#Klinton Weedzing
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weedzing-things · 6 years ago
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Old Fashioned
Ascolta
Il tempo che ci concediamo è unico
Inebriamoci di parole
Affoghiamoci di suoni
E accompagnamoci con un cocktail
Resta qui con me
Con il tuo sorriso
Lascia che il tuo volto
venga disegnato dalla mia mente
Tocchiamoci delicatamente
Come fossimo porcellana
Siamo preziosi
Tanto è prezioso il nostro universo
Fondiamoci e annulliamoci
Diventiamo una cosa sola
Lascia che le nostre labbra tremino
per la frenesia
Non facciamo sesso
Non facciamo l'amore
Diamo un altro significato all'unione dei nostri corpi
Questa notte sono
un old Fashioned
Perché quando mi guardi
Tu
Me lo permetti
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weedzing-things · 6 years ago
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Voglio dire;
Fottetevi.
Soffocatemi.
Non ditemi di più.
Non datevi di più.
Lasciami stare.
Ridicolizzatemi.
Dipingetevi.
Divertitevi.
Lasciatemi impazzire.
Rendetemi schizofrenico.
Mi fate male.
Come essere
Ciò essere?
Non pensatemi.
Non sono.
Tutto sono.
Mi sento solo.
Rilassatevi.
Io mi rilasso.
Ricordo un cliché.
Io che mendico un pezzo di libertà.
Finisco dicendo
Una poesia muore sempre sola.
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weedzing-things · 6 years ago
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Tu Lotta
Ho dimenticato quando il fulmine mi colpì
Ho dimenticato il dolore
la disperazione
Ho dimenticato la domanda
Perché a me?
Ho dimenticato il silenzio attorno a me
Opprimente
Una prigione
Si dice che il fulmine non colpisce due volte
Puttanate
L'ho sentito
e l'ho percepito più forte che mai
Mi parlò incazzato
Corroso nella voce
di una ruggine che strida
Fu fulminante
Illuminante
Ogni sua sillaba
implacabile
Un continuo rimprovero
Mi ha ricordato
Tu devi lottare
TU DEVI LOTTARE CAZZO
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weedzing-things · 6 years ago
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Addio giorni d'Alcione
Desidero vivere mille vite
A patto di innamorarmi mille volte della stessa persona.
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weedzing-things · 6 years ago
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Fammi annegare nei tuoi pensieri.
Quasi.
Ricorda di lasciarmi un respiro.
Ogiso
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weedzing-things · 6 years ago
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In modo rude
ciò che è freddo cade.
Cessate la guerra.
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weedzing-things · 6 years ago
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Non ti scordar di me
Bacio e tocco
ciò che voglio.
Mi consumo dolcemente
Tra onde anomale
Tra crepuscoli a cui non do nome
accompagnato da venti che schiaffeggiano
Il mio viso.
Mi ricordano che sono un marinaio.
Viaggio.
Navigo.
Riconoscendo
l'odore di ciò che amo
o che ho amato.
Donna.
Fatti baciare.
Lasciati spogliare.
Fammi ritornare a te.
Laciami ricordare perché ti voglio.
Nota, nota quanto sono perso
nella mia e nella tua passione
che I tuoi occhi riflettono
E dove i miei annegano.
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weedzing-things · 7 years ago
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Valzer
Abbiamo ballato un valzer
Il tuo piede pestava il mio
La mia mano stringeva la tua
I nostri sguardi timidi si abbracciano
I nostri respiri si intrecciano
All'unisono
Abbiamo ballato un valzer
Non abbiamo cercato altri partner
La musica anche se finita
Ci rimane
I nostri piedi continuano a pestarsi
I nostri respiri continuano
Ad infrangersi
E i nostri occhi continuano ad immergersi
Johann Sebastian Bach
Rimane ad allietare il mio cuore
Ricordando quanto è bello ballare e fare l'amore
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weedzing-things · 7 years ago
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Sono seduto e Penso
Sono seduto su una sedia e penso, penso, continuo a pensare.
Il telefono non squilla e io non lo faccio squillare.
Il computer è acceso, in arresto, stessa immagine.
Simile alla mia realtà, zero pagine.
Le luci della stanza sono accese, si, sono accese, rimangono accese.
Ho paura del buio.
Qui c’è qualcun’altro, non si vede, ma lo sento.
Sono seduto su una sedia e penso, penso, continuo a pensare.
Lo sfrecciare delle macchine, degli autobus, fanno tremare il palazzo.
