#Mirella Rossi
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Quando l'Amore è Oscenità (1980)
Esta obra maestra dirigida por Renato Polselli (AKA Ralph Brown) trata sobre la idea de que, en el Jardín del Edén, los hombres y las mujeres eran iguales, pero después de que ella se comiera la manzana, los hombres tuvieron que convertirse en amos y las mujeres en esclavas, y nadie ha estado contento con eso. Los hombres tratan horriblemente a las mujeres, las madres a su vez tratan a sus hijos aún peor, y el sexo (que debería ser un acto sagrado) se ha convertido en perversión. La película presenta una serie de escenas bastante heterodoxas, desde sexo con un árbol, masturbación con velas, azotes, preliminares con armas, orgías en presencia de animales, una mujer orinando en un balde, rituales lésbicos de magia negra, masturbación con los dedos de los pies, mujeres jugueteando con una mazorca de maíz y, por último, pero no menos importante, una escena de zoofílica con un burro.
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Esta película debió estrenarse en 1973, pero la productora se declaró en quiebra antes de su estreno y, 1975, la Junta de Crítica Cinematográfica Italiana la prohibió (bajo el mandato de la Democracia Cristiana de Aldo Moro). En 1979, Renato Polselli volvió a montar y doblar la película, aparentemente para convertirla en una alegoría de la opresión femenina. Esta nueva versión fue aprobada por la Junta al año siguiente, y una versión ampliada con imágenes de sexo duro se estrenó en cines para adultos, sin autorización. Después del estreno, la película fue incautada por las autoridades durante unos meses. El director pretendía que la película fuera sobre la obscenidad, y cómo se ha impuesto en el mundo y en los círculos religiosos. Presentó la película en 1973, pero los censores italianos finalmente se impusieron alegando que “han hecho una película demasiado dura".
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“Die toten Augen des Dr. Dracula” ("Operazione paura") von Mario Bava
“Es kommt niemand zurück vom Schloss Graps …”
Das im Schloss der Baroness Graps (Giovanna Galletti) beschäftigte Dienstmädchen Irena Hollander (Mirella Panfili) stürzt sich auf den Spitzen eines eisernen Zaunes in den Tod. Der Arzt Dr. Paul Eswai (Giacomo Rossi-Stuart) wird in das entlegene Dorf beordert, um die Obduktion durchzuführen. Sogleich erkennt er, dass die Bewohner von entsetzlichen Ängsten gequält werden. Der mit der Untersuchung des Falles betraute Inspektor Kroger (Piero Lulli) wird später mit zerschossener Schläfe aufgefunden. Bürgermeister Karl Arndt (Luciano Catenacci) berichtet Eswai, dass in den letzten Jahren zwölf Einwohner unter mysteriösen Umständen starben, seit Melissa (Valerio Valerim), die damals siebenjährige Tochter der Baroness Graps, beim Spielen mit ihrem Ball tödlich verunglückte …
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Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1980


Ci credete? Non ci credete? Poco importa. Il fenomeno ufologico è vecchio quanto il mondo. Gli avvistamenti, reali, finti, "costruiti" nel mondo sono innumerevoli e su Firenze e provincia non mancano. Questa è un piccola rubrica per citare gli avvistamenti registrati su Firenze e provincia dal 1946 al 1980, se poi qualcuno ha a disposizione anche quelli successivi, e ce li fornisce, potremmo pubblicare anche quelli dal 1980 in poi. Questo l'articolo precedente: Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1979 Il 30 ottobre 1980 su Scandicci alle 17:30 fu visto un oggetto volante verde, lo riporta Notiziario UFO n. 99; Scheda segnaletica della SUF - doc. 2962; Il Giornale dei Misteri n. 118, p. 19, doc. 2962; Il Giornale dei Misteri n. 165, p. 14, doc. 2962 Lo studente tredicenne Claudio Lastrucci, abitante a Lastra a Signa in via Carchedi 327, da S. Martino alla Palma - Scandicci, vide un oggetto volante di colore verde, seguito da una scia dello stesso colore, attraversare il cielo sereno velocemente e molto alto. Aveva una forma apparentemente sferica e si dirigeva verso sud-est. Il ragazzo non provò alcuna emozione. L'avvistamento durò 5/6 secondi. L'11 novembre 1980 nel cielo di Firenze alle 18:30 fu vista una palla di