#Largo 6 Novembre
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Alessandria accoglie il Tour della Fiaccola dei FISU World University Games Winter Torino 2025
Modifiche alla viabilità il 15 novembre per il passaggio della fiaccola che celebra l’avvicinarsi dei Giochi Universitari Invernali a Torino
Modifiche alla viabilità il 15 novembre per il passaggio della fiaccola che celebra l’avvicinarsi dei Giochi Universitari Invernali a Torino. La città di Alessandria si prepara ad accogliere il passaggio della Fiaccola dei FISU World University Games Winter Torino 2025, un evento simbolico e di grande rilevanza internazionale che celebra lo spirito sportivo e l’unione tra le università di tutto…
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Russiagate, l’ombra della spy story si allunga su Esanatoglia «Qui c’è chi dice di aver visto Mifsud»
Un reticolo di strade che conduce alla parte più antica di Esanatoglia. E’ la Pieve, quello che sarebbe stato il nascondiglio nel novembre e dicembre 2017 di Joseph Mifsud, il docente maltese implicato nel Russiagate e sospettato di essere una spia. Il suo caso è tornato al centro delle cronache perché in una recente intervista il suo avvocato Stephan Roh ha dichiarato che si era nascosto a Matelica. Oggi il giornale “La verità” ha ripreso la notizia svelando che il professore, scomparso nel nulla da due anni, sarebbe stato nascosto però ad Esanatoglia, in via Contessa Pongelli numero 6, nell’antico palazzo dei conti Pongelli, ora di proprietà di Alessandro Zampini, di professione dentista, ma residente a Roma, che torna nella città natale nei periodi di vacanza ed in estate.
Il vecchio palazzo dei nobili, a qualche decina di metri da piazza Giacomo Leopardi su cui si affaccia il Comune, che aveva ospitato nei secoli precedenti anche i duchi da Varano. E’ l’unico agibile di Largo Panicale, tutto intorno vi sono case lesionate dal terremoto. Un luogo meno transitato degli altri, all’epoca in cui vi sarebbe stato il professore. Due i portoni, uno in legno massiccio che fa entrare nella dimora di Zampini, l’altro a casa di una famiglia che risiede in Lombardia, i Calisti. Nell’intervista al giornale dichiarano di aver trascorso con il professore e Zampini la vigilia di Natale, bevendo whiskey al bar Centrale. Ad Esanatoglia molti cadono dalle nuvole, quando gli si chiede se abbiano mai visto il professore. Qualcuno giura di averlo visto passeggiare nella zona del Crocifisso. Il legame con Esanatoglia, secondo la ricostruzione de “La Verità” sarebbe nel nome di Vanna Fadini, compagna di Zampini, ed amministratrice della società che gestisce la Link University di Roma, in cui Mifsud collaborava. Nelle parole dei vicini di Zampini il professore era un uomo simpatico, presente in zona per scrivere un libro. La portata dei ricordi dopo due anni ed un terremoto di mezzo si affievolisce e la verità sta nelle parole di un pensionato a passeggio: «Potrei anche averlo visto a passeggio, andavo su in bici molte volte al giorno, ma vai a capire che era davvero lui, chi se lo ricorda». Resta fitto il mistero che avvolge la scomparsa di Mifsud e lo scandalo del Russiagate, con il tentativo dei russi di influenzare le elezioni presidenziali americane, un’indagine con propaggini romane e che vedrebbe di mezzo anche nomi di primo piano del panorama politico italiano. «Non so nulla di Joseph Mifsud – racconta il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci – in quel periodo ero impegnatissimo nell’emergenza terremoto, che ancora oggi non è finita. Conosco da molto tempo Zampini, una famiglia storica di Esanatoglia, lui è un grande professionista, che torna in estate e durante le vacanze di Natale. Un uomo molto serio, da sempre mette a disposizione un terreno incolto di sua proprietà come pubblico parcheggio, i rapporti con il Comune sono ottimi. Per il resto non ho la minima idea di cosa sia accaduto, so soltanto che dopo l’articolo di oggi, qui non si parla di altro e c’è chi dice di aver visto il professore». Resta fitto il mistero di una possibile permanenza di un uomo che è al centro di uno scandalo internazionale, con tutti gli ingredienti di una spy story in piena regola, che sorridono al contrasto di un piccolo e tranquillo borgo medievale come Esanatoglia.
Alfred Smothers
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Bari, torna la "Deejay Ten" per il secondo appuntamento del 2024 della corsa non agonistica
Bari, torna la "Deejay Ten" per il secondo appuntamento del 2024 della corsa non agonistica. Dopo la prima tappa a Torino, l'edizione 2024 della "Deejay Ten" arriva a Bari: domenica 21 aprile il capoluogo pugliese, infatti, accoglierà una delle corse non competitive più famose d'Italia, nata nel 2005 a Milano da un'idea di Linus e che nel corso delle sue 19 edizioni ha coinvolto centinaia di migliaia di persone. Un appuntamento aperto a tutti, persone di ogni età e capacità atletica, che potranno partecipare seguendo due percorsi differenti, da 10 e 5 km (il primo rivolto a coloro i quali abbiano compiuto 16 anni, il secondo accessibile a chiunque), per una domenica da vivere insieme agli speaker della radio. I runners indosseranno la maglia firmata Radio Deejay color salvia per la 10 km e color ciclamino per la 5 km. Oltre a Linus, che darà il via alla corsa, alla Deejay Ten di Bari saranno presenti anche alcune delle voci più amate del mondo Deejay, come Matteo Curti, Vic, Wad, il Trio Medusa, La Vale e Diego Passoni. È possibile iscriversi all'evento, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bari, sul sito https://deejayten.deejay.it/ La partenza è prevista alle ore 9.30 da corso Vittorio Emanuele: da qui entrambi i percorsi si dirigeranno verso corso Vittorio Veneto, costeggiando il castello Svevo di Bari, fino al giro di boa in corrispondenza di via Brigata Regina per il percorso da 5 km e di largo Colonnello F. Trizio per quello da 10 km. I corridori torneranno quindi su corso Vittorio Veneto per ripercorrerlo a ritroso, circumnavigando Bari Vecchia ad anello attraverso corso Antonio De Tullio e lungomare Imperatore Augusto, fino a piazza IV Novembre e piazza del Ferrarese, dove terminerà il percorso più breve. Quello da 10 km, invece, proseguirà su lungomare Araldo di Crollalanza, piazza Armando Diaz, lungomare Nazario Sauro e lungomare Armando Perotti, fino a corso Trieste per poi dirigersi verso il traguardo coincidente con la partenza. Nel Deejay Village, allestito in piazza Della Libertà, sarà possibile richiedere informazioni e ritirare pettorale e maglia nelle giornate di sabato 20 aprile (dalle ore 10 alle ore 19) e domenica 21 aprile (dalle ore 7 alle ore 9), ma anche assistere ai momenti di intrattenimento con gli speaker della radio, prepararsi alla corsa a ritmo di musica con il riscaldamento muscolare proposto dal palco centrale e partecipare alle svariate attività offerte agli stand degli sponsor. La partecipazione all'evento ha un costo di € 15 (per tutti i partecipanti alla 10 km e per tutti i partecipanti alla 5 km, con età superiore ai 13 anni) e € 10 (per i bambini fino ai 12 anni partecipanti alla 5km ufficiale) e comprende: sacca con t-shirt ufficiale, pettorale, rilevamento cronometrico con chip, assicurazione RC, medaglia di partecipazione, sacca ristoro al traguardo. IL PERCORSO Il percorso da 10 km: corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari direzione piazza Garibaldi (PARTENZA), via G. Latilla, via S. Francesco D'Assisi, piazza G. Massari, corso Vittorio Veneto (km 1-2), corso Vittorio Veneto/traversa Largo Colonnello F. Trizio (giro di boa, ritorno), corso Vittorio Veneto, corso A. De Tullio, lungomare Imperatore Augusto(km 3-4), piazza IV Novembre, lungomare A. di Crollalanza, piazza A. Diaz, lungomare N. Sauro (km 5), lungomare Perotti, corso Trieste (km 6-7)/traversa via A. Ballestrero (giro di boa, ritorno), corso Trieste (km 8), lungomare Perotti, lungomare N. Sauro (km 9), piazza A. Diaz, lungomare A. di Crollalanza, piazza IV Novembre, corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari (ARRIVO). Il percorso da 5 km: corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari direzione piazza Garibaldi (PARTENZA), via G. Latilla, via S. Francesco D'Assisi, piazza G. Massari, corso Vittorio Veneto (km 1-2), corso Vittorio Veneto/traversa via Brigata Regina (giro di boa, ritorno), corso Vittorio Veneto (km 3), corso A. De Tullio, lungomare Imperatore Augusto (km 4), piazza IV Novembre, piazza del Ferrarese (ARRIVO). La Deejay Ten Bari è un evento organizzato grazie alla collaborazione dello sponsor tecnico New Balance; dei main sponsor Fulfil, Koelliker e Reale Mutua Assicurazioni; dei partner sponsor Amadori, Aprilia, Cardioritmon, Cisalfa Sport, Cuore, Dalla Costa, McFit, Powerade, Samsung, San Bernardo, Ventura; delle istituzioni Comune di Bari, Atletica Azzurra e Koass Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L’Italia invia due fregate missilistiche davanti alle coste tra Israele, Gaza e Libano
DIRETTA TV 6 Novembre 2023 Le due unità della nostra marina militare impegnate nell’area sono la Carlo Margottini e la Virginio Fasan, due fregate FREMM di classe Bergamini. In Zona già spostato anche il Pattugliatore Polivalente d’Altura Thaon di Revel. 0 CONDIVISIONI Nave Margottini L’Italia ha inviato due fregate missilistiche nel Mediterraneo orientale che stanno navigando ora al largo…
