#Lago di Gramolazzo
Explore tagged Tumblr posts
Text
Montains
Lago di Gramolazzo - Toscana
(foto mia)
#Lake#sky#italy#toscany#Toscana#Lago di Gramolazzo#montain#relax#landscape#photo#italy travel#travel#photografy
10 notes
·
View notes
Text
Sport: gare ciclistiche di gran fondo tra primavera ed estate in provincia di Lucca, da domenica 14 aprile
Sport: le gare ciclistiche di gran fondo in programma tra primavera ed estate in provincia di Lucca, 5 appuntamenti a partire da domenica 14 aprile. Alla conferenza stampa di presentazione del ricco programma di corse ciclistiche in calendario tra primavera e estate in provincia di Lucca, promosso dall'associazione Pedale Pesciatino, al Media Center Sassoli hanno partecipato Federica Fratoni membro dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa, Mario Puppa e Marco Niccolai consiglieri regionali, Paolo Pagni presidente della società organizzatrice Pedale Pesciatino ASD, Alessio Spelletti consigliere comunale di Pescia, Saverio Metti presidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana, Francesco Casagrande campione di ciclismo. L'associazione Pedale Pesciatino organizza 5 gare ciclistiche competitive con tratti di percorso "neutralizzati", gli eventi sono già stati riconosciuti ed inseriti nei calendari nazionali e internazionali di Federazione Ciclistica Italiana e del CONI. Si inizia Domenica 14 aprile 2024 con la 1° edizione della Granfondo Puccini Città di Lucca, la gara ciclistica è così chiamata in omaggio al celebre compositore Giacomo Puccini. La partenza è prevista per le 9.00 dal Baluardo di San Frediano, sulle storiche mura lucchesi e i partecipanti possono scegliere tra il percorso medio, di 80 km e il percorso lungo di 96 km. La 2° edizione della Granfondo del Vento si terrà giovedì 25 aprile 2024. La gara ciclistica omaggia le celeberrime Grotte del Vento e la partenza è prevista per le ore 9.00 da Bagni di Lucca. Sono previsti 3 tratti agonistici cronometrati: San Pellegrinetto, Tiglio Alto, Orrido di Botri e Montefegatesi. La manifestazione coinvolge i territori comunali di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Coreglia Antelminelli, Pescaglia, Castelnuovo di Garfagnana, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano e Molazzana. Domenica 12 maggio 2024 si terrà la XXVI° edizione della Granfondo Versilia, partirà alle ore 8.00 dalla Cittadella del Carnevale a Viareggio e verranno coinvolti i territori comunali di Viareggio, Camaiore, Pietrasanta, Pescaglia, Lucca e Massarosa. Sabato 8 giugno 2024 prenderà via la V° edizione della Tuscany Extreme, passerà attraverso la Toscana, dalle dolci colline dell'entroterra alle cime del San Pellegrino in Alpe e dell'Abetone. Sono previsti 4 tratti agonistici cronometrati: Passo Sella, Monteperpoli, San Pellegrino in Alpe, Benabbio. La I° edizione della Granfondo dei laghi della Garfagnana si terrà domenica 21 Luglio 2024, l'evento deve il suo nome ai laghi della Garfagnana che si ammireranno durante la gara: lago di Villa, lago di Vicaglia, lago di Gramolazzo, lago di Vagli e lago di Isola Santa. Sono previsti 2 percorsi e 3 cronoscalate: dell'Orecchiella, di Campo Catino, di Careggine. "Presentiamo cinque corse di gran fondo partiamo domenica 14 aprile con la prima edizione della corsa Puccini Città di Lucca – ha detto Paolo Pagni dell'associazione Pedale Pesciatino – poi c'è la seconda edizione della Gran Fondo del Vento in programma il 25 aprile con partenza da Bagni Lucca, poi c'è la 26 edizione della Gran Fondo della Versilia che parte dalla Cittadella del Carnevale di Viareggio, arriviamo alla Corsa Tuscany Extreme con un dislivello di 4000 metri e per finire si conclude il ciclo con la prima edizione della Granfondo dei laghi della Garfagnana in programma il 21 luglio." "Con lo sport si fa conoscere molti luoghi belli, ma poco conosciuti della nostra regione – ha detto Marco Niccolai consigliere regionale – e lo sport è un grande veicolo promozionale per i nostri territori che stanno in zone più decentrate. Le corse ciclistiche hanno il merito di dare luce, forza