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Tradizione Celeste: Come la Maglia del City Racconta la Storia del Club
1. Introduzione
La maglia del Manchester City non è soltanto un indumento sportivo, ma un simbolo di appartenenza, identità e passione. Dai primi passi del club nel calcio inglese alle vette raggiunte negli ultimi decenni, la maglia celeste ha sempre rappresentato qualcosa di più profondo: un legame indissolubile tra la squadra e i suoi tifosi.
Il colore celeste, che contraddistingue il club, non è solo un elemento estetico, ma un segno di riconoscimento immediato, capace di evocare ricordi, emozioni e una storia ricca di successi, sfide e rinascite. Indossare la maglia del City significa celebrare una tradizione che abbraccia generazioni e condividere una fede che supera i confini geografici.
In questo articolo esploreremo il percorso storico e simbolico della maglia del Manchester City, analizzandone l’evoluzione, l’identità culturale e il ruolo centrale nella costruzione di una comunità fedele e appassionata. Attraverso un’analisi del design, delle innovazioni tecnologiche e delle storie che essa rappresenta, scopriremo come la maglia celeste sia diventata un emblema di fedeltà per tifosi e giocatori.
2. Storia e Evoluzione della Maglia
La maglia del Manchester City, con il suo caratteristico celeste, ha una lunga storia che rispecchia le vicende del club, dalle sue umili origini alle glorie moderne. Il percorso della maglia è strettamente legato all’evoluzione del club, testimoniando non solo i cambiamenti nel design, ma anche le trasformazioni sociali e sportive che hanno caratterizzato il calcio inglese nel corso dei decenni.
Le origini (1894-1920)
Il Manchester City, nato nel 1880 come St. Mark's, cambiò nome in Manchester City nel 1894. In questi primi anni, le maglie erano abbastanza semplici, con il blu scuro o il bianco a dominare. Tuttavia, fu a partire dal 1892 che la squadra adottò il celeste come colore distintivo, un elemento che sarebbe divenuto sinonimo della sua identità. Durante i primi decenni del 1900, il City cominciò a consolidarsi come uno dei club più riconosciuti in Inghilterra, e la maglia celeste iniziò ad essere vista come il simbolo di una squadra in crescita.
L’era dei successi (1920-1960)
Negli anni '20 e '30, la maglia subì qualche piccola variazione, con l’introduzione di dettagli come il colletto e i bordi delle maniche. La squadra vinse il campionato nel 1937, con il celeste che divenne il simbolo di una nuova era di successi. Tuttavia, il vero punto di svolta arrivò dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il Manchester City cominciò a dominare nel calcio inglese, culminando nella conquista della FA Cup nel 1956 e del campionato nel 1968. Durante questo periodo, la maglia si distinse per l’utilizzo di un design più snodato, con il colletto a polo che divenne un must per molti club dell’epoca.
Gli anni di transizione (1970-1990)
Gli anni ’70 e ’80 furono caratterizzati da un rapido cambiamento nelle tendenze del design delle maglie, con l’introduzione di materiali sintetici che rendevano le divise più leggere e comode. Il Manchester City, purtroppo, attraversò un periodo difficile sul piano sportivo, e la maglia, pur mantenendo il celeste come colore principale, rifletteva una fase di incertezze per il club. Durante questo periodo, l’aspetto della maglia divenne più minimalista, spesso senza troppi fronzoli, con l’introduzione di loghi stilizzati e sponsor che iniziarono a comparire per la prima volta.
Il ritorno alla gloria e il design moderno (1990-oggi)
Il Manchester City ha vissuto una rinascita a partire dal 1999, quando è stato acquisito dal magnate della petrolchimica Sheikh Mansour. Con l’inizio del nuovo millennio, il club ha intrapreso una serie di investimenti che lo hanno portato a diventare uno dei club di punta in Europa. La maglia ha subito una notevole evoluzione, combinando design moderni con innovazioni tecnologiche.
Negli ultimi anni, il club ha collaborato con brand come Nike e Puma per creare maglie che non solo celebrano la tradizione, ma che sono anche all’avanguardia in termini di comfort e prestazioni. I modelli recenti sono caratterizzati da materiali leggeri e traspiranti, ma anche da dettagli stilistici che richiamano le glorie passate, come il colletto a V o il logo del club stilizzato. Il blu celeste è rimasto il colore predominante, ma sono stati introdotti anche accenti di blu più scuro, come il blu navy, per creare un contrasto più elegante e moderno.
L’evoluzione della maglia Manchester City non riguarda solo l’aspetto estetico, ma anche il suo significato profondo. Oggi, indossare la maglia celeste non è solo una questione di appartenenza a una squadra, ma un modo per sentirsi parte di una storia che ha attraversato decenni di cambiamenti, lotte e successi. La maglia rappresenta il legame forte tra il club e la sua città, simbolo di una passione che non conosce confini.
3. Simbolismo e Identità
La completini calcio non è solo un elemento visivo, ma un vero e proprio simbolo che incarna l’identità del club e il legame con la città di Manchester. Ogni dettaglio del design, dal colore celeste al logo del club, racconta una storia di appartenenza, valori e tradizioni.
Il Celeste: un Colore di Riconoscimento
Il colore celeste è il tratto distintivo del Manchester City, immediatamente riconoscibile dai tifosi di tutto il mondo. Questo colore rappresenta serenità, lealtà e freschezza, valori che si riflettono nello spirito del club. Non è solo una scelta estetica, ma un richiamo all’orgoglio cittadino e alla comunità che il club rappresenta. La tonalità unica del celeste del City è diventata un emblema di continuità e fedeltà, un segno di riconoscimento che unisce i tifosi sotto un’unica bandiera.
Lo Stemma: Cuore della Maglia
Al centro della maglia si trova lo stemma del Manchester City, un elemento che ha subito diverse evoluzioni nel corso degli anni, ma che ha sempre mantenuto un forte legame con la città. L’attuale logo, introdotto nel 2016, riprende elementi iconici di Manchester, come la nave simbolo del commercio e le rose rosse del Lancashire. Questo design riflette l’orgoglio cittadino e sottolinea il legame profondo tra il club e il territorio.
Design e Dettagli che Raccontano una Storia
Ogni maglia del Manchester City porta con sé dettagli che raccontano la storia del club. Spesso, le maglie presentano richiami alle vittorie memorabili, come la conquista della Premier League o le imprese in campo internazionale. Inoltre, le divise celebrative e speciali, come quelle per gli anniversari o per eventi particolari, sono pensate per onorare il passato e ispirare il futuro.
La Maglia come Simbolo di Appartenenza
Indossare la maglia celeste significa far parte di una comunità globale di tifosi, uniti dall’amore per il club. Per i giocatori, la maglia rappresenta il privilegio e la responsabilità di portare in campo i sogni di milioni di sostenitori. Per i tifosi, invece, è un simbolo di appartenenza e dedizione, un modo per esprimere la propria identità e il proprio legame con il Manchester City.
Un Ponte tra Tradizione e Innovazione
Nonostante i cambiamenti stilistici e tecnologici, la maglia del Manchester City è rimasta fedele ai suoi principi fondamentali, riuscendo a combinare tradizione e modernità. Il simbolismo della maglia evolve con il tempo, adattandosi alle nuove generazioni di tifosi, ma senza mai perdere la sua essenza.
In definitiva, la maglia del Manchester City è molto più di un capo d’abbigliamento sportivo: è un potente strumento di narrazione e un emblema di identità collettiva. Attraverso il suo celeste iconico, lo stemma e i dettagli curati, la maglia racconta la storia di una squadra e di una città, unendo passato, presente e futuro in un unico simbolo di passione e fedeltà.
4. Passione e Fedeltà dei Tifosi
La maglia del Manchester City non è solo un simbolo del club, ma un catalizzatore di emozioni e una testimonianza visiva della passione dei tifosi. Per i supporter, indossare il celeste significa celebrare una connessione profonda con la squadra, fatta di dedizione, amore e lealtà incondizionata.
Una Fede Che Va Oltre i Risultati
I tifosi del Manchester City sono conosciuti per la loro straordinaria fedeltà, anche nei periodi più difficili della storia del club. Prima dell'era di successi moderni, quando la squadra attraversava momenti di difficoltà sportive e retrocessioni, i supporter hanno continuato a riempire gli spalti, dimostrando un attaccamento che va oltre il successo sul campo. La maglia, in questi momenti, è diventata un simbolo di resilienza e di speranza, un modo per dire: "Noi siamo qui, qualunque cosa accada."
La Maglia come Legame Generazionale
Per molti tifosi, la maglia del City rappresenta un legame che attraversa le generazioni. Nonni, genitori e figli condividono storie, emozioni e ricordi legati alle maglie del passato, creando un’eredità che si tramanda di padre in figlio. Ogni maglia porta con sé un pezzo di storia personale: un gol memorabile, una finale indimenticabile, o semplicemente il ricordo di un pomeriggio allo stadio con la famiglia.
I Tifosi come Protagonisti
La passione dei tifosi non si limita allo stadio. In ogni angolo del mondo, i supporter del Manchester City indossano la maglia con orgoglio, trasformandola in un simbolo di appartenenza globale. I club di tifosi ufficiali e le community online creano un senso di unione e condivisione che va oltre i confini geografici. Che sia al Etihad Stadium o in un pub di Bangkok, la maglia celeste unisce le persone sotto un’unica bandiera.
Le Iniziative per i Tifosi
Il Manchester City ha riconosciuto il ruolo centrale dei tifosi nella propria storia, creando iniziative per coinvolgerli attivamente. Dalla possibilità di personalizzare le maglie con i nomi e i numeri preferiti, alla creazione di design speciali che celebrano eventi storici del club, il rapporto tra squadra e tifosi è sempre più stretto. Eventi come le "giornate del tifoso" e i tour dello stadio permettono ai supporter di vivere esperienze uniche, rafforzando il loro legame con la squadra.
Passione e Maglia: Un Circolo Virtuoso
La passione dei tifosi non si limita a sostenere la squadra durante le partite; essa influenza direttamente il design e il significato della maglia stessa. Le aziende produttrici, insieme al club, lavorano per creare divise che rispecchino le aspettative e i valori dei supporter. Questo dialogo continuo fa sì che ogni nuova maglia sia non solo un prodotto sportivo, ma un omaggio a chi la indossa con orgoglio.
Conclusione
Per i tifosi del Manchester City, la maglia celeste non è solo un simbolo di fedeltà, ma un’estensione della loro identità. Indossarla significa rappresentare la squadra, la città e una comunità globale di appassionati. È un atto di amore e devozione, un modo per dire al mondo: "Sono parte di qualcosa di speciale." La maglia del City, con il suo celeste inconfondibile, è il cuore pulsante di una passione che continua a crescere, stagione dopo stagione.
5. Innovazione e Tradizione
La maglia del Manchester City rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, un connubio che riflette l’essenza del club. Mentre onora il suo passato glorioso, la divisa si evolve costantemente per rimanere al passo con le tecnologie moderne e le aspettative del calcio contemporaneo.
Un Legame con il Passato
Il design della maglia del Manchester City non ha mai perso di vista la sua eredità. Il colore celeste, elemento distintivo fin dalle origini, rimane un punto fermo che collega il presente al passato. Inoltre, gli elementi grafici e i dettagli inseriti nelle divise spesso richiamano momenti storici del club, come le vittorie nelle competizioni nazionali e internazionali o le celebrazioni di anniversari significativi.
Tecnologie di Ultima Generazione
La maglia del Manchester City è sinonimo di innovazione tecnologica. Le divise sono progettate con materiali avanzati per migliorare la performance dei giocatori. Tessuti leggeri, traspiranti e sostenibili consentono agli atleti di muoversi con maggiore agilità e di rimanere freschi anche nelle condizioni più difficili. La tecnologia Dri-FIT di Nike, per esempio, è una delle innovazioni chiave adottate per garantire comfort e prestazioni ottimali.
