#La legge del più forte
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"Spesso si è sentito parlare di guerra economica, intesa come quell’insieme di pratiche adottate dagli Stati per piegare o comunque indebolire economicamente Paesi rivali o concorrenti. Raramente si è prestata attenzione all’infrastruttura concreta che risiede alla base di
qualsivoglia guerra economica. Quest’ultima, infatti, si sviluppa per mezzo di leggi, regolamenti, provvedimenti statali. Si tratta di un intero armamentario giuridico finalizzato al raggiungimento degli scopi geoeconomici e, quindi, geopolitici. La guerra economica, in questo senso, non è altro che l’effetto di una guerra combattuta con le armi del diritto".
Luca Picotti, “La legge del più forte. Il diritto come strumento di competizione tra Stati”
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Cose Olimpiche
Premessa: vorrei togliere dalle gigantesche spalle di Charles Pierre de Frédy, barone di Coubertin la frase che sostiene "l'importante non è vincere, è partecipare": in realtà a pronunciare questa frase fu il vescovo anglicano Ethelbert Talbot, della diocesi di Bethlehem, Central Pennsylvania, durante una cerimonia di saluto ai partecipanti ai Giochi di Londra 1908, il 24 giugno, nella cattedrale di Saint Paul. Lui si limitò a citarla il giorno dopo, chiarendone la fonte, in un banchetto. Il motto olimpico, voluto da De Coubertin ma ideato da un altro religioso, Henri Didon è un altro, dal significato del tutto opposto: «Citius, altius, fortius», «Più veloce, più alto, più forte».
Multidisciplinarietà Rosa: le 40 medaglie vengono da 20 discipline diverse, delle 12 d'oro 7 sono state vinte da atlete, 2 da coppie miste (la prima assoluta della storia olimpica nella prova dello Skeet Misto). I grandiosi velisti Caterina Banti e Ruggero Tita sono gli unici della nostra spedizione ad aver confermato l'oro di Tokyo.
Legni: Sono 25 i quarti posti nelle competizioni olimpiche dell’Italia. Dietro di noi la Francia con 19, gli Stati Uniti con 18 e la Gran Bretagna con 17. A cui vanno aggiunti altri 26 tra quinti e sesti posti. Un segnale prezioso, che dimostra una generale competitività del movimento sportivo, ma che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per alcuni episodi.
Rivolte Eleganti: la protesta del Settebello, la Nazionale Maschile di Pallanuoto, rimarrà nella storia Olimpica. Alla presentazione degli inni prima della Semifinale per i posti dal 5° all'8° contro la Spagna, la squadra si è presentata di spalle alla giuria arbitrale
Poi per i primi 4 minuti della partita con la Spagna ha tenuto un giocatore sempre nel proprio angolo di metà campo, a simboleggiare una espulsione. Questo perché nella partita dei Quarti contro l'Ungheria, una decisione inspiegabile del primo arbitro ha punito per fallo violento per 4 minuti un giocatore, Francesco Condemi: è stato giudicato infatti violento un contatto naturale di Condemi, che si preparava a nuotare in attacco, con un ungherese. La decisione ha annullato il 3-3 italiano scaturito in quella azione, dato un rigore all'Ungheria, trasformato (punteggio quindi 2-4) e costretto l'Italia a giocate 4 minuti, metà di uno dei 4 tempi della partita, con un uomo in meno. La partita finirà 9-9, perderemo ai rigori.
Leggende: L'unico atleta delle Olimpiadi moderne ad aver vinto per 5 edizioni consecutive l'oro, nella Lotta Greco Romana categoria Super Massimi, battendo il record detenuto da 4 leggende sportive americane: Al Oerter, Carl Lewis e Michael Phelps. Mijaín López, lottatore cubano, appena terminato il suo incontro si è tolto le scarpe, annunciando il suo ritiro, dopo una carriera inimitabile (tra l'altro, 5 volte campione del Mondo, 5 ori ai Panamericani)
Insegnamenti: Kimia Yousofi, velocista afghana, ha corso la sua batteria dei cento metri in 13"42, tempo nemmeno modesto, ma alla fine della sua prova, girando il suo numero di partenza ha mostrato queste parole:
Educazione, Sport (scritto in verde, che si legge a malapena) e I nostri diritti. I 6 atleti afghani presenti a Parigi, 3 donne e 3 uomini, sono stati selezionati non dal governo afghano dei taliban ma da un Comitato olimpico afghano in esilio. Tanto che “Soltanto tre atleti maschili rappresentano l'Afghanistan” ha dichiarato qualche settimana fa un portavoce dei taliban. Perchè tra le molte cose vietate alle donne, anche lo sport non può essere praticato.
