#Milano da bere
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milanodabere · 1 year ago
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Sabrina Salerno
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pazzoincasamatta · 22 days ago
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l'immigrazione clandestina che ci piace
Comprano a 8 e vendono a 400 ma il brand non si nomina, non vorrai rovinare l'immagine!
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falcemartello · 7 months ago
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Pochi giorni fa Sala diceva di non criticare il "modello Milano" perché basta poco per "tornare a vent'anni fa".
Sapete quando non si poteva uscire la sera a Milano? Dal 1970 al 1984. Poi iniziò la Milano da bere.
Sala sei i nostri anni di piombo.
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eutettico56 · 2 days ago
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“PER CHI SUONA LA CAMPANA ?”
Oh oh Caro Beppe( Sala)!!!
Questo proprio non ci voleva .
Tanti anni con gli occhi chiusi ora presentano il loro conto
Purtroppo “ LA MILANO DA BERE” ormai ha preso lo scivolo del declino
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muffa21 · 3 months ago
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Ho avuto un'infanzia meravigliosa. Con i monti e i torrenti e gli alberi e le lucertole assolati del mio Paesello. E Dio che ci sorvegliava, sonnacchioso dentro ai tabernacoli delle chiese, insieme alle vecchiette con la bocca piena di caramelle Rossana e canti sacri nella luce colorata che filtrava attraverso le vetrate della Matrice.
A undici anni, il declino. Abusato il primo anno di scuole medie da un compagno di classe pluri-ripetente. Mi costringeva a masturbarlo di fronte a tutti. Nessuno mosse un dito. Temo che qualche professoressa sapesse; ma meglio non andarsi a infilare in faccende più grandi di sé... soprattutto se ti ritrovi disgraziatamente a buscarti il pane nel quartiere più violento e feroce di Palermo, a pochi anni della guerra e delle stragi di Mafia. Nessuno si vergognò. Né l'abusante, né i compagni, né chi sapeva e non ha mosso un dito. In compenso mi vergognai io. Questo causò una timidezza patologica, una goffaggine che superava il ridicolo. E di conseguenza il bullismo, il male minore fra quelli sopportati, mi costrinse a chiudermi in casa. Ad uscire solo per andare a scuola e incontrare giorno per giorno il mio carnefice. Perché conoscevo già cos'erano i doveri. La mia famiglia mi ha sempre amato - le uniche persone ad averlo mai fatto - e li ho ripagati essendo sempre ligio ai miei doveri di figlio.
Le superiori andarono un po' meglio. Ma anche qui, amicizie superficiali che si basavano sulla simpatia che sucitava il mio essere goffo e ridicolo e brutto - avevo denti sporgenti e pesavo quanto una vacca - e per il resto cinque anni passati in casa a leggere narrativa fino alla nausea.
En passant: Prima e unica esperienza sentimentale. Rifiutato e umiliato.
Botta di culo. Passo i test di medicina. Volo a Pavia. Ci resto sei anni.
Il primo anno, fantastico. I miei sono lontani. Mi sento in diritto di mollare la presa sulle mie remore morali. Inizio a fumare tabacco e a bere, quasi ogni sera. Passo alla marijuana. Sembra la svolta. Ma dietro l'angolo c'è il baratro. Divento dipendente dall'erba - sì, gente, come si può essere dipendenti da quella porcheria che è il porno si può benissimo essere dipendenti da un fumo magico che fa svanire le proccupazioni - fumo fino a 15 canne al giorno; e le fumo solo, uscendo fuori dalle grazie di Maria. Dimentico che sto lì per studiare e inizio a mandare a troie la possibilità di laurearmi, dicendomi c'è tempo, e raccontandomi un fottìo di fregnacce. Ma sono consapevole delle fregnacce e per tre anni non faccio niente, se non spendere soldi in droga, vedere film d'essai su megavideo e masturbarmi fino a stordirmi, perdere i sensi e finalmente dormire.
Un gruppi di belle persone mi raccatta dal fango a 22 anni. Tra i 22 e 24 finalmente vivo, mi diverto, sono felice, quasi quasi mi viene pure voglia di studiare e dare una bella ordinata alla mia vita... ma i traumi dell'infanzia sono troppo pesanti e mi ammalo. Esordio psicotico acuto. Fottuto. Per 10 anni passo la vita, tra ricoveri, farmaci, psicologi, psichiatri, testi di roschark (o come cazzo si scrive) e le urla, i pianti e la depressione di tutti i miei familiari.
