#Leo Lavoro
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Ultimamente il mio cervello è come il mare.
I miei pensieri come flutti arrivano a onde per infrangersi sugli scogli.
Tra un'onda e l'altra ci sono delle pause, dove i pensieri prendono forma.
Vorrei scrivere, esprimere qualcosa, ma sono molto stanco cerebralmente in questi ultimi tempi.
Mentre ricurvo sul computer cerco di sistemare quella che dovrebbe diventare una bozza di un contratto commerciale, un bagliore di luce attraversa la stanza, il tempo di alzare lo sguardo verso la finestra e sento chiaramente un tuono.
"Arriva un temporale" penso tra me e me.
Lo sguardo si sposta di pochi centimetri, guardo il trespolo per gatti che da qualche settimana vorrei portare in garage.
Del resto era stato acquistato per Alvin e da quando lui non c'è più è rimasto vuoto. Non vederlo più li dentro mi deprime sempre.
Il trespolo è troppo impegnativo per la gatta Milly, dall'alto dei sui quattordici anni e con le zampette claudicanti preferisce accucciarsi negli appositi lettini a terra.
La stanza è buia, ho una lampada da tavolo che illumina giusto la tastiera davanti al monitor, un secondo lampo che precede un tuono mi illumina meglio il trespolo. Rimango senza fiato.
Un miraggio? Mi alzo accendo la luce in sala e mi avvicino.
Quando Alvin arrivò a casa nostra aveva due mesi, oggi Leo compie due mesi e da solo per la prima volta è salito nel trespolo, trovando un luogo morbido dove poter dormire.
Dicono che l'unico modo per andare avanti sia di non guardare indietro.
Eppure può capitare che il tornare indietro ti faccia ripartire da dove eri rimasto, per poter dare un finale diverso da quello che fu.
Non posso non scattare una foto e affiancarla a una del passato, quattro anni di differenza tra i due scatti, eppure è come essere tornati indietro. Anche se in realtà il tempo non si è fermato e inesorabilmente è andato avanti, come da natura del resto.
Il giorno in cui Alvin uscì dalla mia vita mi dissi che mai più avrei rivoluto un gatto, rosso per giunta. Avrei rischiato di paragonarlo sempre ad Alvin, ingiustamente, arrivando magari a non apprezzarlo perché "non come lui".
Invece la vita a volte sa come stupirti. Il piccolo Leo sta ripercorrendo nei modi e negli atteggiamenti la vita del micio rosso suo predecessore, senza nessuna forzatura.
Questo fatto mi ha letteralmente destabilizzato, a tal punto che spesso chiamo Leo "Alvin". Bloccandomi inebetito quando ciò accade.
È come se, prepotentemente, Alvin sia voluto tornare perché il suo "lavoro" con me non era finito. Aveva ancora molte cose da fare. "Maledetta emorragia interna, non l'avrai vinta, io ci torno da lui".
Mi piace pensare che lo abbia detto lui, in gattese ovviamente.
Tutti vogliono andare avanti, io invece sto magnificamente vivendo un pezzetto di vita a ritroso. Avrà tempo Leo per riempire quella tana con la sua presenza fisica, per ora anche se più piccolo sta riempiendo tantissimo il mio cuore.
Se si è felici si può guardare al passato, poiché lo faremmo con sguardo benevolo e magari di rivincita. Diversamente il nostro sarebbe uno sguardo di rimpianto. E i rimpianti pesano molto.
Guardo fuori dalla finestra la pioggia, che da giorni è quasi incessante. Eppure è anche grazie alla pioggia che in giardino sono sbocciati fiori meravigliosi, come le lacrime posso far sbocciare nuovi momenti di vita meravigliosi. Per ricominciare da dove si credeva tutto fosse finito.
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Storia Di Musica #312 - Kaki King, Legs To Make Us Longer, 2004
La scoperta di grandi chitarriste arriva oggi ad una delle grandi interpreti attuali. Kaki King era l'unica donna presente in una classifica stilata nel 2006 dalla rivista Rolling Stone, The New Guitar Gods, classifica dove peraltro King è l'artista più giovane in assoluto. Eppure il primo strumento che la giovanissima Kaki amava suonare fu la batteria, da adolescente invece la sua passione si trasferì sulle corde di una chitarra. Inizia a suonare in gruppo con un suo amico di scuola alle superiori, Morgan Jahnig, che diventerà il basista degli Old Crow Medicine Show, un gruppo di Nashville che avrà un forte successo locale negli anni a seguire. Nel 1998 i due amici vanno a New York all'Università, dove Kaki King prende lezioni di chitarra. Per mantenersi, suona da busker nella metropolitana e fa la cameriera in un famoso locale dove si suona dal vivo, il Mercury Lounge.
Kaki riesce a personalizzare a suo modo la tecnica del fingerpicking, che ricordo consiste nel pizzicare le corde della chitarra direttamente con le dite, senza il plettro, che nella sua esecuzione classica prevede la posizione della mano sulle corde vicino al foro della cassa, toccando solo le corde interessate anche se a volte si appoggia il pollice sulle corde per dare più stabilità alla mano. Con piccoli risparmi riesce a registrare un demo di brani strumentali, che impressionano una piccola e giovane etichetta discografica, la Verlour, che nel 2002 le fa firmare il contratto per un disco. L'anno successivo, nel 2003, esce Everybody Loves You: prodotto in prima persona da King, il disco è il primo fulgido esempio della maestria con cui l'artista padroneggia lo strumento. Al fingerpicking che riprende la magia dei giganti americani dello stile, tra cui John Fahey (di cui ho già parlato in questa rubrica), il suo allievo Leo Kottke (dalla vita incredibile e dalla musica inebriante) e Preston Reed (altro campione, che vive in Scozia da venti anni) aggiunge tocchi di flamenco (come la proverbiale tecnica percussiva dello stile andaluso) e addirittura il suonare la chitarra con la tecnica slapping tipica dei bassisti (tecnica che consiste nell'alternare uno slap, cioè uno strappo, e una percussione con il pollice alle corde di uno strumento). Il risultato ammalia la critica, che considera il disco il migliore debutto chitarristi da decenni.