Onlyfans: l'asticella colpita dalla "generosità" del saltatore Anthony Ammirati che lo ha estromesso dalla Finale del Salto con l'Asta (per una di quelle serie di coincidenze linguistiche da capogiro) non ha affatto scatenato le polemiche sulla ipersessualizzazione di un atleta. Cosa che, per certi versi in maniera molto coerente, ha spinto le giocatrici di Beach Volley Brasiliane (oro alla fine del Torneo) a giocare così:
in pantaloncino, mentre le loro avversarie canadesi in finale si sono presentate così:
Argentini: prima delle Olimpiadi, Julio Velasco ha perso il fratello maggiore, Raul, più anziano di lui di sei anni (72 Julio, 78 Raul). Ne ha anche un altro, Luis, che giovanissimo fu arrestato durante la Dittatura di Vileda, e per cinque mesi irrintracciabile. La famiglia, sconvolta, pensò ad un ennesimo caso di desaparecido. Invece dopo 5 mesi, dopo che subì torture indicibili e numerose simulazioni di fucilazioni, Luis fu riconsegnato alla famiglia. E la prima cosa che raccontò ai fratelli fu questa: "Quando mi stavano torturando, c'era un prete nella stanza. Distrutto dal dolore, a mezza voce gli dico <<Padre ma lei è contento di far parte di tutto questo?>>. Il prete restò in silenzio ed uscì dalla sala". Questo per dire di che pasta sono fatti i Velasco. Le cui prime parole dopo un'impresa stratosferica (5 partite vinte su 5, 15 set vinti, solo 1 perso, record assoluto in una Olimpiade, prima squadra Europea campione Olimpica nella pallavolo femminile dal 1988) sono state rivolte: alle ragazze che hanno giocato, a quelle che non c'erano per infortunio, al movimento della pallavolo femminile che "sta alle ragazze come il calcio ai ragazzi". Nessuna sfida personale, nessun cerchio che si chiude. Un grande uomo di sport, Julio Velasco.
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La 🍈 ha scritto: “Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull'autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un'Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull'intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini.” questo è l’opposto di quello che accadrà però uh ok. 💀
Qualcuno sotto al post di YouTube infatti ha scritto: “Giorgia, ho visto un video del 2014 nel quale dichiaravi, addirittura, di voler abolire le Regioni, con delle ragioni giustissime. Gran parte le stesse rivendicate ora dall'opposizione. Ma in questi 10 anni cosa è cambiato che addirittura vuoi dividere l'Italia in 20 staterelli, i quali possono chiedere allo stato centrale di regolare autonomamente fino a 23 materie con 500 specificità? Il tutto e il contrario di tutto. Alla faccia della coerenza.”
Te lo spiego io cosa è cambiato:
La dvcetta è finita al governo e le serve mantenere i voti che ha strappato dall'elettorato leghista, inoltre deve tenersi buoni i colleghi leghisti che senza di loro il governo cade, e quindi è scesa a compromessi, anche perché di base non è che gliene freghi qualcosa del Mezzogiorno e capirai 🥰
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L’EUROPA APPROVA LA LEGGE PER IL RIPRISTINO DELLA NATURA
L’Europa ha adottato formalmente il primo regolamento sul ripristino della natura, una normativa che pone misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 per portarle al loro stato originale.