fuoco, lo riporta La Nazione del 12-11-1980; Il Giornale dei Misteri n. 118, p. 19; Il Giornale dei Misteri n. 129, p. 8; Il Giornale dei Misteri n. 165, p. 15 Avvistata una grande palla di fuoco proveniente da nord-ovest e diretta a sud-est. Il prof. Angelo Gianni, della casa editrice D'Anna, che in quel momento stava tornando a casa nella zona nord-est della città assieme a sua moglie, è stato uno dei testimoni del fenomeno. Il prof. riferì che si trattava di una enorme palla luminosa e bianca, che filava via silenziosa, bassa e veloce verso sud-ovest lasciandosi dietro una scia luminosa. Sempre in quella strada, cioè in via Masaccio, un giovane che stava pulendo i vetri di casa, vide la stessa cosa (una fiammata incredibile, ha detto). Anche da Piazza Signoria, un signore è rimasto abbagliato dalla palla di fuoco per 15 secondi; secondo lui la palla era di forma ovale, bianca, con un alone bluastro ed una scia di almeno 3 chilometri. Inoltre doveva viaggiare a 4000 km/h e ad un migliaio di metri di quota, spostandosi in linea retta e silenziosa. Dall'osservatorio di Arcetri non riuscirono a vedere niente, mentre la torre di controllo dell'aeroporto di Pisa, che seguì il fenomeno, avrebbe escluso che si trattasse di un meteorite perchè volava parallelo al terreno. Comunque, altre testimonianze furono raccolte sul fenomeno. Da via Baldovinetti, la prof. Marta Biliotti Lazzeri di anni 35 (via di Soffiano 4) e Giampiero Ciofi Baffoni di anni 41, erborista (via di Soffiano 166), mentre si trovavano all'uscita della scuola media statale "G. Ungaretti", osservarono per circa 30 secondi, in cielo, un corpo luminoso, rosso al centro e circondato da un alone verde brillante e da un chiarore bianco. Aveva una velocità lenta come quella di un aereo a reazione; si allontanò in direzione ovest, senza provocare nessun rumore. Alle 18:45 (quasi sicuramente si tratta dello stesso oggetto dei precedenti), nella zona dell'Isolotto, la studentessa Elisabetta Vozza (via Torcicoda 48) in compagnia di Ursula Maestrini e di Mirella Marchese, tutte di anni 12 e tutte residenti nella solita strada, videro per cinque secondi una specie di "stella cadente" luminosa, che presentava varie colorazioni, sul giallo e l'arancione. Era di forma circolare ed aveva traiettoria obliqua; si dirigeva a notevole velocità verso ovest. Sempre l'11 novembre 1980 a S. Michele alle 19:30 fu vista una luce tonda rosea, lo riporta Notiziario UFO n. 99; Il Giornale dei Misteri n. 118, p. 19; Il Giornale dei Misteri n. 129, p. 8; Il Giornale dei Misteri n. 168, p. 16 Dal centro sportivo di S. Michele, la signora Romana Rossi di anni 34, domiciliata in via Pisana 160, osservò una luce rosea di forma rotonda assai grande che, ascendendo in cielo, scomparve lasciando una scia luminosa dietro di s‚. Andava a grande velocitàe le condizioni meteorologiche erano buone. Il fenomeno durò 30 secondi. L'osservatrice provò meraviglia. Si concludono cosi gli avvistamenti di UFO su Firenze dal dopo guerra al 1980. Se qualcuno possiede o sa dove trovare gli avvistamenti dal1980 ad oggi e ce lo comunica la rubrica potrà continuare. Read the full article
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23 ott 2023 11:53
"VI RACCONTO I MIEI 42 ANNI CON MARCO PANNELLA, TRA NOTTI INSONNI E DIGIUNI. A UN CERTO PUNTO, ERO ESAUSTA, ME NE ANDAI” – PARLA MIRELLA PARACHINI, GINECOLOGA, CHE AVEVA 19 ANNI QUANDO CONOBBE IL LEADER RADICALE, ALLORA 44ENNE: "ERA IL MIO GRANDE OMBRELLO PROTETTIVO. MA NON ERAVAMO UNA COPPIA TIPICA. PER ME ERA UNO CHOC QUANDO SMETTEVA DI MANGIARE E DI BERE, NEGLI ULTIMI ANNI, LUI EVITÒ DI DIRMELO. SCIOPERAVA E NON LO SAPEVO" – E POI LA LEGGE SULL'ABORTO, PAPA WOJTYLA, IL RAPPORTO DI PANNELLA CON MIMUN (“GLI ULTIMI GIORNI DI MARCO CI PORTAVA LA SPESA”) E VASCO ROSSI… -
Ilaria Sacchettoni per https://www.corriere.it/sette/ - Estratti
L’inconfondibile capigliatura bianca incurvata verso un sorridente Luca Coscioni. Un unico scatto ritrae due simboli di una politica cucita su diritti ineluttabili eppure dibattuti. Una sola postura intellettiva, quella di Marco Pannella e del suo compagno di partito che, a dispetto della sclerosi laterale amiotrofica, marciò spedito verso solidarietà e affermazione di sé.