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La Ue complice della strage cancellata Al confine tra Polonia e Bielorussia continuano ad essere bloccati circa 4/5 mila profughi costretti a vivere al freddo, senza cibo e acqua, per via del ricatto sull’Ue del premier bielorusso Lukashenko. Da settembre a oggi, ci sono stati almeno 10 morti lungo quella tratta, deceduti per ipotermia e sfinimento, compreso un bambino di appena un anno. Un dramma identico a quello di circa trenta persone morte su una barca alla deriva per oltre un mese e mezzo nell’Atlantico, giunta a fine ottobre su una spiaggia di Sau Nicolau (Capo Verde), a migliaia di chilometri dalla costa del Sahara Occidentale da cui era partita. Lukashenko è infatti solo l’ultimo ad usare i profughi come arma. Lo fece Gheddafi, che apriva e chiudeva i flussi di migranti dalla Libia a seconda delle richieste che poneva. Lo ha fatto e continua a minacciare di farlo il presidente turco Erdogan col suo braccio di ferro che da anni conduce con l’Europa, e lo fanno e continuano a farlo le milizie libiche, da noi ben finanziate, trasformatesi in Guardia Costiera. Dall’inizio del 2021 fino al 15 novembre, secondo il dossier del Comitato Nuovi Desaparecidos redatto da Emilio Drudi, sarebbero morti 3.017 profughi: 2.868 nel Mediterraneo o nell’Atlantico, 149 lungo le vie di terra, nei paesi di transito in Africa, nel Medio Oriente e nella stessa Europa. Una media di circa 300 al mese. Quasi 10 al giorno. Con questo ritmo a fine dicembre si arriverà a 3.500 vittime. L’anno peggiore resta il 2016, con 5.822 tra morti e dispersi a fronte di 392.791 sbarchi: una vittima ogni 67/68 migranti arrivati. Segue il 2015 che, a fronte di 1.039.000 arrivi, ha fatto registrare 3.882 vittime: una ogni 256. Poi il 2017, con 3.498 morti su 187.792 sbarcati: uno ogni 67/68. Nessuno di questi tre anni presenta però un tasso di mortalità pari a quello del 2021 che, sempre al 15 novembre, risulta di 1 ogni 45. Nel conto delle vittime (3.017), potrebbero entrarne altre 793 che erano in 18 barche disperse nell’Atlantico. La via di fuga più letale è quella per la Spagna, nell’Atlantico verso le Canarie e nel Mediterraneo Occidentale verso le Baleari e la Penisola Iberica, con 1.639 morti, una ogni 26 migranti arrivati. Segue quella del Mediterraneo centrale, verso l’Italia e Malta: 1.201 vittime, con un tasso di mortalità di una ogni 49/50 sbarchi. Nell’Egeo e nel Mediterraneo orientale, infine, i morti o dispersi risultano 28 su 6.418 arrivi in Grecia o a Cipro (uno ogni 231). All’Egeo spetta il triste primato della dissuasione attiva, respingimenti violenti attuati dalla Guardia Costiera e dalla polizia greca o da uomini in divisa militare i quali sequestrano in mare il motore fuoribordo delle barche dei migranti per lasciarle alla deriva, oppure costringono gruppi di profughi già sbarcati nelle isole egee a stiparsi su zattere di salvataggio poi rimorchiate dalle motovedette al largo e abbandonate nelle acque turche. L’altro elemento inaccettabile sono i respingimenti di massa delle forze di sicurezza di diversi Stati Ue e dell’agenzia europea Frontex oppure dati in appalto alla polizia di vari paesi africani e mediorientali sulla base di accordi miliardari stipulati dall’Ue o da singoli governi, come il Processo di Rabat (2006), di Khartoum (2014), i trattati di Malta (2015), il patto con la Turchia firmato nel 2016 sulla base di 6 miliardi e rinnovato di recente, il memorandum Italia-Libia (2017) e tutti i successivi adattamenti. A fronte di 135.773 migranti giunti in Europa al 15 novembre, ne risultano bloccati, respinti e tratti in arresto 136.437, quasi mille in più. Il primato va alla Turchia, con 49.850, seguono il Marocco (42.188), la Libia (37.957), la Tunisia (4.108) e l’Algeria (2.174). Inoltre, qualche decina tra Senegal, Mauritania e Sudan. Alcuni governi includono anche fermi e arresti di profughi divenuti semi-stanziali ma in attesa di proseguire. È il caso della Turchia e del Marocco, come una recente inchiesta del magazine dell’Eurispes ha messo in luce. È quella libica la polizia che nel 2021, secondo Drudi, ha respinto più migranti, destinandoli ai centri di detenzione lager dove le violenze sono pratica quotidiana. In dettaglio, 29.427 sono stati bloccati in mare dalle motovedette fornite dall’Italia alla Guardia Costiera libica; 8.177 a terra, nell’imminenza dell’imbarco, negli hub dove erano nascosti, vicino il confine meridionale con il Sudan e il Niger, lungo le strade che dal sud portano alla costa mediterranea, a Tripoli e in altre grandi città; 353, infine, catturati sulle spiagge dove sono rientrati per via di guasti ai natanti. Se ai 37.957 profughi sequestrati dalla Libia si aggiungono i 4.108 fermati dalla Tunisia, con un totale di 42.065 la rotta del Mediterraneo centrale è la più presidiata e difficile da superare. Insieme dunque alle responsabilità di Lukashenko, Gheddafi in passato, Erdogan e milizie libiche adesso, resta ferma la responsabilità dell’Ue che continua a costruire muri consegnando nelle mani di vari criminali migliaia di persone in fuga per la vita. Marco Omizzolo, Docente alla Sapienza di socio-politologia delle migrazioni
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Amministrative Favara 2021, ecco l'elenco degli scrutatori sorteggiati
Ce lo avete chiesto in tantissimi. Ecco l'elenco degli scrutatori di Favara sorteggiati nella seduta del 28/09/2021 per l' Elezione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali del 10 e 11 ottobre 2021. Si tratta di 175 nominativi. Ogni seggio sarà occupato dal Presidente, da un segretario e da 5 scrutatori individuati nell'elenco che segue. 1 AIRO' 'FARULLA SALVATORE 06/05/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 82 2 AIRO' FARULLA MARIA ASSUNTA cgt. MIGNEMI 10/11/1953 FAVARA (AG) VICOLO PITRE' GIUSEPPE, 9 3 ALAIMO ANTONIO 14/11/1966 FAVARA (AG) VIA TOGLIATTI PALMIRO, 25 4 ALAIMO RITA cgt. MORREALE 04/10/1968 FAVARA (AG) VIA MONTECITORIO, 6 5 ALBA LUCIA 20/04/1994 AGRIGENTO (AG) LARGO SAN NICOLO', 30 6 ALBA PAOLA cgt. CRAPANZANO 25/02/1973 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 15 7 ALBA VALERY 19/05/2003 AGRIGENTO (AG) VIA GERMI PIETRO, 3 8 ALONGE ANTONIO 09/12/1972 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 82 9 AMATO GINA cgt. TRAGNA 16/07/1985 SANTO STEFANO QUISQUINA (AG) VIA FAVA GIUSEPPE, 3 10 ARCADIPANE ROSA cgt. DI 11/11/1968 RIBEIRAO PRETO - BRASILE VIA SAN FELICE, 8 11 ARGENTO ALESSANDRA cgt. AVANZATO 07/11/1975 FAVARA (AG) VIA DIODORO SICULO, 5 12 ARGENTO MANUELA MARIA ROSA cgt. COLLURA 18/09/1991 AGRIGENTO (AG) VIA LI CAUSI G., 36 13 ARGENTO MARIA cgt. MARIA 20/03/1975 FAVARA (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 80 14 ARNONE ANGELA cgt. MORREALE 13/12/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIA PAOLO VI, 9 15 ARNONE ANTONIO 18/05/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 90 16 ATTARDO GIUSEPPE 01/08/1981 AGRIGENTO (AG) VIA TASSO TORQUATO, 16 17 ATTARDO PAOLA cgt. PALUMBO 03/09/1984 AGRIGENTO (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 18 AVENIA DEBORAH 25/02/1996 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 48 19 BACCHI ANTONINO 14/09/2003 AGRIGENTO (AG) VIA BRODOLINI GIACOMO, 1 20 BALDARELLI SETTIMIO 20/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 44 21 BARRACO GIUSY 01/10/1995 AGRIGENTO (AG) VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 90 22 BELLAVIA GIUSEPPINA cgt. SORCE 22/05/1953 FAVARA (AG) VIALE MORO ALDO, 22 23 BELLAVIA VANESSA cgt. CONTINO 23/07/1986 BUCAREST - ROMANIA VICOLO MASCAGNI PIETRO, 24 24 BELLO SELENE 01/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA SINESIO GIUSEPPE ONOREVOLE, 9 25 BELLUZZO IGNAZIA 24/02/1991 VOELKLINGEN - GERMANIA VICOLO TERAMO, 16 26 BENNARDO FILIPPO 23/02/1972 CASTELVETRANO (TP) C.DA FONTANA DEGLI ANGELI, 0 27 BIONDINO ERIK 30/07/1995 LICATA (AG) VIA GRECIA, 21 28 BISACCIA CARMELO 03/08/1991 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 3 29 BONGIORNO MARTINA 10/11/1998 AGRIGENTO (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 30 BONGIORNO VINCENZO 28/05/1963 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 31 BOSCO MARIA 21/09/1957 FAVARA (AG) VIA LA PORTA LUIGI, 1 32 BOSCO PIETRO 26/01/1962 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 114 33 BRUCCOLERI CALOGERO 23/01/1961 FAVARA (AG) VIA FERRARI ENZO, 20 34 BRUCCOLERI GASPARE 31/08/2002 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 13 P.1 35 BRUCCOLERI STEFANA cgt. ATTARDO 03/03/1964 FAVARA (AG) VIA DA VINCI LEONARDO, 32 36 CAMMILLERI CARMELO 26/03/1970 ETTERBEEK - BELGIO VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 50 37 CAPRARO ELOISA 30/09/2000 AGRIGENTO (AG) Via Del Monaco Mario, 3 38 CARAMANNO CARMELISA 16/11/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BRANCATI GUIDO, 26 39 CARAMANNO GABRIELE 15/10/2000 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 255 40 CARAMANNO GIORGIA 08/01/2001 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 30 41 CARUANA LUCIA 29/09/1994 AGRIGENTO (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 59 42 CASERTA GIOVANNI 23/03/1975 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 55 P.1 43 CASTELLANA TANIA 26/07/2001 AGRIGENTO (AG) VIA PITTONI VALENTINO, 4 44 CASTRONOVO ANGELA cgt. MARTURANA 31/07/1966 PABU' - FRANCIA VIA GIOVANNI XXIII, 16 45 CASTRONOVO CATERINA 01/04/1972 FAVARA (AG) VIA MACERATA, 43 46 CAVALERI ROSARIA cgt. MILIA 06/04/1975 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 23 47 CHIANETTA ANTONINO 24/01/1957 FAVARA (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 44 48 CHIANETTA GAETANA cgt. VOLPE 14/04/1968 FAVARA (AG) C.LE DEL PO', 5 49 CHIANETTA GIOVANNI 24/03/1992 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 50 CHIANETTA MARTINA 29/01/2000 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 39 51 CHIANETTA VALENTINA 14/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 52 CIBELLA ANTONELLA cgt. D'ANNA 20/01/1978 AGRIGENTO (AG) VIA MATERA, 13 53 COGNATA MARIAELENA cgt. MARCHICA 14/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ASCARI ALBERTO, 8 54 COLLURA ANTONIO 22/10/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIALE STATI UNITI, 82 55 COLLURA VINCENZO 06/09/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE STATI UNITI, 82 56 COMPARETTO GIUSEPPE 13/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA ZAMBITO SOLDATO, 7 57 CONTINO CARMELA 18/11/1953 FAVARA (AG) VIA SESSA CESARE, 14 58 COSTA ANGELA cgt. TUTTOLOMONDO 08/07/1962 FAVARA (AG) VIA VOLTA ALESSANDRO, 47 59 COSTANZA CALOGERO 09/02/1997 MUSSOMELI (CL) C.DA SAN BENEDETTO, 0 60 COSTANZA FABIO 02/10/1987 AGRIGENTO (AG) VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 16 61 CRAPANZANO ANNA cgt. SORCE 10/02/1969 FAVARA (AG) VIA SCHUBERT FRANZ, 18 62 CRAPANZANO DARIO 