#MIMMO ROTELLA
Explore tagged Tumblr posts
Text
Mimmo Rotella (Italian, 1918-2006), Icona Pop (Marilyn), 1980. Décollage on canvas, 67 x 67 cm.
39 notes
·
View notes
Text
#MIMMO ROTELLA#Schermo panoramico 2#1959#Décollage on canvas#12 1/2 x 12 x 1 1/2 inches (31.8 x 30.5 x 3.8 cm) framed
42 notes
·
View notes
Text
Africa, Africa Mimmo Rotella 2005
18 notes
·
View notes
Text
Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
GLI STRATI DEL TEMPO
«Fino alla nascita dei décollage, nel 1953, io facevo della pittura neo-geometrica. Avevo studiato tutti gli stili e tutti i più grandi maestri, da Kandinskij a Mondrian, da Picasso a Matisse. Poi mi trasferii per due anni negli Stati Uniti, e realizzai una mostra anche lì. Quando tornai in Italia, non volevo più dipingere, perché ero giunto alla conclusione che tutto ormai, in pittura, fosse stato fatto. Una mattina del ’53, mi trovavo nel centro di Roma, e osservavo i muri completamente tappezzati di manifesti pubblicitari lacerati. Ciò mi colpì moltissimo, e pensai: ‘Ecco le nuove immagini che io devo dare al pubblico’. Nessuno aveva mai fatto questo. Così è nato il décollage: è stata una sorta di… illuminazione zen. Allora uscivo di notte dal mio studio e rubavo i manifesti dai muri. Una sera venne a vedere i miei lavori un critico giovane e molto intelligente, un filologo, Emilio Villa. Fu entusiasta, e mi disse: ‘Tu stai inventando una nuova forma d’arte, che va al di là della pittura’. Mi invitò ad allestire una mostra con sei pittori romani sul Tevere. All’inaugurazione c’era un critico americano, il quale sostenne nella sua recensione che l’unico a proporre un nuovo messaggio ero io. Mi definì ‘neo-dadaista’.».
Con queste parole Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano, 8 gennaio 2006) rievocava la nascita del "decollage", intuizione capace d'innovare il linguaggio artistico del secondo Novecento, inserendosi nella scia della Pop Art, dell'Informale, del Nouveau Réalisme, del NeoDada.
Tuttavia, gli schemi non raccontano.
Indicano un percorso, delle assonanze, dei richiami.
Non bastano: gli artisti fanno storia a sé.
La libertà in quegli anni convulsi è massima.
La tecnica diviene essa stessa fenomeno creativo, così prorompente da ribaltare il tradizionale rapporto tra significante e significato, fino a una semiosi inaspettata, controversa.
Eppure dotata di una poetica profonda, ammessa, come nel caso di Rotella, all'antico mistero del tempo e delle sue infinite narrazioni.
Lo "strappo" diventa scoperta.
E quanto rimane è rappresentazione artistica di un divenire che annulla le distanze, saldando passato e presente.
Suggestione del perenne.
Nascosto.
Svelato.
- Mimmo Rotella, "Europa di notte", 1961, Mumok, Vienna
12 notes
·
View notes
Text
Casa Vogue n. 18 , supplemento al n. 640 di Vogue Italia, Dicembre 2003
#luca stoppini#anna dello russo#franca sozzani#casa vogue#vogue casa#casa vogue 18#casa vogue 2003#alexia s#mimmo rotella#fondazione mimmo rotella
3 notes
·
View notes
Photo
Mimmo Rotella
(vía ARTE-PRESENTACIÓN: Mimmo Rotella-Selected Early Works)
3 notes
·
View notes
Text
Cinematoscope (1962), by Mimmo Rotella.
14 notes
·
View notes
Text
Mimmo Rotella Marilyn per sempre
Marco Meneguzzo
Prearo Editore, Milano 2004, 88 pagine, 24,5 x 21,45 cm, Foto in b/n 22, Foto a colori 18, ISBN 978-8873480372
euro 20,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Verona, Galleria Mycollection, 24 settembre - 24 ottobre 2004
«Il gesto è quello del vandalo che di notte deturpa i cartelloni strappandone delle striscie. Si tratta di una pratica vagamente sadomasochista, potenzialmente però insita in ciascuno di noi, che Rotella ha codificato, palesato e quindi elaborato e resa accettabile. Possiamo pensare di sfregiare il nostro idolo, in un certo senso di `picchiarlo` perché comunque esso mantiene e anzi aumenta la propria bellezza, il proprio fascino seduttivo. Su scala domestica, individuale, psicologica, persino un po' voyeristica, anche l'oltraggio che Rotella procura a Marilyn è quindi una dichiarazione d'amore».