La foto (gigante) dei due marca il territorio al civico 64 di via di San Basilio a Roma sede dell’«Associazione Luca Coscioni» dove Mirella Parachini, nata in Belgio nel 1954, ginecologa, compagna storica del leader radicale, si affaccia spesso. Sandali basici e pratico taglio di capelli, Parachini è disponibile a flemmatiche rivelazioni e commenti appuntiti.
Quarantadue anni assieme a «Marco», l’uomo dalle cinquanta Gauloise al giorno, speaker torrenziale e non violento inesauribile, il cui profilo aquilino spicca nella sala universitaria del penitenziario di Rebibbia, difficile da rimpiazzare in epoche attraversate da populismo giudiziario.
(...) «Marco era la mia famiglia, il grande ombrello di protezione sotto il quale mi sono rifugiata per anni» spiegherà lei, con lessico intimo, nel corso della conversazione. C’è tuttavia un prologo dal quale Pannella è assente ed è l’età della formazione di Parachini, della lenta assimilazione dei grandi temi delle campagne civili non necessariamente radicali ma globali diremmo oggi.
La formazione
Il medico esperto nella faticosa applicazione della legge 194 sulla interruzione volontaria di gravidanza fu, inizialmente, una furibonda sostenitrice dell’obiezione di coscienza antimilitarista. «Appena sbarcata al Partito radicale non sapevo cosa volesse dire la parola aborto» confida. «Non era una cosa di cui si parlasse (la legge è del 1978 ed è uno spartiacque, ndr )».
Al contrario da adolescente curiosa presidiava, assieme al fratello Rolando manifestazioni e iniziative dei radicali contro la guerra.
(...)
E il 5 marzo 1974 anche lei, come Cicciomessere, Adele Faccio, Emma Bonino e altri ancora varcò la porta di casa Pannella, un appartamento in via della Panetteria, dietro Fontana di Trevi. Lei aveva diciannove anni. Lui quarantaquattro. Venticinque anni di differenza che hanno pesato solo una volta e all’incontrario confida Parachini: «Nel ‘96 venni via dalla casa di via della Panetteria. Ero esausta. I ritmi di Marco mi avevano messo alla prova. Rientravo dall’ospedale dove lavoravo e lo trovavo con altri compagni in pieno fermento creativo tra comunicati da diffondere e fax da inviare. E il mio bisogno di riposare? Presi una casa in via Giulia: la prima notte lui venne a dormire da me. L’ho detto: era la mia famiglia».
Il ‘74 dunque. Pannella, già giornalista a Parigi, era rientrato a Roma per dedicarsi alla militanza: «Quando lo conobbi mi si aprì il mondo. Come quando fui incaricata di chiedere a Jean-Paul Sartre un contributo e a Simone De Beauvoir un articolo da pubblicare per il numero zero del nuovo quotidiano radicale Liberazione . Allo stesso modo potevo trovarmi a cenare con Sciascia. Restavo rigorosamente in silenzio ma ascoltavo e ascoltavo. Nel ‘79 Marco gli propose una candidatura, lui chiese: “Quanto tempo ho per riflettere ? E dopo aver fumato una sigaretta rispose: “Sei venuto perché sapevi che la porta era aperta».
Parachini, intanto, faceva le sue scelte. Assistette quasi per caso al suo primo parto con epidurale («Una esperienza bellissima») e ne uscì con convinzioni granitiche: «Mi dissi: è quello che voglio fare». Poi, la vita è piena di compromessi e a Parachini toccherà occuparsi essenzialmente dell’applicazione della legge sulla interruzione volontaria di gravidanza presso uno degli avamposti di maggiore efficienza a Roma, il San Filippo Neri, lasciato qualche anno fa con la pensione. «Prima però vi furono gli anni della pratica all’ospedale di Terracina. Inizialmente, in realtà, ero al consultorio. Poi entrai. Voglio solo dire che quando si sono voluti implementare i servizi a favore della donna è stato. Mi pesa il piagnisteo di molte colleghe sulla mancata applicazione di questa legge così importante. C’è quasi un pregiudizio al contrario. Ricordo un’intervista per una televisione straniera nella quale fui censurata per non aver descritto un’Italia simile alla Polonia...».
