#La Basilica di Santa Croce
Explore tagged Tumblr posts
Text
Basilica of Santa Croce, Florence, ITALY
#basilica di santa croce#basilica of holy cross#basilica de la santa cruz#firenze italia#florence italy#florencia italia#europe#europa
63 notes
·
View notes
Text
La tomba di Michelangelo, Basilica di Santa Croce, Firenze
8 notes
·
View notes
Text
DONATELLO
"Annunciazione Cavalcanti"
uno straordinario capolavoro di Donatello che è possibile ammirare all’interno della Basilica di Santa Croce, a Firenze.
L’opera realizzata in pietra serena serena dorata e in parte policroma fu commissionata all’artista da Giovanni Cavalcanti, cognato di Lorenzo de’ Medici il Vecchio, fratello di Cosimo, il Pater Patriae. Per tale ragione non è da escludere che la famiglia Medici abbia avuto un ruolo rilevante in questa commissione affidata a Donatello.
L’artista mise mano all’opera in età matura, nel 1435, poco prima di partire alla volta di Padova.
L’ubicazione originale dell’opera è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi.
Fonte Web
5 notes
·
View notes
Text
Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
IL CIELO VUOTO
La Madre. Il Figlio.
La scelta e il presagio.
E l’ineffabile, il padre: è assente.
L’icona bizantina ricorda sempre il Padre: è nello sfondo, nella materia rilucente che avvolge le figure divine e terrene della Vergine e del Cristo.
L’Occidente cristiano, invece, esclude dalle sue immagini il richiamo al Padre.
Lentamente ma inesorabilmente, scompare.
In ragione della sua indicibilità, della sua irrappresentabilità.
Non c'è scena per il Padre.
Ma scompare anche dall’orizzonte del credente, pregno del Dio generato, del Dio incarnato.
Diviene abissale lacuna.
La raffigurazione pittorica avverte il desiderio di colmarla, per quanto possibile.
Il riflesso realistico fa fatica.
Giotto lascia comparire una mano.
Masaccio lo riporta al vertice della Trinità: un atto imperativo, dirompente quanto il suo dipinto.
Ma è con Piero della Francesca, al vertice insuperato dell’arte sacra, che il Padre riappare al cospetto dell’annuncio, nell’istante dell’inizio.
Per ascoltare quel sì della Madre che inaugura l’era cristiana.
L’era del Figlio.
- Giotto (1267 - 1337): "San Francesco, la rinuncia degli averi", dal ciclo delle “Storie del Santo di Assisi”, 1292/1296, Basilica Superiore, Assisi, Perugia - Masaccio (1401 - 1428): "Trinità", 1426/1428, Santa Maria Novella, Firenze - Piero della Francesca (1416 - 1492): "Annunciazione" da "Storie della Vera Croce", 1452/1458, cappella maggiore, Basilica di San Francesco, Arezzo
9 notes
·
View notes
Text
Il mistero degli affreschi delle cappelle Medici e Pazzi. Risolto?
Il mistero degli affreschi delle cappelle Medici e Pazzi.
Stiamo parlando della Sagrestia Vecchia nella basilica di San Lorenzo a Firenze e della Cappella Pazzi nel primo chiostro della basilica di Santa Croce sempre a Firenze. Ambedue capolavori architettonici di Filippo Brunelleschi.