L’Influenza della Moda e del Design Moderno
Negli ultimi anni, la maglia del City è diventata anche un’icona di stile. Le collaborazioni con designer e l’attenzione ai dettagli hanno reso le divise non solo adatte al campo da gioco, ma anche alla moda urbana. Le terze maglie e le edizioni speciali presentano spesso colori e motivi audaci, rendendole oggetti di culto per i collezionisti e gli appassionati di streetwear.
Sostenibilità: Un Impegno per il Futuro
Un aspetto cruciale dell’innovazione è la sostenibilità. Il Manchester City, in collaborazione con Nike, si impegna a utilizzare materiali riciclati per la produzione delle maglie, riducendo l’impatto ambientale. Questa scelta non solo rispecchia un’attenzione crescente verso le questioni ambientali, ma rafforza anche l’immagine del club come leader etico e innovativo nel mondo dello sport.
Il Perfetto Equilibrio tra Innovazione e Tradizione
Ogni nuova maglia del Manchester City cerca di bilanciare tradizione e modernità. Se da un lato elementi classici come il celeste e lo stemma rimangono inalterati, dall’altro l’introduzione di tecnologie innovative e design contemporanei testimoniano la volontà del club di guardare al futuro. Questa combinazione rende la maglia non solo un simbolo sportivo, ma anche un elemento che rappresenta i valori di progresso e rispetto per le radici.
Conclusione
La capacità del Manchester City di integrare innovazione e tradizione nella sua maglia è uno dei motivi principali per cui questa rimane un simbolo amato dai tifosi e rispettato dagli avversari. Ogni dettaglio della divisa racconta una storia: una storia che guarda al futuro senza dimenticare il passato, celebrando ciò che rende unico il Manchester City. Con ogni nuova stagione, la maglia celeste continua a scrivere il suo capitolo nella storia del calcio, restando fedele alla sua eredità e al tempo stesso abbracciando il cambiamento.
6. Il Futuro della Maglia Celeste
La maglia del Manchester City, con il suo iconico celeste, rappresenta una tradizione consolidata e una fonte d’ispirazione per il futuro. Mentre il calcio continua a evolversi, la maglia del City si prepara ad affrontare nuove sfide e a sfruttare le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche, culturali e ambientali.
Sostenibilità al Centro
Nel futuro della maglia celeste, la sostenibilità avrà un ruolo centrale. Il club, in collaborazione con i suoi partner, sta lavorando per creare divise ancora più eco-friendly. L’obiettivo è ridurre ulteriormente l’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e tecnologie di produzione a basso consumo energetico. È plausibile immaginare maglie interamente biodegradabili o prodotte con materiali innovativi che riducano al minimo gli sprechi.
Tecnologie Indossabili
Il calcio del futuro vedrà una maggiore integrazione di tecnologie indossabili, e la maglia del Manchester City non farà eccezione. Sensori incorporati nei tessuti potrebbero monitorare le prestazioni dei giocatori in tempo reale, fornendo dati su velocità, battito cardiaco e livello di stanchezza. Questi progressi non solo miglioreranno le prestazioni in campo, ma offriranno anche ai tifosi un’esperienza più interattiva attraverso app e piattaforme digitali.
Design Personalizzabile
Un altro aspetto del futuro della maglia celeste sarà la crescente personalizzazione. I tifosi potrebbero avere la possibilità di creare versioni uniche delle maglie, scegliendo colori, dettagli e simboli personali, pur mantenendo gli elementi distintivi del club. Questo approccio non solo aumenterà l’interesse dei fan, ma rafforzerà anche il senso di appartenenza alla squadra.
Integrazione della Realtà Aumentata (AR)
La realtà aumentata potrebbe giocare un ruolo significativo nella promozione e nell’esperienza legata alla maglia. Attraverso l’uso di dispositivi mobili, i tifosi potrebbero scansionare la maglia per accedere a contenuti esclusivi, come storie sul club, replay di partite storiche o messaggi personalizzati dei giocatori. Questa innovazione potrebbe trasformare la maglia in un portale interattivo per immergersi nel mondo del Manchester City.
Espansione Globale e Inclusività
Con il Manchester City che rafforza la sua presenza globale, il futuro della maglia celeste sarà anche un riflesso di questa espansione. Design che celebrano culture diverse o edizioni speciali dedicate a comunità specifiche potrebbero diventare più frequenti. Inoltre, il club potrebbe concentrarsi su una maggiore inclusività, offrendo una gamma più ampia di taglie, stili e versioni adatte a tutte le fasce di età e generi.
Rafforzare il Legame con i Tifosi
Il futuro della maglia celeste non riguarderà solo il prodotto fisico, ma anche il modo in cui essa rappresenta il rapporto tra club e tifosi. Il Manchester City potrebbe introdurre nuove iniziative per coinvolgere i fan nel processo di design o per rendere la maglia un simbolo ancora più forte di unità e identità.
Conclusione
Il futuro della maglia del Manchester City promette di essere entusiasmante e ricco di innovazioni. Tra sostenibilità, tecnologia, personalizzazione e un maggiore coinvolgimento dei tifosi, la maglia celeste continuerà a rappresentare non solo una squadra, ma una comunità globale di appassionati. Restando fedele alle sue radici, ma aperta al cambiamento, la maglia del City è pronta a scrivere nuovi capitoli nella sua storia, mantenendo intatta la passione che la contraddistingue.
7. Conclusione
La maglia celeste del Manchester City non è solo un capo d’abbigliamento sportivo: è un simbolo di storia, identità e passione. Attraverso il suo design, la sua evoluzione e il suo significato, rappresenta un punto d’incontro tra tradizione e innovazione, tra il legame con le radici del club e lo sguardo rivolto al futuro.
Dai primi giorni in cui il celeste è diventato sinonimo della squadra, fino alle moderne tecnologie che rendono le divise uniche e performanti, la maglia ha accompagnato il club e i suoi tifosi in un viaggio ricco di successi, emozioni e sfide. Ogni dettaglio della maglia racconta una storia: una narrazione di resilienza, crescita e una fedeltà incrollabile verso i colori del Manchester City.
Per i tifosi, indossare la maglia del City è un atto di appartenenza, un modo per dichiarare la propria passione e per sentirsi parte di una comunità globale. È un simbolo che unisce persone di diverse generazioni e culture, tutte accomunate dall’amore per la squadra.
Guardando al futuro, la maglia celeste continuerà a evolversi, integrando nuove tecnologie, abbracciando la sostenibilità e celebrando l’identità del club. Tuttavia, il suo significato essenziale rimarrà invariato: sarà sempre un emblema di fedeltà, un simbolo di orgoglio e una fonte di ispirazione per chiunque abbia il cuore tinto di celeste.
In un mondo in costante cambiamento, la maglia del Manchester City rimane una certezza: una connessione viva tra passato, presente e futuro, capace di accendere la passione di milioni di tifosi in tutto il mondo. Indossarla significa credere, lottare e sognare insieme a una squadra che ha reso il celeste un colore di vittoria e di speranza.
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Crescita Zero: definizione del benessere?
Negli ultimi anni, la definizione di "crescita zero" ha guadagnato sempre più risonanza nei dibattiti economici globali. Ma cosa significa esattamente e quali sono le condizioni che possono portare un paese a optare per questa prospettiva economica? Definizione di Crescita Zero La crescita zero, o "degrowth" in inglese, rappresenta una filosofia economica che sfida il dogma della crescita economica continua come indicatore del benessere di una nazione. Contrariamente al paradigma tradizionale, la crescita zero suggerisce che perseguire una crescita illimitata può essere insostenibile, portando a problemi ambientali, disuguaglianze sociali e stress sulle risorse naturali. Condizioni Economiche che Portano alla Crescita Zero Diverse condizioni possono contribuire al raggiungimento di una fase di crescita zero. Tra le principali cause ci sono: - Saturazione del consumo: quando il consumo raggiunge un punto di saturazione, dove le persone hanno soddisfatto gran parte dei loro bisogni materiali, la domanda di beni e servizi può diminuire. - Risorse limitate: Paesi che dipendono pesantemente da risorse naturali possono sperimentare una crescita zero quando queste risorse si esauriscono o diventano più costose da estrarre. - Innovazioni tecnologiche: se le innovazioni tecnologiche sostituiscono massicciamente la manodopera umana, possono verificarsi cambiamenti strutturali nell'economia, influenzando la crescita. Conseguenze della Crescita Zero Mentre la crescita zero può sembrare controintuitiva, essa può portare a diversi benefici. Tuttavia, ci sono anche sfide da considerare: - Sostenibilità ambientale: ridurre la crescita può ridurre l'impatto ambientale, preservando le risorse naturali e riducendo le emissioni di gas serra. - Equità sociale: la crescita zero può favorire una distribuzione più equa delle risorse, riducendo le disuguaglianze sociali. - Disoccupazione potenziale: una transizione verso una crescita zero potrebbe comportare la riconversione di settori economici, portando a problemi di disoccupazione temporanea. Politiche per Riportare la Crescita Se un paese decide di perseguire politiche per riportare la crescita economica, ci sono diverse strategie da considerare: - Investimenti in innovazione sostenibile: incentivare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili può creare nuove opportunità economiche. - Promozione della circolarità: implementare politiche che promuovano l'uso efficiente delle risorse e riducano gli sprechi può stimolare la crescita in settori legati all'economia circolare. - Educazione e riforme strutturali: investire nell'istruzione e nelle riforme strutturali può migliorare la qualità della forza lavoro, rendendo l'economia più resiliente e competitiva. - Transizione verso energia pulita: investire in fonti di energia rinnovabile può non solo ridurre l'impatto ambientale, ma anche creare nuovi posti di lavoro e stimolare l'innovazione nel settore. In copertina foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay Read the full article
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CTI FoodTech, relazioni nutrienti per il mondo
Biagio Crescenzo è l’anima del gruppo CTI FoodTech, un’impresa che esporta il 95% della sua produzione nel campo delle macchine tecnologiche tra le più avanzate del settore alimentare. E’ uno di quegli imprenditori capace di mostrare come si possa andare nel futuro portandosi dietro tutto se stesso, il bagaglio delle esperienze vissute e una visione imprenditoriale che mantiene la natura di bottega artigiana e si proietta, in modo complementare, dentro l’industria a larga scala per raggiungere mercati globali.
Ingegner Biagio Crescenzo l'inaugurazione del nuovo stabilimento di Salerno è stato selezionato come anteprima del Cibus Tec, tra le fiere più innovative del settore della tecnologia alimentare che si tiene a Parma.Un riconoscimento nazionale all'incessante impegno ad innovare che CTI Foodtech porta avanti...
Quella di Parma è una delle fiere più importanti del settore che quest’anno ha visto partecipare oltre 1300 aziende da tutto il mondo con la presentazione di 500 innovazioni. E’ da oltre 35 anni, che visito e partecipo a questa manifestazione... Da quando ancora si chiamava Tecno Conserve, e, se devo dirla tutta, confermo la presenza ogni volta per le successive tre edizioni.
Quest’anno Cibus Tec ha deciso di selezionare l’inaugurazione del nostro stabilimento per una visione intelligente volta ad irrobustire la filiera: a Salerno esiste un eccellente distretto del pomodoro, che esporta complessivamente oltre un miliardo di euro l’anno, oltre ad un comparto di produttori di macchine, non sempre adeguatamente promosso. Ecco che la sinergia con Cibus Tec rafforza il contatto con un tessuto di piccolissime, piccole e medie imprese proponendo una relazione di reciproco interesse.
L’inaugurazione dello stabilimento nell’area industriale di Salerno ci consentirà di ampliare la nostra offerta tecnologica a favore di importanti clienti in tutto il mondo.