Oggi l’associazione Coscioni prosegue la battaglia a sostegno di donne che hanno avuto una diagnosi prenatale infelice e che dunque vorrebbero abortire oltre i termini previsti dalla legge (tra le altre cose hanno lanciato la piattaforma Freedom leaks attraverso la quale è possibile segnalare in forma anonima la propria esperienza) in caso di malformazioni fetali.
Il corpo del leader
Parachini è quella che si definirebbe con termine generico una donna «impegnata», in grado di comprendere una totalizzante dedizione agli ideali. Eppure la fisicità, quasi corporeità della militanza politica di Marco Pannella è stata, a suo dire, compagnia intollerabile. Ci sono modi differenti di utilizzare il proprio corpo in politica. Pannella fu leader generoso nella affermazione dei principi della non violenza e attorno a sé organizzò metodi di lotta estremi e rivoluzionari. Parachini soffriva molto di tutto ciò: «Non avevo margine di trattativa» dice. «Lui era pienamente consapevole di mettere a rischio la propria vita. Io comprendevo però non mi abituavo.
Ricordo lo sciopero della fame per aumentare le risorse da destinare ai Paesi dell’Africa piegati dalla fame. Una battaglia che, lentamente, lo avvicinò a Papa Woityla. Per quanto mi riguarda era uno choc. Ricordo che tutto si fermava all’improvviso. Avevo i miei impegni ma smettevo di fare quelle piccole cose che, per quanto ininfluenti, mi parevano inappropriate. Perfino andare in palestra sembrava inopportuno». Nel 1985 il mondo tacque per assistere al Live Aid di Usa for Africa la più grande raccolta di fondi a memoria di fans. Due palchi, uno statunitense e l’altro europeo (il celebre Wembley stadium di Londra) proiettarono immagini di Bod Dylan come di Freddie Mercury, di Michael Jackson, Ray Charles, Paul Mc Cartney, Stevie Wonder, Andy Bono più altre star universali. La solidarietà era rock. Pannella anticipò prima e cavalcò poi questa onda di partecipazione. Nessuno, neppure i suoi medici erano in grado di prevedere quanto avrebbe potuto resistere.
In particolare lo sciopero della sete faceva balenare lo spettro di severe complicazioni renali. Parachini sopportava faticosamente: «Quegli scioperi mi hanno toccata anche dal punto di vista medico, assistevo come altri, alcuni dei quali luminari come Alessandro Beretta Anguissola o come Claudio Santini, a quella iniziativa estrema. Venne il momento, negli ultimi anni, in cui Marco evitò di dirmelo. Scioperava e non lo sapevo».
Una relazione resistente e delicata assieme quella tra Marco e Mirella: «Non c’è mai stato un patto matrimoniale preliminare» svela «non eravamo una coppia tipica. Marco ripeteva che il matrimonio fra due persone sarebbe dovuto avvenire alla fine di un percorso assieme anziché all’inizio. Credo avesse ragione».
Oggi lei, che da dieci anni ha un altro compagno, ricorda il suo congedo dall’uomo che rappresentava la sua famiglia appunto: «Ero in ospedale quando Marco morì. Aveva un tumore diffuso. “Ho due tumori” ripeteva lui gradasso» sorride. «Mi telefonarono per dirmelo e io in un momento consolatorio ricordo un abbraccio con la anestesista che era lì. Gli ultimi giorni furono scanditi dal viavai in via della Panetteria. Ricordo Clemente Mimun che ci portava la spesa, le mozzarelle... C’erano incontri. Laura Hart e Matteo Angioli lo accudivano. Venne Vasco Rossi».
Lui e Vasco
Il «Blasco» raccontò poi al Corriere la sua fratellanza con Pannella. «Vuol sempre candidarmi» rivelò «ma io so fare solo il mio di lavoro». Mai entrato nell’elenco dei candidati celebri (Cicciolina, Toni Negri, Leonardo Sciascia) del leader radicale, l’autore di Vita spericolata ha più volte testimoniato il suo affetto nei confronti di Pannella.