Forte di questo incoraggiamento, Kaki King si mette subito a riscrivere pezzi, e nel 2004 pubblica il disco che ho scelto oggi. La chitarrista passa ad una etichetta di una Major, la Red Ink che fa capo a Epic\Sony Music e in produzione arriva il chitarrista David Torn, uno che ha studiato con Leonard Bernstein, ha suonato con i più grandi artisti del rock, del pop, del jazz, vincendo numerosi Grammy e ha suonato per decine di colonne sonore di film famosi. Il disco, Legs To Make Us Longer, formato da 10 brani strumentali e dal primo esperimento di King al canto, è il tripudio della sua tecnica sorprendente ma piena di sentimento che King ha trasmesso in Everybody Loves You. Ma ci sono anche altre cose in questo lavoro, in primis tocchi di altri strumenti - un contrabbasso, una batteria, accenni di archi in vari punti - che aggiungono più dimensione e consistenza al caratteristico modo di scrivere canzoni di King per chitarra solista. L'impiego di batteria e contrabbasso in Ingots è sorprendente all'inizio, ed è il suo lato spiccatamente melodico che rapisce l'ascoltatore in gemme come Doing The Wrong Thing, dove con King in una danza veloce ma esile attraverso il movimento e lo spazio, si accodano prima il violoncellista Erik Friedlander e la violinista/violista Joyce Hammann entrino nel mix a quattro minuti per portare la melodia nell'etere. King suona per la prima volta su disco la chitarra elettrica in Can The Gwot Save Us?, in uno stile campagnolo e pastorale che, nonostante tutta la sua lentezza ed eleganza, è più misterioso di qualsiasi altra cosa qui. Neanderthal stupisce per la dolcezza, All The Landslides Birds Have Seen Since The Beginning Of The World è misteriosa e quasi gotica, fa impressione la sua capacità di creare emozioni con la tecnica e il suono. La traccia finale dell'album, My Insect Life, la mostra in compagnia di basso, violoncello e batteria, in questa traccia si cimenta per la prima volta al canto, con una voce piccola e "adolescenziale" che è quasi coperta dalla sua chitarra acustica ed elettrica sovraincisa. Due tracce, Frame e Doing The Wrong Thing verranno inserite nella colonna sonora del film Into The Wild di Sean Penn del 2007, con King che insieme a Michael Brook, grandioso musicista e produttore canadese, scrisse i temi principali, accompagnati dalle canzoni che scriverà per la stessa occasione Eddie Vedder (che vincerà il Golden Globe per la miglior canzone originale per Guaranteed). Anche in questo caso, critica entusiasta e un ottimo riscontro di vendite per un disco così particolare. E King aprirà concerti di artisti come David Byrne e collaborerà con i Foo Fighters nel disco Echoes, Silence, Patience & Grace (del 2007) dove suona la sua chitarra magica nel brano Ballad Of The Beaconsfield Miners.
Kaki King dopo questo disco cambierà molto nello stile musicale: paurosa di sentirsi descritta solo come un portento della chitarra acustica, inizierà un percorso più che decennale di studiom che continua ancora oggi, e di sperimentazione sulle potenzialità della chitarra, persino organizzando una sorta di spettacolo multimediale con l'aggiunta di video installazioni, giochi di luce, performace artistiche. Sebbene poco conosciuta, King è un talento eccezionale, una figura iconoclasta che è l'unica nuova voce di quest'epoca alla chitarra acustica, anche se esplora altre avvincenti strade sonore e musicali.
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«Ho vissuto molto, e mi sembra di aver trovato quel che occorre per la felicità. Una vita quieta, appartata nel nostro angolo in campagna, con la possibilità di fare alla gente un bene al quale non è abituata; e poi il lavoro, il lavoro che a quanto pare porta i suoi vantaggi; poi il riposo, la natura, i libri, la musica, l’amore per il prossimo: ecco la mia felicità, al di sopra della quale non osavo sognare nulla di più. E qui, al culmine di tutto ciò, un’amica come voi, forse una famiglia, e tutto quello che un uomo può solo sognare.
Per me, che ho vissuto la giovinezza, è certamente così, ma non per voi» continuò. «Voi ancora non avete vissuto, voi forse volete cercare in qualcos’altro la felicità e, forse, in qualcos’altro la troverete. Adesso vi sembra che questa sia la felicità perché mi amate.»
«No, io ho sempre desiderato e amato soltanto questa tranquilla vita domestica.»
Leo Tolstoy
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E niente.
Venerdì avevo mandato un cv per un lavoro come supporto al cliente in lingua italiana, customers service come c'era scritto. Ieri una tizia mi ha invitato a scegliere attraverso un'app online un orario per un colloquio telefonico, la tizia ha come recapito +47 Norvegia. Scelgo quindi oggi alle 10:30, per poi capire che avrebbe chiamato alle 11:30 per via del fuso orario, ma nessun problema. Questa tizia lavora per una compagnia di reclutamento, una delle tante al mondo, e il lavoro sarebbe per una ditta a cui ho mandato il Cv almeno 10 volte qua a Tartu. Ho spiegato alla tizia che ho già avuto a che fare con loro e che l'anno scorso la manager mi aveva dato appuntamento per una video chiamata e non si è fatta viva, poi a Ottobre ma la nuova manager mi ha detto che per ora bloccavano le assunzioni per la lingua italiana, che culo. Siamo restati con sta recruiter che mi fa sapere, io comunque le ho detto che il lavoro mi interessa e sono loro che mi hanno rimbalzato, che poi quanti italiani ci sono qua in città che cercano lavoro? Fatto sta che quando mi ha fatto il nome di sta ditta mi è caduto tutto perché so che tanto non andrà a buon fine, non perché non è un lavoro per me, ma perché sti qua hanno la puzza sotto il naso, sono un paio di anni che gli mando il cv ma cazzo almeno provami, puoi sempre licenziarmi con una delle varie scuse che oramai campeggiano su tutti i manuali dei bravi manager, che vadano a fanculo, vi farò sapere.
In questi giorni con lei abbiamo parlato dell'opera di sabato, anche di altre opere, le ho detto perché non fanno qualcosa di diverso dai soliti Puccini, Verdi ecc ecc, perché probabilmente mirano a riempire la sala che è normale, ma tanto a lei non importa non è lei che decide quale opera o spettacolo portare in scena. Però mi sono seduto al pc e mi sono ascoltato qualche brano operistico, adoro come il pomodoro Rigoletto e Leo Nucci è sicuramente il migliore di sempre, e mentre lo ascoltavo pensavo "quanti anni ha adesso Leo, sempre se è ancora vivo", azz, oggi compie 82 anni alla faccia, auguri.