e voce a quei territori che rischiano di restare esclusi dalle manifestazioni più conosciute. Il ciclismo è nella nostra storia e diventa una componente sempre più essenziale nell'offerta turistica e queste corse hanno il merito di far rivivere delle zone molto suggestive dei nostri territori." "La Toscana è terra di ciclismo e queste corse offrono l'occasione di scoprire ancora di più i nostri borghi, i paesaggi e di gettare lo sguardo su una Toscana diffusa – ha detto il consigliere regionale Mario Puppa – e le cinque competizioni in itinerari diversi permetteranno al pubblico di conoscere realtà poco conosciute, ma che possono diventare mete molto suggestive per un turismo di qualità." "Dobbiamo ricordare che la Toscana è una delle culle del ciclismo e nel 2013 le zone di Pistoia e Lucca hanno ospitato il mondiale di ciclismo - ha detto Federica Fratoni consigliera segretario dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – e queste corse di oggi portano avanti una tradizione sportiva e culturale importante per tutti coloro che amano il ciclismo. Poi attraverso queste manifestazioni possiamo attraversare i luoghi belli e unici della nostra splendida regione." "Come Federazione abbiamo deciso di investire sulle granfondo – ha detto Saverio Metti presidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana – per portare appassionati e amatori in luoghi suggestivi come quelli che esistono in Toscana. Ci fa particolarmente piacere il ritorno della corsa a Lucca nel nome di Giacomo Puccini e sono in programma ulteriori iniziative." Il campione di ciclismo Francesco Casagrande ha detto di apprezzare queste corse e cercherà di essere presente ad alcune di queste belle manifestazioni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Photo
LAGO DI GRAMOLAZZO tocca la provincia di Lucca alt. 604
7* sfida “ i LAGHI DELLA SICILIA - SUD - SARDEGNA - CENTRO “
partenza da PALERMO il 25/5/2022 arrivo a BOLOGNA il 5/9/2022
tappa n° 96 DO 28 Agosto 2022
2 notes
·
View notes
Text
arcadia
C’è un lago, in Garfagnana: Gramolazzo; sulle sue dolci rive un verde spiazzo tra l’Appennino e l’alte apuane vette e un marmoreo obelisco con le tette.
Curiosità trattiene l’andatura di chi meglio veder vuol la scultura:
dodici sono i seni, ben torniti altrettanti i capezzoli appuntiti.
Eco ne fanno a’ monti circostanti oppongon nudità a’ boschivi manti.
1 note
·
View note
Photo
Lago di Gramolazzo, Tuscany, Italy 🇮🇹 (OC) [1913x1275] via /r/EarthPorn https://ift.tt/3eYwvLa
0 notes
Photo
Oggi in trasferta sul Lago di Gramolazzo in quel di Minucciano. . . #michelangelobuonarrotietornato — view on Instagram https://ift.tt/2TuemtP
0 notes
Photo
#tbt a quando si andava a caccia di posti freschi per sopravvivere al caldo estivo Lago di Gramolazzo - Minucciano (presso Lago di Gramolazzo) https://www.instagram.com/p/BzXq2olir9w/?igshid=cl5zkfs75adl
0 notes
Photo
Lago di Gramolazzo _ Minucciano _Toscana _ Italia 🇮🇹 #pasquetta #pasquetta2019 #pasquettaamici #lago #lagodigramolazzo @olmithomas @quintina95 @beretti.andrea 😁🐣 Grazie ragazzi!! (presso Lago di Gramolazzo) https://www.instagram.com/p/BwllMU-FDKT/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1nv7vv79lqyk
0 notes
Photo
Questa settimana il #betuscan, progetto che vede collaborare @iltirreno e @igerstoscana, torna a #Lucca e sarò io, @maxlazzi, a parlarvi della provincia attraverso i miei scatti. Il filo conduttore che ho scelto per questa mia serie di scatti è l'autunno nei paesini della Garfagnana con le sue nebbie e i suoi colori. La prima foto è stata scattata sulle sponde del Lago di Gramolazzo, specchio d'acqua immerso nel parco delle Apuane. Il lago è bello in tutte le stagioni, balneabile in estate, ma personalmente lo preferisco in autunno, momento dell'anno durante il quale riesce a trasmettermi una grande pace assoluta. Foto e testo di @maxlazzi per #betuscan https://ift.tt/2O6yA8S
0 notes
Photo
Lago di Gramolazzo http://ift.tt/2rH5V0o
0 notes
Photo
#Lago di #Gramolazzo @chiaramarsella_ (presso Lago di Gramolazzo)
0 notes
Text