Per 10 anni lotto... e ne vengo fuori. Trovo lavoro a Milano, le miei poesie vengono pubblicate da una piccola casa editrice di Roma che crede in me, mi metto in forma, da dipendente pubblico ho tutte le agevolazioni del mondo e uno stipendio che farebbe invidia al mio psicologo.
Ma perché questa carrellata sulla mia vita? Perché ieri ho visto questo angolino di luce che mi sono costruito a calci e mozzichi e mi sono detto: non ho nessun diritto ad essere così fortunato. E pensavo a Gaza, all'Ucraina, alle carceri libiche, alla barista del mio paese morta a 40 anni, senza aver mai visto la Luce.
Fortunato? Porca Madonna, l'unica fortuna è essere nato in un paese del primo mondo, avere una famiglia che mi ama, ed essere molto meno stupido della media. Tutte cose niente affatto scontate. Ma la Fortuna, cazzo, è un'altra roba.
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3nding · 5 months ago
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Ma cosa stracazzo ho appena letto?
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evoluzionemolecolare · 1 year ago
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Spiace solo che quando morirò mia moglie venderà le mie cose al prezzo che le ho detto che le ho pagate. Giornata in quel di Milano, mi sono fatto anche un bel regalo. Che poi era il motivo del tour. Al rientro in autostrada in carreggiata contraria, direzione Bologna-Milano, il delirio. Incidente a Fiorenzuola, A1 chiusa da Parma, decine di chilometri di coda, un inferno. Vabbè, per stavolta schivata, ma ogni volta che imbocco l'autostrada, e ne faccio parecchia, c'è qualcosa, tutte le volte, tutte le sante volte. E non è un problema di velocità ma di testadicazzità. Valà dai, fermiamoci in piazza per bere qualcosa e arrivare a ora di cena.
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rullinibrutti · 1 year ago
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Che a Milano mai avrei pensato di finirci. Che mai avrei potuto immaginare che dei collegamenti geografici incompleti e disorganizzati mi avrebbero fatto sedere in una casa sconosciuta a bere vino e a vedermi da fuori.
Una sedia scomoda, una maglia troppo larga e i 35 gradi all'una di notte. L'estate più strana della mia vita.
Che Milano poi è veramente tentatrice, la paghi e ti dà tutto quello che vuoi. Se non sai cosa vuoi però, è un casino.
E allora so già che prima o poi toccherà impacchettare tutto di nuovo, mettersi in discussione e continuare a cercare. Ma non adesso, in cui forse dopo tanti anni mi vedo e mi sento. E mi concedo una cena e un bicchiere di rosé. Che mi fa pure cagare.
Ma se lo versa lui, è tutta un'altra cosa.
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abr · 2 years ago
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Dalla Milano da bere alla Milano da Sala (ospedaliera)
È stato arrestato il balordo che nel pomeriggio di lunedì 6 marzo ha seminato terrore e coltellate a Milano nei pressi della Stazione Centrale (...). Si tratta di un marocchino di 23 anni, irregolare, con un precedente per furto con strappo che risale ad appena un mese fa. Al polso aveva un braccialetto ospedaliero (...).
Il balordo ha tentato cinque rapine, sempre contro donne. Tra i feriti, due uomini che avevano provato a difendere le vittime delle aggressioni. Il marocchino è stato fermato anche grazie alla descrizione ricevuta dopo le prime aggressioni.
(la cronaca asettica da https://www.liberoquotidiano.it/news/milano/35108451/milano-arrestato-accoltellatore-marocchino-irregolare-mistero-braccialetto.html)
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milanodabere · 3 months ago
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Colpo Grosso (1987-1992)
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colonna-durruti · 1 year ago
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CHI È VERAMENTE FLAVIO BRIATORE?
L’Espresso se lo chiese in questo articolo del 2010 a firma Mauro Munafò. Briatore ha sempre negato tale ricostruzione, mentre gli autori del libro “Il signor Billionaire" hanno sempre confermato. Ognuno legga bene l’articolo, non poco inquietante, e faccia (civilmente) le sue valutazioni.
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente.
A scavare nella vita del manager ci hanno pensato Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma, tre giovani giornalisti autori di "Il signor Billionaire; ascesa, segreti, misteri e coincidenze", appena pubblicato da Aliberti Editore. I tre sono partiti da una serie di articoli di Gianni Barbacetto del '99 per approfondire i misteri del passato di Briatore. Un lavoro fatto alla vecchia maniera, cercando tutti i vecchi soci, i vecchi amici, le fidanzate e i conoscenti del rampante Flavio. E trovandosi spesso davanti un muro di omertà e di consigli a lasciar perdere questa storia, di non chiedere oltre perché ci sono verità "che fanno morti e feriti".