Cappella Pazzi in Santa Croce
Sagrestia Vecchia in San Lorenzo Le interpretazioni sono state più di una, molti gli studiosi che si sono impegnati per risolvere questo enigma fiorentino; enigma centrato più che nell'arte pittorica nello scopo della rappresentazione scelta. Una prima interpretazione viene da Aby Warburg il quale ipotizzò che l'affresco fosse raffigurante la data corrispondente alla consacrazione dell’altare della basilica di San Lorenzo, cerimonia che si è svolta il 9 luglio 1422. Questa teoria è oggi accantonata ma abbiamo voluto verificarla comunque. Non vi inserisco la mappa stellare, ma decisamente non è corrispondente, la luna non è in Toro e il sole è quasi al davanti del cancro. Venere si pone in gemelli e Giove si è perso chi sa dove. Inoltre che senso avrebbe che i Pazzi riproponessero la duplicazione perfetta di quell'evento? Una nascita nella famiglia Medici? Il mistero deve in qualche maniera coinvolgere le due famiglie, la ragione deve essere super partes. Si suppone in questa ipotesi che l'opera sia da attribuire a Giuliano d’Arrigo detto Pesello (Firenze 1367-1446). Pesello era un esperto nel disegno degli animali e un abile ritrattista ma non aveva la cultura astronomica necessaria per una tale precisione, si crede che fosse stato guidato da un esperto astronomo quale Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482). Forti non postula nessuna teoria sul "motivo" dell'affresco ma analizza l'affresco solo da un punto di vista scientifico. Ancora un'ipotesi è che la famiglia Medici volesse celebrare la riunificazione delle Chiese d’Occidente e d’Oriente, evento fortemente voluto da Cosimo il quale fece di tutto per spostare il Concilio da Ferrara a Firenze. Infatti la firma del decreto “Laetentur coeli” avvenne il 6 luglio 1439 a Firenze e si raggiunse la completa riunificazione tra greci e latini. Al concilio parteciparono esponenti di grande prestigio per l'epoca da religiosi ad artisti, da architetti ad astronomi fra cui anche Paolo del Pozzo Toscanelli. Un altro astronomo, sempre di Arcetri, si è misurato con questo mistero aprendo una nuova via interpretativa. Fabrizio Massi analizzando la mappa stellare ha confermato il giorno 4 Luglio del 1442 come giorno rappresentato e per la precisione alle 10:30 del mattino. Masi però esplora una nuova strada. Afferma che la volta rappresentata non è del cielo sopra Firenze ma di un punto d'osservazione diverso e cioè la posizione geografica è da collocare presso Shanhaiguan in Cina. Ci fornisce le coordinate corrispondenti a 40° N 120° E. Queste coordinate, secondo google maps, cadrebbero in acqua, ma poco distante da Shanhaiguan circa a 18,5 km a nord-est. Posizionandosi sulla città di Shanhaiguan le coordinate sono circa 40° N 29" 119° E 46". Cominciamo la verifica. Impostiamo le coordinate fornite da Massi di Shanhaiguan (meglio quelle precise) e poi le due date possibili, quella sostenuta da Massi e quella del concilio. In entrambi i casi si deve adattare la visione verso ovest, non tenere conto dell'orizzonte e per ovviare a questi due problemi cambiare l'orario di osservazione sino ad ottenere corrispondenze migliori in orari notturni. Una teoria compiuta dovrebbe rispettare i parametri di cui disponiamo. L'affresco ha due sicure certezze, Il Sole fra cancro e gemelli e la Luna in Toro, sul muso del toro. L'idea di Francesco Masi di uscire dal concetto che sia il cielo sopra Firenze è interessante e potrebbe aprire a nuove teorie, cioè testimoniare a Firenze un luogo lontano da Firenze, interessante. Magari un luogo che non era ancora possibile raggiungere dati i mezzi disponibili e le conoscenze del tempo. Zheng He è un membro della dinastia dei Ming. Un eunuco compagno di giochi del piccolo principe Zhu Di. Quando Zhu Di divenne imperatore della Cina assumendo il nome di Yongle, ordinò nel 1403 la costruzione di una flotta imperiale sia per scopi mercantili sia come flotta da guerra e scopi diplomatici. L'imperatore nominò ammiraglio Zheng He e lo mise al comando di tutta la flotta. L'imperatore Yongle incaricò Zheng He di effettuare spedizioni navali a carattere diplomatico, scientifico e commerciale nei mari occidentali. Ora poniamo per un secondo che sia vero, una realtà, l'America è stata scoperta per la prima volta da Zheng He e che una delegazione cinese lo avesse fatto presente alla famiglia Medici fornendo la data e le coordinate di dove i cinesi si erano introdotti nel territorio americano. Prendiamo adesso le coordinate fornite da Masi 40°N 120° E e proviamo a mettere 120° Ovest. Impostandole su maps ci ritroviamo qua: https://goo.gl/maps/fd6ksPexQ41jMyGa8 Proviamo a inserire le coordinate nel programma stellarium e a giocare percorrendo le date dal 1421 al 1423 ed esattamente alla data 3 Luglio 1423, esattamente alle 19.30, abbiamo rappresentata questa volta celeste.