Non ha fondamenta resistenti, non ho fondamenta resistenti.
Un pianoforte sul letto, non è mio il piano, non è mio il forte.
Lo suono per smorzare, per non scordare nuove rotte.
Il pandoro e il panettone per terra, fanno a botte per farzi mangiare.
Ma io sono qui, seduto, non mi importa, le feste sono finite.
Si torna a pensare
Sono seduto su una sedia e penso, penso, continuo a pensare.
Ho finto il tabacco, poco male, niente da fumare.
Forse ho smesso, non riesco a ricordare.
Ho libri che dovrei leggere, li guardo, ma con poco interesse.
Neanche questo mi interessa.
Preferisco toccare dei sogni di carta pesta.
Dietro di me una TV, non la uso più.
Lo schermo è nero, è insistente e dice:
Usami se odi riflettere.
Su che rifletto?… Non lo so.
Sono seduto su una sedia e penso, penso, continuo a pensare.
Guardo il soffitto, è bianco, bianco, che colore di merda.
La spazzatura si è accumulata in modo maestoso.
La puzza neanche la si associa.
Il telefono di casa non squilla.
Hanno finito di chiamare le sorelle di mia madre.
Come il telegiornale.
Questa frase non ha senso, non cercatelo.
Come quando vedo il frigo, non mi alzo, non mangio.
Sono seduto su una sedia e penso, penso, continuo a pensare.
Quella bottiglia di vino vicino ai miei piedi, la bevo, non ha effetto.
Le giacche appese sulla porta, speranza.
La indossi per uscire, non dentro una stanza.
Le chiavi di casa hanno chiuso la porta.
Loro sanno dove stare.
I fili elettrici da non toccare.
Non serve, stanno li per ricordare.
Almeno di qualcosa mi devo alimentare.
Tecnologia, vattene, e se rimani qui, lasciami pensare.
Sono seduto su una sedia e penso, penso e continuo a pensare.
Dietro di me un mappamondo.
Quello rotondo, non piatto.
Si, la terra sembra essere anche piatta.
Me ne frega poco, i due concetti in ogni caso non li capisco.
Sto sclerando, non voglio dare altro significato.
Rimango seduto come un codardo.
Uso testi come fossero un suono.
E per questo la mia anima chiede perdono.
Gira che rigira, il mappamondo non mi da un tono.
I paesi cambiano, diverso coro.
Diverso il dono, diverso il confine.
A si giusto non c’è.
Sono seduto su una sedia e penso… che mi sono rotto il cazzo
dietro di me uno zaino, voglio partire… carico.
Sono seduto e le mie parole sono scritte, il che è peggio.
Chi le legge dirà: mazza bello.
Sapenso che gli interessi vedere il mio uccello.
Vola via.
Qui da me non esiste poesia.
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weedzing-things · 6 years ago
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Pensa tu
Tra normali e paranormali c'è un abisso.
Siamo uniti da tre punti
un crocifisso.
Se c'è una cosa che non aveva previsto il Cristo
è che l'essere umano si sentisse sconfitto.
Nascendo
crescendo
aimè morendo.
Con la convinzione
di discernere
da un contesto speculare
dove conta investigare
e dopo il disturbo
giudicare
e in pochi attimi respirare.
Io prego la droga
e non guardarmi perlesso
sono il tuo mito
Il tuo riflesso.
Eccepisco il vizio
mi silenzio
tuttavia mi stizzo.
Ci differenzia il rischio
nell'utilizzo dello starnazzo
Lingua che arrapa
ma che alla fine
non porta a un cazzo.
Il tutto accompagnato da stitichezze mentali.
Divisi tra pensieri normali e paranormali.
Poi si arriva alla sorte
unico Dio che non lascia impronte.
Pensa tu
l'invisibile
ci porta alla morte.
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weedzing-things · 6 years ago
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Primo appuntamento
Fammi annegare nei tuoi pensieri.
Quasi.
Ricorda di lasciarmi un respiro.
Soffocherò, lo so, ma lasciamelo fare.
Non mi credi?
Sono unico.
Non sono uno dei tuoi tanti artifici mentali.
Te lo ripeto.
Fammi annegare
nei tuoi pensieri,
limpidi o sporchi che siano.
Però, poi, Donna, ti prego,
per questa notte,
lasciati scopare.