La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato.
"E' il personaggio simbolo di un'intera classe dirigente", spiega Andrea Sceresini, uno degli autori. "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia".
Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”.
(da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010: https://bit.ly/2EE1y0t)
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falcemartello · 1 year ago
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Nel frattempo, in quella che era la Milano da bere incontri anche dei nuovi amici...
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a-tarassia · 1 year ago
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11 giungo 2011
I nomi degli artisti che si sono esibiti al gay pride di Milano non me li ricordo. È una grossa differenza con l’ultimo gay pride a cui sono stata nel lontano 2011, anno in cui io stavo per compierne 30 e decisi di andare da sola a percorrermi l’ultimo tratto perché volevo, anche, sentire Lady Gaga al circo massimo. Sì perché nel 2011 vivevo a Roma e adesso, 2023, vivo a Milano, o quasi.
L’11 giugno del 2011 abbiamo festeggiato i 30 anni del mio migliore amico in campagna dai suoi, a Rieti. Bellissimo posto, bellissima cascina, bellissima compagnia. Eravamo già abbastanza grandi da essere ognuno in un posto diverso del mondo, infatti Nando era tornato da Grenoble, Manu dalla Svizzera, Tommaso da Berlino, Riccardo da Cambridge e io stavo per andare via, dopo 13 anni di vita, dalla città che mi aveva cresciuto. Il 2011, io ero già alla terza o quarta vita, avevo già vecchi amici che non avrei più rivisto, avevo cambiato già 15 case, due continenti, diversi paesi e stavo per compiere 30 anni, non ero felice. L’11 giugno del 2011 non avevo una casa in cui tornare a dormire, ero una vagabonda, tre anni di convivenza finiti, lavoro precario, sottopagato e frustrante, una vita sessuale randagia, poligamica e insoddisfacente. Finita la festa me ne sono andata al pride, volevo sentire Lady Gaga, presentava il suo secondo album e mi sa che cantò The edge of Glory? Possibile, ho questo ricordo, il circo massimo era stracolmo e i carri del sound erano quelli dei centri sociali e delle organizzazioni non profit sul territorio, qualche partito esponente dei diritti umani. Io ero da sola e fu un momento catartico. Quella sera, me ne andai dal circo massimo e mi chiamò Nando che era in giro, ci trovammo a Monti a bere birra, ad un certo punto ci raggiunsero anche Riccardo e Tommaso e Daria e ce ne siamo andati in giro a bere birra dei bangla e sederci sui gradini per il rione, una calda sera quasi estiva a Roma ho deciso di mollare tutto a andarmene da quella città soffocante e decadente, lontana e diversa da quella che mi aveva accolto. Quella notte restammo con Nando ad aspettare il bus con cui tornava a casa e poi a Grenoble, non l’ho più rivisto, se non in video call. Adesso vive negli USA. Riccardo era andato via poco prima. L’ho rivisto al concerto di Manuchao, qui a Monza, qualche anno fa. È tornato a Roma adesso. Tommaso, Daria ed io passammo la notte insieme, a casa di Daria, in tre nello stesso letto. La mattina prestissimo (poche ore dopo esser tornati) prima di partire per Berlino, lui ci diede un bacio sulla guancia ad entrambe, con delicatezza per non svegliarci e se ne andò in silenzio. Lo ricordo ancora adesso. Lui non è più a Berlino, fino prima della guerra credo fosse in Russia, adeso non saprei. Non l‘ho più rivisto. Io avrei lasciato Roma da lì a poco.
Sabato scorso sono stata al gay pride di Milano, dodici anni dopo.
Sono andata con i mio compagno, una coppia di amici e il loro bambino. Non avevo un goccio di alcol in corpo e nemmeno della droga leggera. Pulita. Ero comunque vestita da zoccola.
I carri col sound non erano più quelli dei centri sociali e delle organizzazioni, ma c’erano quelli degli sponsor, senza i quali oggi la parata sarebbe impossibile, c’era quello della CocaCola, che ai miei tempi si boicottava perché ammazza(va) i sindacalisti in Colombia, c’erano le banche e le corporation.
È anche perché, a scopo di marketing, queste realtà si espongono che la comunità LGBTQI+ ha una voce con una cassa di risonanza, come dice un mio amico.