Rammarichi? Malinconie? «Mi dispiace per quello che con un eufemismo definirei scarso interesse del nostro tempo ed esecutivo nei confronti delle carceri. E’ difficile pensare che Marco rimarrebbe in silenzio nei confronti di questo ordinario massacro di legalità operato da chi, di fronte ai detenuti, suggerisce di “buttare via la chiave”...».
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can you spot someone I saw right after taking this picture 👀
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Healing Through War by Fleshgod Apocalypse from the concert film An Evening In Perugia, live in Perugia (Italy, 2018)
#music#italian music#metal#fleshgod apocalypse#francesco paoli#paolo rossi (musician)#francesco ferrini#david folchitto#veronica bordacchini#fabio bartoletti#live#live music#concert#aurora bacchiorri#lucrezia sannipoli#federico micheli#tommaso bruschi#federico passaro#mirella seccaroni#perugia#live video#video
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Operazione Paura
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo discusso di una pellicola cinese recente, una pellicola blockbuster davvero molto interessante: L’eroe dei due mondi. Una storia che segue due linee di narrazione, una nel mondo reale e l’altra nel mondo fantasy del libro, in cui un padre è alla disperata ricerca della figlia e sarà costretto a fare delle scelte molto…

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#Carlo Rustichelli#Erika Blanc#Fabienne Dali#fantasmi#film#Franca Dominici#Giacomo Rossi Stuart#Giana Vivaldi#Giuseppe Addobbati#gothic#gotico#horror#Kermigen#Kill Baby Kill#Luciano Catenacci#Mario Bava#Max Lawrence#Micaela Esdra#Mirella Pamphili#Monica Schuftan#Operazione Paura#Operazione Paura 1966#Paul Eswai#Piero Sulli#Recensione#Recensione film#Roberto Natale#Romano Migliorini#Valerio Valeri#Villa Graps
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“Letizia Battaglia. La fotografia come impegno sociale”.

Il Comune di Albinea e il Comitato Gemellaggi, pace e cooperazione internazionale di Albinea proseguono il cammino del progetto Cantieri di pace per l’anno scolastico 2022/2023 intendendo declinare la parola “giustizia sociale”.
Lo fanno ricordando la fotografa Letizia Battaglia, scomparsa lo scorso 13 aprile 2022, artista e donna conosciuta per il suo impegno civile.
L’incontro dal titolo “Letizia Battaglia. La fotografia come impegno sociale, si svolgerà��domani domenica 27 novembre, alle ore 16.30, nella sala civica di via Morandi 9. Saranno presenti la senatrice Enza Rando, già vice presidente nazionale di Libera, Sabrina Pisu, giornalista e scrittrice (in collegamento da Ginevra) e Giovanni Mattia, coordinatore di Libera Reggio Emilia. Introdurranno l’assessore alla Pace e diritti umani del Comune di Albinea, Mirella Rossi e la presidente del Comitato Gemellaggi, Pace e Cooperazione internazionale, Stefania Manenti.
Letizia Battaglia, la fotogiornalista italiana più famosa e premiata al mondo, ha visto la sua vista intersecarsi con la Storia di Palermo, insanguinata dalla guerra di mafia. Il Comune di Albinea e il Comitato Gemellaggi, pace e cooperazione internazionale di Albinea insieme a Libera Reggio Emilia promuovono questo appuntamento con due ospiti di alto profilo.
L’on Vincenza Rando, avvocato, che da sempre si batte nelle file di Libera (di cui è stata Vice Presidente Nazionale) per la giustizia sociale ha avuto l’opportunità di conoscere Letizia Battaglia e il suo lavoro e illustrerà il valore di questo rapporto e degli ideali per i quali entrambe hanno comabattuto.
Sabrina Pisu, giornalista e coautrice insieme alla fotografa del volume Mi prendo il mondo ovunque sia. Una vita da fotografa tra passione civile e bellezza, racconterà gli scenari socio politici e gli esiti giudiziari di quella stagione in cui Letizia Battaglia ha avuto un ruolo di primo piano, come grande e coraggiosa testimone, impegnata per costruire una società più giusta.
Parlare di giustizia sociale oggi è un atto di coraggio. Giustizia sociale è un’espressione che ricorre più volte negli atti dell’Assemblea Costituente, ma che è sparita dai titoli dei media. Ne è la riprova il fatto che quando se ne richiede il significato ai nostri giovani studenti, faticano a darne una definizione, un po’ come il termine “solidarietà”.
