#Leggere Lolita a Teheran
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2024 in books (second one read in June)
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Language: Italian (translation)
Original title: Reading Lolita in Tehran
I loved this - it is certainly a tough read because of the content (the tales of the girls in prison are particularly gruesome and terrifying), but its value just shines even more because of it: how art is one of the core needs of human beings, especially in oppressive and distopic realities.
The main themes that I loved the most (aside from the excellent literature analysis and the comfort of recognizing oneself in a fictional character, that is in someone else's thoughts and life) are how being free to imagine and having a choice in one's private life are to be considered essential rights in one's life to be able to live it as a complete human being, not just a piece of the setting in someone else's play.
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Feroza Aziz, nel novembre 2015, era una bella diciassettenne americana di origine afghana, molto nota per i suoi interventi su TikTok; video generalmente frivoli, di cosmesi o di moda. I censori cinesi, scorrendo rapidamente i contributi postati quel giorno e vedendola impegnata in un tutorial in cui illustrava il corretto uso di un piegaciglia, non si sono soffermati né preoccupati; non potevano sospettare che dopo pochi secondi dall'inizio il tutorial avrebbe cambiato decisamente registro e si sarebbe trasformato in una dura denuncia della repressione cinese nei confronti dell'etnia uigura, mentre Feroza con la sua faccetta di bronzo continuava imperterrita a piegarsi le ciglia, passando dall'occhio destro al sinistro. Appena mi è capitato di vedere il video (diventato nel frattempo virale) l’ho collegato a una tecnica usata nella settecentesca Encyclopédie diretta da Diderot, di cui molto probabilmente Feroza Aziz non aveva mai sentito parlare:
per depistare anche allora la censura, gli enciclopedisti si erano inventati di nascondere alcuni degli attacchi più decisi ai pilastri culturali dell'ancien régime dentro la definizione di lemmi dall'apparenza assolutamente innocua. Se per esempio si va a leggere il testo relativo alla voce “aquila”, si troveranno due pagine di lunghe e dettagliate informazioni ornitologiche ma verso il fondo (dove il censore stanco e poco interessato non sarebbe arrivato mai) si parla dell'aquila come uccello sacro a Giove e si condannano i miti superstiziosi pagani, con trasparente allusione a quelli cristiani. Le tecniche dell'illuminismo francese sono state esportate, più o meno consapevolmente, ovunque gli autori cerchino di esprimere pulsioni di libertà in un regime totalitario; il modello della Religiosa di Diderot (la storia di Suzanne Simonin, monaca forzata, e della sua fuga dal convento) si ritrova per esempio nella miniserie tedesco-statunitense Unorthodox (2020), ispirata all'autobiografia di Deborah Feldman: una ragazza cresciuta nella comunità ebrea ultraortodossa di Brooklyn fugge a Berlino, dove prima di lei era fuggita sua madre – la storia esemplare di una giovane donna per denunciare un intero sistema di oppressione. Così Azar Nafisi, in Leggere Lolita a Teheran, usa Nabokov e in generale la letteratura per raccontare la repressione del femminile dopo la vittoria di Khomeini, e Abbas Kiarostami sposta sullo sguardo dei bambini (nello splendido documentario Compiti a casa) il proprio atto d’accusa verso l’Iran contemporaneo: struggente la scena in cui uno dei piccoli trasferisce su Pinocchio la personale, e fino a quel momento mai compresa, voglia di libertà. Lo “spostamento”, proprio nel senso freudiano, era una delle tecniche principali dell'illuminismo, basti pensare al persiano di Montesquieu che descrive Parigi con occhi ingenui nelle sue lettere a un amico rimasto in Persia. Spostamento nello spazio ma anche nel tempo: Stalin concesse un premio statale a Ejzenštejn per la storia cinquecentesca di Ivan il Terribile ma, quando si accorse che nel secondo film della trilogia (La congiura dei boiardi) il potere autocratico veniva messo in discussione, negò l’autorizzazione a proseguirlo. Nel quindicesimo capitolo dello Spirito delle leggi Montesquieu stila un elenco paradossale delle nove ragioni per cui si ha il diritto di rendere schiavi i neri, con perle del tipo: “visto che i popoli europei hanno sterminato i popoli americani, hanno dovuto rendere schiavi quelli dell'Africa per riuscire a dissodare tutte quelle terre”, o anche “lo zucchero sarebbe troppo caro, se la pianta che lo produce non fosse coltivata da schiavi”, o infine “è impossibile supporre che i negri siano uomini come noi perché, se lo supponessimo, si comincerebbe a credere che noi stessi non siamo cristiani”. Il rovesciamento paradossale, cioè fingersi nei panni del razzista che si vuole combattere esagerando fino all'assurdo le sue motivazioni, è un caso particolare di spostamento ed è stato artificio retorico costante nelle lotte verbali per la tolleranza e la libertà; strumento efficace ma delicato e talvolta pericoloso, se è vero che durante un’assemblea in Giamaica nel 1802 una parte di questo elenco di Montesquieu fu strumentalizzata, citando l’autorità della fonte, per rifiutare ai mulatti gli stessi diritti dei bianchi. "
Walter Siti, Contro l’impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura, Rizzoli (collana Narrativa italiana), 2021. [Libro elettronico]
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francescacammisa1 · 2 years ago
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C'è un altro modo di dire persiano, "la pietra paziente" che si usa spesso nei momenti di difficoltà e smarrimento. Se un uomo riversa tutti i suoi problemi e i suoi guai sulla pietra, questo lo ascolterà, ne assorbirà i dolori e i segreti, e allevierà la sua pena. A volte però la pietra non riesce più a sopportare il peso e si spacca.