È anche perché il mercato si è accorto di “loro” che le cose sono cambiate e stanno cambiando in meglio per “loro”, anche, non solo.
Mi da fastidio vedere il carro della CocaCola? All’inizio ero perplessa, ma poi ho pensato che ognuno ha le proprie lotte da vincere, avremo sempre delle lotte da vincere, perderemo dei pezzi, non sapremo a volte quando un saluto è stato effettivamente l’ultimo saluto, cambieremo pelle e chissà se la vita dei sindacalisti ammazzati non sia valsa un passo in più nella lotta, io non posso sapere tutto, non voglio sapere tutto.
Ogni processo tende a complicarsi, se il flusso porta miglioramento allora credere nel flusso.
Devo per forza credere nel flusso.
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lapolani · 5 months ago
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“Simposio” di Platone. L’elogio di Eros (Amore) Dialogo introdotto, letto e commento da Lapo Lani
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Convento di Santa Maria delle Grazie
Comune di Gravedona ed Uniti (CO)
Sabato 27 luglio, ore 21:00
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L’evento rientra nel programma della manifestazione culturale ‘Maieutikà’, curata da Stefania Gobbetti e Giulia Zanesi, e promossa dalla Pro Loco e dal Comune di Gravedona ed Uniti (CO). 
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Diotima di Mantinea [1], iniziando Socrate ai misteri amorosi, in uno dei passaggi essenziali del dialogo gli riferisce: «Tutti gli uomini concepiscono [2] e secondo il corpo e secondo l'anima» [3]. Nell'uomo quindi nasce l'esigenza di accedere alla dimensione dell'eternità, oltrepassando quella del mondo delle cose, in cui tutto nasce, diviene e muore. Gli è possibile farlo in due modi: generando figli attraverso l'accoppiamento, creando così la nuova generazione; oppure, grazie alla persona amata, conoscendo la bellezza [4], quella del corpo prima, poi, incrementandone il pregio, quella dell'anima, riuscendo così a partorire ragionamenti e pensieri belli. Continuando a seguire la retta ed erta via della conoscenza, l’uomo imparerà il bello che sta nel rendere migliori i giovani (scuola e istruzione), per poi essere portato a considerare il bello che è nelle istituzioni e nelle leggi. E dopo, sempre sotto la guida dell'amato, potrà dirigersi più in alto, verso la bellezza delle scienze [5], dove, contemplando la distesa di tanta bellezza, partorirà molti, magnifici ragionamenti e pensieri, fino a riuscire a elevarsi alla visione di quell'unica scienza che è la scienza di tanta bellezza: la filosofia, la conoscenza della verità [6]. La beatitudine perciò consiste nell'oltrepassamento del mondo del divenire, cosa possibile solo conoscendo la verità, quella bellezza eterna e immutabile che possiede una spinta morale: perché solo stando nel bello si possono compiere azioni e opere buone.
Anche le parole di Gesù invitano a oltrepassare questo mondo, condizione realizzabile solo entrando nella dimensione della verità: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» [7]. In uno dei passaggi più scandalosi [8] del Vangelo di Giovanni, Gesù dice: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» [9]. «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita» [10]. «Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» [11].
Ma se mangiare la carne del Figlio dell’uomo e bere il suo sangue non rappresentano poi un concetto molto diverso da quello Greco di "concepire", ossia prendere in sé; e se la salvezza da questo mondo – in cui le cose sono inesorabilmente segnate dalla paura, dal dolore, dall'angoscia, dalla morte – è possibile solo oltrepassando la dimensione del divenire per accedere a quella della verità, eterna e immutabile, allora il pensiero filosofico dell'antica Grecia non è così distante da quello cristiano.
Tuttavia un sostanziale fondo di diversità rimane: Platone concede a ogni uomo la possibilità di affrontare l'erta e diritta via della conoscenza per apprendere la verità, la quale per necessità non deve appartenere a questo mondo; Gesù invita ciasun uomo a vivere la verità, qui e adesso, in questa vita: «Vi do un comandamento nuovo; che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» [12].
Lapo Lani Milano, giugno 2024
Note:
[1] Non sappiamo se sia un personaggio storico o di fantasia. Il nome Diotima significa “onorata da Zeus”. Alcuni storici pensano che potrebbe essere una sacerdotessa straniera molto ben reputata, che, capitata ad Atene alcuni anni prima della guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) e della pestilenza che afflisse la città, suggerì agli ateniesi dei sacrifici rivelatisi successivamente salvifici.