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weedzing-things · 6 years ago
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Se il tempo non esistesse
Se il tempo non esistesse
Mi tufferei in cose che non so fare
Farei il musicista
L'artigiano
Lo scrittore
E perché no
Il filosofo
Mi immergerei in relazioni stancanti, emozionanti stantie
Nuoterei tra conversazioni
Raccoglierei le parole che viaggiano nel vento
Che per me alle volte non hanno senso
Mi illuminerei di sorrisi
Gli stessi che a fine tempo mi lasciano spento
Se il tempo non esistesse
Darei più pace ai miei sensi
E più guerra ai miei difetti
Cercherei la perfezione e non la fretta
Amica dell'errore.
Se il tempo non esistesse
Non starei qui
Mentre penso alla fine o ad un nuovo inizio
E capisco
Capisco la morte di questo testo
Comprendo che il tempo è essenziale lo uso così
Seriamente
Se il tempo non esistesse
Non mi preoccuperei di quello che faccio
Ma di ciò che sono
Il tempo esiste e chiede sempre indietro il suo dono
Esisto con il tempo e non esisto senza di esso.
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weedzing-things · 6 years ago
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Un'altra Dose
Dentro di me risiede un Dottore rovinato
Sfiduciato
Un rompicapo
Malato
Estrae con una siringa il sangue dalle sue vene
Color catrame
La chiama medicina
Non posso impormi
Non voglio impormi
Me la inietta
Mi fa schifo
Cazzo se mi fa schifo
Lui ride
Lo fa ogni volta
Con voce ruvida nell'orecchio mi dice
Domani un'altra dose
Non dico niente
Chi tace acconsente
Chiuso in una camera
Chiuso in un angolo
Il Dottore mi dice tranquillo
Domani ti abituerai a me
Tranquillo domani mi abituo a me
Ah giusto
Domani è oggi
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weedzing-things · 6 years ago
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Regole per una buona accoglienza
L'immigrazione è una bella cosa
Se un governo non c'è
Art1
Adotta uno o più schiavi
Mettili a lavorare il cotone
Rendili sorridenti anche quando sono tristi
Perché potrebbero darti del razzista
O della razzista
Per una parità
Art2
Mettili a lavorare in casa
Ma non fargli indossare gli stessi stracci che usano per pulire il pavimento
Potrebbero dirti che sei uno sfruttatore
O sfruttatrice
Per una parità
Art3
Mettili per strada
E se sono sporchi e malnutriti
Accudiscili
O porterebbero dire che sei disumano
O disumana
Sempre per una parità
L'immigrazione è una bella cosa
Se il governo c'è
Art1
Schiavizza gli ignoranti
Frustali all'occorrenza quando dicono A
Ricordagli che non conoscono la lingua locale
Art2
Annulla ogni pensiero
Facendo diventare
Gli anni, mesi, giorni, ore, minuti, secondi
decimi e millesimi in dei macigni
E quando si fermano per la stanchezza
Di a loro che ne puoi trovare altri giocattoli
Tanto il mare n'è pieno.
Art3
Mettili su un piedistallo
Mostragli la differenza tra chi lavora e chi fa lo schiavo
Tra chi mangia il pane e chi mangia la merda
Risaltali entrambi con la luce
Accecali
Per i più buoni folgorali
Così da non vedere i lividi
Ne nuovi, ne vecchi.
L'immigrazione è un'offerta
Venghino lady's and gentlemen
Venghino
Super schiavi
Nuovi di zecca
Con cui rafforzare l'odio dei vecchi
Proteggete caldamente i vostri giocattoli
Impostatevi in modalità mamma
Ma sfegiateli quando saranno inutilizzabili
Più facili da buttare
Un governo perfetto
Sediamoci con loro
Muti
Lasciamoci raccontare
Quello che da schiavi abbiamo dimenticato
Che ognuno di noi è un essere umano
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weedzing-things · 7 years ago
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Anime Rotte
Oggi la persona che scrive questo articolo si rende conto, anzi fa un conto della situazione. Siamo in bancarotta, l'animo delle persone è in bancarotta. Fin dalla nascita, il primo insegnamento da seguire è il rispetto. In primo luogo verso le istituzioni e dopo, verso la famiglia. Convincendoci sul fatto che: ribellarsi alle regole o comunque alle leggi imposte, farebbe del trasgressore un pazzo, un criminale e per la peggiore delle ipotesi, una minaccia per lo Stato o Status Quo, decidete voi cos'è meglio. Alzarsi la mattina, lavorare, pranzare, lavorare, tornare a casa, passare per il supermercato, cucinare, cenare ed infine incollarsi alla TV. Bisogna rimanere accesi per rendere il tutto ancora più dolce. Ed infine suona la sveglia. La mattina ti alzi e così via. La routine occupa il cervello, impedisce al pensiero di fluire e trovare un collegamento. Il nostro pensiero dovrebbe essere, anzi, deve essere come un ruscello che fluisce in un bacino d'acqua. In ogni caso adesso la mente è bloccata da una diga, o meglio, da una regola: lavorare per pagare o anche vivere per lavorare.