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ciao, sono l'ennesimo anon nella folla del tuo inbox, ma volevo proprio ringraziare te e miei omonimi (omoanonimi?) per la bella discussione che mi sono appena recuperata bevendo la tisanina <3 e niente, se posso aggiungere dei pensieri sparsi sulla questione charlos (detto da una che in generale non ama il gossip) vorrei dire: 1- per me è veramente palese che quest'anno quei due abbiano combinato qualcosa che li abbia fatti avvicinare tantissimo, e per me l'unica vera prova schiacciante è lo sguardo di carlos: sì, gli occhi non mentono mai, ma carlos già è un meme per come dalla sua faccia trasparisca ogni emozione che prova (e lo amiamo per questo) ma la differenza tra 2021/2022/2023 per come guarda charles è veramente sconvolgente... da subito c'era chimica tra di loro ed era palese che andassero d'accordo, ma quest'anno a malapena riesco a guardarli per come carlos (e spesso anche charles, ma noto che lui evita di guardare carlos in faccia davanti alle telecamere) si sciolga nel senso più letterale possibile quando sta accanto a charles, il sorriso dolcissimo che ha quando lo guarda, e il fatto che lo guardi in continuazione... cose che non succedevano affatto nel 2021, e guardando una clip qualunque di quell'anno sembrano persone totalmente diverse 2- a proposito di uscite segrete, un esempio abbastanza innocente per me è quando prima di quest'estate sono andati a pranzo insieme (e forse con qualcuno della ferrari) al ristorante montana vicino maranello, e nonostante ci fossero diverse foto di fan (e persino di leo turrini) che posavano singolarmente con loro, palesemente nello stesso lasso di tempo, non ce ne stava UNA di loro due assieme, quando era ovvio che fossero insieme (ed è successo pure altre volte)... ed è una stronzata, ma continuo a pensarci... perché nascondere quella che può tranquillamente essere un pranzo di lavoro? e non è neanche una questione di folla, perché quando pierre/charles o carlos/lando escono fuori assieme ci sono sempre dei fan che chiedono delle foto con tutti e due nello stesso momento... e le uniche volte che ho visto foto di loro due assieme al ristorante o in giro erano quelle condivise da membri dello staff ferrari o altri piloti (quindi gente che gli avrà chiesto il permesso)... boh non so neanche dove arrivare con questo solo che. boh? strano? 3- questo è il punto un po' più icky per me perché non amo parlare delle wag ma sono matta io a notare che le due (bellissime) ragazze sembrino le versioni femminili dell'altro pilota? cioè quando ho visto la fidanzata di charles la prima volta sono stata tutto il tempo a chiedermi chi mi ricordasse per poi vedere una foto di carlos in una simila angolazione e ho detto ah.... ok tutto normale.....
heyyy buongiorno (o buonanotte in realtà 🙃) nuovo anon <33333 sono davvero contentx che la discussione ti sia piaciuta e che te la sia recuperata tutta perché devo dire che merita moltissimo (i tuoi omoanonimi (sei un genio btw) sono statx tuttx davvero impressionanti!!!). poi la tisanina è un tocco di classe, mi piace ✨
allora dirò le cose per punti per comodità:
“the eyes chico, they never lie” core fr fr, a volte carlos ha davvero la faccia da pesce lesso (e lo amiamo davvero anche per questo <333), ma con charles, oh con charles lui si vede che si accende come le lucine di un albero di natale 🥹 also vero come si vede davvero il cambiamento netto tra negli anni, nel 2021 era un po’ meh (comfortable ma comunque distaccato), nel corso del 2022 è diventato molto “🤨🏳️🌈?” e nel 2023 sono diventatati completamente irrecuperabili 😭
TU MI CAPISCI LO AVEVO NOTATO ANCHE IO!!! e io ero anche molto offesx del fatto che effettivamente non avessimo mai foto di loro insieme quando uscivano, ma della carlando e della piarles sí 😭 ma ora mi hai fatto davvero pensare ad un altra prospettiva: semplicemente non si fanno vedere insieme/paparazzare insieme perché potrebbe uscire qualcosa di irreparabilmente incriminante rispetto alla loro relazione, e non vorrebbero essere forzati a fare coming out quando non sono pronti, e quindi le uniche foto che possono essere pubblicate devono essere di loro singoli O devono prima essere approvate da entrambi (si sa mai che potrebbero esserci degli indizi nascosti strani) ha perfettamente senso!!! (i am delulu). quindi sì, decisamente strano
sinc nemmeno a me piace molto parlare delle wag (menchemeno delle loro attuali wag, le uniche che mi interessano davvero sono hanna e minttu akksjs), però cazzo se hai ragione, io non l’avevo mai notato ma damn se è vero……………anche le loro ex devo dire che boh un po’ mi ricordano dell’altro ma idk potrei essere io mattx 😭
qua abbiamo davvero scoperto dei grandi altarini 👀 molto interessante :)))
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La discussione sulla moderazione
Carmela: “Leo, cosa ne pensi dell’articolo sulla moderazione dei contenuti che abbiamo letto oggi a lezione?”
Leonardo: “È molto interessante, ma mi ha colpito il fatto che i lavoratori sono molto stressati dai contenuti violenti che vedono ogni giorno.”
Martino: “Vero, io ad esempio non sapevo neanche che ci fossero degli umani coinvolti nella moderazione sui social.”
Olivia: “Sono d’accordo con voi ragazzi, trovo che sia triste come queste persone non possano ricevere un supporto psicologico per paura che il loro capo pensi che siano in difficoltà.”
Paola: “Lo so, ma che alternative ci sarebbero?”
Carmela: “A me sorprende che l’intelligenza artificiale non sia ancora in grado di svolgere questo lavoro. Con tutte le cose che sa già fare… come creare immagini, scrivere testi e aiutarti con tutto ciò che chiedi.”
Sara: “Sapete che io su TikTok seguo una coppia di neogenitori gay che molto spesso viene bloccata per cose ingiuste? Per esempio quando si baciano o quando si intravede una parte del corpo normale come il capezzolo.”