Le fotografie di Letizia Battaglia mostrano frammenti di storia, di racconti, di emozioni e sentimenti che tutti insieme formano una tela e costituiscono uno strumento che serve per ricordare e per non far dimenticare ciò che è successo e hanno lo scopo di fare vedere agli uomini il dolore assordante che si può causare, con l’obiettivo di evitare che ciò possa ripetersi
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Blu-ray: Mario Bava's ‘Kill, Baby… Kill!’
Blu-ray: Mario Bava’s ‘Kill, Baby… Kill!’
The title may sound like a serial killer thriller but Mario Bava’s Kill, Baby… Kill (Italy, 1966) is a Gothic ghost story with haunting images, grotesque edges, and glorious style. Think of it as Bava’s answer to a Hammer horror, with hysterical superstition and suspicion of outsiders replacing the lurid sexuality of Hammer’s Victorian horrors and Bava’s rich palette setting an altogether more…
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#1966#Blu-ray#DVD#Erika Blanc#Fabienne Dali#Giacomo Rossi Stuart#Giovanna Galletti#Gothic#Gothic horror#horror#Italy#Kill Baby Kill#Kino Classics#Kino Lorber#Kino Lorber Studio Classics#Mario Bava#Mirella Pamphili#Piero Lulli#Tim Lucas
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..soffia nella mia anima il vento dell'eros.
Cantami la tua canzone...
seducimi i pensieri,
portami via da me stessa.
Spogliami di tutto
e vestimi delle tue mani..
Mirella Rossi
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𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐰𝐨𝐫𝐥𝐝 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐤𝐢𝐥𝐥𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮𝐭𝐲 ; 𝐞𝐯𝐞𝐧 𝐠𝐨𝐝𝐬 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐨𝐭 𝐬𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐥𝐥.
it’s 7:08 pm on saturday. there are no classes for the day. everyone is on campus, everything seems fine. but something weird starts happening. the cameras in the security room seem to go on a loop. no one really notices anything. a few minutes pass and the cameras jump to a live feed. THERE’S A BODY. a classroom has been trashed, tables flipped and books scattered. on the wall written in blood is “ beware ”. no one can make out who the body is at first but the protocol is clear: lockdown.
so someone has DIED. we won’t outright say it just yet as your characters won’t know ( except whichever one of you is the killer i guess ). but it won’t take much sleuthing to figure out who’s dead. staff will be informed that a body was discovered, but the identity won’t be named.
under the cut you will find which room/area your characters are locked in. you can invent whatever reason for your character being there. however, they had to be inside this room or nearby at the time the alarms went off. other security officers would have escorted some people into the nearest rooms. you can have your characters text between each other if you want but the only in-person threads will be with those locked in with you. we highly encourage multi-person threads!! all dash activity will be specific to the event until it is over.
weaponry vault: reyna de la cruz, katherine murray, safiya draganova, cristina de la cruz, amadeus mason, savannah draper
library: rhys santos, lucia goizargi, delaney carson, levi jefferson-hughs, chano martinez, danny balise, alexandra prince
classroom: hayes monroe, marissa baker, nathan meyers, dorian kensley, elodie dubois, phoenix link
lab: aggie pineios, damian kensley, alder forde, georgina herrell, avery chase, hope blacke
pool: astoria greewood, ryder kensley, ainsley walsh, carmen crissantos, marie rossi, isabella santos
24-hour diner: alyssa sidney, celine morretti, jensen tyler, ophelia page, letty alvarez, aslyn roma
bar: noah alvarex, blayze ignatious, elise wright, basil meriweather, estrella sanchez, apollo roma
gym: alexis alistair-reed, evelyn blythe, lydia abrahams, christopher diaz, maven alistair, james hall, theo hall
julian’s office: julian austere, wolfie wadsworth, diego sanchez, mirella emerson, dominic chesterfield, charlotte hall
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Very Rare & Strange Movie...
... is one of the rarest Italian horror's also one of Polselli movies most wildest and weirdest.
