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#IsoladiPasqua
artistachiara · 4 years
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Il Liceo in un ricordo
L’isola di Pasqua
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L'onda di hokusai
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Fiori
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Pianta Grassa
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Stanza da letto di Van Gogh
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Notte stella di Van Gogh
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Gatto Egiziano
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De Chirico
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maotse · 2 years
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Andava riletta l'intera storia della scienza: la stessa gara spaziale diventava comprensibile
"La Tour Eiffel. Come non averci ancora pensato? Il megalite di metallo, il menhir degli ultimi celti, la guglia cava più alta di tutte le guglie gotiche. Ma perché Parigi avrebbe avuto bisogno di questo monumento inutile? È la sonda celesta, l'antenna che raccoglie informazioni da tutti gli spinotti emertici infissi sulla crosta del globo, dalle statue dell'Isola di Pasqua, dal Machu Picchu, dalla Libertà di Bedloe's Island, già voluta dall'iniziato Lafayette, dall'obelisco di Luxor, dalla torre più alta di Tomar, dal Colosso di Rodi che continua a trasmettere dal profondo del porto dove non lo trova più nessuno, dai templi della giungla brahmanica, dalle torrette della Grande Muraglia, dalla cima di Ayers Rock, dalle guglie di Strasburgo su cui si deliziava l'iniziato Goethe, dai volti di Mount Rushmore, quante cose aveva capito l'iniziato Hitchcock, dall'antenna dell'Empire State, dite voi a che impero alludesse questa creazione di iniziati americani se non all'impero di Rodolfo di Praga! La Tour capta informazioni dal sottosuolo e le confronta con quelle che provengono dal cielo." Andava riletta l'intera storia della scienza: la stessa gara spaziale diventava comprensibile, con quei satelliti folli che altro non fanno che fotografare la crosta del globo per individuarvi tensioni invisibili, flussi sottomarini, correnti d'aria calda. E per parlarsi tra loro, parlare alla Tour, parlare a Stonehenge...
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marellagiovannelli · 2 years
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Rongorongo: questa forma di scrittura primordiale e misteriosa affascina archeologi, studiosi e artisti sin dalla sua scoperta nell'isola di Pasqua nel XIX secolo. Voŕrei sapere se qualcuno, negli ultimi anni, è riuscito a decifrare o interpretare il significato dei glifi.#marellagiovannelli #rongorongo #writing #glifi #scrittura @rongorongo_writer #isoladipasqua https://www.instagram.com/p/CcGe38QtJ-1/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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fabrizioromagnoli · 5 years
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Arsura de Pasqua... vino bianco con pranzo di pesce? Ops... pranzo di pesce con vino bianco!!! 😂😂😂 #fabrizioromagnoli #pasqua #isoladipasqua #acqua #bere #water #picoftheday #summer #fun #enjoy (presso ISOLA DI Pasqua - Rapa Nui) https://www.instagram.com/p/BwhUBFlBOGy/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1ex04bfnfkzb8
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Sunset at the "Tahat complex", Easter Island. A magic moment at the end of an unbelievable day. #easterisland #isoladipasqua #moai #rapanui #sunset #chile #aroundtheworld #travelling #viaggiare #mysteriousisland #instatravelling #island
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personal-reporter · 5 years
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Vitorchiano: l'antico borgo medievale che ospita un Moai, tipica statua che arriva dall'Isola di Pasqua
A pochi chilometri da Viterbo si trova Vitorchiano, antico borgo medievale noto per la sua bellezza ma anche per un Moai - tipica statua - che arriva dall'Isola di Pasqua. Vitorchiano, ai piedi dei Monti Cimini, è rinomato per l'estrazione e la lavorazione del peperino, roccia magmatica di colore grigio tipica di queste zone. Si narra che i Moai portino benessere e fortuna a seconda di dove rivolgono lo sguardo,. Per questo, in Polinesia, sono rivolte verso il centro dell'isola, per proteggere i suoi abitanti e la terra. A Vitorchiano la statua si trova nel centro storico, è realizzata in peperino e ha un'altezza di 6 metri. Il centro storico di Vitorchiano è caratterizzato da vicoli, archi e piccole piazze molto suggestive. Piazza Umberto I è il punto di incontro tra l'antica e la nuova Vitorchiano, in cui sorgono numerosi monumenti, tra cui il campanile della Chiesa della Trinità o di Sant'Amanzio, l'ex Chiesa di San Giovanni Battista e la fontana pubblica. Il nome del borgo deriva da Vicu Orclanus e rivela la sua presunta dipendenza dal centro di Norchia, luogo sacro alla dea etrusca Norzia. Dal bel paesaggio collinare su cui sorge Vitorchiano derivano prodotti tipici di grande qualità, come castagne, funghi, nocciole, pregiati oli di oliva, formaggi, salumi e ottimi vini. FONTE: SiViaggia Read the full article
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manuti · 7 years
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ACA_4626 de Alessandro Caproni http://flic.kr/p/eY69eo
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danireef · 3 years
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Il rarissimo Centropyge hotumatua fotografato in natura: spettacolo puro
Il rarissimo Centropyge hotumatua fotografato in natura: spettacolo puro - Dobbiamo ringraziare ReefBuilders che ci delizia con notizie simili. Il Centropyge hotumatua è stato fotografato forse per una delle sue prime volte.