Abbiamo detto di Parma, ma la vostra presenza alle fiere internazionali è lunga: Istanbul, Salonicco, Sacramento, Berlino... funziona ancora il sistema delle fiere come occasione per allargare le partnership e, più in generale, quali sono le azioni che una piccola media impresa intraprende per raggiungere i mercati internazionali?
Sì. Per il nostro settore certamente funzionano, penso ad Anuga la prestigiosa fiera alimentare di Colonia organizzata per altro dalla stessa società tedesca che pomuove Cibus Tec oppure a Fruit Logistica che si tiene a Berlino, alla vivacissima World Food di Istanbul o ancora a Food Processing Expo di Sacramento dove lo scambio tra esperienze è sempre elevato. Poi c'è la Grecia, il Sud America e Mosca. In genere ci muoviamo da soli, prenotiamo lo spazio e fiera dopo fiera conosciamo il mercato, gli attori, i bisogni alimentari che crescono, e la richiesta di tecnologia che cambia. In Russia o nei mercati emergenti ci appoggiamo all’ Istituto per il Commercio Estero che organizza delle collettive e diviene punto di riferimento per l’intera filiera. Consideri che il 95% della produzione di CTI FoodTech approda su mercati esteri.
Durante l'evento d’inaugurazione, salutando la presenza di colleghi imprenditori da moltissime parti del mondo, lei ha parlato di una testimonianza non formale, ma della dimostrazione di relazioni profonde che sono andate costruendosi negli anni. Ci racconti meglio qualche esempio che dia il senso di come la cultura d'impresa avvicini mondi diversi...
Il 31 Dicembre del 1985 in Spagna si è vissuta una notte di grandissima euforia: il Paese entrava nella CEE ed io ero lì, molti di quei conservieri che all’epoca aprirono le porte alla tecnologia made in Italy oggi sono amici fraterni.
CTI FoodTech ha aperto una sede in Spagna da quasi tre decadi e lo scorso anno una in Grecia. La presenza di imprenditori spagnoli, portoghesi, asiatici, sudamericani a Salerno si fonda su reciproca stima che è andata consolidandosi negli anni e che, oltre la relazione economica, si manifesta nell’azione di promozione della cultura e dei territori che questa rete di imprenditori porta avanti. Tutto il circuito delle imprese con cui lavoro viene invitato a conoscere la Campania e a mia volta mi faccio interprete della cultura spagnola e di quelle che nel tempo ho imparato a conoscere.
La capacità delle imprese di andare per il mondo è a mio avviso il miglior biglietto da visita che il sud possiede, unitamente alle bellezze naturali e culturali, per promuovere se stesso nel favorire investimenti e progetti di sviluppo tra comunità locali di Paesi differenti.
Possiamo dire che la caratteristica principale della CTI Foodtech è l'ingegnosità che parte dai brevetti e si allarga all'intraprendenza dell'intera squadra che collabora con lei e suo figlio Alessandro. Lei ha lanciato una proposta collegata al cuneo fiscale per valorizzare questa stessa dote che molti giovani possiedono...
E’ così. Non solo per curiosità e passione che anima ciascuno di noi dalle professionalità meccanico-ingegneristiche a quelle commerciali, da chi si occupa di ricerca di mercato, ai professionisti della comunicazione. Pure ci appartiene per un’evoluzione del mercato che ci piace interpretare: il nostro è un settore tendenzialmente a basso valore aggiunto, nel quale cioè la distribuzione si gioca sul prezzo più basso ed è chiaro che in un mondo sempre più integrato per comunicazioni e trasporti, la nostra scelta competitiva è diventata quella di proporci come “fornitori di tecnologia”. In questo modo contribuiamo ad un mercato sano, in cui alzare l’asticella della qualità e favorire l’impiego di mano d’opera non alienante.
Il FOOD MACHINERY è una realtà molto composita e variegata con la quale gli imprenditori del mezzogiorno hanno raccolto una sfida di modernità e coesione sociale, non la valorizziamo a sufficienza eppure negli Usa come in Germania il mix tra bottega artigiana innovativa e produzione a larga scala è molto apprezzato, in Cina come CTI FoodTech siamo stati i primi ad installare una linea di produzione automatica per la denocciolatura delle pesche.
E poiché lei ha ragione l’ingegnosità è un’attitudine che appartiene a tutta la nostra squadra, quando, dopo anni di lavoro insieme, 3 nostri tecnici sono stati assunti dalla Ferrari, certo abbiamo avuto la conferma della qualità del lavoro intrapreso, ma ci ha imposto contemporaneamente una riflessione per amore della nostra terra: il cuneo fiscale nel mezzogiorno deve poter trovare una sua particolare applicazione presso quelle imprese che hanno un elevato peso di esportazione sul complessivo del fatturato e che certificano solide expertise tecnologiche. Questo, a mio avviso, consentirebbe di favorire il permanere di professionalità sul territorio e tramite un buon lavoro di tutoraggio consentirebbe di alimentare i distretti presenti, promuovere cultura di impresa e favorire una vivacità di esperienze in ogni campo. E’ anche per questo che sono lieto di far parte del comitato scientifico della Fondazione Saccone, neonata esperienza di giovani che può assumere un ruolo di hub della creatività.
Il Presidente di Confindustria Boccia, presente all'inaugurazione dello stabilimento, negli anni si è speso molto in diplomazia economica prima favorendo la nascita delle Associazioni di rappresentanza imprenditoriale all'estero, poi promuovendo progetti per accelerare le partnership come Elite o Connext, fino ad un investimento politico nelle relazioni con le confederazioni europee e del Mediterraneo. Dalla sua esperienza con l'estero, l'Italia come viene vista oggi? le imprese italiane e il paese nel suo complesso, intendo...
Il Presidente di Confindustria Boccia è per visione strategica un’eccellenza italiana, di questo sono profondamente convinto e gli esempi che lei ha citato sono alcune delle intuizioni che lo testimoniano e che mi auguro, soprattutto nel mezzogiorno, sapremo tutti sviluppare di più e meglio attraverso gioco di squadra, coordinamento progettuale ed organizzativo.
Dalla mia prospettiva l’Italia oggi appare all’estero come “genio e sregolatezza”, abbiamo la necessità di suscitare maggiore fiducia e questo lo possiamo fare con quanto dicevo prima unitamente alla realizzazione di alcune infrastrutture mirate che, nel nome della sostenibilità, sappiano riconnettere il mezzogiorno ai centri nevralgici delle relazioni internazionali. Aggiungo che un sistema di regole semplice, certo e rispettato da tutti è l’altra caratteristica fondamentale per sfatare l’opinione diffusa sul nostro Paese.
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MACERATA – Sono attive anche le nuove 20 telecamere di videosorveglianza cofinanziate dal ministero dell’Interno nell’ambito dei Patti per l’Attuazione della sicurezza urbana, che l’Amministrazione comunale di Macerata ha firmato nel 2018 in Prefettura.
Si completa il programma di potenziamento del sistema di videosorveglianza inserito nel Piano per la Sicurezza Urbana approvato dal Consiglio comunale alla fine del 2016. L’investimento, per questa seconda fase, è stato di 59.550 euro finanziato al 50 per cento dal Ministero, e si aggiunge ai circa 200 mila euro investiti interamente dall’Amministrazione comunale nel 2018.
“Concludiamo un lungo percorso amministrativo – afferma il sindaco Romano Carancini – che ha avuto quale obiettivo principale la sicurezza delle persone che abitano la città. Un’idea fondata sulla prevenzione e sulla collaborazione congiunta tra Istituzioni nelle azioni di coinvolgimento dei cittadini e soprattutto dei giovani. Oggi con il progetto delle ultime 20 telecamere, Macerata si pone all’avanguardia nell’utilizzo di soluzioni tecnologiche per la sicurezza urbana rispettando tutte le normative a tutela della privacy del cittadino.
La prospettiva ora è di integrare questi sistemi in un ambito territoriale più vasto per rendere gli investimenti compiuti ancora più efficaci. Percorso che stiamo compiendo insieme ad altre amministrazioni di alcune provincie marchigiane.”
Con le 20 nuove videocamere, 11 delle quali a lettura delle targhe (OCR) e 4 installate all’interno del Parco di Fontescodella, il numero delle telecamere presenti sul territorio comunale arriva a 80. Dal punto di vista tecnologico e infrastrutturale si tratta di un sistema con caratteristiche particolari in grado di generare non solo il flusso di immagini ma anche di trasformare i numeri delle targhe in file digitali permettendo azioni di prevenzione e contrasto di crimini particolarmente attenzionati come furti e rapine.
Lo sviluppo del sistema di videosorveglianza cittadino non si ferma qui. Infatti, è prossima l’istallazione di ulteriori 4 nuove videocamere nel Parco di Villa Lauri, riaperto recentemente al pubblico, interamente finanziata con fondi comunali.
“La sicurezza urbana oggi è un lavoro di squadra che si avvale delle opportunità che le innovazioni tecnologiche mettono a disposizione” afferma l’assessore Mario Iesari “Il piano di sicurezza urbana voluto dalla Amministrazione e approvato dal Consiglio comunale ci ha permesso di individuare obiettivi, pianificare risorse e strategie in un’ ottica di medio periodo in cui le attività di contrasto e di presidio del territorio vengono affiancate dalle necessarie iniziative di prevenzione e di rafforzamento della comunità locale. Questa è la strada su cui continuare ”
Ed in questa ottica è da segnalare che il sistema di video sorveglianza, oggi potenziato con le nuove telecamere, ha aiutato negli ultimi mesi il Comando di Polizia locale a risolvere due casi di incidenti stradali provocati da automobilisti che non si sono poi fermati a verificare i danni. Il primo è accaduto in via Pancalducci, dove un’auto che viaggiava in direzione centro è stata urtata sulla propria corsia di marcia da un’altra vettura proveniente in senso inverso.
L’altro in viale Indipendenza, nei pressi del parco di Villa Lauri dove un’automobile, uscita da un incrocio senza dare la precedenza, ha investito un ciclomotore. In entrambe le situazioni subito dopo l’urto gli autori del sinistro si erano subito allontanati dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso.
Dopo i rilievi della pattuglia della Polizia locale che sul posto ha ascoltato le indicazioni fornite dalle vittime e le versioni dei alcuni testimoni, si è potuto risalire agli autori dei due incidenti grazie all’ausilio delle telecamere che hanno individuato le autovetture interessate. Diverse le infrazioni contestate e le sanzioni emesse nei confronti degli autori tra cui quella relativa alla fuga a seguito di sinistro stradale.
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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E IL DIGITAL BUSINESS
Consigliato da Pure Bros Spa
L’avvento della “digital age” ha portato a cambiamenti radicali per quanto riguarda le innovazioni e le tecnologie e l’intelligenza artificiale, di conseguenza, è diventato un elemento chiave da cui non si può prescindere. Addirittura, si pensa che in futuro possa acquisire sempre più importanza e anche il mondo del business si è “accorto” delle sue potenzialità.
Eppure, la maggior parte delle aziende ancora non è pronta ad abbracciare queste innovazioni, gli investimenti in tal senso “latitano” e un gran numero di imprese ha “ammesso” di non avere una totale padronanza della tematica.
È quanto emerso da un recente studio statistico sulle imprese, tecnologia e futuro. Nel dettaglio, la ricerca ha analizzato dati derivanti da più di 100 Paesi, comprendendo le opinioni di circa duemila persone tra business managers ed imprenditori.
Circa l’85% degli intervistati, quindi, è convinto che l’AI possa essere un ottimo alleato e che possa garantire ricavi sempre maggiori, ottimizzando il processo di produzione e riducendo, così, i tempi. Ma al contempo stesso, solo un’azienda su 20 ha una strategia di business basata sulle tecnologie ben delineata ed appena il 20% ha un progetto a lungo raggio.
Inoltre, sono in molti ad ignorare i tecnicismi di maggior rilievo relativi all’intelligenza artificiale e più in generale alle tecnologie applicate al business.