1974
Mania
Directed by Renato Polselli ... (as Ralph brown)
Music by Umberto Cannone
Release Dates
Italy 25 August 1974
Italy 02 May 2007 (Renato Polselli retrospective - Sala Trevi)
Writing Credits Renato Polselli
Filming Locations
Rome, Lazio, Italy
technical specifications
Runtime 1 hr 25 min (85 min)
Cast (in credits order)
Brad Euston... Professor Brecht / Germano
Ivana Giordan ... Katia
Isarco Ravaioli ... Lailo
Mirella Rossi... Erina
Eva Spadaro ... Lisa
Max Dorian ... Dr. Lous
Carla Mancini... (credit only)
#mania#mania 1974#renato polselli#ralph brown#italian horror#film horror#horror film#horror movies#spaghetti horror#italian giallo#giallo fever#giallofever#italian cult#cult#cinema cult#gialli#italian sexy comedy#giallo#international cult
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Estudiantes: Alejandra Petersen, Catalina Britos, Mirella Elisei, Joaquina Laffaye, Paola Calviño
Materia: Diseño 3 // Docente: Florencia Rossi
Carrera: Diseño del Paisaje
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Mirella: Hi baby, come here. Katja: Woah, whatever you think you are doing, stop it. Mirella: Wha- well after fucking me for the whole night I think I deserve at least a kiss from you? Katja: Don't even bring that up. The only thing I regret more is meeting you. I'm talking with you because I want to clear things up, but after that it's goodbye time.
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KILL, BABY… KILL! (1966) – Episode 130 – Decades Of Horror: The Classic Era
“I can tell you of my own fear, of what I might be risking here since I revealed to you the secret of Villa Graps.” Do tell, do tell. Join this episode’s Grue-Crew – Whitney Collazo, Daphne Monary-Ernsdorff, and Jeff Mohr – as they make the Decades of Horror’s ninth journey with the genius of Mario Bava with Kill, Baby… Kill! (1966).
Decades of Horror: The Classic Era Episode 130 – Kill, Baby… Kill! (1966)
Join the Crew on the Gruesome Magazine YouTube channel! Subscribe today! And click the alert to get notified of new content! https://youtube.com/gruesomemagazine
Decades of Horror The Classic Era is partnering with THE CLASSIC SCI-FI MOVIE CHANNEL, THE CLASSIC HORROR MOVIE CHANNEL, and WICKED HORROR TV CHANNEL Which all now include video episodes of The Classic Era! Available on Roku, AppleTV, Amazon FireTV, AndroidTV, Online Website. Across All OTT platforms, as well as mobile, tablet, and desktop. https://classicscifichannel.com/; https://classichorrorchannel.com/; https://wickedhorrortv.com/
A Carpathian village is haunted by the ghost of a murderous little girl, prompting a coroner and a medical student to uncover her secrets while a witch attempts to protect the villagers.
Cast and Crew:
Director: Mario Bava
Writers: Romano Migliorini (story) (screenplay), Roberto Natale (story) (screenplay); Mario Bava (screenplay); John Davis Hart (dialogue: English version) (as John Hart)
Cinematographer: Antonio Rinaldi (director of photography)
Assistant Director: Lamberto Bava
Film Editing by: Romana Fortini
Set Decoration by: Alessandro Dell’Orco (as Sandro Dell’Orco)
Costume Design by: Tina Grani
Production Management:
Production supervisor: Nando Pisani
Production manager: Luciano Catenacci (uncredited)
Unit manager: Mario Olivieri (uncredited)
Produced by: Luciano Catenacci, Nando Pisani
Selected Cast:
Giacomo Rossi Stuart as Dr. Paul Eswai
Erika Blanc as Monica Schufftan
Fabienne Dali as Ruth
Giovanna Galletti as Baroness Graps (billed as Giana Vivaldi)
Luciano Catenacci as Burgomeister Karl (billed as Max Lawrence)
Piero Lulli as Inspector Kruger
Micaela Esdra as Nadienne
Franca Dominici as Martha
Giuseppe Addobbati as Innkeeper
Mirella Panfili as Irena Hollander
Valerio Valeri as Melissa Graps
Daphne picked this Bava classic and she loves Kill, Baby… Kill! right from the opening scene in which a distraught woman impales herself on wrought iron fence spikes. From the costumes to the atmospheric village, she’s all in. Chad was never drawn in by the title or the poster, but now that he’s seen Kill, Baby… Kill!, he thinks it’s a beautiful movie. It has that Bava look and feel with almost a Hammer, gothic sensibility. Jeff’s first thought is, “Not another Italian horror movie with a creepy kid,” but now, Kill, Baby… Kill! is one of his favorite horror movies. He loves everything about it – story, cinematography, acting, set design – and it’s scary as well.
In a strange marketing ploy, Kill, Baby… Kill! was given a new title, paired with two other films, and the resulting retitled trio was billed as “Orgy of the Living Dead.” As promised on the podcast, here is a link to the “Orgy of the Living Dead” Trailer.
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The Classic Era Grue Crew strongly recommends Kill, Baby… Kill! At the time of this writing, the film is available to stream on the Classic Horror Movie Channel, Wicked Horror TV, Shudder, and Kanopy, and on physical media as a Kino Classics Blu-ray.