30/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA PATTI GIOACCHINO, 6 63 CRAPANZANO TANIA cgt. RUSSELLO 25/03/1989 AGRIGENTO (AG) VIA GIOTTO DI BONDONE, 42 64 CRISCENZO GIOVANNI 10/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA VITA PIETRO, 24 65 CUCCHIARA LUCA 01/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 66 CUMBO VENERE cgt. SORCE 08/02/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 228 67 CUSUMANO ARCANGELA cgt. GELO 15/11/1968 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 68 D'ANNA CARMELISA cgt. PATTI 10/04/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ALETRI PAOLO, 3 69 D'ANNA SALVATORE ANTONIO 30/05/2002 PALERMO (PA) VIA MATERA, 13 70 DALLI CARDILLO MARIA cgt. CANINO 10/05/1968 FAVARA (AG) VIA MATTARELLA P. SANTI, 74 71 DI GLORIA ROSA cgt. FALLEA 16/03/1965 FAVARA (AG) VIA DELLA COLLINA, 2 72 DI NOLFO LIBERTINO 16/04/1988 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 73 DI NOLFO ROSARIA 11/06/1992 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 74 FAILLA CALOGERO 06/10/1991 AGRIGENTO (AG) VIA CICERONE MARCO TULLIO, 6 75 FALLEA ALESSIA 04/04/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SANTO STEFANO, 21 76 FANARA ANTONIO 23/11/1966 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 27 77 FANARA LUIGI 15/04/1983 AGRIGENTO (AG) VIA FINLANDIA, 6 78 FANARA ROSARIA cgt. SIMONE 06/12/1978 FAVARA (AG) VIA DUSE ELEONORA, 9 P.2 79 FARRUGGIA GIUSEPPE 25/03/1972 FAVARA (AG) VIA MENDOLA BENEFICENZA, 35 80 FERRARO SALVATORE 11/05/1979 AGRIGENTO (AG) VIA GOLDONI CARLO, 5 81 FRADELLA STEFANO 04/07/1996 PALERMO (PA) VIA COLAJANNI NAPOLEONE, 46 82 GALLO AFFLITTO GERLANDO 25/05/1985 AGRIGENTO (AG) VIA MONTECITORIO, 6 P.1 83 GELO SIGNORINO CALOGERO 08/02/1991 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 84 GELO SIGNORINO EMANUELE 11/08/1989 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 85 GIBELLA ROSARIO PIO 26/02/2001 CANICATTI' (AG) VIA NOBEL ALFREDO, 2 86 GROVA CLARISSA 07/12/1995 AGRIGENTO (AG) VIA MAROTTA SOLDATO, 39 87 IPPOLITO GIUSEPPE 10/03/1993 AGRIGENTO (AG) VIA CATANIA, 36 88 LA MANNA GIUSEPPE 20/10/1983 GENOVA (GE) VIA SANT'ONOFRIO, 7 89 LA ROCCA MARIOLINA cgt. MOSCATO 01/05/1968 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 32 90 LENTINI GIOSUE' 28/08/1954 FAVARA (AG) VIA CATANIA, 51 91 LICATA ONOFRIO 12/06/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ROSMINI ANTONIO, 51 92 LICATA RAIMONDO 08/01/1979 CATANIA (CT) VIA SANT'ANSELMO, 24 93 LOMBARDO GIUSEPPE ANGELO 22/02/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ALICATA MARIO, 5 94 LUPARELLO ANTONIO 26/09/1970 HEILBRONN-SONTHEIM - GERMANIAVIA OLANDA, 36 95 MAGLIO LAURA cgt. SORCE 17/03/1978 AGRIGENTO (AG) VIA CLEMENTE GIUSEPPE, 5 96 MANGANELLA TIZIANA 31/01/1992 AGRIGENTO (AG) VIA PASOLINI PIER PAOLO, 2 97 MANIGLIA SALVATORE 15/09/1999 AGRIGENTO (AG) VIA DEI TULIPANI, 9 98 MARCHICA VERONICA 26/07/2000 AGRIGENTO (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 22 99 MARIA ANGELO 21/03/1969 FAVARA (AG) VIA CELLINI BENVENUTO, 40 100 MAROTTA ROSA cgt. DI 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA MEDI ENRICO, 12 101 MENDOLIA CALELLA SALVATORE 21/04/1997 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 18 102 MENDOLIA GIUSEPPE 24/02/1985 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 57 103 MICCICHE' ILENIA 12/07/1995 AGRIGENTO (AG) VIA CARTESIO RENATO, 27 104 MILIA NADIA 27/12/1982 AGRIGENTO (AG) VIA DEI MILLE, 112 105 MILIOTI GIUSEPPE 21/08/1999 AGRIGENTO (AG) VIA FIRENZE, 30 106 MINIO FRANCESCO 24/05/1972 AGRIGENTO (AG) VIALE ALAURIA SERGENTE, 26 107 MONTAPERTO EMILY MARIA 26/09/2001 AGRIGENTO (AG) VIA MALAPARTE CURZIO, 2 108 MORREALE EVELYN 26/09/1995 AGRIGENTO (AG) VIA PAOLO VI, 9 109 MORREALE LUCIA cgt. MOSCATO 23/06/1976 CASTROFILIPPO (AG) VIA ITALIA, 65 110 MORREALESE GIOVANNI 18/03/1996 AGRIGENTO (AG) VICOLO OTTO MARZO, 15 111 MOSCATO ROSALIA 22/06/1985 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 112 MOSCATO ROSARIO 20/09/1992 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 113 MOSCATO STEFANINO 01/07/1981 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 14 114 NAVARRA GIOVANNI 02/04/1992 PALERMO (PA) VIA DON MINZONI, 16 115 NICOTRA MARCO 02/01/1992 MANTOVA (MN) VIA SARDEGNA, 31 116 NOBILE STEFANO 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 19 117 NONA GIUSY 20/09/2000 MONS - BELGIO VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 5 118 PALUMBO CALOGERO 20/09/1990 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 119 PALUMBO GIUSEPPA cgt. CASTRONOVO 20/09/1971 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE SCIENZE, 3 120 PALUMBO SELENIA 11/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 121 PASSAMONTI NUNZIO 26/02/1976 GELA (CL) VIA MONSU' DESIDERIO, 13 122 PATTI GIUSEPPE 30/05/1971 FAVARA (AG) VIA LANFRANCA GAETANO, 2 123 PIAZZA CALOGERO DOMENICO 04/07/1995 PALERMO (PA) VIA SETTI CARRARO EMANUELA, 19 124 PICONE MARIA cgt. BAIO 01/04/1965 GROTTE (AG) VIA LA RUSSA ANTONIO, 4 125 PIRRONE ANTONIO 06/08/1995 AGRIGENTO (AG) VIA SAN BARTOLOMEO, 31 126 PISCOPO CARMELO 04/12/1991 PALERMO (PA) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 127 PITRUZZELLA ANTONIO 27/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 54 128 PITRUZZELLA CATERINA cgt. CUSUMANO 06/10/1975 FAVARA (AG) VIA SANTA GEMMA GALGANI, 3 129 PRESTI ANGELA cgt. VALENTI 26/05/1990 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 27 130 PRESTI SIMONA cgt. SUTERA SARDO 10/05/1994 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 131 PRIOLO MARIA 04/08/1973 AGRIGENTO (AG) VIA QUATTRO NOVEMBRE, 44 P.2 132 PULLARA MELISSA cgt. BENNARDO 05/03/1987 AGRIGENTO (AG) VICOLO ARNO, 2 P.3 133 QUARANTA ANGELA ved. ZAGARELLA 10/05/1976 WOIPPY - FRANCIA VIA RUSSO GIUSEPPE TEN.COL., 77 134 RIZZO BENEDETTA cgt. CAVALERI 20/01/1952 FAVARA (AG) VIA GRAMSCI ANTONIO, 35 135 RIZZUTO VALERIA 18/07/1982 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 58 136 RUSSELLO ANTONIO 05/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SAFFI AURELIO, 19 137 RUSSELLO FRANCESCO 24/05/1962 QUAREGNON - BELGIO VIA GIOBERTI VINCENZO, 39 138 RUSSOTTO GIUSEPPA cgt. LO 16/05/1960 LICATA (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 79 139 SALVAGGIO DIEGO 11/09/1962 FAVARA (AG) C.LE MUSCO, 7 140 SAMMARCO MARIA ASSUNTA PIA 18/07/2003 CANICATTI' (AG) VIA DALLA CHIESA C.A.GENERALE, 6 141 SANFILIPPO CALOGERO 09/05/1958 FAVARA (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 142 SCIARA GABRIELE 14/10/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE LA TORRE PIO, 39 P.1 143 SCIARA MELCHIORRE 18/02/1955 FAVARA (AG) VIA LAZIO, 8 144 SCIUME' ELINA 16/02/1993 GOETTINGEN - GERMANIA VIA GOLDONI CARLO, 5 145 SCIUME' MELISSA 11/03/1995 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE PETUNIE, 16 146 SGARITO SALVATORE 21/04/1992 AGRIGENTO (AG) VIA MENFI, 6 147 SIGNORINO GELO GIACOMO 02/10/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CAVALCANTI GUIDO, 2 148 SORCE GIOVANNA cgt. VELLA 24/06/1978 AGRIGENTO (AG) VIA KENNEDY J.F., 86 P.2 149 STUTO GIUSEPPINA cgt. CASTRONOVO 14/06/1970 FAVARA (AG) VIA LUSSEMBURGO, 2 150 SUTERA SARDO ALESSANDRO 15/04/1977 AGRIGENTO (AG) VIA NAPOLI, 35 151 SUTERA SARDO GIOVANNI 29/11/1990 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 152 SUTERA SARDO GIUSEPPINA cgt. BUNONE 20/12/1979 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 77 153 SUTERA SARDO SALVATORE 28/07/1962 BRIEY - FRANCIA VIA OLANDA, 16 154 TABONE GETA OTILIA 22/04/1995 ROMAN - ROMANIA VIA ALBERTI LEON BATTISTA, 46 155 TERRASI GIUSEPPE 22/02/1963 FAVARA (AG) VIA PANDORA, 43 156 TERRASI MANUELA 23/04/2003 PALERMO (PA) VIA BASILE EMANUELE CAPITANO, 19 157 TINAGLIA ALFONSO GABRIELE 11/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA DIAZ ARMANDO, 4 158 TRUPIA CALOGERO 19/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 26 159 TRUPIA GABRIELE 02/06/1997 AGRIGENTO (AG) VIA NUORO, 12 160 VALENTI ANTONINO 04/08/1993 CANICATTI' (AG) VIA GIOVANNI XXIII, 36 161 VALENTI DANIELANGELA 15/05/1996 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 1 162 VALENTI IGNAZIO 29/06/2003 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 6 163 VELLA ANTONIO 20/08/1965 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 16 164 VELLA CROCE cgt. CATALANO 12/12/1967 FAVARA (AG) PIAZZA DON G. ALBERIONE, 3 165 VETRO MARIA cgt. COSTANZA 09/08/1973 FAVARA (AG) VIA MODIGLIANI AMEDEO, 29 166 VETRO ROSETTA cgt. INDELICATO 16/09/1964 FAVARA (AG) VIALE LA TORRE PIO, 1 167 VINCIGUERRA PATRICE 07/10/1975 SAINT AVOLD - FRANCIA VIA DEI TULIPANI, 19 168 VITA ADRIANA 26/08/1993 AGRIGENTO (AG) VIA SANTI.PIETRO E PAOLO, 8 169 VITA BIAGIO 23/06/1967 FAVARA (AG) VIA SPAGNA, 23 170 VITA SALVATORE 19/06/1996 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANINI CARLO, 6 171 VULLO CARMELO 05/10/1961 FAVARA (AG) VIA TEMPIO DI ERCOLE, 12 172 ZAMBITO MARSALA GIUSEPPE 11/01/1991 AGRIGENTO (AG) VIA GORIZIA, 37 173 ZAMBITO ROSA cgt. MONTALBANO 05/01/1980 AGRIGENTO (AG) VIA GIOBERTI VINCENZO, 53 174 ZAMBITO VALERIA cgt. PULLARA 07/10/1986 AGRIGENTO (AG) VIA LIGABUE ANTONIO, 2 175 ZICARI MARIA cgt. FRANCOLINO 03/11/1964 AGRIGENTO (AG) VIA BORIS GIULIANO, 2 Read the full article
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Impossibile perdersi il paesaggio lungo la ferrovia ad alta velocità Xi'an-Chengdu
È passato più di un anno dall'entrata in servizio della ferrovia ad alta velocità Xi'an-Chengdu il 6 dicembre 2017. Si tratta della prima linea ferroviaria ad alta velocità tra la provincia del Sichuan e la Cina nordoccidentale e segna un'altra pietra miliare nella storia delle ferrovie cinesi. Oltre a ciò, è anche un affascinante itinerario di viaggio che collega due popolari destinazioni turistiche in un tempo di percorrenza notevolmente ridotto. L'intero viaggio da Xi'an a Chengdu durava fino a 16 ore e ora ne richiede solo tre, consentendo alle persone di fare un viaggio di andata e ritorno in un giorno. I posti in seconda classe costano 263 yuan (39,15 dollari USA). Qui di seguito, ripercorriamo alcuni degli scenari da non perdere lungo il percorso.