In realtà, l’A.I per le aziende è fondamentale, è in grado di scomporre e semplificare processi complessi e può essere utilizzata in qualsiasi campo. Un’impresa che punta a diventare leader nel proprio settore non può non iniziare da qui.
Infine, un dato interessante: contrariamente a quanto si pensava negli anni passati, l’innovazione tecnologica non è vista più come una minaccia all’occupazione, anzi, quasi tutti sono concordi nell’affermare che una sua eventuale diffusione porterà ad una maggior richiesta di lavoro.
Fonte: PURE BROS MOBILE Blog
Photo credits – Markus Spiske via unsplash and Markus Spiske via unsplash
Chi è Pure Bros Mobile
Pure Bros Mobile Spa è un gruppo italiano leader nei servizi integrati per gli operatori di telefonia mobile nazionali e internazionali, nello sviluppo di servizi digitali di mobile marketing e mobile payment, applicazioni mobili e piattaforme per l’interattività e “voting” televisivo su reti di telecomunicazioni.
La sua mission, in qualità di aggregatore (hub), è quella di incrementare e migliorare gli obiettivi di business delle telco nel mondo digitale, con la messa a disposizione di piattaforme tecnologiche per l’offerta di prodotti e servizi digitali erogati da Content Provider verso gli utenti finali.
Pure Bros è nel mercato dal 2005 e da allora mette a disposizione delle Aziende, in un contesto B2B, la sua forte esperienza e le sue competenze nel settore mobile.
Il suo punto di forza è l’integrazione di Content Provider con tutti i principali Operatori di Telefonia, nazionali ed internazionali.
Ufficio Stampa – Pure Bros Mobile Spa Email: [email protected] Tel.: 068600320 Web: purebros.it Facebook: https://www.facebook.com/purebros/ Twitter: https://twitter.com/purebrositalia LinkedIn: https://www.linkedin.com/company-beta/736967/
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TSG 1899 Hoffenheim: Un Modello di Crescita e Sostenibilità nel Calcio
Il TSG 1899 Hoffenheim, club calcistico tedesco fondato nel 1899, ha compiuto un percorso straordinario dalla sua umile origine a una delle formazioni più rispettate della Bundesliga. Questa evoluzione è stata guidata da un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione.
1. Radici Storiche
Il TSG 1899 Hoffenheim ha origini che risalgono al 1899, quando fu fondato come club di calcio amatoriale da un gruppo di appassionati. La storia del club è intrinsecamente legata alla comunità di Hoffenheim, un piccolo paese nel Baden-Württemberg. Negli anni, il club ha vissuto un'evoluzione significativa, passando dalle competizioni locali a palcoscenici nazionali.
Negli anni 2000, con l’arrivo di Dietmar Hopp, il cofondatore di SAP, Hoffenheim ha intrapreso un percorso di crescita senza precedenti. Hopp ha investito risorse significative, portando innovazioni sia infrastrutturali che tecnologiche. La costruzione di un moderno centro di allenamento e di uno stadio all’avanguardia ha segnato un cambio di paradigma, trasformando Hoffenheim in una realtà competitiva.
Il club ha mantenuto un forte legame con le sue radici, continuando a promuovere valori comunitari e sportivi. Questo equilibrio tra la tradizione e la nuova visione ha permesso al TSG 1899 di emergere come uno dei club più innovativi e rispettati del calcio tedesco, creando una base solida per il suo futuro.
2. Innovazione Tecnologica
L'innovazione tecnologica è stata un pilastro fondamentale nel percorso di crescita del TSG 1899 Hoffenheim, permettendo al club di distinguersi nel panorama calcistico tedesco. Con l'ingresso di Dietmar Hopp, il club ha abbracciato un approccio scientifico e analitico che ha rivoluzionato la preparazione atletica e la gestione delle performance.
Uno dei principali investimenti è stato nel settore della scienza dello sport. Hoffenheim ha integrato tecnologie avanzate per il monitoraggio delle prestazioni dei giocatori, utilizzando sistemi di analisi dei dati che consentono di valutare in tempo reale aspetti come la resistenza, la velocità e la fatica. Questo approccio consente agli allenatori di personalizzare i programmi di allenamento e ottimizzare il rendimento di ogni singolo atleta.
Inoltre, il club ha adottato software di analisi video che permette di studiare le partite sia dal punto di vista tattico che tecnico. Grazie a queste tecnologie, i tecnici possono analizzare le strategie avversarie e adattare il proprio gioco, migliorando la preparazione per ogni incontro.
Un aspetto distintivo del TSG 1899 Hoffenheim è il suo impegno per la sostenibilità, che si riflette anche nella produzione della maglia TSG 1899 Hoffenheim. Realizzata con materiali ecologici e tecnologie innovative, la maglia non solo rappresenta il club in campo, ma simboleggia anche l’impegno verso un futuro più sostenibile.
Hoffenheim ha anche investito in tecnologie per la salute e il benessere dei giocatori, come sistemi di monitoraggio della nutrizione e della fisioterapia. Questi strumenti aiutano a prevenire infortuni e a garantire che gli atleti siano sempre al massimo della forma fisica.
Infine, l’innovazione non si limita al campo, ma si estende anche all'infrastruttura del club. Lo stadio PreZero Arena, inaugurato nel 2019, è dotato di tecnologie moderne che migliorano l'esperienza dei tifosi, con servizi all'avanguardia per la sicurezza e il comfort.
In sintesi, il completini calcio ha saputo integrare in modo efficace innovazione tecnologica e cultura sportiva, creando un ambiente di lavoro altamente professionale. Questo focus sull'innovazione ha contribuito non solo a migliorare le prestazioni della squadra, ma ha anche posizionato il club come un modello da seguire nel calcio contemporaneo.
3. Un Accademia Focalizzata sul Futuro
L'accademia del TSG 1899 Hoffenheim rappresenta un elemento chiave nel modello di successo del club, fungendo da fulcro per lo sviluppo di giovani talenti. Sin dalla sua fondazione, il club ha compreso l'importanza di investire nelle nuove generazioni, creando un ambiente in cui i giovani calciatori possono crescere sia sul piano tecnico che umano.
L'Accademia del TSG si distingue per la sua struttura all'avanguardia e per l'approccio scientifico alla formazione. Gli allenatori dell'accademia sono altamente qualificati e seguono metodi moderni, integrando tecniche di allenamento innovativo che si adattano alle esigenze specifiche di ogni atleta. Questo non solo migliora le abilità calcistiche, ma sviluppa anche la mentalità vincente e la resilienza necessarie per competere ai massimi livelli.
Uno degli aspetti più significativi dell'accademia è il suo impegno per l'inclusività e la diversità. Hoffenheim si sforza di attrarre talenti da diverse aree e background, assicurandosi che il club rappresenti una comunità ampia e variegata. Inoltre, il programma di scouting è attivo e ben strutturato, permettendo al club di individuare e coltivare giovani promesse fin dalle prime fasi della loro carriera.
Un ulteriore punto di forza è la sinergia tra l'accademia e la prima squadra. I giocatori più promettenti hanno l'opportunità di allenarsi con i professionisti e di partecipare a partite di campionato, aumentando così la loro esperienza e esponendoli a un ambiente competitivo. Questa strategia ha portato alla promozione di numerosi talenti nell'elite del calcio tedesco, confermando l'efficacia del sistema di sviluppo del club.
Il TSG 1899 Hoffenheim non si limita a formare calciatori, ma investe anche nella loro formazione personale. Programmi di educazione e supporto psicologico sono integrati nel percorso di crescita, preparando i giovani a gestire le pressioni del calcio professionistico e della vita al di fuori del campo.
In conclusione, l'accademia del TSG 1899 Hoffenheim è un modello di eccellenza nella formazione giovanile. Con un approccio innovativo e inclusivo, il club non solo contribuisce al futuro del calcio, ma costruisce anche una base solida per il suo successo a lungo termine, garantendo che la tradizione di Hoffenheim continui a prosperare.
4. Successo in Campo
Il successo del TSG 1899 Hoffenheim in campo è il risultato di una combinazione vincente di innovazione, investimenti strategici e un forte spirito di squadra. Dalla sua promozione in Bundesliga nel 2008, il club ha continuato a dimostrare la sua capacità di competere ad alti livelli, conquistando il rispetto non solo in Germania, ma anche a livello internazionale.
Uno degli aspetti chiave del successo di Hoffenheim è stato il suo stile di gioco dinamico e offensivo. Gli allenatori che si sono succeduti hanno implementato un gioco basato sul possesso palla, la velocità e il pressing alto, rendendo la squadra una delle più temute nel campionato. Questa filosofia di gioco attraente ha contribuito a creare una solida identità per il club, attirando tifosi e appassionati.
In campo, il TSG ha saputo sfruttare al massimo le sue risorse, puntando su una rosa di giocatori talentuosi e diversificati. Molti di loro, provenienti dall'accademia del club, hanno avuto un impatto immediato nella prima squadra, dimostrando che il lavoro svolto in fase di formazione sta dando i suoi frutti. La combinazione di giovani promesse e giocatori esperti ha permesso al TSG di costruire una squadra equilibrata, in grado di affrontare qualsiasi avversario.
I risultati parlano chiaro: Hoffenheim ha raggiunto posizioni di vertice in Bundesliga, qualificandosi per le competizioni europee in diverse occasioni. La partecipazione all'Europa League e alla Champions League ha rappresentato un traguardo significativo, evidenziando la crescita del club e la sua capacità di competere con le migliori squadre del continente.
Nonostante i successi, il TSG 1899 Hoffenheim ha affrontato anche sfide, come la gestione delle aspettative e le pressioni derivanti dal successo. Tuttavia, il club ha dimostrato resilienza, continuando a puntare su un approccio sostenibile e a lungo termine.
In sintesi, il successo a campo del TSG 1899 Hoffenheim è il risultato di una visione chiara e di un forte impegno in tutte le aree del club. Con un mix di innovazione, talento e tradizione, Hoffenheim si è affermato come un protagonista nel panorama calcistico, preparando il terreno per un futuro promettente.
5. Conclusione
Il TSG 1899 Hoffenheim rappresenta un modello esemplare di come innovazione e tradizione possano coesistere e contribuire al successo nel calcio moderno. Dalle sue radici storiche come club amatoriale fino a diventare una delle squadre più rispettate della Bundesliga, Hoffenheim ha dimostrato che è possibile raggiungere l'eccellenza mantenendo un forte legame con la comunità e i valori fondanti.
L'adozione di tecnologie all'avanguardia e un approccio scientifico alla preparazione atletica hanno rivoluzionato il modo in cui il club opera, permettendo di massimizzare le prestazioni dei giocatori e migliorare continuamente la qualità del gioco. Inoltre, l'accento posto sull'educazione e sulla crescita dei giovani talenti attraverso un'accademia ben strutturata ha assicurato una continuità di talento e una solidità per il futuro.
Il successo a campo, evidenziato da risultati significativi e da una filosofia di gioco affascinante, ha trasformato Hoffenheim in una squadra temuta e rispettata, capace di competere ai massimi livelli. Questo equilibrio tra ambizione sportiva e responsabilità sociale ha reso il TSG 1899 Hoffenheim un modello da seguire nel calcio europeo.
Guardando al futuro, il club è ben posizionato per continuare a scrivere la propria storia, mantenendo salde le sue radici mentre si spinge verso nuove sfide. Con una visione chiara e un impegno costante, il TSG 1899 Hoffenheim non solo continuerà a prosperare, ma servirà anche da ispirazione per altri club che aspirano a coniugare tradizione e innovazione nel mondo del calcio.