Con le coordinate della Sagrestia Vecchia spostate ad ovest, la situazione non cambia, l'immagine è praticamente la stessa. E se le cappelle fossero l'unica testimonianza della vera scoperta dell'America? Ovviamente un'ipotesi, ma... Magari Colombo è arrivato nel 1492 "sapendo" dove andava!
Jacopo Cioni Read the full article
4 notes
·
View notes
Text
Custodi di arte e fede: Basilica di Santa Croce a Firenze
Il cuore della storia della città del Medici e una delle chiese più amate del mondo… La Basilica di Santa Croce è da sempre la chiesa dei fiorentini, infatti fu proprio la cittadinanza a finanziare i lavori di costruzione alla fine del Duecento. Alle origini collocata fuori dalle mura cittadine, la basilica venne edificata su una chiesa francescana, molto probabilmente su progetto di Arnolfo di Cambio. Se la facciata, in stile gotico rivisitato, risale alla metà dell’Ottocento, l’interno della chiesa ospita la cappelle riccamente affrescate dedicate alle prestigiose famiglie che ne finanziarono la costruzione e molti monumenti funebri di illustri fiorentini. Fra le tante opere della Basilica la più importante è il Crocifisso di Donatello, causa di una disputa fra l’artista e Brunelleschi che, trovandolo “rozzo e contadino”, ne fece uno più bello. Altre importanti opere sono l’Annunciazione Cavalcanti di Donatello e il Pulpito di Benedetto da Maiano, oltre a una Cappella Medici, opera di Michelozzo. La Basilica di Santa Croce,luogo di sepoltura di benestanti cittadini di Firenze, divenne dall’Ottocento un vero e proprio Pantheon di artisti e letterati, con nomi come Michelangelo, Galileo, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo che riposano nella chiesa. Fu progettato un grandioso monumento per il più grande dei poeti della città di Firenze, Dante Alighieri, ma la sua salma restò nella città di Ravenna dove era morto in esilio. Da vedere sono il Monumento funebre di Carlo Marsuppini, realizzato da Desiderio da Settignano, la tomba di Michelangelo disegnata dal Vasari, il Monumento funebre di Vittorio Alfieri di Antonio Canova, il Monumento a Niccolò Machiavelli, un esempio di neoclassicismo fiorentino. Il Museo dell’Opera di Santa Croce è parte integrante del complesso della chiesa e dei chiostri adiacenti, fu istituito nel 1959 in spazi precedentemente occupati dal convento e accuratamente restaurato dopo i danni provocati dall’alluvione del 1966, e ospita splendide opere d’arte di scuola fiorentina. Capolavoro assoluto della storia dell’arte è il Crocifisso di Cimabue collocato nel Refettorio trecentesco, simbolo del passaggio alla pittura moderna, mentre gli interventi cinquecenteschi alla chiesa avevano coperto splendidi affreschi di Taddeo Gaddi e dell’Orcagna, che ora è possibile ammirare nel museo. Arricchiscono il patrimonio di Santa Croce una collezione di terracotte invetriate dei Della Robbia, una scultura in bronzo dorato raffigurante San Lodovico di Tolosa di Donatello, alcuni dipinti e arredi lignei. Gioiello architettonico del complesso è la Cappella Pazzi realizzata da Brunelleschi, un gioiello rinascimentale che vanta anche decorazioni di Desiderio da Settignano e Luca e Andrea della Robbia, cui si accede dallo splendido chiostro trecentesco del convento. Read the full article
2 notes
·
View notes
Text
"La Scuola del cuoio di Firenze dove l'antica arte della lavorazione del cuoio continua" di Riccardo Rescio
La Scuola del Cuoio di Firenze è un’istituzione storica che incarna l’eccellenza italiana nella lavorazione del cuoio.Fondata nel 1950 da Marcello Gori e da suo cognato Silvano Casini, si trova in Via San Giuseppe 51, alle spalle della Basilica di Santa Croce, in quello che era il noviziato dei Frati Francescani, sempre all’interno del convento di Santa Croce.La scuola, oltre a offrire corsi di…
View On WordPress
0 notes
Text
Questo Rosario da Combattimento® – realizzato in onore della Madonna della Medaglia Miracolosa – è assemblato a mano nel nostro laboratorio in Roma. La catena a palline* e tutti i componenti sono in acciaio inossidabile, un materiale ipoallergenico, estremamente durevole nel tempo, capace di resistere a ossidazione, corrosione e ruggine.
