje na matemática. É muito foda a forma como esse “infinito” aparece na metafísica dele. seguem mais alguns trechos especialmente poéticos da filosofia “barroca” do Leibniz:
“71. Mas não se deve pensar, como alguns que haviam compreendido mal meu pensamento, que cada Alma tem uma massa ou porção de matéria própria ou que está afetada a ela para sempre, e que possui, consequentemente, outros viventes inferiores, destinados a servi-la para sempre. Pois todos os corpos estão em um fluxo perpétuo, como os rios, e as partes neles entram e saem continuamente. 72. Assim a alma só muda de corpo pouco a pouco e gradativamente, de maneira que nunca é despojada instantaneamente de todos os seus órgãos; e frequentemente há metamorfose nos animais, mas nunca Metempsicose, nem transmigração das Almas; tampouco há Almas completamente separadas, nem gênios sem corpo. Só Deus está completamente separado. Teodicéia, §§ 90, 124.
73. É isso que faz com que não haja nunca nem completa geração, nem morte perfeita, no sentido estrito, a saber, a que consiste na separação da alma. E o que chamamos gerações são desenvolvimentos e crescimentos, assim como o que chamamos mortes são envolvimentos e diminuições.”
(em “Monadologia”)
“18. (…) É verdade que a suprema felicidade (qualquer que seja a visão beatífica ou conhecimento de Deus que a acompanhe) jamais poderia ser plena, porque sendo Deus infinito, não poderia ser conhecido inteiramente. Assim, nossa felicidade nunca consistirá, e não deve consistir, num gozo pleno no qual nada mais haveria a desejar e que tornaria estúpido nosso espírito, mas sim num progresso perpétuo para novos prazeres e novas perfeições.”
(em “Princípios da Natureza e da Graça”)
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librionlinesvizzera · 8 years ago
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Monadologia. Testo francese a fronte La "Monadologia" (1714) è l'opera più celebre di Leibniz ed esprime in modo compiuto il sistema filosofico del pensatore tedesco.
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cerchiodellapparire · 7 years ago
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Gottfried Leibniz e l’atomizzazione metafisica della realtà
Filosofia moderna: la monadologia, ovvero l’universo come rigoglio infinito di punti di forza rappresentativi
La soluzione di Gottfried Leibniz (1646-1716) riguardo alla realtà esterna alla mente è ancora più originale e complessa. Partendo dalla convinzione che dalla materia inerte non può scaturire la vita e l’autocoscienza degli organismi biologici, Leibniz ritiene che la realtà sia un insieme di forze rappresentative che si costituiscono in monadi, sorta di atomi di rappresentazione, unità minime della realtà che non sono fisiche ma metafisiche. Ogni monade è chiusa in sé e contiene l’intero universo però da un singolo punto di vista, più o meno consapevole del tutto.
Se l’unità minima della realtà è metafisica, essa è suddivisibile all’infinito senza però dare come risultato lo zero (qui si nota la mente del matematico che ha ideato il calcolo infinitesimale, merito che condivide con Newton). Per l’atomismo democriteo la realtà doveva invece essere suddivisa in atomi di materia non ulteriormente divisibile, pena il ridursi a nulla del mondo, ma Leibniz mette in discussione proprio il fatto che l’universo sia originariamente composto da materia inerte (materia prima: la vis rappresentativa delle monadi, materia seconda, la materia di cui facciamo esperienza nel mondo).
Ne consegue che la realtà materiale esterna alla mente è una delle infinite rappresentazioni riconducibili alle monadi, la coscienza umana è essa stessa una monade, quella di cui abbiamo esperienza più diretta.
Ogni monade rappresenta un diverso grado di consapevolezza dello stesso aspetto della realtà, alla visione confusa di una corrisponde la visione chiara dell’altra. Così si può tradurre la monadologia in metafora pensando a un film in cui ogni attore è esso stesso un “proiettore”, perché ogni monade, come la singola coscienza individuale, produce l’intera rappresentazione dell’universo. Ogni “proiettore” (centro di forza rappresentativo) proietta una diversa storia, ma questa storia si sviluppa all’interno dello stesso “soggetto cinematografico”.
Se pensate che quella di Leibniz sia una soluzione campata in aria occorre ricordare che nell’epistemologia contemporanea si assiste a un ritorno di interesse per le sue tesi, alcuni ritenendo Leibniz come un precursore di Ernst Mach, il quale considerava la fisica come la scienza delle sensazioni e dell’esperienza sensibile e il concetto di realtà materiale un residuo metafisico, ma anche alla luce delle rivoluzioni della relatività e della meccanica quantistica, in cui il punto di vista dell’osservatore acquista un’importanza sempre più decisiva. 
Non sottovalutare Leibniz.
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