Azar Nafisi - Leggere Lolita a Teheran
Ph Andrea Haase
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affascinailtuocuore · 2 years ago
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B.Schiavulli-BURQA QUEEN. Afghanistan 2021: tre donne, tre storie, stessa lotta per la libertà.
Tradimenti Afghanistan 2021: dopo venti lunghi anni, durante i quali sono state alimentate speranze e illusioni di cambiamento e ritrovata libertà, e dopo qualche piccolo passo avanti in quella direzione, soprattutto per le donne, gli Americani e le forze alleate lasciano Kabul. Il gioco della guerra, la caccia ai terroristi e la presunta esportazione della democrazia si concludono con un nulla…
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Azar Nafisi
https://www.unadonnalgiorno.it/azar-nafisi/
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Bisogna comunque osservare che la Repubblica islamica dell’Iran, come qualsiasi altro regime totalitario, alla fine, cerca sempre di confiscare l’identità delle persone. Essendo una donna le pressioni nei miei confronti sono state ancora più forti. L’attuale lotta in corso è proprio quella di riappropriarsi della propria identità, a livello individuale e nazionale.
Azar Nafisi, scrittrice e accademica iraniana che vive negli Stati Uniti.
Il suo libro più celebre è il bestseller Leggere Lolita a Teheran, tradotto in 32 lingue.
Insegna letteratura inglese all’Università di Washington dove dirige il Dialogue Project e collabora con il Foreign Policy Institute.
Nata a Teheran nel 1955 è figlia di Ahmad Nafisi, ex sindaco della capitale, e di Nezhat Nafisi, prima donna eletta al parlamento iraniano. Ha studiato in Inghilterra e si è laureata in letteratura inglese e americana all’Università dell’Oklahoma.
Tornata in Iran nel 1979, insegnava all’Università di Teheran prima di venire espulsa per non aver rispettato le norme vigenti sull’abbigliamento.
Testimone della rivoluzione islamica e della presa di potere dell’ayatollah Khomeini, è stata una fervente oppositrice del regime.
Il suo impegno le è costato la cattedra universitaria, ma non si è scoraggiata e ha organizzato clandestinamente, a casa sua, un seminario per sette delle sue allieve più brillanti, per leggere, analizzare e discutere alcuni dei più importanti capolavori della cultura occidentale e infrangere le regole di un regime censorio. Un seminario diventato il loro rifugio, un universo autonomo, in cui le studentesse hanno attraversato la Rivoluzione sotto il velo un intreccio di contraddizioni, la rivendicazione dell’identità culturale e nazionale della propria gente, voglia di Occidente ma rifiuto di appiattimento in esso.
Da questa importante esperienza è nato il libro Leggere Lolita a Teheran scritto in lingua inglese dopo essersi trasferita negli Stati Uniti, nel 1997.
Nel 2008 ha pubblicato Le cose che non ho detto, altro libro autobiografico che racconta della sua famiglia e del complicato rapporto dei suoi genitori. Suo padre tradiva sua madre, che si rifugiava in un mondo fantastico per rendere sopportabile il quotidiano che la umiliava. Mentre lui scriveva libri di memorie e innumerevoli diari, la madre le raccontava le storie del passato da cui ha attinto a piene mani per scrivere il libro, partendo dalla nascita di sua nonna per arrivare a quella di sua figlia, sullo sfondo di un Iran segnato dalle due Rivoluzioni, dai conflitti e da uno stato di perenne turbolenza e palpabile oppressione.