Questo rosario, infatti, è uno dei nostri prodotti religiosi 100% Acciaio Inox: non scolorirà mai e, avendo una circonferenza standard di 62 cm, può essere indossato come fosse una collana. (Nel dubbio, vi consigliamo di misurare la circonferenza della testa utilizzando uno spago o un metro da sarta. Guarda QUI come fare).
L’originale Rosario da Combattimento® è un prodotto esclusivo della MANENTE Rosari – Roma; si tratta della riproduzione esatta dei rosari che venivano distribuiti ai soldati americani durante la Prima Guerra Mondiale: rosari particolarmente leggeri e resistenti, realizzati impiegando una catena a palline di metallo. Nella simbologia che lo connota, tuttavia, questo rosario vuole anche richiamarsi al tema del “combattimento spirituale”. (QUI + info sui Rosari da Combattimento).
Analizzandolo nel particolare, vediamo che questo rosario è corredato dal Crocifisso del Perdono e da una bellissima Crociera della Medaglia Miracolosa:
• l Crocifisso del Perdono è un meraviglioso sacramentale della tradizione cattolica, che la MANENTE Rosari ha fatto realizzare in acciaio inossidabile 316L con iscrizioni in latino; un’esclusiva unica al mondo, un gioiello sacro ricco di profondi significati spirituali. Analizzandolo nel particolare, vediamo che nella parte frontale, in alto, è riportato il Titulus Crucis “IESUS NAZARENUS REX IUDÆORUM” (INRI), un’antica iscrizione che si rifà a quella conservata nella Basilica della Santa Croce di Gerusalemme in Roma, a significare la regalità di Cristo. Mentre nella parte posteriore troviamo l’immagine splendente del Sacro Cuore di Gesù circondata da due iscrizioni che ne richiamano l’infinita misericordia: “Ecce Cor quod tantum homines dilexit” (“Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini”, dalle visioni di S. Margherita Maria Alacoque), e “Pater dimitte illis” (“Padre perdona loro“, le parole di perdono pronunciate da Gesù sulla Croce nei confronti dei suoi carnefici – Lc 23,34). Sempre nella parte posteriore, ma in basso, troviamo il monogramma mariano più diffuso nell’ambito dell’arte sacra: l’Auspice Maria (A+M), letteralmente “Sotto la protezione di Maria”. Infine, poco sopra il monogramma è presente anche una stella, a rappresentare “Maria stella del mattino”, uno dei titoli con i quali viene chiamata la Madonna nelle litanie lauretane.
• la Crociera della Medaglia Miracolosa è anch’essa un prodotto esclusivo dalla MANENTE Rosari (2,5 cm di altezza e 2,5 mm di spessore); è realizzata in acciaio inox 316L e presenta una lavorazione di rifinitura completamente manuale; inoltre è fedele in ogni dettaglio al modello originale, secondo quanto rivelato dalla Madonna a Santa Caterina Labouré nelle apparizioni di Rue du Bac (Parigi).
Sia il crocifisso che la crociera sono degli autentici gioielli sacri. Fanno parte, infatti, della nostra linea di prodotti 100% MANENTE Rosari, articoli religiosi di eccellenza, unici al mondo, che si contraddistinguono per l’assoluta cura dei dettagli e l’esclusività del design.
Bella, essenziale, leggera e resistente, questa corona del rosario è uno strumento ideale per la recita quotidiana del Santo Rosario Mariano. Chi dovesse acquistarla la riceverà all’interno di una scatola di metallo completa di garanzia (vd. foto).
Per chi lo desiderasse, infine, selezionandola dal menu a tendina qui sotto, è possibile aggiungere una Medaglia di San Benedetto (Ø 2 cm – acciaio inox 316L). In caso di acquisto la medaglia verrà montata su un lato della crociera.