La Nature Restoration Law stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per tutti gli ecosistemi, da quelli terrestri a quelli marini, d’acqua dolce e urbani. Il regolamento mira a mitigare il cambiamento climatico e gli effetti dei disastri naturali. Le nuove norme entreranno in vigore immediatamente, con obiettivi vincolanti che saliranno al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Riforestazione, bonifica, ripristino e messa in sicurezza dovranno essere realizzate da tutti gli Stati membri con piani nazionali che dovranno dimostrare il raggiungimento degli obiettivi monitorando i progressi sulla base di indicatori di biodiversità comuni in tutta l’Unione. Il regolamento stabilisce requisiti specifici per diversi tipi di ecosistemi, inclusi terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani.
Oggetto degli interventi saranno, tra gli altri, il mantenimento netto degli spazi verdi urbani, l’incremento della popolazione di farfalle, il miglioramento dello stock di carbonio organico nei terreni minerali delle terre coltivate e l’aumento della quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità. Dovranno aumentare la popolazione di uccelli selvatici e ridurre la cementificazione. Previsto il ripristino delle torbiere quali ecosistemi a forte capacità di assorbimento di CO2, la piantagione di tre miliardi di alberi e la trasformazione di 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero.
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Fonte: Consiglio Europeo; foto di Stein Egil Liland
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In soli due giorni sono già centinaia le persone uccise in Libano dagli attacchi israeliani. Almeno 500 persone di cui 30 bambini e migliaia i feriti. Alla 79ima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York il tema è entrato di prepotenza nella discussione. Il padrone di casa, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è rivolto all’Assemblea partendo proprio dal fatto che Gaza sia un “incubo” e che questa situazione non può che portare sempre più caos nella regione. Proprio come sta accadendo ora in Libano. «Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation». Ha continuato ricordando l’abominevole attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, ma aggiungendo che «niente può giustificare questa punizione collettiva al popolo palestinese». Concludendo su un argomento spesso snobbato: l’impunità. Impunità che sembra dilagare per tutti coloro che violano il diritto internazionale, i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali. Alle parole di Guterres, si sono accompagnate quelle di Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha parlato di situazione estremamente pericolosa e preoccupante all’Assemblea delle Nazioni Unite. «Il mondo non può permettersi che il Libano si trasformi in un’altra Gaza», anche in questo caso sono i civili a pagare tutto il prezzo degli attacchi israeliani in termini di morti e di comunità distrutte. «È il momento di fare qualcosa. Tutti devono fare tutto il possibile per fare tutto questo, al fine di evitare che l’escalation continui in una guerra totale”. Le parole più dure sono state quelle del presidente turco Erdogan. ‘L’alleanza dell’umanità 70 anni fa ha fermato Hitler. Ora deve fermare Netanyahu” ha detto Erdogan intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e attaccando ancora Israele e il premier Benjamin Netanyahu. “A causa dei crimini commessi da Israele, Gaza si è trasformata nel più grande cimitero al mondo per donne e bambini”, ma anche il luogo dove ”muoiono i valori morali che l’Occidente dice di difendere”. Di tutt’altro senso sono state le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’ONU. Sostenendo che questa guerra in Medio Oriente è stata iniziata da Hamas e Hezbollah, ma che sono stati uccisi migliaia di civili innocenti e che «È il momento che le parti si mettano d’accordo per una soluzione diplomatica». E poi si sono sentite le parole della Presidente del Consiglio italiana Meloni, che negli USA è stata premiata con il Citizen Awards 2024 dall’Atlantic Council (un Think tank statunitense che ha come scopo quello di promuovere la leadership americana e gli accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica). La Meloni ha parlato all’Atlantic Council di come l’Italia sia accanto a chi difende la propria libertà e sovranità, “Non solo perché è giusto farlo, ma perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro nel quale la legge del più forte prevale”. Senza dirlo esplicitamente ha sostenuto così sia la difesa dell’Ucraina, senza sé e senza ma, sia l’aggressione ai “terroristi” che Israele sta compiendo da ormai quasi un anno. Mentre all’Onu si alternano retorica e denunce, ci risuonano ancora nelle orecchie le parole di Marc Botenga, europarlamentare belga di The Left, che in aula a Strasburgo qualche giorno fa aveva chiesto ai suoi colleghi come potessero farsi portabandiera di valori come il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea continua a sostenere Israele. “Parliamoci chiaro, il massacro e il genocidio in corso laggiù sarebbe impossibile senza il sostegno dei paesi e dei governi europei… Perché quando sono i vostri alleati che commettono i crimini a voi va bene? Questa è l’Europa? Questi sono i vostri valori?”.