Un nuovo articolo su http://www.danireef.com/2021/06/21/il-rarissimo-centropyge-hotumatua-fotografato-in-natura-spettacolo-puro/
Il rarissimo Centropyge hotumatua fotografato in natura: spettacolo puro
#Centropyge, #CentropygeHotumatua, #EduardoSorensen, #IsolaDiPasqua, #RapaNui
- by Danilo Ronchi
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luigiviazzo · 5 years
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#IsoladiPasqua (territorio del #Cile) è una #isola ricca di #storia, #arte e #misteri: giochiamocela a #dadi in sei mosse…
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goodbearblind · 7 years
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ISOLA DI PASQUA: STORIA DI UN COLLASSO DI CIVILTÀ CHE CI SOMIGLIA PERICOLOSAMENTE Se qualcuno vi descrivesse una società umana che si sviluppa consumando più risorse di quelle che ha disposizione, che si prodiga nella realizzazione di beni inutili, che mette a rischio l'ecosistema in cui vive, a chi pensereste? Non di certo all'isola di Pasqua, la cui storia merita oggi più che mai di essere raccontata. Fu l'esploratore norvegese Jakob Roggeveen, la domenica di Pasqua del 1722, il primo europeo a mettere piede su questa piccola isola posta a più di 3.000 km di distanza dalle coste cilene e più di 2.000 dall'arcipelago delle Pitcairn. Quando sbarcò, egli trovò circa 400 statue, dette "moai", alte dai 4,5 ai 6 m, e del peso di svariate tonnellate, spesso posizionate sopra gigantesche piattaforme, gli "ahu". Roggeveen e molti altri intrepidi esploratori che giunsero in questo remotissimo luogo, non sapevano capacitarsi di come tali enormi costruzioni potessero essere state realizzate dai nativi che avevano trovato sull'isola. Qualche migliaio di persone, spesso malnutrite, e incapaci di utilizzare anche alcuni degli attrezzi più elementari. Quello che gli europei non sapevano è che si trovavano dinnanzi ai superstiti del collasso di un'intera civiltà. Solo in tempi recenti, archeologi e paleontologi, riusciranno a stabilire le cause di quella che fu una catastrofe senza appello. L'isola di Pasqua vide arrivare i primi uomini intorno al 900 d.C. Si trattava di polinesiani che vi si stabilirono e prosperarono. Al culmine della sua espansione, questa civiltà contava 15.000 abitanti, stratificati in gruppi sociali e divisi in dodici clan, che occupavano dodici "distretti" dell'isola. Probabilmente intorno all'anno mille essi iniziarono a costruire i moai, simboli religiosi ma soprattutto di prestigio dei vari clan. Con il tempo ogni gruppo cercò di costruire statue e piattaforme sempre più grandi per dimostrare il proprio potere e ostentare la superiorità rispetto ai rivali. I moai, realizzati nelle cave al centro dell'isola, erano portati fin sulle spiagge attraverso dei sentieri lastricati di tronchi. Servivano decine di persone per scolpirle e centinaia per trasportarli. Questo lavoro assorbiva quindi tutte le energie dei clan, i cui capi erano costretti ad immagazzinare larghe scorte di cibo per l'intero tempo dei lavori. Nel giro di seicento anni le conseguenze di questa gara divennero catastrofiche. La deforestazione non aveva lasciato in piedi un solo albero più alto di due metri. La caccia intensiva aveva fatto estinguere diverse specie di uccelli. Senza legno non si poterono costruire canoe e la pesca divenne quasi impraticabile. Intanto l'assenza delle grandi palme provocò un radicale mutamento del microclima dell'isola. Diminuzione delle risorse idriche ed erosione dei terreni peggiorarono drasticamente le rese agricole. Quando il cibo iniziò a scarseggiare scoppiò una vera e propria guerra civile. Il cannibalismo fino ad allora sconosciuto prese rapidamente piede. I sopravvissuti al collasso profanarono e distrussero le statue. Come mai non si sono fermati, vi starete chiedendo? Ebbene la risposta non la conosciamo, tuttavia potrebbe somigliare pericolosamente alla stessa per cui nemmeno noi lo stiamo facendo. Cannibali e Re #IsoladiPasqua #CollassodiCiviltà #Moai #Crisiecologica #distruzionecosistemi
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ultimavoce · 6 years
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Uno studio svela il mistero dell’Isola di Pasqua
Uno studio cerca di svelare il #mistero dell'#isoladipasqua: ecco a cosa sarebbero servite le enormi statue costruite sulle coste
I Moai, le enormi statue presenti sulle coste dell’Isola di Pasqua, sarebbero servite per individuare i più vicini corsi d’acqua dolce.