Martino: “Ecco, trovo ingiusto che vengano censurati i baci tra coppie LGBT+, mentre quelli tra coppie eterosessuali non hanno mai creato problemi a nessuno. Lo ritengo discriminatorio perché nel 2023 non dovrebbero succedere più queste cose.”
Antonio: “Capisco che secondo te sia sbagliato, ma a parer mio è meglio rischiare di sbagliare censurando qualcosa di innocuo, piuttosto che esporsi al pericolo di pubblicare contenuti offensivi o violenti.”
Carmela: “Infatti su TikTok mi è capitato di vedere dei video traumatizzanti come quello in cui diversi giovani studenti cadevano dai piani alti della scuola e perdevano la vita. Non ho chiuso occhio per giorni…”
Paola: “Io ad esempio rimarrei scioccata a vedere un video del genere perché sono molto sensibile a questo tipo di contenuti.”
Olivia: “Da donna mi è già capitato di vedere su Instagram delle pagine di “body positivity” essere censurate perché si vedevano peli e smagliature, mentre non venivano censurate foto di modelle che esponevano seno e fondo schiena in maniera provocante. In questo modo passa un messaggio sbagliato, perché si vende l’idea che il corpo femminile reale non sia accettato, a differenza di quello ritoccato.”
Sara: “Forse per l’intelligenza artificiale è ancora difficile associare i contenuti al contesto: quando le pagine social dei telegiornali pubblicano contenuti forti come immagini di guerra lo fanno a scopo informativo e non andrebbero censurati.”
Antonio: “Tornando all’argomento moderatori, visto che in questo momento non è possibile affidarlo unicamente all’intelligenza artificiale, magari si potrebbero migliorare le condizioni dei lavoratori. Lo si può fare dando supporto psicologico, concedendo loro più pause, garantendo un ambiente sicuro e aumentando il loro salario.”
Leonardo: “Secondo me prima che vengano assunti dovrebbero superare un test psicologico per essere sicuri che questo lavoro non intacchi la loro psiche.”
Paola: “È vero, leggendo l’articolo mi sono venuti in mente i lavoratori di paesi terzi che lavorano per brand di fast fashion come Shein. Ultimamente i media ne parlano molto per sensibilizzare le persone riguardo alle pessime condizione lavorative in cui si trovano. Per i moderatori di social questi temi sono ancora taboo. I media dovrebbero parlarne di più.”
Martino: “Già che stiamo parlando di paesi terzi un altro aspetto da considerare è la delegazione della moderazione a nazioni che non rispettano i diritti umani, come la Cina ad esempio. Delegando la moderazione a questi paesi c’è il rischio che la politica possa fare pressione sui moderatori per rimuovere contenuti che normalmente verrebbero considerati legittimi.”
Carmela: “Non so se avete in mente quel trucchetto per sviare la censura che veniva molto usato in passato su Tiktok… Le ragazze iniziavano i video parlando di make-up per qualche secondo e poi cambiavano discorso, parlando del vero argomento come per esempio i campi di rieducazione degli uiguri in Cina.”
Video di Feroza Aziz: https://vm.tiktok.com/ZMYHy1NLm/
Antonio: “Si mi ricordo di questo fatto, ho visto su TikTok altri trucchetti per sviare la censura come usare le emoji, asterischi per parlare di droga, sessualità, prevenzione. Per esempio è generalmente condiviso dalla community di Tiktok che la parola pornografia è sostituita con la parola “corn” e con l’emoji del mais o della pannocchia.”
Paola: “Ecco io queste cose non le sapevo ahahah.”
Olivia: “Spero veramente che in futuro le condizioni di lavoro dei moderatori possano migliorare.”
Sara: “Vero, io confido comunque nell’intelligenza artificiale e nel fatto che in futuro possa alleggerire ulteriormente il loro lavoro e soprattutto il loro carico emotivo.”
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Oggi a lavoro sono venute tre donne di mezza età (due delle quali sono amiche). A metà lezione stavo facendo fare un esercizio simile al plank e una delle due amiche tira una patacca al sedere dell'altra (scherzosamente). Quella che l'ha ricevuta ha subito ipotizzato fossi stato io ed io allo stesso tempo risposi Ci mancherebbe che mi prendessi una denuncia per molestie. Capì che era stata l'amica e lei le disse Vabbè ma Leo è un bel ragazzo d'altronde ti avrebbe fatto paicere ahah Lei dopo che aveva pensato fossi statio io pensò Che gusti particolari che ha Leo. Tutto molto cringe e sdrammatizzato con delle risate.
A fine lezione mi chiese se stasera festeggiavo e io risposi dicendo che non c'è alcuna donzella. La sua controrisposta fu Ma dai Leo sei un bel ragazzo sicuramente avrai la fila.
Per stasera è tutto gente.