La guerra in Medio Oriente arriva all’Assemblea dell’ONU. Guterres: “Il Libano non deve diventare un’altra Gaza”
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“ Disteso sul pagliericcio del carcere, mi sentivo a casa mia, dissi a Chiellino, nel sogno ora stavo bene, ma lui mi svegliò veramente dal bel torpore dell’ultimo sonno con le parole “La campagna si fa lunga”. Il carcere era per lui, come quella della Libia e del fronte italiano, un’altra campagna. Caddi dalla branda. Volli prendere lo straccio, non so se mi spettava, e se pure mi spettava, Chiellino in mia vece era già accoccolato e così, piegato sulle ginocchia, indietreggiava man mano che con lo straccio puliva il pavimento e la striscia bagnata arrivava ai suoi piedi. «No, no, deve venire uno specchio, tu lo lisci, devi calcare; calca forte» mi diceva Chiellino. Calcavo forte e nello sventagliare lo straccio due opposti pensieri, a destra e a sinistra, mi salivano in capo: perché dobbiamo pulirci noi il pavimento? Ecco l’origine della schiavitù. Giappone, perciò, non si abbassa mai, è lì che fischietta e sorveglia, da padrone: lui, ed anch’io, faremmo crescere la polvere dei mesi e degli anni, lui per protestare e chiedere il colloquio e dire al procuratore di provvedere con uno spazzino o con una guardia, io per richiudermi nello sdegno e nell’isolamento, per non darla vinta ai boia, ai comandanti, ai giudici: essi non ci hanno soltanto messi in galera per scacciarci dalle strade, ma così ottengono che ci avvezziamo all’umile ordine interno e che ricreiamo tra noi la gerarchia dei servizi, la necessità di una legge. Loro ci volano sopra, sorridenti e beati come il generale passa a cavallo a dire col mento, col mento suo e con quello del cavallo: “Bravi, voi siete il mio ordine e la mia volontà, il mio regolamento. Fra poco morirete da cani in battaglia; anche questo è previsto”. Noi siamo le pecore e i buoi dei macellai e dei proprietari di bestiame. Così essi mantengono la loro ragione sugli operai, sui contadini, sui pezzenti e il sempre nuovo annuncio del vangelo, ogni giorno e ogni domenica, ripete la legge degli uomini e ognuno dice a se stesso: “Io sono la via, la verità, la vita” e subito corre a comandare alla moglie, ai figli, al fratello più piccolo, al più debole di sé. Il pavimento si bagnava, potevo vedermi la faccia dentro e mi arrestai nel vederla. “
Rocco Scotellaro, L' uva puttanella-Contadini del Sud, Laterza (collana Universale, n° 4; prefazione di Carlo Levi), 1977⁴, pp. 79-80.
[Prime Edizioni originali, postume: Laterza (collana Libri del tempo), 1956-1954]
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La LEGGE DEL NON ATTACCAMENTO.
IMPARARE A REALIZZARE I PROPRI DESIDERI
È una delle più difficili da spiegare ed è davvero molto, molto sottile.
Solitamente, ci sono cose che desideriamo molto, perché non le abbiamo mai avute o perché non siamo riusciti mai ad arrivare fino in fondo.
Il desiderio per tanto, non rimane puro ma via, via col tempo si contamina di aspettative, delusioni, paure, rancore, rabbia.
Avviene una doppia polarizzazione:
Da un lato ad esempio desidero tantissimo una famiglia, dall’altro, ne ho terrore e tutte le suddette.
Caricare un desiderio di tanta energia a doppia valenza porta inevitabilmente a NON REALIZZARLO MAI.
Le forza - attiva e passiva - si equivalgono e non c’è alcuna via d’uscita.
In pratica il desiderio ha creato un blocco energetico, una stasi.
Cioè un attaccamento.
L’attaccamento aumenta esponenzialmente, in quanto: tanto più il desiderio ci sfugge e si allontana, tanto più si va alimentando una spirale NEGATIVA.