Da anni ormai studiosi di tutto il mondo s’interrogano sul segreto dei moai, le enormi statue presenti sull’Isola di Pasqua (Rapa Nui) e per lo più disseminate lungo la costa. Secondo uno studio della Binghamton University di New York le statue sarebbero servite…
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Percorrendo la strada che dal villaggio di Hanga Roa, unico assembramento urbano dell'Isola di Pasqua, passa intorno all'aeroporto, si sale su un promontorio che offre delle viste mozzafiato. Da qui, continuando a piedi, ci si affaccia all'improvviso a uno degli spettacoli della natura che più mi hanno impressionato in giro per il mondo: il cratere di Rano Kau. #ranokau #easterisland #isoladipasqua #moai #aroundtheworldpix #rapanui #mysteryisland #crater #viaggiare #travel #travelling #instatravel #wonderoftheworld #fantastic_earth #nature #naturephotography
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danireef · 7 years
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Il Cile ha istituito la più grande zona di protezione marina dell’America Latina - Gli abitanti della famosa isola di Pasqua hanno votato, lo scorso 4 settembre, a favore di un’ampia zona di protezione marina allo scopo di preservare i mari. #news #areamarinaprotetta, #impac4, #isoladipasqua, #protezionemarina, #rapanui, #riservamarina #danireef #acquariomarino #acquario http://ift.tt/2eIg1sl Follow us on DaniReef.com http://ift.tt/2j5WUx7
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markjohn0608-blog · 9 years
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goodbearblind · 7 years
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ISOLA DI PASQUA: STORIA DI UN COLLASSO DI CIVILTÀ CHE CI SOMIGLIA PERICOLOSAMENTE
Se qualcuno vi descrivesse una società umana che si sviluppa consumando più risorse di quelle che ha disposizione, che si prodiga nella realizzazione di beni inutili, che mette a rischio l'ecosistema in cui vive, a chi pensereste? Non di certo all'isola di Pasqua, la cui storia merita oggi più che mai di essere raccontata. Fu l'esploratore norvegese Jakob Roggeveen, la domenica di Pasqua del 1722, il primo europeo a mettere piede su questa piccola isola posta a più di 3.000 km di distanza dalle coste cilene e più di 2.000 dall'arcipelago delle Pitcairn. Quando sbarcò, egli trovò circa 400 statue, dette “moai”, alte dai 4,5 ai 6 m, e del peso di svariate tonnellate, spesso posizionate sopra gigantesche piattaforme, gli “ahu”. Roggeveen e molti altri intrepidi esploratori che giunsero in questo remotissimo luogo, non sapevano capacitarsi di come tali enormi costruzioni potessero essere state realizzate dai nativi che avevano trovato sull'isola. Qualche migliaio di persone, spesso malnutrite, e incapaci di utilizzare anche alcuni degli attrezzi più elementari. Quello che gli europei non sapevano è che si trovavano dinnanzi ai superstiti del collasso di un'intera civiltà. Solo in tempi recenti, archeologi e paleontologi, riusciranno a stabilire le cause di quella che fu una catastrofe senza appello. L'isola di Pasqua vide arrivare i primi uomini intorno al 900 d.C. Si trattava di polinesiani che vi si stabilirono e prosperarono. Al culmine della sua espansione, questa civiltà contava 15.000 abitanti, stratificati in gruppi sociali e divisi in dodici clan, che occupavano dodici “distretti” dell'isola. Probabilmente intorno all'anno mille essi iniziarono a costruire i moai, simboli religiosi ma soprattutto di prestigio dei vari clan. Con il tempo ogni gruppo cercò di costruire statue e piattaforme sempre più grandi per dimostrare il proprio potere e ostentare la superiorità rispetto ai rivali. I moai, realizzati nelle cave al centro dell'isola, erano portati fin sulle spiagge attraverso dei sentieri lastricati di tronchi. Servivano decine di persone per scolpirle e centinaia per trasportarli. Questo lavoro assorbiva quindi tutte le energie dei clan, i cui capi erano costretti ad immagazzinare larghe scorte di cibo per l'intero tempo dei lavori. Nel giro di seicento anni le conseguenze di questa gara divennero catastrofiche. La deforestazione non aveva lasciato in piedi un solo albero più alto di due metri. La caccia intensiva aveva fatto estinguere diverse specie di uccelli. Senza legno non si poterono costruire canoe e la pesca divenne quasi impraticabile. Intanto l'assenza delle grandi palme provocò un radicale mutamento del microclima dell'isola. Diminuzione delle risorse idriche ed erosione dei terreni peggiorarono drasticamente le rese agricole. Quando il cibo iniziò a scarseggiare scoppiò una vera e propria guerra civile. Il cannibalismo fino ad allora sconosciuto prese rapidamente piede. I sopravvissuti al collasso profanarono e distrussero le statue. Come mai non si sono fermati, vi starete chiedendo? Ebbene la risposta non la conosciamo, tuttavia potrebbe somigliare pericolosamente alla stessa per cui nemmeno noi lo stiamo facendo.
Cannibali e Re
#IsoladiPasqua #CollassodiCiviltà #Moai #Crisiecologica #distruzionecosistemi
Fonte: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1269433273175143&substory_index=0&id=978674545584352
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