Una millenaria storia: il contrabbando di sale e le famigerate "vie del sale"
New Post has been published on https://www.aneddoticamagazine.com/it/una-millenaria-storia-il-contrabbando-di-sale-e-le-famigerate-vie-del-sale/
Una millenaria storia: il contrabbando di sale e le famigerate "vie del sale"
Cosa c’è di più banale, insignificante e tremendamente normale di un pugno di sale? Si, avete capito bene del semplice sale… Oggi lo troviamo da tutte le parti: dal grande centro commerciale, fino ad arrivare nella più modesta bottega sotto casa. Ma una volta non era così. Per lunghi secoli fu chiamato l’oro bianco e questo prodotto di Madre Natura segnava la fortuna di tutti gli stati che riuscivano a controllarne la produzione e il commercio. Naturalmente gli stati imponevano su questo primario bene tasse da capogiro, favorendo di fatto un imponente contrabbando. La Garfagnana fu tra le principali protagoniste di questo illecito traffico, nato in tempi medievali e terminato solamente con la fine della seconda guerra mondiale. Tutto si svolgeva lontano dalle strade principali e la circolazione avveniva sui molti percorsi montani che furono denominati “le vie del sale”, battuti questi dai più coraggiosi contrabbandieri. Prima di approfondire l’argomento guardiamo perchè il sale era considerato un bene tanto prezioso.
Venditore di sale
In primis il sale era quell’elemento che rendeva appetibili tutti quei cibi“arrangiati” di una cucina poverissima, ma sopratutto il sale era l’unico conservante disponibile, all’epoca naturalmente non esistevano frigoriferi o altri tipi di conservanti e grazie proprio al sale si potevano salvaguardare e immagazzinare scorte di cibo per lungo tempo, ad esempio ciò rese possibile alle navi di affrontare lunghi viaggi rendendo possibili floridi scambi commerciali. Da non tralasciare il fatto che poi nei lunghi inverni garfagnini dove il brutto tempo non permetteva le coltivazioni, le riserve di cibo sotto sale salvavano da sicura carestia e inoltre in un economia rurale e di pastorizia come quella garfagnina era l’elemento fondamentale per la lavorazione e la trasformazione del latte in formaggi. Questo minerale aveva poi virtù anche in medicina: era usato come disinfettante per ferite o addirittura come purgante. Insomma, per ben capirsi chi amministrava questo commercio aveva un potere immenso, poichè teneva in pugno la sopravvivenza di un popolo intero. Proprio per questi motivi che il sale diventò una delle merci più contrabbandate, pensiamo ai suoi enormi ricarichi dato che la sua filiera commerciale era infinita, bisognava pagare il produttore, il sensale, i facchini, il trasporto (già quest’ultima voce faceva triplicare il prezzo)e“dulcis in fundo” le carissime tasse statali, ecco allora nascere le famigerate “vie del sale”, bazzicate come detto dai più famosi contrabbandieri della valle.
Una grida di Francesco IV duca di Modena sulla diminuzione del prezzo del sale
Queste vie partivano dal mare versiliese o ligure, valicavano le Apuane, giungevano in Garfagnana e continuavano su per gli Appennini fino ad arrivare ai margini della Pianura Padana. In Garfagnana con la definizione “vie del sale” non si indicava una strada precisa e ben definita (sarebbe stato fin troppo facile per le gendarmerie locali individuarle) ma bensì di una fitta rete di stradine e mulattiere più o meno nascoste che salivano e scendevano per le nostre montagne. Dove spesso i garfagnini e i versiliesi si incontravano per vendere e comprare sale era proprio in quegli insospettabilihospitali che servivano anche per rifocillare i pellegrini di passaggio, ma avevano pure la funzione di proteggere questo contrabbando, diventarono quindi un punto nevralgico di spaccio, a conferma di questo una delle principali “vie del sale” passava proprio per L’Isola Santa, ed era proprio li nel hospitale di San Jacopo che avveniva fuori dagli sguardi indiscreti il pagamento o lo scambio di merci fra contrabbandieri. Di lì, il contrabbandiere garfagnino proseguiva attraverso i sentieri e verso i paesi di Torrite, Careggine, Castelnuovo e Camporgiano.