Stazione ferroviaria di Xi'an Nord
Xi'an, la capitale della provincia dello Shaanxi nella Cina nord-occidentale, è una città antica e ricca di storia. Il centro della città è circondato da un muro, un antico sistema difensivo militare che è sopravvissuto in Cina. La città è piena di architettura classica cinese, con un totale di 18 porte e la Porta Sud, o Porta Yongning, è la più antica e magnifica. Si può godere di una piacevole passeggiata a piedi o in bicicletta sulle mura della città. La città ospita anche due musei che ne illustrano la storia. L'ingresso costa 54 yuan (otto dollari americani) per gli adulti, con bambini e studenti che pagano metà prezzo. Dopo aver esplorato le mura della città, si può visitare il vicino Campanile. Un altro luogo da non perdere è senza dubbio il famoso Esercito di Terrecotta, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, che risale al III secolo a.C. Le figure di guerrieri a grandezza naturale, carri e cavalli furono sepolti insieme al primo imperatore cinese, Qin Shi Huang, per proteggerlo nell'aldilà. La grande tomba fu poi scoperta accidentalmente dai contadini locali nel 1974, trasformandola in una delle attrazioni più conosciute della Cina. Il periodo migliore per visitare Xi'an va da marzo a maggio e da settembre a novembre. Se siete interessati a trattenervi più a lungo, leggete questo post: Come perfezionare il tuo soggiorno di 72 ore senza visto a Xi'an
Stazione ferroviaria di Chengdu Est
Finalmente il treno proiettile vi porta all'ultima fermata - Chengdu. Nell'ultima puntata, abbiamo consigliato la Base di Ricerca di Allevamento dei Panda Giganti e il Vicolo Largo e Stretto. Questa volta vi portiamo al sistema di irrigazione Dujiangyan alla periferia della città e a Jinli Ancient Street. La costruzione del sistema di irrigazione risale alla dinastia Qin (221-206 a.C.). Situato sul fiume Minjiang, è il più lungo affluente del fiume Yangtze, da qui il soprannome di "Tesoro del Sichuan". Svolge un ruolo significativo nel drenaggio delle acque alluvionali, nell'irrigazione delle fattorie e nella fornitura di risorse idriche a più di 50 città della provincia. Jinli Ancient Street, situato a est del Tempio di Wuhou a Chengdu, è uno dei musei di reliquie più visitati del periodo dei Tre Regni (220-280) in Cina. Qui potrete vedere la combinazione della sua antica cultura con le usanze popolari del Sichuan.
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12 dicembre 2019, Milano – Corteo cittadino che attraverserà la città toccando i luoghi che hanno segnato la storia
50 ANNI DALLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA
NO A CELEBRAZIONI RITUALI
LA LOTTA PER UNA VERA GIUSTIZIA SOCIALE DEVE CONTINUARE
Milano attraversata dalle iniziative fino al 16 dicembre.
Il 6 novembre alle ore 11.00 in Piazza Fontana, Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale, alla quale si sono unite altre associazioni, organizzazioni e collettivi, illustrerà il percorso e i motivi per cui, a cinquantanni dalla strage di Stato e dell’uccisione dell’anarchico Giuseppe Pinelli avvenuta pochi giorni dopo nei locali della Questura di Milano, riteniamo importante non cadere nella ritualità della semplice celebrazione.
Abbiamo realizzato insieme a tante realtà antifasciste milanesi, un calendario di iniziative in programma fino al 16 dicembre per ricordare quanto è accaduto 50 anni fa, promosso da un largo arco di associazioni, movimenti, collettivi studenteschi e organizzazioni politiche, che condivideremo
Un fitto programma che comprende presentazioni di libri, mostre fotografiche, convegni e momenti di riflessione.
Un percorso che vuole andare contro la rimozione della storia e per la diffusione dell’unica verità: è stata una strage di Stato, eseguita dai gruppi fascisti, in combutta con pezzi importanti dei partiti di governo, con la regia, il supporto e la protezione dei servizi segreti italiani e americani.
È stato il punto di partenza di una lunga stagione di terrore nelle piazze, sui treni, ovunque, con lo scopo di bloccare l’avanzata delle lotte che ampi strati di popolazione sviluppavano per rivendicare diritti e partecipazione, per rendere il Paese più giusto.
Si voleva imporre una svolta autoritaria e repressiva. Ma questa non è solo un’analisi storica, perché l’effetto della bomba non è mai cessato e la lotta per una vera giustizia sociale deve continuare, oggi come allora.
A 50 dalla strage, la protervia nella negazione della verità ci allarma molto perché dimostra che la profonda faglia antidemocratica ereditata dal fascismo non si è ancora richiusa completamente.
La bomba non ha vinto ma gli effetti della sua esplosione sono ancora presenti.
Diamo appuntamento a tutti e tutte il 6 novembre 2019 alla targa di marmo posata dagli studenti e i democratici milanesi il 16 dicembre 1977, quella che recita “ucciso innocente”. In caso di pioggia all’Università Statale – aula 113, piano terreno, ingresso da Via Festa del Perdono 3.
Parteciperanno le figlie di Giuseppe Pinelli, Claudia e Silvia.
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Planet Manga, tutti gli annunci del Comicon di Napoli
Tante novità fra edizioni definitive e titoli inediti!
L'incontro con la redazione Planet Manga (etichetta di Panini Comics) in occasione della nuova edizione del COMICON di Napoli, anche quest’anno porta in dote una ricca sequenza di annunci: scopriamo quali sono le novità editoriali che si affacceranno sugli scaffali nei mesi a venire, a partire da agosto.
IN ANTEPRIMA
SAMURAI 8 - HACHIMARUDEN di Masashi Kishimoto (storia) e Akira Ohkubo (disegni)
A cinque anni dalla conclusione della sua hit mondiale Naruto, l'attesissimo debutto della nuova opera del maestro Masashi Kishimoto: SAMURAI 8 - HACHIMARUDEN, una nuova appassionante serie con i disegni di Akira Okubo, al via in Giappone sulle pagine di Weekly Shonen Jump dal prossimo 13 maggio e presto anche in Italia!
AGOSTO
GUNSLINGER GIRL di Yu Aida
Nell'Italia del futuro, la lotta al terrorismo dei gruppi indipendentisti è combattuta segretamente impiegando ragazzine trasformate in cyborg. Ma è davvero possibile annullare del tutto l'umanità di queste giovanissime combattenti chiamate a seminare morte? Il ritorno in edizione completa del toccante manga che ha ispirato l'omonima serie anime di successo.
(15 voll., conclusa, mensile, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,00 €)
KENGAN ASHURA di Yabako Sandrovich (storia) e Daromeon (disegni)
Nel mondo dei combattimenti clandestini giapponesi, novelli gladiatori scendono nell'arena per combattere fino all'ultimo pugno in cambio della sponsorizzazione di potenti magnati. La lotta è un business e chi vince prende tutto: ecco perché l'influente imprenditore Nogi ha deciso di puntare tutto sull'imbattibile Tokita, detto "Ashura". L'adrenalinico manga di puro combattimento che si è guadagnato un adattamento anime, in arrivo su Netflix!
(27 voll., conclusa, mensile, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,00 €)
CORTILI DEL CUORE DELUXE (Gokinjo Monogatari) di Ai Yazawa
Dopo Nana e Paradise Kiss, non poteva mancare la riedizione di un'altra hit della maestra Yazawa. Ecco dunque tornare le coinvolgenti peripezie sentimentali di Mikako e Tsutomu, alla scoperta dell'amore e dell'amicizia sulle ali di un sogno chiamato "moda".
(4 voll., conclusa, mensile, fumetteria e online, con sovraccoperta, 12,90 €)
SETTEMBRE
RWBY di Monty Oum, Rooster Teeth Productions (storia originale) e Shirow Miwa (disegni)
Dalle matite dell'eclettico autore di Dogs - Pallottole e Sangue, un volume one-shot che adatta a fumetti l'universo fantasy creato da Monty Oum e sviluppato in collaborazione con Rooster Teeth Productions. Una serratissima lotta contro le creature oscure viene combattuta nel mondo di Remnant. Tra entità occulte e forze soprannaturali, si svolge la tenace battaglia di quattro giovanissime Cacciatrici: Ruby, Weiss, Blake e Yang.
(volume unico, conclusa, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,00 €)
KUTEI DRAGONS di Taku Kuwabara
Tenetevi pronti a dare la caccia a spaventosi draghi e a gustarne le prelibate carni con deliziose ricette da preparare tra i cieli di un mondo fantastico. L'avventura ha il sapore dell'alta cucina in questa spettacolare epopea a metà tra un fantasy e un food manga, presto anche in versione anime su Netflix!
(6 voll., ongoing, bimestrale, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,00 €)
KILLIN' MORPH (Satsuriku Morph) di Nokuto Koike (disegni) e Masaya Hokazono (storia)
Dopo aver assistito alla folle furia omicida di un serial killer, Madoka inizia ad avere terrificanti visioni... Cosa è reale e cosa è allucinazione? L'autore di 6000 Rokusen - Gli abissi della follia e il creatore di Freak Island uniscono i loro talenti per dare vita a un thriller disturbante che gioca con gli scherzi della mente.
(3 voll., ongoing, bimestrale, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,00 €)
HIKARI-MAN di Hideo Yamamoto
Hikari è uno studente come tanti. Appassionato di computer e videogames, spesso soffre di fastidiosi problemi dovuti all'elettricità statica. Problemi che stanno per degenerare in un portentoso incidente che farà scorrere in lui quell'energia e quella sicurezza che non ha mai avuto... Una serie sci-fi surreale che segna il ritorno del visionario genio di Hideo "Homunculus" Yamamoto.
(5 voll., ongoing, bimestrale, fumetteria e online, con sovraccoperta, 7,50 €)
MAID-SAMA! MARRIAGE (Kaichou wa Maid-sama! Marriage) di Hiro Fujiwara
Un'emozionante raccolta di storie extra legate alla hit Maid-sama! - La doppia vita di Misaki, per scoprire cosa ne è stato di Misaki, Usui e compagni all'indomani della conclusione della serie principale. Uno speciale imperdibile che include un divertente crossover con la serie Yuki andrà all'inferno?.
(volume unico, conclusa, edicola e fumetteria, 4,50 €)
L'IMMORTALE - EDIZIONE KANZENBAN (Mugen No Juunin) di Hiroaki Samura
A grandissima richiesta, l'edizione definitiva del capolavoro del maestro Hiroaki Samura. Una prestigiosa edizione da collezione per assaporare appieno l'arte di un grande maestro, nel racconto della leggendaria impresa di Manji per liberarsi della sua maledizione. Il ritorno imperdibile di una delle più intense opere della narrativa manga.
(15 voll., conclusa, mensile, fumetteria e online, 14,90 €)
OTTOBRE
MAD CHIMERA WORLD di Seishi Kishimoto
Il mondo è caduto in rovina ed è popolato da mostruose chimere femmine, che danno la caccia ai maschi per riprodursi e poi ucciderli. In queste terre desolate, l'avvenente Usagi combatte per proteggere il fratello Mitsuki, custode del mondo antico, e guidarlo verso una terra di salvezza. Una sconvolgente distopia portata all'estremo, firmata dal talentuoso autore di Blazer Drive e Crimson Wolf.
(4 voll., conclusa, bimestrale, edicola e fumetteria, 4,50 €)
HINOWA GA YUKU! di Takahiro (storia) e strelka (disegni)
L'attesissimo sequel del cult Akame ga KILL!, ambientato nella terra d'origine del teigu Murasame. Una nuova eroina incrocerà la strada di Akame per combattere una nuova durissima battaglia per la libertà dei popoli di Wakoku!
(3 voll., ongoing, bimestrale, edicola e fumetteria, 4,50 €)
APOSIMZ (Ningyou no Kuni - Aposimz) di Tsutomu Nihei
Sull'inospitale superficie del pianeta artificiale Aposimz vivono esiliati coloro che hanno perso il diritto di vivere nel prospero nucleo. Esposti a una contagiosa malattia e agli attacchi di pericolosi automi, un gruppo di esuli si trova a sfidare il potere dell'impero di Rebedoa che governa Aposimz... Un'avvincente serie realizzata da un maestro del genere sci-fi: Tsutomu "Blame!" Nihei.
(4 voll., ongoing, bimestrale, fumetteria e online, con sovraccoperta, 6,50 €)
ATTACK ON TITAN ANTHOLOGY di Hajime Isayama (storia originale), AA.VV. (testi e disegni)
La febbre dei Giganti ha conquistato anche le star del fumetto occidentale che contribuiscono ad arricchire l'universo di culto creato da Hajime Isayama con le loro creazioni originali basate su L'attacco dei giganti. Da Scott Snyder a Gail Simone, passando per Paolo Rivera e Rhianna Pratchett, una raccolta di storie d'autore di vari generi che rivisitano la hit manga del momento, in un volume da collezione targato Kodansha Comics.