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piantino in macchina mentre venivo a lavoro con la canzone “terzo cuore”, di leo gassman, fatto
si inizia benissimo
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Giorgio Armani parla del dolore per la perdita del compagno di vita e di lavoro Sergio Galeotti
Giorgio Armani, icona della moda mondiale, ha recentemente aperto il suo cuore in un’intervista toccante e sincera, rivelando aspetti intimi e inediti della sua vita. Un racconto senza filtri che tocca temi profondi come l’amore, il dolore per la perdita del compagno di vita e di lavoro, Sergio Galeotti, e la mancanza di figli. Con la sua eleganza e gentilezza, Giorgio Armani ci offre uno spaccato del suo percorso personale e professionale, che lo ha portato a diventare una leggenda della moda, mantenendo sempre un forte legame con le proprie radici. Il legame indissolubile con Sergio Galeotti Uno dei momenti più intensi dell’intervista è il racconto del rapporto tra Giorgio Armani e Sergio Galeotti, il suo socio e compagno di vita, scomparso prematuramente nel 1985. “Con Sergio morì una parte di me“, confessa Armani, con una commozione ancora palpabile. Sergio Galeotti, oltre ad essere il suo partner personale, è stato colui che ha spinto Giorgio a credere nel proprio talento e a fondare l’impero che oggi è sinonimo di eleganza nel mondo. “Mi diede coraggio e fiducia“, ricorda Armani, “Sergio vide in me un potenziale che forse neanche io avevo realizzato”. La loro storia, iniziata casualmente in Versilia, è stata fondamentale non solo per la crescita personale di Giorgio Armani, ma anche per il suo successo professionale. Grazie a Galeotti, Armani ha potuto seguire la sua visione creativa e liberare il mondo della moda da schemi rigidi, offrendo un’interpretazione nuova e moderna dell’eleganza. Il loro sodalizio, sia umano che lavorativo, ha lasciato un segno indelebile, e la perdita di Sergio ha rappresentato una ferita profonda nella vita dello stilista, che non ha mai smesso di ricordarlo con affetto e gratitudine. L’amore, la carriera e i successi senza tempo Giorgio Armani non si limita a parlare di Sergio. Durante l’intervista, lo stilista riflette anche su temi universali come l’amore e la scoperta di sé. Racconta, ad esempio, della sua infanzia a Piacenza durante il fascismo e dei primi turbamenti legati all’attrazione verso un giovane uomo durante il periodo passato nella colonia estiva di Misano Mare. “Era un’attrazione pura, bellissima, una grande emozione,” racconta Armani, svelando una parte di sé mai raccontata prima. Sul fronte lavorativo, Giorgio Armani si è imposto come una delle figure più influenti della moda internazionale. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dalle giacche destrutturate e dai pantaloni morbidi, ha rivoluzionato il guardaroba di uomini e donne, rendendo il marchio Armani un simbolo di raffinatezza senza tempo. Il film American Gigolo del 1980, con Richard Gere come protagonista, ha segnato il suo definitivo ingresso nel gotha della moda internazionale, consacrando il suo stile minimalista e sofisticato. “Quel film ha cambiato tutto“, ammette Armani, “e non posso negare che Richard Gere sia stato un ambasciatore perfetto dei miei abiti”. Il rapporto con la famiglia e la mancanza dei figli Nonostante i grandi successi professionali, Giorgio Armani rivela anche la sua vulnerabilità e i rimpianti personali, come quello di non avere avuto figli. “La mancanza dei figli è un vuoto che sento profondamente,” confessa lo stilista, aggiungendo che, nonostante ciò, ha cercato di colmare questo vuoto attraverso il legame con i suoi nipoti e le persone a lui vicine. Durante l’intervista, Armani racconta anche dei momenti più difficili della sua vita, come l’incendio che ha devastato la sua villa a Pantelleria. Nonostante la perdita di molti oggetti preziosi, uno dei pochi ricordi che riuscì a salvare fu l’anello del suo compagno di vita Leo. “Dal rogo ho salvato l’anello di Leo. Per me ha un valore inestimabile, è un simbolo dell’amore e del tempo che abbiamo passato insieme”. Read the full article
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Gramma 24
Agapitimoy mana, è tanto che non scrivo e come al solito lo faccio da lontano dalla Finlandia, sopra un porto di barche che sembra un po' la Grecia, ma fredda e grigia.
Ho riletto i vecchi post e i problemi sono sempre gli stessi. Stanotte mi sono svegliata alle 5 piangendo e guardando il film della cortellesi sulla violenza domestica, mi sono risalite tutte le litigate con Nicola e la violenza che lo prende quando si parla della sua famiglia.
Da lontani stiamo bene ma sempre in condizioni economiche precarie, a contare ogni centesimo, a risparmiare sulla carne che qui è carissima. La cascina rende ma sto mettendo da parte i soldi per fare studiare i ragazzi all'estero, non so se faccio bene.
Nico finanzia segretamente la sua famiglia, mangiandosi i risparmi e vergognandosi a dirmelo, io ho avuto l'ennesimo burnout dovuto all'eccesso di lavoro e sono scappata qui.
Sto facendo un corso di self leadership, chissà cosa vorrà dire, la prof soffre più di me e a volte penso che più che pagare io lei dovrebbe pagare lei me per la terapia che si sta facendo attraverso il corso.
Il corso comunque sta servendo, piango ma mi organizzo, cerco di mettere in fila i pensieri e gli impegni, di trovare il tempo per me.
Ho un'amica giapponese pazzesca, intelligentissima ma emotivamente fragilissima, schiacciata da madre e marito che sta emigrando qui da sola coi ragazzi. Una potenza.
Ci teniamo strette in un mondo lontano.
Papà è stato qui e mi ha fatto dormire 10 giorni sul divano, egoista ed egocentrico come sempre, sempre al massimo risparmio e al massimo scrocco.
Nicola si sta prendendo i ragazzi, li porta in Molise da solo, Leo ha una fidanzata Molisana e questo mi spaventa molto. Appena si tocca la sua famiglia si irrigidisce anche se dice di amarmi e che gli manco tanto. Anche lui mi manca tanto ma abbiamo sofferto così tanto in questi anni che tutta questa sofferenza è difficile da metabolizzare.
Tengo stretti i miei obiettivi, cerco di fare chiarezza su cosa voglio fare ma sono ancora in un grande caos.
A volte l'estetica mi imbarazza preferisco quasi la bruttezza della sostenibilità o un'estetica più sobria, anche se qui mi manca la cura estetica dell'Italia.
Mi manca la Grecia, la musica, l'allegria. Il mare c'è, il bosco anche.
Mi manca la lotta anche se era proprio quello da cui ero scappata.
Ho rifatto capoeira, ho imparato un'ennesima volta come combattere danzando, come essere belli e sorridenti anche quando si combatte.
Mi mancano i miei figli e le loro risate.
Domani arriva Erica così sarò meno sola, penso che invece lei lo sia molto se si scapicolla qui per stare con me. E' un vera amica, in tutti i momenti difficili della mia vita lei c'è sempre stata.
Sono contornata da amiche belle e vere, come Viviana, Erica, Hiromi, donne potenti ma sole, a cui gli uomini non sono stati capaci di stare dietro.
A volte penso di avere paura della solitudine anche se la voglio affrontare a testa alta e ricominciare a studiare e scrivere.
Devo imparare a controllare i burnout a prevenirli. Devo convivere con la mia fragilità psicologica e accettarla.
Devo imparare a gestire le energie e a dosarle.
Devo riposarmi.
Tu ti sei consumata, di lavoro e di produttività.
Sei morta giovane e non è giusto.