[2] "Concepire", dal latino "concĭpĕre", composto da "con" ("cum") e "capĕre" ("prendere"); quindi "prendere in sé", "accogliere in sé", "contenere". Da qui il doppio senso: se riferito a una donna: accogliere in sé il germe di una nuova vita, ovvero essere ingravidata, essere fecondata; se riferito alla mente e all'anima: apprendere, comprendere, conoscere, imparare.
[3] “Simposio. Il dialogo dell’Eros”, La Biblioteca Ideale Tascabile, 1995, cap. XXVIII, traduzione di Emidio Martini.
[4] Nella cultura della Grecia antica una delle virtù più importanti è “kalòs kai agathòs”, il “bello” e il “buono” (il bene); la bellezza è concepita come una virtù eterna e immutabile, donata dagli dèi agli uomini; per Platone il bello è la causa dell'azione morale, quindi strettamente legato al buono. Plotino scrive nelle “Enneadi”: «Al bene bisogna risalire, a quel bene a cui ogni anima agogna… e sa in che modo sia bello». “Kalokagathìa”, concetto derivato da “kalòs kai agathòs”, identifica l'ideale di perfezione fisica e morale dell'uomo, virtù dell'uomo ottimo.
[5] Scienza, dal latino "scientia", derivazione di "sciens scientis", participio presente di "scire", cioè "sapere".
[6] I greci antichi chiamano la verità “epistème”, parola che deriva dal greco (ἐπιστήμη) ed è composta dalla preposizione epì- (“su”) e dal verbo histemi (“stare”); quindi “stare sopra”. L'epistème designa la conoscenza certa e incontrovertibile delle cause e degli effetti del divenire, ovvero quel sapere che intende porsi “al di sopra” di ogni possibilità di dubbio attorno alle ragioni degli accadimenti. Platone contrappone epistème a “dòxa” (opinione personale soggettiva).
[7] Vangelo di Giovanni, 1,9. Bibbia CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
[8] Scandalo, dal latino tardo "scandălum" (greco "σκάνδαλον"), ossia “ostacolo”, “inciampo”, “impedimento”.
[9] Vangelo di Giovanni, 6,51. Bibbia CEI.
[10] Vangelo di Giovanni, 6,53. Bibbia CEI.
[11] Vangelo di Giovanni, 6,55-56. Bibbia CEI.
[12] Vangelo di Giovanni, 13,34. Bibbia CEI.
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Copertina: “Il bacio”.
Disegno di Lapo Lani, realizzato con inchiostri giapponesi su carta, e successivamente elaborato con processi digitali. Dimensioni: cm 23x26. Anno: giugno 2024.
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benzedrina · 1 year ago
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Oggi a calcetto abbiamo perso malamente, prestazione da 5 pieno e nessun commento. Eravamo stanchi e sulle gambe dall'inizio. Con tipello sono andato a bere una birra in centro, locale pieno, gruppi che festeggiavano compleanni, io e lui che parlavamo dei film con Owen Wilson. Alla terza birra, col locale più tranquillo, ne accendo una e parliamo di fantacalcio e pompini. Pensavo di averti visto e invece nulla, già ti vedevo raramente in giro, invece ora non ti vedo più, anche solo per starti di fronte e sputarti in faccia (gesto più cattivo e pregno di odio a cui posso pensare).
Sono stato a Roma settimana scorsa, prossimo mese salgo a Milano e poi Novembre di nuovo Roma. Nell'ultimo viaggio in treno ho finito Memorie delle mie puttane tristi (Marquez) e iniziato Il paese delle prugne verdi (Müller), ho passato due giorni allo spring attitude e le notti a casa di amici vicino Pigneto. L'ultimo giorno l'ho fatto in solitaria da turista per Roma, ho camminato un botto, fatto un giro a libraccio dove ho parlato di tarocchi a una signora e sono tornato. Il vagone era pieno di australiani che venivano qui a fare i mondiali di qualche sport acquatico.
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klimt7 · 9 months ago
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Gioachino Rossini
Compositore italiano
[ Pesaro, 29 febbraio 1792 - Passy, 13 novembre 1868 ]
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Ieri ho trascorso la giornata a Pesaro da poco proclamata "Capitale della Cultura 2024" , città che non avevo finora mai visitato.
Dopo la visita al palazzo Ducale...
[ qui il link e un video]
youtube
ho voluto visitare la Casa natale, ora Museo, di Gioachino Rossini.
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Gioachino Rossini, è stato un pianista e compositore di opere musicali, teatrali e liriche ed ha conosciuto un travolgente successo nella prima metà dell'Ottocento.