(volume unico, conclusa, fumetteria e online, formato "colossal", 25,00 €)
NOVEMBRE
MARRY GRAVE di Hidenori Yamaji
Riseman Sawyer e Rosalie sono una coppia innamorata. Lui viaggia in lungo e in largo sfidando i demoni che vivono nel suo mondo. Lei... È morta e riposa nella bara che il marito porta sempre con sé. Riuscirà Riseman a raccogliere tutti gli ingredienti per la miracolosa pozione in grado di riportare in vita l'amata? Una demenziale commedia romantica dal gusto gotico e dalle atmosfere fantasy.
(5 voll., conclusa, fumetteria e online, 7,00 €)
JUJUTSU KAISEN di Gege Akutami
La vita scolastica può offrire molto più di una noiosa competizione di atletica. Almeno, questo è quello che pensa lo scapestrato Yuuji, che alla pista preferisce il club dell'occulto. Ma non è saggio stuzzicare le forze soprannaturali, perché potrebbero diventare una presenza ingombrante e cambiarti la vita per sempre... Direttamente dalla scuderia Shueisha, il nuovo horror shonen che sta spopolando in Giappone!
(5 voll., ongoing, bimestrale, edicola e fumetteria, 4,90 €)
GIGANT di Hiroya Oku
Dopo l'acclamato Inuyashiki, il maestro Oku torna a deliziarci con una folle serie sci-fi. Preparatevi a immergervi nelle peripezie di un incauto studente appassionato di cinema e un'attrice hard, tra situazioni bollenti e fenomeni inspiegabili.
(3 voll., ongoing, bimestrale, edicola e fumetteria, 4,90 €)
Che ne pensate? Ci sono titoli che vi incuriosiscono o che aspettavate da tempo? Fatecelo sapere nei commenti!
SilenziO)))
[FONTE]
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CN69: «Solite motivazioni, Non ci saremo a Torino»
CN69: «Solite motivazioni, Non ci saremo a Torino»
La Curva Nord rende noto con largo anticipo che anche per quest’anno non parteciperà alla trasferta di Torino in occasione di Juventus Inter del 6 novembre prossimo.Le motivazioni sono le solite ben note legate alla modalità di vendita biglietti per il settore ospiti.CN69 – Curva Nord Milano
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Torna il 6 e 7 aprile la ciclopasseggiata "Bari Pedala"
Torna il 6 e 7 aprile la ciclopasseggiata "Bari Pedala" Domani, sabato 6, e domenica 7 aprile, in largo Giannella, torna Bari Pedala, la ciclopasseggiata organizzata dalla coooperativa Zero barriere, dall'Aps Lezzanzare e dall'ASD Scuola di ciclismo Franco Ballerini con il patrocinio del Comune di Bari - Assessorato allo Sport giunta quest'anno all'ottava edizione. La due giorni si aprirà il 6 aprile, alle ore 10, con attività di sensibilizzazione ed educazione stradale tenute da Amichi di Michi Visaggi cui seguirà un ricordo del comandante della Polizia locale Nicola Marzulli, scomparso nel 2018, con un premio assegnato a Claudio Villani, alunno della scuola Zingarelli di Bari che si è distinto per comportamenti meritevoli come quelli che hanno contraddistinto la storia personale e professionale del generale Marzulli, indimenticabile per il suo impegno civico volto a educare la comunità al rispetto delle regole. Nel pomeriggio, sempre in largo Giannella, in programma prove di mezzi inclusivi (hugbike ecc.) e un'area dedicata al freestyle, con l'accompagnamento del d.sabile.j Leonardo Baccarella e dell'animazione de Lezzanzare. Domenica 7 aprile, a partire dalle ore 9, la tradizionale ciclo-passeggiata in partenza da tre quartieri diversi (Carbonara, San Paolo e Japigia) che convergerà in largo Giannella per consentire ai partecipanti di godersi il lungomare nel tratto compreso tra il Kursaal Santalucia e il ponte di via Di Vagno. All'appuntamento in largo Giannella, al quale interverrà l'assessore allo Sport Pietro Petruzzelli, parteciperanno più di 20 elementi della Fanfara e le majorette della scuola Massari - Galilei. "Nicola Marzulli è stato un esempio da imitare - dichiara Antonio Garofalo presidente de Lezzanzare -, poiché amore chiama amore e rispetto genera rispetto, quello per la propria città. Il bene comune ci appartiene e perciò va difeso da chi cerca di appropriarsene o peggio di sfregiarlo in nome di logiche sbagliate, di voglia di supremazia, del semplice menefreghismo di chi assiste lo spettacolo e si sente autorizzato a criticare poiché spettatore non pagante. Gli stessi che guardano alle regole come degli obblighi e non come un tacito accordo per vivere tutti civilmente nel rispetto reciproco. La prima regola non scritta è il rispetto delle regole. Ogni volta che sorge il sole e illumina Bari sarà più facile guardarla negli occhi perché un uomo mite dal cielo la difende dal menefreghismo e dall'inciviltà: si chiama Nicola Marzulli." "La scuola di ciclismo Franco Ballerini ormai da anni è diventata un punto di riferimento per l'attività ciclistica barese - spiega Pino Marzano, presidente delll'ASD Scuola di ciclismo Franco Ballerini -. Abbiamo abbracciato un'idea inclusiva per la pratica sportiva poiché sentiamo fortemente l'importanza di allargare la visione di comunità che prevede l'approccio alla bicicletta anche a bambini con patologie di disturbo del comportamento, ciechi, persone down ecc, grazie a mezzi speciali messi a disposizione grazie ad alcuni progetti a cui abbiamo partecipato. Bari Pedala è il risultato di ciò che facciamo ogni giorno, è la nostra concreta presenza sul territorio quale ente accreditato alla realizzazioni di eventi di grosse dimensioni in questo ambito". Per consentire lo svolgimento della manifestazione, la Polizia locale, con apposita ordinanza, ha disposto le seguenti limitazioni al traffico per domenica 7 aprile: 1. dalle ore 9.30, relativamente al passaggio dei ciclisti, è istituito il divieto di circolazione sui seguenti percorsi: a. percorso A - "Parco Pratolagemma": via A. De Curtis, strada Donadonisi, via Ospedale di Venere, via Trisorio-Liuzzi, via G. Petroni, via J. F. Kennedy, viale L. Einaudi, viale della Resistenza, largo 2 Giugno, viale della Repubblica, viale Unità d'Italia, sottovia Luigi di Savoia, piazza Luigi di Savoia, via De Giosa, via Cognetti, corso Cavour, piazzale IV Novembre, lungomare sen A. Di Crollalanza, piazza Diaz, largo Giannella; b. percorso B - "Chiesa di San Marco": via Caldarola, viale Magna Grecia, viale Japigia, via Oberdan, via Capruzzi, sottovia Luigi di Savoia, piazza Luigi di Savoia, via De Giosa, via Cognetti, corso Cavour, piazzale IV Novembre, lungomare Imp. Augusto, lungomare sen A. Di Crollalanza, piazza Diaz, largo Giannella; c. percorso C - "Fermata Tesoro": via Tramonte (Fermata Metro "Tesoro"), via Lonero, via Bonomo, strada rurale del Tesoro, strada arginale Torrente Balice, lungomare IX Maggio, via Van Westerhout, via Verdi, via Giordano, via Pinto, via Adriatico, lungomare Starita, corso Vittorio Veneto, corso sen. A. De Tullio, piazzale C. Colombo, lungomare Imp. Augusto, piazzale IV Novembre, lungomare Imp. Augusto, lungomare sen A. Di Crollalanza, piazza Diaz, largo Giannella; 2. dalle ore 10.00 alle ore 13.00, relativamente al passaggio dei ciclisti, è istituito il divieto di circolazione sulle seguenti strade e piazze: a. lungomare A. Di Crollalanza, tratto compreso tra largo Adua e piazza Diaz; b. piazza Diaz, carreggiata tra la rotonda L. Giannella e il passeggiatoio alberato; c. lungomare N. Sauro; d. piazza A. Gramsci, carreggiata prospiciente il mare, tratto compreso tra il lungomare N. Sauro e il prolungamento del cavalcavia G. Garibaldi; 3. dalle ore 12.30, relativamente al passaggio dei ciclisti, è istituito il divieto di circolazione sui percorsi sopra menzionati che verranno impegnati in senso inverso fino ai punti di partenza A, B e C. Per ulteriori informazioni e per conoscere il programma completo della manifestazione consultare il seguente link.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La casualità delle tragedie durante gli affollamenti
La scienza spiega cosa succede quando la folla impazzisce. Grazie a modelli matematici e simulazioni computerizzate, la scienza prova a spiegare cosa succede quando la folla impazzisce. Il 6 novembre 2021, a Houston (Texas), 8 persone sono morte per schiacciamento durante il concerto del rapper Travis Scott e altre 25 sono state ricoverate a causa delle ferite riportate. L'NRG Park (dove si svolgeva l'evento) era pieno all'inverosimile; diverse persone hanno cominciato a farsi largo tra la folla per raggiungere la prima fila sotto al palco. La ressa che ne è scaturita ha fatto il resto: qualcuno è caduto, qualcuno ha spinto per evitare di calpestare i malcapitati, fino a che la pressione non ha raggiunto le transenne provocando la tragedia. Cronaca nerissima. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere: nel 1979 11 persone hanno perso la vita al concerto degli Who a Cincinnati e nel 2009 altre 9 persone sono morte per la stessa dinamica durante l'esibizione dei Pearl Jam al Roskilde Festival, in Danimarca. Più recentemente (aprile 2021) la calca ha schiacciato 45 persone durante una celebrazione religiosa a Meron in Israele. E in Italia ricordiamo la tragedia della discoteca di Corinaldo (Ancona) del 2018, in cui trovarono la morte 5 adolescenti e una giovane mamma, e la ressa di piazza san Carlo a Torino nel giugno del 2017, dove la fuga incontrollata della folla che stava seguendo la finale della Champions League di calcio su un maxischermo, costò la vita a 3 persone, oltre a decine di feriti.