⇒ QUI porta-rosario in vera pelle “pieno fiore” ⇒ QUI per visualizzare questo rosario in altre varianti ⇒ QUI + informazioni sui Rosari da Combattimento
0 notes
Link
#cittàitalianedavisitare#cittàitalianedavisitarenel2024#destinazioniitaliane#destinazioniitaliane2024#viaggiItalia#viaggiItalia2024
0 notes
Text
Basilica di Santa Croce, Lecce, Apulia, ITALY
#basilica#basilica di santa croce#basilica of holy cross#basilica de la santa cruz#lecce#apulia#italy#italia#europe#europa
15 notes
·
View notes
Text
Dantedì,a S.Croce un percorso di visita per riscoprire poeta
Anche in occasione del Dantedì 2024, il prossimo 25 marzo, il complesso monumentale di Santa Croce a Firenze, luogo della riconciliazione di Firenze con il suo figlio più illustre, invita alla visita per riscoprire la memoria del Sommo poeta. L’imponente cenotafio, monumentale tomba vuota, e la statua sul sagrato della basilica sono i simboli della volontà di Firenze di recuperare, dopo…
View On WordPress
0 notes
Text
Per gli amanti della musica: vere chicche al Museo degli strumenti musicali
La collezione Sono delle vere e proprie opere d’arte quelle che ammirerete al Museo degli strumenti musicali di Roma. Nel cuore della Città Eterna, accanto alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme, una delle più belle, c’è un luogo splendido per tutti gli appassionati di musica. La collezione di strumenti musicali antichi è raccolta nella Palazzina Samoggia, ex Caserma Principe di Piemonte. Qui, nel 1964, fu trasportata l’intera collezione perché l’edificio risultava uno dei meno danneggiati dopo la Seconda Guerra Mondiale. La collezione in mostra era del tenore Gennaro Evangelista Gorga, acquisita dallo Stato italiano nel 1949. Il visitatore potrà apprezzare strumenti magnifici, delle vere e proprie opere d’arte, realizzate da maestri artigiani raffinati e scrupolosi che lavoravano per soddisfare la sensibilità musicale ed estetica dei committenti. Su ben due piani sono raccolti strumenti musicali insoliti e di rara bellezza come clavicembali, arpe, violini, pianoforti, strumenti ad arco e a fiato, una sezione dedicata alla banda e una agli strumenti a pizzico. Il Museo degli strumenti musicali Farete un viaggio nell’antico alla scoperta (e riscoperta) degli attuali strumenti musicali. Un viaggio che lega passato e presente, che ne evidenzia differenze ma anche notevoli punti in comune. Pleyel, Piano, Parigi 1840 Come non restare affascinati dai sublimi intarsi in legno degli strumenti meccanici, dalla regalità del Pianoforte Peyel (1840), donato al museo nel 1976 dal marchese Alessandro Gerini che lo aveva ereditato dal Principe di Torlonia, dalla bellezza del pianoforte a coda con tasti in madreperla, dagli organi che riproducevano gorgheggi simili al canto degli uccelli oppure dai clavicembali finemente decorati con disegni floreali o vedute paesaggistiche. Il Museo degli strumenti musicali, inoltre, ha dedicato una stanza al restauro, un laboratorio aperto e protetto da una vetrata all’interno della quale sono presenti gli oggetti in restauro le cui fasi della lavorazione sono dettagliate in pannelli esplicativi. Al momento della nostra visita, il laboratorio è impegnato nel restauro del dipinto di Theodoor Rombouts (1597-1637) “Il gioco del tric-Trac” e di un pianoforte. La missione del Museo degli strumenti musicali è da sempre quella di divulgare la cultura musicale attraverso gli strumenti che hanno reso possibile questa straordinaria forma d’arte amata da tutti i popoli e in ogni epoca. La collezione nel tempo si è arricchita di nuove acquisizioni su cui vale la pena soffermarsi come l’Arpa Barberini, il gruppo dei cornamuti torti cinquecenteschi e il violino detto il Portoghese di Andrea Amati. Spazio dedicato al restauro Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 09:30 – 19:30 Il costo del biglietto è 6 euro ma sono previste riduzioni L’ingresso è gratuito ogni domenica del mese e nelle date indicate sul sito Read the full article
0 notes
Photo
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
IL CIELO VUOTO
La Madre. Il Figlio. La scelta e il presagio. E l’ineffabile, il padre: è assente. L’icona bizantina ricorda sempre il Padre: è nello sfondo, nella materia rilucente che avvolge le figure divine e terrene della Vergine e del Cristo. L’Occidente cristiano, invece, esclude dalle sue immagini il richiamo al Padre. Lentamente ma inesorabilmente, scompare. In ragione della sua indicibilità, della sua irrappresentabilità. Non c'è scena per il Padre. Ma scompare anche dall’orizzonte del credente, pregno del Dio generato, del Dio incarnato. Diviene abissale lacuna. La raffigurazione pittorica avverte il desiderio di colmarla, per quanto possibile. Il riflesso realistico fa fatica. Giotto lascia comparire una mano. Masaccio lo riporta al vertice della Trinità: un atto imperativo, dirompente quanto il suo dipinto. Ma è con Piero della Francesca, al vertice insuperato dell’arte sacra, che il Padre riappare al cospetto dell’annuncio, nell’istante dell’inizio. Per ascoltare quel sì della Madre che inaugura l’era cristiana. L’era del Figlio.
