#Le vie del Signore sono finite
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Il nuovo saggio di Roberto Lasagna racconta l’universo poetico, ironico e umano di Massimo Troisi, con analisi, interviste e una lettura critica affascinante. Scopri di più su Alessandria today.
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Dal film " Le vie del signore sono finite "
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Best Massimo Troisi movies and performances:
1. Il postino - Michael Radford (1994)
2. Non ci resta che piangere - Roberto Benigni e Massimo Troisi (1984)
3. Ricomincio da tre - Massimo Troisi (1981)
4. Scusate il ritardo - Massimo Troisi (1983)
5. Il viaggio di Capitan Fracassa - Ettore Scola (1990)
6. Le vie del Signore sono finite - Massimo Troisi (1987)
7. Pensavo fosse amore... invece era un calesse - Massimo Troisi (1991)
#Massimo Troisi#Il postino#Michael Radford#1994#1990s#90s#90s movies#1990s movies#Non ci resta che piangere#roberto benigni#1984#1980s#80s#1980s movies#80s movies#Ricomincio da tre#1981#Scusate il disturbo#1983#Il viaggio di capitan fracassa#1990#Le vie del Signore sono finite#1987#Pensavo fosse amore invece era un calesse#1991
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[...] Che i libri so' milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? Pecché io so' uno a leggere, là so' milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno [...]
Massimo Troisi, Le vie del Signore sono finite (1987)
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Le vie del Signore sono finite (1987) ♥
#massimo troisi#film#bastasse saper leggere e scrivere per essere intelligenti#libri#le vie del signore sono finite
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Voglio 'o mare pe' chi fa bene e chi fa male pe' chi se cerca e va luntano e per sognare poi qualcosa arriverà.
Pino Daniele, Qualcosa arriverà
#qualcosa arriverà#pino daniele#Le vie del Signore sono finite#massimo troisi#musica italiana#mare#lontano
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Carola Stagnaro e Massimo Troisi, “Le vie del Signore sono finite” (1987) giffeteria
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Se le vie del Signore sono finite prendo la pala e ne scavo una nuova.

cywo
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Le vie del signore...
sono finite 😉
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«Per quanto tu possa leggere tanto non diventi più intelligente» [Mao Zedong citato da Limonov al Salone del libro di Torino 2018, al minuto 2h20′35″]
#massimo troisi#troisi#ignoranza#leggere#letture#libri#le vie del signore sono finite#citazioni#mao#Mao Zedong#Limonov#Eduard Limonov#letteratura#cultura#intelligenza
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Io non leggo mai, non leggo libri, cose… pecché che comincio a leggere mo’ che so’ grande? che i libri so’ milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so’ uno a leggere, là so’ milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno, mentre ne leggo uno…
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Massimo Troisi, in "Le vie del Signore sono finite", 1987
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Venerdì 29 marzo, la Questura di Padova autorizzava una manifestazione del partito neofascista Forza Nuova contro la legge 194 sull’aborto. Una contro-manifestazione convocata per contestare l’iniziativa, ha ricevuto violente cariche da parte della polizia: tre manifestanti sono finite in ospedale e due fermate. Una di queste è un’insegnante. Contro di lei, il Mattino di Padova ha lanciato un’invettiva dalle colonne del giornale, sostenendo l’incompatibilità tra la professione del docente e l’azione politica antifascista. Dello stesso avviso il Ministro degli Interni Matteo Salvini e Elena Donazzan. Assessore all’Istruzione della Regione Veneto, da sempre vicina alle formazioni dell’estrema destra italiana. In una lettera aperta al giornale padovano, gli insegnanti rispondono punto per punto
All’attenzione della redazione de Il Mattino di Padova,
del giornalista Enrico Ferro e di tutti i cittadini e le cittadine
In qualità di insegnanti ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra solidarietà alla prof.ssa M. G., in seguito alla campagna mediatica violenta e diffamatoria messa in atto nei suoi confronti.
Di fronte alla pessima ricostruzione dei fatti fornita dal vostro giornale, si impone la necessità di riassumerli in breve. Venerdì sera a Padova il partito dichiaratamente fascista Forza Nuova, guidato dal suo leader Roberto Fiore, ex militante dell’organizzazione terroristica della peggior destra eversiva di Terza Posizione, ha indetto una manifestazione contro la legge 194. Il questore ha concesso ai fascisti antiabortisti di sfilare per le vie cittadine.
In risposta, un arco variegato di gruppi e privati cittadini e cittadine si è mobilitato per esprimere il proprio dissenso. Tuttavia, la possibilità di manifestare è stata negata dal questore. Dopo un presidio, le persone hanno deciso di sfilare pacificamente per le piazze della città, fino a incontrare uno schieramento di forze dell’ordine, che ha caricato violentemente i e le manifestanti a mani alzate. Tre di loro sono state portate in ospedale e due fermate.