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FESTIVALETTERATURA DI MANTOVA, VIDEOGIOCHI e DUNGEONS & DRAGONS
Quest'anno il Festivaletteratura di Mantova 2024 ha deciso di dedicare uno spazio esclusivo a tutti gli amanti del celebre gioco di ruolo fantasy Dungeons & Dragons. Da da mercoledì 4 settembre 2024 a domenica 8 settembre 2024 sarà possibile giocare alcune storie originali scritte per l’occasione da autori e autrici presenti a Mantova: Fabio Geda, Marino Niola, Fiore Manni e Michele Monteleone, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone. Sotto l’esperta guida dei dungeon master dell’associazione Amici Ludici, ciascuno potrà sedersi e svestire i panni di comune cittadino per indossare quelli di un bardo, di una guerriera o di un paladino. Lo spazio D&D sarà aperto da mercoledì 4 a domenica 8 settembre. Per poter giocare è necessario acquistare il biglietto nella fascia oraria desiderata. I turni di gioco saranno mercoledì 4 e giovedì 5 ore 16:00 / 21:00 – venerdì 6 ore 10:00 / 16:00 – sabato 7 ore 10:00 / 16:00 / 21:00 – domenica 8 ore 10:00 / 16:00. Le partite avranno una durata variabile, tra le due e le tre ore. Si prega di arrivare sul luogo dell’evento almeno 10 minuti prima dell’inizio.
Il Festivaletteratura dedicaherà anche due incontri con l'autore al tema videogiochi.
Il primo incontro è THE LAST OF US E LO SPIRITO DEL TEMPO con Lorenzo Fantoni e si terrà alle ore 21:00 in Piazza Leon Battista Alberti, ingresso libero, il giorno venerdì 6 settembre.
Lorenzo Fantoni, ha dedicato al videogioco The Last of Us un capitolo del suo libro: Vivere mille vite. Come i videogiochi ci hanno cambiato il futuro
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Trama: I videogiochi sono indiscutibilmente il medium che in pochissimo tempo è diventato il più ricco, diffuso, criticato e culturalmente rilevante di tutti i tempi. Qui si passano in rassegna le tappe fondamentali del percorso che ha portato quel sistema di intrattenimento a diventare una parte fondamentale della nostra cultura, ma lo si fa in modo confidenziale, intrecciando storia personale e universale. Si parla di tecnologia e famiglia, di scoperte continue, sale giochi, curiosità, notti insonni. E genitori nerd che portano in casa un Atari e poi ti restano accanto, anche quando non ci sono più.
Il secondo incontro si intitola FINAL FANTASY, LA SERIE INFINITA con Eleonora C. Caruso e si terrà sabato 7 settembre alle 19:00 in Piazza Leon Battista Alberti, ingresso libero.
Eleonora è fan di lunga data del videogioco Final fantasy, e al settimo capitolo della saga di Hironobu Sakaguchi ha dedicato un podcast, Honey Bee Inn. Ma è anche autrice di diversi romanzi, tra cui:
Doveva essere il nostro momento
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Trama: Una ragazza è seduta su una ruota di scorta bucata, in mezzo al nulla della campagna novarese. I suoi capelli, un tempo rosa zucchero filato, ora sono un garbuglio di colori improbabili. Pochi riconoscerebbero in lei Cloro, celebrità di internet con milioni di follower in tutto il mondo. Insieme a lei, a tentare di riparare un'auto che ha macinato migliaia di chilometri, c'è Leo, trentaquattrenne disilluso, che dalla vita non ha avuto nulla di ciò che si aspettava – e dire che non si aspettava molto. Soltanto uno come lui, senza niente da perdere, avrebbe accettato di partire da Milano alla volta dell'entroterra catanese per recuperare un amico finito in una presunta setta in cui si vive come negli anni Novanta. La setta esiste davvero, all'interno di una masseria abbandonata, ed è guidata da Zan, un uomo ambiguo e magnetico convinto di aver compreso la Verità dopo un lavoro da incubo come moderatore di una piattaforma. Leo rimane alla masseria per tre mesi, ma si accorge di Cloro solo quando lei gli chiede un passaggio per Milano. Inizia così il loro viaggio in auto dalla Sicilia alla Lombardia, sedici ore previste che si dilatano in cinque giorni, attraverso varie tappe in città e paesini dalle atmosfere sempre più surreali, perché l'Italia sta per entrare in lockdown. Leo e Cloro, che non potrebbero essere più diversi, durante il viaggio ricostruiscono le loro vite e le ragioni che li hanno portati alla masseria, discutono, si fraintendono, si allontanano e si avvicinano di nuovo, più simili di quanto entrambi siano disposti ad accettare.
#eleonora c. caruso#lorenzo fantoni#finalfantasy#thelastofus#videogiochi#festivaletteratura#dungeons&dragons
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HOLY SHiRE- Fuori il nuovo album "Invincible"
Fuori “Invincible”, il terzo album dei milanesi HOLY SHiRE, (Ghost Record Label/AWAL UK). L’album arriva a 6 anni di distanza dal secondo lavoro “The Legendary Shepheds of the Forest”. Composto e prodotto dalla nuova formazione che si è stabilizzata negli anni post pandemia, è stato registrato e mixato da Frank Altare (Orion Recording Studios), masterizzato da Riccardo Parenti (Elephant Mastering) e presenta 10 nuovi brani e un’outro sinfonica. L’uscita dell’album sarà presentato stasera live al Rock on the Road di Desio (MB). Dopo l’estate uscirà il secondo singolo con il video girato in collaborazione con la prestigiosa Scuola del Cinema di Milano Luchino Visconti, “The Seduction of Hollowness”. La musica presenta l’impronta melodica dei precedenti lavori, ma con una maggiore apertura alle sonorità nu metal, la presenza caratteristica del flauto suonato da Kima e delle due voci femminili (Aeon – dragon vocals e Julie – Unicorn Vocals) e i testi legati al mondo fantasy, con Tolkien che rimane la principale fonte di ispirazione. La copertina è stata disgnata da theMaxx (batteria), come nei precedenti due album.