Isola Santa centro di spaccio del sale
Un’altra strada alternativa partiva sempre da Torrite e raggiungeva i paesi di Sassi, Molazzana e Gallicano, importante era anche quella via che passava dalla Foce di Petrosciana e di li scendeva verso Fornovolasco e i paesi limitrofi, luogo di scambio e smistamento eral’hospitale di Santa Maria Maddalena, oggi volgarmente conosciuto come “la chiesaccia”. La più famosa rimane però la Via Vandelli che aveva il compito di servire la zona dell’Alta Garfagnana, qui si registrò infatti un’efferato omicidio a causa proprio del sale (per il caso leggere http://paolomarzi.blogspot.it/il-caso-del-sandalo-rosso-html) e anche di qui poi si diramavano altre mulattiere che servivano i borghi vicini, fra le più percorse c’era la Piazza al Serchio -Gramolazzo che risaliva il torrente Acqua Bianca, arrivava a Nicciano, Castagnola ed Agliano, quest’ultimi affacciati proprio sul bellissimo lago di Gramolazzo. Trasportarlo poi non era affatto semplice, il sale è pesante e sui sentieri scoscesi delle montagne lo si spostava in sacchi piuttosto leggeri per non appesantire troppo i muli, i viaggi erano faticosi e in caso di pioggia bisognava immediatamente proteggere il carico. La dura vita del contrabbandiere non finiva qui, il Ducato di Modena in Garfagnana e in tutto il suo regno in genere incentivava a denunciare questi fuorilegge, anche in maniera segreta.
la Via Vandelli percorso di contrabbandieri di sale
Ma è appunto in quel preciso momento storico che la figura del contrabbandiere raggiunse un immagine leggendaria in tutta la valle, quest’uomo era colui che sfidava le leggi dello Stato oppressore per favorire gli interessi della gente comune. Il contrabbando di sale era visto con grande favore dalla popolazione che non solo non denunciava i loro eroi ma li difendeva in tutte le maniere dagli “sbirri”. Fu un vero problema questo per il Ducato, in Garfagnana ci fu una vera sollevazione a favore dei contrabbandieri, perdipiù i gendarmi non favorivano i buoni rapporti e spesso nei confronti della povera gente che difendeva i fuorilegge si lasciavano andare a non poche crudeltà. A dimostrazione di questa avversione per i tutori della legge ci sono dei documenti comprovanti che all’avvicinarsi degli“sbirri”, in paese veniva suonata la campana a martello. In poco tempo i contadini che erano nei campi si radunavano nella piazza del borgo, armati di“bastoni, falci e forcon”, difendendo i contrabbandieri o i paesani ricercati perchè in possesso di piccole quantità di sale. Quasi sempre accadeva che i gendarmi fuggissero a gambe levate, lasciando di fatto libero l’arrestato.