Nei giorni successivi, una di queste è stata oggetto di una condanna sommaria da parte del vostro giornale in quanto insegnante che ha deciso di essere presente alla manifestazione. Si allude esplicitamente all’incompatibilità fra professione docente e impegno politico antifascista. Vorremmo ricordare alla redazione e al signor Enrico Ferro che, tra i cosiddetti no global (ancora coi no global?) c’erano molte e molti insegnanti. La questione, però, va al di là della manifestazione di venerdì e del caso della prof.ssa M. G.: è un problema di democrazia. Ci preme sottolineare che:
1. L’insegnante esercita le sue funzioni nel rispetto di un’etica professionale. Ai fini dell’esercizio della funzione docente è garantita – dalla Costituzione – la libertà di insegnamento e di scelta del metodo. Tale libertà serve lo scopo di formare gli studenti e le studentesse in quanto cittadini e cittadine della Repubblica Italiana. Fondamentale a tale processo è la costruzione del pensiero critico. All’insegnante interessa che lo studente e la studentessa abbiano gli strumenti per costruirsi autonomamente le proprie idee, non cosa pensano.
2. Non c’è contraddizione fra il rispetto di questa etica professionale e l’assunzione di posizioni politiche chiare, in particolare nel momento in cui ciò avviene fuori dalle aule scolastiche. Da contratto, il lavoratore non vende se stesso, ma le sole attività indicate nel contratto e nell’orario previsto: resta irrilevante la sua vita extralavorativa.
3. Questa distinzione marca la distanza dalla scuola fascista, in cui era richiesto il giuramento di fedeltà al regime.
4. Il fatto che un’insegnante sia dichiaratamente antifascista e che agisca di conseguenza non dovrebbe apparire strano. L’antifascismo è uno dei pilastri dello Stato democratico in cui viviamo. Si dovrebbe anzi dire che un’insegnante ha il dovere di essere antifascista, come tutti i funzionari dello Stato, compresi questore, prefetto e forze dell’ordine.
5. La teoria degli opposti estremismi, l’equazione fra fascismo e antifascismo, che alcuni giornalisti continuano a propugnare, inquinando l’opinione pubblica, è anticostituzionale oltre che oscena e nociva. In questo caso contribuisce, attraverso la criminalizzazione di un singolo, all’intimidazione di un’intera categoria, i cui membri – al pari di ogni altro cittadino e cittadina – devono sentirsi liberi di svolgere attività politica fuori dal posto di lavoro. L’attività politica è espressione dei più alti valori di cittadinanza.
Come insegnanti, quindi, rivendichiamo il dovere di rispettare l’etica prevista dalla nostra professione e il diritto di usare la nostra vita privata per fare politica. Le due cose non entrano in contraddizione. Non c’è alcuna doppia vita.
Coordinamento veneto per la Scuola Pubblica
Qui, è possibile firmare l’appello
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Le vie sono finite
Si dice che le vie del Signore siano infinite. E forse per questo i figli dell’uomo possono pensare che debbano essere infinite anche quelle che conducono a Lui. Il che è vero, ma non nel senso che una via valga l’altra e che quindi si possa scegliere quella che più aggrada…Intanto il figlio dell’uomo può essere orientato a Dio (questo è lo scopo di ogni religione) come la limatura di ferro al…
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Facebook Focus 3.0 Il mistero della vita
Venerdì 15 luglio 2022 ore 21,30
“Pensieri da Pensare”. (3)
Rubrica a cura di Roberto Romiti…consulente per l’Immaginazione.
Terzo appuntamento con la nuova rubrica di Focus 3.0 Il mistero della vita!
Roberto Romiti con poliedrica cultura e simpatica ironia ci inviterà a riflettere sulle questioni esistenziali che abitano da sempre la mente umana…con intervalli pratici ed esperienzali.
Focus 3.0 sempre vicino a voi
Roberto Romiti
“Il mio corpo ha 80 anni, ma ‘Io’ da molti anni ne ho 17 e vado per i 18. Non riesco a diventare maggiorenne! Da quando ho scoperto la Legge della Vera Età riesco a vivere il “fuori” con uno sguardo sempre fresco e onesto, istante dopo istante.”
Toscano di nascita, Maturità classica presso il Liceo San Giuseppe dei Fratelli delle scuole cristiane di Torino, biennio al Politecnico di Torino, poi una Laurea in Fisica, con specializzazione in Elettronica. Titolare di un’Agenzia di pubblicità & marketing, è passato agevolmente da Miguel son mi! alla Dottrina Segreta di Madame Blavatsky, da Jo Condor e il Gigante amico alla Psicosintesi del teosofo Roberto Assagioli, dal nome Estathé al Silva Mind Control e al Master di Reiki.
Già presidente di due Gruppi teosofici, su richiesta di Bernardino del Boca ha diretto le Edizioni L’Età dell’Acquario; titolare per circa 20 anni di BIS Edizioni (oggi in Macro Edizioni), ha incontrato non casualmente personaggi “significativi”; tra gli altri la medium Libia Bertelli Martinengo, Gustavo Adolfo Rol, Jiddu Krishnamurti.
Ha scritto e pubblicato una trentina fra libri ed ebook e ideato e diretto la rivista Mens Sana in Corpore Sano. Già presidente degli Editori in Sintonia (Amrita, BIS, Crisalide, Il punto d’incontro e la Casa editrice Five Show di Marco Columbro).
Crede con prove provate che “le vie del Signore non sono finite!” e, invece di “Salute!”, augura a tutti “SaLuce!”.
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Le Vie Del Signore Sono Finite
I, 1987
Massimo Troisi
6/10
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Massimo Troisi, “Le vie del Signore sono finite” (1987) giffeteria
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