Mi sovviene in mente lo scopo primario delle api. Proteggere la regina qualunque cosa accada. In questo momento è lo stesso principio dell'essere umano o comunque, di quei pochi eletti, che impegnano l'animo mondiale nel proteggere una regina fatale dedita a distruggere il mondo. Nome in codice della regina: "debito mondiale". Non ho strumenti tali da poter dimostrare il malfunzionamento del concetto di economia mondiale. Posso solo usare il mio pensiero e le doti analitiche che, da anni, mi hanno reso dubbioso sulle regole mondiali del debito. Ero, no anzi, sono tutt'ora una persona come molti, che si alza la mattina e continua a guardare un immenso cielo grigio, chiedendosi stupidamente: quando soffierà questo fantomatico vento di cambiamento? Abbiamo deciso o forse no, di svendere la nostra essenza, nonostante i continui avvisi, nonostante le continue stronzate che si sentono in TV o nei computer, su collassi bancari, morali, di morte e quant'altro. La gente vive per lavorare e rimane impassibile, quasi sofferente, ma in ogni caso impassibile. Quasi mi viene da dire: l'essere umano ha raggiunto i livelli massimi di misantropa. Popoli privati del concetto di ribellione, o peggio, privati del coraggio ribellarsi, per omologarsi a quello che più volte è stato definito dai capi governo come: Nuovo Ordine Mondiale. Questi poteri forti, anche se preferisco definirli poteri deboli, in quanto è grazie alla capacità di noi schiavi, se determinai individui si fanno forti di un potere che, ovviamente è del popolo o come si diceva un tempo della plebe. Questo Nuovo Ordine Mondiale, ha la possibilità di dettare regole al limite dell'assurdo e modificare parole al limite del concepibile.
Prendiamo ad esempio la democrazia. Se Socrate fosse ancora vivo, arrivati a questo punto, direbbe che forse era meglio non concepirla. Ma cos'altro ci può essere oltre la democrazia? Rimango sul discorso: l'egoismo umano ha nel tempo contaminato un bellissimo e interpretativo concetto. Si basa su questo il problema mondiale, interpretare ciò che ci accade attorno. Individualmente o in piccoli gruppi, ci si può rendere conto che la democrazia può funzionare, ma in grandi gruppi questo è oltre modo impossibile. Basti pensare alla rappresentanza. Io odio il denaro, ma non vi è mai stato partito politico, almeno in quest'epoca a mio dire, che abbia mai parlato di eliminare il Dio denaro dalla faccia della terra. Prendo un altro mio pensiero come esempio: il denaro non esiste più, crollo del genere umano. Guerre tra classi, carestia, povertà e quant'altro può venire in mente a degli animali malati, schizofrenici e schiavizzati come l'essere umano. So anche che la risoluzione a tale benedizione, creerà come primo vero pensiero, quello di dare vita ad una necessaria misura, per avviare un discorso di scambio equivalente del prodotto o comunque di un determinato servizio. Semplifico questa parte del discorso dicendo : Tabula Rasa, si ricomincia da capo. Soffermo il mio pensiero su poche righe. Mi rendo conto che: con o senza soldi, le guerre, le carestie, la povertà e via dicendo, continuano lo stesso perché l'uomo è un animale meramente troppo stupido. Prendo anche in considerazione il pensiero mondiale o comunque di molti nel dire: "se mi ribello perdo tutto o quel poco che ho". Per definirlo meglio: Ho mangiato dalla ciotola, se me la togli come mangio? Il mondo insegna che, un cambiamento votato al meglio, non è mai una cosa buona a vedersi. Tanto per citarne alcuni che hanno dato prova di simile affermazione e che sono stati azzittiti: Mahatma Gandhi, Maritin Luter King, Malcolm X, Enrico Mattei, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Thomas Sankara, Adriano Olivetti e Alexandros Panagulis. Questi sono alcuni dei nomi a mio dire importanti e non si finirebbe di elencarli. Dato che sono tante le persone che hanno cercato di apportare un significato alla parola giustizia collettiva nonché sociale.