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Preziosa, industria europea della difesa e moneta europea “legame di fondamentale importanza”
Non vi può essere una difesa europea senza una industria europea, sono due concetti legati l’uno all’altro, ma tutto questo può essere frutto solo di un progetto, di un grande progetto, di una idea sul nostro futuro, dove è chiara la meta da raggiungere. Sono stati questi i concetti venuti fuori nel recente convegno sul “Ruolo dell’impresa federale dall’unione monetaria europea all’unione economica europea”, svoltosi presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia. L’Europa integrata, federata è il grande progetto indicato dai padri fondatori, la negoziazione tra gli stati da federare è il processo da seguire basato sulle convenienze e sulle convinzioni di ognuno (è la convenienza che crea la convinzione). L’industria per la difesa europea, che deve essere ancora realizzata, in quest’ambiente, è un mezzo per raggiungere dei risultati industriali più vantaggiosi per tutti i singoli paesi e quindi per l’Europa, ma non può essere considerato un fine per se stesso. L’industria per la difesa, sviluppata secondo i paradigmi occidentali, rappresenta un propulsore delle innovazioni tecnologiche propedeutiche per la crescita economica civile dei paesi, e in una scala più grande qualora federata dell’Europa. L’industria essendo un mezzo per realizzare un progetto, senza la presenza del progetto non può operare: ecco perché si afferma che la difesa europea è legata all’industria per la difesa. L’industria della difesa ha bisogno di conoscere tre elementi cardini discendenti dalla strategia di difesa europea: che cosa serve, ovvero il “capability package”, il “defence planning” europeo, sincronizzato con quello NATO e Nazionale; quali sono le risorse finanziarie europee e nazionali assegnabili e per quali progetti e quali sono le tempistiche attese. Se questi sono gli elementi industriali è necessario vedere com’è considerata dagli studiosi di geopolitica: l’Europa. Molti studiosi hanno statuito che l’Europa, qualora fosse aggregata in tutti i suoi aspetti, sarebbe da considerarsi una super potenza. Qualche volta questo concetto sfugge alla comprensione della nostra mente, il problema è quindi l’aggregazione, il collante per l’Europa. Due sono i dati significativi per fissare meglio questa espressione geopolitica: le monete utilizzate per gli scambi globali commerciali (currency) sono determinanti per le economie dei paesi; gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nel campo della difesa, sotto certe condizioni, possono essere propulsivi per il mantenimento della traiettoria tecnologica di un paese. Durante il 19° secolo l’impero britannico era una potenza globale e la sterlina ha governato i mercati per i secoli successivi. Nella conferenza di Bretton Woods del 1944, il dollaro statunitense rimpiazzò la sterlina come moneta per le transazioni del mercato globale. La durata del dollaro nel futuro, quale moneta di riferimento, dipenderà da due fattori: dal livello di potere globale degli USA, dal livello di potere dei paesi concorrenti. Essere la moneta di riferimento per gli scambi globali conferisce il privilegio di stampare in modo più libero la carta moneta che comunque verrà assorbita dal mercato internazionale, “exsorbitant privilege” lo chiamava il presidente francese Valery Giscard d’Estaing. Chi stampa la moneta di riferimento può considerare con meno apprensione il problema del deficit. La moneta può essere utilizzata come spada o come scudo in funzione degli interessi specifici nazionali. Le riserve monetarie degli stati si reggono su due pilastri: l’affidabilità del paese; l’inerzia legata al cambiamento. Se gli investitori globali iniziassero a perdere certezza nella moneta di riferimento, questa si presenterà più debole nella percezione del mercato. Disinvestire nella moneta di riferimento, comunque richiede o una potente forza di cambiamento globale, oppure molto tempo per raggiungere gli effetti desiderati; avendo già investito nella moneta di riferimento, ogni grande variazione delle riserve si rifletterà negativamente sul valore della stessa. Dobbiamo comunque tener presente che le strutture dedicate al commercio sono state concepite per il mantenimento dello status quo, dal paese che esercita la “dominance” sulla moneta.Qualsiasi intervento per ridurre il debito pubblico USA che ora è 105/107,18% (Eurostat/FMI) del PIL potrebbe innescare un problema di credibilità del paese stesso. Il secondo modo per ridurre il debito può essere perseguito attraverso l’inflazione. Gli investitori comunque stanno prendendo seriamente in considerazione lo scenario in cui il dollaro potrebbe essere un assetto d’investimento meno sicuro rispetto al passato. Le monete che possono competere col dollaro sono: -Euro; -Sterlina inglese; -Yen; -Yuan. L’Euro è la seconda moneta di riferimento: detiene il 32,87% del mercato delle monete, vicina al dollaro che invece detiene il 40,72%. Nel 1999 alcuni esperti riportavano che nel 2015 il dollaro sarebbe stato sostituito dall’euro All’epoca si riteneva che il marco tedesco e il franco francese e le altre monete poi confluite nell’euro fossero, singolarmente molto piccole per sfidare il dollaro come moneta di riserva.Già nel 2006, secondo Greespan, l’euro rappresentava il 25% delle riserve delle banche centrali e il 39% del credito liquido (66% e 43% rispettivamente per il dollaro). Il dollaro non è molto più avanti all’euro tenendo conto che “il credito privato è otto volte maggiori di quello delle banche centrali”. È da ritenersi sorprendente, diceva Greespan, come con discrezione, la BCE e l’Euro siano divenuti delle forze di carattere internazionale. La BCE è diventata una forza di rilievo internazionale, indipendente, con il compito di mantenere la stabilità dei prezzi in un’area che produce un quinto del PIL mondiale. I problemi verificatisi nell’area euro, in esito alla crisi finanziaria hanno rallentato tale processo. La fiducia tra i paesi dell’area euro gioca un ruolo importante sulla credibilità dell’Euro e tutte le tendenze centrifughe apportano negatività al mercato. Recuperare l’8% rispetto al dollaro è possibile in una stabilità di sistema per l’Europa e con ulteriori passi in avanti nel campo industriale e della difesa. L’Euro deve tornare a crescere come nel passato ma ha bisogno di una nuova politica in Europa. Vi sono molti margini di crescita alcuni di questi legati all’industria per la difesa e alla difesa Europea. La Sterlina inglese è la terza moneta di riserva dopo l’Euro ma il valore percentuale è al di sotto del 10% (7,49%) e con la Brexit non è prevedibile, al momento, alcun miglioramento. Lo Yen ha seguito una politica di non internazionalizzare la moneta, e con un debito pubblico molto elevato (circa il 208,2 Eurostat, 236,56 FMI del PIL) non ha, al momento, margini per la competizione, infatti la percentuale dei pagamenti globali si attesta all’inizio del 2017 a valori del 3,06%. Lo Yuan cinese ha fatto dei passi in avanti negli ultimi 10 anni. L’ingresso della moneta cinese nell’International Monetary Fund’s Special Drawing Right (SDR), dimostra che la Cina sta creando le infrastrutture per considerare lo yuan una moneta per la riserva monetaria dei paesi. In attesa della crescita delle infrastrutture monetarie, nel 2017 solo 1,7% dei pagamenti internazionali è stato fatto in yuan. La Cina incontra problemi connessi al suo sistema politico, essendo ancora un’autocrazia, sarà difficile per il mercato accettare le interferenze politiche nel sistema monetario. Recentemente, il sistema americano ha variato la sua posizione sul multilateralismo e cercherà di rinforzare il dominio del dollaro sui mercati. Per altro, l’IMF e le collegate organizzazioni internazionali sono un prodotto degli accordi di Bretton Woods volute e supportate dagli USA. Al momento non vi è alcuna moneta che possa sostituire il dollaro nel mercato internazionale, ma l’euro non è molto distante dal dollaro. L’industria per la difesa europea aggregata e federata è nelle condizioni oggi di essere importante per il futuro economico e di sicurezza e difesa non solo per il nostro paese ma anche per gli altri paesi europei. La Commissione Europea stabilendo i due fondi per i progetti di difesa sta iniziando a dare impulso e quindi coraggio per una più forte aggregazione tra i paesi europei, rinforzando quel collante che si era indebolito negli ultimi periodi per una minore attenzione al sociale , ai cittadini europei e quindi all’Europa. La strada intrapresa è quella giusta per una Unione Europea davvero credibile da poter essere elevata a rango di “super potenza”. di Pasquale Preziosa foto Aerostoria Click to Post
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Preziosa, industria europea della difesa e moneta europea “legame di fondamentale importanza”
Non vi può essere una difesa europea senza una industria europea, sono due concetti legati l’uno all’altro, ma tutto questo può essere frutto solo di un progetto, di un grande progetto, di una idea sul nostro futuro, dove è chiara la meta da raggiungere. Sono stati questi i concetti venuti fuori nel recente convegno sul “Ruolo dell’impresa federale dall’unione monetaria europea all’unione economica europea”, svoltosi presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia. L’Europa integrata, federata è il grande progetto indicato dai padri fondatori, la negoziazione tra gli stati da federare è il processo da seguire basato sulle convenienze e sulle convinzioni di ognuno (è la convenienza che crea la convinzione). L’industria per la difesa europea, che deve essere ancora realizzata, in quest’ambiente, è un mezzo per raggiungere dei risultati industriali più vantaggiosi per tutti i singoli paesi e quindi per l’Europa, ma non può essere considerato un fine per se stesso. L’industria per la difesa, sviluppata secondo i paradigmi occidentali, rappresenta un propulsore delle innovazioni tecnologiche propedeutiche per la crescita economica civile dei paesi, e in una scala più grande qualora federata dell’Europa. L’industria essendo un mezzo per realizzare un progetto, senza la presenza del progetto non può operare: ecco perché si afferma che la difesa europea è legata all’industria per la difesa. L’industria della difesa ha bisogno di conoscere tre elementi cardini discendenti dalla strategia di difesa europea: che cosa serve, ovvero il “capability package”, il “defence planning” europeo, sincronizzato con quello NATO e Nazionale; quali sono le risorse finanziarie europee e nazionali assegnabili e per quali progetti e quali sono le tempistiche attese. Se questi sono gli elementi industriali è necessario vedere com’è considerata dagli studiosi di geopolitica: l’Europa. Molti studiosi hanno statuito che l’Europa, qualora fosse aggregata in tutti i suoi aspetti, sarebbe da considerarsi una super potenza. Qualche volta questo concetto sfugge alla comprensione della nostra mente, il problema è quindi l’aggregazione, il collante per l’Europa. Due sono i dati significativi per fissare meglio questa espressione geopolitica: le monete utilizzate per gli scambi globali commerciali (currency) sono determinanti per le economie dei paesi; gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nel campo della difesa, sotto certe condizioni, possono essere propulsivi per il mantenimento della traiettoria tecnologica di un paese. Durante il 19° secolo l’impero britannico era una potenza globale e la sterlina ha governato i mercati per i secoli successivi. Nella conferenza di Bretton Woods del 1944, il dollaro statunitense rimpiazzò la sterlina come moneta per le transazioni del mercato globale. La durata del dollaro nel futuro, quale moneta di riferimento, dipenderà da due fattori: dal livello di potere globale degli USA, dal livello di potere dei paesi concorrenti. Essere la moneta di riferimento per gli scambi globali conferisce il privilegio di stampare in modo più libero la carta moneta che comunque verrà assorbita dal mercato internazionale, “exsorbitant privilege” lo chiamava il presidente francese Valery Giscard d’Estaing. Chi stampa la moneta di riferimento può considerare con meno apprensione il problema del deficit. La moneta può essere utilizzata come spada o come scudo in funzione degli interessi specifici nazionali. Le riserve monetarie degli stati si reggono su due pilastri: l’affidabilità del paese; l’inerzia legata al cambiamento. Se gli