Durante un concerto, lo scontro con gli altri è lo scopo del ballo. Ma se c'è troppa ressa, diventa pericoloso. Wikimedia Commons La scienza del disastro. Nel corso degli anni gli scienziati hanno studiato a lungo le dinamiche della ressa, proprio con l'obiettivo di prevenire simili evenienze. Uno dei disastri più analizzati è quello avvenuto durante il pellegrinaggio a La Mecca del gennaio 2006: più di due milioni di pellegrini seguono un percorso prestabilito nel cuore della città, fino al ponte Jamaraat, dove la strada si restringe. La pressione della folla aumenta a dismisura e provoca la morte di 363 fedeli sunniti. Dirk Helbing e Anders Johansson dell'Università di Dresda hanno studiato a lungo i filmati della tragedia e con l'aiuto del computer hanno ricostruito i movimenti della massa di persone, identificando 3 fasi. Nella prima la folla subisce l'aumento di pressione dato dal restringimento del percorso e inizia a muoversi a singhiozzo. Il movimento si sposta in avanti, nella stessa direzione delle persone, come un'onda. Ma la pressione continua ad aumentare: a questo punto le persone cercano di uscire ad ogni costo dall'imbuto scappando in tutte le direzioni e calpestandosi a vicenda. Secondo gli scienziati, questa fase sopraggiunge quando si ammassano più di 6 persone per metro quadrato. Occhio al pogo. A Houston però la tragedia non è stata innescata da una strettoia, ma da un fenomeno diverso noto come mosh-pit crowd, cioè la "folla della pista", quella che durante i concerti si riunisce sotto al palco per ballare e saltare, spintonandosi e urtandosi (cioè per pogare, come si usa dire nel linguaggio giovanile). Le mosh-pit crowd sono state studiate attentamente da Jesse Silverberg, uno studente di fisica della Cornell University appassionato di musica metal. Utilizzando i video dei concerti pubblicati su Youtube, Jesse ha creato un modello computerizzato che traccia con precisione i movimenti della folla sotto al palco. Ci sono i passivi, che stanno fermi anche in caso di scontro con chi balla, e gli attivi, che cercano proattivamente qualcuno con cui scontrarsi: è questo il pogo. Quando gli attivi sono la maggioranza, la folla inizia a comportarsi come un gas, con le molecole che collidono casualmente una con l'altra. Ma quando due o più iniziano a muoversi nella stessa direzione, si creano dei veri e propri vortici umani, che travolgono tutti quelli che incontrano con conseguenze potenzialmente pericolose. Ovviamente, spiegano gli stessi ricercatori, il modello semplifica molto il comportamenti umani, ma è sufficientemente evoluto da far capire che cosa può succedere. Fattore (dis)umano. Altri studi, come quello di Dinesh Manchoa dell'Università del Maryland includono fattori psicologici insieme a quelli meccanici e calcolano in 4 persone per metro quadro la soglia di sicurezza. In condizioni di densità così elevata, spiega Manchoa, i comportamenti individuali acquisiscono un ruolo fondamentale: persone aggressive, che iniziano a spingere o urlare, possono essere la scintilla che fa scoppiare il panico. Con conseguenze tragicamente immaginabili. L'arte cinese della folla Read the full article
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La vera storia della morte di Laika, la cagnolina astronauta che fu lanciata in orbita 61 anni fa Il 3 novembre 1957 alle 5:30 del mattino (ora di Mosca) la navicella spaziale Sputnik 2 fu lanciata nello spazio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. A bordo c'era Laika, la cagnolina-astronauta oggi conosciuta in tutto il mondo. Nessuna gloria, purtroppo, per questa coraggiosa cagnolina, soltanto la storia molto triste di un esperimento che aveva l’obiettivo di valutare le condizioni di vita nello spazio in assenza di gravità, ma che si dimostrò fallimentare già dall’inizio. Così la ricorda la biologa Adilya Kotovskaya oggi 90enne che si occupò del cane: “Le ho chiesto di perdonarci e ho pianto quando l'ho accarezzata per l'ultima volta” Laika era una randagia di 3 anni, e di 6 kg di peso, trovata tra le vie di Mosca insieme ad altri 5 o 6 possibili cani. Tutti i candidati venero sottoposti ad un addestramento durissimo che Laika superò guadagnandosi il ruolo astronauta. La piccola cagnolina è così diventata il primo essere vivente mandato in orbita, un onore che, purtroppo, come già avevano previsto gli scienziati, si sarebbe trasformato in un atroce condanna a morte, per via di una tecnologia che ancora non poteva garantire il rientro in sicurezza delle capsule. I test prima del lancio sono stati durissimi: Laika fu abituata a vivere in una capsula di 80 cm, che nel tempo è diventata sempre più piccola. Un'altra parte durissima dell'esercitazione consisteva nel far passare agli animali molto tempo in una centrifuga che simulava l’accelerazione e il rumore dei razzi, esperienza traumatica per gli uomini, una vera e propria tortura per esseri inconsapevoli come i cani. Terminato l’addestramento, Laika viene scelta e spedita nello spazio, dal Kazakistan, il 3 novembre del 1957 a bordo dello Sputnik. Erano le 5e30 del mattino, ora di Mosca. Inizialmente, a parte un normale aumento del battito della cagnolina dovuto alla partenza, ma poi tornato nella norma, tutto stava procedendo per il meglio. Il cane fece in tempo a compiere 9 orbite intorno alla terra quando la temperatura della cabina iniziò a scaldarsi, raggiungendo i 40° per via della scarsa copertura della navicella, temperatura proibitiva che portò il cagnolino alla morte per disidratazione. Ufficialmente Laika morì a causa del cibo avvelenato messo nella navicella per evitarle una morte dolorosa durante il rientro. La realtà dei fatti però è molto più crudele: il 14 aprile del 58 il corpicino di Laika fu trovato carbonizzato all’interno della capsula recuperata al largo delle Antille. Il 3 novembre diventa, quindi, un triste anniversario che 61 anni fa vide una coraggiosa cagnolina sacrificare la propria vita in nome dell’umanità e del suo progresso. Se oggi possiamo viaggiare in sicurezza nello spazio è anche per merito suo. Grazie Laika. https://www.105.net/
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Il Volpato Bianco e Rosso del Podere Nannini: una micro verticale.
Volpato Bianco Toscana, IGT 2017, 12 gradi; IGT 2016, 13 gradi;
Volpato Rosso Toscana, IGT 2017, 13 gradi; IGT 2016, 12,5 gradi;
Podere Nannini.
Ho conosciuto la Maremma che ero un bambino: erano i primissimi Anni '80, perché dell’ultimo scorcio del decennio precedente, è difficile io abbia contezza. La si frequentava in transito per andare d'agosto all'isola d'Elba: i miei genitori, i miei nonni, zii e cugini, la famiglia e gli amici di mio fratello. Bellissima e selvaggia quella terra, di fascini e silenzi notturni, di immobili meriggi assolati, affocati dal caldo e dal ronzio delle cicale che invadeva i cespugli degli oleandri. C'era,allora, la vecchia Aurelia, che inanellava come le semi di un rosario paesi dai nomi aperti e indolenti, evocativi di sole, di mare e di rena: Bibbona, Donoratico...costeggiando i vecchi poderi un po' cadenti, che immancabilmente avevano un capanno di legno e canniccio preposto allo smercio di frutta, verdura, vino e olio, saltuariamente miele e qualche cacio. Un paesaggio non molto diverso da quello dell'"abito fiero" e "dello sdegnoso canto" di carducciana memoria o dalle macchie abbagliate di un Fattori, di un Signorini, di un Lega, di un Borrani, di un Cabianca. La zona di Castagento Carducci e di Bolgheri, da spettinata e sonnolenta che era, si è oggi rifatta il trucco grazie al turismo ed all'enoturismo, divenendo assai più curata ed elegante, ma perdendo qualche cosa in autenticità e schiettezza. Da qualche anno ritrovo la memoria di quell'antica Maremma dei miei ricordi scendendo un poco più a meridione e doppiando il capo dove sorge Piombino, verso Follonica. Lì si stende una landa - ché diversamente non saprei come definirla- piatta, lembo estremo della Val di Cornia quando quest’ultima si tuffa nello specchio di mare che guarda la sagoma sensuale e altera dell'Elba. È incorniciata a settentrione dalle sagome spettrali degli altiforni Ilva, poi Lucchini, oggi Jindal, con le loro duplici ciminiere altissime; a meridione dalle palazzine di Follonica. Nel tratto parallelo al mare condta di aree incontaminatamente, umide, selvagge (il parco della Sterpaia), mentre nell'interno la campagna è ancora genuinamente campagna: una distesa vasta e spaziosa di terra coltivata, di zolle fertili rimosse, coi campi di girasole, grano, carciofi, lattughe, peschi e albicocchi, ulivi e viti; che, se non sono coltivati promiscui filare per filare, poco ci manca, tanto un appezzamento confina con l'altro, variando la coltura: così che le une si affratellano alle altre secondo riquadri regolari. Essi sono delimitati, di quando in quando, dalle numerose strade bianche; e, d'intorno, stanno le colline subito alte e verdi di boschi. Lì, ancor oggi, ci sono tante aziende agricole, dove ancora si posson comperare al minuto frutta, verdura , formaggi, olio, miele, vino; da coltivatori diretti di un'autenticità sana e veramente a chilometro zero, altro aspetto che mi rende sempre piacevole una vacanza a Torre Mozza, ultima località livornese prima del confine grossetano.
Ora: non è che vedendo qualche cartello di codeste aziende che reclamizzava la vendita di vino, mi fossi in verità mai affrettato ad assaggiare quelle bibite: su quelle terre piatte, apparentemente pesanti, e assolate, che cosa poteva mai venire? E poi, lo sapevo, qui si produce ancora tanto sfuso senza pretese - non c'è nulla di male, se non si hanno particolari aspettative.
Ventura vuole che lo scorso novembre, girellando per i banchetti del meraviglioso mercato FIVI, mi imbattessi in un'azienda della quale non avevo mai sentito il nome e che notassi, con una certa curiosità, che era di Riotorto, una frazione del comune di Piombino che sta a un tiro di schioppo dal mare e da Torre Mozza. Assaggiai i due "Volpato", bianco e rosso, ed il rosso più ambizioso, l'Esopo, l' unico ad affinare in legno.
Furono però i " Volpato" ad accendere il mio interesse: giovani, spontanei, schietti, pieni di carattere; vini di ispirazione felicemente artigiana, quasi antica se mi ricordavano certi vini contadini locali degli anni '70 e 80. Il Bianco mi attrasse in maniera particolare, rammentandomi i buoni bianchi locali e rustici di un tempo; ripulito, sì, questo Volpato, ma autentico: dal colore carico e vivido, generoso, gustoso, corposo, dissetante, univa queste doti dei bianchi maremmani della mia memoria ad una moderna precisione, con un taglio particolare, credo all'incirca paritario, di uve verdicchio e vermentino, che fu portato in zona da coloni marchigiani negli anni '20 e '30: erano terre di bonifica quelle del fondo della Val di Cornia.
Difatti dal mercato FIVI mi riportai a casa due Volpato Bianco 2016 , un Volpato rosso della medesima annata ed una bottiglia del loro olio franto da poco, che trovai eccezionale: estremamente aromatico, piccante, vivido e sbalzato come un bassorilievo.
L'occasione di una vacanza a Torre Mozza in questo fresco principio di giugno è stata propizia per una visita al Podere Nannini, fugacissima ma intensa: qui c'è ancora una realtà autentica, contadina, dove una famiglia coltiva i campi, taglia le siepi e coglie le albicocche: se è il caso, potresti trovartele offerte, come usava un tempo: grandi, colorate, polpose e sode, saporite, asprine il giusto: squisite. L'ospitalità è calda, amichevole, genuina: in un attimo ti senti in famiglia, perché trattato con domestica e gentile confidenza. Per arrivare, uno stradello sterrato che si separa dalla strada provinciale 39 ( la vecchia Aurelia) e si infila fra i campi piatti, bordeggiando distese apparentemente sconfinate di spighe dorate e di carciofi, grandi e violacei come monumenti barocchi. La terra attorno è di zolla grave, scura, gravida di sostanze nutrienti come una vitella dalle lunghe corna; e, credo, con una certa percentuale di argilla. Piatte sono pure le vigne, quelle che ti vengono mostrate con orgoglio: amplissima quella vecchia di trebbiano, con piante che superano i quarant'anni e sono magnificamente in vegetazione, quasi formassero un labirinto verde; e assai più raccolta quella di cabernet franc, appena piantata, che andrà in produzione tra qualche anno.
Viene spontaneo riflettere, empiricamente: le vigne distano 5-6 chilometri dalla linea di costa, che è la lunga spiaggia sabbiosa del parco della a Sterpaia; troppi forse per ricevere appieno le brezze marine che spazzano l'ampio golfo di Follonica (in estate, lì sul mare, può fare persino freddo), tuttavia son sicuro che benefici della sua azione termoregolatrice, delle sue guazze notturne (che ristorano le viti quando soffia la calda brezza di terra) e di quella luce intensa, pura e particolarissima per la quale è celebre questo tratto di costa Toscana, da Bibbona a Gavorrano. D'altra parte le vigne in pianura possono anche limitare l'espressione di certe varietà e sospetto che il verdicchio funzioni bene in taglio per regalare un di spinta acida e struttura al vermentino che qui, forse, da solo riuscirebbe troppo largo e senza nerbo.
Con la visita al Podere Nannini mi son messo in bagagliaio anche qualche bottiglia del Volpato Bianco 2017 e del Volpato Rosso 2016, potendomi così divertire al gioco di una verticale di due annate: piccola, improvvisata, domestica, ma rivelatoria. Cominciando, come da vecchia tradizione, dal vino più giovane.