Possiamo dire che fu il primo compositore di musica classica a scatenare una entusiastica ammirazione e fenomeni di moda e di emulazione, al pari degli attuali "Influencers", in tutta Europa, ma più ancora in Francia, in Inghilterra e in Germania.
Anche il suo stesso abbigliamento diede origine a mode e a imitazioni (celebri i suoi copricapo).
Rossini fu un bambino prodigio. A soli 7 anni entrò al Conservatorio, a 12 anni componeva sonate, a 14 anni ricevette la commissione dell'opera Demetrio e Polibio.
A soli 37 anni decise di ritirarsi dalla carriera pubblica e dalle turnèe. All'età in cui la carriera degli altri musicisti toccava il culmine, il grande compositore pesarese, decise all'improvviso, di smettere di la sua carriera pubblica e di comporre opere teatrali.
Fu il più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo e uno dei più grandi operisti della storia della musica, e per la precocità e la velocità di composizione, è stato soprannominato il "Mozart italiano" .
Definito da Giuseppe Mazzini «un titano. Titano di potenza e d'audacia
Oltre che compositore raffinato, Rossini fu buongustaio in tutti i sensi e anche eccellente cuoco, e si dice che fosse inarrivabile nel cucinare i maccheroni, di cui era goloso, come era appassionato di un certo pasticcio di pollo con gamberi al burro.
Egli cercava di trarre dai fornelli le stesse armonie del pianoforte.
Da Napoli si faceva venire i maccheroni, da Siviglia i prosciutti, da Gorgonzola l'omonimo formaggio, da Milano il panettone.
Fu un innovatore dallo spirito ipersensibile ed inquieto, molto moderno quindi grazie alla sua insolita e complessa personalità.
Dopo la fine della sua carriera pubblica come compositore, fu ospite graditissimo del Re di Francia che gli attribui un ricco vitalizio, purchè si fermasse a Parigi e facesse parte della corte.
Premetto che fino ad oggi, io non mi ero mai interessato di Lirica.
Da ieri però una grande curiosità mi è presa dopo aver letto un pò di notizie su questo artista che ho poi scoperto avere importanti legami con la mia terra (la Romagna).
La prima notizia che mi ha coinvolto è stato apprendere che suo padre era di umilissime origini: era originario di Lugo di Romagna.
Ma ecco come ne parla Wikipedia:
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Ma oggi, volendo ricordare la genialità e la modernità, del tutto fuori dagli schemi ottocenteschi, di questo Compositore che è passato alla storia come personaggio, bizzarro, amante del buon vivere, del bere, del cibo e delle belle donne, voglio scegliere un frammento delle sue tante opere trovato casualmente su YouTube.
Il brano è "Nacqui all'affanno..." ed è centrato sulla personalità della protagonista dell'opera "Cenerentola"
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Libretto / Testo italiano
CENERENTOLA:
Nacqui all' affanno, al pianto
Soffrì tacendo il core
Ma per soave incanto
Dell'età mia nel fiore
Come un baleno rapido
La sorte mia cangiò.
No, no; tergete il ciglio
Perché tremar, perché?
A questo sen volate
Figlia, sorella, amica
Tutto trovate in me.
TUTTI ( coro)
M' intenerisce e m' agita
È un nume agli occhi miei
Degna del premio sei,
Che dato viene a te.
CENERENTOLA :
Padre... Sposo... Amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco
Starò sola a gorgheggiar.
Ah! fu un lampo, un sogno, un gioco
Il mio lungo palpitar
TUTTI (coro) :
Tutto cangia a poco a poco
Cessa alfin di sospirar.
Di fortuna fosti il ​​gioco
Incomincia a giubilar.
Libretto inglese / traduzione:
CINDERELLA :
Born to trouble, to tears,
He suffered by keeping his heart silent
But for sweet charm
From my age in the flower,
Like a quick flash
My fate changed
No, no; wipe the edge
Why tremar, why ?
At this speed
Daughter, sister, friend
You find everything in me.
ALL:
M 'softens and agitates me
It is a nume in my eyes
Worthy of the prize six
What data comes to you
CINDERELLA :
Father ... Spouse ... Friend ... oh instant!
No longer saddened by the fire
I will be alone in gorgheggiar.
Ah! it was a flash, a dream, a game
My long palpitar.
ALL :
Everything changes gradually
He ceases to sigh
Fortunately, you were the game
It starts to jubilate
youtube
Riferimenti su Gioachino Rossini:
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