A questo punto la persona vive in costante frustrazione e non comprende perché, nonostante tutti i suoi sforzi, non riesca a realizzare il suo profondo e forte desiderio.
Questo capita molto spesso alle donne che vogliono un figlio.
Come si interrompe questa spirale?
-inizio a pensare che, anche se la cosa x non si realizza, posso essere grato e contento lo stesso: fase 1 gratitudine incondizionata
- disinnesco le emozioni negative legate al desiderio: ritorno alla purezza fase 2
-fase 3 visualizzazioni: visualizzo di tirare una corda, come un tiro alla fune e poi di lasciare il capo, lasciarla cadere a terra.
- fase 4: recupero del desiderio con aggiunta di forza neutra:
Esprimo il desiderio partendo dal cuore e visualizzandolo realizzato, poi lo metto in una bolla e lo lascio andare verso il cielo.
Si tratta di ripulire e consegnare il tutto all’universo senza RICATTO E SENZA ASPETTATIVA.
Cioè non posso dire: se non ottengo x muoio, sto male, soffro… ecc
Questo è un ricatto.
L’affidarsi è la forza neutra che spezza il tiro alla fune, ma soprattutto il porre solo gratitudine incondizionata come spinta.
Le leggi universali sono uguali per tutti
Nessuno può violarle.
Ma di contro, chi le conosce è in grado di manifestare ciò che vuole.
Claudia Crispolti
Proprietà letteraria riservata:
Ai sensi della legge sui diritti d’autore e del codice civile,
sono vietati l’uso delle idee, la copia, la riproduzione di questo scritto o di parte di esso
con qualsiasi mezzo: elettronico, meccanico, fotocopie,altro.
È incoraggiata la condivisione dei testi, mantenendo integro il contenuto, e citando l’autore
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È la legge del più forte, anche se metterlo in culo a salvini è un po' come rubare le caramelle a un bambino...
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⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
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Silvia Sardone | 🟥 Il Pd trova la brillante idea di scendere in piazza contro il ddl sicurezza e dunque a difesa dei delinquenti. 😭 😭
Il PD riesce sempre a stare dalla parte sbagliata e non perde occasione per dimostrarsi come il partito più anti popolare e il più fedele servo dell'Unione europea anche quando questa va contro gli interessi dell' Italia.... È un partito pieno di contraddizioni e di confusione, con una leader che dice tutto e il contrario di tutto, un partito che ignora volutamente quello che succede in Italia; anche se evidente, parla di sensazione o addirittura nega l'esistenza di problemi come la dilagante e pesante insicurezza in tutte le città italiane ad opera di immigrati che delinquono, spacciano, rubano, rapinano, accoltellano, occupano case, stuprano e vagano senza meta ormai in tutto il Belpaese, diventato il Bruttopaese grazie a questo enorme degrado.
Un riformismo e progressismo (??) mai riusciti, un leaderismo che non ha lasciato traccia. Il Partito Democratico sconta tutti i suoi problemi, storici, e genetici. Forse è proprio il caso di lasciar perdere, di fermarsi e finire qui il lavoro o l'esperienza di un partito che forse non è mai nato, perché pieno di contraddizioni e contrapposizioni interne.
Rosy Bindi il 1 ott 2022 diceva apertamente che il partito non ha più senso, un'idea che condividono in molti nell'area intellettuale di riferimento.
Per salvare il Pd, diceva la ex presidente del Pd Rosy Bindi, bisogna «essere tutti pronti a mettersi a disposizione, fino allo scioglimento dell'esistente, per costruire un campo progressista coinvolgendo quelle realtà sociali che già interpretano il cambiamento e non trovano rappresentanza politica».
⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
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Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates
Un anno fa Merritt Jenkins si è trasferito da Boston a Twain Harte, in California, ai piedi della Sierra Nevada. Un mattiino si dirige verso un bosco di dieci acri nella Stanislaus National Forest. Qui la sua startup, Kodama Systems, sta perfezionando la sua macchina per la raccolta del legname, che pesa 17 tonnellate ed è lunga 7metri e mezzo. I taglialegna usano macchine del genere, per prendere tonnellate di alberi tagliati e detriti e trascinarle fuori dal bosco. La versione di Kodama è progettata per svolgere questo compito anche di notte, con meno persone, grazie a connessioni satellitari e camere avanzate a lidar (light detection and raging), le stesse utilizzate sulle auto a guida autonoma, per monitorare il lavoro da remoto. Non è facile. “Gli alberi hanno molte texture diverse”, dice Jenkins, 35 anni. “Ogni 3 metri il cammino è leggermente diverso”. Ma tagliare legna nell’oscurità non è la parte più intrigante dei programmi di Kodama, che ha raccolto 6,6 milioni di $ di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri. Dopo avere tagliato gli alberi, Jenkins vuole seppellirli per contribuire a rallentare il cambiamento climatico e raccogliere compensazioni di carbonio che potrà poi vendere (e forse, un giorno, anche crediti d’imposta). L'idea è quella di piantare alberi per assorbire la CO2 dall’aria e poi vendere i crediti alle aziende, ai proprietari di jet privati o a chiunque altro abbia bisogno o voglia compensare le sue emissioni. Gli scienziati, però, sostengono che anche seppellirli possa ridurre il riscaldamento globale. Soprattutto nel caso di alberi che finirebbero altrimenti per bruciare o decomporsi, disperdendo nell’aria il carbonio che hanno immagazzinato. I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago. Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi 10 anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. Kodama, invece, vuole seppellire gli avanzi in vasche di terra progettate per mantenere condizioni asciutte e senza ossigeno e proteggere il legno dalla putrefazione o dalla combustione. Oltre ai fondi raccolti da venture capital, Kodama ha già ricevuto sovvenzioni per 1,1 milioni di dollari dall’agenzia californiana che si occupa degli incendi boschivi. Altri si sono già impegnati ad acquistare i crediti di carbonio legati alle prime 400 tonnellate di alberi seppellite. Sul mercato, quei crediti dovrebbero fruttare 200 $ a tonnellata. Kodama conta di arrivare ad abbattere e seppellire più di 5000 tonnellate di alberi all’anno. L’idea di seppellire gli alberi sembra semplice e poco tecnologica, soprattutto se paragonata alle complesse tecnologie per la cattura del carbonio che vengono sviluppate per estrarre la CO2 dall’aria. Grazie all’Inflation Reduction Act approvato dai DEM nel 2022, società come Occidental Petroleum ed ExxonMobil potrebbero beneficiare di 85 $ di crediti d’imposta per ogni tonnellata di CO2 se riusciranno a perfezionare i sistemi per aspirare il gas direttamente dall’aria e trasferirlo tramite condutture, per poi iniettarlo nel sottosuolo. La legge incentiva alcuni di questi progetti con crediti d’imposta pari al 30% o più del capitale iniziale investito.
https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/
Non ho parole per commentare, se non che basta piantare nuovi alberi. Ma evidente non rende così tanto
https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848
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Week end col morto
Si legge che il signor Biden insiste che ce la fa a rimanere in corsa, ma (i pupari del cadavere) ci credono davvero?
Hanno solo un forte incentivo tattico e finanziario a fingerlo, almeno fino alla sua nomination ufficiale mediante voto per appello nominale del Comitato nazionale democratico.
Dopodiché, ci informa Ivanka Trump, i pupari potranno lasciar cadere il cadavere: da quel momento saranno liberi di fargli dire che improvvisamente non se la sente più e passar così la palla alla VP Kamala Harris.
Il giro serve per (a) non spaccare quel che resta del Partito con miniprimarie e candidature e (b) poter includere nel passaggio 100M$ di fondi "Biden for President" che altrimenti andrebbero persi.
Tutto si gioca sulla finzione "va tutto bene" seguita da contrordine compagni trinariciuti, manipolata dal Foggy Bottom di Washington, come del resto tutta la vicenda Biden da cinque anni almeno; nessuna novità.
Solo qualche weekend ancora col morto e poi scatta l'operazione mediatica "Monica Lewinsky for President" (dal cadavere all'abile linguista, è un upgrade) e gli stampatori di casse di voti escano dalla depressione.
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Nel mare vige ancora la legge del più forte.