Il 2017 ha un bel color limone luminoso e molto pieno, con riflessi verdini, quasi di giada: saranno verdicchio e vermentino con quelle a radice "ver/verd/vert" ad ispirarlo.
Forma sul calice un velo spesso, che diviene lacrime massicce, lente, evanescenti. Si vede ancora un po' di finissima anidride carbonica disciolta, segno di giovinezza e di un imbottigliamento tutto sommato recente. Per me è la benvenuta.
Esprime un profumo molto intenso e campereste, estivo: fosse un arazzo, l'ordito sarebbe scopertamente cerealicolo, di campi di grano maturi e biondi, sui quali si disegnano rustiche figure di salvia e di alloro, di albicocche e foglie di carciofo, di semi di girasole e di papavero, un tocco delicato di uva spina ed uno deciso di pomodoro, con una lieve scia minerale.
Al palato è schietto: di corpo importante, ben secco, eppur morbidamente avvolgente per effetto del glicole, ha un'acidità netta (un "asprigno", ha detto il mio babbo), che disseta e richiama sorsi e sorsi, anche perché c'è quell'anidride carbonica disciolta ed una certa sapidità che titillano. Al gusto è dinamico, con continui e franchi rimandi ai suoi profumi intensi, e tuttavia il vino rimane improntato ad una certa delicatezza di tocco, in virtù anche di una sensazione tattile fluida e sciolta. Il finale ha una giusta lunghezza, pulizia, ed un gioco quasi scherzoso tra le dolcezze alcoliche e le note saline. Fosse una luce, sarebbe quella decisa, ma nitida ed ancora fresca di metà di una mattina di giugno. Credo che trovi il suo migliore abbinamento su una cucina di mare ricca e sapida , ma lo proverei volentieri anche sulle verdure ripiene e sulle carni bianche.
Curiosamente Il Volpato 2016 esprime un grado alcolico maggiore, una sorpresa considerato che l'annata 2017 è stata più calda; ma calore, si sa, non significa necessariamente grado alcolico, che è piuttosto legato all'intensità luminosa ed alle ore d'insolazione: anzi, la maggior calura può aver da un lato mandato le viti in uno stato, per così dire, di protezione; dall'altra il cielo potrebbe essere addirittura rimasto più velato per l'afa, riducendo l'insolazione; e conta, ovviamente, l'epoca della vendemmia. Rispetto al fratello minore ha un color limone più carico e maturo, e profumi ancora più intensi, robusti, profondi: qui si annodano in perfetto ed armonioso bilanciamento agrumi maturi (e limoni, in particolare), frutta secca (nocciole fresche, mallo di noce), spunti idrocarburici e terrosi, su un tappeto soffice di fiori gialli e bianchi, di uva spina, con intermezzi quasi piccanti di peperoncino e timo. Ritornano i girasoli, petalo e seme, ritorna la macchia riarsa dal sole, evocata e subito sfumata. Sorso molto armonioso, col corpo ampio, energico, di notevole spinta acida e salinità più delicata, quasi accennata rispetto al 2017, ma in realtà ben presente e integrata in delicata fusione grazie alla maggior presenza estrattiva del vino. Al gusto è ancora più concentrato e nel finale si illumina di un'inattesa balsamicità di resina di pino, che all'olfatto era appena accennata. Anche la persistenza mi sembra avere una marcia in più rispetto al fratello più giovane, per lunghezza ed armonia. Mantiene in pieno, tuttavia, quelle benvenute doti di freschezza e secchezza, quel dissetante "asprigo". Fosse una luce, in questo caso virerebbe su quella di un mezzo meriggio di giugno: sempre decisa, ma ancora più forte e più calda. Lo direi bene sul pescato di mare, e su grandi crostacei: astice, aragosta.
La mia micro verticale del Volpato rosso è forse una piccola forzatura, essendo dichiaratamente , questo, un rosso da gustarsi nella sua giovinezza. Però è stata l'occasione quasi di riscoprire questo vino, che durante la fiera novembrina non avevo forse apprezzato appieno nella sua giusta dimensione, che poi è quella della tavola, dei sapori sapidi e genuini, dell'aria aperta: non ti aspettare qui -amica o amico che mi leggi- un vinone signorile da concorso, un bell'imbusto in doppio petto, ma un vino amico e schietto, quello è. Curiosamente, nel rosso l'annata ha avuto effetto inverso sul grado alcolico, maggiore nel vino più recente.
Il Volpato Rosso 2017, è perlopiù di uva sangiovese, con aggiunte di canaiolo e ciliegiolo. Ha un colore rubino perfetto, molto trasparente, bellissimo e luminoso; lascia sul calice un velo evanescente. Profumo di intensità superiore alla media, semplice e fresco, principalmente sulla frutta rossa: se parte dalla rosa, vira subito sulla fragola e attraverso la ciliegia trascolora fino all'amarena, persino quella candita e sotto spirito. Un fondo delicato di erbe aromatiche un po' selvatiche, come il timo, e minerale, di grafite, di legna bruciata. Di corpo quasi lieve, inferiore di certi a quello di molti rossi, ha snellezza, scatto, tanta acidità ben integrata che lo rende fresco e dissetante come un agrume, ed un più è assai salino. Il tannino c'è , ma leggero, fine. Non ha grande estratto, ma è ragionevolmente gustoso, ed ha un finale di discreta lunghezza, equilibrato, nitido e pulito, perché si giova della secchezza del vino: è senz'altro toscano è maremmani nel carattere, non ci sono svenevolezze qui. Sobria quasi una versione mediterranea, sorridente, virile di un Beaujolais, ma di quelli buoni: un Morgon, un Moulin a vent. Fosse un colore, sarebbe un rosso vivo, ma pastello.
L'abbiamo gustato con grande piacere su un'insalata di pomodori rossi locali, squisiti, e su pecorino fresco ed affettati assortiti, tra i quali una divino prosciutto di cinta senese brada della Macelleria Marini di Agliana (PT), tagliato rigorosamente al coltello. Tuttavia non esito a immaginarlo ottimo su zuppe di pesce e persino sulle triglie alla livornese, per non parlar dello stoccafisso in umido, come si prepara in Toscana; e, perché no, sul tonno. A mio vedere, è un vino da pesce paradigmatico.
A margine, mi sono chiesto come sia stato possibile ottenere un rosso così lieve e dalla tinta trasparente in un'annata calda e asciuttissima come la 2017, e in questa zona, dove sui colli vicini seccavano persino gli alberi nei boschi. Non credendo a magheggi di cantina - perché il vino fluisce in maniera talmente naturale- ritengo che l'effetto del mare ed una certa percentuale di argilla nel terreno possa aver aiutato le viti, ma soprattutto che, intelligentemente, la vendemmia sia stata alquanto anticipata e la macerazione sulle bucce tenuta corta.
Il Volpato Rosso 2016, complice l'annata felice ma notoriamente particolare, mostra in maniera se possibile ancora maggiore un carattere originalissimo ed artigiano: mi ricorda davvero, come se li avessi materializzati davanti, certi rossi toscani che si bevevano qui e sulla dirimpettaia Isola d'Elba, soprattutto dal punto di vista aromatico. Già al colore, l'impatto è diverso: sempre rubino trasparente, e molto luminoso, ma assai più concentrato e cupo rispetto al fratello più giovane. Anch'esso forma sul calice solo un velo, che si ritira adagio ed uniformemente, senza quasi accennare a lacrime. Il profumo è molto intenso, concentrato e complesso, sfaccettato fino a toccare note più acute e profonde. C'è un'idea di fiori, come di petali di viola appassiti, che vanno a braccetto con profumi di frutti di bosco rossi e neri (lamponi, more e mirtilli), fino all'uva aleatico appassita. In mezzo sta la frutta rossa: polpose susine, mature ma ancora croccanti, un po' acidule. Intorno sta una nuvola complessa ed inestricabile di macchia, quella selvaggia e resinosa delle dune costiere, ed una scia sottotraccia di spezie di norcineria - il pepe nero e quello bianco - e di sottile mineralità. In bocca è gustosissimo, succoso, longilineo, ben secco, salinissimo e con un'acidità spiccata: non l'ho assaggiato in parallelo col 2017, tuttavia credo che i parametri analitici di acidità non siano granché diversi: ma in questo 2016 la combinazione di maggior estratto e minor alcol (limitato alla soglia legale dei 12,5 gradi) risulta in una superiore freschezza: letteralmente, è appetitoso e fa salivare appena lo si avvicina al naso. Di corpo presente, ma assai misurato, sul finale è nitido, equilibratissimo ed in rimando continuo ed incalzante tra frutta e sale, dolcezza e acidità, molto gustoso e di spiccata persistenza. Insomma, ha una marcia in più rispetto al fratello minore; o, piuttosto, un eloquio più scopertamente tridimensionale. Toscanissimo anch'esso e forse più ancora dell'altro. Fosse un colore, sarebbe un viola scuro, luminoso e cangiante, come i petali di certi fiori di campo. L'abbiamo goduto con piacere su un piatto di penne coi pomodori freschi, guardando il mare del Golfo di Follonica, ma lo proverei, credendolo ideale, sovra un galletto alla griglia o al mattone, o eventalmente allo spiedo.
Rossi, entrambi - mi raccomando di cuore amica o amico che mi leggi- da bere un po' freschi, assolutamente non oltre i 18 gradi e scendendo tranquillamente fino ai 14, in particolare col 2017, specie lo gusti su vivande di mare. Faccio mia la raccomandazione che il produttore mi ha detto mentre si caricava in macchina le bottiglie: meglio berlo in fretta, senza lasciarlo troppo invecchiare; ed io direi che il suo orizzonte può essere i tre, forse i quattro anni dalla vendemmia, solo se ottimamente conservato.
Guarda tu che vini, quelle viti di pianura, quelle terre da ortaggi, da pesche...è forse questo il massimo che possono dare?
Ecco un territorio che parla attraverso il bicchiere, grazie ad una mano sapiente e rispettosa, in grado di valorizzarne la peculiarità oltre ogni aspettativa. Proprio vero: " nel vino si riconosce il mondo".
La prossima volta al Podere Nannini mi fermerò con calma: farò mio il tempo lento di stringere le mani, di aspettare il tramonto passeggiando le vigne.
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J-POP: annunci e nuove uscite
Arrivano Goblin Slayer, Kitaro dei Cimiteri e una collana interamente dedicata a Osamu Tezuka.
Oggi è uscito il numero 55 del consueto Direct con tutte le prossime novità in casa J-POP Manga e questa volta c’è spazio anche per qualche annuncio pre-Lucca Comics!
Goblin Slayer di Kumo Kagyu e Kosuke Kurose
BIMESTRALE - 12x16,9 - 192 PAGINE - 6,90 €
Arriva la saga fantasy più dark e sconvolgente, che presto diventerà un anime! Gli avventurieri di tutto il mondo ricevono le loro missioni dalla Gilda, che distribuisce incarichi e gestisce le ricompense. Ma, se per missioni come uccidere draghi o arcidemoni c’è la fila, nessuno vuole occuparsi dei banali goblin, creature che infestano boschi e grotte e annientano interi villaggi. Nessuno, a parte Goblin Slayer! Armato di spada, scudo e di un’inesauribile sete di sangue, è un guerriero pronto a tutto pur di sterminare il maggior numero possibile di queste creature. E ci riuscirà, non importa cosa (o chi) dovrà sacrificare per farlo. Scordatevi cavalieri senza macchia e simpatiche streghette, quello di Goblin Slayer è un mondo di violenza, massacri e vendette che vi rapirà!
Il primo dei quattro volumi finora pubblicati del manga uscirà nel corso di ottobre, proprio in concomitanza con la trasmissione della serie animata. L’opera è tratta dall’omonimo romanzo lanciato nel 2016 da Kagyu.
Kitaro dei Cimiteri – Selected Stories di Shigeru Mizuki
VOLUME UNICO - 15X21 - 200 PAGINE - 15,00 €
Mizuki è stato uno degli autori più prolifici e amati del manga, che con le sue opere per lettori di tutte le età ha contribuito a rendere mainstream la cultura popolare e il folklore giapponese. Il più famoso di questi titoli è sicuramente Kitaro dei Cimiteri, lunga serie che racconta le divertenti e spaventose avventure di uno spiritello dispettoso. Questo volume presenta una selezione di queste storie, riconosciute come un classico del manga. L’opera ha anche ispirato di recente una nuova serie animata, attualmente trasmessa in simulcast da Crunchyroll.