investitori globali iniziassero a perdere certezza nella moneta di riferimento, questa si presenterà più debole nella percezione del mercato. Disinvestire nella moneta di riferimento, comunque richiede o una potente forza di cambiamento globale, oppure molto tempo per raggiungere gli effetti desiderati; avendo già investito nella moneta di riferimento, ogni grande variazione delle riserve si rifletterà negativamente sul valore della stessa. Dobbiamo comunque tener presente che le strutture dedicate al commercio sono state concepite per il mantenimento dello status quo, dal paese che esercita la “dominance” sulla moneta.Qualsiasi intervento per ridurre il debito pubblico USA che ora è 105/107,18% (Eurostat/FMI) del PIL potrebbe innescare un problema di credibilità del paese stesso. Il secondo modo per ridurre il debito può essere perseguito attraverso l’inflazione. Gli investitori comunque stanno prendendo seriamente in considerazione lo scenario in cui il dollaro potrebbe essere un assetto d’investimento meno sicuro rispetto al passato. Le monete che possono competere col dollaro sono: -Euro; -Sterlina inglese; -Yen; -Yuan. L’Euro è la seconda moneta di riferimento: detiene il 32,87% del mercato delle monete, vicina al dollaro che invece detiene il 40,72%. Nel 1999 alcuni esperti riportavano che nel 2015 il dollaro sarebbe stato sostituito dall’euro All’epoca si riteneva che il marco tedesco e il franco francese e le altre monete poi confluite nell’euro fossero, singolarmente molto piccole per sfidare il dollaro come moneta di riserva.Già nel 2006, secondo Greespan, l’euro rappresentava il 25% delle riserve delle banche centrali e il 39% del credito liquido (66% e 43% rispettivamente per il dollaro). Il dollaro non è molto più avanti all’euro tenendo conto che “il credito privato è otto volte maggiori di quello delle banche centrali”. È da ritenersi sorprendente, diceva Greespan, come con discrezione, la BCE e l’Euro siano divenuti delle forze di carattere internazionale. La BCE è diventata una forza di rilievo internazionale, indipendente, con il compito di mantenere la stabilità dei prezzi in un’area che produce un quinto del PIL mondiale. I problemi verificatisi nell’area euro, in esito alla crisi finanziaria hanno rallentato tale processo. La fiducia tra i paesi dell’area euro gioca un ruolo importante sulla credibilità dell’Euro e tutte le tendenze centrifughe apportano negatività al mercato. Recuperare l’8% rispetto al dollaro è possibile in una stabilità di sistema per l’Europa e con ulteriori passi in avanti nel campo industriale e della difesa. L’Euro deve tornare a crescere come nel passato ma ha bisogno di una nuova politica in Europa. Vi sono molti margini di crescita alcuni di questi legati all’industria per la difesa e alla difesa Europea. La Sterlina inglese è la terza moneta di riserva dopo l’Euro ma il valore percentuale è al di sotto del 10% (7,49%) e con la Brexit non è prevedibile, al momento, alcun miglioramento. Lo Yen ha seguito una politica di non internazionalizzare la moneta, e con un debito pubblico molto elevato (circa il 208,2 Eurostat, 236,56 FMI del PIL) non ha, al momento, margini per la competizione, infatti la percentuale dei pagamenti globali si attesta all’inizio del 2017 a valori del 3,06%. Lo Yuan cinese ha fatto dei passi in avanti negli ultimi 10 anni. L’ingresso della moneta cinese nell’International Monetary Fund’s Special Drawing Right (SDR), dimostra che la Cina sta creando le infrastrutture per considerare lo yuan una moneta per la riserva monetaria dei paesi. In attesa della crescita delle infrastrutture monetarie, nel 2017 solo 1,7% dei pagamenti internazionali è stato fatto in yuan. La Cina incontra problemi connessi al suo sistema politico, essendo ancora un’autocrazia, sarà difficile per il mercato accettare le interferenze politiche nel sistema monetario. Recentemente, il sistema americano ha variato la sua posizione sul multilateralismo e cercherà di rinforzare il dominio del dollaro sui mercati. Per altro, l’IMF e le collegate organizzazioni internazionali sono un prodotto degli accordi di Bretton Woods volute e supportate dagli USA. Al momento non vi è alcuna moneta che possa sostituire il dollaro nel mercato internazionale, ma l’euro non è molto distante dal dollaro. L’industria per la difesa europea aggregata e federata è nelle condizioni oggi di essere importante per il futuro economico e di sicurezza e difesa non solo per il nostro paese ma anche per gli altri paesi europei. La Commissione Europea stabilendo i due fondi per i progetti di difesa sta iniziando a dare impulso e quindi coraggio per una più forte aggregazione tra i paesi europei, rinforzando quel collante che si era indebolito negli ultimi periodi per una minore attenzione al sociale , ai cittadini europei e quindi all’Europa. La strada intrapresa è quella giusta per una Unione Europea davvero credibile da poter essere elevata a rango di “super potenza”. di Pasquale Preziosa foto Aerostoria Click to Post
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Preziosa, industria europea della difesa e moneta europea “legame di fondamentale importanza”
Non vi può essere una difesa europea senza una industria europea, sono due concetti legati l’uno all’altro, ma tutto questo può essere frutto solo di un progetto, di un grande progetto, di una idea sul nostro futuro, dove è chiara la meta da raggiungere. Sono stati questi i concetti venuti fuori nel recente convegno sul “Ruolo dell’impresa federale dall’unione monetaria europea all’unione economica europea”, svoltosi presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia. L’Europa integrata, federata è il grande progetto indicato dai padri fondatori, la negoziazione tra gli stati da federare è il processo da seguire basato sulle convenienze e sulle convinzioni di ognuno (è la convenienza che crea la convinzione). L’industria per la difesa europea, che deve essere ancora realizzata, in quest’ambiente, è un mezzo per raggiungere dei risultati industriali più vantaggiosi per tutti i singoli paesi e quindi per l’Europa, ma non può essere considerato un fine per se stesso. L’industria per la difesa, sviluppata secondo i paradigmi occidentali, rappresenta un propulsore delle innovazioni tecnologiche propedeutiche per la crescita economica civile dei paesi, e in una scala più grande qualora federata dell’Europa. L’industria essendo un mezzo per realizzare un progetto, senza la presenza del progetto non può operare: ecco perché si afferma che la difesa europea è legata all’industria per la difesa. L’industria della difesa ha bisogno di conoscere tre elementi cardini discendenti dalla strategia di difesa europea: che cosa serve, ovvero il “capability package”, il “defence planning” europeo, sincronizzato con quello NATO e Nazionale; quali sono le risorse finanziarie europee e nazionali assegnabili e per quali progetti e quali sono le tempistiche attese. Se questi sono gli elementi industriali è necessario vedere com’è considerata dagli studiosi di geopolitica: l’Europa. Molti studiosi hanno statuito che l’Europa, qualora fosse aggregata in tutti i suoi aspetti, sarebbe da considerarsi una super potenza. Qualche volta questo concetto sfugge alla comprensione della nostra mente, il problema è quindi l’aggregazione, il collante per l’Europa. Due sono i dati significativi per fissare meglio questa espressione geopolitica: le monete utilizzate per gli scambi globali commerciali (currency) sono determinanti per le economie dei paesi; gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nel campo della difesa, sotto certe condizioni, possono essere propulsivi per il mantenimento della traiettoria tecnologica di un paese. Durante il 19° secolo l’impero britannico era una potenza globale e la sterlina ha governato i mercati per i secoli successivi. Nella conferenza di Bretton Woods del 1944, il dollaro statunitense rimpiazzò la sterlina come moneta per le transazioni del mercato globale. La durata del dollaro nel futuro, quale moneta di riferimento, dipenderà da due fattori: dal livello di potere globale degli USA, dal livello di potere dei paesi concorrenti. Essere la moneta di riferimento per gli scambi globali conferisce il privilegio di stampare in modo più libero la carta moneta che comunque verrà assorbita dal mercato internazionale, “exsorbitant privilege” lo chiamava il presidente francese Valery Giscard d’Estaing. Chi stampa la moneta di riferimento può considerare con meno apprensione il problema del deficit. La moneta può essere utilizzata come spada o come scudo in funzione degli interessi specifici nazionali. Le riserve monetarie degli stati si reggono su due pilastri: l’affidabilità del paese; l’inerzia legata al cambiamento. Se gli investitori globali iniziassero a perdere certezza nella moneta di riferimento, questa si presenterà più debole nella percezione del mercato. Disinvestire nella moneta di riferimento, comunque richiede o una potente forza di cambiamento globale, oppure molto tempo per raggiungere gli effetti desiderati; avendo già investito nella moneta di riferimento, ogni grande variazione delle riserve si rifletterà negativamente sul valore della stessa. Dobbiamo comunque tener presente che le strutture dedicate al commercio sono state concepite per il mantenimento dello status quo, dal paese che esercita la “dominance” sulla moneta.Qualsiasi intervento per ridurre il debito pubblico USA che ora è 105/107,18% (Eurostat/FMI) del PIL potrebbe innescare un problema di credibilità del paese stesso. Il secondo modo per ridurre il debito può essere perseguito attraverso l’inflazione. Gli investitori comunque stanno prendendo seriamente in considerazione lo scenario in cui il dollaro potrebbe essere un assetto d’investimento meno sicuro rispetto al passato. Le monete che possono competere col dollaro sono: -Euro; -Sterlina inglese; -Yen; -Yuan. L’Euro è la seconda moneta di riferimento: detiene il 32,87% del mercato delle monete, vicina al dollaro che invece detiene il 40,72%. Nel 1999 alcuni esperti riportavano che nel 2015 il dollaro sarebbe stato sostituito dall’euro All’epoca si riteneva che il marco tedesco e il franco francese e le altre monete poi confluite nell’euro fossero, singolarmente molto piccole per sfidare il dollaro come moneta di riserva.Già nel 2006, secondo Greespan, l’euro rappresentava il 25% delle riserve delle banche centrali e il 39% del credito liquido (66% e 43% rispettivamente per il dollaro). Il dollaro non è molto più avanti all’euro tenendo conto che “il credito privato è otto volte maggiori di quello delle banche centrali”. È da ritenersi sorprendente, diceva Greespan, come con discrezione, la BCE e l’Euro siano divenuti delle forze di carattere internazionale. La BCE è diventata una forza di rilievo internazionale, indipendente, con il compito di mantenere la stabilità dei prezzi in un’area che produce un quinto del PIL mondiale. I problemi verificatisi nell’area euro, in esito alla crisi finanziaria hanno rallentato tale processo. La fiducia tra i paesi dell’area euro gioca un ruolo importante sulla credibilità dell’Euro e tutte le tendenze centrifughe apportano negatività al mercato. Recuperare l’8% rispetto al dollaro è possibile in una stabilità di sistema per l’Europa e con ulteriori passi in avanti nel campo industriale e della difesa. L’Euro deve tornare a crescere come nel passato ma ha bisogno di una nuova politica in Europa. Vi sono molti margini di crescita alcuni di questi legati all’industria per la difesa e alla difesa Europea. La Sterlina inglese è la terza moneta di riserva dopo l’Euro ma il valore percentuale è al di sotto del 10% (7,49%) e con la Brexit non è prevedibile, al momento, alcun miglioramento. Lo Yen ha seguito una politica di non internazionalizzare la moneta, e con un debito pubblico molto elevato (circa il 208,2 Eurostat, 236,56 FMI del PIL) non ha, al momento, margini per la competizione, infatti la percentuale dei pagamenti globali si attesta all’inizio del 2017 a valori del 3,06%. Lo Yuan cinese ha fatto dei passi in avanti negli ultimi 10 anni. L’ingresso della moneta cinese nell’International Monetary Fund’s Special Drawing Right (SDR), dimostra che la Cina sta creando le infrastrutture per considerare lo yuan una moneta per la riserva monetaria dei paesi. In attesa della crescita delle infrastrutture monetarie, nel 2017 solo 1,7% dei pagamenti internazionali è stato fatto in yuan. La Cina incontra problemi connessi al suo sistema politico, essendo ancora un’autocrazia, sarà difficile per il mercato accettare le interferenze politiche nel sistema monetario. Recentemente, il sistema americano ha variato la sua posizione sul multilateralismo e cercherà di rinforzare il dominio del dollaro sui mercati. Per altro, l’IMF e le collegate organizzazioni internazionali sono un prodotto degli accordi di Bretton Woods volute e supportate dagli USA. Al momento non vi è alcuna moneta che possa sostituire il dollaro nel mercato internazionale, ma l’euro non è molto distante dal dollaro. L’industria per la difesa europea aggregata e federata è nelle condizioni oggi di essere importante per il futuro economico e di sicurezza e difesa non solo per il nostro paese ma anche per gli altri paesi europei. La Commissione Europea stabilendo i due fondi per i progetti di difesa sta iniziando a dare impulso e quindi coraggio per una più forte aggregazione tra i paesi europei, rinforzando quel collante che si era indebolito negli ultimi periodi per una minore attenzione al sociale , ai cittadini europei e quindi all’Europa. La strada intrapresa è quella giusta per una Unione Europea davvero credibile da poter essere elevata a rango di “super potenza”. di Pasquale Preziosa foto Aerostoria Click to Post