Questa la tracklist:
1 - Misty
2 – Dagon
3 – Dragonfly
4 – Voice Of Reason
5 – Waves Of Misery
6 – The Cathedral
7 – Black Thorn
8 – The Seduction of Hollowness
9 – Dream of You
10 – M9
11 – Farewell
L’album si apre con la marcia dei nani di “Misty”, primo omaggio della band a “lo Hobbit” di Tolkien, per poi scivolare nell’incubo lovecraftiano della cupa “Dagon”, si torna alla luce con “Dragonfly”, dove il flauto descrive il volo della magica libellula, “Voice of Reason” con energia accompagna l’ascoltatore nel mondo di The Witcher, per poi approdare sui lidi della ballad “Waves of Misery”, uno dei singoli, che racconta la dolente storia della sirenetta. “The Cathedral” apre le porte di un sogno dove un giocattolaio misterioso esaudisce ogni desiderio, e di nuovo nel mondo Tolkeniano con Black Thorn ispirata ad una della più struggenti storie d’amore de “Il Silmarillion” e, altro singolo, “The Seduction of Hollowness” che sinuosamente come Grima de “Il Signore degli Anelli” ipnotizza con la magia del flauto. “Dream of you” è il dolce e acustico preludio al primo singolo dell’album “M9”, il brano sicuramente più aggressivo e metal dell’intero lavoro che racconta della mostruosa trasformazione della bellissima Medusa. Il lavoro si chiude con un breve divagazione orchestrale, quasi “timburtoniana”, del tema di Misty.
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Formazione:
Aeon Erika Ferraris dragon: vocals
Julie Giulia Fiore unicorn: vocals
Kima Chiara Brusa: flauto traverso
Tia Mattia Stilo: chitarra
Ste Stefano Zuccala: chitarra
Leo Leonardo Sganga: basso
theMaxx Massimo Pianta: batteria
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ParaB1ago !!!!
Parlare con entusiasmo di una sconfitta per 6 a 0 sembra insensato, poco realistico … ed invece la voce mancava a Mattia nel descrivere la giornata di Domenica 9 Giugno per via dei festeggiamenti !
Eh sì, perché come leggete dal titolo il CT Parabiago è di nuovo dove merita di essere, in Serie B1 Maschile !
Lasciatemi quindi non descrivere in dettaglio partite e sconfitte in quel di Vicenza, figlie più della tensione per il risultato lì a portata di mano e per l’orecchio teso ai risultati che provenivano dagli altri campi.
Celebro invece una squadra costruita “a parametro zero” e grazie al senso di attaccamento che tutti i ragazzi hanno dimostrato in questa stagione, giocando per i colori del CTP anche per ringraziare il lavoro che quotidianamente noi della famiglia di Via dello Sport spendiamo intorno alla famiglia Ceruti.
La prima dedica va quindi a Grazia e Gianni che, nonostante la salute non li assista appieno in questi mesi, non hanno MAI fatto mancare le loro coccole ai nostri ragazzi, rimanendo sempre presenti nonostante tutto e tutti ! Senza di loro nessuno di noi potrebbe esistere nel panorama tennistico per cui grazie, forza e ancora grazie !
La seconda e altrettanto sentita dedica va all’amata Valeria, che per prima avrebbe sicuramente gioito anche per il contributo del suo bimbo Alessandro … quante torte di festeggiamenti ci siamo persi per via di quel destino crudele che ti ha portata via così presto, Valeria … anche se la tua voce ed il tuo tifo sono risuonati chiari in ogni campo che abbiamo calcato in stagione !
Mi fermo qui e non posso che trascrivere il messaggio che capitan Mattia ha voluto scrivere col cuore in mano ai suoi ragazzi …
Davvero, cosa posso aggiungere a queste parole stupende !
“Ciao ragazzi, come tradizione prima di Mamo, ci penso io quando si raggiunge un obiettivo, bello o brutto che sia.
Quest’anno non bello…BELLISSIMO !
Ieri Gio mi ha chiesto quale promozione è stata la più bella: senza dubbio questa !
Per tanti motivi: avevamo una dedica speciale, per la nostra amata Valeria che tanto ci manca e tanto avremmo voluto partecipasse con noi ai festeggiamenti; per i miei genitori, che nonostante il difficile momento che stanno passando, non ci hanno mai fatto mancare l’appoggio e l’aiuto incondizionato; per me, si per me, che nonostante tutto e più di tutto, ho cercato di non farvi mai mancare un sorriso.
Siete stati grandiosi tutti, dal primo all’ultimo … GRAZIE!!!!
Abbiamo vinto contro tutto e contro tutti, supportati da pochi e abbiamo sbattuto una vittoria clamorosa in faccia a chi ci ha voltato le spalle!
E ora spazio ai miei eroi:
- Gio: leader maximum e riconosciuto in maniera indiscutibile. Sempre decisivo, sempre fondamentale, sempre a casa tua!
- Marco: Professionista con la P maiuscola, grazie per la parola data, per la disponibilità e per essere così forte !!!!!
- Ricky: consacrazione ad alti livelli, una sicurezza. Uomo spogliatoio e ragazzo d’oro. Grande!
- Chri: un coglionazzo al quale non possiamo rinunciare ! Sei fantastico, nel bene e nel male, ci piaci così, soprattutto quando giochi come con Scala !
- Leo: una colonna della squadra, sempre presente, sempre importante, hai portato a casa il punto più importante della stagione subito alla prima giornata!
- Ale: che bella sorpresa! Esordio in squadra e promozione, grazie ai tuoi punti in singolo e al tuo carattere estroverso. Sei stato spinto e guidato, in panchina e dal cielo … ti adoriamo.
- Andrea: semplicemente fantastico ! Amato da tutti, voluto da tutti, vice capitano stile Barella ma con tratti alla Darmian. Sei il mio orgoglio e l’esempio per tutti. Mai una parola fuori luogo, mai banale…un vero Ceruti!
- Catta: sei sempre con noi, non sei a Stoccolma ma qui a Parabiago,in ogni partita!
Grazie dal profondo del cuore per avermi regalato una gioia immensa in un momento particolarmente duro, ve ne sarò sempre grato.
Il nostro spogliatoio, il nostro gruppo, sono merce rara e non si comprano con i soldi !
Sono orgoglioso di essere il vostro capitano e vi voglio infinitamente bene!