29/06/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano
designbooksmilano
tumblr: fashionbooksmilano
designbooksmilano
0 note
#Mimmo Rotella#art exhibition catalogue#Galleria Mycollection Verona2004#MarilynMonroe#Marilyn#Marco Meneguzzo#Sophia Loren#cartelloni pubblicitari cinema#fashionbooksmilano
11 notes
·
View notes
Text
Mimmo Rotella, Il Jazz, 1956
9 notes
·
View notes
Photo
Useless Idea: www.uselessidea.it
#cesare bignotti#bignotti cesare#cesare bignotti useless idea#useless idea#cesare bignotti art#cesare bignotti painting#painting#contemporary painting#alberto burri#post vandalism#pittura materica#pittura informale#mimmo rotella#post street art#post graffiti#post urban art
1 note
·
View note
Text
#MIMMO ROTELLA#Tra cielo e terra#1957#Décollage on canvas#13 5/8 x 10 inches (34.6 x 25.4 cm) framed
46 notes
·
View notes
Text
i made playing cards for school. photoshop was my friend, clearly. materials include magazines, newspaper, wallpaper, posters, old children’s books, and foil.
#i did not give the queen trans colors on purpose#that is not the theme#my style was modern collage. it was assigned and i researched styles and i guess i really wanted to combine a few#mimmo rotella kinda blew my mind#each card has some kind of ironic theme#the queen is related to power and the basilisk#the king is about false power. if baz luhrman is to be believed..Elvis did not have a lot of control over his life#and then he died#people also call him the king if you didn’t know#like a rock and roll nickname#for the jack i did a Kennedy assassination riff. i’m sorry bullets don’t work like that they got that boy#3 is about the holy trinity#7 is a number that shows up few times in Cain and Abel so that’s the theme there#art#modern art#my art#collage#digital collage#Elvis#historical#history#postmodernism#architecture#queer art#queer artist#trans#trans art#transgender artist#i mean honestly idk if this is ‘trans’ art but i am trans and i made it so…#transgender
3 notes
·
View notes
Text
Rip it up!We love this newly cataloged title. Contents range from the anatomy of torn posters to an overview of grain and removal techniques, with photo-documentation of faded, fragmented, ghosted, and layered poster remnants. A section on interventions and interpretations follows, tracing a migration from street to gallery, paper weavings, the transition from ads to art, poster painting, etc. Includes creative prompts!
In the late 1940s, artists like Mimmo Rotella, Raymond Hains, and Jacques Villeglé recognized the potential in these fragments, revealing the beauty of ripped posters through their works.
Can we truly appreciate these unintentional expressions in our everyday streetscape? Can we uncover their hidden stories and artistic potentials? This volume asks you to take a second look!
Designed by SerraGlia
Published by Other Editions, 2023 Printed in an edition of 300 copies
Softcover, 80 pages, 60+ full color images,
Available at Draw Down: https://draw-down.com/products/the-city-is-ours-4-torn-posters
33 notes
·
View notes
Photo
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
LO STRAPPO DIVENTA SCOPERTA
«…Fino alla nascita dei décollage, nel 1953, io facevo della pittura neo-geometrica. Avevo studiato tutti gli stili e tutti i più grandi maestri, da Kandinskij a Mondrian, da Picasso a Matisse. Poi mi trasferii per due anni negli Stati Uniti, e realizzai una mostra anche lì. Quando tornai in Italia, non volevo più dipingere, perché ero giunto alla conclusione che tutto ormai, in pittura, fosse stato fatto. Una mattina del ’53, mi trovavo nel centro di Roma, e osservavo i muri completamente tappezzati di manifesti pubblicitari lacerati. Ciò mi colpì moltissimo, e pensai: ‘Ecco le nuove immagini che io devo dare al pubblico’. Nessuno aveva mai fatto questo. Così è nato il décollage: è stata una sorta di… illuminazione zen. Allora uscivo di notte dal mio studio e rubavo i manifesti dai muri. Una sera venne a vedere i miei lavori un critico giovane e molto intelligente, un filologo, Emilio Villa. Fu entusiasta, e mi disse: ‘Tu stai inventando una nuova forma d’arte, che va al di là della pittura’. Mi invitò ad allestire una mostra con sei pittori romani sul Tevere. All’inaugurazione c’era un critico americano, il quale sostenne nella sua recensione che l’unico a proporre un nuovo messaggio ero io. Mi definì ‘neo-dadaista’...».
Con queste parole Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 - Milano, 8 gennaio 2006) rievocava la nascita del "decollage", intuizione capace d'innovare il linguaggio artistico del secondo Novecento, inserendosi nella scia della Pop Art, dell'Informale, del Nouveau Réalisme, del NeoDada. Tuttavia, gli schemi non raccontano. Indicano un percorso, delle assonanze, dei richiami. Non bastano: gli artisti fanno storia a sé. La libertà di quegli anni convulsi è massima: la tecnica diventa fenomeno creativo che ribalta il tradizionale rapporto tra significante e significato, dando vita ad una semiosi inaspettata, controversa. Eppure dotata di una poetica profonda, annessa, come nel caso di Rotella, all'antico mistero del tempo e delle sue infinite narrazioni. Lo "strappo" diventa scoperta. E quanto rimane è rappresentazione artistica di un divenire che annulla le distanze saldando passato e presente. Suggestione del perenne.
- Mimmo Rotella, “Europa di notte”, décollage su tela, 1961, Museum Moderner Kunst Foundation Ludwig, Vienna
- Sulla copertina del libro: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
15 notes
·
View notes