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Preziosa, industria europea della difesa e moneta europea “legame di fondamentale importanza”
Non vi può essere una difesa europea senza una industria europea, sono due concetti legati l’uno all’altro, ma tutto questo può essere frutto solo di un progetto, di un grande progetto, di una idea sul nostro futuro, dove è chiara la meta da raggiungere. Sono stati questi i concetti venuti fuori nel recente convegno sul “Ruolo dell’impresa federale dall’unione monetaria europea all’unione economica europea”, svoltosi presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia. L’Europa integrata, federata è il grande progetto indicato dai padri fondatori, la negoziazione tra gli stati da federare è il processo da seguire basato sulle convenienze e sulle convinzioni di ognuno (è la convenienza che crea la convinzione). L’industria per la difesa europea, che deve essere ancora realizzata, in quest’ambiente, è un mezzo per raggiungere dei risultati industriali più vantaggiosi per tutti i singoli paesi e quindi per l’Europa, ma non può essere considerato un fine per se stesso. L’industria per la difesa, sviluppata secondo i paradigmi occidentali, rappresenta un propulsore delle innovazioni tecnologiche propedeutiche per la crescita economica civile dei paesi, e in una scala più grande qualora federata dell’Europa. L’industria essendo un mezzo per realizzare un progetto, senza la presenza del progetto non può operare: ecco perché si afferma che la difesa europea è legata all’industria per la difesa. L’industria della difesa ha bisogno di conoscere tre elementi cardini discendenti dalla strategia di difesa europea: che cosa serve, ovvero il “capability package”, il “defence planning” europeo, sincronizzato con quello NATO e Nazionale; quali sono le risorse finanziarie europee e nazionali assegnabili e per quali progetti e quali sono le tempistiche attese. Se questi sono gli elementi industriali è necessario vedere com’è considerata dagli studiosi di geopolitica: l’Europa. Molti studiosi hanno statuito che l’Europa, qualora fosse aggregata in tutti i suoi aspetti, sarebbe da considerarsi una super potenza. Qualche volta questo concetto sfugge alla comprensione della nostra mente, il problema è quindi l’aggregazione, il collante per l’Europa. Due sono i dati significativi per fissare meglio questa espressione geopolitica: le monete utilizzate per gli scambi globali commerciali (currency) sono determinanti per le economie dei paesi; gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nel campo della difesa, sotto certe condizioni, possono essere propulsivi per il mantenimento della traiettoria tecnologica di un paese. Durante il 19° secolo l’impero britannico era una potenza globale e la sterlina ha governato i mercati per i secoli successivi. Nella conferenza di Bretton Woods del 1944, il dollaro statunitense rimpiazzò la sterlina come moneta per le transazioni del mercato globale. La durata del dollaro nel futuro, quale moneta di riferimento, dipenderà da due fattori: dal livello di potere globale degli USA, dal livello di potere dei paesi concorrenti. Essere la moneta di riferimento per gli scambi globali conferisce il privilegio di stampare in modo più libero la carta moneta che comunque verrà assorbita dal mercato internazionale, “exsorbitant privilege” lo chiamava il presidente francese Valery Giscard d’Estaing. Chi stampa la moneta di riferimento può considerare con meno apprensione il problema del deficit. La moneta può essere utilizzata come spada o come scudo in funzione degli interessi specifici nazionali. Le riserve monetarie degli stati si reggono su due pilastri: l’affidabilità del paese; l’inerzia legata al cambiamento. Se gli investitori globali iniziassero a perdere certezza nella moneta di riferimento, questa si presenterà più debole nella percezione del mercato. Disinvestire nella moneta di riferimento, comunque richiede o una potente forza di cambiamento globale, oppure molto tempo per raggiungere gli effetti desiderati; avendo già investito nella moneta di riferimento, ogni grande variazione delle riserve si rifletterà negativamente sul valore della stessa. Dobbiamo comunque tener presente che le strutture dedicate al commercio sono state concepite per il mantenimento dello status quo, dal paese che esercita la “dominance” sulla moneta.Qualsiasi intervento per ridurre il debito pubblico USA che ora è 105/107,18% (Eurostat/FMI) del PIL potrebbe innescare un problema di credibilità del paese stesso. Il secondo modo per ridurre il debito può essere perseguito attraverso l’inflazione. Gli investitori comunque stanno prendendo seriamente in considerazione lo scenario in cui il dollaro potrebbe essere un assetto d’investimento meno sicuro rispetto al passato. Le monete che possono competere col dollaro sono: -Euro; -Sterlina inglese; -Yen; -Yuan. L’Euro è la seconda moneta di riferimento: detiene il 32,87% del mercato delle monete, vicina al dollaro che invece detiene il 40,72%. Nel 1999 alcuni esperti riportavano che nel 2015 il dollaro sarebbe stato sostituito dall’euro All’epoca si riteneva che il marco tedesco e il franco francese e le altre monete poi confluite nell’euro fossero, singolarmente molto piccole per sfidare il dollaro come moneta di riserva.Già nel 2006, secondo Greespan, l’euro rappresentava il 25% delle riserve delle banche centrali e il 39% del credito liquido (66% e 43% rispettivamente per il dollaro). Il dollaro non è molto più avanti all’euro tenendo conto che “il credito privato è otto volte maggiori di quello delle banche centrali”. È da ritenersi sorprendente, diceva Greespan, come con discrezione, la BCE e l’Euro siano divenuti delle forze di carattere internazionale. La BCE è diventata una forza di rilievo internazionale, indipendente, con il compito di mantenere la stabilità dei prezzi in un’area che produce un quinto del PIL mondiale. I problemi verificatisi nell’area euro, in esito alla crisi finanziaria hanno rallentato tale processo. La fiducia tra i paesi dell’area euro gioca un ruolo importante sulla credibilità dell’Euro e tutte le tendenze centrifughe apportano negatività al mercato. Recuperare l’8% rispetto al dollaro è possibile in una stabilità di sistema per l’Europa e con ulteriori passi in avanti nel campo industriale e della difesa. L’Euro deve tornare a crescere come nel passato ma ha bisogno di una nuova politica in Europa. Vi sono molti margini di crescita alcuni di questi legati all’industria per la difesa e alla difesa Europea. La Sterlina inglese è la terza moneta di riserva dopo l’Euro ma il valore percentuale è al di sotto del 10% (7,49%) e con la Brexit non è prevedibile, al momento, alcun miglioramento. Lo Yen ha seguito una politica di non internazionalizzare la moneta, e con un debito pubblico molto elevato (circa il 208,2 Eurostat, 236,56 FMI del PIL) non ha, al momento, margini per la competizione, infatti la percentuale dei pagamenti globali si attesta all’inizio del 2017 a valori del 3,06%. Lo Yuan cinese ha fatto dei passi in avanti negli ultimi 10 anni. L’ingresso della moneta cinese nell’International Monetary Fund’s Special Drawing Right (SDR), dimostra che la Cina sta creando le infrastrutture per considerare lo yuan una moneta per la riserva monetaria dei paesi. In attesa della crescita delle infrastrutture monetarie, nel 2017 solo 1,7% dei pagamenti internazionali è stato fatto in yuan. La Cina incontra problemi connessi al suo sistema politico, essendo ancora un’autocrazia, sarà difficile per il mercato accettare le interferenze politiche nel sistema monetario. Recentemente, il sistema americano ha variato la sua posizione sul multilateralismo e cercherà di rinforzare il dominio del dollaro sui mercati. Per altro, l’IMF e le collegate organizzazioni internazionali sono un prodotto degli accordi di Bretton Woods volute e supportate dagli USA. Al momento non vi è alcuna moneta che possa sostituire il dollaro nel mercato internazionale, ma l’euro non è molto distante dal dollaro. L’industria per la difesa europea aggregata e federata è nelle condizioni oggi di essere importante per il futuro economico e di sicurezza e difesa non solo per il nostro paese ma anche per gli altri paesi europei. La Commissione Europea stabilendo i due fondi per i progetti di difesa sta iniziando a dare impulso e quindi coraggio per una più forte aggregazione tra i paesi europei, rinforzando quel collante che si era indebolito negli ultimi periodi per una minore attenzione al sociale , ai cittadini europei e quindi all’Europa. La strada intrapresa è quella giusta per una Unione Europea davvero credibile da poter essere elevata a rango di “super potenza”. di Pasquale Preziosa foto Aerostoria Click to Post
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Preziosa, industria europea della difesa e moneta europea “legame di fondamentale importanza”
Non vi può essere una difesa europea senza una industria europea, sono due concetti legati l’uno all’altro, ma tutto questo può essere frutto solo di un progetto, di un grande progetto, di una idea sul nostro futuro, dove è chiara la meta da raggiungere. Sono stati questi i concetti venuti fuori nel recente convegno sul “Ruolo dell’impresa federale dall’unione monetaria europea all’unione economica europea”, svoltosi presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia. L’Europa integrata, federata è il grande progetto indicato dai padri fondatori, la negoziazione tra gli stati da federare è il processo da seguire basato sulle convenienze e sulle convinzioni di ognuno (è la convenienza che crea la convinzione). L’industria per la difesa europea, che deve essere ancora realizzata, in quest’ambiente, è un mezzo per raggiungere dei risultati industriali più vantaggiosi per tutti i singoli paesi e quindi per l’Europa, ma non può essere considerato un fine per se stesso. L’industria per la difesa, sviluppata secondo i paradigmi occidentali, rappresenta un propulsore delle innovazioni tecnologiche propedeutiche per la crescita economica civile dei paesi, e in una scala più grande qualora federata dell’Europa. L’industria essendo un mezzo per realizzare un progetto, senza la presenza del progetto non può operare: ecco perché si afferma che la difesa europea è legata all’industria per la difesa. L’industria della difesa ha bisogno di conoscere tre elementi cardini discendenti dalla strategia di difesa europea: che cosa serve, ovvero il “capability package”, il “defence planning” europeo, sincronizzato con quello NATO e Nazionale; quali sono le risorse finanziarie europee e nazionali assegnabili e per quali progetti e quali sono le tempistiche attese. Se questi sono gli elementi industriali è necessario vedere com’è considerata dagli studiosi di geopolitica: l’Europa. Molti studiosi hanno statuito che l’Europa, qualora fosse aggregata in tutti i suoi aspetti, sarebbe da considerarsi una super potenza. Qualche volta questo concetto sfugge alla comprensione della nostra mente, il problema è quindi l’aggregazione, il collante per l’Europa. Due sono i dati significativi per fissare meglio questa espressione geopolitica: le monete utilizzate per gli scambi globali commerciali (currency) sono determinanti