Ad accompagnare la raccolta uscirà, sempre al prezzo di 15 euro, anche lo Yokai Diagram Book, uno straordinario bestiario sugli yokai di 120 pagine, ricco di illustrazioni, accurate “tavole anatomiche” e dettagliate spiegazioni.
Sia il manga che l’artbook saranno disponibili, in anteprima, presso lo stand dell’editore al Lucca Comics & Games di quest’anno.
Super Robot Files (1982/2018) di Fabrizio Modina
VOLUME 3 di 3 - 16,7X24 - 300 PAGINE - 28,00 €
Questo volume conclude un percorso di ricerca e analisi che ha tracciato le linee guida della storia dei Super Robot dell’animazione giapponese e che lo ha reso l’enciclopedia occidentale di riferimento del genere. Super Robot Files 3 parte da Macross, segue la parabola del fenomeno mediatico, che tocca il suo apice con Robotech, e arriva fino ai giorni nostri che hanno dato vita a serie indimenticabili come Evangelion, Patlabor, Code Geass e l’epopea dei Transformers, eredi di un passato glorioso che ha segnato non solo la storia degli anime ma dell’intera narrazione fantascientifica.
Annunciata lo scorso luglio, la partnership con Hazard Edizioni darà già all’inizio dell’autunno, per proseguire poi nel corso dell’anno, i suoi primi frutti. Tutte le opere inedite e non del Dio del manga Osamu Tezuka saranno pubblicate nella Osamushi Collection, nuova collana editoria di Edizioni BD.
I Tre Adolf
VOLUME 1 di 2 - 15x21 - 600 PAGINE - 19,00 €
Dal 4 ottobre si partirà dunque con uno dei capolavori di Tezuka, serializzato tra il 1983 e il 1985, nel pieno della maturità stilistica dell’autore. Con freddo e distaccato realismo il Dio del Manga illustra un giallo crudo che ruota attorno a una serie di documenti segreti sulle origini del dittatore nazista. Un vero e proprio romanzo storico a fumetti, ricco di colpi di scena.
I.L - la ragazza dai mille volti
VOLUME UNICO - 15x21 - 408 PAGINE - 12,00 €
Sempre dal 4 ottobre sarà disponibile quest’opera inedita e visionaria che vede come protagonista un regista cinematografico tormentato e una giovane vampira come assistente, il cui nome è appunto "IL". Consigliato e irretito dal conte Alucard, il protagonista si lega alla giovane donna mutaforma e con lei incrocia le vite e le storie di una umanità per nulla rassicurante, ma feroce e grottesca. Un volume unico incentrato sulla visione morale ed estetica del suo autore.
MW
2 VOLUMI - 15x21 - 300 PAGINE cad.- 10,00 €, cad.
Dal 31 ottobre seguiranno il manga in due volumi ambientato negli anni Sessanta, al largo di Okinawa, l’esercito americano e quello giapponese perdono il controllo di un’arma chimica micidiale e segreta chiamata appunto MW. L’incidente provoca un’ecatombe sulle isole del pacifico ed è tenuto nascosto da politici e militari. Solo due ragazzini sopravvivono e diventati adulti sono animati dalla sete di vendetta nei confronti di chi hai tempi si è macchiato della morte di tante persone.
Barbara
VOLUME UNICO - 15x21 - 444 PAGINE - 15,00 €
Sempre il 31 ottobre sarà pubblicata quest’opera in volume unico che vede lo scrittore Mikura incontrare per caso Barbara, una ragazza abbandonata a se stessa e dedita all'alcolismo. Per aiutarla, Mikura decide di occuparsi di lei, affascinato dalla sua natura "maledetta" che ricorda,(anche con citazioni precise) le vite e gli incubi di Verlaine e Rimbaud. Ben presto, però, la loro convivenza deraglia in un turbine di violenza e delirio, fino a raggiungere gli stati più alterati della natura umana. Chi è davvero Barbara? Una baccante? Una strega? Una musa ispiratrice che richiede un prezzo troppo alto per il suo fascino?
Delitto e Castigo
VOLUME UNICO - 15x21 - 140 PAGINE - 10,00 €
Il 29 novembre sarà invece il turno dell’adattamento a fumetti del capolavoro di Fëdor Dostoevskij. Osamu Tezuka racconta con un occhio cinematografico e un tratto quasi disneyano le malefatte di Raskòl'nikov e il suo successivo pentimento, fino al tragico epilogo. Il tormento e la paranoia del protagonista sono un crescendo reso magistralmente dall'autore tra dinamismo e suggestivi primi piani.
Passando alle uscite più immediate delle serie già in corso, dal 12 settembre saranno disponibili sugli scaffali MADE IN ABYSS 4 di Akihito Tsukushi (in questo volume le vicende procedono oltre a quelle viste nella serie animata), INNOCENT 6 di Shin'Ichi Sakamoto, HORIMIYA 3 di HERO e Daisuke Hagiwara, ARMED GIRL'S MACHIAVELLISM 4 di Yuya Kurokami e Karuna Kanzaki, RIKUDO 9 di Toshimitsu Matsubara e DANCE IN THE VAMPIRE BUND 6 (di 7) di Nozomu Tamaki.
SilenziO)))
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Trieste: la fiera di San Nicolò festeggia i cento anni, presentate dal vicesindaco Serena Tonel tutte le iniziative
Trieste: la fiera di San Nicolò festeggia i cento anni, presentate dal vicesindaco Serena Tonel tutte le iniziative. Ritorna ancora una volta anche in questo dicembre 2023 la Fiera di San Nicolò, che quest'anno festeggia i cento anni e che si svolgerà, come di consueto, da venerdì 1 a venerdì 8 dicembre, organizzata e curata dal Comune di Trieste nella tradizionale area del Viale XX Settembre. La Fiera è stata presentata questa mattina (27 novembre) nella Sala della Giunta del Comune di Trieste dal vicesindaco e assessore alle Politiche Economiche Serena Tonel, alla presenza della dirigente del Servizio Attività Economiche, Francesca Dambrosi e della curatrice della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Claudia Collecchia. "Questa manifestazione non è solo un evento economico per la città, ma è molto di più, rappresenta la storia, la tradizione e dal punto di vista sociale un collegamento tra la comunità cattolica e quella ortodossa – ha esordito il vicesindaco Serena Tonel - la Fiera di San Nicolò è da sempre capace di rafforzare i legami comunitari e rimane ancora oggi un luogo iconico, presente nel cuore di tutti i triestini, giovani e meno giovani". "Cent'anni di Fiera sono un traguardo importante e considerando anche quanto sono cambiate le abitudini dei consumatori abbiamo ritenuto che questo traguardo meritasse una celebrazione importante. Ringrazio gli uffici del Servizio Attività Economiche, la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, il Servizio Comunicazione e i Servizi informativi – ha continuato Serena Tonel - con cui abbiamo allestito due mostre fotografiche, una al Mercato Coperto e l'altra nel foyer del Teatro Rossetti, cercando di ricreando un ideale percorso lungo i luoghi dove tradizionalmente si svolge la fiera, ma soprattutto per i contenuti multimediali predisposti, il video e il collegamento con storytelling alla mostra". "In occasione del centenario si sono realizzati anche una serie di gadget celebrativi, sottobicchieri, borse, segnalibri, che verranno distribuiti a tutte le attività economiche della zona del Viale XX Settembre, oltre ad uno striscione che verrà esposto sul Municipio, a significare l'importanza dell'evento e creando anche grazie a dei totem, un richiamo nei punti nevralgici della città". "La fiera è importante, sia per operatori che vi partecipano, ma anche per tutti gli esercizi pubblici e commerciali limitrofi al Viale XX Settembre. Quest'anno sono stati tolti i posti lungo la via Muratti e nell'ultimo tratto tra la via Rossetti e il teatro Rossetti, in quanti questa zona nel corso corso degli ultimi anni era poco appetibile per gli operatori, riducendo a 85 i posti a disposizione". "Domani, 28 novembre alle ore 18, - ha concluso Serena Tonel - ci sarà un preview della mostra allestita al Teatro Rossetti con l'apertura della parte espositiva. Il 1 dicembre alle ore 12 in largo Bonifacio si svolgerà l'inaugurazione della Fiera e il 6 dicembre alle ore 11.30 si svolgerà l'inaugurazione alle 11.30 al Mercato Coperto". Le due mostre sono state allestite grazie ai negativi di Foto Omnia di Ugo Borsatti, Adriano de Rota, Alfonso Mottola e dell'agenzia fotografica Giornalfoto, conservati presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, sono autentici cammei in grado di restituire il clima festoso della Fiera negli anni Cinquanta e Sessanta. I fotografi catturano i preparativi con l'arrivo dei carretti carichi di mercanzia, l'allestimento dei chioschi, le bancarelle, i volti emozionati di bambini e adulti, gli strilli degli ambulanti giunti da lontano che esaltano le qualità della propria merce. Il percorso, guidato dai fotografi che hanno lasciato traccia visiva di questo speciale spaccato di storia della città, descrive un rituale, lungo cent'anni. La carrellata fotografica propone immagini sempre uguali ma, al contempo, sempre diverse. Come quando, nel 1958, San Nicolò giunge a Trieste in carne e ossa alla Stazione Centrale, sale su un cocchio ottocentesco, con a seguito due autoveicoli ricolmi di regali e un carico di carbone, e attraversa le vie del centro per fare un trionfale ingresso in viale XX Settembre. Nel 1965, arrivano oltre seicento richieste di partecipazione, ne sono accolte circa trecento ma lo spazio non basta: il mercato rompe gli argini e straripa in via Battisti. L'atmosfera della festa di San Nicolò si respira ovunque e coinvolge tutta la città: in Fiera, nei pressi del Politeama Rossetti, in libreria, dove si allestiscono vaste esposizioni della miglior letteratura per ragazzi, in cartoleria, a scuola, presso i circoli e le associazioni. Il cinema Alabarda, collocato in Largo Barriera, ospita il Teatro dei Piccoli, diretto da Carlo Fiorello. L'artista, noto per le bestie parlanti capitanate dal gorilla Makoko, esibisce nell'occasione del sei dicembre, il burattino del santo. Al Teatro Rossetti saranno esposte 10 foto che verranno posizionate nel foyes del teatro, al Mercato Coperto le foto esposte saranno 39 e copriranno l'arco cronologico dagli anni '50 agli anni '60. La Fiera di San Nicolò è una delle più antiche e dolci ricorrenze dell'anno. La leggenda popolare narra che il santo, originario della città turca di Patara (270-343), scenda dal cielo, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, per portare i doni ai bambini buoni. Avvolto da un manto rosso, la testa coperta dalla mitra dorata e il pastorale nella mano destra, San Nicolò, secondo alcune tradizioni, viene aiutato a svuotare la capiente gerla dagli angeli, altre sostengono che sia seguito da un asinello con le bisacce cariche di giocattoli, di frutta e dolci. Un tempo le bancarelle venivano collocate in via Mazzini e si estendevano nelle vicine vie Santa Caterina e San Lazzaro. Nel 1923 la Fiera venne spostata in Viale XX Settembre, da quell'anno in poi, il viale nei primi giorni di dicembre si trasforma in una allegra rassegna di giocattoli, dolciumi, zucchero filato, sciarpe, berretti e curiosità varie. Mostra Foyer Teatro Rossetti: da martedì 28 novembre a domenica 10 dicembre Inaugurazione 28 novembre ore 18.00 al 10.12.2023 La mostra sarà visitabile dagli spettatori del teatro 30 minuti prima dell'inizio degli spettacoli Mostra Mercato Coperto - Area elicoidale: dal 3 dicembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024 fino al 7.1.2024 orario: da martedì a sabato 8.00 – 17.00 lunedì 8.00 – 14.00 ingresso libero... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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