Giotto (1267 - 1337): "San Francesco, la rinuncia degli averi", dal ciclo delle “Storie del Santo di Assisi”, 1292/1296, Basilica Superiore, Assisi, Perugia
Masaccio (1401 - 1428): "Trinità", 1426/1428, Santa Maria Novella, Firenze
Piero della Francesca (1416 - 1492): "Annunciazione" da "Storie della Vera Croce", 1452/1458, cappella maggiore, Basilica di San Francesco, Arezzo
In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
#thegianpieromennitipolis#arte#arte italiana#arte medievale#Giotto#Masaccio#piero della francesca#maria casalanguida
27 notes
·
View notes
Text
In Via Panicale uno stemma per l'esorcismo
Accanto all’ex convento di Sant’Orsola, in Via Panicale, sulla facciata dell’edificio si può vedere un antico stemma in pietra serena. E’ uno stemma rotondo che rappresenta due croci benedettine. Queste croci sono caratterizzate dalla presenza di tre gemme ad ogni estremità, che simboleggiano Cristo con i dodici apostoli. Questo stemma era posto sopra il portone di ingresso al monastero. Il complesso edilizio nacque nel 1309 come appendice della basilica di San Lorenzo ed era abitato dalle suore benedettine, dal 1327 al 1435. Va premesso che San Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine, è il patrono degli esorcisti. Il monastero nacque proprio nel momento storico che decreta la fine dei Templari. Papa Clemente V (che trasferì la sede papale ad Avignone), ricordato come pontefice avido e simoniaco, dedito alla lussuria, sostenne che Dio, in una visione, lo avesse avvisato che i Templari erano eretici, colpevoli di adorazione del diavolo, omosessualità, vilipendio della croce, sodomia ed altri comportamenti blasfemi; i loro incontri erano segreti e si diffusero voci riguardo a bizzarri riti di iniziazione, che contribuirono moltissimo a diffondere sospettosità da parte del pubblico verso l’ordine. Per questi motivi Clemente V dette ordine di catturare tutti i Templari, li fece sottoporre a torture indicibili per far loro confessare i crimini contro Dio; molti morirono bruciati come eretici e l’ordine venne soppresso con bolla papale del 3 aprile 1312.
Lo stemma di Via Panicale è a forma di cerchio, che sta proprio a significare la presenza femminile nel monastero. Lo stemma nasconderebbe una formula antica, ogni lettera dell’iscrizione presente sulla medaglia è parte integrante di un esorcismo antichissimo, apparso in un manoscritto del XIV secolo, a testimonianza della fede nella potenza di Dio e di San Benedetto. In alto vi sono incise delle lettere “I e N”, che si riferiscono ad entrambe le croci, mentre negli angoli della prima croce sono incise le lettere “S-C-R-D” e della seconda croce le lettere “C-O-I-A”. Complessivamente le iscrizioni dovrebbero significare: In Nomine Sanctae Crucis Rejecta Daemonum e In Nominae Crucis Observationis Induce Amorem, cioè: “In Nome della Santa Croce Ripudia il Demonio” e “In Nome dell’Osservanza della Croce Induci l’Amore”, quindi si tratta di un invito a rifiutare il Male e a perseguire il Bene, dunque un esorcismo in piena regola. Quelle scritte, con tutta probabilità, avevano il compito di proteggere le suore che alloggiavano nel monastero.
Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Read the full article
0 notes
Text
La Scultura del giorno: il monumento funebre di Galileo Galilei e la sua travagliata esecuzione
Era l’8 gennaio del 1642 quando Galileo Galilei, padre della scienza moderna, morì ad Arcetri. Era nato a Pisa tre giorni prima che io passassi a miglior vita a Roma. Fummo contemporanei per soli tre giorni: dal 15 al 18 febbraio del 1564 ma le nostre sepolture si trovano l’una dinnanzi all’altra, nella Basilica di Santa Croce a Firenze. Vincenzo Viviani, il discepolo più giovane di Galileo…
View On WordPress
#antonietta bandelloni#art#artblogger#arte#artingluencer#bellezza#capolavoro#english#Firenze#florence#La scultura del giorno#Michelangelo Buonarroti#santacroce#sculpture#scultura#Settecento
0 notes
Text
Torre del Greco City Tour Guide, Distance, Attractions & Weather Destination
About Torre del Greco City destination: Torre del Greco is a coastal town which is located in just near of the Naples port city in Italy country. Torre del Greco is a good destination to explore local Italy people culture, social and modern life. People also can do several types water sports activities on beaches of the town.
Distance from Torre del Greco City: Torre del Greco coastal town is very well connected to other Italy regional places via water, train, road and air transport.
Torre del Greco coastal town is exact 23.6 KM distance from Naples city.
Torre del Greco coastal town is exact 53.0 KM distance from Caserta city.
Torre del Greco coastal town is exact 40.8 KM distance from Salerno city,
Torre del Greco coastal town is exact 178.0 KM distance from Foggia city.
Torre del Greco coastal town is exact 265.0 KM distance from Bari port city.
Torre del Greco coastal town is exact 204.8 KM distance from Latina city.
Torre del Greco coastal town is exact 304.8 KM distance from Pescara city.
Torre del Greco coastal town is exact 240.2 KM distance from Rome city.
Italy tour: It is a nice idea to enjoy holiday in Italy country which is a fully developed country of the Europe region. Italy country central capital city is Rome which is also the largest populated and economy hub of the country. Summer and winter both seasons are good to Italy country itinerary. Europe tour trip booking, Japan tour trip and Switzerland tour trip booking.
How can come to Torre del Greco City: Torre del Greco town is very well connected to other Italy regional places via air, water, train and road transport. Other countries people can come to town via air and water transport which nearest international airport and seaport is located in Naples city.
Air Transport: Naples International Airport is the nearest main airport where people can get air flights to other Italy regional places along with to foreign countries.
Water Transport: Naples (Molo Immacolatella Vecchia) - Ferry terminal is the nearest seaport where people can get water transport services to other Italy domestic places and overseas countries.
Train Transport: Torre del Greco - Train station is a local train station where people can get trains to other Italy domestic places.
Torre del Greco City tourists attractions: Torre del Greco town has several historical and modern places to visit which some are Vesuvio National Park, Pompeii Archaeological Park - Archaeological museum, Gymnasium sports center, Valle dell'Orso - Water park, Falco Sport Village - Sports complex, Saint Maria of Pozzo - Catholic church, Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa - Rail museum, Vesuviuslandia - Amusement park, Villa delle Giade - Sports complex, Archaeological Park of Herculaneum - Archaeological museum, Porto di Torre del Greco - Marina, Basilica di Santa Croce, Stadio Amerigo Liguori - Stadium etc.
Torre del Greco City famous Restaurants & accommodations: Torre del Greco town has several luxury and budget types hotels to stay. The city some famous and modern restaurants are La Voce del Mare - Seafood restaurant, Professor Coffee - Espresso bar, Grandma Big Burgers - Sandwich shop, Pasticceria - Nunzio Borriello - Cake shop, Osteria del Porto - Seafood restaurant, Baraonda Bar Gelateria - Bar, Ristorante Taverna 'e Mare - Restaurant, Gelateria Gallo - Ice cream shop, bar pasticceria Giulia - Bar, Pizzeria - Pizza restaurant, O Vic Stritt - Bistro, Antico forno Carrieri - La Ninacca / Totonno - Pizza restaurant, Forneria San Michele - Bakery and Cake Shop, Da Gigino - Italian restaurant etc.
0 notes