per le economie dei paesi; gli investimenti nella ricerca e sviluppo, nel campo della difesa, sotto certe condizioni, possono essere propulsivi per il mantenimento della traiettoria tecnologica di un paese. Durante il 19° secolo l’impero britannico era una potenza globale e la sterlina ha governato i mercati per i secoli successivi. Nella conferenza di Bretton Woods del 1944, il dollaro statunitense rimpiazzò la sterlina come moneta per le transazioni del mercato globale. La durata del dollaro nel futuro, quale moneta di riferimento, dipenderà da due fattori: dal livello di potere globale degli USA, dal livello di potere dei paesi concorrenti. Essere la moneta di riferimento per gli scambi globali conferisce il privilegio di stampare in modo più libero la carta moneta che comunque verrà assorbita dal mercato internazionale, “exsorbitant privilege” lo chiamava il presidente francese Valery Giscard d’Estaing. Chi stampa la moneta di riferimento può considerare con meno apprensione il problema del deficit. La moneta può essere utilizzata come spada o come scudo in funzione degli interessi specifici nazionali. Le riserve monetarie degli stati si reggono su due pilastri: l’affidabilità del paese; l’inerzia legata al cambiamento. Se gli investitori globali iniziassero a perdere certezza nella moneta di riferimento, questa si presenterà più debole nella percezione del mercato. Disinvestire nella moneta di riferimento, comunque richiede o una potente forza di cambiamento globale, oppure molto tempo per raggiungere gli effetti desiderati; avendo già investito nella moneta di riferimento, ogni grande variazione delle riserve si rifletterà negativamente sul valore della stessa. Dobbiamo comunque tener presente che le strutture dedicate al commercio sono state concepite per il mantenimento dello status quo, dal paese che esercita la “dominance” sulla moneta.Qualsiasi intervento per ridurre il debito pubblico USA che ora è 105/107,18% (Eurostat/FMI) del PIL potrebbe innescare un problema di credibilità del paese stesso. Il secondo modo per ridurre il debito può essere perseguito attraverso l’inflazione. Gli investitori comunque stanno prendendo seriamente in considerazione lo scenario in cui il dollaro potrebbe essere un assetto d’investimento meno sicuro rispetto al passato. Le monete che possono competere col dollaro sono: -Euro; -Sterlina inglese; -Yen; -Yuan. L’Euro è la seconda moneta di riferimento: detiene il 32,87% del mercato delle monete, vicina al dollaro che invece detiene il 40,72%. Nel 1999 alcuni esperti riportavano che nel 2015 il dollaro sarebbe stato sostituito dall’euro All’epoca si riteneva che il marco tedesco e il franco francese e le altre monete poi confluite nell’euro fossero, singolarmente molto piccole per sfidare il dollaro come moneta di riserva.Già nel 2006, secondo Greespan, l’euro rappresentava il 25% delle riserve delle banche centrali e il 39% del credito liquido (66% e 43% rispettivamente per il dollaro). Il dollaro non è molto più avanti all’euro tenendo conto che “il credito privato è otto volte maggiori di quello delle banche centrali”. È da ritenersi sorprendente, diceva Greespan, come con discrezione, la BCE e l’Euro siano divenuti delle forze di carattere internazionale. La BCE è diventata una forza di rilievo internazionale, indipendente, con il compito di mantenere la stabilità dei prezzi in un’area che produce un quinto del PIL mondiale. I problemi verificatisi nell’area euro, in esito alla crisi finanziaria hanno rallentato tale processo. La fiducia tra i paesi dell’area euro gioca un ruolo importante sulla credibilità dell’Euro e tutte le tendenze centrifughe apportano negatività al mercato. Recuperare l’8% rispetto al dollaro è possibile in una stabilità di sistema per l’Europa e con ulteriori passi in avanti nel campo industriale e della difesa. L’Euro deve tornare a crescere come nel passato ma ha bisogno di una nuova politica in Europa. Vi sono molti margini di crescita alcuni di questi legati all’industria per la difesa e alla difesa Europea. La Sterlina inglese è la terza moneta di riserva dopo l’Euro ma il valore percentuale è al di sotto del 10% (7,49%) e con la Brexit non è prevedibile, al momento, alcun miglioramento. Lo Yen ha seguito una politica di non internazionalizzare la moneta, e con un debito pubblico molto elevato (circa il 208,2 Eurostat, 236,56 FMI del PIL) non ha, al momento, margini per la competizione, infatti la percentuale dei pagamenti globali si attesta all’inizio del 2017 a valori del 3,06%. Lo Yuan cinese ha fatto dei passi in avanti negli ultimi 10 anni. L’ingresso della moneta cinese nell’International Monetary Fund’s Special Drawing Right (SDR), dimostra che la Cina sta creando le infrastrutture per considerare lo yuan una moneta per la riserva monetaria dei paesi. In attesa della crescita delle infrastrutture monetarie, nel 2017 solo 1,7% dei pagamenti internazionali è stato fatto in yuan. La Cina incontra problemi connessi al suo sistema politico, essendo ancora un’autocrazia, sarà difficile per il mercato accettare le interferenze politiche nel sistema monetario. Recentemente, il sistema americano ha variato la sua posizione sul multilateralismo e cercherà di rinforzare il dominio del dollaro sui mercati. Per altro, l’IMF e le collegate organizzazioni internazionali sono un prodotto degli accordi di Bretton Woods volute e supportate dagli USA. Al momento non vi è alcuna moneta che possa sostituire il dollaro nel mercato internazionale, ma l’euro non è molto distante dal dollaro. L’industria per la difesa europea aggregata e federata è nelle condizioni oggi di essere importante per il futuro economico e di sicurezza e difesa non solo per il nostro paese ma anche per gli altri paesi europei. La Commissione Europea stabilendo i due fondi per i progetti di difesa sta iniziando a dare impulso e quindi coraggio per una più forte aggregazione tra i paesi europei, rinforzando quel collante che si era indebolito negli ultimi periodi per una minore attenzione al sociale , ai cittadini europei e quindi all’Europa. La strada intrapresa è quella giusta per una Unione Europea davvero credibile da poter essere elevata a rango di “super potenza”. di Pasquale Preziosa foto Aerostoria Click to Post
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Il presidente del Consiglio comunale Bruno Gabrielli ha convocato la prossima seduta per sabato 25 marzo con inizio alle 9. Quindici i punti all’ordine del giorno. Si segnalano: Le interrogazioni dei consiglieri Antonio Capriotti (autore di due documenti, per chiedere che cosa intenda fare l’Amministrazione per risolvere il problema degli spazi per l’allestimento dei carri di carnevale e per il problema dell’insabbiamento del porto cittadino), Domenico Pellei (che chiede chiarimenti in merito alla nomina dei vertici della Fondazione “Pietro e Teresa Merlini”), Maria Rita Morganti (che chiede motivazioni e finalità della riorganizzazione del personale attuata in Comune).
La relazione del vicesindaco Andrea Assenti sull’esito dell’assemblea dei Comuni soci della CIIP spa del 27 gennaio scorso nel corso della quale è stato approvato il bilancio preventivo della società. Il bilancio prevede una chiusura dell’esercizio con un risultato positivo netto di € 7.324.886 ed un budget degli investimenti per € 20.651.45. Si segnala però che il terremoto ha provocato danni tali per cui la messa in sicurezza di tutto l’acquedotto Pescara richiede un investimento di circa 72 milioni, tuttora da reperire.
La nomina di un rappresentante della maggioranza nel Consiglio generale del Piceno Consid in sostituzione del dimissionario Nicolino Piunti.
L’approvazione della mappa della localizzazione degli impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi del relativo regolamento comunale. L’aggiornamento della mappa con 12 nuove ipotesi di localizzazione, di cui la metà su aree di proprietà comunale, è previsto dalla legge per tener conto dei piani di sviluppo che i gestori presentano sulla base di nuove esigenze di copertura del segnale o di innovazioni tecnologiche.
L’ approvazione del piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani: dal piano si evince come negli ultimi mesi del 2016, probabilmente per la presenza di tante famiglie sfollate dalle zone del terremoto, il trend di crescita della raccolta differenziata si sia arrestato e la percentuale si sia fermata al 68,5% contro il 68,7% del 2015. Questo fenomeno ha portato nel quadrimestre settembre – dicembre 2016 ad aumentare i rifiuti smaltiti in discarica dell’8%, mentre quelli ordinari complessivamente raccolti e prodotti sono cresciuti del 3%. Nel piano si dice inoltre che nel 2017 sarà esteso il sistema di raccolta “con i mastelli” (che oggi riguarda tutte le zone a monte della Statale 16) a buona parte della città, mentre le zone da Ragnola verso sud dovranno attendere il 2018.
La fissazione delle tariffe per il 2017 di Tari (tributo servizio rifiuti) che per legge devono coprire integralmente il costo complessivo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani che ammonta a circa 9.5 milioni di euro. La tassa rifiuti si pagherà anche quest’anno in tre rate che scadranno a fine aprile, fine settembre e fine novembre. Viene prevista un’agevolazione fino a mille euro, più cento euro per ogni dipendente assunto, per le attività commerciali o di servizi che apriranno entro il 30 settembre 2017.
La modifica del regolamento del servizio di trasporto scolastico per introdurre, a partire da settembre, una quota di contribuzione degli utenti a parziale copertura dei costi sostenuti dall’Amministrazione Comunale per la gestione del servizio. Il contributo sarà proporzionale al reddito familiare così come certificato dall’indicatore ISEE e sarà ridotto del 50% per il secondo figlio mentre per il terzo figlio che userà lo scuolabus il servizio sarà gratuito.
L’approvazione del bilancio di previsione e degli altri documenti che formano la manovra finanza per il 2017. La delibera parla di un bilancio con “alto livello di rigidità strutturale”, ovvero di una percentuale elevata delle risorse correnti che hanno già un obbligo giuridico di destinazione. Contestualmente le entrate correnti si stimano in riduzione di 2,6 milioni rispetto al 2016, diminuzione che aumenterà a oltre 3,8 milioni nel 2018 e di 4,2 milioni nel 2019, sempre rispetto al 2016. Tra le nuove spese obbligate da conteggiare, vanno segnalati i fondi per gli aumenti contrattuali del personale, mancanti da quasi 10 anni, pari a 50mila euro nel 2017, 338.000 nel 2018, 637.000 nel 2019. Viene imputata al 2017 una quota della transazione per la causa Ferri che vedrà il Comune versare € 650.000. Inoltre il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonterà nel 2017 a circa 2 milioni, per salire a 2,5 milioni nel 2018 e a quasi 2.9 milioni nel 2019. Viene inoltre ricostituito un fondo rischi contenzioso da 250.000 euro annui e un fondo per le perdite delle aziende partecipate di poco più di 100 mila euro.
Ciononostante, restano invariate la tariffe dei servizi comunali, così come l’IMU e l’addizionale IRPEF mentre i proventi derivanti dall’adozione di tutte le misure e gli strumenti di lotta all’evasione tributaria vengono stimati in € 1.590.000,00. Dalla tassa di soggiorno si stima un introito di 430.000 euro. Viene confermata, per tutto il triennio 2017/2019, l’esenzione dal pagamento dei buoni pasto delle mense scolastiche per le famiglie con reddito ISEE fino ad 7.000 euro.
Per quanto concerne le spese, sono stati previsti fondi per il mutuo che si prevede di contrarre nell’anno 2018 per la ristrutturazione del polo scolastico di via Luigi Ferri. E’ stato costituito un avanzo economico di parte corrente pari a pari a 493.000 euro per l’anno 2017 e 33.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 destinato, oltre al pagamento della transazione con gli eredi Ferri, al risanamento ambientale del torrente Albula per 100.000 euro e al rinnovo delle attrezzature informatiche per 100mila euro ripartiti in tre anni.
Una mozione del consigliere Domenico Pellei per chiede che venga realizzato un parco pubblico attrezzato nell’area donata al Comune da un privato in zona “Fosso dei galli”.
Una mozione con cui 21 consiglieri comunali chiedono di inserire nella prossima seduta consiliare la proposta di ammissione della procedura di revoca di Bruno Gabrielli dalla carica di presidente del Consiglio comunale.
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