Le persone con il tempo sono divenute apatiche, misantrope, quasi disinteressate a comprendere cosa accade nel nostro mondo, questo anche fosse il nostro piccolo mondo. Oramai non è più una questione di banche, aziende multinazionali o soldi, ma di anime rotte, di persone scollegate tra loro. Siamo distanti, non ci conosciamo e non vogliamo conoscerci. I poteri deboli sono riusciti a dividerci. Ora la classe umana non si parla più, quasi si sente disturbata a parlare, non vogliamo parlare, non ci riteniamo pronti a parlare. Sempre perché questi poteri piccoli ci hanno dato qualcosa da perdere. Basterebbe soffermarsi e osservare in modo analitico che, quel tanto che pensiamo di avere da perdere alla fine non è niente. L'essere umano prima di tutto e specialmente in questo periodo, sta vivendo una fase totalmente individuale. Le riviste, i giornali, le TV, alimentano una speranza dove l'individuo ha gli strumenti sufficienti per cambiare il proprio destino. E se pensi di non avere tali strumenti ti sbagli, vuol dire che non ci hai nemmeno provato. Insomma, tutti quanti vogliamo far parte di un'élite esclusiva. Questo pensiero è una molla, è una forza che utilizzano contro di noi. Pongo un esempio classico con i mezzi di trasporto pubblico. Le persone preferiscono guardare da un'altra parte, sognando di poter essere i prescelti (Calvinismo) in grado di poter raggiungere la cima, o se vogliamo essere ancora più precisi la Fama. Quasi nessuno dentro ad un mezzo di trasporto parla con uno sconosciuto. La questione è esilarante, in quanto nel mezzo di trasporto pubblico viviamo tutti le stesse paure, le stesse stanchezze e le stesse preoccupazioni. Siamo troppo storditi dal lavoro e dal grigio cielo che ci copre. Per non parlare del tempo, che dovrebbe essere amico del uomo e invece lo trattiamo come un acerrimo nemico. "Sto diventando troppo vecchio", " Il tempo è denaro", o la frase che mi piace più di tutte: "chi ha tempo non aspetti tempo", che a mio parere penso sia uno dei proverbi più stupidi che l'uomo poteva asserire sul tempo. Mi si para un immagine macabra: Noi che grondiamo sangue da ogni parte del corpo, che veniamo frustati, fino a che non ci strappano dalle nostre menti i pensieri più privati. Fino scavare nel profondo dei nostri ricordi, modificandoli e arrangiandoli al tempo che viviamo. Come si dice: "è così che va il mondo", ah, si, giusto, non ricordavo. Inevitabilmente noi tutti siamo come le radici di un albero, ugualmente devono esserlo anche i nostri pensieri. Non sradichiamoli per omologarci.
Io credo che si stia perdendo il filo logico della questione, o forse l'ho perso io. In ogni caso, le persone non si incazzano, non si vogliono incazzare, se non per questioni flebili, che porteranno ad una crescita della paura, fino a trasformarsi nella auspicata guerra tra poveri o per meglio dire tra schiavi. Penso che un solo individuo che alza la voce non basta, ne servono di più. Però nel mondo si sono visti miracoli, di uno solo individuo che innalzandosi, è riuscito a farne alzare altri 100, 1000 e anche di più. I cambiamenti avvengono come di norma e regola solo se siamo noi a volerlo fare. Siamo noi che decidiamo di stare male, siamo noi che decidiamo di fermare questo debito, siamo noi che decidiamo di vivere e sempre noi decidiamo chi deve comandarci, siamo noi lo Stato. Siamo sempre stati e sempre saremo noi, a decidere le sorti del mondo. Noi anime rotte, noi anime apatiche.
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weedzing-things · 7 years ago
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Mi importa poco
Amami alla follia
non chiedo di più
Chiedo troppo
Ma non chiedo di più
Odiami fino alla morte
Gesù insegna il perdono
Odiami perché sono il tuo martire
Incolpami per ogni male
Perché sono la soluzione e anche il problema
Fai di me ciò che vuoi
Non basta a calmare la tua sete?
Credi sia possibile la redenzione?
Credi sia possibile una confessione?
Non importa non mi importa
Mi importa poco
Mi importa questo
Disseta ogni tua paura
Con il mio coraggio
Che come sangue scorre nelle mie vene
Calma i tuoi bollenti spiriti
Inondali di una cascata fredda
Fatta di miei sconfinati pensieri
O poesie
se la cosa ti aggrada di più
Ti amo alla follia
Nonostante io non so chi tu sia.
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