“Gli sbirri” estensi
Ci fu un caso ben documentato che racconta la non felice “visita”dei gendarmi. Ciò accadde nei pressi di Castelnuovo: “Arrivarono li soldati per esercitar il loro carico in virtu delli ordini, et mandati dai Provveditori al sale, capitasse in casa del suddetto Marco inquisito, al quale havendo trovato certa quantità di sale di contrabando volessero levarla, al che opponendosi Giovanni suddetto, tolse una stanga da carro con quella mortalmente percotendo uno di essi ministri, et li suddetti Pietro et Giacomo, dandosi l’uno, all’altro aiuto et favore cooperativo insieme con molti altri, che per hora si tacciono, ferissero anco li due altri uno pur mortalmente, et l’altro di percossa grave, et importante, ne contenti di questo Antonio suddetto instigato da Battista dasse campana a martello convocando molta gente e gridando dall’alto, ammazza,ammazza…”. Tale ormai era diventata la sicurezza dei contrabbandieri che lo smercio di sale avveniva alla luce del sole. Nei paesi durante questa pubblica vendita accadeva quasi sempre che si formassero lunghissime file e nell’attesa del proprio turno capitavano addirittura delle memorabili risse. Tuttavia tutta questa convinzione d’impunità si manifestò in tutta la sua prepotenza il 20 maggio del 1720, quando Giacomo Giacomelli contrabbandiere d’eccellenza si presentò con i suoi muli carichi al mercato di Castelnuovo Garfagnana, vendendo pubblicamente sale “con aperto scandalo universale”, la gente nonostante la meraviglia accorse in fretta e furia e in men che non si dica il sale finì e il Giacomelli se ne andò tranquillamente come era venuto. Naturalmente il malvivente non la passò liscia, l’onta subita dal governo locale proprio sotto le finestre di”casa” fu troppo grossa e fu così che subì una condanna in contumacia al bando perpetuo, in alternativa dieci anni di galera.Il Giacomelli non cascò mai nella rete della giustizia era un pesce troppo grosso, i contrabbandieri di lungo corso sfuggivano alla cattura perchè spesso erano armati e organizzati in bande, eccezion fatta per Pietro detto il Broccolo (o Bossolo) che andava pure lui impunemente a vender sale con il suo cavallo, fu catturato e condannato a remare per diciotto mesi. Rimaneva però il fatto che quando “gli sbirri” stavano per molto tempo senza catturare nessun presunto manigoldo si rifacevano allora sui miserabili, su coloro che facevano questi traffici per sbarcare il lunario, capitava però qualche volta che il giudice comprendesse la situazione. Fu il caso di Francesco da Pieve Fosciana che aveva in casa circa venti chili di sale, questa quantità fu ritenuta adatta all’uso personale e familiare, fu “mandato liberatamente assolto”.
Commissione per la tasse su sale e tabacco 1851
Lo spaccio di sale in tutta la Garfagnana durò fra alti e bassi quasi mille anni, fu un fenomeno veramente esteso che si ripresentò e terminò una volta per tutte con la fine della seconda guerra mondiale. Testimonianze del 1944 ancora oggi ci parlano di contrabbando di sale in maniera diversa di quello che fu per tanti secoli addietro. Anche durante la guerra la carenza di sale in tutta la valle si fece sentire e allora ci pensavano le donne della Versilia a favorire questo commercio a prezzo di un lungo e faticoso lavoro.
Donne nella produzione di sale in Versilia (foto Sentieri della memoria. Comune di Massa)
Carrette spinte a mano si recavano sulla spiaggia e riempivano di acqua marina ogni tipo di contenitore, preferibilmente damigiane per il vino o fusti rivestititi di zinco. La produzione si realizzava in luoghi appartati, in stalle dismesse, in posti comunque non visibili ai tedeschi o ai fascisti. La legna veniva recuperata nelle pinete, si accendevano così grandi fuochi e dentro questi recipienti l’acqua veniva messa al fuoco, una volta portata ad ebollizione e alla conseguente vaporizzazione non rimaneva altro che sale. Per rendere un po’ l’idea della cosa si può dire che da ogni damigiana d’acqua si poteva ricavare ben due chili di sale.
Una volta imballato invece, erano sopratutto gli uomini che si preoccupavano di salire in montagna per venderlo, usando ancora i vecchi e ultra secolari sentieri di una volta, dirigendosi così verso la Garfagnana e dato che soldi ne circolavano pochi, talora il sale veniva scambiato con farina, patate e castagne. I viaggi su e giù per le montagne in quel periodo non si fermarono mai, si facevano sia d’estate che d’inverno, con la neve e il gelo e con ai piedi solamente zoccoli di legno.
E allora pensandoci bene, quanta storia c’è dietro un semplice: -Scusa, mi potresti passare il sale?-
Bibliografia:
Archivio di Stato di Modena
“Il cammino del Volto Santo. Dalla Lunigiana, attraverso la Garfagnana, fino a Lucca”, “Sentieri e vie di contrabbando:il sale” di Normanna Albertini
“I sentieri della memoria”, La Via del Sale
0 notes
Photo
Driving along the mountain roads today. Escaping hideous families with young children. Ghastly.
1 note
·
View note
Photo
Gramolazzo Lake
© Antonio Romei
2 notes
·
View notes