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Ogni volta che la politica manda a effetto una operazione contro la classe operaia, i primi a gioirne o, “meglio”, i primi a dare manifestazioni esteriori della loro contentezza non sono i “pezzi grossi”, commissari di polizia od ufficiali delle regie guardie o dei carabinieri, ma sono i più umili agenti, i più modesti carabinieri, l’ultima delle guardie regie. Sono cioè gli agenti del governo usciti dalle file del proletariato più arretrato, costretti a questo passo dalla miseria o dalla speranza di trovare, abbandonando il campo o l’officina, una vita migliore, dalla persuasione di divenire qualche cosa di più di un povero contadino relegato in un paesetto sperduto fra i monti, di un manovale abbruttito dal quotidiano lavoro d’officina. Questa gente odia, dopo averne disertato le file, la classe lavoratrice con un accanimento che supera ogni immaginazione. “Ecco le armi”, urlò trionfante non so se un agente investigativo od un carabiniere in borghese, scoprendo una rivoltella durante la perquisizione all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. Pochi minuti dopo, un altro agente udendo uno scambio di parole tra il commissario ed un nostro redattore, esclamò: : “Finiremo per arrestarli tutti! Li arresteremo tutti!” A questo pensiero la sua bocca si aprì ad un riso tanto cattivo da sbalordire chiunque non sia abituato a questo genere di fratellanza umana. Ho compreso allora perché nelle caserme e nei posti di polizia, carabinieri, guardie regie ed agenti gareggino nel bastonare gli operai arrestati, nel rallegrarsi delle loro torture. E’ un odio di lunga data. Gli agenti dello Stato addetti al mantenimento dell’ordine pubblico sentono attorno a sé il disprezzo che tutta la classe lavoratrice ha per i rinnegati, per quelli che sono passati nell’altro campo, per i mercenari che impegnano ogni loro energia per soffocare qualsiasi movimento del proletariato. E al disprezzo del proletariato s’aggiunge quello di gran parte della borghesia che guarda con occhio diffidente tutta rinnegati questa puzza di questura. Perché? Perché questa è la sorte di tutti i mercenari: al disprezzo e all’odio degli avversari s’aggiunge quasi sempre il disprezzo dei padroni. Ed è naturale, è umano che nell’animo di questa gente mal pagata, che non sempre riesce a procurarsi quanto occorre per una vita piena di stenti e di privazioni e che si sente circondata da una barriera che la divide dagli altri uomini, che la mette quasi fuori dalla società, germogli l’odio, metta radici la crudeltà: odio contro quelli che prima erano i fratelli, i compagni di lavoro e che ora disprezzano con maggior forza, crudeltà che si esplica contro di essi sotto mille forme diverse. Così, arrestare un operaio è una gioia, un trionfo, bastonarlo e malmenarlo, una festa, rinchiuderlo in carcere una rivincita. Solo nel momento in cui essi tengono un uomo fra le mani e sanno di poter disporre della sua libertà, della sua incolumità, sentono di possedere una forza che in qualche momento della vita li rende superiori ai loro simili. La gioia di acciuffare un uomo non proviene dalla consapevolezza di servire la legge, di difendere l’integrità dello Stato: è una piccola bassa soddisfazione personale, è la gioia di poter dire: “Io sono più forte”. Quale altra gioia possono essi provare? Quanti di essi sono in grado di formarsi una famiglia senza che la vita di stenti diventi vita di patimenti? Non è forse vero che a molti di questi transfughi del proletariato la vita non riserva altre soddisfazioni che qualche umile offerta di una passeggiatrice notturna in cerca di protezione?
Noi li abbiamo visti pochi giorni or sono nella nostra redazione. Moltissimi, dall’abito, potevano benissimo essere scambiati per operai in miseria. E’ certo che erano umilmente, più che umilmente vestiti non solo per introdursi tra gli operai, per raccoglierne i discorsi, per spiarli, ma anche perché non potrebbero fare diversamente. E guardavano con gli operai veri, quelli che si dibattono tra la reazione e la fame e cercano affannosamente la via della liberazione. Essi comprendevano, sentivano che chi lotta è sempre superiore a chi serve. E quando hanno ammanettato i giovani che difendevano il giornale del loro partito il giornale della loro classe, il loro giornale, gli agenti hanno avuto un lampo di trionfo, hanno riso. Ma non era un riso spontaneo, giocondo. Era un riso a cui erano costretti dalla rabbia, dal disprezzo degli altri, dalla loro vita, dal destino a cui non potevano sottrarsi. Quel riso era la smorfia di Gwynplaine.