Nel 2014 è stato pubblicato il saggio La Repubblica dell’immaginazione in cui i ricordi autobiografici si intrecciano con l’interpretazione di tre opere letterarie: Huckleberry Finn, Babbit e Il cuore è un cacciatore solitario.
Il suo ultimo libro uscito in Italia è Quell’altro mondo in cui racconta come ci si sente esiliati in patria e prigionieri di un regime totalitario ostile oltre al legame con l’amato Nabokov.
Negli Usa è recentemente uscito Read Dangerously: The Subversive Power of Literature in Troubled Times.
Azar Nafisi ha peregrinato per il mondo con una valigia piena di libri come suo bagaglio.
Strenua sostenitrice del ruolo sovversivo della letteratura per scardinare i regimi totalitari, porta la sua voce e il suo contributo in tutto il mondo.
Esistono spazi culturali che non appartengono a nessuna parte politica, c’è nei libri un linguaggio comune e universale che sfida i confini e le frontiere.
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Nafisi: “Il regime non fa più paura, la nostra guerra è per la libertà”
Azar Nafisi segue le ultime convulsioni della crisi in Medio Oriente dagli Stati Uniti, dove vive da più di venti anni. Per modo di dire. Perché la scrittrice diventata famosa con “Leggere Lolita a Teheran”, considerata una delle voci più importanti dell’Iran in esilio, in realtà vive legata a filo doppio – via telefono o via internet – con Teheran e con i familiari e gli amici che ha ancora…
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Modena, "Leggere Lolita a Teheran" nella giornata della donna
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Modena, "Leggere Lolita a Teheran" nella giornata della donna. È ispirato alle donne iraniane che lottano per essere libere, il recital “Leggere Lolita a Teheran” in scena al Teatro Storchi, mercoledì 8 marzo alle 20.30, per celebrare la Giornata internazionale della donna che la città di Modena, con un programma dal titolo “8 marzo tutto l’anno!”, dedica a tutte le donne che ogni giorno combattono per il diritto ad autodeterminarsi. Il programma è proposto dal Comune di Modena e dal Tavolo comunale delle associazioni per le pari opportunità e la non discriminazione, in collaborazione con enti e associazioni femminili, culturali e sportive, e, come di consueto, prosegue per tutto il mese di marzo con performance teatrali e reading, presentazioni di libri, mostre e proiezioni, seminari, incontri e passeggiate culturali. Il programma per la Giornata della donna è stato presentato questa mattina, mercoledì 1 marzo, in Municipio dall’assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena Grazia Baracchi con una conferenza stampa alla quale è intervenuto anche Franco D’Ippolito in rappresentanza di Emilia Romagna Teatro-Ert che cura lo spettacolo al Teatro Storchi. Come ha sottolineato l’assessora Baracchi, il programma proposto prevede quasi quaranta appuntamenti “costruiti insieme con numerose realtà del territorio, momenti di riflessione e condivisione per rappresentare la grande ricchezza del pensiero femminile in città, collaborare alla creazione di una cultura delle pari opportunità per tutte e per tutti, costruire insieme una città inclusiva”. Lo scorso settembre Mahsa Amini morì dopo essere stata arrestata a Teheran dalla cosiddetta polizia morale per non aver indossato correttamente il velo. Da allora, le proteste guidate dalle donne, sostenute per la prima volta anche da tanti uomini, soprattutto giovani, hanno infiammato l’Iran. La serata allo Storchi, che riprende la tradizione dello spettacolo a ingresso gratuito su prenotazione fino a esaurimento dei posti, racconta questa nuova “rivoluzione” attraverso il recital, le immagini fotografiche e la musica, le testimonianze di quanto sta accadendo raccolte da Amnesty International. I biglietti, validi per una persona, possono essere ritirati (per due persone al massimo) alla biglietteria del Teatro Storchi, il martedì e il sabato dalle 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19; il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 14 (informazioni: biglietteria telefonica Teatro Storchi: 059 2136021; www.emiliaromagnateatro.com). Lo spettacolo, tratto dal romanzo di Azar Nafisi e messo in scena da Ert, è recitato da Cinzia Spanò che darà voce ad alcuni estratti del libro, accompagnata dalle composizioni originali della pianista Roberta Di Mauro e dal coro delle donne di Amigdala; sullo sfondo, le foto di Marinka Masseus, tratte dal progetto “My stealthy freedom Iran”. Il recital si conclude con un momento di approfondimento costituito da testimonianze di donne iraniane lette da donne modenesi, con interventi di Tina Marinari, di Amnesty, e della stessa Cinzia Spanò. “Leggere Lolita a Teheran” nasce dall’esperienza di Azar Nafisi che, nell’autunno del 1995, fu costretta a lasciare il suo incarico di docente universitaria a causa delle pesanti pressioni della Repubblica Islamica sui contenuti delle lezioni e, in generale, sulla vita privata delle persone, in particolare delle donne. Nafisi rispose aprendo il suo salotto di casa a sette studentesse che ogni settimana si riunivano per parlare di letteratura. Sebbene dalla rivoluzione iraniana siano passati più di quarant’anni, le parole e le vicende del romanzo di Nafisi risuonano vive e attuali, ancora di più oggi, con le proteste in corso in Iran. Il reading si propone come un ideale prolungamento del salotto di Nafisi, per portare il romanzo oltre la letteratura, in altri spazi e contesti, dai teatri alle scuole, con l’obiettivo di amplificare la voce femminile della resistenza e mettere in connessione donne provenienti da differenti paesi, situazioni ed epoche.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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anywhereclosertome · 2 years ago
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"Gli uomini che non si possono avere sono sempre quelli che si desiderano di più." sentenziò Manna con un tono insolitamente acido.
Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi (2003)
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effepicomunicazione · 2 years ago
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"Vogia de carnoval", la nuova esposizione della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti
“Vogia de carnoval”, la nuova esposizione della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti
Protagonista di “Vogia de carnoval” è la scrittrice iraniana Azar Nafisi, autrice del bestseller Leggere Lolita a Teheran (Adelphi), con un’intervista in esclusiva girata all’interno di rhinoceros e ambientata in una preziosa scenografia di San Marco a Venezia. Nell’intervista, che il pubblico può ascoltare all’interno del percorso espositivo, Azar Nafisi parla del suo rapporto privilegiato con…
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mavaffa · 2 years ago
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"Noi che abitiamo in paesi antichi, spiegai, abbiamo un passato, e non ce ne stacchiamo mai. Loro, gli americani, hanno un sogno: sentono nostalgia per la promessa del futuro".
Azar Nafisi - Leggere Lolita a Teheran
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momentidicri · 5 years ago
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Ho comprato questo libro nelle bancarelle di Via Po a Torino, perché costava poco. Non mi sarei mai aspettato che questo libro mi avrebbe regalato così tanto.
"Una volta che il male viene, come dire, personalizzato, ed entra dunque a far parte della vita quotidiana, la strategia per resistervi diventa anch'essa personale, individuale. In che modo l'anima riesce a sopravvivere? È la domanda essenziale. E la risposta è: con l'amore e la fantasia"
[Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi]
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enplein-air · 6 years ago
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Sono passati cinque anni, da quando tutto è cominciato in una stanza luminosa di nubi, dove leggevamo Madame Bovary e mangiavamo cioccolatini da un piatto rosso come il vino, tutti i giovedì mattina. Dell'implacabile monotonia della nostra vita quotidiana non è cambiato quasi nulla. Io invece sono cambiata, in un certo senso. Ogni mattina, quando sorge il solito sole, quando mi sveglio e mi metto il solito velo davanti al solito specchio per uscire e diventare ancora una volta parte di quella che chiamano realtà, penso anche a un'altra "me", nuda sulle pagine di un libro: in un mondo di fantasia, fissa e immobile come una statua di Rodin. E così rimarrò finché mi terrete nei vostri occhi, cari lettori.
Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi 
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lecitazionidilibri · 7 years ago
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Di giorno stavo meglio. Mi sentivo più coraggiosa. Non avevo tempo di pensare. Ma la notte, ogni notte, pagavo i conti. Ricominciavo a pensarci, a chiedermi cosa sarebbe successo.
Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi
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francescacammisa1 · 2 years ago
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[...] la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia. Per vivere una vita vera, completa, bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti?
Azar Nafisi - Leggere Lolita a Teheran
artist Jane Newland 
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yourtrashcollector · 7 years ago
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《Non riesco a dirti di non affliggerti, di non ribellarti》, scrisse 《sia perché la mia immaginazione vive, a mie spese, intensissimamente ogni cosa, sia perché non sono capace di dirti di non sentire. Senti, senti, ti dico – senti con tutta te stessa, foss’ anche fin quasi a morirne, perché questo è il solo modo di vivere, specialmente di vivere in questa terribile tensione, e il solo modo di onorare e celebrare gli essere ammirevoli che sono il nostro orgoglio e la nostra ispirazione》.
Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran
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perpassareiltempo · 3 years ago
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Ho sempre avuto un debole per i sogni impossibili e le cause perse.
Azar Nafisi - Leggere Lolita a Teheran
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