Mattia
ParaB1ago⭐⭐”
Grazie da parte mia anche alle ragazze che tornando da Treviso dove, onorando sempre il campo ma uscendo sconfitte per 4 a 0, si sono fermate a partecipare alla festa condita dalle stupende maglie celebrative preparate in gran segreto da Mattia.
Chiudo con dei ringraziamenti che Mattia si raccomanda di inserire verso il sottoscritto (ci sono sempre anche se da 9000Km di distanza !!!), verso tutti coloro che ci hanno dato e che continuano a darci una mano, verso anche coloro che ci hanno voltato le spalle prendendo strade diverse dandoci così ancor maggior sprone, verso tutto lo staff (maestri e preparatore atletica) che quotidianamente si spendono in campo ed in palestra.
UNA PROMOZIONE MERITATA PERCHE’ TUTTA NOSTRA !!! … per cui forse sì, la più bella degli ultimi anni.
Torniamo dove ci meritiamo ! GRANDI RAGAZZI !!!
Aspettiamo tutti i tifosi in casa Domenica 16 giugno per l’ultima giornata contro il CT Vicenza per festeggiare con i giusti applausi questi splendidi atleti !!!
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Giuseppe Leo con Più Solbiate
Sono Giuseppe Leo, candidato consigliere di 54 anni; convivo a Busto Arsizio con Cristina.
Laureato in Economia e commercio, lavoro come funzionario in una Benefit Corporation del movimento Cooperativo che opera nel mondo delle assicurazioni.
Da sempre impegnato nel Volontariato, sono stato uno dei Soci Fondatori della Pro Loco di Solbiate Olona nel 1999, Volontario dell’Associazione Amici Della Ferrovia della Valmorea, donatore Avis e consigliere nella sottosezione locale, Volontario nelle giornate AIRC. Nel 2011 il comune di Solbiate mi ha riconosciuto l’onore di essere nominato “Solbiatese dell’Anno”.
Cinque anni fa ho iniziato un cammino con il gruppo di persone Più Solbiate che ha la mia stessa visione di Solbiate: Più Verde, Più Giovane, Più Sicura.
Dal 2019 sono Vicesindaco ed Assessore con deleghe al Sociale, allo Sport, al Tempo Libero, alla Cultura e alla Protezione Civile.
Questi cinque anni sono stati un’esperienza che mi ha arricchito molto, in particolar modo per quanto riguarda l’ambito Sociale.
Ho deciso di ripresentarmi per dare il mio contributo alla Comunità Solbiatese e supportare Lucio, e i più giovani della nostra squadra, nel realizzare il nostro programma.
Campo di Bocce: Prima e dopo
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Il redditometro: lo strumento che tanta paura fa
Il protagonista della politica italiana, in questi ultimi giorni, è il redditometro. Lo strumento di controllo fiscale, andato in "disuso" con l'arrivo del Governo Meloni, è tornato in auge con l'ultimo decreto ministeriale a firma del vice ministro dell'Economia Maurizio Leo. Il decreto che ipotizzava un suo ritorno è stato aspramente criticato dalla maggioranza. La conseguenza è stata la sospensione del decreto ed una riflessione che il Governo Meloni deve fare. Perché questo redditometro fa tanta paura? Cos'è il redditometro? Il redditometro, ufficialmente conosciuto come "accertamento sintetico di tipo induttivo", è uno strumento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per stimare il reddito presunto di un contribuente in base alle sue spese. In parole semplici, il fisco confronta le spese effettuate da un individuo con il suo reddito dichiarato e, se rileva una discrepanza significativa, può avviare un'indagine per accertare un'eventuale evasione fiscale. Come funziona? L'Agenzia delle Entrate dispone di un'ampia base dati che include informazioni su: - Redditi dichiarati: Dalle dichiarazioni dei redditi annuali, il fisco estrae informazioni sui redditi da lavoro, da impresa, da capitale e da altre fonti. - Spese sostenute: Vengono incrociate informazioni provenienti da diverse fonti, come: - Acquisti con carta di credito e bancomat: Le transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici sono tracciabili e forniscono dettagli sugli acquisti di beni e servizi. - Possesso di immobili: Catasto e visure ipotecarie permettono di verificare la proprietà di case, terreni e altri immobili. - Mezzi di trasporto: Il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) fornisce informazioni sulle auto, moto e natanti intestati al contribuente. - Utenze domestiche: I consumi di energia elettrica, gas e acqua possono indicare il tenore di vita di un individuo. - Altri indicatori: Possono essere inclusi anche altri elementi come abbonamenti, frequentazione di ristoranti di lusso, viaggi all'estero, ecc. L'Agenzia delle Entrate applica a ciascuna voce di spesa un coefficiente moltiplicativo, stabilito annualmente con un decreto ministeriale. La somma dei prodotti tra coefficienti e spese fornisce un'indicazione del reddito presunto del contribuente. Se il reddito presunto supera di una certa soglia il reddito dichiarato, il contribuente viene invitato a giustificare la discrepanza. Cosa succede se il reddito presunto è superiore al reddito dichiarato? Se il contribuente non riesce a fornire una giustificazione valida per la differenza tra reddito presunto e reddito dichiarato, l'Agenzia delle Entrate può avviare un accertamento fiscale. In questo caso, il fisco ricalcola il reddito imponibile del contribuente, applicando le imposte e le sanzioni dovute. Criticità e limiti del Redditometro L'utilizzo del Redditometro ha sollevato diverse critiche, tra cui: - Possibili inesattezze: L'incrocio di dati provenienti da diverse fonti può generare errori e portare a conclusioni errate sul reddito effettivo del contribuente. - Invasione della privacy: La raccolta e l'analisi di dati sensibili relativi alle spese personali dei cittadini possono essere considerate una violazione della privacy. - Mancanza di equità: Il Redditometro non tiene conto di tutte le variabili che possono influenzare le capacità di spesa di un individuo, come ad esempio la presenza di persone a carico, spese mediche straordinarie o investimenti effettuati in passato. Nonostante le critiche, il Redditometro rimane uno strumento importante per contrastare l'evasione fiscale in Italia. Tuttavia, è fondamentale che venga utilizzato in modo corretto e proporzionato, nel rispetto dei diritti dei contribuenti e con la dovuta attenzione alla tutela della privacy. Foto di Steve Buissinne da Pixabay Read the full article
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