(A.Gramsci “L’Ordine Nuovo”, 30 agosto 1921)
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CROLLANO LE EMISSIONI DI GAS SERRA IN EUROPA: UN NUOVO RECORD
Le emissioni di gas serra nell’UE sono diminuite dell’8 percento nel 2023, il calo maggiore degli ultimi decenni (escluso il periodo del Covid).
La forte diminuzione è il risultato dell’aumento dell’uso di energie rinnovabili nel blocco dei 27 paesi, il quarto maggiore emettitore al mondo dopo India, Cina e Stati Uniti. “L’enorme calo è stato causato da una diminuzione significativo nell’uso del carbone e dalla crescita delle fonti di energia rinnovabili, ed è stato sostenuto dalla riduzione del consumo di energia in tutta Europa”, si legge in una dichiarazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) che ha diffuso le rilevazioni. Il dato dell’ultimo anno porta le emissioni nette di gas serra nell’Unione Europea ad un valore inferiore del 37% rispetto ai livelli del 1990, nonostante il PIL dell’Eurozona sia cresciuto del 68% nello stesso periodo.
La Commissione ha affermato che l’Unione “rimane sulla buona strada per rispettare l’impegno di ridurre le emissioni di almeno il 55 percento entro il 2030”. L’AEA valuta l’obiettivo del 2030 “a portata di mano”, avvertendo che “gli Stati membri dell’UE dovranno mantenere questo ritmo di progresso per raggiungere gli obiettivi europei in materia di clima ed energia”. Le emissioni derivanti dalla produzione di elettricità e dal riscaldamento sono diminuite del 24% rispetto al 2022. Nel 2023 le energie rinnovabili sono state la principale fonte di produzione di energia elettrica nell’UE, con una quota del 44,7%, davanti ai combustibili fossili con una quota del 32,5% e all’energia nucleare con una quota del 22,8%.
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Fonte: Agenzia europea dell’ambiente; immagine di Pixabay
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Mi si legge in fronte Il caos che ho dentro Si sente forte Il caos che ho dentro Mi porto fino alla fine del mondo Voglio andare più a fondo Voglio le ali, pensieri su cui volare Dove non so toccare la terra È distante questo pianeta Dalla mia amata meta Metà di me non sa più dove vorrebbe andare L'altra vuole restare Mi si legge in fronte Il caos che ho dentro E si sente forte Il caos che ho dentro…
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C’è un prima e un dopo.
Forse c’è sempre un prima e un dopo ma io forse non lo avevo mai avuto.
È un punto necessario, definito, del tutto transitorio, uno di quei bicchieri che bevi o in cui affoghi.
Forse la parte più straziante è che non mi ricordo chi fossi prima di tutto questo. Non che sia di fondamentale importanza dopotutto in tutta questa storia ma quel che voglio dire è che è come se quella lì, quella che non ricordo chi, fosse una delle mie più care amiche.
Sai una di quelle che volente o nolente ti porti sempre nel cuore, una di quelle con cui hai preso la prima sbornia, ti sei fatta la prima canna, il primo viaggio in macchina con La Dura Legge del Gol cantata forte, ecco sì proprio quell’amica lì. Quella con cui alla fine litighi e non ti ricordi perché.
E allora dico che è strano che non sia qui con me, anche se non mi ricordo più la sua faccia o se dormisse la notte, se mangiasse così tante verdure, se bevesse così tanto vino, se le piacesse così tanto il succo di mirtillo, se preferisse i pantaloni a zampa o quelli dritti, se preferisse l’alba o il tramonto, l’aperitivo o la colazione, le castagne o le noci.
Trovo disarmante perdersi, non riconoscersi, direi spaventoso. Eppure necessario.
Dicono sia necessario.
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