This is the ninth Mario Bava film covered by Gruesome Magazine’s Decades of Horror Grue Crews. You can check them out here:
BLACK SUNDAY (1960) – Episode 40 – Decades Of Horror: The Classic Era
BLACK SABBATH (1963) – Episode 108 – Decades Of Horror: The Classic Era
BLOOD AND BLACK LACE (1964) – Episode 65 – Decades Of Horror: The Classic Era
PLANET OF THE VAMPIRES (1965) – Episode 94 – Decades Of Horror: The Classic Era
A BAY OF BLOOD (1971) — Episode 78 — Decades Of Horror 1970s
BARON BLOOD (1972) – Episode 155 – Decades Of Horror 1970s
LISA AND THE DEVIL (1973) – Episode 117 – Decades Of Horror 1970s
SHOCK (1977) – Episode 133 – Decades Of Horror 1970s
Gruesome Magazine’s Decades of Horror: The Classic Era records a new episode every two weeks. Up next in their very flexible schedule is one chosen by Whitney: The Skeleton of Mrs. Morales (El esqueleto de la señora Morales, 1960).
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Pier Carlo e Mirella. Mai solo Pier Carlo e mai solo Mirella. Era così che li chiamavano i vicini: non "i Marchese", né "i signori del quarto piano". Per tutti loro erano Pier Carlo e Mirella: un nome solo, da pronunciare come uno scioglilingua, per indicare quella coppia gentile e a modo che da quarant'anni abitava in una palazzina a due passi dalla stazione di Pinerolo, poco distante da Torino.
Ottantacinque anni lui, due di meno lei, una vita trascorsa insieme, per metà in questo edificio in cortina degli anni '70, dove avevano anche cresciuto una figlia.
Una coppia che si bastava, che non attaccava briga, che era gentile con tutti. Per tanti anni dipendente delle cartiere Pmt, Pier Carlo rientrava ogni sera a casa dove lo aspettava la sua Mirella. Mai un giorno l'uno senza l'altra. Si erano dovuti abituare alla lontananza dalla figlia, che si era trasferita a Milano per lavoro, ma si ritrovavano in ogni occasione, come il 10 dicembre, giorno del compleanno di Mirella.
Doveva essere così anche per Natale: di nuovo tutti insieme, anche se gli anni pesavano ormai molto sulle ossa di Pier Carlo e la malattia fiaccava da qualche tempo Mirella. Pazienza: l'importante era passare insieme anche questo Natale. Entrare mano nella mano nel nuovo anno.
Contava i giorni, Pier Carlo. Ne mancavano due al Natale. C'era la spesa da fare, per il pranzo con la figlia. Come succedeva da qualche tempo, ormai, sarebbe stato il garzone del supermercato a consegnarlo nell'appartamento di via Baldello: Pier Carlo non aveva più la forza di portare i sacchetti e da quando si era aggravata, Mirella non usciva più di casa.
Due passi fuori, però, lui li faceva ancora. Giusto due passi: per andare a gettare la spazzatura e tornare subito da Mirella, a vedere se avesse bisogno di qualcosa, fosse anche solo di sentire il marito al suo fianco.
E così è stato anche la mattina del 23: pochi passi, lenti, fino al cassonetto, poi di nuovo verso casa. Aprire la porta, chiuderla con cura e andare a vedere come stava Mirella.
Sembrava dormisse. Così hanno detto i carabinieri che l'hanno trovata sul divano, seduta, il viso sereno e una copertina tirata fin sotto al mento. Gliel'aveva messa Pier Carlo, perché l'unica cosa che non poteva fare era chiudersi la finestra alle spalle, prima di lasciarsi andare nel vuoto, nel cortile di quella palazzina di mattoni rossi.
In quei pochi minuti che Pier Carlo era mancato, lei se n'era andata. Aveva lasciato andare l'ultimo respiro senza che lui potesse coglierlo. E a lui si era presentata quella prospettiva, nera come un incubo, più grigia della vecchiaia: sopravviverle.
E così aveva fatto le cose con cura, anche questa volta. Lasciare le chiavi nella toppa, all'esterno della porta, perché i vigili del fuoco non fossero costretti a sfondarla; coprire la moglie con quella trapuntina per proteggerla dal freddo delle Alpi che sarebbe entrato dalla finestra aperta. E poi via, anche lui. Per non passare lontani nemmeno un Natale.
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